Bibliografia

giovedì 23 gennaio 2014

"Io, l'economista spiazzato": Un'analisi delle considerazioni economiche di Gary North su Bitcoin





di Peter Surda


Arroganza presuntuosa

C'è una cosa che è evidente quando si leggono gli articoli di Gary North. Sa molte cose. Ma c'è anche un'altra cosa che a volte diviene chiara, soprattutto se leggete il suo ultimo articolo su Bitcoin. Crede di sapere di più di quello che in realtà sa. Non posso analizzare il suo articolo nel dettaglio poiché mi trovo ad una Conferenza su Bitcoin in America Latina, ma ho pensato di citare alcune questioni fondamentali.



Eterogeneità del sistema monetario

North scrive che il denaro consente il calcolo economico, e quindi la divisione del lavoro. Scrive che Bitcoin non potrebbe esistere se non esistesse già il denaro. Scrive che non si può comprare tutto con Bitcoin (ancora). Scrive che senza merci prezzate in Bitcoin, non potrà diventare denaro.

Sono d'accordo (o supponiamo che lo sia), ma affermo anche che sono considerazioni irrilevanti perché North non ha una teoria generale della liquidità ed una teoria generale dei costi di transazione. Ciò è molto triste, perché Menger fu molto eloquente nello spiegare entrambe queste categorie portando a galla scoperte sensazionali. Ci sono persone che affermano che le loro tesi si basano sugli studi di Menger, eppure non hanno né una teoria della liquidità né una teoria dei costi di transazione.

North ha solo una teoria parziale della liquidità (una teoria dei prezzi stabili) ed una teoria parziale dei costi di transazione (divisione del lavoro). Ma Menger fu molto elaborato quando spiegò il motivo per cui i costi della liquidità e di transazione sono eterogenei e non possono essere sommati ad una particolare attività. L'errore dell'omogeneità di un sistema monetario salta fuori quando North scrive:

"Non si può avere un sistema monetario che non si applica su tutta la linea, mentre ancora si difende il concetto di divisione del lavoro attraverso prezzi competitivi."

Salta fuori anche in altre frasi a sostegno di una presunta omogeneità parizale, per esempio, quando suppone che la liquidità sia un mezzo di pagamento ultimo. Questo è già stato erroneamente sostenuto da Smiling Dave. Il mezzo di pagamento ultimo è soltanto uno dei fattori che influenzano la liquidità. Essa non è un'unità di conto. L'unità di conto e la liquidità si influenzano a vicenda, ma sono solo uno dei fattori.

In altre parole, la critica di North a Bitcoin è ignara dell'esistenza di alcune componenti dei costi di liquidità e di transazione diverse da quelli citati. Il mix totale di tutti questi fattori influenza la scelta del mezzo di scambio. Il risultato non è soltanto differente in base allo stato evolutivo di Bitcoin, ma anche rispetto alle circostanze particolari di un determinato utente. Questo è il motivo per cui alcune persone in alcune situazioni considereranno Bitcoin più vantaggioso, ed altre persone (o anche le stesse persone in una situazione diversa) svantaggioso. E' anche per questo che non si può concludere a priori quale sarà il futuro di Bitcoin, possiamo solo fare ipotesi plausibili. L' unica cosa che possiamo fare come prasseologi è concludere che Bitcoin potrebbe espandersi in quelle aree in cui i suoi vantaggi sono valutati come soggettivamente più importanti rispetto ad altri mezzi di scambio. Potrebbe non trasformarsi mai in "denaro," ma sarebbe errato concludere che questa è l'unica questione rilevante (la cara vecchia fallacia "denaro o morte").



Eterogeneità dell'interazione sociale

La saccenza di North esplode prorompente quando applica a Bitcoin, in modo errato, il sistema dei diritti di proprietà e le strutture sociali (o la loro mancanza ). North non capisce che Bitcoin è un quadro sociale. E' un quadro sociale più efficiente. I rapporti contrattuali che sono attualmente costosi o impossibili (hanno alti costi di transazione) ora sono redditizi e/o possibili con Bitcoin. I pagamenti sono solo il primo, più semplice, tipo di contratto sul quale Bitcoin dimostra i suoi vantaggi. Piuttosto che essere un "rifiuto implicito" dei contratti, Bitcoin fornisce loro un quadro più efficiente. Penso che siamo tutti d'accordo che Bitcoin non è perfetto. Ma non ci sono merci perfette. C'è sempre la valutazione soggettiva, l'informazione imperfetta ed i costi di opportunità.

Bitcoin è in una fase molto precoce, e la base per tale quadro è ancora in attesa di attori umani che lo riempiano con le proprie attività. Contrariamente a quanto sostenuto da North, Bitcoin non "mette il carro davanti ai buoi." Bitcoin ha dapprima creato un quadro, e questo è stato esponenzialmente proficuo per i pagamenti.

Paradossalmente, questo è anche il motivo per cui North non ha la più pallida idea di quello di cui parla. In teoria capisce come si evolvono le istituzioni sociali, eppure non riesce a connettere i dati empirici (proprio sotto il suo naso) con la teoria.



Conclusione

North si lamenta che le persone che criticano la sua posizione riguardo Bitcoin non capiscono la Scuola Austriaca. Beh, so per certo che North non ne capisce alcuni aspetti (in particolare l'approccio di Menger nei confronti della liquidità e dei costi di transazione) e su certi altri non riesce a collegare la teoria con i dati empirici. E' anche pigro (perché non ha letto la letteratura Austriaca in materia di Bitcoin e non ha raccolto dati empirici su Bitcoin) e presuntuoso (perché pensa che le sue credenziali gli diano l'immunità dagli errori).

Come ho scritto prima, il futuro di Bitcoin non dipende dalla sua comprensione da parte degli economisti. Dipende dall'azione umana. Non mi interessa il parere di North. Ma come ricercatore considero importante correggerne gli errori. Potete leggere entrambi, ma costruitevi la vostra opinione. La Scuola Austriaca non si è conclusa con Menger, è iniziata con lui.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Ciao gdb.

    Capisco l'ironia. :)
    Infatti questa non si potrebbe definire una risposta appropriata alle critiche di North, ma Surda non è uno sprovveduto. Ho lasciato il meglio per l'ultima parte di questa analisi economica, ovvero, la settimana prossima. Se avrai notato non ho ancora espresso alcun giudizio in merito durante questa querelle...

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  2. l ironia non era per il contenuto, ma perché è una querelle senza fine, ma anche senza senso. perché, praxeologicamente, non conosciamo tutti gli avvenimenti, non abbiamo cioè tutti i dati, né conosciamo il futuro. nessuno ha la palla di vetro, ed anche il più bravo può sbagliare una previsione, od il più scemo indovinarla. infatti di solito i piu scemi fanno trading. a me pare più interessante una prospettiva storica, sociologica, giuridica, che stare a vedere chi è più austriaco secondo quanto indovina. è stupido sputarsi addosso a vicenda, vero fallimento della cooperazione spontanea tra simili: si fanno previsioni e ragionamenti, non si hanno certezze. l analisi è certa solo ex post. avevo già detto che tutto ciò mi pare molto avvocatesco. non che i contributi non siano interessanti, ma è il modo di porsi degli autori che è errato

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  3. Oggi buon ultimo.
    Sottoscrivo gdb.

    Ma che sta succedendo in Cina? Lo shadow banking sta fallendo?
    Il governo interverra' o lascera' crollare cio' che non e' piu' sostenibile?
    Prospettive austriache o solita manfrina keynesiana?

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  4. Ciao Dna.

    Quello che sta accadendo in Cina era già stato anticipato su questo blog circa due anni fa. Una volta scoppiata la bolla del credito non ci vorrà molto prima che scoppi anche quella immobiliare.

    Vediamo come reagiranno i banchieri centrali cinesi...

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  5. Affascinante quel pezzo, mi era sfuggito del tutto.
    L'onda lunga attuale sarebbe partita nel 1896.
    A quale evento si riferisce?

    Cmq la prospettiva individuale, lo zerohedge per intendersi, senza gli occhiali giusti rappresenta davvero il primo ostacolo alla comprensione. Come sempre piu si sa e meglio e'.

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