lunedì 23 dicembre 2013

Il mito dell'indipendenza della FED





di Murray N. Rothbard


[Estratto da The Case Against The Fed.]


L'operazione più segreta e meno riconducibile al governo federale non è, come ci si potrebbe aspettare, la CIA, la DIA, o qualche altra agenzia di intelligence super-segreta. La CIA e le altre operazioni di intelligence sono sotto il controllo del Congresso. Sono in qualche modo riconducibili a qualcuno: una commissione del Congresso supervisiona queste operazioni, controlla i loro bilanci ed è informata delle loro attività segrete. E' vero che le audizioni e le attività della commissione sono chiuse al pubblico; ma almeno i rappresentanti del popolo al Congresso assicurano una qualche riconducibilità per queste agenzie segrete.

E' poco noto, tuttavia, che esiste un'agenzia federale che supera le altre in segretezza. Il Federal Reserve System non è riconducibile a nessuno; non ha un budget; non è soggetto a nessun controllo; e nessuna commissione del Congresso conosce le sue operazioni, o le può davvero supervisionare. La Federal Reserve, praticamente in totale controllo del sistema monetario della nazione, non deve rendere conto a nessuno e questa strana situazione, quando riconosciuta, è sempre sbandierata come una virtù.

Così, quando nel 1993 è stato eletto il primo presidente democratico dopo oltre un decennio, l'anticonformista e presidente democratico dell'House Banking Committee, il texano Henry B. Gonzalez, introdusse ottimisticamente alcuni dei suoi progetti preferiti per aprire la FED al controllo pubblico. Le sue proposte sembravano lievi; non aveva intenzione di consegnare al Congresso il controllo del bilancio della FED. Il Gonzalez Bill richiedeva verifiche totalmente indipendenti sulle operazioni della FED; videoregistrazioni delle riunioni del comitato decisionale della FED; verbali dettagliati delle riunioni di politica da rilasciare entro una settimana, piuttosto che permettere alla FED, come accade ora, di rilasciare vaghe sintesi delle sue decisioni sei settimane più tardi. Inoltre, i presidenti delle dodici banche regionali della Federal Reserve sarebbero stati scelti dal presidente degli Stati Uniti, piuttosto che da banche commerciali delle rispettive regioni, come accade ora.

C'era da aspettarselo che il presidente della FED Alan Greenspan avrebbe resistito fortemente a simili proposte. Dopo tutto, è nella natura dei burocrati resistere a qualsiasi ingerenza nel loro potere sfrenato. Più sorprendente è stato il rifiuto del presidente Clinton per quanto riguarda il piano di Gonzalez, il cui potere, dopo tutto, sarebbe rafforzato dalla stessa legge. Le riforme Gonzalez, ha dichiarato il presidente, "corrono il rischio di indebolire la fiducia del mercato nella FED."

A livello superficiale, questa reazione presidenziale, anche se tradizionale tra gli amministratori delegati, è piuttosto sconcertante. Dopo tutto, una democrazia non dipende dal diritto della gente di sapere cosa sta succedendo nel governo per il quale devono votare? Una conoscenza ed una totale divulgazione non rafforzerebbero la fiducia del pubblico americano nei confronti delle autorità monetarie? Perché la conoscenza pubblica "indebolirebbe la fiducia del mercato"? Perché "la fiducia dei mercati" dipenderebbe da una maggiore ignoranza della popolazione rispetto a quanto accade per i segreti militari che potrebbero invece andare a beneficio dei nemici stranieri? Che cosa sta succedendo qui?

La risposta standard della FED e dei suoi sostenitori è che tali misure, comunque marginali, si scontrerebbero con "l'indipendenza dalla politica" della FED, che viene invocata come una sorta di verità auto-evidente. Il sistema monetario è molto importante, si sostiene, e quindi la FED deve godere di assoluta indipendenza.

"Indipendenza dalla politica" suona bene, e ha fatto fioccare un sacco di proposte di intervento burocratico e di potere sin dall'Era Progressista. Riforme stradali; controllo dei porti marittimi; regolamentazione delle industrie; previdenza sociale; queste e molte altre funzioni dello stato sono definite "troppo importanti" per essere lasciate ai capricci della politica. Ma una cosa è dire che le attività dei privati, o del mercato, dovrebbero essere libere dal controllo statale, un'altra è sponsorizzare "l'indipendenza dalla politica." Ma quelle di cui stiamo parlando sono agenzie ed operazioni statali, e dire che lo stato dovrebbe essere "indipendente dalla politica" veicola implicazioni molto diverse. Lo stato, a differenza del settore privato, non è responsabile né per gli azionisti né per i consumatori. La sua responsabilità nei confronti del pubblico e dei suoi rappresentanti la ritroviamo solo in parlamento; e se lo stato diventa "indipendente dalla politica" può significare solo che quella sfera di governo diventa un'oligarchia assoluta, che non deve rispondere a nessuno e la popolazione non sarà mai in grado di cambiare il personale o "prendere a pedate i mascalzoni." Se nessuna persona o gruppo, sia azionisti o elettori, può spodestare una classe dirigente, allora tale élite diventa più adatta ad una dittatura piuttosto che ad un paese presumibilmente democratico. Eppure è curioso come molti campioni autoproclamati della "democrazia," sia nazionali che globali, si stracciano le vesti per difendere il presunto ideale della totale indipendenza della Federal Reserve.

Il parlamentare Barney Frank (D., Mass.), co-sponsor del Gonzalez Bill, ha sottolineato che "se si prendono in considerazione i principi di cui la gente parla al giorno d'oggi," come "la riforma e la trasparenza del governo — la FED li viola più di ogni altra branca del governo." Su quali basi, allora, verrebbe sostenuto il decantato "principio" di una FED indipendente?

È istruttivo esaminare chi possano essere i difensori di questo presunto principio, e le tattiche che stanno utilizzando. Una particolare agenzia politica da cui la FED vuole essere indipendente è il Tesoro degli Stati Uniti. Eppure Frank Newman, sottosegretario al Tesoro per le finanze nazionali durante l'era Clinton, respingendo la riforma Gonzalez ha dichiarato: "La FED è indipendente e questo è uno dei concetti di base." Inoltre, una piccola nota rivelatrice ci arriva dal New York Times quando riporta la reazione della FED al Gonzalez Bill: "La FED sta già lavorando dietro le quinte per organizzare battaglioni di banchieri affinché gridino contro gli sforzi di politicizzare la banca centrale" (New York Times, 12 Ottobre 1993). Proprio vero. Ma perché questi "battaglioni di banchieri" dovrebbero essere così ansiosi e desiderosi di mobilitarsi a favore del controllo assoluto della FED sul sistema monetario e bancario? Perché i banchieri dovrebbero essere così pronti a difendere un'agenzia federale che li controlla e li regola, e praticamente determina le operazioni del sistema bancario? Le banche private non dovrebbero volere che il loro signore e padrone sia sottoposto ad un qualche controllo in più, a qualche restrizione in più? Perché un settore regolamentato e controllato dovrebbe essere così innamorato del potere smisurato del proprio controllore federale?

Prendiamo in considerazione qualsiasi altra industria privata. Non sarebbe sospettoso se, per esempio, il settore assicurativo chiedesse potere incontrollato per i suoi regolatori statali, o se il settore degli autotrasporti chiedesse potere totale per la ICC, o se le case farmaceutiche chiedessero a gran voce potere totale e segreto per la Food and Drug Administration? Quindi non dovremmo essere molto sospettosi del rapporto stranamente accomodante tra le banche e la Federal Reserve? Che cosa sta succedendo qui? Purtroppo il nostro compito in questo volume, aprire la FED allo scrutinio pubblico, non sta ottenendo consensi.

Il potere assoluto e la mancanza di responsabilità da parte della FED sono generalmente difesi da un solo motivo: qualsiasi modifica indebolirebbe l'impegno inflessibile della Federal Reserve, ovvero, condurre una "lotta contro l'inflazione." Questa è la difesa principe della FED e del suo potere sfrenato. Le riforme Gonzalez, avvertono i funzionari della FED, potrebbero essere considerate dai mercati finanziari "come un indebolimento della capacità della FED di combattere l'inflazione" (New York Times, 8 Ottobre 1993). Nella successiva testimonianza al Congresso, il presidente Alan Greenspan ha elaborato questo punto: i politici, e presumibilmente il pubblico, sono eternamente tentati di espandere l'offerta di moneta e quindi aggravare l'inflazione (dei prezzi). Così si è epsresso Greenspan:

La tentazione è quella di spignere sull'acceleratore monetario, o come minimo evitare il freno monetario fino a dopo le prossime elezioni. Cedere a tali tentazioni rischia di impartire all'economia una distorsione inflazionistica e potrebbe portare ad instabilità, recessione e stagnazione economica.

La mancanza di responsabilità della FED, ha aggiunto Greenspan, è un piccolo prezzo da pagare per evitare di "cedere la conduzione della politica monetaria nelle mani di politici subordinati alle pressioni dei cicli elettorali" (New York Times, 14 Ottobre 1993).

Ecco qui. La popolazione, nella mitologia della FED e dei suoi sostenitori, è una grande bestia, continuamente oggetto di una brama di inflazionamento dell'offerta di moneta e quindi disposta a sottoporre l'economia all'inflazione ed alle sue terribili conseguenze. Quei terribili e fin troppo frequenti disagi chiamati "elezioni," subordinano la mente dei politici a queste tentazioni; specialmente se collocati in istituzioni politiche come la Camera dei Rappresentanti, la quale si rivolge al popolo ogni due anni ed è quindi particolarmente sensibile alla volontà pubblica. La Federal Reserve, d'altra parte, guidata da esperti monetari avulsi dalla lussuria della popolazione per l'inflazione, è sempre pronta a promuovere l'interesse pubblico di lungo periodo combattendo una lotta eterna contro il mostro dell'inflazione. Insomma, c'è un disperato bisogno del controllo assoluto della Federal Reserve sul denaro affinché essa salvi il popolo da se stesso e dalle sue passioni e tentazioni di breve termine. Un economista monetario, che ha trascorso gran parte degli anni '20 e '30 ad istituire banche centrali in tutto il Terzo Mondo, è stato comunemente indicato come "il medico del denaro." Nell'attuale epoca terapeutica, forse Greenspan ed i suoi confratelli vorrebbero essere considerati dei "terapisti" monetari, sorveglianti gentili ma severi che noi investiamo di potere assoluto per salvarci da noi stessi.

Ma nella somministrazione della terapia, cosa c'entrano i banchieri privati? C'entrano eccome, secondo i funzionari della Federal Reserve. La proposta Gonzalez (permettere al presidente di eleggere i vari presidenti delle FED regionali) "complicherebbe la vita alla FED nella sua lotta all'inflazione." Perché? Perché la "via sicura" per "minimizzare l'inflazione" è "avere presidenti delle banche regionali nominati da banchieri privati." E perché questo ruolo dei banchieri privati dovrebbe risultare una "via sicura"? Perché, secondo i funzionari della FED, i banchieri privati "sono tra i falchi dell'inflazione più feroci al mondo" (New York Times, 12 Ottobre 1993).

La visione del mondo della Federal Reserve e dei suoi sostenitori è ora completa. Non solo la popolazione ed i politici saranno eternamente soggetti alla tentazione di inflazionare; ma è importante che la FED abbia una partnership accomodante con i banchieri privati. Solo questi ultimi, come "feroci falchi dell'inflazione," possono sostenere la devozione eterna della FED alla lotta contro l'inflazione.

Ecco qui l'ideologia della FED che si riflette nella sua stessa propaganda, nelle cinghie di trasmissione dell'Establishment come il New York Times, e nelle dichiarazioni e nei libri di testo di innumerevoli economisti. Anche quegli economisti che vorrebbero vedere più l'inflazione accettano e sostengono il ruolo della FED. Eppure ogni aspetto di questa mitologia è l'opposto della verità. Non potremmo ragionare in modo corretto sul denaro, sul sistema bancario o sulla Federal Reserve fino a quando questa leggenda fraudolenta non verrà esposta e demolita.

C'è, tuttavia , un solo aspetto di questa leggenda che è effettivamente corretto: la causa scatenante il virus dell'inflazione dei prezzi è l'inflazione, o l'espansione, dell'offerta di denaro. Proprio come un aumento della produzione o dell'offerta di cotone farà sì che il raccolto sarà più conveniente sul mercato; così la creazione di più denaro renderà l'unità di denaro, ogni franco o dollaro, più economica e ne diminuirà il potere d'acquisto rispetto alle altre merci sul mercato.

Ma consideriamo questo fatto alla luce del mito sopracitato sulla Federal Reserve. Si suppone che la popolazione invochi con un certo clamore l'inflazione mentre la Federal Reserve, affiancata dai suoi alleati banchieri, si imponga risolutamente contro questo chiasso miope. Ma la popolazione come dovrebbe realizzare questa inflazione? La popolazione come potrebbe creare, es. "stampare," più soldi? Sarebbe difficile farlo, dal momento che solo una istituzione nella società è legalmente autorizzata a stampare denaro. Chiunque tenti di stampare moneta viene accusato di "contraffazione," argomento che il governo federale prende molto sul serio. Considerando che il governo potrebbe chiudere un occhio su tutti gli altri illeciti e reati, tra cui la rapina, il furto e l'omicidio, e si potrebbe preoccupare della "giovinezza rubata" del criminale e trattarlo con tenerezza, c'è un gruppo di criminali che nessuno stato tratta con i guanti: i falsari. Il falsario è braccato seriamente e in modo efficiente; perché sta commettendo un crimine che lo stato prende molto sul serio: sta interferendo con le entrate statali: in particolare, col potere monopolistico di stampare denaro goduto dalla Federal Reserve.

Il "denaro," nella nostra economia, è formato da pezzi di carta emessi dalla Federal Reserve su cui ci sono incise le seguenti parole: "Questa bancinota è a corso legale per tutti i debiti privati e pubblici." Questa "banconota della Federal Reserve," e nient'altro, è denaro e tutti i fornitori ed i creditori devono accettarla, che piaccia o no.

Quindi: se l'inflazione cronica subita dagli americani, e in quasi tutti gli altri paesi, è causata dalla creazione continua di nuovo denaro, e se in ogni paese la relativa "Banca Centrale" (negli Stati Uniti, la Federal Reserve) è l'unica fonte di monopolio e creatrice di tutti i soldi, chi è responsabile della piaga dell'inflazione? Chi se non la stessa istituzione che è unicamente al potere di creare denaro, cioè la FED (e la Banca d'Inghilterra e la Banca d'Italia, ed altre banche centrali)?

In breve: prima ancora di esaminare il problema nel dettaglio, dovremmo già riconoscere un barlume di verità: il tambureggiare della propaganda, secondo cui la FED è impegnata contro la minaccia dell'inflazione causata da altri, non è altro che un gioco delle tre carte ingannevole. La sola responsabile dell'inflazione, la Federal Reserve, non fa altro che smorzare le grida "sull'inflazione," per la quale sembrano responsabili tutti gli altri. Quello che stiamo vedendo è la vecchia tattica del ladro che si mette a gridare "Fermati, ladro!" e corre lungo la strada indicando gli altri. Cominciamo ad intravedere il motivo per cui è sempre stato importante per la FED, e per le altre banche centrali, investirsi di un'aura di solennità e di mistero. Infatti, come vedremo più dettagliatamente, se la popolazione sapesse ciò che sta succedendo, se fosse in grado di strappare la tenda che copre l'imperscrutabile Mago di Oz, scoprirebbe ben presto che la FED, lungi dall'essere la soluzione indispensabile al problema dell'inflazione, è essa stessa il cuore del problema. Ciò di cui abbiamo bisogno non è una FED totalmente indipendente ed onnipotente; non ci serve affatto la FED.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Rothbard fenomenale come sempre.
    Oggi è proprio il centenario di questa istituzione criminale.
    Gli statalisti più convinti vogliono proprio il controllo politico, democratico, della banca centrale e della relativa stampante. E North ci ha spiegato chiaramente che succede in quel caso: iperinflazione senza se e senza ma, chiunque si trovi al comando.
    Così, l'indipendenza assoluta della bc viene brandita contro l'inflazione dei politici, l'inflazione delle promesse altrimenti insostenibili. E per non morire rapidamente di inflazione politica dobbiamo morire lentamente ed inesorabilmente di inflazione da banche centrali.
    Comunque, ci devono rapinare, più o meno apertamente. E tutto perché il denaro non è più quello di una volta. Il denaro della modernità rappresenta il valore relativo per eccellenza, come gran parte del mondo della modernità. Tutto si tiene, vantaggi e difetti.
    Il denaro fiat non è nostro, ma loro. Idea davvero geniale ma che non va sbandierata ai quattro venti altrimenti si scopre l'inghippo. Meglio propagandare altri miti, la democrazia, la partecipazione, la sicurezza sociale, la coesione e la solidarietà obbligatoria.
    Sono cento anni che la libertà individuale viene repressa in modo più o meno palese e violento. La più falsa sicurezza viene offerta in cambio della libertà vigilata. E sta bene a tanti.
    Probabilmente, come tutte le cose umane, anche questo sistema di potere fiatmoney un giorno crollerà su se stesso. I sintomi ed i segni sono già presenti seppure noti a pochissimi osservatori più svegli degli altri.
    Contentiamoci di aver aperto gli occhi grazie a quei geni insopprimibili che ci hanno portato a diffidare delle verità rivelate e ci hanno spinto a cercare altre spiegazioni, altre versioni della storia.
    Ed un grazie straordinario, sincero, di cuore, a quel divulgatore formidabile che si è inventato questo blog.

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  2. Rothbard ha ragione. La Fed è già un disastro di per sé. Renderla autonoma dal potere politico significa peggiorare le cose, trasformarla in un’oligarchia senza alcuna responsabilità. Il problema è che la Fed è un monopolio della peggior specie.
    La trasparenza è innalzata al ruolo di feticcio, oggigiorno. Vent’anni fa scoppiò lo scandalo dei finanziamenti in nero ai partiti. Per qualche anno, la politica rimase in sordina. Quando si riprese, inventò i rimborsi ai partiti. Niente più soldi dati di nascosto. Il risultato è che oggi i politici rubano alla luce del sole. E a volte in diretta tivù.
    E poi:
    Estendendo il ragionamento di Hayek, così come lo stato non può mai avere la conoscenza della società che intende pianificare, allo stesso modo gli elettori non potranno mai conoscere quello che fanno i politici che loro hanno eletto. Se alcuni parlamentari si mettono d’accordo su qualcosa in una cantina, o in una panda parcheggiata, nessuno potrà mai sapere cosa si sono detti.

    Enrico
    ——————————————
    http://pulgarias.wordpress.com

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  3. r non dice che non é vero che se la gente od i politici avessero potere di stampa non farebbe più inflazione della fed. Sappiamo tutti che ė così. In tal caso avrebbe torto. Ma lui non vuole dare la stampante ai politici, od "al popolo". Lui dice altro: che con la scusa (che non vuol dire che non sia vero, ma che la fed la usa come scusa) che gli altri farebbero inflazione, e comunque un dannato casino, si fa dare il monopolio del denaro e... fa inflazione. Afferma non che l argomento è fasullo, ma che il rimedio non è quello giusto, visto il risultato inflattivo. E che il rimedio viene spacciato per tale, ma tale non é, e serve solo a farsi legittimare e legittimamente poi farsi i propri affari (interpretazione professionale)

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    1. Rothbard lo dice alla fine che bisogna fare. END THE FED!
      Nessuno deve avere potere sul mezzo di scambio. Ne' banchieri né politici. Né gruppi privati né gruppi pubblici. Nessuno in particolare, ma tutti. Tutti gli uomini del mondo.

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  4. http://www.zerohedge.com/news/2014-01-04/feds-bill-dudley-fed-doesnt-fully-understand-how-qe-works

    Non mi sento un povero cristo, perciò non chiederò il perdono per costoro che non sanno quello che fanno (e lo ammettono pure!!!).
    Vuol dire che sono un povero diavolo?

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