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venerdì 29 novembre 2013
Capitalismo clientelare e welfare state: culo e camicia
di Gary North
Remnant Review
Il primo di ottobre è stato il giorno del nuovo anno fiscale per il governo degli Stati Uniti. Poco conosciuto al grande pubblico, è il giorno di festa più bello per l'establishment. Vi spiego perché. Ha a che fare con la spesa pubblica: Chi vince? Chi paga?
Lo stato sociale americano è generalmente supportato dai ricchissimi. Sbancano attraverso il welfare state. Perché? Perché il welfare è visto dai liberal come un modo per giustificare l'espansione del governo federale, in modo che quest'ultimo possa proteggere gli interessi dei super ricchi. Questa storia è andata avanti per così tanto tempo che è sorprendente che la classe chiacchierona -- per lo più uomini di sinistra -- non lo capisca.
I Democratici di sinistra fanno costantemente pressione per maggiori programmi di welfare. Pensano che saranno i ricchi pagarli. Per capire la stupidità di questa tesi, guardate questo grafico a torta sulla spesa federale. Chiedetevi: Chi vince? Chi paga?
Guardate la spesa per la difesa. Chi vince? Una manciata di aziende di grandi dimensioni. E' grasso che cola per i ricchi. Lo è sempre stato.
Guardate i pagamenti netti degli interessi. Pensate che il denaro vada ai ricchi? Quanto paga il governo degli Stati Uniti? Sotto il 3% all'anno. I super ricchi non comprano tali investimenti a bassa retribuzione. E chi allora? I fondi pensione, le compagnie di assicurazione, i fondi del mercato monetario e le banche. Questo tasso di rendimento è per la classe media. Il tasso di interesse al netto delle imposte non tiene il passo con l'inflazione dei prezzi. Chi paga? I ricchi ne pagano una buona parte come contribuenti. A loro non importa. Perché no? Perché questo livello di debito garantisce un governo federale enorme. Con i profitti che fanno grazie alle barriere all'ingresso, rappresenta solo un costo del fare business.
Ora diamo un'occhiata alle porzioni consistenti: Previdenza Sociale e Medicare/Medicaid. Costituiscono il 45% della spesa federale. Chi paga? I lavoratori. L'imponibile previdenziale sullo stipendio è di circa $110,000 l'anno. Quindi il lavoratore ed il suo datore di lavoro pagano circa $16,000 all'anno. Per i super ricchi questa tassa è irrilevante -- invisibile.
Capite quello che hanno fatto gli elettori? Hanno creato due giganteschi programmi di welfare politicamente intoccabili e finanziati dalla classe operaia. Questi programmi sono così enormi che non sarà imposto nessun nuovo programma di spesa maggiore. Hanno messo un tetto alla crescita del welfare state. Il welfare non può toccarli. Ora sono immuni.
E l'ObamaCare? Lo pagheranno i lavoratori. Lo pagheranno i poroprietari di piccole imprese.
Che dire dei buoni alimentari, chiamati SNAP? Costano $75 miliardi l'anno. Chi ottiene questo denaro? L'agroalimentare. In breve, i buoni alimentari sono un sussidio per i super ricchi mascherato da aiuto per i poveri.
L'imposta sul reddito è stata un problema, la quale è passata dal 25% nel 1920 al 63% nel 1932, al 79% nel 1936, al 94% nel 1944. Truman la portò di nuovo al 91% nel 1948, dove è rimasta fino a quando Kennedy fece in modo che il Congresso la lasciasse scendere al 70%. Reagan la abbassò a tappe, fino ad arrivare al 28% nel 1988. Nessun presidente sin da allora l'ha sollevata al di sopra del 40%.
Sappiamo che gli americani non accetteranno tasse federali di sopra del 20% del PIL. Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, arrivarono al 20.8%. Oltre questa cifra non si può andare. Così gli elettori hanno posto un tetto sulla tassazione complessiva. Il governo federale è arrivato a questo tetto. I nuovi programmi devono essere finanziati con prestiti. Quando questa strategia non sarà più disponibile a tassi bassi, cosa che accadrà ad un certo punto, lo stato sociale andrà a gambe all'aria, tranne che per i pagamenti ai vecchietti.
La sinistra ha sparato le sue cartucce politiche. Non ci sono più soldi federali da toccare. I vecchietti rivendicano i programmi più importanti del welfare, e questi programmi sono pagati dalla classe operaia non dai ricchi.
I RICCHI DIVENTANO PIU' RICCHI
Nel corso dell'ultima generazione, le persone nell'1% di reddito più alto hanno visto aumentare le loro entrate anno dopo anno (tranne nel 2008-9). L'uomo della strada non ha visto alcun aumento significativo. In termini di reddito familiare, una famiglia di oggi se la cava come se la cavava una famiglia del 1988, al netto dell'inflazione dei prezzi.
Abbiamo eletto Clinton? Sì. Che programma di welfare ha approvato? Nessuno. Abbiamo eletto Obama? Sì. Ci ha dato l'ObamaCare. Non è pagato dai ricchi. Forse Bush II ha imposto il più grande programma di welfare dal 1965? Sì. Il disegno di legge sulle prescrizioni dei farmaci. Non è pagato dai ricchi.
Il welfare americano non è pagato dai ricchi. Ma la pretesa è sempre la stessa nei circoli di sinistra: "Ingrandire il governo federale. Fate in modo che il governo ridistribuisca la ricchezza." Queste persone apprendono lentamente.
Gli esponenti della sinistra sono incredibilmente ingenui dal punto di vista politico. Non capiscono che questo sistema è stato progettato per i super ricchi, ed è stato giustificato mascherandolo come aiuto ai poveri. L'obiettivo dei super ricchi è quello di espandere il potere del governo federale, che controllano la maggior parte del tempo. Hanno avuto il controllo sin dall'elezione di McKinley nel 1896. Penso che abbiano avuto il controllo sin dall'elezione di Abraham Lincoln. Traggono beneficio dall'espansione del governo federale. Se riescono solo a mantenere le aliquote marginali basse, sbancano. L'hanno fatto sin dai tempi di Kennedy. I Democratici non sono stati in grado di ottenere le aliquote pre-Reagan.
Al crescere del governo federale, i ricchi diventano più ricchi. Anche il povero diventa un po' più ricco: effetto del capitalismo. In generale, la classe media diventa un po' più ricca. Ma il ricco diventa più ricco di tutti, e si arricchisce di più in modo costante. La base della creazione di ricchezza è l'imprenditorialità. La base per conservare la ricchezza dopo essere diventati molto ricchi è la creazione di restrizioni nei confronti di nuovi imprenditori in arrivo e in competizione contro di voi. Ciò è stato compreso alla fine del XIX secolo, e dopo il 1887 i super ricchi negli Stati Uniti hanno perseguito sistematicamente l'espansione del governo federale (perché un governo federale più grande regolamenterebbe di più l'economia). Nel 1887 il Congresso creò l'Interstate Commerce Commission. Questo fu l'inizio del sistema di regolamentazione che ha protetto i super ricchi sin da allora. Il movimento progressista lo ha espanso dopo il 1896: l'elezione di McKinley. Ha accelerato la sua epsansione sotto tre progressisti: Teddy Roosevelt, Taft e Wilson. E' rallentata sotto i non-progressisti Harding e Coolidge. Ha accelerato di nuovo sotto il progressista Hoover. Poi è arrivato Franklin Roosevelt, l'ex-venditore di bond di Wall Street. (Antony Sutton, Wall Street e FDR.)
Questa connessione politica ed economica tra la regolamentazione e la tutela dei super ricchi è nota da mezzo secolo. Nel 1963 lo storico della New Left Gabriel Kolko c'ha scritto un libro: The Triumph of Conservatism. Ha mostrato come l'apparato normativo del governo federale sia stato promosso dai ricchi, che in teoria avrebbero dovuto essere gli obiettivi della regolamentazione. Ma per 50 anni la sinistra non ha capito che queste sono le regole del gioco. Né l'ha capito la destra, ad eccezione di una manciata di economisti liberisti e libertari seguaci di Rothbard.
Non c'è alcuna indicazione che David Rockefeller e altri membri dei super ricchi siano in qualche modo contrari all'espansione dello stato sociale. Anzi lo promuovono. Il World Economic Forum, l'assemblea annuale dei super ricchi che controllano la ricchezza del mondo, vede sempre invitato l'organizzatore politico/religioso Jim Wallis. Perché? Perché i suoi discorsi placano il senso di colpa dei ricchi, ed i suoi programmi, anche se promulgati, rafforzerebbero solo la mano del governo federale. Dando sostegno morale ai poveri con un paio di centinaia di miliardi di dollari l'anno, da un bilancio da $3.5 bilioni, i super ricchi guadagnano legittimità per un governo federale espanso. Un governo federale espanso è quello che li mantiene ricchi.
Quello che terrorizza i super ricchi è il laissez-faire. Se il governo si riducesse di nuovo a dove era prima del 1900, i super ricchi dovrebbero competere. Scoprirebbero che la vita sarebbe più difficile senza il governo federale. Tutto il parlare nel secolo scorso della redistribuzione della ricchezza ha portato ad un sistema in cui i super ricchi gestiscono lo spettacolo. Potreste pensare che i liberal avrebbero imparato qualcosa, ed invece no. La retorica è ciò che conta, i fatti non contano.
Questo vale anche per i conservatori, che sono convinti che la nascita dello stato sociale sia una minaccia per i ricchi. Non riescono a capire come il sistema ha funzionato per un centinaio di anni. Non riescono a capire che i super ricchi sono a favore dell'estensione dei programmi del governo federale promossi dall'ala sinistra del Partito Democratico. I super ricchi, essendo super ricchi, sono disposti a pagare le tasse quando vogliono, o mettere i soldi in fondazioni quando non vogliono. In entrambi i casi, conservano le loro enormi ricchezze. Aumentano la loro quota di questa ricchezza. Eppure tutto è stato fatto mediante l'espansione del welfare state.
Quando la gente scoprirà la vera natura di questo gioco? Lo scopo di questo gioco è quello di espandere il governo federale, mascherandolo come aiuto dei poveri, lanciando ai poveri un paio di centinaia di miliardi di dollari l'anno e creando barriere all'entrata che proteggano i super ricchi. Una volta che si raggiunge questo obiettivo, lo si tiene stretto, se siete super ricchi. Il libero mercato non vi permetterebbe di tenerlo a meno che non innoviate, ma il libero mercato non viene lasciato operare. Ciò compiace l'ala sinistra del Partito Democratico, e compiace anche i super ricchi.
Il capitalismo clientelare favorisce i super ricchi. I super ricchi sono disposti a pagare le imposte sul reddito per finanziare una piccola porzione dello stato sociale, perché il grosso del welfare è finanziato dalle tasse sulla classe media. I super ricchi non pagano molto per Previdenza Sociale e Medicare/Medicaid. La classe operaia paga: tassazione "regressiva." Questi sono i più grandi programmi di welfare esistenti ed i super ricchi evitano di doverci mettre molti soldi; per loro risulta un ottimo affare. L'apparato normativo del governo federale continua a crescere, ed il bilancio dei super ricchi continua a crescere.
Pensate un attimo a come funziona questo sistema. Consideratelo dal punto di vista della politica nazionale. L'Establishment si occupa del movimento conservatore continuando ad espandere il bilancio della difesa. Fino a quando i politici sono disposti a votare per espandere il bilancio del Dipartimento della Difesa, troveranno supporto dal movimento conservatore. I conservatori vogliono pistole, non burro.
I conservatori non vogliono sfidare Previdenza Sociale e Medicare/Medicaid. C'hanno scommesso su, sono determinati ad ottenere il denaro. Il movimento del Tea Party li farebbe esplodere all'istante se esistesse uno sforzo sistematico per chiedere un default di Previdenza Sociale e Medicare. Politicamente, questo è esattamente ciò che vuole l'Establishment. Questo garantisce che Previdenza Sociale e Medicare continueranno ad ottenere quote di tutta la spesa sociale del governo federale. Ciò significa che i ricchi non dovranno pagare per entrambi i programmi. Tale pagamento sarà a scapito della classe operaia.
L'Establishment sa che questi programmi andranno a gambe all'aria. Il catalizzatore dell'Establishment, dal 1985 al 2007, è stato Peter G. Peterson. Peterson è stato presidente del Council on Foreign Relations. E' anche un multi-miliardario. Sa che i due programmi manderanno in bancarotta il governo federale. Ha continuato a ripeterlo per tre decenni. Vede che la gente della classe operaia risulterà tra i grandi perdenti perché ad un certo punto il governo federale non sarà in grado di effettuare i pagamenti. Ma sa anche che, politicamente parlando, non vi è alcuna possibilità che questi programmi possano essere tagliati prima della loro morte. Ha sperimentato tale opposizione per oltre 20 anni. Ma non ha chiesto l'abolizione di questi programmi, solo una riduzione dei benefici. Non è andato da nessuna parte. Nessun politico osa consigliare eventuali tagli.
L'Establishment paga i programmi dei vecchietti: gettoni di partecipazione -- spiccioli. Esso dipende da questi programmi. Non sarà incolpato per la loro scomparsa. Per l'Establishment si tratta di un accordo di reciproco vantaggio. Si tratta di un sistema di welfare che non è finanziato da gente ricca, tuttavia fornisce legittimità per lo stato normativo che tutela Wall Street, e non Main Street.
L'Establishment è preoccupato per il fallimento dello stato: ha bisogno che il governo federale lo protegga dalla concorrenza di imprenditori innovativi che indeboliscono la loro redditività. Quindi non vogliono che il governo federale vada a gambe all'aria. Perderebbe troppa legittimità. Ma il genio attuariale è tanto che si trova fuori dalla lampada. Nel 1935 Franklin Roosevelt ha promulgato il sistema della Previdenza Sociale attraverso un Congresso compiacente. Nel 1965 è stato il turno di Lyndon Johnson con il Medicare. Questi due programmi garantiscono o il fallimento del governo degli Stati Uniti oppure enormi tagli di altri programmi. In entrambi i casi il risultato indebolisce la legittimità del governo. Ma i tagli nei due programmi non danneggeranno direttamente i super ricchi. Queste persone non sono dipendenti da questi due programmi. Per quanto rigaurda la questione del chi pagherà, non lo sanno e non li importa. Non saranno loro. Non sanno quale fazione politica vincerà: vecchietti o lavoratori. Non sanno se i vecchietti riusciranno a far andare avanti il sistema a spese dei lavoratori più giovani. E' irrilevante per loro. Ciò che è rilevante è questo: in entrambi i casi non soffriranno.
IL PRINCIPALE PRODOTTO CIVETTA POLITICO DELL'ESTABLISHMENT
Questa è la più grande ironia riguardo al welfare state secondo il pensiero dell'Establishment liberal: non è mai stato finanziato dai ricchi. E' stato finanziato dalla classe operaia su una base fiscale piatta. I super ricchi hanno guardato divertiti come la sinistra invocava un'equa redistribuzione da parte dello stato. Il sistema non ha toccato i ricchi. Ha spogliato la sinistra di tutto il capitale politico che aveva. La sinistra non potrà mai più colpire i ricchi degli Stati Uniti. "C'eri quasi, ma non abbastanza."
Non ricordo nessun altro nel movimento conservatore che abbia commentato questa realtà del moderno stato sociale in tali termini. Ho sentito alcuni critici dire che Ronald Reagan non era disposto a fermare l'espansione di questi programmi di welfare e, in tal modo, rese impossibile l'approvazione di nuovi grandi programmi di welfare. Ma questo limite era operativo molto prima che venisse eletto Ronald Reagan. Sin da quando è nata la Previdenza Sociale, si è sempre concentrata sui pagamenti dei lavoratori. Franklin Roosevelt insistette su questo aspetto. Si rese conto che se avesse potuto far passare l'abitudine dei pagamenti mensili, gli elettori non avrebbero mai più abbandonato tale sistema. Avrebbero capito l'importanza di come l'avevano finanziato, ed avrebbero chiesto di essere pagati. "E' il nostro denaro!" Ciò garantiva la sopravvivenza politica del sistema. Garantiva inoltre che la classe di Roosevelt, i super ricchi, non sarebbe stata toccata dal sistema.
Roosevelt fu il figlio viziato di una madre ricca. Andò a Harvard. Dopo non essere riuscito a diventare Vice Presidente nel 1920, lavorò per otto anni come venditore di bond ai super ricchi. Questa è una storia che non troverete nei libri di testo. La sua retorica, a cominciare dal suo primo discorso inaugurale, mise alla gogna la classe stessa che lo aveva prodotto, lo aveva finanziato ed avrebbe continuato a consigliarlo. Fu sotto Roosevelt che il Council on Foreign Relations divenne influente nel fornire consiglieri presidenziali.
Considerate l'ObamaCare. Non è una minaccia per i super ricchi. Questo è il motivo per cui non vi si oppongono. E non sarà pagato da loro. Se devono pagare un po' di soldi in più ai loro dipendenti, si trincereranno nelle loro posizioni. L'ObamaCare andrà a scapito delle piccole imprese e delle imprese di medie dimensioni che avranno meno possibilità di diventare grandi imprese. L'ObamaCare contribuirà a congelare l'attuale distribuzione della ricchezza aziendale. Le grandi aziende affermate traggono sempre vantaggio dalla regolamentazione crescente. Questo soffoca la concorrenza. Sono disposte a pagare più soldi al governo federale per interventi normativi affinché possano creare una sorta di monopolio nei mercati. Lo hanno sempre saputo sin dal 1887, ma i conservatori non lo capiscono, e nemmeno i liberal.
Il capitalismo clientelare rimuove la minaccia più importante per l'Establishment, cioè la minaccia della concorrenza del libero mercato. Assicura alle imprese di grandi dimensioni un vantaggio non indifferente. Esse possono permettersi il costoso e potente potere legale di fare in modo che il sistema lavori per loro. Questo spiazza i concorrenti il cui unico vantaggio è che possono servire i clienti in modo più efficiente. Ciò non conta, perché la regolamentazione federale lo rende illegale.
Dal punto di vista dell'Estabilshment, il costo dello stato sociale sono spiccioli. I due grandi kahunas del welfare state, Previdenza Sociale e Medicare/Medicaid, sono finanziati dalla classe operaia. Quindi non rappresentano sudore per le fronti dei super ricchi. Questi due programmi non consentono di espandere tutti gli altri programmi di welfare importanti. Anche se pensiamo all'ObamaCare come un programma simile, serve ancora gli interessi dei super ricchi perché renderà più difficile la competizione per le piccole imprese. Una volta che è stata stabilita una posizione dominante sul mercato, ci si può permettere un sacco di regolamentazione. Quest'ultima diventa una gigantesca barriera all'entrata che viene posta davanti ai vostri potenziali concorrenti.
La sinistra vede che i ricchi diventano sempre più ricchi, e la sua risposta è sempre la stessa: più welfare. Non capisce che è stato il governo federale a creare l'attuale redistribuzione del reddito, la quale favorisce i super ricchi. Non capisce che la politica del welfare state peggiora le cose per i poveri. Ha abbaiato contro l'albero sbagliato fin dal 1896, quando William Jennings Bryan ottenne la sua prima nomina dal Partito Democratico per la presidenza. La sua candidatura uccise la vecchia Democrazia, meglio rappresentata da Grover Cleveland (una visione politica incentrata su uno stato limitato e fermamente impegnato in tariffe basse e nel gold standard). Non sopravvisse all'eredità di Bryan.
La sinistra vuole più programmi di welfare, ma non li otterrà. La sinistra vuole tasse alte sui ricchi, ma se non le hanno ottenute durante il primo mandato di Obama, quando i democratici controllavano entrambe le camere del Congresso, è improbabile che le possano ottenere ora. Stiamo vedendo l'ultimo barlume di supporto per la Sinistra Democratica. Anche se dovesse occupare entrambe le camere del Congresso e vincere la presidenza nel 2016, la misura è ormai colma. In ogni caso, non è così che funziona il potere negli Stati Uniti. Lavora di nascosto, dietro le quinte; e questo è accaduto sin dal 1896. E non cambierà. Ha solamente accelerato negli anni. La Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale hanno solidificato il sistema .
Previdenza Spciale e Medicare/Medicaid sono garanzie che lo stato sociale, come proposto dalla Sinistra Democratica, non verrà mai alla luce. Se ci sarà qualche soldo da spendere nel welfare, se lo papperanno i vecchi, e la classe operaia ci metterà i fondi. Questo è il prodotto civetta più truffaldino della storia americana. Affermando di voler spennare i ricchi, la classe media ed i poveri hanno creato uno stato sociale finanziato da loro stessi. I ricchi si sono allontanati dalla trappola ordita dai loro nemici politici.
Dal giorno in cui il povero ricco Franklin Roosevelt approvò la Previdenza Sociale, l'Establishment americano ha guardato giù dal suo attico le masse nelle strade sottostanti, e ha detto tre parole: "Siete dei fessi."
Esattamente 30 anni dopo, il povero ricco si trasformò in un ricco a tutti gli effetti: Lyndon Johnson. Approvò il Medicare. Pensò che sarebbe stato trattato alla pari di tutti quegli snob di Harvard. E loro hanno risposto, a porte chiuse -- porte da cui non sarebbe mai passato: "Abbiamo preso al lazzo anche te, arrogante contadino del Texas." Ed è proprio quello che è successo.
CONCLUSIONE
Lo stato sociale è l'alleato dei super ricchi. A loro costa poco. Giustifica il governo federale. Il governo federale è la fonte della protezione di cui godono i super ricchi. L'alleato del capitalismo clientelare è il welfare state.
La sinistra non lo capisce. La destra non lo capisce. L'Establishment lo capisce. L'Establishment ripete il suo mantra a porte chiuse alle 12:01 ogni 1 ottobre: l'inizio dell'anno fiscale di Washington. "Siete dei fessi."
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Eccezionale!
RispondiEliminaIl miglior North.
Ed oggi la nostra beneamata confindustria ha chiesto al governo più interventi a sostegno...
Sono dei furbi!
Culo e camicia?
Mi sa che non ci è toccata la camicia... :D
Sei veramente un grande, la tua opera di diffusione di idee merita davvero un ringraziamento perché in Italia questi temi sono assolutamente tabù. Qui vogliamo solo spendere e spendere tanto a pagare sono sempre i soliti cittadini mentre a incassarne i benefici sono i soliti gruppi di potere. La differenza con gli USA è che in Italia una parte consistente della torta se la pappano i sindacati.
RispondiEliminacondivido dna, ed anche vincenzo.
RispondiEliminaUn altro zombie
RispondiEliminahttp://economia.ilmessaggero.it/flashnews/la_regione_lazio_fallita_da_dieci_anni/379140.shtml
Che significa?
RispondiEliminahttp://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE9AS02X20131129
Ciao Dna.
RispondiEliminaDato il luogo in cui si trovava ha semplicemente detto quello che volevano sentirsi dire. Inoltre le sue esternazioni, benché all'apparenza criptiche, secondo me hanno molto a che fare con questo: There Is Just No Escape From Mario Draghi's Monetary Zombie Nightmare
Slave card
RispondiEliminahttp://dont-tread-on.me/?p=31774
http://www.zerohedge.com/news/2013-11-29/e-gold-founder-launches-new-gold-backed-currency
RispondiEliminaprima o poi doveva accadere;
qualcuno s'è svegliato;
se sono denaro le criptovalute, allora questo è denaro sonante...
Indipendentemente da come finirà questa singola iniziativa, il destino del fiatmoney che conosciamo oggi è segnato.
Troppi segni, che non possono più essere ignorati (nascosti sì, ma ignorati no), ce lo dicono.
La scritta sul muro è sempre più chiara.
A proposito di zombie e della notizia sul Lazio datat da Dna: Stato, banche e pensioni dei giovani. Furto di contributi o vera riforma?
RispondiEliminaE quel furbastro di Bonanni ultimamente avea anche il coraggio di strillare in TV per un abbassamento delle tasse.
E' inutile ormai, l'italia durante il periodo dell'euro in termini di produttività del lavoro ha fatto peggio di tutti i paesi d'europa (Grecia compresa). L'italia ha passato decenni ad investire in pensioni e spesa clientelare mentre la ricerca è stata relegata all'ultimo posto. Senza la ricerca le aziende non innovano, la produttività si riduce e l'economia italiana muore. Non è un effetto a breve, è un effetto a lungo termine e raccogliamo i frutti di decenni di semina sbagliata. Ma c'è sempre il capro espiatorio di turno a cui dare la colpa; l'euro, la finanza internazionale, la concorrenza "sleale" della Germania, l'austerità, il vicino rompicoglioni, ecc.
Ciao Francesco,
RispondiEliminae l'innovazione creerebbe un'offerta che genererebbe domanda...
Invece, s-ragionando come i keynesiani, conviene spendere denaro pubblico per tenere in vita gli zombie e, notare bene, i posti di lavoro. Non il lavoro produttivo, ma i posti. I posti forniti dallo zombie cliente sovvenzionato...
Talmente facile da capire...
Un ripasso:
http://www.zerohedge.com/news/2013-11-29/metallic-money-goldsilver-vs-credit-money-know-difference
come al solito, "io l avevo detto " che sarebbero uscite criptomonete asset backed. è da saccente scocciante, ma chissenefrega, l avevo detto…
RispondiEliminaora, qui il problema è che non può essere legata al valore dell oro, di cui sarebbe solo il proxy, se il valore dell oro è quello paper manipolato dalle bullion banks che esce dai listini ufficiali. dev essere un valore "autonomo" ed autarchico. ma questo valore non può essere espresso in un tot fisso di valuta fiat, perché essa varia (non è l oro che cambia valore, è il denaro). allora non resta che dire "ad oggi vale 10000 dollari" e poi sarà il mercato a decidere. a parte le pertinenti osservazioni in zero-hedge meglio un bitcoin od un glodcoin a 10000 dollari?
Cosa si vede e cosa non si vede. Come diceva Bastiat. Cosa si riesce a vedere e cosa ci fanno guardare. Come dico io.
RispondiEliminaCosa vede la stragrande maggioranza delle persone che conosco o incontro?
Vede, semplificando tutte le varianti al massimo, soprattutto un paio di cose:
1. Che la politica e lo stato non sono più i riferimenti in grado di intervenire per risolvere i problemi di tutti, come sempre promesso (almeno da un centinaio di anni a questa parte) e come fino a qualche anno fa sembrava, ma solo... i propri;
2. Che, nonostante una crisi economica dilagante e protratta, c'è una piccola porzione di ricchi e ricchissimi che continua tranquillamente a diventare, non si sa bene come, sempre più ricca.
Non mi pare di scorgere niente più di questo; ed in questo paio di diffusissime "visioni" credo di far rientrare qualsiasi tipo di rivendicazione e/o di considerazione spiccia ascoltate e percepite personalmente: dalla crisi produttiva alla crescente disoccupazione, dal fisco selvaggio alla corruzione dilagante nella politica e nelle istituzioni pubbliche e finanziarie, dalla ricerca del nemico esterno o del capro espiatorio interno, ecc ecc
Ed i media, col loro approccio superficiale o, peggio, deformante, non fanno altro che consolidare queste convinzioni irrisolte. E, soprattutto, consolidano l'idea che i problemi collettivi si possano e debbano risolvere solo in maniera collettiva, perciò, inevitabilmente, affidandosi a terzi. Badate bene, non in maniera volontaria o microcomunitaria od, anatema dei nostri tempi(!), individuale, ma collettiva... una soluzione aggregata, come la domanda, una soluzione macro... Buona per tutti. Perfetta per nessuno, o quasi...
Gli effetti psicologici e sociali di queste due percezioni principali sono evidenti soprattutto tra coloro che maggiormente sono investiti dalle conseguenze della crisi economica: rabbia, frustrazione, rancore, paura, incertezza, depressione, illusioni, fanatismo.
Un bel calderone pieno di tutti gli ingredienti idonei al peggior esito possibile.
Nulla di nuovo, ovviamente: la storia, anche recentissima, si ripete. E, se non tale e quale, almeno con la rima.
Quindi, non mi stupirò se, ad un certo punto, davvero spontaneamente od opportunamente manipolata ed indirizzata, dovessi assistere ad una svolta autoritaria o ad una rivolta violenta contro obiettivi ben designati e molto suggestivi, ma... fasulli.
Non mi stupirò se, compreso bene cosa la stragrande maggioranza delle persone percepisce e/o è orientata a guardare, dovessi assistere alla riproposizione di soluzioni già viste e sperimentate.
Vedono quelle cose, gli fan guardare solo quelle cose... che altro possono pavlovaniamente credere e fare?
In fondo, i gestori politici del mito paternalistico statale, quelli nella stanza dei bottoni e quelli che vogliono accedervi anche dalle piazze, non chiedono altro che di poter riproporre, con qualche piccolo apparente aggiustamento, il solito approccio ai problemi: ridateci la politica monetaria dello spendi ed espandi e tutto verrà, se non risolto di colpo, almeno aggiustato... per un po'.
RispondiEliminaE, nel sistema fiatmoney, hanno senza dubbio ragione. Disperatamente ragione. Disperatamente.
E, con loro, lo vanno ripetendo come un mantra anche tutti i portatori di interessi particolari, tutte le clientele finanziarie, imprenditoriali, professionali, sindacali e "della società civile" pronte a cambiar casacca in un batter di ciglia se insoddisfatte dal gestore politico di turno ed alla ricerca disperata di un altro fedele e generoso sovvenzionatore.
E se il sistema fiatmoney genera anche ricorrenti problemi, la colpa delle evidenti disfunzioni sta tutta nell'eccessiva deregulation del mondo finanziario in salsa anglofona ed ebraica: i famosi ricchi liberisti selvaggi che imperterriti continuano a diventare sempre più ricchi senza produrre altro che turbo capitali per se stessi e danni straordinari per tutti gli altri. Facile, no!?! Ed, infatti, è la semplice spiegazione che va per la maggiore e dovunque: dal bar all'incrocio ai blog all'incrocio della rete, con tutte le varianti di forma immaginabili, ma non nella sostanza.
Altrimenti, non c'è proprio altra ricetta che quella fiscale e recessiva: l'austerità!!!
Questo è lo schema mentale attualmente più diffuso e... condiviso. Questo è ciò che i più guardano e perciò vedono.
L'articolo di North, invece, mostra magistralmente ciò che non si vede e che non è mostrato ai più.
Viviamo ancora nel Novecento, il secolo dell'affermazione e del dominio dello statalismo e del suo sistema di potere basato sul controllo politico del mezzo di scambio, il fiatmoney.
:)
RispondiEliminaTristemente vero, Dna.
RispondiElimina>"Quindi, non mi stupirò se, ad un certo punto, davvero spontaneamente od opportunamente manipolata ed indirizzata, dovessi assistere ad una svolta autoritaria o ad una rivolta violenta contro obiettivi ben designati e molto suggestivi, ma... fasulli."
Ci stiamo avvicinando a passi da gigante verso questo esito.
Beh, ogni tanto dalla piazza arriva anche qualche proposta innovativa ed intrisa di sano buon senso economico: oggi Grillo ha proposto l'abolizione del pareggio di bilancio.
RispondiElimina;DDDDD
Altri sani principi economici... E morali
RispondiEliminahttp://www.zerohedge.com/news/2013-11-30/other-america-taxpayers-are-fools-working-stupid
La strada verso l'inciviltà ...
Vorrei dilungarmi un po' sul welfare svedese, considerato da molti come il faro della civiltà occidentale. Nel libro The Fatal Conceit di Hayek, egli conclude che il collettivismo può in un certo modo funzionare in un ambiente ristretto (familiare o tribale) in cui tutti conoscono tutti, ma diventa palesemente insostenibile se traslato in un ambiente eterogeneo ed ampio dove la conoscenza personale di ogni membro della società è impossibile.
RispondiEliminaIl sistema svedese (e più in generale quello scandinavo) è analogo a quello descritto da Hayek, e nonostante la popolazione non sia così "ristretta" è unità da una cultura che coinvolge un concetto di responsabilità di fronte alla comunitàin gran parte assente nelle altre nazioni. Ma mentre gli USA si sono mossi verso un tipo di regolamentazione e welfare simili a quelli europei, paesi come Canada, Estonia e Svezia si sono allontanati da sistemi normativi e fiscali soffocanti. Questi paesi, soprattutto la Svezia, si sono avvicinati a quel modello di laissez-faire tanto amato dagli USA negli anni pre-1914, in cui il miglioramento individuale ed imprenditoriale sono state le carte vincenti del suo successo.