di
Francesco Simoncelli
[Questo articolo è stato pubblicato anche sul magazine online The Fielder.]
«L'egoismo non consiste nel vivere come ci pare, ma nell'esigere che gli altri vivano come pare a noi.» ~ Oscar Wilde
Il detto "la religione è l'oppio delle persone" appartiene a Karl Marx, io invece modificherei quel detto cambiandolo in "lo stato è l'oppio delle persone." Infatti attraverso la sua influenza riessce a cooptare tra le sue file non solo quelle persone disposte a vendersi in cambio di un briciolo di potere, ma indirettamente anche coloro che no penserebbero mai di essere dei meri strumenti in mano alla più feroce macchian di propaganda. Il muro di gomma che erge tra sé e l'individuo riesce a far rimbalzare le accuse che gli vengono scagliate contro dalla critica. Coalizza le persone in sacche di resistenza che involontariamente si trovano a difendere un apparato inefficiente e truffaldino. I mezzi che utilizza sono molteplici, ma per lo più sono linguistici (es. appellativi plurali). In questa bolgia fiorisce il colletivismo a scapito dell'individualismo, poiché come la dipendenza dalle droghe il colletivismo instilla negli uomini quel senso di grandezza e di appartenenzaa qualcosa di superiore che li isola dagli altri individui.
Sentono che devono fare tutto il possibile per mandare avanti questo status quo, finendo inevitabilmente nell'ossessione. Quetsa ossessione è in grado di portare un uomo ad uccidere per conto dello stato. L'indentità del singolo si dissolve in una melma informe chiamata colletivita, rendendo le persone nevrotiche e irrequiete. Perché? Perché vengono strappate del loro stato naturale di individui pensanti; le loro scelte non contano più. Sono sepolte da strati e strati di burocrazia. Sin dalla scuola, l'uomo viene bombardato costantemente da una propaganda formativa che pretende di falro diventare un automa, che si sforza di trasformarlo in un computer pronto da essere programmato.
Non deve più ripondere delle proprie azioni, ma deve risponderne davanti alla collettività. E quest'ultima deve essere direzionata perché rappresenta una massa di input che se lasciati da soli causerebbero un caos tremendo senza possibilità di organizzazione autonoma. Possibile che l'uomo possa essere considerato come un computer dove qualcuno è in grado di scrivere linee di comando perché altrimenti resterebbe incapace di scriverne da sé? No. Leggiamo un breve passaggio da
La Psicologia dell'Inconscio di Jung: "La morale non è stata portata giù dal Sinai sotto forma di tavole e imposta agli uomini, bensì la morale è una funzione dell'anima umana, che è vecchia quanto l'umanità. La morale non viene imposta dall'esterno, ma esiste
a priori dentro di noi: non la legge, ma l'essenza morale."
La facoltà di scelta dell'uomo è innata, è determinante, è cruciale. Senza scelte non esisteremmo. Non siamo affatto dei
fogli bianchi dove se qualcuno non ci desse una "traccia" non sapremmo cosa scrivere. Ma i bluff di ogni giorno ci raccontano il contrario.
LE FORZE DI MERCATO
L'economia è il campo dove le scelte degli individui rappresentano la sua colonna portante, ed è per questo che è diventata una delle materie più soggette a manipolazioni dai cosiddetti pianificatori centrali. I modelli predittivi con cui forgiano il loro sapere fanno parte di quell'arsenale propagandistico che spaccia le loro conoscenze come onniscienti e superiori, isolando e marginalizzando il più possibile le scelte degli individui. Il Keynesismo gli ha aiutati a spacciare questo fumo negli occhi, ma la loro lungimiranza si schianta con la loro natura umana che ne dispone solo a livello personale. Non esiste un qualcosa di simile a livello collettivo. Se qualcuno vi dice il contrario o è connivente con questo bluff o ignora causa/effetto in economia.
Nonostante siano convinti del contrario, le scelte delle persone contano davvero e attraverso di esse tendono a direzionare il mercato. Perché? Perché è un fenomeno innato nella nostra natura, senza di esse non avremmo potuto sopravvivere in tutti questi anni di storia ed evolverci fino ad arrivare dove siamo ora. L'innata propensione dell'uomo per la cooperazione ha creato le cosiddette forze di mercato, con le quali veicolava informazioni e cercava di migliorare la propria condizione.
Più era corretta l'informazione veicolata, più probbilità c'erano di non incappare in errori e viceversa. Data la presenza di pianificatori centrali e data la loro natura umana, cercano in tutti i modi di influenzare queste forze di mercato ed attraverso di esse le persone. Agiscono così perché non comprendono il fenomeno di causa/effetto oppure lo comprendono ma non possono agire altrimenti. Perché? Perché nel 1989 hanno avuto dimostrazione di dove porta la pianificazione totalitaria: la bancarotta dell'URSS.
Le persone che quindi si affidano ancora ai segnali di mercato per condurre i loro affari, avranno più possibilità di incappare in errori data la manipolazione degli stessi.
Mises l'aveva sempre detto sin dal 1920, ma pochi ricordano quella lezione. Le forze di mercato non possono essere soppresse perché significherebbe sopprimere gli individui, quindi si tenta di influenzarle ma anche questo porta al fallimento perché la distorsione dell'informazione che veicolano finirà per far implodere l'itnera struttura su cui è fondata questa "strategia." I pianificatori centrali sono finiti nel
Comma 22, è semrpe stato questo il loro destino.
Manipolazione dopo manipolazione non fanno altro che erodere il potere di cui si sono fatti tanto onniscenti durante i periodi di crescita economica. Una crescita gonfiata artificialmente, come i loro bluff che ancora disperatamente elargiscono per trovare una soluzione magica allla loro situazione. Si sà, nel panico è difficile ragionare.
ILLUSIONISMI AMERICANI
L'ultima delle illusioni spacciate come vittoria dell'establishment, riguarda il rapporto mensile sui lavori statunitensi. Nel mese di Agosto il BLS ha riportato un lieve miglioramento nelle condizioni del lavoro negli USA e la notizia è rimbalzata in tutti i media con relative feste da parte dell'informazione maisnteam. Cosa non si vede? I cosiddetti lavori creati sono maggiormente part-time, mentre quelli full-time rimangono stagnanti se non in calo. La debolezza del mondo del lavoro si riflette anche nell'aumento dei lavori a paga bassa, rispetto a quelli a paga alta.
Gli interventi nel mercato non hanno fatto altro che far crescere i profitti dei
clientes dell'apparato statale a scapito delle condizioni della classe media.
Peter Schiff nel seguente video affronta anche i dettagli di questa
magia per imbrogliare la popolazione.
Ma l'illusionismo più riuscito ai pianificatori centrali è stato quello di aver fatto credere alla popolazione osservante che l'economia USA si sia stabilizzata, se non addirittura ripresa. Per questo i media mainstream pullulano di analisi che predicono un inasprimento delle politiche monetarie con conseguente rallentamento del quantitative easing perorato dallo zio Ben. Ma le dichiarazioni del FOMC
sono state abbastanza chiare e sono mesi ormai che cambiano solo leggermente l'una dall'altra: il programma di acquisto di bond e titoli ipotecari continuerà fintanto che la disoccupazione non scenderà sotto il 6.5% o l'inflazione nei prezzi non supererà il 2.5%.
Questi parametri sono stati soddisfatti? No. Allora perché la FED dovrebbe smettere di inflazionare? Sel o facesso innescherebbe una recessione. Se rallentasse il Tesoro USA e Fannie/Freddie dovrebbero trovare altri polli che finanziano i loro errori passat. A che oprezzo? Nessuno lo sa, proprio perché la FED ha contraffatto denaro per mascherare l'insolvenza di entrambi.
E la cosa divertente di questa storia è che gl ianalisti mainstream considerano "normale" questa politica. Prima del crollo della Lehman avrebbero considerato folle chiunque avesse solo suggerito la possibilità di triplicare in pochi mesi la base monetaria per cercare di riparare i danni emersi dall'economia. Ora invece considerano la riduzione del programma di stimolo dello zio Ben un qualcosa per cui festeggiare; passare da $85 miliardi mensili a 75$ miliardi mensili lo considerano un segno di buon auspicio.
Ma oltre ai timori per il mercato azionario, bisognerebbe preoccuparsi per quello obbligazionario: quanto a lungo la FED può creare circa $1 bilione l'anno per sostenere le sconsideratezze economiche dello zio Sam? Sin dal 2008 le banche commerciali hanno diminuito drasticamente la loro attività di prestito a Main Street, mentre invece hanno deciso di
investire denaro nelle promesse dello zio Sam.
Il denaro gratuito proveniente dalla FED ha fatto il resto: ha permesso al settore bancario commerciale di comprare pattume non performante a valore nominale e tenerlo nei bilanci facendo finta che sia performante. Nessuno oserà vendere i bond USA. Attraverso una serie di truchci contabili è stato possibile nascondere perdite di capitale che altrimenti avrebbero fatto stramazzare a terra il settore bancario commerciale. Douglas French
ci spiega più chiaramente cosa sta succedendo:
[...] I banchieri credono che le perdite siano ormai alle spalle. Le riserve per i rischi sui crediti sono scese di $64 miliardi nel secondo trimestre, raggiungendo i $149 miliardi. Non è una novità — a seguito della crisi finanziaria le banche hanno intaccato le loro riserve per migliorare i guadagni. Alla fine del primo trimestre 2010, il settore bancario possedeva riserve per i rischi di credito pari a $263 miliardi. La matematica ci dice che sin dal 2010 sono stati aggiunti $114 miliardi nei bilanci delle banche.
Inoltre le grandi banche stanno aumentando la loro esposizione ai derivati, i quali sono stati i catalizzatori della crisi finaniaria. Una volta l'investitore Warren Buffet ha definito i derivati come "un'arma finanziaria di distruzione di massa." Al 30 Giugno, l'esposizione del settore bancario ai derivati era di $236.5 bilioni. Dieci anni fa questa cifra era di $66.5 bilioni. La maggior parte di quest'enorme esposizione ai derivati non figura nei bilanci ufficiali delle banche. E mentre i derivati possono diversificare il rischio, possono anche ingigantirlo come lo fa la leva finanziaria.
Le banche commerciali hanno continuato a sovvenzionare il governo USA ed il mercato immobiliare nel tentativo di nascondere sotto i ltappeto gli errori del passato. Nei loro bilanci detengono obbligazioni che rendono una miseria e hanno un alto valore nominale, ma che non potranno vendere pena il crollo del mercato obbligazionario. Fuori bilancio hanno milioni di case con allegati mutui non performanti. Sfruttando l'azzardo morale consentito dalla FED, hanno giocato d'azzardo in borsa per ottenere rendimenti decenti: ciò ha alimentato il recente rally azionario, ma le ha anche esposte a nuovi rischi.
Continua French.
[...] Quando gli è stato chiesto quale fosse il più grande problema di oggi, così Douglas Mandtich (presidente dell'Empire National Bank) ha risposto all'American Banker: "Sono preoccupato per i tassi d'interesse che potrebbero salire a livelli inimmaginabili. Se le cose sfuggono di mano per quanto riguarda inflazione e tassi d'interesse, molte banche passeranno un brutto quarto d'ora perché non esiste modo di evitarlo."
Ed è per questo motivo che il FOMC continuerà ad inflazionare. Il FOMC continua a spacciare l'illusione della crescita, attraverso pacchi di miliardi che continuano a circolare nel circuito finanziario e che sono serviti solo a amtenere a galla il settore bancario, quello statale e quello immobiliare. A spese di chi? Della classe media, dei lavoratori e degli imprenditori. Qualsiasi riduzione nel QE3 farà schiantare il settore azionario. Se invece verrà continuato sarà il settore obbligazionario a schiantarsi (es. tassi in ascesa nel lungo termine).
CAPRIOLE EUROPEE
Oltre a sorprendersi dei
magheggi portati avanti negli Stati Uniti, la notizia che ha tenuto banco da qualche mese in Europa è come fosse possibile che la BCE stesse riuscendo a diminuire il suo bilancio e mantenere allo stesso tempo un atteggiamento accomodante. Le banche dell'Europa sono finalmente tornate ad essere sane e in forma per far guadagnare trazione alla presenta ripresa? Ripagare i prestiti LTRO è davvero l'inizio di quella fantomatica crescita paventata dagli eurocrati?
Può darsi, ma c'è un'altra storia che merita la vostra attenzione. E' una storia che è stata proposta
più e
più volte su queste pagine. Esiste una certa correlazione tra le iniezioni di denaro della FED e le riserve in eccesso detenute presso la FED stessa da parte di banche interne ed estere (che però operano negli USA) come riferite dall'
H.8 statement. Veniamo a scoprire, quindi, che la
generosità mensile dello zio Ben è così ripartita:
51% banche estere, 36% grandi banche interne, 13% piccole banche interne.
Con
molta probabilità queste banche estere sono europee ed ugualmente alle loro controparti statunitensi non si fidano né di Main Street né delle altre banche commerciali, quindi non prestano denaro. La strategia degli eurocrati è quella di costringere un deleveraging del settore privato, mentre si gonfia quello pubblico. Le spese di paesi come Francia, Italia, Spagna sono aumentate vertiginosamente per far fronte alla crescente mole di distorsioni che tali stati si sono dovuti sobbarcare nei loro bilanci (pagate, ovviamente, dai contribuenti).
Non esiste austerità, nessuno sta ripagando i propri debiti.
Questa strategia d'azione sta distruggendo i settori industriali di Italia, Francia e Spagna. Questa situazione è compensata dalla Germania che ancora regge il colpo, ma ancora ci sono da saldare i debiti TARGET2 e le banche tedesche posseggono ancora bond di questi paesi (nonostante la BCE ne abbia razzolati in abbondanza). Però chi sarà lasciato col cerino in mano ancora non si sa e il gioco va ancora avanti.
I mercati europei sono tutt'altro che sistemati e quello che vediamo adesso è solo un labile equilibrio in cui la cartaccia di stati insolventi ancora viene considerata degna di finanziamento. Ad esempio, tenere il deficit al 3% è un sogno. La sovrastima della crescita del proprio paese per la fien dell'anno ed il costante aumento tributario sono dei trucchi contabili che abbassano artificialmente i confini entro i quali si muove il settore pubblico. Oppure chiamare investimento quello che è in realtà un debito,
come è accaduto ad esempio con Dexia. La cecità dei pianificatori centrali fa loro credere di riparare le distorsioni passate con distorsioni future; in questo modo la produttività cresce meno di quanto previsto e l'accanimento fiscale non produce le entrate previste. Poi l'anno successivo il governo fa ammenda e dice che le cose sono peggiorate, però per la fine dell'anno successivo miglioreranno grazie "all'impegno" profuso dai pianificatori centrali.
Capriole. Trucchi. Illusioni. Il debito crsce e così anche gli oneri degli stati, andando ad aumentare anche i tassi di itneresse dei bond che al momento vivono una vita "felice" grazie all'OMT dello zio Mario. Ma nonostate le iniezioni di denaro, nonostante tutti i veritici che finora si sono tenuti, non è stato risolto nulla. Anzi, l'intervento statale ha solamente
peggiorato la situazione.
In Europa non è stato risolto nulla, si è solo comprato tempo.
FINO A QUANDO SI PUO' ANCORA COMPRARE TEMPO?
I pianificatori centrali dei paesi in crisi sono stati in grado di comprare tempo attraverso i pacchetti di salvataggio e la politica espansionistica della BCE, in questo modo erano sicuri di poter implementare tutte le riforme necessarie per riportare in carreggiate le economie dell'eurozona. Sono tre anni che è stata spacciata questa storiella ed ancora l'indebitamentoresta centrale tra i problemi all'ordine del giorno, per non parlare degli interessi che si accumulano e le spese che continuano a non essere tagliate.
In questo panorama si cerca di dare fiducia alla gente di Main Street parlando di "ripresa fragile," ma in realtà i beneficiari delle politiche interventiste sono due: i politici ed i possessori di bond statali. Ad esempio, l'Italia alla fine degli anni '90
era sull'orlo della bancarotta ed i politici ebbero l'occasione di rimettere a posto le cose sfruttando il rating di credito della Germania. Non lo fecero. Perché? Politicamente inaccettabile. Anche allora la resa dei conti venne rimandata, ora si è ripresentata con maggiore intensità ed i politici attuali sono di fronte alla stessa decisione: default o riforme impopolari.
Lo zio Mario ha cercato con le sue azioni di comprare tempo da questo punto di vista, offrendo la possibilità di implementare riforme nel mondo del lavoro e di ristrutturare il sistema bancario. Ciò ha inoltre messo in evidenza la natura nociva di questa politica che ha distorto ulteriormente l'ambiente economico scommettendo sulla buona volontà dei politici. Il loro ruolo è passggero e se esiste una scappatoia per le loro sconsideratezze, perché non approfittarne? Per questo richiedono più potere per la BCE affinché possa sostenere più nettamente le loro folli strategie. L'OMT è la conseguenza di questi atteggiamenti. La nascita della crisi europea è la conseguenza di questi atteggiamenti.
L'altro gruppo che ha beneficiato da questa situazione interventista sono stati i possessori di bond statali. Ma per tutti questi "vincitori," chi ha perso? I risparmiatori di tutta Europa.
Inoltre, senza la politica espansionistica della BCE, i prezzi dei beni di consumo sarebbero molto più bassi e con essi anche i prezzi delle merci importate. A fronte di una svalutazione operata dalla FED e dalla BoJ, avremmo potuto comprare merci a prezzi inferiori ocn una valuta che si sarebbe apprezzata nei confronti delle altre. E con un meccanismo di garanzie (ESM) che pone il contribuente tedesco come l'ultimo baluardo a difesa delle soncideratezze altrui, è una conseguenza prevedibile che quelle nazioni necessitanti di riforme strutturali non le implementeranno mai.
I tagli delle spese vengono rimandati o ritardati, e le decisoni importanti vengono posticipate. Il tutto a scapito della produttività e della competitività dell'Europa. Questo non farà altro che aumentare i numeri di individui dipendenti dallo stato e dalla sua elemosina, gonfiando di conseguenza il settore del welfare ed il campo della disoccupazione. Comprare tempo, quindi, è un sordido eufemismo per un'inesorabile ed ingiusta redistribuzione. Prendete l'esempio della Grecia. Dopo una serie di aiuti che ammontano a circa €230 miliardi, inglobamento nel bilancio della BCE di bond greci, garanzie dall'ESM ed un
haircut sul 70% del capitali di chi è stato così fesso da comprare pattume obbligazionario greco,
il governo ellenico ha ancora bisogno di aiuti.
Il barattolo continua ad essere calciato con risultati devastanti all'orizzonte. I politici ed i banchieri vogliono comprare tempo, ma il costo sarà sopportato interamente dai risparmiatori e da coloro che usano la moneta.
CONCLUSIONE
La maggior parte dei problemi finanziari ed economici che oggi ci troviamo ad affrontare sono stati causati dalla presuntuosa ingerenza della pianificazione centrale. Si forgiano del titolo di fautori del bene comune o di un bene più grande, in modo da annientare le ultime vestigia di individualismo che potrebbero scombinare i loro piani ben congeniati e togliere loro sacche di potere. Promettono prosperità, ma consegnano schiavitù. Promettono sicurezza, ma consegnano terrore. Promettono pace, ma fomentano la guerra.
Nonostante tale propaganda invadente, si stanno scontrando con la realtà delle forze di mercato: non possono essere controllate ed i tentativi di influenzarle si ritorceranno contro coloro che ci provano. Giappone e USA ormai non possono fare a meno del rubinetto monetario, la Cina senza la leva finanziaria è allo sbando e l'Europa non può fare a meno di contrarre ulteriori prestiti per ripagare i debiti passati.
Riscoprite l'individualismo, è la vostra unica arma contro una mare di menzogne, raggiri e truffe.