Bibliografia
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venerdì 31 gennaio 2014
Il sistema monetario per un mondo civile
di Bill Bonner
Gli investitori in borsa agiscono ancora come se Janet Yellen sia un bene per l'economia... o almeno per i prezzi delle azioni.
Ma lo sarà?
La Yellen non ha alcuna esperienza quando parliamo di investimento e di business. Tutta la sua carriera è stata spesa nel mondo accademico e nelle istituzioni pubbliche. Non ha mai avviato un'attività e nemmeno ha creato un posto di lavoro nel settore privato.
Ha idea di come funzioni l'economia? Temo proprio di no...
Nel 2005 ha descritto la bolla immobiliare come un "dosso di grandi dimensioni lungo la strada." Era forse preoccupata? Pare di no. "L'economia dovrebbe essere in grado di assorbire lo shock," affermava.
Ma come poteva saperlo?
E quando, due anni più tardi, l'economia ha colpito il "dosso" si è scoperto che non sapeva nulla. L'economia non era affatto in grado di assorbire le oscillazioni. Invece le ruote si sono staccate... e l'economia è finita in un fosso.
Ora siamo a fine ottobre e la Yellen presto gestirà il più grande e potente cartello bancario che il mondo abbia mai visto. Buona fortuna a tutti noi!
I giorni sono freddi in Maryland. Qui in Florida, è ancora estate.
Siamo tornati in Florida per tenere un discorso sulla scrittura. Cosa possiamo dire a riguardo? Solo che scrivere è facile; ma è il pensare che è difficile.
Ci siamo seduti nel terminal dell'aeroporto di Baltimora. Un uomo stava leggendo un romanzo. Un altro stava guardando la TV. Un altro si è seduto accanto a noi e ha cominciato a giocare col suo iPhone. Una donna leggeva la rivista Woman’s Day. Altri parlavano ai loro telefoni.
Siamo gli unici qui che stanno pensando alla politica dei tassi di interesse della FED? Siamo chiaramente noi gli stupidi. La maggior parte delle persone ha di meglio da fare.
Ma ora torniamo a riflettere su come la FED e il dollaro si incastrano nello schema generale delle cose – il quadro generale, guardando indietro a 10 mila anni fa.
Il cambiamento fondamentale è avvenuto circa 5,000 anni fa. A poco a poco, l'uomo è diventato "civilizzato." Usiamo la parola con cautela. E' come una bomba a mano, senza il perno. Potrebbe esploderci in mano in qualsiasi momento.
Che cosa è la civiltà, in ogni caso? E' una cosa buona? Una cosa negativa? Chi è veramente civilizzato, e chi non lo è? Non importa quello che dite, siete destinati ad offendere qualcuno con profondi pregiudizi sul tema...
Ma che diamine!? Accidenti... avanti tutta!
La civiltà è diversa dalla barbarie. La maggior parte di antropologi, archeologi e filosofi si concentra sulle cose sbagliate – arte, cultura e tecnologia, per esempio. Mancano le differenze principali – denaro, matrimonio e mandati che le persone seguono.
Le persone non si risvegliano improvvisamente in un'alba civilizzata. Invece il progresso dalla barbarie alla civiltà arriva a singhiozzo, con molte inversioni e deviazioni.
Non perdete tempo a dirci che i tedeschi erano civilizzati... eppure hanno sterminato più di un milione di persone ad Auschwitz... o che gli americani siano civilizzati, ma mandano droni ad uccidere persone che non hanno mai incontrato. Anche i popoli più civili fanno cose incivili. E la maggior parte dei popoli, non importa quanto siano civilizzati, conservano ancora alcune abitudini arcaiche ed istituzioni barbariche.
Mentre la civiltà diventa più complessa, le regole diventano più semplici. In genere la gente è diventata monogama, monoteista e monetarista.
Si può vedere questo progresso nella Bibbia. L'Antico Testamento è pieno di guerre... e molte regole con cui la gente poteva accordarsi. Nel Nuovo Testamento Gesù propone una sola regola, che lascia poco spazio alla guerra: Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.
Nei giorni pre-civilizzati un uomo avrebbe potuto avere tante mogli e concubine quante ne poteva gestire. Gli uomini moderni e civili ne hanno tipicamente una sola. (E questo è più che sufficiente per molti uomini.)
Nei giorni pre-civilizzati le transazioni commerciali erano difficili e complesse – di solito erano costituite da un sistema basato sul credito, il quale estendeva i suoi oneri in un futuro imprecisato, rimanendo spesso irrisolti per molte generazioni. L'uomo civilizzato ha sviluppato la moneta moderna – tipicamente oro – che rese molto più facile saldare i debiti.
Ma la differenza più profonda è che la gente barbara usava la forza e la violenza per ottenere ciò che voleva; le transazioni civili sono basate sul consenso e sulla cooperazione reciproca.
Ma aspettate. Dove si collocano il dollaro e la FED?
La FED consente agli acquirenti ed ai venditori di fissare i tassi di interesse in base alle loro scelte? O li forza... spingendoli come se fossero dei viaggiatori in aeroporto?
La FED permette agli investitori di scoprire i prezzi degli asset senza interferenze? O cerca di fissarli, sostenendo che essa sa meglio cosa fare rispetto al resto del mondo?
Sappiamo che l'economia dell'Unione Sovietica, spinta con la forza bruta, fu un disastro. Come pensa che se la passerà l'economia degli Stati Uniti – fortemente direzionata dalla forza del prossimo presidente?
La FED, oggi, è un istituzione civilizzata? O un arcaico ritorno al passato?
E per quanto riguarda il dollaro stesso? E' una forma di denaro moderno... o una reliquia barbara, a seconda del potere di polizia dello stato che gli da valore?
Di più la prossima volta...
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
giovedì 30 gennaio 2014
Bitcoin e le banche centrali: un appunto finale
Nelle ultime settimane avete potuto assistere ad una critica completa del sistema Bitcoin dal punto di vista dell'economia Austriaca. Io più che altro ho preferito farmi da parte e lasciare che fosse il lettore a farsi un'idea di quello che potrebbe avere tra le mani se decidesse di entrare nel mondo delle criptovalute digitali. Qui di seguito farò un elenco riassuntivo degli articoli più importanti che ho tradotto sul tema, per chi se li fosse persi:
Sin da quando Nixon ha chiuso la finestra dell'oro nel 1971, gli individui hanno cercato in ogni modo possibile di divincolarsi dalle pastoie del denaro fiat. E' emerso ogni tipo di moneta, tutte quante finite nella pattumiera della storia. Nessuna è riuscita a scardinare l'attuale cartello tenuto in piedi dalle banche centrali. L'esigenza di una moneta avulsa da questo sistema centralista si è fatta più impellente di recente, soprattutto con la lezione del bail-in arrivataci da Cipro.
L'oro è stato il metallo prediletto dalla popolazione in casi come questo, ma l'esempio di NotHuas ci riporta coi piedi per terra suggerendoci di fare attenzione a tutto ciò che può essere facilmetne confiscato dal potere dello stato. Sarebbe stata utile una moneta che avesse avuto tutte le caratteristiche dell'oro, storica protezione contro i periodi inflazionistici, ma che sarebbe stata impossibile da confiscare. Bitcoin, potremmo dire, è nato per questo.
Tutti desideravano una moneta simile, ma nessuno ci aveva mai pensato. Almeno non prima che ci pensasse Satoshi Nakamoto. Il bello del libero mercato è questo: lasciato libero di agire permette all'inventiva ed alla creatività umana di sopperire alle esigenze mutevoli degli individui.
Ma rimane un ultimo scoglio da superare, uno più grande della volatilità stessa a cui è stato sottoposto Bitcoin. E' un problema vecchio di circa 200 anni che ancora fa presa sulle persone e le influenza ad agire di conseguenza. E' una mantra che ha quasi sempre disinnescato una qualsiasi emancipazione dal suddetto problema, mandando in paranoia tutti gli spiriti di buona volontà. Credo anch'io, infatti, che se non si sorpassa questo macigno qualsiasi nuova proposta di libertà finirà nel dimenticatoio. Inaugurando su Freedonia la prima sottotitolazione personale di un video, ce lo facciamo spiegare da Peter G. Klein.
PS: per chi non sapesse come attivare i sottotitoli, dopo aver premuto play cliccate sul secondo pulsante tra quelli che vedete in basso a destra.
- Cripto-anarchia ed imprenditoria libertaria: Capitolo 1, Capitolo 2 e Capitolo 3
Sin da quando Nixon ha chiuso la finestra dell'oro nel 1971, gli individui hanno cercato in ogni modo possibile di divincolarsi dalle pastoie del denaro fiat. E' emerso ogni tipo di moneta, tutte quante finite nella pattumiera della storia. Nessuna è riuscita a scardinare l'attuale cartello tenuto in piedi dalle banche centrali. L'esigenza di una moneta avulsa da questo sistema centralista si è fatta più impellente di recente, soprattutto con la lezione del bail-in arrivataci da Cipro.
L'oro è stato il metallo prediletto dalla popolazione in casi come questo, ma l'esempio di NotHuas ci riporta coi piedi per terra suggerendoci di fare attenzione a tutto ciò che può essere facilmetne confiscato dal potere dello stato. Sarebbe stata utile una moneta che avesse avuto tutte le caratteristiche dell'oro, storica protezione contro i periodi inflazionistici, ma che sarebbe stata impossibile da confiscare. Bitcoin, potremmo dire, è nato per questo.
Tutti desideravano una moneta simile, ma nessuno ci aveva mai pensato. Almeno non prima che ci pensasse Satoshi Nakamoto. Il bello del libero mercato è questo: lasciato libero di agire permette all'inventiva ed alla creatività umana di sopperire alle esigenze mutevoli degli individui.
Ma rimane un ultimo scoglio da superare, uno più grande della volatilità stessa a cui è stato sottoposto Bitcoin. E' un problema vecchio di circa 200 anni che ancora fa presa sulle persone e le influenza ad agire di conseguenza. E' una mantra che ha quasi sempre disinnescato una qualsiasi emancipazione dal suddetto problema, mandando in paranoia tutti gli spiriti di buona volontà. Credo anch'io, infatti, che se non si sorpassa questo macigno qualsiasi nuova proposta di libertà finirà nel dimenticatoio. Inaugurando su Freedonia la prima sottotitolazione personale di un video, ce lo facciamo spiegare da Peter G. Klein.
PS: per chi non sapesse come attivare i sottotitoli, dopo aver premuto play cliccate sul secondo pulsante tra quelli che vedete in basso a destra.
mercoledì 29 gennaio 2014
Gary North brancola nel buio quando parla di Bitcoin
di Peter Surda
Introduzione
Ultimamente Gary North ha scritto vari post su Bitcoin:
- Bitcoin: Il secondo schema di Ponzi più grande della storia
- Tulipani digitali: La mania di Bitcoin
- "Io, la matita spezzata": Un'analisi economica di Bitcoin
- Bitcoin vs. Dollari e/o metalli preziosi
I post sono già stati contestati, ma ho pensato di aggiungere la mia opinione.
Quello che più mi fa irritare è che North commette due errori in cui un ricercatore non dovrebbe incappare. Non ha rivisto la letteratura Austriaca su Bitcoin e non ha raccolto dati empirici. Invece ha ripetuto fallacie da tempo confutate e ha scritto una sua storia immaginaria su Bitcoin. Questo è il motivo per cui in passato ho detto che le persone associate al Ludwig von Mises Institute sono diventate pigre e stupide. Ci sono stati progressi nel frattempo. Mark Thornton, per esempio, è diventato un fan ed il LvMI ha iniziato effettivamente ad accettare donazioni e pagamenti in Bitcoin per il suo negozio online. Ma poi salta fuori Gary North.
Ho poca familiarità con il lavoro di North. L'ho citato nella mia tesi di laurea, e ho letto il suo capitolo su Theory of Money and Fiduciary Media (ne riparleremo più avanti, quando citerò North sulla base dei miei appunti quando l'ho letto).
Incapacità di classificare Bitcoin
North ha sostenuto ripetutamente che Bitcoin non viene utilizzato negli scambi di mercato. Ciò è empiricamente falso. Io compro merci con Bitcoin tutte le volte che voglio. E mi è stato detto che anche Walter Block (che in precedenza avevo affermato che fosse ignorante su Bitcoin) ha venduto il suo libro per bitcoin. Non so perchè North dica il contrario. Tuttavia, questo gli permette di compiere un trucco metodologico: poiché nega che Bitcoin sia utilizzato negli scambi, può evitare di doverlo classificare nel quadro misesiano della classificazione delle merci (beni di consumo, beni strumentali e mezzi di scambio).
Anziché classificare Bitcoin come un bene, North lo classifica come uno schema di Ponzi.
Schema di Ponzi
North offre la propria definizione di uno schema di Ponzi, e forse è la ragione per cui non ha capito Bitcoin. Presenterò la mia definizione, che a mio parere è più utile dal punto di vista economico.
Uno schema di Ponzi è un sistema gerarchico di crediti. Mettendo una certa somma di denaro nel sistema, il partecipante guadagna un credito su una quantità di soldi maggiore. Affinché all'inizio funzioni la liquidazione dei crediti, il sistema è costruito gerarchicamente in modo che i primi partecipanti possano ottenere denaro dai partecipanti successivi. Il motivo per cui tale sistema crolla è questo: all'aumentare della quantità di debito, aumenta anche il rischio di innescare una liquidazione dei crediti. Una liquidazione completa in un qualsiasi momento è impossibile: il sistema è insolvente. Una volta che si innescano troppe liquidazioni, questo provoca un'ondata di default a cascata. In uno schema di Ponzi, tale evento avviene quando non ci sono abbastanza nuove persone in entrata nel sistema rispetto alla maturazione dei vecchi crediti, ma questo è solo un caso speciale. Tutta una serie di altri tipi di fattori scatenanti possono ipoteticamente causare la cascata di default.
Bitcoin non è un sistema di crediti. Bitcoin è una pseudo-merce, non un credito. Le persone che acquistano Bitcoin non hanno un credito verso nessuno, né qualcuno ha un credito nei loro confronti. Non vi è alcun debito da saldare, e nessun default che renderebbe un bitcoin non rivendicabile. Il meccanismo che fa collassare uno schema di Ponzi è assente con Bitcoin. Qualunque motivo ci possa essere affinché Bitcoin abbia successo o meno, l'analogia con lo schema di Ponzi non è valido.
La necessità di classificare Bitcoin come un credito, in assenza della capacità di classificarlo come merce, segue direttamente il quadro misesiano della classificazione delle merci. La differenza tra una merce ed un credito è stata spiegata diverse volte da Mises, soprattutto per quanto riguarda la determinazione del loro prezzo: il prezzo dei crediti deriva dal prezzo del bene sottostante. A volte ci sono altri fattori che influenzano il prezzo di un credito, ma il prezzo del bene sottostante è una componente necessaria, almeno all'inizio.
Il collegamento tra il prezzo di un bene ed un credito è stato ampliato da Malavika Nair, che ha scritto anche un capitolo su Theory of Money and Fiduciary Media proprio su questo argomento. Ho scambiato alcune email con il professor Nair e questo è quello che ha scritto in relazione alla classificazione di Bitcoin:
"Sono d'accordo che Bitcoin non sia un sostituto del denaro [cioè non è un credito, ndr.], penso che sia più vicino ad una moneta merce, non quella sorta di merce conosciuta dalla maggior parte delle persone. So che Selgin ha messo a punto il termine "moneta sintetica," ma non sono sicuro se questo aiuti a chiarire le cose o le confonda. Semmai si tratta di una quasi-moneta o denaro secondario, che beneficia dalla sua liquidità e dalla facilità con cui può essere venduto in cambio di dollari."
In altre parole, Bitcoin non è un credito, ma una merce. E' prezzato per sé stesso, non basato sul prezzo di un altro bene a cui fa riferimento. E dal momento che è posseduto al fine di acquistare beni, si tratta di un mezzo di scambio.
Ma anche se trascuriamo l'assurdità metodologica e facciamo riferimento alla descrizione empirica di North sugli inizi della Bitcoin:
"Il denaro è stato tolto sin dall'inizio. Qualcuno possedeva una buona percentuale delle cifre originali. Poi, raccontando la sua storia, questo individuo ha creato la domanda per tutte le cifre. Il valore in dollari della sua quota di bitcoin si è apprezzata con le altre cifre."
Anche la descrizione è falsa. Quasi tutti i bitcoin di Satoshi non sono stati spesi. Poiché Bitcoin non ha avuto nemmeno un prezzo per quasi nove mesi, se Satoshi avesse tentato di vendere le sue monete, avrebbe guadagnato... niente. Se avesse cercato di venderli quando si è formato il primo prezzo, avrebbe guadagnato... 932.68 USD. Non c'è errore di battitura, il valore di tutti i Bitcoin esistenti all'epoca era meno di mille dollari. Se avesse aspettato fino all'apertura di Mt. Gox, avrebbe guadagnato... 171,517.5 USD (supponendo che in realtà avesse trattenuto tutti i bitcoin per sé). Queste somme non sono nemmeno profitti, solo entrate, in quanto non vengono considerati i costi. Suona come una vera opportunità, non è vero?
Manca la spiegazione teorica del potere d'acquisto di Bitcoin, e quella empirica è contraddetta dai dati empirici. Ora procederò a spiegare perché North non può fornire una spiegazione teorica valida di Bitcoin.
La mancanza di una teoria della liquidità
North si riferisce al capitolo "The Regression Theorem As Conjectural History." Per fortuna ho preso alcuni appunti quando ho letto il libro. North cita Menger:
"La teoria della moneta presuppone necessariamente una teoria della vendibilità [oggi usiamo il termine liquidità, ndr.] delle merci. Se cogliamo questo aspetto, saremo in grado di capire come la vendibilità quasi illimitata del denaro è solo un caso particolare -- solo una differenza di grado -- di un fenomeno generico nella vita economica -- cioè, la differenza della vendibilità di prodotti in generale."
Qui è precisamente dove e perché North si perde. Non ha una teoria della liquidità. Ha una teoria della "stabilità dei prezzi," invece. Mentre Menger sosteneva che i metalli preziosi avessero una stabilità di prezzo superiore rispetto a quella di altri beni, diceva anche che questo non era un prerequisito affinché gli attori economici li trattassero in questo modo. Infatti, per quanto riguarda l'unità di conto, in Principi di Economia Menger scrisse questo:
"La funzione di servire come misura di prezzo non è necessariamente un attributo di quelle merci che hanno raggiunto lo status di denaro. E se non è una conseguenza necessaria del fatto che una merce è diventata denaro, è ancor meno un prerequisito o una causa." [enfasi aggiunta]
Se l'unità di conto non è un prerequisito affinché una merce diventi denaro, allora non dovrebbe importare quanto sia stabile. La liquidità non è stabilità di prezzo. La liquidità è, nelle parole di Menger:
"Una merce è più o meno vendibile secondo quanto siamo in grado, con maggiore o minore probabilità di successo, di disporne a prezzi corrispondenti alla situazione economica generale."
Le mele hanno un prezzo relativamente stabile. Eppure le mele sono illiquide: non possono essere vendute facilmente al prezzo di mercato. Bitcoin non ha un prezzo stabile, ma è liquido. Non è così liquido come il denaro, e probabilmente non è tanto liquido quanto l'oro, ma è liquido e questo soddisfa il presupposto affinché possa ricoprire il ruolo di mezzo di scambio. North a quanto pare non riesce a comprendere le intuizioni di Menger.
Speculazione con Bitcoin
North sostiene che Bitcoin è utilizzato per la speculazione. Il problema con questo argomento è che non contraddice il fatto che possa essere usato come mezzo di scambio. Le motivazioni degli attori umani in questo senso non si escludono a vicenda. Se le persone possiedono una merce aspettandosi di disporne per comprare qualcos'altro, vuol dire che la usano come mezzo di scambio. Se possiedono una merce aspettandosi che essa aumenterà di prezzo a tempo e luogo debito, stanno speculando. Ma la speculazione è una parte normale della vita. Un rivenditore acquista, ad esempio, i vestiti all'ingrosso con l'aspettativa di venderli ad un prezzo più alto durante le ore di esercizio della sua attività, in attesa di un'occasione. Specula sul prezzo dei vestiti. Ma questo non significa che i vestiti siano uno schema di Ponzi o che abbiano qualcosa di sbagliato. Questo non confuta la validità delle altre ragioni per comprare vestiti.
Le persone in paesi con un alto tasso di inflazione tendono ad aumentare la percentuale di denaro fiat estero nei loro portfoli. Detengono denaro estero perché è liquido (e può essere utilizzato per il suo potere di acquisto) e perché si aspettano che il potere d'acquisto sia superiore rispetto a quello della lor moneta nazionale. Ciò dimostra che le motivazioni non si escludono a vicenda.
Il teorema della regressione
Purtroppo si è scoperto che molti Austriaci non comprendono il teorema della regressione. Ho il sospetto che questo sia così a causa della differenza negli approcci di Mises e Menger. Mises spese la maggior parte del suo Theory of Money and Credit analizzando il meccanismo attraverso il quale si formano i prezzi, ed i fattori che lo influenzano. Sulla base di ciò, presentò un sistema triplice di classificazione dei beni: beni di consumo, beni strumentali e mezzi di scambio. Non è stato Mises ad inventare questa classificazione, la riprese da economisti precedenti, ma purtroppo non ho i miei appunti sotto mano quindi aggiornerò questo post con i riferimenti corretti. I mezzi di scambio, secondo Mises, si differenziano dalle altre merci in quanto sono detenuti per il loro potere d'acquisto. Poi passò a spiegare come emerge il potere d'acquisto (o "valore di scambio," altro termine che usò) dal valore d'uso: attraverso lo scambio di mercato, più precisamente ddlle differenze nella commerciabilità dei beni (oggi usiamo il termine liquidità piuttosto che commerciabilità). Concluse che non vi è altro modo affinché possa emergere il valore di scambio se non attraverso un ex-valore d'uso e di scambio di mercato (catallattica), e le teorie che non spiegano il valore di scambio delle merci, "dottrine monetarie acatallattiche," non possono spiegare il valore di scambio dei mezzi di scambio.
Mentre Mises considerava il valore di scambio ed il valore d'uso come due componenti del prezzo finale, Menger vedeva il concetto di liquidità in maniera ortogonale rispetto al concetto di prezzo. I loro obiettivi erano diversi. L'approccio di Mises è utile per l'analisi del calcolo economico e per la macroeconomia (ciclo economico, offerta di moneta e così via). L'approccio di Menger d'altra parte è utile per comprendere i fondamenti microeconomici dei mezzi di scambio.
Sia Menger che Mises sostenevano che la differenza tra il denaro e il mezzo di scambio è quantitativa piuttosto che qualitativa ("solo una differenza di grado," infatti North stesso cita Menger nel suo "The Regression Theorem As Conjectural History"). Questo è il motivo per cui non possiamo fare discussioni prasseologiche sull'origine del denaro che non si applichino anche all'origine di un mezzo di scambio. E questo è il motivo per cui è evidente che alcuni Austriaci continuano a non capire il teorema della regressione.
L'approccio mengeriano presuppone l'origine dei mezzi di scambio da merci liquide. Le persone riconoscono che alcuni prodotti sono liquidi (è possibile "disporne a prezzi corrispondenti alla situazione economica generale"), e forti di questa conoscenza cominciano a possederli per questo scopo (di disporne a prezzi economici). Questo è il momento in cui emerge la funzione di mezzo di scambio. L'approccio misesiano è simile, ma usa il termine "valore di scambio" per spiegare il premio di liquidità delle merci liquide (una questione più complessa). Questo è il motivo per cui l'approccio misesiano è più utile quando si esaminano i prezzi, ma meno utile quando si esaminano le motivazioni degli attori economici.
Poiché Bitcoin è un mezzo di scambio (le persone lo possiedono per acquistare beni in futuro), deve logicamente aderire al teorema della regressione. Doveva essere un bene liquido prima che venisse usato come mezzo di scambio. E in effetti, l'analisi empirica mostra che questo è vero. Prima che le persone usassero Bitcoin come mezzo di scambio, era possibile scambiarlo per dollari. Ciò ha reso più facile vendere Bitcoin a prezzi economici. Il fatto che gli scambi fossero volutamente fondati, non inficia la sua funzione economica. Menger capì che i servizi specializzati che aiutano con le vendite hanno un effetto benefico sulla liquidità:
"L'istituzione di un mercato organizzato per un articolo, permette ai produttori, o ad altri attori economici, di vendere le loro merci in qualsiasi momento a prezzi economici."
Se andiamo ancora più in ordine cronologico, prima che esistessero scambiatori di Bitcoin, esso già aveva un prezzo ed era scambiato sporadicamente (era una merce). I prezzi iniziali sembra che si siano formati sulla base dei costi di produzione variabili di Bitcoin. E prima ancora che Bitcoin avesse un prezzo, mentre si iniziava ad usare la blockchain, probabilmente non era qualificato come una merce.
Ho documentato il processo nella mia tesi, e in un precedente post nel blog: Professor Walter Block is clueless about Bitcoin. L'origine della funzione di Bitcoin come mezzo di scambio è nel libro di Menger, non in quello di North. Quest'ultimo deve negare il potere d'acquisto di Bitcoin, perché se lo ammettesse non saprebbe spiegarlo, dato che non ha una teoria catallattica dell'origine di Bitcoin.
L'economia di rete
North è anche all'oscuro dell'economia di rete (argomento sollevato da uno dei suoi critici). Va anche oltre:
"Posso assicurarvi che Carl Menger, il fondatore della Scuola Austriaca, non usava un linguaggio simile: "Il denaro stesso ha sostituito quello che non era denaro in quanto merce dell'economia di rete." Nessun economista della Scuola Austriaca ha mai detto una cosa del genere. Gli economisti Austriaci fanno del loro meglio per non comunicare nel gergo dei programmatori."
North si sbaglia ancora una volta. Un economista familiare con la tradizione Austriaca, Mikael Stenukla, ha scritto un articolo su Carl Menger e la teoria del denaro nell'ottica dell'economia di rete. Molti altri Austriaci hanno familiarità con l'economia di rete e capiscono che la liquidità è un suo sottoinsieme. L'articolo mi è stato fatto notare da Peter G. Klein, direttore esecutivo del LvMI, che ha anche fatto ricerche sull'economia di rete.
Una volta comprensa l'economia di rete, vi renderete conto che la questione riguardo i mezzi di scambio equivale alla questione empirica della massa critica della liquidità: la soglia al di sotto della quale un potenziale mezzo di scambio necessita di maggiore utilità affinché il sistema sia autosufficiente. Gli economisti (inclusi gli Austriaci) che non comprendono il concetto di liquidità, affermano che questa soglia può esistere solo ad un livello di domanda molto alto (o secondo altri criteri ausiliari, come la "stabilità dei prezzi" proposta da North). Ma domanda e liquidità sono due cose diverse. Bitcoin mostra semplicemente che la liquidità può emergere ad un livello inferiore di domanda rispetto a quanto si pensasse.
Questo è il motivo per cui non si può concludere che Bitcoin non potrà diventare denaro (lo stesso non-sequitur che già è stato presentato da Patrik Korda). Certo che può, deve solo sbaragliare la concorrenza degli altri mezzi di scambio. E questo non può essere determinato a priori: è una questione empirica. Come ho sostenuto nella mia tesi, i costi di transazione svolgono un ruolo importante nell'influenzare la scelta, e Bitcoin ha costi di transazione più bassi rispetto a tutto quello che esisteva prima. Anche se gli Austriaci in genere non usano il termine "costi di transazione" (anche se una volta ho sentito usarlo da Salerno), Menger usò il termine "sacrifici economici" ed era evidente che riguardasse lo stesso fenomeno. E' evidente anche dagli scritti di Menger che i costi di transazione sono eterogenei, con molti fattori determinanti:
"Lo sviluppo economico tende a ridurre questi sacrifici economici, con la conseguenza che anche tra le terre più lontane diventano possibili e frequenti quantità crescenti di scambi, i quali in precedenza non potevano aver luogo."
Bitcoin è solo uno sviluppo economico così come descritto da Menger. Esso consente una conduzione più efficiente delle operazioni di mercato, rendendo ingiustificato lo scetticismo di North riguardo alla sua potenzialità di diventare denaro.
L'utilità di Bitcoin
La negazione di North sull'utilità di Bitcoin è piena di sciocchezze e difetti di analisi economica. E' stato spesso ripetuto da altri, ma è strano che ricercatori riconosciuti come North ancora non lo capiscano. Per comprendere l'utilità di Bitcoin, vi consiglio di guardare il recente video di Stephan Molyneux. Se non avete il tempo di guardarlo, mi limiterò a fornire alcuni punti che ritengo importanti o interessanti.
Bitcoin può sostituire parzialmente o totalmente i seguenti servizi:
- Prova di proprietà (notai obsoleti)
- Risoluzione delle controversie (mediatori obsoleti)
- Verifiche (commercialisti obsoleti)
- Struttura intelligente (polizia obsoleta)
- Borsa decentrata (borse centralizzate obsolete)
- Pagamenti altamente efficienti (banche, carte di debito, trasferimenti di denaro obsoleti)
- Controllo completosul proprio denaro (banche centrali ed autorità di regolamentazione bancaria obsolete)
- Pagamenti condizionali (avvocati obsoleti)
- Niente inflazione
- Nessun ciclo economico
Ed ora, ecco la parte migliore: i punti 1-5 non richiedono che Bitcoin sia un mezzo di scambio (perché non necessitano che Bitcoin abbia un potere d'acquisto) ed i punti 6-8 non richiedono che Bitcoin sia denaro (perché non necessitano che Bitcoin venga usato come unità di conto). Solo i punti 9 e 10 richiedono che Bitcoin sia un'unità di conto. Semmai dovesse accadere, questo sarebbe solo la ciliegina sulla torta. Alcuni, ad esempio Michael Suede, sono giunti alla conclusione che senza la capacità di rubare i soldi, gli stati non potrebbe esistere.
L'affermazione che Bitcoin non abbia alcuna utilità è ridicola. North avrebbe dovuto fare qualche ricerca.
Conclusione
Sembra che abbia ancora un sacco di lavoro da fare. Pensavo che la ricerca portata avanti dagli Austriaci (e dai semi-Austriaci) riguardo a Bitcoin (in particolare da John Paul Koning, Konrad S. Graf, Daniel Krawisz e naturalmente da me) sarebbe stata sufficiente ad illuminare gli altri Austriaci ed avrebbe contribuito a far conoscere cose più interessanti. Purtroppo non è andata così. Ci sono ancora molti Austriaci pigri, ignoranti, o addirittura in malafede, poiché fabbricano storie immaginarie e le presentano come fatti. Questo è triste in particolare per North, essendo uno storico.
Non sono un esperto degli scritti di North. Ho trovato utile e informativo il suo libro Mises on Money (ho citato 35 passaggi nella mia ricerca), mentre un pò scadente "The Regression Theorem as Conjectural History." So che ha qualcosa contro George Selgin, ma non me ne preoccupo. Tuttavia, i suoi tentativi di affrontare Bicoin sono solo fastidiosi. Ho cercato di correggere diversi problemi nei suoi articoli. Spero che questo aiuterà le persone a capire Bitcoin e gli economisti Austriaci a muoversi finalmente al di là di sciocchezze a lungo confutate (ed a produrre qualcosa di nuovo ed utile).
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
martedì 28 gennaio 2014
Bitcoin vs. dollari e/o metalli preziosi
di Gary North
Reality Check
Tra i sostenitori di Bitcoin ci sono storie contrastanti sul perché un programmatore giapponese o team di programmatori giapponesi, che sono noti con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto, abbia sviluppato l'idea originale dietro al software Bitcoin.
La giustificazione predominante tra i libertari è la previsione che Bitcoin diventerà una valuta alternativa a tutte le valute delle banche centrali. Bitcoin è visto come la prima fase di una rivolta contro la moneta della banca centrale.
In questo saggio ho intenzione di presentare una serie di tesi. Ho intenzione di farvene un riassunto. Potrete quindi giudicare se ho avuto successo nel presentare i miei argomenti. Eccoli.
Primo, il vantaggio principale che i promotori libertari di Bitcoin sponsorizzano per giustificare la loro teoria secondo cui diventerà una valuta alternativa è questa: Bitcoin offre privacy. La cartamoneta offre un maggiore livello di privacy rispetto a Bitcoin, oltre a tutta una serie di altri vantaggi importanti che Bitcoin non offre.
Secondo, il denaro è la merce più commerciabile. La cartamoneta è molto più commerciabile di Bitcoin.
Terzo, le valute digitali coperte da oro/argento hanno maggiori probabilità di diventare denaro digitale del futuro rispetto a Bitcoin.
Quarto, la maggior parte degli americani non vuole privacy negli scambi. Infatti non usano la forma di moneta in cui la privacy è totalmente legale e disponibile: i dollari.
Confronterò i vantaggi di Bitcoin con i vantaggi dei dollari. Poi confronterò gli svantaggi di Bitcoin con gli svantaggi dei dollari. Poi confronterò Bitcoin con le monete digitali coperte da oro o argento.
1. PRIVACY
Iniziamo con la privacy.
Dollaro. Ci sono tre modi con cui chiunque con un conto bancario negli Stati Uniti possa ottenere dollari. In primo luogo, può recarsi presso la propria banca, compilare un modulo, consegnarlo allo sportello e poi il cassiere consegnerà una determinata quantità di cartamoneta. In secondo luogo, può guidare fino ad una cabina nel parcheggio della banca, mettere un assegno in un cilindro di plastica ed entro un paio di minuti il cilindro tornerà con una determinata quantità di cartamoneta. In terzo luogo, un individuo può recarsi presso un bancomat, specificare quanti dollari vuole, inserire la sua carta bancaria e riceverà immediatamente l'importo scelto.
Tutti e tre gli approcci non fanno sollevare alcun sopracciglio. Tutti e tre gli approcci sono piuttosto convenzionali. Le banche promuovono l'uso di bancomat perché semplificano il lavoro degli sportellisti. I bancomat sono disponibili in molti luoghi. Non c'è nulla di controverso con queste macchine. Sono facili da usare, e la maggior parte delle persone che ha un conto in banca sa esattamente come usarli. La curva di apprendimento coinvolta è di poco conto.
Non appena un individuo possiede i soldi di carta, ha privacy totale. Ha anche il controllo totale sul suo denaro. Sa dove sono i soldi e decide dove andranno. Decide per quanto tempo manterrà il denaro. Naturalmente può anche essere derubato, ma è relativamente raro.
Ora ha denaro perfettamente in grado di garantire la privacy. Può andare in qualsiasi punto vendita al dettaglio negli Stati Uniti e comprare quello che vuole se ha abbastanza soldi. Con ogni probabilità, tali acquisti saranno limitati a non più di qualche migliaio di dollari. Probabilmente verranno evitati gli acquisti di tutto ciò che costa più di $10,000, perché ci sono moduli da compilare per questi acquisti. Ma poche persone acquistano oggetti per più di qualche migliaio di dollari.
Per ogni acquisto legale, si riceve una ricevuta dal venditore. Questo stabilisce il prezzo base di tutto ciò che si acquista. Non c'è niente di controverso nel chiedere a qualcuno una ricevuta. Non bisogna richiederla per forza, ma è lecito farlo. Sappiamo anche dove si trova la sede del venditore se si tratta di un negozio al dettaglio.
C'è un numero praticamente illimitato di negozi in cui si possono fare acquisti. Vale a dire, si gode di tutti i vantaggi del sistema denaro digitale rispetto alla divisione del lavoro. Siamo a conoscenza del prezzo di ogni cosa perché il prezzo è espresso in denaro digitale, e il potere d'acquisto della cartamoneta è alto quanto il potere d'acquisto della moneta digitale. Infatti, in alcuni casi, il potere di acquisto è maggiore. La gente a volte negozierà per pagare con la valuta, perché non intende denunciare il reddito all'Internal Revenue Service. Pertanto ci saranno sconti per chi è disposto a pagare in contanti. Quando si hanno i soldi di carta, spesso è possibile negoziare un prezzo migliore, anche se ovviamente non in un negozio che utilizza registratori di cassa elettronici.
Una volta che il denaro lascia la banca, nessuna agenzia governativa sa quello che fa un individuo con i suoi soldi. Ha totale privacy. Le sue spese non lasceranno traccia cartacea, a meno che non la si voglia creare richiedendo una ricevuta.
Non c'è nulla di controverso con la valuta. E non attira alcuna attenzione su di sé. Il governo non ha alcuna idea o interesse a sapere dove spenderà il proprio denaro la persona che lo ritira. E' solo un'operazione di routine -- un sibilo in mezzo a tanto rumore. E' il tipo di operazione che è andata avanti sin dalla nascita del settore bancario. Per tutte le banche è fondamentale che alcune persone facciano prelievi di valuta.
Così, per quanto riguarda la privacy, la valuta consente di usufruirne. E' quasi invisibile agli occhi del governo dopo che è uscita da un bancomat. Può essere spesa ovunque. E non lascia tracce. E non attira alcuna attenzione su di sé.
Bitcoin. Quasi nessuno sa come comprare bitcoin. Si devono acquistare attraverso una società di cambio. Non si ha idea di quali siano affidabili. Si rischia di entrare in un business come quello di Silk Road, che il governo ha chiuso. Si rischia di entrare in un business come quello di Sheep Marketplace, che è stato tosato per un ammontare di $100 milioni, e che è stato chiuso lasciando solo perdite ai suoi utenti. Non c'è modo di perseguire la cosa legalmente. Non c'è modo affinché un depositante possa avere indietro i suoi soldi. Ha comprato privacy rispetto a qualsiasi agenzia di polizia in modo che nessuno possa scoprire dove è finito il suo denaro, e non può avere alcuna pretesa legale contro chiunque.
Bisogna saper usare il computer per avere accesso a questo tipo di denaro. Non molte persone sanno come farlo. In altre parole, la curva di apprendimento coinvolta richiede un grande sforzo da parte di chi vuole usare questa forma di denaro.
Conclusione. Ecco una regola economica fondamentale: all'aumento del prezzo di qualsiasi cosa, ne viene richiesta di meno. Il costo per scoprire come accedere a Bitcoin è alto. Il costo per scoprire come utilizzare un bancomat, o un sistema drive-through della banca, o recarsi presso una banca e ritirare la valuta è quanto di più vicino allo zero.
Pertanto, chiunque promuova Bitcoin come una valida alternativa ai dollari sta ignorando quanto segue: (1) i costi bassi per ottenere dollari, (2) la completa mancanza di interesse da parte del governo o della banca ai ritiri di poche centinaia di dollari, (3) un mercato che essenzialmente coincide con quello della valuta digitale e (4) la possibilità di negoziare sconti per acquisti con questa moneta.
2. COMMERCIABILITÀ
Proseguiamo con la definizione di denaro della Scuola Austriaca: la merce più commerciabile.
Dollaro. Se si possiede dollari sotto forma di cartamoneta, si possono utilizzare in qualsiasi punto vendita al dettaglio. Potete recarvi in un Walmart, in un Target o in un qualsiasi altro esercizio al dettaglio, e potete comprare qualsiasi cosa con i soldi di carta. Non vi verrà chiesto di esibire un documento di identità all'uscita. Nessuno presterà attenzione che state facendo acquisti con soldi di carta. La persona alla cassa prenderà i vostri soldi, e vi rilascierà una ricevuta. Potrete uscire dal negozio con la ricevuta e con qualunque cosa abbiate comprato.
Potete ripetere questo esercizio con qualsiasi utilità pubblica. La cartamoneta è familiare a tutti. Il dipendente probabilmente non esaminerà la valuta per scoprire se è contraffatta. In altre parole, non ci sono costi di transazione nell'uso della valuta, se non quello di guidare fino al negozio e poi tornare a casa. Ma, per quanto riguarda acquistare con questa forma di moneta, non ci sono costi di transazione. Non ci sono costi di ricerca, ovvero, non dovete cercare aziende disposte a vendere qualcosa per il vostro denaro di carta. Tutte sono disposte ad accettarlo.
Il mercato della cartamoneta essenzialmente coincide con quello del denaro digitale. Non vi è alcuna restrizione all'uso della cartamoneta. Il Federal Reserve System copre la sua cartamoneta. Il Federal Reserve System non ha intenzione di limitare l'uso della cartamoneta. Vi è inciso sopra il proprio nome, quindi non c'è ostilità tra il Federal Reserve System e la cartamoneta che emette. Non c'è ostilità con le agenzie governative, purché la moneta venga utilizzata in modelli statisticamente normali, rispetto ai prelievi. Poiché non ci sono restrizioni all'uso della cartamoneta, gli esercizi al dettaglio non vengono questionati sull'uso della cartamoneta negli acquisti. Pertanto i negozi al dettaglio consentono costantemente alle persone di comprare tutto ciò che vogliono con i soldi di carta. Il mercato della cartamoneta coincide con quello del denaro digitale all'interno della zona geografica sotto la giurisdizione del governo degli Stati Uniti e del Federal Reserve System.
Bitcoin. Non è possibile utilizzare Bitcoin per acquistare qualcosa in circa il 99.9% del commercio al dettaglio americano. Questa probabilmente è una stima troppo bassa. Non è possibile acquistare quello che si vuole, quando lo si vuole, dove lo si vuole. Ci sono costi di ricerca: trovare qualcuno che vi venda qualsiasi cosa in cambio di bitcoin.
Quando vi recate in un negozio e chiedete se è possibile acquistare qualsiasi cosa in cambio di bitcoin, il dipendente non saprà di cosa state parlando. Quasi nessuno nel negozio saprà di che cosa state parlando. Non esiste alcun registratore di cassa che converta bitcoin in dollari digitali e poi rilasci una ricevuta per qualsiasi cosa abbiate appena acquistato. Pertanto, Bitcoin è vicino allo zero in quanto a commerciabilità.
L'unico modo in cui è possibile acquistare qualsiasi cosa con Bitcoin è che il venditore converta i bitcoin in dollari. Bitcoin non ha un mercato separato dal sistema bancario. Il 5 dicembre, la Banca Popolare di Cina ha decretato nuove regolamentazioni su Bitcoin.
"I siti Internet che forniscono la registrazione o servizi di transazione in bitcoin dovrebbero essere sicuri di soddisfare gli obblighi anti-riciclaggio di denaro, di identificare le identità degli utenti, di richiedere agli utenti di registrarsi con nomi reali e di fornire informazioni di nomi, carte d'identità, ecc .... indizi relativi all'utilizzo di Bitcoin per frodi, gioco d'azzardo, riciclaggio di denaro ed altre attività criminali dovrebbero essere tempestivamente segnalate alla polizia."
Il valore di Bitcoin è diminuito di un terzo in un giorno. Il picco era arrivato pochi giorni prima: $1,242. E' caduto a $700 oggi. La volatilità è viscerale.
Pertanto quasi nessuno venderà nulla in cambio di bitcoin se non avrà la capacità di convertirli istantaneamente in dollari o nella propria valuta nazionale. Il rischio di tenere in mano i bitcoin per più di un paio di secondi è troppo alto per tutti i punti vendita al dettaglio. Così, se un esercizio al dettaglio sarà disposto a vendere qualcosa in cambio di bitcoin, dovrà avere un programma informatico legato alla sua banca per convertire istantaneamente i bitcoin in dollari. Ciò significa che il venditore al dettaglio dovrà lasciare che la sua banca sappia che sta usando Bitcoin. Ciò significa che, in qualsiasi momento, il Federal Reserve System può far crollare il prezzo di Bitcoin.
Un comunicato congiunto della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea, della Banca d'Inghilterra e della Banca del Giappone potrebbe completarne la distruzione. Potrebbero minacciare di espellere dai rispettivi sistemi bancari quelle banche consorziate che offrono servizi in bitcoin. "Bitcoin, R.I.P."
Pertanto, per quanto riguarda la commerciabilità, Bitcoin è un'estensione del sistema bancario centrale. Non è in alcun modo indipendente dalle banche centrali. Il mercato dei bitcoin funziona solo a discrezione delle banche centrali. Al momento lo tollerano, ed è solo grazie a questa tolleranza che esiste un mercato per Bitcoin.
Conclusione. Non vi è alcuna possibilità che il Federal Reserve System bandirà l'uso delle banconote che stampa. C'è sempre la possibilità che il Federal Reserve System vieti alle banche di trattare con qualsiasi società di vendita al dettaglio che utilizza bitcoin nelle sue transazioni. La probabilità che una banca centrale vieti l'uso di Bitcoin è di gran lunga superiore a quella che bandisca l'uso della cartamoneta.
Pertanto la tesi che vuole Bitcoin come una moneta rivale alla cartamoneta deve poggiare su questa ipotesi: in un punto indeterminato nel tempo il valore dei bitcoin dovrà basarsi su un sistema di scambio indipendente dalle banche commerciali, e in secondo luogo, dovrà aumentare in relazione al sistema valutario nazionale, che è principalmente un sistema di valuta digitale. In altre parole, la gente userà Bitcoin come mezzo di scambio invece di utilizzare monete d'oro, d'argento, o denaro digitale coperto da oro o argento.
3. L'ULTIMA SCHERMAGLIA NELLA GUERRA ALL'ORO
I creatori di Bitcoin sostengono che le criptovalute guadagneranno l'approvazione della stragrande maggioranza delle persone, le quali stanno tentando di sfuggire alle valute digitali delle banche centrali. Bitcoin sarà favorito, e le valute digitali basate su oro o argento saranno escluse.
Credono che millenni di esperienza con monete d'oro e d'argento, e quindi con oro e argento come mezzo di scambio, saranno dimenticati dalla maggior parte delle persone quando deciderà di slegarsi dalle valute delle banche centrali. Al posto delle monete digitali supportate da oro e argento si diffonderà una fede in una valuta digitale messa a disposizione da cambiavalute sconosciuti, che può essere abbattuta (proprio come un'agenzia governativa ha abbattuto Silk Road) e che può essere frantumata in ogni momento con la conseguente scomparsa di tutto il denaro digitale (come è avvenuto con Sheep Marketplace).
Questa tesi si basa su un presupposto, cioè, che non verrà mai ripristinata la tradizione storica dell'oro e dell'argento come monete. La maggior parte delle persone userà volontariamente una forma di moneta slegata dai metalli preziosi: Bitcoin. In altre parole, migliaia di anni di tradizione in India, migliaia di anni di tradizione in Cina, migliaia di anni di tradizione in Estremo Oriente, migliaia di anni di tradizione in Medio Oriente, centinaia di anni in Europa e 350 anni di tradizione negli Stati Uniti, non conteranno più nulla. Una moneta digitale che il governo può abbattere e sensibile al furto di massa -- una moneta che nessuno capisce -- sarà preferita alle valute digitali coperte da oro e argento, ed ai metalli preziosi in generale, come alternativa quando i sistemi monetari delle banche centrali crolleranno.
Gli acquirenti di Bitcoin sono tenuti ad accettare spiegazioni incoerenti quando scelgono questo sistema monetario alternativo. Miliardi di persone in tutto il mondo dovranno accettare sulla fiducia questa spiegazione. Dovranno convertire il loro denaro della banca centrale in bitcoin sulla base di questa spiegazione di come funziona. (Guardate tutto il video. Non smettete. Vi sfido. Anzi, vi sfido a guardarlo due volte.)
In questo modo si sostiene che Bitcoin, che nessuno capisce, è preferibile all'oro e all'argento, per i quali vi è una tradizione di lunga data in Estremo Oriente, Medio Oriente e Occidente. Ci si aspetta che crediamo che Bitcoin, inventato da un team di programmatori giapponesi anonimi e promosso principalmente da libertari e programmatori informatici che non hanno molto denaro, diventerà il denaro del futuro mentre le valute digitali coperte da oro e argento non avranno mai un mercato diffuso.
4. RICHIESTA DI PRIVACY
Analizziamo ora la richiesta di privacy.
Dollari. L'ammontare totale di denaro in circolazione al di fuori delle banche negli Stati Uniti è di circa $1.2 bilioni. Se si divide $1.2 bilioni per 114 milioni di famiglie, otteniamo circa $10,000 a famiglia in valuta a portata di mano.
Non vi è alcuna possibilità che esista così tanto denaro a disposizione della maggior parte delle famiglie americane. Non credo che voi ce l'abbiate. Io di certo non ce l'ho. Allora dov'è? Gli economisti presso il Federal Reserve System lo sanno da un quarto di secolo. Si trova offshore. Questo denaro viene trasferito dagli americani o dai residenti negli Stati Uniti alle famiglie nella loro patria di origine. I dollari circolano come moneta alternativa in America Latina e in altre società. Rappresentano una protezione contro l'inflazione.
Vi sfido ad un test empirico. Quanti soldi sotto forma di moneta hanno i membri della vostra famiglia? La differenza tra ciò che la vostra famiglia possiede in cartamoneta ed i $10,000 che dovrebbe avere (se tutta questa moneta è distribuita in modo uniforme in tutta l'economia americana) è un'indicazione di quanto ci si preoccupa di possedere denaro privato. Scommetto che siete poco avvezzi ad usare denaro che vi fornisce privacy. Potrei sbagliarmi, ma forse non di tanto. Mettete alla prova la mia teoria.
Se voi, critici sospettosi del Federal Reserve System ed anche del governo degli Stati Uniti, non date peso ad un sistema monetario basato sulla privacy, cosa potreste aspettarvi dai vostri vicini? Cosa potreste aspettarvi dalla classe media americana? (Non sto parlando dei ghetti all'interno delle città. La cartamoneta è all'ordine del giorno nei ghetti in centro città, dove le persone non hanno conti bancari. Ma non c'è molto denaro nelle famiglie del centro città. Se si prende in considerazione un qualsiasi mercato importante negli Stati Uniti, i centro città sono solo sfiorati. E questa è stata una realtà sin dagli anni '50.)
Potete possedere denaro quasi irrintracciabile. È possibile avere privacy in una misura di cui pochi americani si preoccupano. Con Craigslist, che è usato come un emporio (sconti disponibili se si paga in contanti), con ogni punto vendita negli Stati Uniti, è possibile acquistare quello che si vuole quando lo si vuole con una privacy quasi perfetta. Ma è una cosa che non stuzzica le persone.
Pur potendo possedere un'unità monetaria che non suscita alcun sospetto ed è facilmente reperibile in qualsiasi ATM, la popolazione americana non vuole entrare in possesso di una moneta in grado di fornire privacy. Questo è un fatto di mercato. Le persone hanno preso le loro decisioni di non possedere privacy. La mancanza di interesse è un prodotto dell'azione umana.
Bitcoin. Probabilmente non sapete come comprare bitcoin. Non avete intenzione di comprare bitcoin per utilizzarli come una forma alternativa di denaro. Vi pongo una domanda in confidenza: se non comprate la cartamoneta, che è giuridicamente uguale al denaro digitale e che può essere utilizzata in qualsiasi punto vendita al dettaglio negli Stati Uniti, allora perché vorreste comprare bitcoin come valuta alternativa che offre privacy? Perché qualcuno dovrebbe comprare bitcoin su questa base?
Riflettete sulla logica di Bitcoin come moneta che fornisce privacy. Che vantaggio ottenete con Bitcoin che non avete con i dollari? In secondo luogo, dal momento che non siete interessati ad utilizzare banconote per conservare la vostra privacy, quale possibile motivo avreste per acquistare bitcoin? E ricordate: non siete normali. Avete preoccupazioni reali circa il governo degli Stati Uniti e il Federal Reserve System, ma non ricoprite un ruolo rappresentativo da avere interessi in una valuta che vi darà privacy. Il cittadino medio non ha tali preoccupazioni. Il cittadino medio prenderà i vostri soldi di carta in cambio di tutto ciò che state vendendo. Anche domani. Anche il prossimo anno.
Conclusione. La conclusione è ovvia. Quasi nessuno compra bitcoin per utilizzarli come moneta privata. Vengono comprati bitcoin perché c'è una mania. La gente sta comprando bitcoin perché pensa che altre persone compreranno bitcoin. E' tutto basato sulla teoria secondo cui esisterà sempre uno sciocco più grande.
La giustificazione ufficiale è che questa moneta offre privacy. Questa è la ragione numero uno per cui possiamo tranquillamente dire che nessuno sta comprando bitcoin per usarli come moneta privata. Perché si può affermare ciò senza paura di essere smentiti? Perché chiunque può acquistare valuta privata recandosi ad un bancomat, e poi spenderla in qualsiasi punto vendita al dettaglio in qualsiasi momento. Tuttavia, quasi nessun americano della classe media agisce in questo modo su base regolare, se non per pagare i pasti al fast food. Così, in veste di persone che capiscono di economia, possiamo tranquillamente concludere che Bitcoin come moneta privata è semplicemente stupido. Si tratta semplicemente di un'auto-giustificazione per una gigantesca bolla basata sulla teoria secondo cui esisterà sempre uno sciocco più grande. Peccato che questi ultimi non compreranno bitcoin per amor di privacy.
C'è una vecchia regola nel mondo del marketing: "Non cercare di vendere qualcosa che la gente non vuole comprare e che deve essere venduta demolendo le loro convinzioni attuali. I costi pubblicitari per convincerli sono enormi."
Se gli americani non vogliono acquistare dollari per sostituire il denaro digitale, pochi compreranno Bitcoin come alternativa alla carta moneta, che è un sostituto ampiamente indesiderato del denaro digitale.
Se un gran numero di persone decidesse mai di abbandonare il denaro fiat digitale, perché dovrebbero rivolgersi a Bitcoin piuttosto che a denaro digitale coperto da oro o argento, o a monete d'oro, o a monete d'argento? Perché le persone in India, Cina e Medio Oriente dovrebbero comprare bitcoin? Perché dovrebbero abbandonare millenni di tradizione e preferire Bitcoin, sapendo che altre banche centrali possono imitare in qualsiasi momento la Banca Popolare Cinese riducendone il prezzo?
UN CASO DI STUDIO
I ritardatari ad una mania fanno cose come questa descritta sul Los Angeles Times.
NEW YORK -- Di recente Donald Duhaney è entrato in un Whole Foods a Manhattan con un portafoglio pieno di denaro. Ma non era in cerca di cavoli, quinoe o uova di galline.
Duhaney, 37 anni, voleva entrare nel mercato dei bitcoin, la moneta digitale che ha attirato l'attenzione di imprenditori e autorità di regolamentazione. Così si è seduto su un divano al secondo piano del supermercato, accanto al Jamba Juice, dove gli appassionati si incontrano settimanalmente per acquistare, vendere e parlare di Bitcoin. Ha trovato rapidamente un venditore: un giovane uomo dall'aria tranquilla. Insieme ad un amico che commercia le cosiddette valute crittografiche, i due hanno usato il loro iPhone per controllare il prezzo dei bitcoin -- allora a circa $830.
Poi hanno sottoscritto l'affare. Duhaney ha sganciato $1,005 in cambio di 1.2 bitcoin, trasferiti tramite un'app dell'iPhone.
"Sembra qualcosa di bello in cui investire," ha detto Duhaney, programmatore di computer che vive nella periferia di White Plains, NY "In questo momento sta letteralmente decollando."
Il suo nome è finito sui giornali. Ha comprato bitcoin con soldi veri: dollari. Aveva privacy. Ora ne ha di meno.
Il suo investimento ora vale il 12% in meno grazie alla Banca Popolare di Cina.
"Sembra qualcosa di bello in cui investire."
Sicuramente . . . se amate la volatilità. Se vi piace essere dipendenti dai banchieri centrali. Non capite a fondo cosa state acquistando se dovete andare da Whole Foods e ottenere aiuto da un paio di ragazzini per comprarlo.
CONCLUSIONI
Se le persone stanno comprando bitcoin per la loro presunta indipendenza dalle banche centrali, sono ignoranti in economia. La Banca Popolare di Cina ha dimostrato fino a che punto i bitcoin dipendono dalle banche commerciali per il loro valore di mercato.
In secondo luogo, le valute di carta offrono una privacy di gran lunga migliore.
In terzo luogo, il costo di acquisto della cartamoneta è quello di usare un bancomat.
In quarto luogo, quasi nessuno vuole usare le valute di carta.
Quinto, Bitcoin non offre alcun vantaggio rispetto alle valute digitali coperte da oro o argento.
Conclusione: le persone stanno comprando bitcoin perché è una mania. Vogliono arricchirsi rapidamente. Non accetteranno alcuna giustificazione apparentemente plausibile, perché non vogliono ammettere a se stessi che questa è una mania, e le manie finiscono sempre male per i ritardatari. Così, si dicono questo: "Bitcoin sarà il denaro del futuro -- non l'oro, non l'argento e non il denaro della banca centrale."
Qual è la prova di questa fede? Non questa: la privacy. Non questa: costi di informazione bassi. Non questa: l'indipendenza dalle banche centrali. Non questa: una lunga tradizione del suo uso come denaro.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
lunedì 27 gennaio 2014
I metalli preziosi nel 2014
La maggior parte delle persone si aspetta che la FED sia in grado di risolvere i guai finanziari attraverso il pool di economisti di cui si circonda. E' vista come un baluardo contro l'imprevidibilità degli eventi sconvolgenti che perturbano costantemente l'ambiente economico in cui siamo immersi. Questo perché non hanno una teoria per spiegare i cicli di boom e bust. Questo perché non hanno una teoria del capitale. Si presume che la FED sia stata concepita per arginare eventuali problemi che sorgono senza preavviso. E' davvero così? Vediamo un momento uno dei mercati che fino ad ora è stato sostenuto artificialmente dalla generosità dei banchieri centrali americani: il settore immobiliare. Se mettiamo a confronto base monetaria e mutui trentennali scopriamo che la recente impennata nei tassi dei secondi è avvenuta nonostante il QE3 e nel periodo 2011-12 i tassi sono scesi nonostante la crescita della base moentaria fosse piatta. Cosa significa? La FED non ha alcun potere. E' un bluff. Il suo unico potere è quello di influenzare il mercato, non direzionarlo a piacimento. Ha un campo visivo di breve termine. Chi "comanda" quindi? Le forze di mercato.
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di Alasdair Macleod
Ebbene sì gente, siamo di nuovo in quel periodo dell'anno; ma a differenza del vecchio Khayyam che rifletteva bucolicamente sulla sua necessità di vino, noi dobbiamo rivolgere i nostri pensieri ai pericoli ed alle opportunità del prossimo anno. Sono notevoli e multi-sfaccettati, ma invece di lasciarmi trascinare nell'inutilità delle previsioni offrirò ai lettori le nozioni di base e mi concentrerò sul deterioramento delle valute. La mia conclusione, infatti, è il grande pericolo della distruzione delle valute e che l'oro è fondamentale per la loro rovina.
Con l'inizio del 2014 gli economisti mainstream, basandosi su statistiche inesatte (molte delle quali nemmeno rilevanti per una vera comprensione della nostra condizione economica), sembrano convinti che le crisi degli ultimi anni siano ormai sepolte. Si bevono la favoletta che la disoccupazione è in calo del sei o sette per cento, e che l'inflazione dei prezzi è sottomessa; ma ad un esame più approfondito, fornito dal lavoro di John Williams di Shadowstats.com, scopriamo che queste statistiche sono false.
Possiamo affermare che nella maggior parte delle economie il mercato del lavoro è conforme ad una crisi continua; e se adottiamo una visione realistica degli aumenti dei prezzi, compresi i beni capitali, l'inflazione dei prezzi può anche risultare a doppia cifra. La manipolazione di suddette statistiche è una bazzecola rispetto ai numeri del PIL, che se aggiustati all'inflazione dei prezzi reale si stanno contraendo.
Questa tetra conclusione non dovrebbe essere una sorpresa per le anime pensanti. Queste condizioni sono la logica conseguenza del deterioramento delle valute. Non ho alcun dubbio che se nel 1920-23 la Repubblica di Weimar avesse utilizzato la metodologia statistica odierna, gli economisti avrebbero venduto le stesse conclusioni che sentiamo oggi. L'errore è duplice: credere che l'espansione della quantità di moneta rappresenti una panacea per i mali economici ed ignorare che in realtà rappresenta una tassa sulla stragrande maggioranza delle persone (riducendone guadagni e risparmi).
Questo è l'effetto del denaro non-sonante, e con questo in mente ho ideato una nuova statistica monetaria per quantificare il distacco dalla moneta sonante verso una crescente possibilità di un collasso monetario. La Fiat Money Quantity (FMQ) è costruita tenendo conto di tutte le fasi nel corso degli ultimi 170 anni in cui l'oro, come proxy per una moneta sonante, è diventato proprietà delle banche commerciali e successivamente delle banche centrali (tutti i diritti di proprietà sull'oro sono stati sostituiti da banconote e depositi). Il risultato per il dollaro americano, che come valuta di riserva mondiale è il sostituto odierno dell'oro, è mostrato nella Figura 1.
Le somiglianze grafiche con le espansioni monetarie, che infine hanno portato alla distruzione monetaria e finanziaria, sono impressionanti. Sin dalla crisi della Lehman, le autorità statunitensi hanno avviato la loro pachidermica panacea monetaria. Siamo stati incoraggiati a pensare che attraverso il quantitative easing la FED abbia salvato il mondo nel 2008, quando invece la crisi è stata nascosta mediante l'iper-inflazione della valuta.
Siamo in grado di riconoscere questo errore ed invertire la marcia prima che sia troppo tardi? Finché la funzione primaria delle banche centrali è quella di preservare l'attuale sistema finanziario, la risposta è no. Un tentativo di ridurre il tasso di crescita del FMQ attraverso un restringimento minimo ha già aumentato i rendimenti nel mercato obbligazionario, minacciando di far deragliare gli obiettivi della politica monetaria. L'effetto dell'aumento dei rendimenti obbligazionari e dei tassi di interesse a lungo termine legati alle enormi somme di debito pubblico e privato, è destinato a far aumentare il rischio di fallimenti anche a tassi più bassi rispetto ai cicli di credito del passato (a partire da quei paesi in cui il problema del debito è più acuto).
Con le banche riluttanti a concedere prestiti rischiosi, l'aumento dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari porterà ad una contrazione del credito bancario. La FED si farà da parte e lascerà che la natura faccia il suo corso? Anche in questo caso la risposta è no. Per compensare dovrà accelerare le sue iniezioni di denaro e far crescere i depositi sul proprio bilancio. La condizione di fondo che in genere non viene compresa è la seguente:
Ho esposto le ragioni teoriche sul perché le cose stanno così dimostrando che le economie mondiali, completamente gravate da debiti, stanno nascondendo una crisi depressiva attraverso false statistiche sull'occupazione e sull'inflazione dei prezzi. Un'analisi imparziale e informata su tutti (o quasi) i crolli monetari ci dimostra che essi sono il risultato di una perdita del controllo sugli eventi o sull'inflazione della valuta, piuttosto che essere il prodotto di una politica di governo. Mi aspetto che nei prossimi mesi questo diventi più evidente agli occhi dei mercati.
Il ruolo cruciale dell'oro
L'oro è diventato sottovalutato rispetto alle monete fiat come il dollaro statunitense, come mostrato nel seguente grafico che parte dal mese precedente alla crisi della Lehman per delineare la performance dell'oro rispetto all'aumento delle gold stock ed alla misura FMQ del dollaro.
Dato il persistere della crisi celata da statistiche fasulle, la maggior quantità di debito in dollari e la crisi della Lehman che ha aumentato le probabilità di un collasso della valuta, c'è un dubbio legittimo che ci suggerisce come l'oro dovrebbe essere significativamente più in alto. Invece viene scontato del 36%.
Questa sottovalutazione rischia di portare a due esiti importanti. In primo luogo, quando si ribalterà la situazione attuale dell'oro sarà un evento drastico, con risultati potenzialmente catastrofici per i mercati cartacei scoperti. L'ultima volta che è accaduta una cosa del genere, è stato nel settembre 1999 quando le banche centrali guidate dalla Banca d'Inghilterra e la FED salvarono il mercato dell'oro di Londra (dando, presumibilmente, lingotti alle banche in difficoltà). La sottovalutazione attuale dell'oro e il grado in cui è stato esaurito l'oro monetario a disposizione, ci suggerisce che oggi un simile salvataggio del mercato dell'oro non sia orchestrabile.
La seconda conseguenza, invece, viene ampiamente ignorata. La velocità con cui le valute fiat potrebbero perdere il loro potere d'acquisto potrebbe essere notevolmente più rapida rispetto, ad esempio, al crollo del marco tedesco nel 1920-1923. Infatti una volta che la fiducia comincia a vacillare, c'è poco che si può fare per rallentarne il ritmo.
Nel suo trattato “Stabilisation of the Monetary Unit – From the Viewpoint of Monetary Theory” scritto nel gennaio 1923, Ludwig von Mises chiarì che "gli speculatori forniscono il più forte sostegno alle banconote (Marchi) affinché ricoprano il ruolo di denaro." Disse che negli anni del dopoguerra notevoli quantità di Marchi finirono all'estero, "proprio perché ci si aspettava un rally futuro nel cambio del Marco. Se queste somme non fossero state attratte all'estero, il mercato interno avrebbe necessariamente risentito di un aumento ancora più marcato dei prezzi."
A quel tempo le altre valute, in particolare il dollaro statunitense, erano scambiabili con l'oro, così gli speculatori stranieri potevano vendere oro per acquistare Marchi che pensavano fossero sottovalutati. Oggi la situazione è radicalmente diversa, perché gli speculatori occidentali hanno venduto quasi tutto l'oro che possedevano; e se si include la liquidazione di quelle azioni cartacee non coperte da metallo fisico, in una crisi saranno acquirenti di oro e venditori di valute. Quindi è ovvio che l'oro ricopre una posizione fondamentale in una futura crisi valutaria, e quando accadrà è probabile che sarà molto più rapida dell'esperienza di Weimar.
Pertanto prevedo due conclusioni per il 2014: ci stiamo dirigendo verso una seconda ed inaspettata crisi finanziaria/valutaria che può accadere in qualsiasi momento; la mancanza d'oro nelle economie welfaristiche è destinata ad accelerare la velocità con cui si verificherà il crollo del potere d'acquisto.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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di Alasdair Macleod
"Ora che il nuovo anno ravviva i vecchi desideri
l'anima premurosa si ritira in solitudine"
-- Rubaiyat di Omar Khayyam
Ebbene sì gente, siamo di nuovo in quel periodo dell'anno; ma a differenza del vecchio Khayyam che rifletteva bucolicamente sulla sua necessità di vino, noi dobbiamo rivolgere i nostri pensieri ai pericoli ed alle opportunità del prossimo anno. Sono notevoli e multi-sfaccettati, ma invece di lasciarmi trascinare nell'inutilità delle previsioni offrirò ai lettori le nozioni di base e mi concentrerò sul deterioramento delle valute. La mia conclusione, infatti, è il grande pericolo della distruzione delle valute e che l'oro è fondamentale per la loro rovina.
Con l'inizio del 2014 gli economisti mainstream, basandosi su statistiche inesatte (molte delle quali nemmeno rilevanti per una vera comprensione della nostra condizione economica), sembrano convinti che le crisi degli ultimi anni siano ormai sepolte. Si bevono la favoletta che la disoccupazione è in calo del sei o sette per cento, e che l'inflazione dei prezzi è sottomessa; ma ad un esame più approfondito, fornito dal lavoro di John Williams di Shadowstats.com, scopriamo che queste statistiche sono false.
Possiamo affermare che nella maggior parte delle economie il mercato del lavoro è conforme ad una crisi continua; e se adottiamo una visione realistica degli aumenti dei prezzi, compresi i beni capitali, l'inflazione dei prezzi può anche risultare a doppia cifra. La manipolazione di suddette statistiche è una bazzecola rispetto ai numeri del PIL, che se aggiustati all'inflazione dei prezzi reale si stanno contraendo.
Questa tetra conclusione non dovrebbe essere una sorpresa per le anime pensanti. Queste condizioni sono la logica conseguenza del deterioramento delle valute. Non ho alcun dubbio che se nel 1920-23 la Repubblica di Weimar avesse utilizzato la metodologia statistica odierna, gli economisti avrebbero venduto le stesse conclusioni che sentiamo oggi. L'errore è duplice: credere che l'espansione della quantità di moneta rappresenti una panacea per i mali economici ed ignorare che in realtà rappresenta una tassa sulla stragrande maggioranza delle persone (riducendone guadagni e risparmi).
Questo è l'effetto del denaro non-sonante, e con questo in mente ho ideato una nuova statistica monetaria per quantificare il distacco dalla moneta sonante verso una crescente possibilità di un collasso monetario. La Fiat Money Quantity (FMQ) è costruita tenendo conto di tutte le fasi nel corso degli ultimi 170 anni in cui l'oro, come proxy per una moneta sonante, è diventato proprietà delle banche commerciali e successivamente delle banche centrali (tutti i diritti di proprietà sull'oro sono stati sostituiti da banconote e depositi). Il risultato per il dollaro americano, che come valuta di riserva mondiale è il sostituto odierno dell'oro, è mostrato nella Figura 1.
Le somiglianze grafiche con le espansioni monetarie, che infine hanno portato alla distruzione monetaria e finanziaria, sono impressionanti. Sin dalla crisi della Lehman, le autorità statunitensi hanno avviato la loro pachidermica panacea monetaria. Siamo stati incoraggiati a pensare che attraverso il quantitative easing la FED abbia salvato il mondo nel 2008, quando invece la crisi è stata nascosta mediante l'iper-inflazione della valuta.
Siamo in grado di riconoscere questo errore ed invertire la marcia prima che sia troppo tardi? Finché la funzione primaria delle banche centrali è quella di preservare l'attuale sistema finanziario, la risposta è no. Un tentativo di ridurre il tasso di crescita del FMQ attraverso un restringimento minimo ha già aumentato i rendimenti nel mercato obbligazionario, minacciando di far deragliare gli obiettivi della politica monetaria. L'effetto dell'aumento dei rendimenti obbligazionari e dei tassi di interesse a lungo termine legati alle enormi somme di debito pubblico e privato, è destinato a far aumentare il rischio di fallimenti anche a tassi più bassi rispetto ai cicli di credito del passato (a partire da quei paesi in cui il problema del debito è più acuto).
Con le banche riluttanti a concedere prestiti rischiosi, l'aumento dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari porterà ad una contrazione del credito bancario. La FED si farà da parte e lascerà che la natura faccia il suo corso? Anche in questo caso la risposta è no. Per compensare dovrà accelerare le sue iniezioni di denaro e far crescere i depositi sul proprio bilancio. La condizione di fondo che in genere non viene compresa è la seguente:
L'ipotesi che la FED stia pompando denaro in eccesso nell'economia per stimolarla non è corretta.
Gli individui, le imprese e le banche richiedono quantità crescenti di denaro solo per restare a galla e per evitare una seconda crisi del debito.
Ho esposto le ragioni teoriche sul perché le cose stanno così dimostrando che le economie mondiali, completamente gravate da debiti, stanno nascondendo una crisi depressiva attraverso false statistiche sull'occupazione e sull'inflazione dei prezzi. Un'analisi imparziale e informata su tutti (o quasi) i crolli monetari ci dimostra che essi sono il risultato di una perdita del controllo sugli eventi o sull'inflazione della valuta, piuttosto che essere il prodotto di una politica di governo. Mi aspetto che nei prossimi mesi questo diventi più evidente agli occhi dei mercati.
Il ruolo cruciale dell'oro
L'oro è diventato sottovalutato rispetto alle monete fiat come il dollaro statunitense, come mostrato nel seguente grafico che parte dal mese precedente alla crisi della Lehman per delineare la performance dell'oro rispetto all'aumento delle gold stock ed alla misura FMQ del dollaro.
Dato il persistere della crisi celata da statistiche fasulle, la maggior quantità di debito in dollari e la crisi della Lehman che ha aumentato le probabilità di un collasso della valuta, c'è un dubbio legittimo che ci suggerisce come l'oro dovrebbe essere significativamente più in alto. Invece viene scontato del 36%.
Questa sottovalutazione rischia di portare a due esiti importanti. In primo luogo, quando si ribalterà la situazione attuale dell'oro sarà un evento drastico, con risultati potenzialmente catastrofici per i mercati cartacei scoperti. L'ultima volta che è accaduta una cosa del genere, è stato nel settembre 1999 quando le banche centrali guidate dalla Banca d'Inghilterra e la FED salvarono il mercato dell'oro di Londra (dando, presumibilmente, lingotti alle banche in difficoltà). La sottovalutazione attuale dell'oro e il grado in cui è stato esaurito l'oro monetario a disposizione, ci suggerisce che oggi un simile salvataggio del mercato dell'oro non sia orchestrabile.
La seconda conseguenza, invece, viene ampiamente ignorata. La velocità con cui le valute fiat potrebbero perdere il loro potere d'acquisto potrebbe essere notevolmente più rapida rispetto, ad esempio, al crollo del marco tedesco nel 1920-1923. Infatti una volta che la fiducia comincia a vacillare, c'è poco che si può fare per rallentarne il ritmo.
Nel suo trattato “Stabilisation of the Monetary Unit – From the Viewpoint of Monetary Theory” scritto nel gennaio 1923, Ludwig von Mises chiarì che "gli speculatori forniscono il più forte sostegno alle banconote (Marchi) affinché ricoprano il ruolo di denaro." Disse che negli anni del dopoguerra notevoli quantità di Marchi finirono all'estero, "proprio perché ci si aspettava un rally futuro nel cambio del Marco. Se queste somme non fossero state attratte all'estero, il mercato interno avrebbe necessariamente risentito di un aumento ancora più marcato dei prezzi."
A quel tempo le altre valute, in particolare il dollaro statunitense, erano scambiabili con l'oro, così gli speculatori stranieri potevano vendere oro per acquistare Marchi che pensavano fossero sottovalutati. Oggi la situazione è radicalmente diversa, perché gli speculatori occidentali hanno venduto quasi tutto l'oro che possedevano; e se si include la liquidazione di quelle azioni cartacee non coperte da metallo fisico, in una crisi saranno acquirenti di oro e venditori di valute. Quindi è ovvio che l'oro ricopre una posizione fondamentale in una futura crisi valutaria, e quando accadrà è probabile che sarà molto più rapida dell'esperienza di Weimar.
Pertanto prevedo due conclusioni per il 2014: ci stiamo dirigendo verso una seconda ed inaspettata crisi finanziaria/valutaria che può accadere in qualsiasi momento; la mancanza d'oro nelle economie welfaristiche è destinata ad accelerare la velocità con cui si verificherà il crollo del potere d'acquisto.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
venerdì 24 gennaio 2014
La fenice d'oro ridurrà in cenere il denaro fiat
di Francesco Simoncelli
Cercare di guardare sobriamente ai mercati odierni è un proposito talmente lontano dalla realtà che si fa fatica a credere che la NASA non abbia ancora mandato un rover in esplorazione a Wall Street. Uno degli esempi più recenti in cui possiamo ammirare tutta questa follia è il mercato dell'oro, il quale nonostante sperimenti un aumento della domanda vede il suo prezzo scendere. Il WSJ va nel dettaglio di questa storia. E' imbarazzante se ci pensate. Una delle leggi dell'economia più importanti, ridotta ad uno zimbello. Ancora per poco però. Infatti in questo saggio analizzeremo perché l'oro ha tutte le carte in regola per sperimentare un altro rally di prezzo.
ANCHE AL MERCATO AZIONARIO MANCA QUALCHE VENERDI'
La storia che sicuramente sentirete ripetere più spesso nei canali di informazione mainstream, è come il settore azionario stia facendo segnare record su record. Questo fatto viene associato ad una ripresa delle attività economiche verso un sentiero sostenibile, ad una ripresa tanto agnognata dopo i malanni post-2008. Infatti se guardiamo ai rendimenti azionari statunitensi c'è da strabuzzare gli occhi.
Eppure dopo la caduta della Lehman si sono susseguiti una serie di eventi che sarebbero stati considerati fuori dal mondo solo pochi anni prima. Non solo negli USA, ma anche nel resto del mondo. E' bastato quindi decidere di spingersi in un sentiero apparentemente pericoloso per scongiurare qualsiasi paura legata ai problemi del passato. E' bastato che le banche centrali si impegnassero in stimoli monetari esponenziali per permettere alle economie dei loro paesi di sostenere il pesante fardello di riprendersi dalle sconsideratezze del passato.
Tutto qui? E' questo l'elisir magico? Il Dow Jones e l'S&P500 sono saliti sin da allora, il tasso di inflazione rimane moderato o nel range prefissato dalle banche centrali e i tassi di interesse rimangono ancorati allo zero. Così anche se Twitter, ad esempio, perde circa $64 milioni il suo titolo in borsa sale dell'82%. Cosa potrebbe andare storto? A quanto pare nulla visto che le banche centrali, prendendosi il merito di quanto avvenuto, sono riuscite a far ricredere anche i più scettici tra gli analisti finanziari.
Quindi è diventata di comune dominio l'idea che in presenza di una crisi, salvaguardare aziende descritte come "troppo grandi per fallire" possa permettere al mercato di stabilizzarsi ed invertire la rotta. Eppure nel complesso i fondamentali economici degli Stati Uniti non sono affatto migliorati, anzi sono peggiorati. La fiducia cieca in un manipolo di individui in grado di influenzare determinati settori dell'economia ha reso gli investitori dei pazzi scatenati in cerca di rendimenti facili. L'isteria intorno al mercato azionario si riduce a questo: fare soldi e in fretta. Cavalcare la bolla finché è possibile. Questo è il sentimento comune ad ogni bolla.
I bassi tassi di interesse di cui ha goduto l'economia fino ad ora, hanno permesso a quelle entità in possesso di grosse somme di denaro di poter prendere in prestito ulteriore denaro e poterlo usare per speculazioni sul mercato azionario.
Ma chi può permetterselo?
I RUBINETTI DI MAIN STREET SONO CHIUSI... PER IL MOMENTO
Fino ad oggi abbiamo sentito spesso che il mostro dell'inflazione è stato domato. La preoccupazione ora dovrebbe essere la deflazione. Combattuta come? Attraverso una maggiore inflazione. La subdola contorsione con cui viene innocentemente avanzata questa pseudo-soluzione è il frutto di statistiche manipolate fino al midollo, ma ammettiamo che sia davvero così. Concediamo pure ai deflazionisti che tutto il denaro finora creato dalle banche centrali non sia affatto entrato nell'economia più ampia.
I prezzi sono determinati principalmente dalla domanda e dall'offerta dei beni sul mercato. Un cambiamento di entrambi i parametri permette ai prezzi di fluttuare in basso o in alto rispetto al giorno precedente. Quindi se, ad esempio, oggi abbiamo sul mercato 5 mele in più rispetto a ieri il loro prezzo diminuirà. Viceversa il prezzo aumenterà se rispetto a ieri ci saranno 5 mele in meno. Lo stesso discorso può essere fatto per la domanda.
Ma immaginiamo che ci sia un falsificatore in giro. Può contraffare il denaro per accaparrarsi più beni e far aumentare di conseguenza i prezzi in generale man mano che la nuova moneta circola nell'economia. Ma che succede se gli individui nelle cui mani finisce il nuovo denaro contraffatto si rifiutano di spenderlo? A parità di condizioni, i prezzi rimarranno stabili. La volontà di accumulare denaro da parte degli individui può frenare la corsa inflazionistica a cui è sottoposta la moneta fiduciaria.
Non c'è niente di nuovo in quello che sto dicendo. Fu Mises che delineò questi concetti quando parlò delle tre fasi che portano al crack-up boom. Vengono descritte a pagina 459 del testo Theory of Money and Credit (1912).
L'ignoranza del pubblico è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica inflazionistica. Lo stimolo inflazionistico funziona fintanto che la casalinga pensa: "ho un disperato bisogno di una padella, però i prezzi sono troppo alti, aspetterò che scendano. [...]
[Lo stimolo inflazionistico] cessa invece di funzionare quando la gente scopre che la politica inflazionistica continuerà, causando una forte accelerazione dei prezzi. La fase critica comincia quindi quando la casalinga pensa: "oggi non ho bisogno di una padella, però potrebbe servirmi tra un anno o due. Meglio comprarla subito perchè dopo mi costerà molto di più. [...]
La catastrofica fine della politica inflazionistica si avvicina. Nell'ultima fase la casalinga pensa: "non ho bisogno di un altro tavolo, probabilmente non mi servirà mai. Ma è meglio comprarne uno adesso che tenere per qualche altro minuto questi pezzi di carta che il governo chiama moneta.
Attualmente ci troviamo ancora nella prima fase. Qui, paradossalmente, i prezzi potrebbero anche scendere poiché la creazione di nuova moneta è controbilanciata dalla volontà degli individui di accumulare denaro per i giorni di magra. Dopo il duro colpo assestato alla classe media da parte della bolla immobiliare, i suoi componenti sono diventati riluttanti a prendere in prestito nuovo denaro per acquistare una casa. Questa riluttanza, in un ambiente non ostacolato, verrebbe segnalata da un aumento dei tassi di interesse; e nonostante la ZIRP in cui si sono imepgnate le banche centrali, le pressioni del mercato prevalgono sempre nel lungo termine.
La fiducia è quella di prezzi inferiori futuri alimentati dallo sgonfiamento della bolla che si era creata in precedenza. Questa fase può durare per molto tempo, ma non per sempre. Infine gli individui si rendono conto che i prezzi non stanno effettivamente calando e che invece continueranno a salire. E' qui che inizierà la seconda tappa del crack-up boom il quale culminerà con un nuovo record dei prezzi dell'oro, perché in preda al panico di un potere d'acquisto calante della moneta fiat gli individui concentreranno le loro forze nello spendere il più possibile per acquisire beni reali.
La terza fase entrerà in scena quando gli attori economici perderanno totalmente la fiducia nella moneta fiduciaria, decretando la perdita totale del controllo sull'economia da parte dei pianificatori centrali.
Il denaro non è neutrale. Ogni azione prevede una reazione. Ogni causa prevede un effetto. Il nuovo denaro creato falla FED, ad esempio, è stato sostanzialmente parcheggiato in riserve in eccesso che le banche commerciali hanno presso la stessa banca centrale americana. Anche le banche sono riluttanti a prestare denaro dato lo stato patrimoniale disastroso in cui versano i loro bilanci. Però non tutto quel denaro è rimasto lì. E' stato utilizzato in parte per cercare di ripianare gli errori del passato, ovvero, è stato incanalato nel mercato azionario andando solamente ad acuire i malanni causati dall'azzardo morale passato.
Chi è entrato in possesso per primo di quel denaro ne ha beneficiato enormemente. Coloro che speculano in borsa ne hanno beneficiato enormemente. Chi? Di certo non voi né io. L'attuale espansionismo monetario "selettivo" ha dato i natali ad altre attività in bolla (es. investimenti improduttivi) che lentamente consumano il bacino della ricchezza reale della società. Sì, anche il denaro è soggetto alla legge dei rendimenti decrescenti. Gli investimenti improduttivi sfilacceranno ciò che rimane del tessuto economico di quei paesi che hanno deciso di percorrere la strada dell'inflazionismo rampante, dimostrando come le parole rinfrancanti di una classe dirigente centralista non siano altro che una bolla di sapone.
IL MONDO DEI SOGNI STATUNITENSE
Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da una serie di pesanti stoccate che normalmente farebbero precipitare la fiducia di un qualsiasi creditore nei confronti del proprio debitore. Il fiscal cliff, il debito crescente, il "tapering," sono tutti eventi che non hanno affatto scalfito il full faith and credit degli Stati Uniti, anzi le reazioni sono state diametralmente opposte. Eppure le condizioni in cui versa lo zio Sam sono tutt'altro che rosee.
Per non parlare delle passività non finanziate del governo, che il professor Kotlikoff dell'Università di Boston ha stimato a $205 bilioni. Di fronte a questi numeri capite benissimo che è impossibile un qualsiasi rallentamento nella creazione di denaro fiat da parte della FED, condannerebbe alla morte tutte le attività in bolla che finora ha aiutato a creare. Certo, il QE3 è stato ridotto, ma di quanto? Diversamente da quanto accaduto nel passato, all'annuncio di Bernanke i mercati hanno risposto positivamente ed i fed funds sono pressoché rimasti al palo. Cosa è cambiato rispetto a prima? Nulla. La FED continuerà a sostenere quelle bolle che ha contribuito a creare drenando maggiore ricchezza dalla popolazione in generale.
Nonostante tutti gli annunci festanti di crescite occupazionali, gli americani si stanno rendendo conto che quello che si ritrovano per le mani sono solo lavori scarsamente qualificati, scarsamente retribuiti e spesso part-time. Parecchi individui, scoraggiati, stanno lasciando il mondo del lavoro rifugiandosi nella carità dello stato. Altri, invece, tornano a studiare. Anche questa è una nota dolente all'interno dell'economia americana, con il governo che ha continuato a finanziare a prezzi artificiali l'educazione universitaria. Insieme ai prestiti per le automobili, i mutui immobiliari, il debito municipale e federale ed i titoli del Tesoro USA (tanto per citarne alcune), i prestiti studenteschi rappresentano una delle bolle più grandi dell'economia americana.
Secondo un recente articolo del WSJ, nel 1970 l'11% degli adulti americani aveva una laurea. Oggi questa percentuale è slita al 30%, con l'individuo medio che non ha nulla da invidiare ad un neo-laureato.
In questo modo coloro che scelgono la via dell'istruzione entrano in una trappola che non lascerà loro scampo. Una trappola che inghiottirà anche le relative famiglie di giovani/adulti che finiranno invischiati nel pantano dei prestiti studenteschi. Il capitale è irripagabile, soprattutto in un ambiente depresso come il mondo del lavoro odierno il quale non può ripulirsi dagli eccessi passati e dalla burocrazia asfissiante. Tasse e regolamentazione sono all'ordine del giorno, e l'approvazione dell'Obamacare è il chiodo nella bara. Il governo concede tempo per i pagamenti, ma questo è un debito da cui coloro che ne rimangono intrappolati non possono togliersi di dosso: non possono andare in default.
Prima che questa bolla scoppi, gli studenti sprofonderanno nel debito, non si laureranno nei 5 canonici anni ed i campus si ingozzeranno di spese folli. Una volta scoppiata i vari college inizieranno a far volare ingiunzioni e faranno funzionare a pieno regime i loro uffici legali. Poveri cristi finiranno in prigione, altri con una spada di Damocle del debito che pednerà perennemente sulla loro testa, incapaci di conseguenza di farsi una vita. Infine i campus saranno costretti a dichiarare bancarotta ed i loro "magnifici" e "mastodontici" acquisti nella fase euforica sranno probabilmente nazionalizzati e trasformati in musei dell'orrore.
L'economia sta perdendo il contatto con la realtà, in un mondo in cui la neolingua ha ribaltato il senso delle parole. Nominalmente l'economia è in ripresa, realmente marcisce sotto i pesanti colpi inferti dai fondamentali economici impazziti.
I pianificatori centrali, ormai, non possono più esimersi nell'interpretare il ruolo salvifico che si sono cuciti addosso. Sono davvero capaci di una cosa del genere? Così affermano. Cosa stanno aspettando? Presumibilmente il momento giusto. Quando arriverà questo momento giusto? Non lo dicono... ma ci stanno lavorando. A quanto pare la loro
IL MONDO DEI SOGNI EUROPEO
Come negli Stati Uniti, anche in Europa le voci si fanno insistenti su una presunta ripresa delle economie del vecchio continente. La prova che più volte viene presentata al pubblico è la discesa degli interessi sui debiti che i vari paesi della zona euro pagano ai creditori. Questo è ovviamente quello che la maggior parte delle persone vede. Ciò che invece viene accuratamente tenuto in secondo piano dai canali d'informazione mainstream e dagli economisti mainstream, è la mole di bad asset che ancora infesta il settore bancario commerciale europeo.
La cosa diventente di questa storia è che la banca spagnola Sareb è stata utilizzata negli scorsi anni come discarica generale di parecchi NPL, in modo che i numeri in generale sembrassero in miglioramento. Poi cosa è successo? Sono arrivati i rinforzi che hanno fagocitato parte di quel pattume. A valore nominale ovviamente, e con tanti cari saluti dallo zio Ben. Ebbene sì, la FED è ormai diventata l'attore principale che sta salvando tutto e tutti dalla bancarotta.
Il sistema bancario spagnolo, come quello di tutta Europa, è fallito. E' morto. Questo è l'epitaffio sulla sua lapide: riserva frazionaria. I bagordi con cui i banchieri si sono trastullati negli anni precedenti, creando denaro dal nulla dai depositi a loro consegnati, sono finiti ed ora il conto da pagare è salato. Faranno di tutto affinché venga pagato dai contribuenti. Al momento solo Cipro ha presentato la pillola amara alla sua popolazione. Ma presto potrebbe accadere anche qui da noi, con Monte dei Paschi.
Tutte le banche in questo ambiente dominato dalla riserva frazionaria sono tecnicamente insolventi. Chi lo dice? Loro stesse.
Il grafico ci mostra il tasso interbancario della zona euro, il quale rappresenta la disponibilità delle banche commerciali europee a prestarsi denaro a vicenda. Allo scoppio della Grande Recessione è calato bruscamente verso lo zero, segno evidente che non si fidano l'una dell'altra. Una di loro potrebbe improvvisamente crollare e trascianre nel baratro tutte le altre. Erano coscienti dei rischi della creazione di denaro dal nulla, ma si sono imbarcate lo stesso in questi rischi perché il costo di opportunità era loro favorevole: la presenza di una banca centrale. Hanno scommesso sull'onniscenza dei pianificatori centrali. Per un pò ha funzionato. Ora la scommessa sta mostrando i suoi limiti. Hanno puntato sul cavallo sbagliato.
I privilegi in palio sono troppi, quindi eviteranno per quanto possibile un default palese. Calceranno il barattolo fin quando potranno grazie anche all'aiuto degli stati europei. Gli unici settori che segnano una crescita sono quello bancario e quello statale, quest'ultimo supportato da continui salassi fiscali sui propri contribuenti. La pianificazione può reggersi solamente su due pilastri: attività in bolla e continua erosione delle libertà individuali. Mentre quest'ultimo aspetto è molto visibile alla maggior parte degli individui, il primo sfugge allo sguardo poco attento. La bolla più grande mai gonfiata nella storia dell'uomo è quella legata alle obbligazioni statali. Non c'è niente di simile nel passato che possa superare lo sfacelo che porterà questa gigantesca mole di investimenti improduttivi.
Questo mercato si regge solo grazie alle banche commerciali e alle banche centrali. Nonostante i debiti si stiano facendo davvero enormi ed esponenzialmente inarrestabili, i rendimenti a loro legati sono in diminuzione. Nonostante la burocrazia stia prendendo sempre più coraggio nell'interferire con la vita degli individui, le distorsioni che ne derivano sembrano all'apparenza irrilevanti. Nonostante i rischi legati ad un ambiente fiscale opprimente, la disoccupazione e la morte delle imprese sembra solo un danno collaterale di lieve entità. Sembra che i problemi siano magicamente scomparsi grazie ai continui vertici europei che si sono susseguiti freneticamente finora.
Guardate il seguente grafico, rappresenta i volumi di trading dei bond statali greci.
Così come in Giappone, il mercato obbligazionario europeo è morto. Ci sono solo le banche commerciali e quelle centrali ad accumulare questo pattume a prezzi nominali. Ma cosa potrebbe mai andare storto?
Se la BCE continuerà a fallire nello sterilizzare le obbligazioni statali sul suo bilancio, non passerà molto tempo prima che possa davvero passare ad utilizzare l'OMT sul serio. Calciare il barattolo lungo la strada, è questo il piano. E' sempre stato questo.
L'ORO AVRA' L'ULTIMA PAROLA
E' un pò di tempo a questa parte che non si parla più di strategie d'uscita dalle politiche monetarie cosiddette "temporanee" ed "eccezionali." Erano state promesse uscite di emergenza quando le misure non convenzionali sono state avviate per la prima volta all'indomani dell'imminente crollo del castello di carte su cui i pianificatori centrali avevano puntato da circa 100 anni. La mancaza di un serio discorso su questo argomento lascia quantomeno perplessi. A cinque anni dall'introduzione di una politica considerata in passato come folle ed irresponsabile, l'informazione mainstream tace su una possibile fine di tale pratica.
Nonostante ci siano preoccupazioni circa lo stato distorto dell'economia statunitense, i banchieri centrali non hanno palesato le loro intenzioni di uscire definitivamente dalle politiche monetarie non convenzionali. Hanno scelto con cura le parole da usare. Se ci fate caso "politiche monetarie non convenzionali" dà proprio il senso di qualcosa di passeggero e fugace. Così come tutte le azioni definite temporanee dai burocrati statali, anche questa è diventata la nuova norma. Non si può uscirne senza causare una recessione più grande di quella che ha richiesto tali interventi in prima istanza.
Che fare? Per il momento si continua a calciare il barattolo.
La FED continua a reggere come meglio può l'economia statunitense comprando debito dello zio Sam, il quale promette di ripagarlo. La mole di debito creata, però, è abnorme e le capacità di ripagarlo (insieme agli interessi) si affievolisce ogni giorno che passa. Inoltre l'economia è in stallo, poiché gli individui sono sfiduciati sul futuro ed appiattiscono le loro attività stagnando perpetuamente in un limbo apparentemente senza fine. Questo significa aumento delle tasse nel lungo periodo. Ma se i rubinetti per Main Street verranno riaperti significherà una tassa ancora più subdola. Gli USA sono in trappola, qualunque strategia scelgano di perseguire affronteranno il Grande Default.
2,500 anni di storia ci dicono che in casi come questi la miglior protezione per schermare le proprie ricchezze dalla mannaia inflazionistica e dell'instabilità è rappresentata dai metalli preziosi. Sono rari, non sono creabili dal nulla, non si deteriorano nel tempo. Queste caratteristiche giocano tutte a favore dell'oro, ad esempio. L'Estremo Oriente conosce molto bene la storia dell'oro, la sua tradizione è profondamente radicata nei popoli asiatici a differenza di quelli occidentali. L'aprile dell'anno scorso, quando i prezzi dell'oro sono praticamente crollati, i compratori asiatici hanno visto un'opportunità davvero unica per entrare con mano forte nel mercato del metallo giallo.
Nonostante i premi in acesa per l'oro fisico scambiato nello Shanghai Gold Exchange, gli asiatici hanno continuato a comprare. Nonostante la guerra del governo indiano contro i compratori d'oro, questi ultimi hanno continuato ad acquistare. L'occidente è stato ben lieto di fornire l'oro a sua disposizione per mantenere a livelli artificialmente bassi il prezzo spot dell'oro nel London Exchange.
Gli investitori occidentali hanno inteso questo flusso di oro da ovest ad est come un segnale per liquidare le proprie posizioni. Ma non vendendo metallo fisico (non credo neanche che l'abbiano mai visto), bensì vendendo i loro ETF. Il mercato paper gold è quindi crollato portando con sé un senso di dismissione nei confronti anche del metallo fisico, il quale invece sta viaggiando verso l'Estremo Oriente che attutisce con la sua domanda tutte le notizie riguardanti le liquidazioni degli ETF.
L'oro a disposizione dell'occidente si sta lentamente esaurendo. Sarà questo il risveglio amaro a cui dovremo far fronte una volta che i pianificatori centrali perderanno il controllo sulla manipolazione del prezzo del metallo giallo. Inizierà tutto con una bullion bank incapace di soddisfare le richieste di rimborso in metallo fisico e proseguirà con una corsa agli sportelli per accaparrarsi l'ultimo grammo di oro ancora disponibile. Quello che fa più paura alle bullion bank non è la mancanza d'oro (anche perché le economie occidentali sono riuscite a sopravvivere senza rendendo dipendenti i loro popoli da monete fiat e credito inflazionistico), ma l'impossibilità di adempiere ai propri obblighi contrattuali con gli investitori. Significa infrangere le proprie promesse. Significa sospetto.
Questo a sua volta impone margin call su quelle entità considerate a rischio al fine di salvaguardare i propri interessi. La fiducia è quella che regge il gioco di oggi, e sarà la stessa fiducia che tradirà i pianificatori centrali. La Cina, in questo gioco, non farà la prima mossa; sta continuando a comprare debito statunitense ma al contempo accumula tonnellate d'oro. Inoltre consiglia anche alla popolazione di comprare oro, in modo da sedare potenziali rivolte causate dall'escalation dell'attuale guerra valutaria. Sta logorando gli Stati Uniti. Infine imploderanno travolti dai loro stessi giochi manipolatori. Quando accadrà il dollaro entrerà letteralmente in un campo minato: ogni passo che compiranno i banchieri centrali potrà essere anche l'ultimo. La posta in gioco salirà, questo significa che anche i tassi di interesse saliranno lasciando la sola FED a reggere il gioco.
Come finirà quindi? Inflazione di massa o depressione? Difficile dirlo, entrambe hanno buone possibilità di accadere (sia singolarmente che vicendevolmente). La cosa sicura è solo una: finirà male per chi si farà trovare impreparato. Al momento i paesi occidentali stanno annaspando in una stagflazione opprimente, con prezzi in ascesa e disoccupazione rampante.
CONCLUSIONE
La situazione in cui versano la maggior parte delle economie mondiali è desolante. Eppure i media mainstream continuano a confondere le idee delle persone parlando di fantomatiche "riprese." Come disse qualche tempo fa Juncker: "Quando le cose si fanno serie, arriva il momento di mentire." I pianificatori centrali hanno applicato questo consiglio su tutta la linea. Invece di comprendere come le manipolazioni nei mercati siano ormai arrivate ad un punto morto, preferiscono peggiorare la situazione. Non hanno altro a cui rivolgersi se non ad un ottimismo spurio.
La zombizzazione burocratica in cui sono finite le grandi nazioni occidentali le sta rendendo dei pachidermi incapaci di stare al passo con le scelte dinamiche del mercato. Hanno fatto il loro tempo, si credevano onniscenti invece sono incappati nella famosa presunzione di conoscenza di cui avvertiva Hayek. Mises avvertì di questo esito già nel 1920. Niente dura per sempre. Soprattutto quando parliamo di pianificazione centrale. Gli Stati Uniti lo impareranno sulla loro pelle.
Solo la Cina pare aver capito quale sia la posta in palio. Sa che gli USA non ripagheranno mai il loro debito, eppure continua a comprarlo. Perché? Preferisce non agitare le acque, anch'essa ha degli scheletri nell'armadio. Ci sarà dolore economico quando diventerà ufficiale che gli USA non potranno più pagare i loro conti, chi ha creduto alle promesse di un manipolo di burocrati finirà col cerino in mano. Quello sarà il momento della resa dei conti, quando sul tavolo saranno rimasti da un lato un mucchio di IOU di carta e dall'altro un mucchio di monete d'oro. L'oro batte la carta.
Per chiunque si farà trovare impreparato, finirà male.