Bibliografia

venerdì 6 dicembre 2013

Dottor Jekyll e Mister Hyde





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso anche sul magazine online The Fielder.]


«Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: fin qui tutto bene, fin qui tutto bene, fin qui tutto bene... Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.» ~ Mathieu Kassovitz, L'odio


Gli anniversari sono eventi a cui la maggior parte delle persone cerca di prepararsi in anticipo. Ricordarsi le date che contano nella propria vita può aiutare una coppia, ad esempio, a non incappare nell'ennesima lite causata dalla distrazione di uno dei due partner. Meglio conservare brocche di vetro e piatti, possono essere utili per mangiare e bere. Ma si tratta di una costante delle nostre vite, infondere importanza a particolari numeri e mostrare agli altri il nostro impegno di memoria quando arriva il fatidico momento di ricordarsene uno. Nonostante l'intero anno abbia fatto emergere la nostra distrazione nei confronti di quello che rappresenta un determinato anniversario, in quel particolare giorno ci sentiamo in obbligo di fare penitenza. Come se quel piccolo gesto riparasse tutte le storture accumulate fino a quel momento.

Anche il prossimo 23 dicembre sentirete parlare i media mainstream di come la FED abbia salvato il mondo attraverso le sue politiche, e quel giorno sarà ricordato come il centenario dell'istituto più importante della nostra esistenza economico/finanziaria. Ci verrà detto che le nostre vite, dal punto di vista economico, sono dipese dal successo degli economisti che lavorano lì. Presteranno attenzione e tutti i fatti avvenuti dal 1913 sino ad oggi? Probabilmente no. Fino ad oggi il grande pubblico ha lasciato che la FED agisse come meglio credeva. Si è preoccupato poco delle sue decisioni.

Questo è stato vero fino a quando Ron Paul non ha sistematicamente putnato il dito contro le arroganti presunzioni di politica monetaria sfoggiate dalla Federal Reserve. Da quel momento, la FED ha smesso di essere quel mostro sacro che soleva essere in passato. Per una parte della popolazione americana è stato sicuramente così, soprattutto dopo il 2008 quando la Scuola Austriaca ha dimostrato come fosse possibile risalire alla radice di tutti i mali economici attuali criticando l'esistenza stessa di una banca centrale. Purtroppo, la maggior parte della popolazione, la gilda accademica ed i media mainstream restano ancorati ad una visione diametralmente opposta. Sono sordi alla teoria Austriaca del ciclo economico.

Così, come ogni 23 dicembre da 100 anni a questa parte, saranno decantate le lodi di coloro che si sono succeduti sulla poltrona di presidente della FED, dandoci in pasto informazioni superficiali e basate sulla visione accademica predominante della nostra società. Secondo questa ottica, quindi, siamo salvi solo perchè alcuni individui (con una conoscienza presumibilmente superiore rispetto a tutti gli altri) sono in grado di predire con una certa accuratezza quello che accadrà nel futuro più distante da noi, imbevendo di onniscenza le parole che proferiscono nelle loro dichiarazioni. E' davvero così? Perché da quello che si evince pare che la nostra società sia arrivata all'apice del progresso, oltre il quale non esiste più nulla. Eppure si ha l'impressione, in base alle politiche implementate dai banchieri centrali del mondo e soprattutto da quelli della FED, che non sappiano cosa sta facendo la mano sinistra rispetto alla destra.



MISTER HYDE

Murray Rothbard scrisse un bellissimo libro nel quale illustrava con dovizia di particolari cosa rappresentasse davvero la FED: The Case Against The FED. Se andate a pagina 90, troverete un capitolo assai interessante. Parla di come il Panico del 1907 venne sfruttato ad arte dalla propaganda degli inflazionisti per far ingurgitare forzatamente alla popolazione statunitense una banca centrale come quella inglese. Negli Stati Uniti questa propaganda aveva strascichi sin dal secolo precedente, quando alla Seconda Banca degli Stati Uniti non venne rinnovato l'atto istitutivo. Da quel momento in poi il paese avrebbe visto lo scontro tra due fazioni: i jeffersoniani e gli hamiltoniani.

I primi decisi a limitare il potere delle banche nel creare un cartello, i secondi a favorirlo. Ma quando esiste la possibilità di scavalcare l'opinione dei clienti, e quindi di ottenere un presunto "pasto gratis," l'uomo cercherà di sfruttarlo. Perché? Perché è nalla sua natura. Se è possibile che egli possa sopravvivere o prosperare infondendo nella vita di tutti i giorni solo lo sforzo minimo, allora cercherà nei modi a sua disposizione di perseguire quella strategia. Possiamo negare la natura umana? No. Possiamo limitare il lato oscuro della natura umana? Sì.

Questo lato oscuro si manifesta attraverso scappatoie legali attraverso le quali è possibile che qualcuno possa derubare qualcun altro facendola franca; senza incappare, quindi, in sanzioni negative. Qual era questa scapptoia? L'apparato statale. Nel 1910 si riunirono a Jekyll Island una dozzina di persone che gettarono le basi del Federal Reserve Act. Uomini dei Morgan e dei Rockefeller presenziarono a quell'incontro, chiaramente ordito per preservare dalle crisi le grandi banche di New York. (I dettagli sono ben descritti nel libro di G. Edward Griffin, The Creature From Jekyll Island.) Ovviamente al pubblico venne vendute la menzogna che la FED sarebbe stata un ferreo baluardo a difesa della popolazione contro la sofferenza delle recessioni economiche.

A difesa di questa illusione vennero istituite anche 12 Federal Reserve regionali, le quali, a differenza della Federal Reserve che è pubblica, sono banche private. La patina di trasparenza ed apertura al mercato che avrebbero dovuto offrire questi enti era fittizia, perché esse non avevano e tuttora non hanno alcun potere decisionale (tranne la FED di New York).

Il 23 dicembre 1913, prima delle vacanze di Natale, venne legalizzata la più grande truffa che il popolo americano e mondiale avesse mai visto. Da quel momento in poi il corso della storia sarebbe cambiato drasticamente. In meglio per coloro ben connessi con l'establishment, in peggio per tutti gli altri. Negli anni venti la FED non salvò le fattorie che furono investite dalla depressione, così come non le salvò negli anni trenta... a differenza delle banche impegnate con i loro affari.



BOOM, BUST E CONSEGUENZE NON VOLUTE

Il salvataggio delle entità connesse al cartello della FED avviene attraverso un sostegno artificiale delle loro attività. In linea generale, la FED aumenta l'offerta di denaro acquistando titoli di stato ed altri asset; il denaro di nuova creazione passa, quindi, dapprima per il sistema bacnario. Quest'ultimo, trovandosi denaro extra con cui aumentare la sua offerta di prestiti, spinge i mutuatari a farsi avanti per accendere un prestito (dati i fondi a basso costo ed i tassi di interesse più attraenti).

La domanda ed i prezzi per investimenti e progetti di costruzione (es. settore edile) iniziano la loro salita verso l'alto, mentre nella loro sfera d'azione cominciano a gravitare sempre più lavoratori e risorse. Vengono letteralmente risucchiati in questo settore. Non a caso viene definito "anticiclico," proprio perché è il più soggetto a reflazione rispetto agli altri. I lavoratori, a loro volta, spendono il denaro facendo aumentare, di conseguenza, i prezzi di quegli oggetti che acquistano; allo stesso tempo aumentano anche i prezzi dei fattori di produzione.

Passo dopo passo il denaro creato dalla banca centrale invade l'intera economia facendo lievitare artificialmente salari e prezzi. Ma così agendo l'economia diventa dipendente da un'espansione monetaria continua e crescente, e la banca centrale è obbligata a mantenere livelli artificiali di domanda per investimenti/consumi e per posti di lavoro, pena lo scoppio delle bolle nate dai suoi stimoli monetari. Sin dalla creazione della FED, il dollaro ha perso il 95% del suo valore. Sin da quando Nixon ha rimosso gli ultimi legami dell'oro con il dollaro, quest'ultimo ha perso in potere d'acquisto circa l'83%.

Ma non appena i banchieri centrali iniziano a rallentare l'espansionismo monetario artificiale o lo fermano del tutto (quando notano un peggioramento dell'inflazione nei prezzi), il castello di carte su cui avevano fondato l'illusione della prosperità si sfalda in pochi istanti. Maggiore è stato l'espansionismo, più rapidamente cadrà. Il boom cede il passo al bust, e tutti quegli investimenti e lavori creati in base all'espansionismo artificiale dell'offerta di moneta diventano insostenibili perché nati da una domanda fasulla. Si scopre che la loro esistenza è stata possibile solo grazie ad un bacino di risorse non reali che nel frattempo hanno drenato linfa vitale a quelle attività davvero richieste da un mercato non ostacolato o influenzato artificialmente. Ne consegue che la recessione e la crisi sono fenomeni necessari per liquidare attività non redditizie e per re-indirizzare verso sentieri più sostenibili quelle risorse che erano state deviate.

Capite bene che queste necessità del mercato sono in antitesi con chi ha stabilito un cartello ed è alla ricerca di rendite. La propaganda dei sostenitori di una banca centrale, infatti, assicurava alle persone come una tale istituzione avrebbe garantito stabilità al sistema economico mondiale, nel particolare a quello americano; dopo 100 anni i risultati hanno smentito le loro sordide menzogne.





Se ci pensate questo processo è come quello affrontato dai drogati. Dopo aver provato un paio di dosi, si sviluppa celermente la loro dipendenza dalla sostanza stupefacente e smettere di drogarsi è un percorso talmente difficile e doloroso che la maggior parte delle persone preferisce rimandarlo nel tempo. Così come gli eroinomani, la FED ha inondato i mercati con dosi maggiori di denaro per smorzare i malesseri crescenti dovuti ad aggiustamenti necessari derivanti dalla pulizia degli errori del passato.

Questa situazione può protrarsi nel tempo, ma infine arriverà al capolinea: ulteriori dosi monetarie non faranno altro che provocare effetti contrari immeddiati rispetto quelli prefissati dai banchieri centrali. Possiamo già saggiare come la FED, con i suoi programmi di QE, abbia distorto i prezzi, favorito l'aumento dei debiti ed alimentato l'allocazione errata del capitale. Chi paga? Main Street, ovviamente.




Le leggi dell'economia, però, non possono essere cancellate. Ignorate, certo. Contestate, sicuramente. Ma non abolite. La FED non può farlo; così come non può farlo qualsiasi altra banca centrale del mondo. La staticità delle decisioni prese al suo interno non riesce a star dietro al dinamismo del mercato. Siamo arrivati al punto in cui i pianificatori centrali non riescono più a vedere oltre il loro naso. La capacità della FED e del sistema bancario commerciale di creare denaro non va a beneficio di Main Street; sono coloro che lo ricevono per primo a trarne maggiore beneficio. Quindi, mentre Main Street sprofonda sempre di più nell'ultima bolgia dell'inferno, Wall Street e Washington restano a galla e prosperano.

Nonostante ciò, il gruppo degli inflazionisti è pingue di voci che in coro tornarno a ripetere: "un pò di inflazione non fa male." I Keynesiani credono che l'inflazione aumenta i profitti. Se parliamo di un periodo temporaneo è vero (es. l'aumento dei profitti delle aziende derivato dalla vendita dei beni di consumo finiti permette loro di assumere nuovi lavoratori e di far diminuire le cifre della disoccupazione), ma il mercato si aggiusta ai nuovi prezzi e lo stimolo inflazionistico precedente si dimostra inutile. L'inflazione è un falso elisir che non cura i malanni di cui è affetta l'economia, ma li peggiora. Crea nuovi squilibri, danneggia i risparmiatori e va a beneficio dei debitori. E chi è il più grande debitore di tutti? Lo stato. E' solo attraverso la persistente inflazione della FED e delle altre banche centrali che gli azzardi morali degli stati e di tutte quelle entità ben connesse ad essi possono continuare ad operare.

Ciò ha creato una rete di clientelismo che negli anni in cui nacque il sistema bancario centrale rappresentava un privilegio, ma ora si dimostrerà la pietra tombale della pianificazione centrale che sta soffocando lentamente sotto il peso della sua cecità economica. Si ritrova ad inglobare nuovi segmenti di mercato per smorzare i problemi che emergono dalle precedenti sconsideratezze. La falsa prosperità propagandata dall'indebitamento infinito ha sedotto molte imprese e lavoratori a cedere al suo fascino, cercando di conseguenza il favore dello stato per essere messi sul suo libro paga.



LA MADRE DI TUTTI GLI ALLARMI: DISOCCUPAZIONE RAMPANTE

Se nel 2008 fosse stato permesso al mercato di operare il suo processo di pulizia, molte di queste entità in cerca di rendita sarebbero scomparse e le risorse liberate sarebbero state usate in maniera più efficiente. Se fosse stato permesso al deleveraging di fare il suo corso, ad esempio, il settore bancario a quest'ora sarebbe crollato; lo stesso vale per il mercato obbligazionario statale. Perché? Perché drenano ricchezza ogni minuto in più che restano "vivi." Infine crolleranno, ma sarà più doloroso perché nel frattempo avranno modo di assorbire maggiori risorse nella loro rete.

Infatti attraggono sempre più capitali in progetti di investimento che la spontaneità del mercato spazzerebbe via, ma che sono perseguibili solo perché sovvenzionati a botte di cartamoneta stampata. Ad esempio, il welfare state.




Il bacino di risorse reali viene drenato a favore di quelle entità ben connesse con l'establishment; questo manda in bancarotta coloro che non hanno agganci e devono vedersela con un mercato drogato e che manda segnali fasulli. Ridotti alla miseria, questi individui diventano a loro volta cercatori di rendite, ma come ultima ruota del carro: carità dello stato. La disoccupazione aumenta, e aumentano di conseguenza anche le manipolazioni dei pianificatori centrali per cercare di smorzare l'allarmismo generato da un simile dato. Infatti secondi i dati del BLS l'occupazione è aumentata negli ultimi tempi negli USA, dando una parvenza di miglioramento alle cifre della disoccupazione.




Cosa viene omesso? La popolazione sta invecchiando. E all'invecchiare della popolazione essa si tira fuori dalla forza lavoro cercando di incassare il più presto possibile le promesse statali sulla pensione.




A questo si aggiunge il problema del ricambio, quasi inesistente. Le nuove leve non riescono ad entrare nel mondo del lavoro non appena raggiungono l'età per poter lavorare. La creazione di posti di lavoro non riesce a stare al passo dell'entrata di nuove leve nel mercato.




Perché? Barriere all'ingresso. Ad esempio, salario minimo. Stanno aumentando vertiginosamente i legacci burocratici che impediscono alle imprese di assumere nuovi lavoratori, sta aumentando vertiginosamente il costo (in termini economici e burocratici) di poter mantenere a lavoro un dipendente. Questo irrigidsce il mercato del lavoro. Tutte le promesse dello stato sulla creazione di più posti di lavoro, non sono altro che promesse di maggiori interventi, di maggiori irrigidimenti, di un maggiore ampliamento della sfera interventista. E' così che sopravvive lo stato: espandendosi a macchia d'olio. Di questo gli interessa.

A supporto di questo incubo, la FED è arrivata a falsificare circa un bilione di dollari l'anno. Di questo denaro ne hanno beneficiato il settore bancario, quello statale e di riflesso quello azionario.






Da queste immagini capite benissimo chi ha beneficiato dei favori della FED. Sono andati in bancarotta tutti quegli individui che avevano accesso un mutuo troppo oneroso per le loro capacità, cedendo alle banche (a prezzi stracciati) quell'asset a garanzia dei prestiti (es. case). Poi, per supportare il mercato immobiliare e continuare a mentenere artificialmente alti i prezzi degli immobili (in modo da non appesantire il settore bancario con enormi passività), la FED ha messo le mani anche nel settore ipotecario andando ad acquistare titoli spazzatura (es. titoli garantiti da ipoteca o MBS).

L'esito di questa strategia è un nuovo aumento dei i prezzi delle case e degli affitti, non compensato da un aumento dei salari. In questo modo l'inflazione dei prezzi deruba le persone comuni del potere d'acquisto della moneta redistribuendo i proventi a chi entra per primo in possesso del denaro di nuova creazione (es. setore bancario e stato). Il fardello degli errori dei pianificatori centrali è stato silenziosamente spostato sulla popolazione generale.

L'inflazione non è amica degli imprenditori e dei lavoratori, diffidate da chi vi dice il contrario. E' amica dello stato. E' per questo che il denaro è finito sotto lo stretto monopolio della banca centrale: arricchire pochi a scapito di molti.



DOTTOR JEKYLL

Le altre banche centrali non hanno fatto altro che seguire l'esempio della FED, o per "difendere" la loro moneta ed il loro commercio oppure perché convinte che quella della banca centrale americana fosse davvero la strada giusta da seguire. E' stata avviata la cosiddetta race to debase. Il Giappone è stata la prima vittima. Ne seguiranno altre.

Una volta che la struttura economica di un determinato paese è stata distorta oltre una certa soglia, conta poco quanto denaro verrà stampato e lanciato contro i problemi perché gli effetti avversi di una simile strategia si paleseranno repentinamente. La FED, sin dalla sua creazione, ha promosso una campagna inflazionistica (tranne nella depressione del 1921) per la risoluzione dei problemi economici del paese. Questo ha consentito ai pianificatori centrali di rimandare nel tempo i guai che dovevano fronteggiare, lasciando che degradassero silenziosamente il tessuto economico del paese. Illusione dopo illusione, si è erosa sempre di più libertà dei cittadini promuovendo la regolamentazione burocratica come il deus ex machina in grado di far scomparire con un sopracciglio le crisi che tanto "tediavano" i cittadini americani.

Passo dopo passo si è giunti all'impensabile, alla pazzia, all'irresponsabilità. L'espansione raggiunta dalle banche centrali oggi, è qualcosa di abnorme e spropositato. Stanno facendo di tutto per salvaguardare un sistema prossimo al collasso. E non possono tirarsi indietro, perché questo scatenerà una recessione innescando la miccia di quell'evento "imprevedibile" di cui hanno tanta paura i banchieri centrali. Sin dalla crisi del 2008 la FED, ad esempio, ha riempito il proprio bilancio di pattume ipotecario per salvare un settore bancario commerciale fallito. Le passività che si è accollato lo zio Ben sostengono il valore del dollaro, e da cinque anni a questa parte gli MBS non hanno fatto altro che deteriorarsi ulteriormente. Stesso discorso per il mercato obbligazionario statale.

I banchieri centrali di tutto il mondo hanno perseguito lo stesso percorso. Hanno ampliato enormemente i loro bilanci inglobando asset non performanti in cambio di liquidità pressoché illimitata e reflazionando vecchie bolle (creandone anche di nuove). Hanno però ignorato l'ovvio: questa strada è a senso unico. Questo significa Grande Default.

Molti commentatori associano queste due parole al caos e alla rovina. Non c'è cosa più falsa. Murray Rothbard ci ricorda come un'industria bancaria privata sia minacciata dallo spauracchio di una corsa agli sportelli bancari, semmai le sue passività dovessero pericolosamente superare i suoi attivi. Ma nel nostro caso ci è più d'aiuto Ludwig von Mises, poiché ci ricorda come l'efficienza del mercato sia di gran lunga più affidabile di una cerchia ristretta di individui presumubilmente "onniscenti":

[...] Il free banking è l’unico metodo disponibile per prevenire i pericoli relativi all’espansione creditizia. Non sarebbe, questo è vero, di ostacolo ad una lenta espansione creditizia, mantenuta all’interno di limiti molto stretti da parte di banche prudenti che fornirebbero al pubblico tutte le informazioni richieste sulla loro salute finanziaria. Ma nel free banking sarebbe stato impossibile per l’espansione creditizia, con tutte le sue conseguenze inevitabili, evolvere in un tratto regolare (qualcuno sarebbe tentato di dire “normale”) del sistema economico. Solo il free banking renderebbe l’economia di mercato sicura contro le crisi e le depressioni.

Guardando indietro alla storia degli ultimi secoli, non si può fare a meno di notare che gli errori commessi dal liberalismo nel gestire il problema dell’attività bancaria rappresentarono un colpo mortale per l’economia di mercato. Non ci fu alcuna ragione per decidere di abbandonare il principio della libertà d’impresa nel campo bancario: la maggioranza dei politici liberali semplicemente si arrese all’ostilità popolare verso il prestito di denaro ad interesse. Fallirono nel rendersi conto che il tasso d’interesse è un fenomeno di mercato che non può essere manipolato ad libitum dalle autorità statali o da qualsiasi altro ente. Adottarono la superstizione secondo la quale abbassare il tasso d’interesse sia benefico e l’espansione creditizia sia il giusto mezzo per ottenere tale denaro a buon mercato. Nulla danneggiò maggiormente la causa del liberalismo che il regolare ripetersi di frenetici boom ed il drammatico collasso dei mercati rialzisti, seguito da recessioni persistenti.

Nel frattempo, è solo una questione di tempo prima che i banchieri centrali perdano definitivamente il controllo.



CONCLUSIONE


Sono trascorsi 100 anni dalla creazione della FED e la popolazione americana sta affrontando l'ennesima dura crisi causata da un sistema marcio che impedisce una sana pulizia del mercato. Coloro ben connessi con l'establishment ricevonoi benefici dell'effetto Cantillon, lasciando in misera la classe media e quella operaia. Chi ci guadagna di più di tutti è lo stato, poiché riesce a tassare la popolazione in maniera nascosta attraverso l'inflazione.

La FED, in tutti questi anni, non ha fatto altro che ricoprire il ruolo di difensore delle sconsideratezze statali e del capitalismo clientelare. Ron Paul ha assestato il colpo fatale alla credibilità della FED promuovendo le teorie della Scuola Austriaca. Prima del 2008 era costantemente ignorato. Dopo il 2008, dopo che la maggior parte delle persone aveva assistito al dissolvimento delle precedenti menzogne dei banchieri centrali, ha iniziato ad ottenere consensi.





La prima da cosa da fare richiederebbe 5 semplici parole: abolire il Federal Reserve Act. Questo a sua volta renderebbe inutili le leggi sul corso legale della moneta fiat. Chiunque sia in cerca di pace, prosperità e libertà non può esimersi dal supportare ardetemente questi principi.


14 commenti:

  1. quando si riesce ad esporre argomenti complessi con semplicità e linearità , si può dire che è un lavoro magistrale. detto da uno che è leggermente critico e perfezionista…
    ora, le obiezioni abituali sono che si vuole ridurre i salari (che infatti sono vischiosi, e per questo vanno tassati ed inflazionati), e che la deflazione fa male. premesso che si dovrebbe spiegare la differenza tra deflazione de prezzi e deflazione monetaria (come per l inflazione), col f.b. non ci sarebbe nessuna deflazione monetaria in quanto l espansione creditizia , come indica lvm, non si arresterebbe. solo sarebbe "Umana"

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  2. Che dire di più di quel che ha detto gdb?
    Bravo!

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  3. Ciao a tutti.

    Vorrei agganciarmi all'appunto di gdb per integrarlo dicendo che molto spesso si pensa che in un panorama "deflazionato," ovvero, in un ambiente economico dove si sperimenta un calo dei prezzi al consumo, è impossibile ripagare i propri debiti. E' semplicemente una falsaità, che sovente vedo ripetuta qua e là.

    Se, per esempio, in un dato periodo di tempo produzione ed offerta raddoppiano e la quantità di denaro ed il volume della spesa aumentano della metà invece di rimanere costanti, allora i prezzi calerebbero di un quarto piuttosto che della metà. I venditori, quindi, venderebbero 2 prodotti al prezzo di 75cent cadauno, invece che $1 l’uno.

    In questo modo, per loro sarebbe più facile guadagnare un dollaro e ripagare un dollaro di debito rispetto a prima.

    Per metterla semplice, il calo dei prezzi dei prodotti di un’azienda verrà “compensato” dal calo dei prezzi dei costi che affronta l’azienda. Può produrre di più ad un costo minore, ed i consumatori possono comprare lo stesso prodotto alla metà del prezzo raddoppiando le vendite e mantenendo costanti i profitti.

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  4. Argomento off-topic, ma a scanso di equivoci è sempre meglio mettere i puntini sulle i per quanto riguarda la distinzione tra un'economia di controllo ed un'economia capitalista: Mandela and the Economics of Apartheid

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  5. Grazie Francesco per questo ultimo commento che risponde a domande che mi stavo ponendo.
    Il socialismo del Novecento nelle sue molteplici forme, dai totalitarismi alle socialdemocrazie, e' stato ed è l'ideologia perfetta dello statonazione. E dello stato sovranazionale da qui in poi.
    Non c'è da meravigliarsi se tutti i leader politici degli stati del mondo abbracciano quella ideologia, in ogni continente.
    La libertà individuale continua a soccombere nei confronti delle promesse di protezione e sicurezza. La fragilità dei cuori e delle menti consente a pochi scaltri profittatori di farla franca e dominare le greggi impaurite. L'importante è che restino nel recinto e non disturbino anche il più benevolo dei manovratori.

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  6. Pare che la Storia, che notoriamente non si ripete mai uguale, spesso faccia la rima
    http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user3303/imageroot/2013/12/20131206_1929.jpg

    Ovviamente, con beneficio di inventario. Perché lorsignori sono ciechi, ma molto scaltri...

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  7. Il grafico linkato sopra è il classico argomento in stile armageddon da NON usare mai per spiegare a chicchessia la teoria austriaca del ciclo economico. È un'arma pericolosissima a doppio taglio. Non è quello l'argomento principe!
    Quello è solo una ipotesi di lavoro sul quando.
    Tutti sappiamo di dover morire. Nessuno sa esattamente quando. Ma che si debba morire è certo. Qui è lo stesso.
    Il sistema così come è finirà e molto male perché gli errori accumulati nel tempo sono maggiori e peggiori di quelli presenti alla fine degli anni 20. Questo è certo.
    Quando arriveranno il tracollo e la tragedia socialista è ignoto anche se tutti i segnali, a volerli vedere in mezzo alle cazzate che ci propina il sistema stesso, ci dicono che non manca molto tempo.

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  8. E diciamolo, su!!!
    A tutti quelli che ancora partecipano per interesse o per credulità (e c'è anche chi, tra i politici, li ringrazia per averci creduto!!!) ai riti di selezione e scelta dei rappresentanti, dei prossimi millantatori di promesse insensate (quanto costano? chi paga? chi se ne avvantaggerà?), a coloro che manifestano contro i limiti alla spesa pubblica in deficit, a coloro che vogliono sbilanciarsi, a coloro che il debito è la vera ricchezza, che l'individualismo va contrastato e soppresso, che conta solo l'interesse generale, il bene comune, il collettivismo, l'appiattimento, l'uniformità degli intenti, che lo stato siamo noi è la coop sei tu, a tutti quelli che armiamoci e partite, a tutti coloro che dobbiamo svalutare la moneta, dobbiamo consumare le merci, dobbiamo impedire il risparmio, dobbiamo spendere e spandere, dobbiamo sovvertire i valori borghesi della parsimonia, del patrimonio, della famiglia, della prudenza, ...
    http://www.zerohedge.com/news/2013-12-07/guest-post-state-causes-poverty-it-later-claims-solve

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  9. Sono proprio come i loro elettori...
    Loro se li meritano...
    http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_06122013_1333_258192356.html

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  10. Ciao Dna.

    Se si volesse costruire una previsione (flag/pennant) in base a quel grafico, si direbbe che il prossimo rialzo sarebbe più significativo di quelli precedenti (mimando "alla lettera" la prestazione degli anni '30). Il guaio è che qualsivoglia previsione in questo panorama lascia il tempo che trova dato il grado di manipolazione a cui sono sottoposti i mercati.

    Per quanto mi riguarda, resto dell'idea che l'anno prossimo sarà molto turbolento per il mercato azionario. Però non scordiamoci che quello fondamentale è quello obbligazionario; saltato quello, salta tutto.

    A proposito di elezioni: ma lo sapevate che durante i giorni elettivi c'è una possibilità del 18% superiore alla media normale di morire per incidenti stradali? (http://jama.ama-assn.org/content/300/13/1518.full)

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  11. La spiegazione?
    Ubriacatura da esaltazione rituale: l'illusione di contare qualcosa, almeno ogni tanto.
    Ma quanto è migliore il sistema svizzero!
    Governo piccolo, vicino, referendum consultivi continui, confederazione volontaria, obbligo di addestramento all'uso delle armi una volta l'anno, convivenza pacifica tra lingue e culture diverse alla faccia dello stato-nazione, pace con tutti e neutralità internazionale.
    Certo hanno anche i loro difetti, ma chi non ne ha?
    Un sistema migliore non è un sistema perfetto, quello lo lascio alle ideologie costruttiviste.

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  12. Beh, tornando a quel grafico previsionale, la migliore manipolazione sarebbe l'acquisto massiccio di azioni da parte del governo col denaro della Fed al primo cenno di debolezza vera. Lo stato potrebbe diventare il primo azionista di tutte le principali aziende quotate a Wall Street. O almeno l'acquirente di ultima istanza senza diventare il primo azionista.
    In pratica, assisteremmo ad una seminazionalizzazione di banche ed imprese varie, alla pubblicizzazione delle perdite, ad una nuova versione della proprietà pubblica dei mezzi di produzione economica e di gestione finanziaria, un nuovo patto tra zombie economico finanziari e politici ancora più esplicito di adesso, qualcosa capace di far impallidire il capitalismo clientelare novecentesco.
    Su grande scala la compartecipazione pubblico privato che vediamo già dalle nostre parti in certe aziende del terziario. Noi siamo più avanti verso le nuove forme del socialismo capitalista!

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  13. DAto il panorama disegnato da Dna (estremamente reale), la Cina ha la sua exit strategy: China finds Secret Door leading out of Dollar Trap

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