da Zerohedge
La situazione in Italia sembra andare di male in peggio. Con un voto di fiducia atteso per Martedì ed un governo pronto a dissolversi per l'ennesima volta, ed a seguito delle dimissioni del CEO di una delle più grandi società non finanziarie italiane (Telecom Italia), la più grande banca (per attivi) in Italia -- Intesa SanPaolo -- ha annunciato le dimissioni con effetto immediato del suo CEO, il quale verrà sostituito da Carlo Messina. Secondo le fonti, l'ormai ex-amministratore delegato aveva perso la fiducia degli azionisti (il che è strano dato che le azioni della banca sono quasi ai massimi da due anni). Non possiamo fare a meno di chiederci cosa accadrà dopo (alla luce dei dati fatiscenti sulla produzione), oltre al deragliamento (in stile Randiano) della classe dirigente italiana.
Come abbiamo osservato in precedenza, le cose non vanno così bene per l'Italia (il 3° paese più indebitato al mondo)...
Il Programma di Stabilità in Italia si prefigge un avanzo primario del 5-6%, ed uan crescita del PIL nominale del 3%. Entrambi gli obiettivi stupiscono Michael Cembalest di JPMorgan poiché irrealistici nel contesto post-crisi italiano. L'Italia ha registrato un avanzo del 6% per un breve periodo negli anni '90, ma non è durato poiché è stato il risultato di una svalutazione precedente, di alcune vendite di asset e di alcuni aumenti fiscali. Al momento solo la vendita di asset sembra un obiettivo fattibile in Italia.
Se le preoccupazioni di Cembalest sono corrette, l'Italia rimane un paese con quasi il doppio del rapporto debito/PIL come gli Stati Uniti; un'interdipendenza indissolubile tra governo, banche e BCE; ed un basso PIL ed una bassa crescita dell'occupazione. Se la storia è una guida, Cembalest ha proprio ragione poiché gli ultimi anni hanno visto il più grande crollo del PIL italiano sin dall'unificazione nel 1861...
Fonte: JPMorgan
La domanda rimane -- perché nessuna lacerazione del tessuto sociale? O questo smembramento della classe dirigente porterà un briciolo di realtà alle masse?
Quando a luglio del 2012 Mario Draghi, sull'orlo di un altro collasso dell'Eurozona, ha promesso al mondo che avrebbe fatto letteralmente "tutto il possibile" per difendere l'euro, le banche europee insolventi hanno preso sul serio la sua promessa e hanno gozzovigliato nello schema di Ponzi più grande mai concepito in Europa. In questo schema le banche avrebbero acquistato obbligazioni sovrane emesse dai paesi europei (in particolare Spagna e Italia) e successivamente le avrebbero rivendute come garanzia alla BCE in cambio di liquidità (al netto di un minuscolo haircut).
Il problema per queste banche è che, mentre si fidavano ciecamente della BCE e razzolavano fino all'ultimo pezzo di carta insolvente che potevano trovare (anche se i governi europei non implementavano assolutamente nessuna riforma strutturale ed ammassavano nuove quantità di debito -- mentre non perdevano tempo a dare la colpa alla (falsa) austerità per ogni fallimento politico dovuto in realtà alla loro corruzione ed incompetenza), la BCE non aveva alcun asso nella manica. Quello che aveva era un costrutto immaginario definito "forward guidance" -- un "gioco d'azzardo" monetario sostenuto da quel poco di fiducia che restava nella BCE -- soprannominato programma OMT (o transazioni monetarie definitive), il cui unico scopo era quello di aumentare la fiducia e porre fine all'ondata di vendite (sostituendole con acquisti scriteriati).
Per un po' ha avuto successo.
Lo svantaggio più grande dell'OMT, tuttavia, è che non era stato creato per essere messo in pratica, e un anno e mezzo dopo il suo inizio non esiste ancora un termine legale o un quadro di condizionalità attraverso i quali sarebbe attuato. Il motivo è semplice: l'OMT non sarebbe mai dovuto funzionare come meccanismo di monetizzazione senza sterilizzazione, e certamente non prima della rielezione della Merkel. Se fosse entrato in azione prima delle elezioni tedesche avrebbe distrutto ogni possibilità della Cancelliera di essere rieletta, poiché sarebbe diventato chiaro che l'unico possibile piano B dell'Europa è quello messo in atto dalla FED e dalla BoJ: sfrenata monetizzazione (non sterilizzata) del debito, riportando alla mente quei dolorosi flashback della Repubblica di Weimar. I tedeschi ne sanno qualcosa.
In altre parole, a partire dal luglio 2012 la sola strategia europea è la speranza. La speranza che non sarebbe accaduto nulal di male. La speranza che la politica monetaria avrebbe potuto mascherare il fallimento della politica fiscale in tutto il continente (e nel mondo). La speranza che nessuno avrebbe mai fatto "call" al bluff della BCE e delle altre banche centrali del mondo.
Nel fine settimana Silvio Berlusconi ha fatto call al bluff esortando i suoi ministri a presentare le loro dimissioni.
Cosa accadrà dopo è poco chiaro. Ciò che è chiaro è che, come mostra il grafico sottostante, le banche italiane ora posseggono €400 miliardi (una quantità record) di carta sovrana italiana, quattro volte di più rispetto a prima della crisi. Mentre questa strategia ha fatto miracoli, e mentre tutti erano dietro a Draghi, ora che l'Italia ha imboccato un vicolo cieco, e la speranza come strategia ha fallito, la questione è semplice: chi venderà per primo risulterà vincitore? La risposta dipenderà da come e se le banche italiane potranno storpiare le norme contabili, e da come la BCE farà finta di non avere problemi col mark-to-market sui prezzi dei bond.
Se abbastanza obbligazioni acquistate possono essere "detenute fino alla scadenza," allora forse potrà essere evitata una valanga di vendite. Se non sarà così, allora l'OMT di Mario Draghi non solo sarà testato, ma al suo fallimento il presidente della BCE dovrà fare promesse ancora più grandi e più roboanti secondo cui tutto andrà bene. Ahimè, dal momento che già è andato "all in" si può immaginare perché le cose andranno un po' diversamente questa volta.
Infine, con la speranza che non è più una strategia, forse solo il primo ministro italiano ha mostrato quale sia l'unica "opzione" che rimane all'Italia. Come riporta Bloomberg, ieri Letta, di fronte ad un governo al collasso, ha parlato ad una conferenza organizzata da un gruppo di cristiani. Durante il suo discorso, ha preso gli applausi del pubblico dopo aver chiesto di pregare per l'Italia. Ha detto: "Noi ce la metteremo tutta perché siamo determinatissimi, ma permettetemi di aggiungere che se vi trovate a dire qualche preghiera per l'Italia in questi tre giorni, ci sarà certamente utile."
E il gioco è fatto: quando la speranza muore, c'è ancora un sussulto finale. La preghiera.
Fonte: Banca d'Italia
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Ciao Francesco,
RispondiEliminain parlamento di zombie ce ne sono a josa. Quelli di zerohedge forse non sanno che per percepire la pensione da parlamentare bisogna aver fatto un certo numero di mesi di legislatura, non ricordo quanti, ma questo è gran un bell'incentivo alla "stabilità" politica...
(nonostante le minacce della pattuglia Renzi)
E, così, pure il connesso mondo finanziario nostrano, per quanto gravemente zombificato, può continuare a fingere la sua "stabilità"...
Perciò, un lunedì nero in borsa non vuol dire inverno...
Il piano del nEURO Ordine Centrale resta quello, anche se parecchio traballante...
Ennio Flajano soleva ripetere che in Italia la situazione è sempre grave, ma mai seria. ;D
Ma a quali mercati finanziari globalizzati conviene deliberare la catastrofe improvvisa del fiatmoney?
Ma a quali italiani conviene vedere oltre la putrefazione del sistema?
Quando la bolla globale fiatmoney scoppierà non sarà stata deliberata, ma avverrà da sè, perchè sarà sfuggito qualcosa di "trascurabile" al controllo.
In Italia c'è ancora parecchio da espropriare. E ci sono una infinità di modi. Basta avere il consenso dei più rimbambiti. E ce ne sono, ce ne sono, ah se ce ne sono! E pure tanti!
Ciao Dna.
RispondiElimina>"In Italia c'è ancora parecchio da espropriare. E ci sono una infinità di modi. Basta avere il consenso dei più rimbambiti. E ce ne sono, ce ne sono, ah se ce ne sono! E pure tanti!"
Infatti il piano è stato e rimane questo. Soprattutto alla luce delle direttive "internazionali": Italy’s Financial System Stabilized, Still Vulnerable.
"[...] Strengthen the crisis management framework, broadly in line with the draft European Union Bank Recovery and Resolution Directive. In particular, the resolution regime should prevent shareholders blocking recapitalizations and include depositor preference, bridge bank, and bail-in powers."
arrivano i droni del fmi che lanciano denaro intelligente
RispondiEliminaTanto per fare il retroscenista. Ma senza alcuninteresse, che non me ne può fregare di meno. Tanto è tutta ammuina e ciascuno dei figuri gioca a poker coi soldi nostri...
RispondiEliminaMa berluska e renzi non saranno d'accordo per fregare letta, bersani, d'alema e ziogiorgio?
gdb, basta la tv a rinDRONarci tutti.
Denaro intelligente ad un popolo bue?
Ciao gdb
RispondiEliminaL' FMI si preoccupa della crisi italiana, ma siamo una realtà sempre più trascurabile. L'oro manipolato se ne frega della instabilità politica italiana ( sai che novità! ). Almeno coi venti di guerra in M.O. si era dato una mossa. Della ennesima pochade italica non gliene frega nulla.
hm, il denaro viene lancaito dai droni intelligentemente. arriva il fmi, ma non piu con gli elicotteri a casaccio. bensi con iniezioni mirate di liquidita alle banche amiche in difficolta. immagini piu il default di banca di spoleto o carige che mps...
RispondiEliminadna, chissa che non mirino all oro di bankitalia...
Gdb se mirano a quello facciamoci sentire!!!!
RispondiEliminaUna minimanifestazione a Roma tutti in mutande davanti a bankitalia pure se piove. Poi vi curo io a gratis, tranquilli!
Qualcosa tipo le femen, ma che mi dipingo? ;D
Ah! Un bel lingotto che spunta davanti dalle mutande con scritto sopra QUANDO IL GIOCO SI FA DURO IL LINGOTTO STA AL SICURO o cosucce simili... ;D
Vabbe' che lo prenderebbero direttamente a new york... Così vediamo se c'è ancora...
A proposito, ma d'ora in poi accoppiata articolo e bella musica?
RispondiEliminaSe questo è un test... Io approvo.