di Gary North
Remnant Review
Bill Gross è un uomo molto ricco. Gestisce Pimco, il più grande fondo obbligazionario del mondo.
E' un Keynesiano come la maggior parte dei multi-miliardari americani. Crede nel potere economico/creativo dello stato. Ha capito come lo stato influenza i mercati attraverso il potere, e lui ne ha approfittato enormemente.
A novembre ha scritto un lungo articolo a favore di tasse più alte per i ricchi. Visto che mi accingo a smontare le sue argomentazioni, una alla volta, ho deciso di riportare integralmente il suo pensiero. Il lettore merita di capire l'intero argomento prima che io lo dissezioni.
Avendo beneficiato enormemente della leva sul capitale fin dall'inizio della mia carriera ed avendo condiviso una percentuale decrescente del mio reddito (attraverso un carico fiscale inferiore) grazie ai presidenti Reagan e Bush, ora mi ritrovo con le mie inclinazioni intellettuali che si stanno spostando a favore della classe operaia. Spesso dico a mia moglie Sue che si tratta probabilmente di un fenomeno generato dalla figura di Kennedy. Essendo diventato ricco a scapito dei lavoratori, si instilla un senso di colpa e comincio a provare pena per i meno abbienti. Se la vostra reazione immediata è di annuire su e giù, allora prendetevi la briga di leggere il mio pensiero. Vorrei chiedere ai vari Paperoni del mondo, che con tanta veemenza criticano ciò che considerano controproducente (es. una tassazione definita paralizzante per quelle persone che navigano tra utili societari da record e guadagni personali gargantueschi), di prendere in considerazione quanto segue: invece di affrontare la riforma fiscale dal punto di vista di quell'1% che paga un'enorme percentuale delle imposte sul reddito, pensate a quanto reddito nazionale avete avuto il privilegio di intascare. Negli Stati Uniti la quota di reddito totale lordo spettante all'1% è più che raddoppiata, passando dal 10% nel 1970 al 20% di oggi. Ammettete che voi, io e gli altri nel magnifico "1%" siamo cresciuti in una età d'oro del credito, dove chi ha preso in prestito denaro o pagato le tasse per ampliare le attività finanziarie ha avuto molte più possibilità di avere successo rispetto a quelli che hanno usato le mani per vivere. Sì, so che molti di voi (gente ricca) ha lavorato duro come ho fatto io, e siete sopravvissuti ed avete prosperato dove gli altri hanno fallito. Un sistema economico equo dovrebbe sempre prevedere la possibilità di avere successo. Congratulazioni. Fumate quel sigaro, godetevi quel Chateau Lafite del 1989. Ma poi dovrete riconoscere la vostra fortuna (o almeno la maggior parte di voi) di essere nati negli anni '40, '50 o '60, di essere entrati nella forza lavoro a 25 anni e di aver avuto il privilegio di cavalcare un boom del credito negli ultimi tre decenni. "Non l'avete fatto voi," come ha detto il presidente Obama, non avete creato voi quell'onda di credito. L'avete cavalcata. Ed ora è il momento di sganciare e condividere alcune delle vostre fortune pagando più tasse o favorire una riforma fiscale che stimoli la crescita economica e l'occupazione, invece di pensare solo a fare profitti. Sarete ancora in grado di partecipare a quelle serate di beneficenza e dimostrare la vostra benevolenza ed il vostro carattere filantropico al pubblico. Non vi resta che firmare assegni un po' più piccoli. Zio Paperone si lamentava ma poi nuotava in quella valanga di denaro, e avrebbe potuto farlo lo stesso anche se avesse diminuito il volume di quel denaro. Se siete nell'1% privilegiato, dovreste agire di conseguenza ed essere disposti a sostenere maggiori imposte sulle attività finanziarie, e certamente permettere il riaggiustamento delle plusvalenze alle aliquote attuali delle imposte sui redditi. Stanley Druckenmiller e Warren Buffett hanno sostenuto proposte simili di recente. L'era di tassare di meno il "capitale" rispetto al "lavoro" dovrebbe finire.
Questa tesi ha senso dal punto di vista economico? Solo per i Keynesiani. Ha un senso morale? Solo per quelle persone che hanno riscritto il settimo comandamento: "Non rubare, a meno che non hai la maggioranza dei voti."
1. KENNEDY RACCOMANDO' UN TAGLIO DELLE TASSE
Inizia con una confessione personale.
Avendo beneficiato enormemente della leva sul capitale fin dall'inizio della mia carriera ed avendo condiviso una percentuale decrescente del mio reddito (attraverso un carico fiscale inferiore) grazie ai presidenti Reagan e Bush, ora mi ritrovo con le mie inclinazioni intellettuali che si stanno spostando a favore della classe operaia. Spesso dico a mia moglie Sue che si tratta probabilmente di un fenomeno generato dalla figura di Kennedy. Essendo diventato ricco a scapito dei lavoratori, si instilla un senso di colpa e comincio a provare pena per i meno abbienti.
Vediamo di discutere il fenomeno generato dalla figura di Kennedy. In un suo discorso del 1963, Kennedy annunciò il suo impegno a ridurre la tassazione sul reddito dello scaglione sociale più alto. Voleva che l'aliquota massima venisse tagliata dal 91% al 65%. Lyndon Johnson firmò la legge, la quale la tagliò fino al 70%.
L'aliquota massima era al 73% nel 1921. Venne ridotta fino al 25% nel 1925. Venne spinta fino al 63% da Herbert Hoover nel 1932 come misura anti-depressione. Fallì. L'economia colò a picco fino a raggiungere il fondo nel 1933. Nel 1936 Roosevelt la spinse al 79%. Arrivò al 94% nel 1944. Venne tagliata al 91% nel 1946, dove rimase fino al 1964. (Http://bit.ly/TaxRatesHistory)
2. LA POLITICA DEL SACCHEGGIO
Gross poi confessa la sua colpa.
Essendo diventato ricco a scapito dei lavoratori, si instilla un senso di colpa e comincio a provare pena per i meno abbienti.
La frase chiave è "a scapito dei lavoratori." Come ha fatto a diventare ricco a scapito dei lavoratori? E quali sarebbero questi "lavoratori"? Non lo dice.
Le aliquote dell'imposta sul reddito sono più basse per il lavoratore medio rispetto a Gross. Circa il 47% dei lavoratori non paga l' imposta sul reddito. Pagano le tasse sulla Previdenza Sociale, così come i loro datori di lavoro. Ma il totale è sotto il 15% del reddito lordo. Quindi come si fa a creare un gioco a somma zero, in cui una classe di reddito trae profitto a spese di un'altra?
Le classi sono aggregati statistici e concettuali. In qualsiasi società diversi gruppi traggono profitti variabili. Così anche gli individui. La produttività è diversa. I guadagni sono diversi. In un mercato libero, sono i clienti che decidono con quali persone fare affari. I clienti mantengono la loro autorità sul processo di produzione, perché decidono chi vince ("lo compro") e chi perde ("Mi dispiace, Charlie").
Tassare i produttori di successo a tariffe superiori è un intervento diretto da parte dello stato. Riduce l'autorità economica dei clienti. Sostituisce l'autorità economica dello stato a quella dei clienti. Lo stato dice: "Stiamo ponendo il veto sulle decisioni dei clienti le quali decretano chi sarà ricompensato per aver soddisfatto i loro desideri. Tasseremo di più quei produttori con cui i clienti preferiscono fare affari, in modo da dare un vantaggio ai produttori i cui clienti li considerano meno soddisfacenti."
La domanda chiave per determinare chi trae profitto a spese dei chi, è questa: Un gruppo usa la forza politica per estrarre ricchezza da altri gruppi ad un tasso maggiore rispetto ad altri gruppi? Cioè: le regole del codice fiscale sono strutturate per ferire gruppi specifici? La risposta è sì. Ciò è insito nella politica moderna. Non c'è nazione con un flat tax rate. Il principio biblico della decima -- il 10% degli aumenti del reddito per tutti i membri di una chiesa -- viene violato da ogni governo. Le classi più povere votano in blocco per imporre tax rate più elevati per quelli al di sopra del loro reddito. Questa è la politica di questo comandamento: "Non rubare, a meno che non hai la maggioranza dei voti."
Questo è quello che raccomanda Gross: tassazione graduale, definita "progressiva" dai politici Progressisti. Si presenta come un rappresentante dei super-ricchi per promuovere tasse più alte per i ricchi. Segue le orme di due plutocrati: Herbert Hoover e Franklin Roosevelt.
La tassazione graduale è la politica del saccheggio. E' un furto attraverso le urne elettorali. Si tratta di una violazione dello stato di diritto. Si tratta di una violazione dell'uguaglianza di fronte alla legge. Si tratta di due pesi e due misure. Ed è universale.
Se accettate la politica del saccheggio, Gross si congratula con voi. "Se la vostra reazione immediata è di annuire su e giù, allora prendetevi la briga di leggere il mio pensiero." Quello che vi aspetta, invece, è un grande carico di sensi di colpa. Avete accettato quel principio Progressista secondo cui il potere politico deve essere utilizzato per estrarre ricchezza dai ricchi.
Tra l'altro, il trionfo universale della politica del saccheggio ha portato più eguaglianza economica o meno? Se avete risposto "meno," datevi un'auto-pacca sulle spalle in segno di vittoria intellettuale. O, come il professor Walter Williams ama dire, mettetevi al primo banco.
Conclusione: i super-ricchi sanno come mungere il sistema politico. Se volete ridurre la loro capacità di farlo, riducete il potere della politica nell'economia. Ma Gross vuole aumentare il potere della politica. Oppure, come ha detto un altro abile manipolatore, "Non mi buttare in quel cespuglio di rovi."
3. IL SUCCESSO COME PRIVILEGIO ACCORDATO DALLO STATO
Poi continua.
Vorrei chiedere ai vari Paperoni del mondo, che con tanta veemenza criticano ciò che considerano controproducente (es. una tassazione definita paralizzante per quelli che navigano tra utili societari da record e guadagni personali gargantueschi), di prendere in considerazione quanto segue: invece di affrontare la riforma fiscale dal punto di vista di quell'1% che paga un'enorme percentuale delle imposte sul reddito, pensate a quanto reddito nazionale avete avuto il privilegio di intascare.
In primo luogo, non ho mai sentito nessuno nell'1% parlare di "tassazione paralizzante per i ricchi." Gross sta sostituendo la retorica alla logica -- un tradizionale segno di una mancanza di prove.
Dice ai suoi coetanei finanziari di considerare il loro reddito come un privilegio. Ma chi ha concesso questo privilegio? Se la risposta è i "clienti," allora perché chiamare i politici affinché interferiscano con l'autorità dei clienti? D'altra parte, se la risposta è "lo stato," allora la soluzione è quella di abrogare tutte quelle leggi che concedono tali privilegi. La risposta è il ripristino dello stato di diritto. La risposta è "un peso e una misura." La risposta è nel Levitico 19:15: "Non commetterete iniquità, nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia."
Perché lo stato dovrebbe estrarre più ricchezza da gente ricca per mangiarsela esso stesso? Come questo possa andare a beneficio dei clienti resta un mistero... Come è possibile che la ricchezza depredata dallo stato può ridurre il senso di colpa di coloro "privilegiati" con un reddito alto?
La società non ha bisogno di una riduzione del senso di colpa per mezzo di tasse più alte ai ricchi. La società ha bisogno di una riforma legale che riduca lo stato e riduca anche i suoi tentativi di ridistribuire la ricchezza attraverso la coercizione.
Il compito dei riformatori politici non dovrebbe essere quello di ridurre la colpa psicologica dei ricchi. Il compito dei riformatori politici dovrebbe essere quello di ridurre la politica del saccheggio, che è stata utilizzata da avvocati, commercialisti e lobbisti assoldati dai super-ricchi per creare il moderno sistema di plutocrazia finanziato dallo stato.
Qual è la natura di questo privilegio accordato dallo stato? Gross ne identifica correttamente un aspetto: il credito. Ma non dice come funziona. Funziona attraverso la riserva frazionaria, che è protetta dal sistema delle banche centrali: un privilegio concesso dal governo ai banchieri.
Negli Stati Uniti la quota di reddito totale lordo spettante all'1% è più che raddoppiata, passando dal 10% nel 1970 al 20% di oggi. Ammettete che voi, io e gli altri nel magnifico "1%" siamo cresciuti in una età d'oro del credito, dove chi ha preso in prestito denaro o pagato le tasse per ampliare le attività finanziarie ha avuto molte più possibilità di avere successo rispetto a quelli che hanno usato le mani per vivere.
La soluzione negli Stati Uniti non è costituita da aliquote più alte per i ricchi. La soluzione è una sola legge: il Federal Reserve Act del 1913 è abolito, insieme a tutta la legislazione che modifica questa legge.
4. DAL PRIVILEGIO ALLA FORTUNA
Gross sposta l'argomento dal privilegio alla fortuna. Questo è lo stratagemma standard di quasi tutti i moderni difensori di una tassazione più elevata. La ricchezza non viene dalla scelta del cliente. Proviene dalla fortuna. Pertanto lo stato può porre il veto sulle scelte dei clienti, e non ci saranno conseguenze economiche negative.
Sì, so che molti di voi (gente ricca) ha lavorato duro come ho fatto io, e siete sopravvissuti ed avete prosperato dove gli altri hanno fallito. Un sistema economico equo dovrebbe sempre prevedere la possibilità di avere successo. Congratulazioni. Fumate quel sigaro, godetevi quel Chateau Lafite del 1989. Ma poi dovrete riconoscere la vostra fortuna (o almeno la maggior parte di voi) di essere nati negli anni '40, '50 o '60, di essere entrati nella forza lavoro a 25 anni e di aver avuto il privilegio di cavalcare un boom del credito negli ultimi tre decenni. "Non l'avete fatto voi," come ha detto il presidente Obama, non avete creato voi quell'onda di credito. L'avete cavalcata.
Che cosa ha creato quell'onda? La riserva frazionaria. Cosa l'ha resa equivalente alla Waimea Bay? Richard Nixon, che abolì unilateralmente le ultime tracce del gold exchange standard il 15 agosto 1971. Poi la Federal Reserve ha preso le redini della situazione, non più trattenuta dal requisito legale di vendere oro ai governi stranieri ed alle banche centrali estere a $35 l'oncia.
5. SGANCIATE!
Qui arriviamo al culmine della sua presentazione.
Ed ora è il momento di sganciare e condividere alcune delle vostre fortune pagando più tasse o favorire una riforma fiscale che stimoli la crescita economica e l'occupazione, invece di pensare solo a fare profitti. Sarete ancora in grado di partecipare a quelle serate di beneficenza e dimostrare la vostra benevolenza ed il vostro carattere filantropico al pubblico. Non vi resta che firmare assegni un po' più piccoli.
Quindi la loro ricchezza è stata creata dal privilegio, dalla fortuna e dal credito. E' stata creata dalla "fortuna benevola." Quindi lo stato è pronto a prendere più soldi. Questo "stimola la crescita economica e l'occupazione."
Come?
Cosa stimola l'occupazione (il che significa un aumento del reddito in cambio di servizi)? Ecco un breve elenco: aumento degli investimenti di capitale, strumenti migliori, formazione migliore, maggiore libertà. Come fa uno stato a contribuire ad uno qualsiasi di questi fattori di produzione? Questo è ciò che deve dimostrare. Ma non menziona neppure l'esistenza del problema intellettuale. Si limita a presupporre che lo stato contribuisca alla crescita economica e all'occupazione. Come ho detto, è un Keynesiano.
6. COSA AVREBBE FATTO ZIO PAPERONE?
Gross conclude la sua presentazione così.
Zio Paperone si lamentava ma poi nuotava in quella valanga di denaro, e avrebbe potuto farlo lo stesso anche se avesse diminuito il volume di quel denaro. Se siete nell'1% privilegiato, dovreste agire di conseguenza ed essere disposti a sostenere maggiori imposte sulle attività finanziarie, e certamente permettere il riaggiustamento delle plusvalenze alle aliquote attuali delle imposte sui redditi. Stanley Druckenmiller e Warren Buffett hanno sostenuto proposte simili di recente. L'era di tassare di meno il "capitale" rispetto al "lavoro" dovrebbe finire.
A differenza di Bill Gross, io conosco Zio Paperone. E' un mio amico.
Davvero.
Vic Lockman è un fumettista professionista. Per anni ha scritto i dialoghi nei fumetti di Zio Paperone. Non disegnava le versioni definitive dei fumetti, ma disegnava i riquadri e scriveva il testo.
Vic ha scritto un meraviglioso fumetto sul Federal Reserve System, The Official Counterfeiter. La prima edizione uscì nel 1969. L'edizione del 1974 è online. E' qui: http://scripturalscrutinydotcom.files.wordpress.com/2012/01/the-official-counterfeiter-biblical-economics.pdf. Zio Paperone capisce che le tasse sulle plusvalenze riducono la creazione di capitale. Questo a sua volta riduce la produttività dei lavoratori. Questo a sua volta riduce il reddito dei lavoratori.
E se tutti gli utili aziendali potessero essere re-investiti senza alcuna sanzione fiscale? Quando il denaro verrebbe versato a titolo di dividendo, sarebbe tassato come reddito ordinario. Ma finché gli azionisti lo re-investirebbero, potrebbero comprare e vendere senza penalità. Sarebbe come un IRA. I beni potrebbero accumularsi nel tempo senza penalità. Solo quando un bene d'investimento verrebbe venduto e il denaro depositato in un conto bancario personale, allora sarebbe tassato.
A Bill Gross e Warren Buffett non piace questa idea. Terrebbe troppo capitale lontano dallo stato. Verrebbe utilizzato per creare posti di lavoro. Verrebbe usato per aumentare le possibilità di scelta dei clienti.
CONCLUSIONI
Bill Gross è un Keynesiano. E' rappresentativo di tutti i Keynesiani. Pensa che lo stato sia economicamente produttivo.
E' anche pieno di sensi di colpa. Favorisce quindi uno stato espanso per ridurre quella colpevolezza.
Nel 1981 ho assunto David Chilton per scrivere un manoscritto affinché venisse confutato questo presunto senso di colpa. L'ho intitolato Productive Christians in an Age of Guilt-Manipulators. E' gratuitamente disponibile online qui.
Non prestate alcuna attenzione al masochismo di Bill Gross. E' come quei tipi che si flagellano nelle piazze. Ma nel suo caso, non sta frustando se stesso. Chiede ai ricchi di incoraggiare gli elettori affinché cedano la frusta allo stato.
Spero che gli elettori non sentiranno mai parlare di Bill Gross. Spero proprio che i suoi coetanei non lo prendano sul serio. La fornitura di fruste dello stato è già troppo grande. Se Gross vuole questo per se, saranno affari suoi. Io preferisco evitare.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Non ha capito che ha usato molto bene mezzi politici invece di mezzi economici per prosperare.
RispondiEliminaPerché dovrebbe sputare nel piatto che gli è stato offerto?
Averceli sensi di colpa del genere!!!
Il fondamento del socialismo e della socialdemocrazia e' proprio che il denaro politico, il fiatmoney statale, dia a tutti l'opportunità del benessere e del miglioramento. E la storia ci dice che in parte questo sistema sembra aver funzionato. Certamente ha funzionato. Ma in modo insostenibile economicamente nel lungo periodo. E lo comprese pure Keynes, alla fine. Gli economisti austriaci, invece, lo compresero fin dall'inizio.
EliminaScusate l'ineleganza di rispondermi da me, ma aggiungo che il cosiddetto new normal e' davvero ricco di conseguenze grottesche e paradossali. Sono un paio di giorni che tutto è bullish in barba alle leggi immutabili della economia. Salgono le azioni, il petrolio, i metalli preziosi. Il fiatmoney fa miracoli. Ormai è chiaro che anche le azioni devono essere sostenute artificiosamente come le banche perché non è solo la finanza che si regge sul nulla creato dal nulla, ma pure le corporations devono essere sostenute nonostante gli errori commessi con una crescita esagerata dal credito facile. E visto che non bisogna tenere tutte le uova in un solo paniere, ecco che c'è fiatmoney pure per i metalli, per i metalli di carta, ovviamente. Davvero fenomenale il fiatmoney e questo mondo di mascalzoni in giacca e cravatta ed autoblu. Non mi meraviglio più di nulla. Siamo al lunapark. Tutto è politico, cioè statalizzato. Tutto si regge sulla menzogna e la minaccia. Che spettacolo!
EliminaManteniamo l'impianto del discorso, e sostituiamo il soggetto - la ricchezza - con il numero di individui sulla terra.
RispondiEliminaVi viene in mente niente?
Riccardo Giuliani
sono commosso, la sensibilità ci salverà
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=74HtKPwpcgQ
Ottimo articolo. Grazie.
RispondiEliminaAltrove North dice che il cristianesimo non ha niente di originale da dire da qualche secolo a questa parte. Credo che sia in Liberating Planet, non ricordo bene. L’ultima enciclica, specialmente dove parla della redistribuzione del reddito, lo dimostra. Qualche settimana fa, l’Acton Institute ha pubblicato un articolo contro la redistribuzione del reddito. Bene. Ma continua a parlare positivamente della curia romana e di questo papa. Gli ho fatto notare l’incoerenza. Gli ho chiesto: State dalla parte di Lord Acton o da quella del papa? Sto ancora aspettando una risposta.
In conclusione: Il male non è il fatto che i socialisti siano riusciti a corrompere gli individui, ma che gli individui fossero già corrotti in partenza.
Di nuovo, grazie.
Enrico
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http://pulgarias.wordpress.com