Bibliografia

venerdì 30 agosto 2013

F. A. Hayek: Un Potenziale Difensore dell'Obamacare





di Gary North


"Non vi è dubbio che la diffusione dell'assicurazione sanitaria sia uno sviluppo auspicabile. E forse sarebbe possibile renderla obbligatoria dal momento che anche quelli che potrebbero provvedere a se stessi rappresenterebbero altrimenti un costo pubblico. Ma ci sono forti tesi contro uno schema singolo di assicurazione statale; sembra esistere una tesi schiacciante contro un servizio sanitario gratuito per tutti." -- F. A. Hayek

Hayek lo scrisse a pagina 298 del suo capolavoro, The Constitution of Liberty (1960). Potremmo esprimere il suo pensiero in un altro modo.

Non si tratta di mettere il governo a capo della vostra assicurazione sanitaria; si tratta di mettere voi a capo della vostra assicurazione sanitaria. Secondo le riforme che cerchiamo, se vi piace il vostro medico potete mantenerlo. Se vi piace il vostro piano di assistenza sanitaria, potete mantenerlo.

Queste parole possono sembrare familiari. Sono tratte dal discorso del 2009 del Presidente Obama che invitava il Congresso ad approvare l'ObamaCare.

Ma se Hayek era disposto a cedere sotto i colpi di una tesi morale contro l'ObamaCare, che dire del welfare state in generale? Hayek spalleggiava anche questa resa.

Nel mondo Occidentale è stata a lungo accettata, come un dovere della comunità, qualche disposizione per quelli a rischio di indigenza o di fame a causa di circostanze al di fuori del loro controllo. . . . La necessità di tali disposizioni in una società industriale è fuori discussione -- anche se solo nell'interesse di coloro che richiedono protezione contro gli atti di disperazione da parte dei bisognosi.

Queste sono le parole d'apertura del capitolo 19, "Previdenza Sociale." Preciso' le implicazioni di questa posizione nella pagina successiva.

Una volta che provvedere alla vecchiaia, alla disoccupazione, alla malattia, ecc. diventa un dovere riconosciuto della popolazione, indipendentemente dal fatto che gli individui potevano/dovevano provvedere a se stessi e in particolare una volta che l'aiuto viene assicurato in una tal misura che si tende a ridurre gli sforzi dei singoli, sembra un ovvio corollario costringerli ad assicurarsi (o altrimenti fornire) contro questi pericoli comuni della vita. . . .

Infine, una volta che lo stato richiede a tutti di prendere disposizioni simili a quelle che solo alcuni avevano preso prima, sembra abbastanza ragionevole che lo Stato stesso debba anche contribuire allo sviluppo di istituzioni appropriate. Poiché è l'azione dello stato che rende necessaria l'accelerazione degli sviluppi che altrimenti sarebbero proceduti più lentamente; il costo della sperimentazione e dello sviluppo di nuovi tipi di istituzioni può essere considerato una responsabilità della popolazione allo stesso modo come puo' esserlo considerato il costo della ricerca per diffondere conoscenze in altri campi che riguardano l'interesse pubblico. . . .

Fino a questo punto probabilmente i difensori più coerenti della libertà possono accettare la giustificazione dell'esistenza di una "previdenza sociale." Anche se molti possono pensare che sia sconsigliabile spingersi così lontano, non si può dire che questo sarebbe in contrasto con i principi che abbiamo enunciato. Tale programma, come è stato descritto, comporterebbe la coercizione dello stato ma solo per prevenire una maggiore costrizione dell'individuo nell'interesse degli altri; e tale tesi poggia sul desiderio degli individui di proteggersi contro le conseguenze della miseria dei loro compagni, così come su qualsiasi desiderio di costringere le persone a provvedere in modo più efficace alle proprie esigenze.

Quindi scrisse: "La necessità di tali disposizioni in una società industriale è fuori discussione -- anche se solo nell'interesse di coloro che richiedono protezione contro gli atti di disperazione da parte dei bisognosi." Permettetemi di riassumere la sua posizione: "Gli elettori dovrebbero arrendersi a dei ricattatori violenti. Questa resa è sia morale che istituzionale. Questa politica di resa è coerente con la libertà." Permettetemi di chiarirvi dove è diretta questa strada: a qualcosa di peggio della servitù.

Sedici anni dopo la pubblicazione di The Road to Serfdom, Hayek tiro' via il tappeto morale da sotto il movimento libertario che il suo precedente libro aveva contribuito a stendere. The Road to Serfdom divenne un best-seller per la University of Chicago Press. Venne sintetizzato nel Reader's Digest del 1945. Questo libro, insieme a Economics in One Lesson di Hazlitt (1946), probabilmente contribuì alla migliore comprensione dei pericoli della pianificazione centrale rispetto a qualsiasi altro libro che è stato letto fin dalla metà degli anni '40.

Tuttavia, il lavoro di Hayek ha sempre avuto lacune in materia di moralità ed epistemologia. Non fu mai dedito alla causa del libero mercato come lo fu il suo mentore: Ludwig von Mises. Mises era ferreo nella sua difesa dei principi del libero mercato. Hayek non lo è mai stato.



IL RIPARATORE

C'è un'altra cosa che la maggior parte della gente non capisce. Ci sono due approcci di base agli argomenti accademici, e Hayek lo capì chiaramente. Disse che alcune persone sono costruttori, altre sono riparatori. Si è sempre definito un riparatore.

Ludwig von Mises era un costruttore. Murray Rothbard era qualcosa di più di un costruttore. Ma Hayek non ne ha mai avuto la capacità o la voglia. Avrebbe preso un piccolo argomento e lo avrebbe scandagliato. Avrebbe generalmente tenuto a mente questo principio: le decisioni volontarie presenti nel mercato sono più efficienti delle decisioni di commissioni pianificatrici. Comprendeva a sufficienza Mises da essere contrario alla pianificazione centrale. Ma non è mai stato fedele, nel modo in cui lo era Mises, al principio fondamentale secondo cui lo stato deve starsene lontano da quegli affari che sono governati dalla concorrenza dei prezzi, dall'ingresso aperto e dai contratti volontari. In questo senso, Hayek è sempre stato soft-core.

Scrisse alcuni articoli molto importanti. Il suo articolo su "L'Uso della Conoscenza nella Società," pubblicato nel 1945, rimane un classico. Ogni studente che sceglie un corso superiore in economia dovrebbe leggere questo articolo. Naturalmente i professori dovrebbero leggerlo anche più di loro. Compare come il Capitolo 4 nella sua raccolta di saggi, lndividualism and Economic Order (1948). Questo libro è disponibile online qui.

Dal 1944 fino al 1960, lavoro' a lungo e duramente sul suo libro, The Constitution of Liberty. Lo comprai nel 1960. Non avevo letto The Road to Serfdom. Fui messo KO dal Capitolo 19: una difesa del welfare state come aspetto di una società libera. Hayek credeva nel diritto dello stato di prendere i soldi dalla gente al fine di creare reti di sicurezza per la popolazione in generale. In altre parole, Hayek non era un libertario. Era generalmente contrario alle interferenze nel mercato, ma sulla questione fondamentale del welfare state si trovava in un'altra fazione. Era schizofrenico da questo punto di vista. Era un riparatore. Queste contraddizioni non lo preoccupavano.

Comprai la mia copia di The Constitution of Liberty pochi mesi dopo la sua pubblicazione. Avevo 18 anni. Riconobbi immediatamente la portata della sua schizofrenia intellettuale. La lettura del Capitolo 19 mi pose contro Hayek all'inizio della mia carriera.

Il primo libertario a pubblicare una critica su questo libro fu un dottorando di Hayek: Ronald Hamowy. Nel primo numero del New Individualist Review, pubblicato nell'Aprile 1961, Hamowy scrisse una critica del libro dal punto di vista libertario. Hayek era uno dei redattori della rivista e rispose alla sua critica nel secondo numero tre mesi dopo. Potete leggerli online: Hamowy, Hayek. (E' intrigante notare che Hamowy venne scelto per essere l'editore delll'edizione postuma e corretta di The Constitution of Liberty nella raccolta di opere di Hayek.)

Hayek era un evoluzionista convinto, quindi non credeva in un nessun diritto eterno (compreso il diritto sociale). In quattro decenni, ripetè più e più volte la sua posizione: credeva che tutte le istituzioni sociali si evolvessero e che le nuove condizioni creassero nuove risposte. Negava categoricamente che vi fosse un principio fisso che regolasse questo processo evolutivo. Quindi non aveva una risposta filosofica o morale a questa critica: è come minimo possibile che nuove condizioni economiche e sociali potrebbero creare una situazione in cui la risposta del libero mercato sarebbe una forma di suicidio. La risposta del libero mercato potrebbe coinvolgere lo sviluppo di istituzioni statali che andrebbero a soverchiare molti aspetti del libero mercato stesso. Infatti, Hayek disse proprio questo riguardo lo sviluppo del welfare state.

Quindi, Hayek è sempre stato un difensore inaffidabile del libero mercato. Da un punto di vista filosofico offrì un solo tipo di difesa: l'incapacità degli uomini di elaborare principi permanenti. Offrì difese pragmatiche, tutte basate sull'evoluzione sociale. Non accetto' mai il principio del ragionamento deduttivo di Mises riguardo la teoria economica.



HAYEK ERA UN CONSERVATORE, NON UN LIBERTARIO

Hayek era molto più vicino ai conservatori che ai libertari. E' stato molto più vicino a Russell Kirk che a Murray Rothbard. Né Kirk né Hayek credevano nel diritto economico. Entrambi respingevano l'idea sulla stessa base: il loro impegno per una qualche forma di evoluzione sociale. Ognuno di loro sarebbe stato dalla parte del libero mercato, perché non si fidavano delle burocrazie statali, ma sempre sulla base di un ragionamento pragmatico secondo cui la società aveva scelto il libero mercato volontariamente. Allora sorge la domanda: "Come possiamo impedire allo stato di invadere e catturare le istituzioni della società?" Oppure questa: "Come possiamo impedire allo stato di politicizzare le istituzioni sociali?" Hayek non aveva una risposta filosofica, e nemmeno Kirk.

Hayek scrisse questo nel 1949 in "Gli Intellettuali ed il Socialismo."

L'ortodossia di qualsiasi genere, qualunque pretesa che un sistema di idee sia definitivo e che debba essere accolto senza indugi, è quel punto di vista che aizza gli uni contro gli altri tutti gli intellettuali, qualunque sia il loro parere sulle questioni in particolare.

Qualsiasi sistema che giudica gli uomini per la loro conformità ad un insieme fisso di pareri, siano essi "buoni" o siano essi utilizzati per far convergere diverse opinioni su determinati punti, si depriva di un sostegno senza il quale nessun insieme di idee è in grado di mantenere la sua influenza nella società moderna.

Questa dismissione di sistemi di pensiero permanenti e completi comprendeva anche la teoria di Mises di un ragionamento a priori come corretto fondamento epistemologico della teoria economica. Questo è il motivo per cui i libertari del campo di Mises non sono mai stati a loro agio con Hayek.

Quando si parla di dibattito tra Keynes e Hayek, in realtà non c'è stato nessun dibattito. E' un mito. I video musicali su Hayek contro Keynes sono molto intelligenti, ma sono fuorvianti. I commenti negativi e sporadici di Hayek su Keynes arrivarono decenni dopo che Keynes ed i suoi discepoli avevano completamente conquistato il mondo accademico e quello statale. Ci fu Hazlitt contro Keynes, ma solo nel 1959 -- troppo tardi per avere un effetto: il libro di Hazlitt, The Failure of the "New Economics". Hayek e Mises non risposero a Keynes in modo esauriente. Questo fu un errore strategico. Col passare del tempo Hazlitt scrisse il suo libro, erano passati 23 anni e le università erano state completamente colonizzate dai Keynesiani. Hazlitt non era mai andato al college. Il mondo accademico scelse di ignorare il suo libro, nonostante fosse determinante.

L'errore strategico di Hayek nel 1936 persiste ancora. Nessun economista della Scuola Austriaca ha risposto a Keynes in modo completo: libri, articoli e video. Ecco perché ho proposto il progetto Keynes nel 2009. Nessuno ha accettato.

Così, senza difensori accademici della Scuola Austriaca che sfidarono Keynes nel 1960, gli studenti di economia si rifugiarono da Friedman e nella scuola di Chicago. Ma questi economisti erano statalisti fino al midollo per quanto riguardava la teoria monetaria e la politica monetaria. Respingevano fermamente l'idea che il libero mercato, il che significa il free banking (ovvero, un settore bancario senza protezione degli stati), dovesse governare la politica monetaria. Avevano i loro piani per la banca centrale, ma nessuno con una certa influenza nella politica o nel governo li ha mai presi in considerazione per più di cinque secondi. Fu sufficiente che la scuola di Chicago battezzasse la banca centrale. "Grazie ragazzi: ora siete pregati di andare via. Non chiamateci. Vi chiameremo noi."

Questo è il motivo per cui LewRockwell.com ed il Mises Institute hanno cambiato radicalmente gli allineamenti: statalismo contro libero mercato. Il World Wide Web ha portato i lettori su Lew Rockwell.com e sul Mises.org. A causa delle restrizioni dei copyright, i lettori non leggono molto di quello che è stato scritto da Hayek. Vige la concorrenza di prezzo (scaricare gratuitamente). Regano le cifre (ora online).

Il Mises.org promuove economisti che credono nei sistemi. Mises era uno di questi, e così anche Rothbard. Nessuno di loro era un riparatore. Pertanto, per uno studente è molto più facile imparare l'economia di base da Mises o Rothbard che da Hayek. Non scrisse mai un trattato a difesa della teoria economica o dell'ordine sociale del libero mercato. Del resto, neppure Friedman. (L'unica libro di testo sistemico della scuola di Chicago fu scritto da Allen e Alchian della UCLA: University Economics. L'ultima edizione è del 1972.)



CONCLUSIONE

Non si vince una guerra facendo riparazioni.

C'è una storiella che viene raccontata sin dalla Guerra Fredda su un giovane diplomatico russo che ha l'occasione di lasciare l'URSS: un incarico a Parigi. Il suo equivalente è un giovane diplomatico francese che viene assegnato a Mosca. I treni di entrambi si fermano a Varsavia. Il russo pensa: "Questa deve essere Parigi." Il francese pensa: "Questa deve essere Mosca."

Sulla strada tra Keynes e Rothbard, Hayek era Varsavia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 29 agosto 2013

8 Ragioni per non Andare in Guerra in Siria

«[...] Con lo shock della guerra, tuttavia, lo Stato ritorna in auge. Il Governo, senza mandato del popolo, senza consultare il popolo, conduce tutte le negoziazioni, i tira e molla, le minacce e le spiegazioni, che lentamente lo portano in collisione con qualche altro Governo, e gentilmente e irresistibilmente fa scivolare il paese in guerra. A beneficio dei cittadini orgogliosi e sprezzanti, si fa forte di una lista degli insulti intollerabili che sono stati scagliati contro di noi dalle altre nazioni; a beneficio di coloro che esercitano liberalità e beneficenza, possiede un insieme convincente di scopi morali che il nostro ingresso in guerra raggiungerà; alle classi ambiziose e aggressive, può sussurrare gentilmente di un ruolo più grande nei destini del mondo. Il risultato è che, anche in quei paesi dove il compito di dichiarare la guerra è teoricamente nelle mani dei rappresentanti del popolo, non si sa di nessuna assemblea legislativa che abbia mai rifiutato la richiesta di un Esecutivo che, dopo aver condotto tutta la politica estera in stretta riservatezza ed irresponsabilità, ordini alla nazione di entrare in battaglia. I buoni democratici sono soliti avvertire la differenza cruciale tra uno Stato in cui il Parlamento popolare o il Congresso dichiara la guerra, e lo Stato in cui un monarca assoluto o la classe dominante dichiara la guerra. Ma alla prova rigorosa dei fatti, la differenza non è così evidente. Nelle repubbliche più libere, così come negli imperi più tirannici, tutta la politica estera, i negoziati diplomatici che producono o prevengono la guerra, sono egualmente proprietà privata della parte esecutiva del Governo e sono egualmente immuni da controlli da parte del corpo popolare, o del popolo stesso come massa che vota.»

~ Randolph Bourne, La Guerra è la Salute dello Stato
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di Peter Suderman


Gli Stati Uniti sono in marcia per muovere guerra alla Siria? Durante la scorsa settimana è stata allestita la scena per un altro intervento militare in Medio Oriente. La richiesta di azione degli Stati Uniti è diventata più veemente a seguito di segnalazioni di un attacco con armi chimiche a Damasco (attacco effettuato con l'approvazione del presidente Bassar al-Assad). Negli ultimi giorni la retorica aggressiva è diventata sempre più aggressiva, e gli articoli di oggi indicano che gli Stati Uniti non stanno più cercando l'approvazione degli alleati NATO o dell'ONU per un attacco. Ma la tesi per un'azione in Siria è debole — e ci sono un sacco di motivi per evitare di impantanarsi in un altro conflitto in Medio Oriente. Ci sono otto motivi per evitare la guerra in Siria:

1. Se i ribelli vincono, è una cattiva notizia per gli Stati Uniti. Assad non è amico degli Stati Uniti, ma nemmeno i gruppi ribelli che combattono contro il dittatore siriano. In effetti, molte delle fazioni ribelli hanno forti legami con Al-Qeada. Se i ribelli cacciano Assad, è del tutto possibile che essi cercheranno di istituire un nuovo regime che sarà intensamente ostile agli Stati Uniti. Un intervento dal lato dei ribelli complicherebbe le relazioni già irte dell'America con la Russia, che è vicina al regime di Assad.

2. Se Assad vince, è una cattiva notizia per gli Stati Uniti. Specialmente se gli Stati Uniti si sono schierati apertamente con i ribelli. Una vittoria di Assad è una vittoria per le forze anti-americane dell'Iran, che vedrebbero rafforzarata la loro influenza nella regione. Sarebbe anche una vittoria per Hezbollah, che è strettamente collegato agli estremisti iraniani. Quindi, è meglio se gli Stati Uniti si tengano alla larga dal conflitto.

3. E' tutt'altro che certo che eventuali azioni "limitate" siano effettivamente efficaci. La maggior parte dei dibattiti in questo momento ruota intorno alla possibilità di attacchi missilistici limitati e/o l'applicazione di una no-fly zone. Ma come il presidente del Joint Chiefs of Staff, Martin Dempsey, ha detto a NPR il mese scorso, i possibili risultati di una no-fly zone potrebbero "includere la perdita di aerei statunitensi, cosa che richiederebbe l'invio di forze di recupero. Tale strategia può anche fallire per ridurre la violenza, perché il regime si basa prevalentemente sul fuoco di superficie — mortai, artiglieria e missili." Lo stesso vale per i colpi mirati. Ecco quello cha ha detto Anthony Cordesman del Center for Strategic and International Studies al Los Angeles Times: "Si possono fare danni con i missili cruise? Sì. Si può impedire loro di usare armi chimiche? Vorrei che la risposta sia no. Bisognerebbe limitarsi solo ad una sorta di ritorsione incrementale? Non serve ad alcun scopo strategico. Non protegge il popolo siriano, non caccia via Assad."

4. E' difficile mantenere limitate le azioni limitate. Come il Presidente Dempsey ha ulteriormente ammonito: "Una volta che agiamo, dobbiamo essere preparati per ciò che viene dopo. Un coinvolgimento più profondo è difficile da evitare." E poi cosa?

5. Non c'è un fine partita. Non in Siria, dove sembra che non ci sia alcun piano al di là di un attacco iniziale limitato. E non in quella regione o nel mondo, dove gli Stati Uniti farebbero di tutto tranne opporsi (attraverso la forza militare) alle armi chimiche dei regimi di tutto il mondo. Il problema è che non esiste alcun obiettivo di lungo termine dichiarato ufficialmente — forse perché è evidente che non si possa raggiungere alcun obiettivo di lungo periodo. Data l'improbabilità che gli attacchi possano eliminare completamente l'uso delle armi chimiche o porre fine al massacro attraverso mezzi più convenzionali, non è chiaro a cosa possano servire. Il che significa che quasi certamente ci sarebbero pressioni per dare loro un significato, aumentando l'impegno dell'America nel conflitto.

6. La "linea rossa" delle armi chimiche è stata già varcata. Circa un anno fa, il presidente Obama disse che l'uso di armi chimiche da parte di Assad contro il suo popolo avrebbe costituito una "linea rossa" che avrebbe cambiato l'ottica della Casa Bianca sul conflitto siriano. I dibattiti sugli attacchi sono aumentati quando la settimana scorsa è stato segnalato l'uso di armi chimiche a Damasco, le quali si dice che abbiano causato centinaia di morti. Ma i funzionari americani già credono che Assad abbia usato armi chimiche su scala leggermente inferiore nel corso dell'anno scorso. L'ultimo attacco sembra essere più grande di quelli precedenti, ma questa è una distinzione torbida. La linea rossa, in altre parole, sembra più una zona grigia.

7. Non sarà facile. John McCain ha detto che gli attacchi potrebbero essere effettuati con una certa "facilità" e "non metterebbero a rischio nessuno [americano]." Inoltre, ha detto, gli attacchi potrebbero essere effettuati in un paio di giorni. Ma la grande lezione appresa dai tanti interventi militari degli Stati Uniti è che raramente sono facili, veloci o a costo zero come promettono i loro sostenitori. Come George Friedman dello Statfor (un'agenzia d'intelligence globale) ha scritto di recente: "l'Afghanistan, l'Iraq e la Libia hanno generato il principio che deporre un regime significa vivere con un successore imperfetto. In questi casi, il cambio di regime significa una rapida intromissione degli Stati Uniti nelle guerre civili, i cui risultati non valgono il prezzo."

8. La popolazione si oppone all'intervento militare con un ampio margine — anche se sono state usate armi chimiche. Il popolo americano si è stancato della guerra, e non vuole rimanere coinvolto in un ennesimo conflitto civile. Secondo un sondaggio di Reuters pubblicato nel fine settimana, circa il 60% della popolazione si oppone all'intervento militare nella guerra civile in Siria, mentre solo il 9% lo sostiene. Il supporto per l'intervento è ancora estremamente basso anche se venisse stabilito che la Siria abbia usato armi chimiche, con appena il 25% a sostegno dell'azione contro Assad.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 28 agosto 2013

Krugman su Detroit: Girate al Largo, Gente; Non c'è Niente da Guardare Qui!

Il fallimento di Detroit ci ricorda ancora una volta come gli zombie siano pericolosi: divorano capitale sano all'interno della società. Nonostante quale siano le riforme portate avanti per tenerli in vita artificialmente, gli zombi (essendo morti) a lungo andare vanno in decomposizione e spariscono. Per l'economia questo si traduce con quella parola che inizia per "D." E' semplice capirlo: in assenza di stato le persone finanziarebbero ancora il vostro lavoro? Se la risposta è no allora rappresentate uno zombie. La violenza dello stato, invece, redistribuisce il denaro all'interno della società non curandosi se questa pratica sia produttiva o no. A Detroit i sindacati sono riusciti a sfruttare la violenza dello stato a favore dei lavoratori negli stabilimenti automobilistici, cullandoli che il loro lavoro sarebbe durato per sempre. Questa scappatoia dalle regole del mercato ha consentito ai lavoratori di adagiarsi sugli allori, mentra la produzione si spostava verso lidi esteri. Come sempre, le forze di mercato possono essere influenzate ma non soppresse del tutto, infine prevalgono. Nonostante il salvataggio di GM da parte del governo federale (garantendo benefici e salari che ormai la compagnia non poteva più permettersi), il processo di zombificazione ha eroso pezzo per pezzo l'economia di Detroit fino al fallimento. E' una droga, è difficile disintossicarsi... almeno finché non si raggiunge il fondo: default.
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di Scott Shackford


Sappiamo che l'economista Paul Krugman evita di leggere quelle teorie economiche e politiche diverse dalle sue, ma ha smesso di leggerle per evitarvi un'esposizione accidentale? Nell'articolo di Domenica sul New York Times, Krugman parla della bancarotta di Detroit ed afferma che la cosa importante è che si smetta di paragonare i vari problemi fiscali dell'America con quelli della Grecia:

Come forse ricorderete, alcuni anni fa la Grecia è precipitata in una crisi fiscale. Si è trattato di un evento negativo, ma avrebbe dovuto avere effetti limitati sul resto del mondo. L’economia greca, dopo tutto, è alquanto piccola (in effetti è una volta e mezzo circa quella dell’area metropolitana di Detroit). Purtroppo, molti politici hanno sfruttato proprio la crisi greca per fare cambiare direzione al dibattito, cambiando l’oggetto dalla creazione di posti di lavoro all’integrità fiscale.

Beh, in verità quello della Grecia era un caso molto speciale, dal quale si potevano trarre pochi insegnamenti, forse nessuno, per la politica economica nel suo complesso. E perfino in Grecia i deficit di bilancio erano soltanto una parte del problema. Ciò nondimeno, per qualche tempo il dibattito politico in tutto il mondo occidentale è stato completamente “ellenizzato”: tutti erano la Grecia. Tutti stavano come minimo per trasformarsi nella Grecia. E questa errata convinzione ha inferto enormi danni alle prospettive di una ripresa economica.

Cosa ha reso la Grecia un caso così speciale? Perché è così differente, diciamo, dalla situazione economica della Spagna? O addirittura da quella di Detroit? Perché un economista sta dicendo che c'è poco da imparare sulla politica economica di uno stato in bancarotta? Si tratta di semplici affermazioni senza una spiegazione.

Krugman riesce a scrivere che gli oneri di budget e pensionistici di Detroit non sono parte del problema.

Non conta che la prevista crisi fiscale statunitense abbia ripetutamente mancato di materializzarsi; non conta che abbiano perso completamente credito il brusco calo nei livelli di indebitamento degli Stati Uniti e buona parte della ricerca che gli irascibili utilizzavano per legittimare i loro rimproveri… continuiamo pure a ossessionarci per i budget municipali e gli obblighi di spesa per le pensioni statali!

Oppure, anzi, lasciamo perdere.

Le sventure di Detroit sono la soglia oltre la quale inizia la crisi nazionale delle pensioni pubbliche? No. Le pensioni statali e locali sono indubbiamente sotto-finanziate, e gli esperti del Boston College stimano che la carenza complessiva di finanziamenti sia nell’ordine dei mille miliardi. Ma molti governi stanno prendendo vari provvedimenti per far fronte a quelle carenze. Questi sforzi, tuttavia, non sono ancora sufficienti. Le stime del Boston College indicano che quest’anno i contributi complessivi per le pensioni saranno inferiori di circa $25 miliardi rispetto a quello che dovrebbero essere. In un’economia da $16 bilioni, tuttavia, questa cifra non è esorbitante, e anche se si facessero stime ancora più pessimistiche, come alcuni contabili – ma non tutti – dicono che si dovrebbe fare, continuerebbe a non essere una cifra abnorme.



Che modo ridicolo di guardare alla crisi delle pensioni, ed ovviamente in modo deliberato. Le città nel mondo reale stanno andando davvero in bancarotta a causa di questi impegni pensionistici. Non è un problema immaginario e, cosa più importante, non unico a Detroit. Ma si puo' presentarlo come un problema immaginario paragonando il budget di una singola città alla grandezza dell'economia di un'intera nazione senza nessun contesto o spiegazione a supporto. Ma secondo Krugman la soluzione al problema sarebbe un "salvataggio," che è la sua risposta a tutto. State dicendo che San Bernardino e Stockton non possono pagare i propri conti? Abbiamo tutta questa caterva di denaro! Se la mole degli impegni pensionistici continua a crescere, meglio girarsi dall'altra parte. "Molti stati stanno prendendo precauzioni per correggere gli squilibri." Sì, stanno riempiendo le carte per dichiarare il fallimento. Per caso ha almeno dato un'occhiata a questa lista di creditori di Detroit?

Ma no, Krugman sa perché Detroit è fallita. E' colpa del libero mercato! Ovviamente è così:

Ma allora Detroit è stata soltanto irresponsabile? Ancora una volta no. Detroit sembra aver avuto una governance particolarmente cattiva, ma in linea di massima la stragrande maggioranza della città è stata soltanto vittima innocente delle forze del mercato.

Come? Le forze di mercato fanno vittime? Naturale. Certo. Dopo tutto, i fanatici del libero mercato adorano citare Joseph Schumpeter quando parla dell’inevitabilità della “distruzione creativa,” ma sia loro sia l’opinione pubblica che dà loro retta si dipingono come distruttori creativi, non come creativamente distrutti. Beh, indovinate un po’! C’è sempre qualcuno che finisce con l’essere l’equivalente moderno di un produttore di frustini per calessi, e quel qualcuno potreste essere voi.

Talvolta i perdenti di un cambiamento economico sono individui le cui competenze diventano superflue. Altre volte sono aziende che servono nicchie di mercato che vengono a sparire. E qualche altra volta ancora sono città intere, che hanno perso il posto che occupavano nell’ecosistema economico. Il declino può accadere.

Ebbene sì, è appena accaduto! Non ci sono problemi di politica qui. Basta non prestare attenzione all'elevato tax rate di Detroit! Poi continua ad accusare la "dispersione dei posti di lavoro" che ha portato sempre più persone a spostarsi da Detroit, senza notare affatto l'enorme estensione fisica della città o le ragioni per cui le imrpese se ne sono andate. Come ha fatto notare Shikha Dalmia di Reason, Detroit ha preferito la burocrazia allo spirito imprenditoriale chiudendo 1,500 imprese "illegali" che non erano conformi alle normative della città. La leadership di Detroit non voleva fornire ai suoi cittadini quel tipo di libertà di cui aveva bisogno la città per riprendersi, e quindi è sprofondata. Si puo' essere una "vittima" dell'idea di distruzione creativa di Schumpeter solo se ci si rifiuta di adattarsi (o se qualcuno lo impedisce).

La conclusione di Krugman:

La cosa più importante è non lasciare che questa discussione sia dirottata, come nel caso della Grecia. Ci sono molte persone influenti e autorevoli che vorrebbero farvi credere che il tracollo di Detroit è in primo luogo dovuto all’irresponsabilità fiscale e/o all’avidità dei dipendenti pubblici. Non è così. In grandissima parte, è soltanto una delle cose che accadono, ogni tanto, in un’economia in costante cambiamento.

"Una delle cose che accadono" è apparentemente una teoria economica valida. Senza dubbio è anche l'unico argomento che si potrebbe utilizzare se si volesse che Detroit ottenga un salvataggio federale.

Oh, e un post-scriptum: l'ultimo piano di salvataggio della Grecia da parte di istituti di credito internazionali è legato ad un impegno di ridurre le dimensioni della sua forza lavoro nel settore pubblico. No, certo, non c'è alcun paragone.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 27 agosto 2013

L'Europa Supera il Punto di Flesso (Perché il LTRO3 E' Inevitabile)

«Con i rendimenti dei bond sovrani italiani che si librano ai minimi da 3 anni, uno potrebbe essere scusato se dovesse credere alle continue farneticazioni dei leader europei secondo cui il peggio è passato. Tuttavia, a parte la "promessa" dell'OMT come un piede sulla trachea dei bond vigilantes (combattendo una domanda inesorabile da banche e fondi pensione che fanno offerte per i BTP), la situazione resta come minimo disperata ed in termini di rapporto debito/PIL è peggiore di quando Mussolini venne proclamato dittatore nel 1925. Con Letta ed i suoi alleati a formare il sessantaquattresimo gabinetto sin dalla Seconda Guerra Mondiale (e ventisettesimo sin dal 1980), la sua vita è destinata a non cambiare nulla e con l'Italia rappresenta il 16.5% del PIL dell'Europa (e si prevede che si contragga dell'1.9% il prossimo anno) -- il PIL reale attuale è più piccolo rispetto a quello del 2001. I tentativi di rilanciare la crescita sono in procinto di sfociare ancora una volta in tumulti, mentre il partito di Berlusconi minaccia dimissioni di massa. Come abbiamo fatto notare la scorsa notte, non fatevi ingannare dalla tranquillità apparente in Europa

~ Il rapporto debito/PIL dell'Italia di Letta è il peggiore dai tempi del Duce, L'Indipendenza, 8 Agosto 2013

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da Zerohedge


Un anno dopo il discorso di Draghi in cui affermava di essere disposto a "fare qualunque cosa fosse necessaria," tutte le apparenze suggeriscono che la mossa di un OMT immaginario abbia funzionato. I differenziali dei bond sovrani europei si sono compressi notevolmente, gli indici azionari europei sono vicini a dei massimi storici edi  dati finanziari europei sono confortanti. Ovviamente, il record dei tassi di disoccupazione, il record dei tassi di insolvenza dei prestiti, il record dei prezzi in calo degli immobili ed il record del deflusso di depositi possono essere tutti ignorati perché non importa quello che accadrà, Draghi "farà qualunque cosa sarà necessaria." Solo che la liquidità in eccesso nel sistema bancario dell'area Euro, come fa notare JP Morgan, continua a diminuire raggiungendo i €230 miliardi, vicina al cosiddetto punto di flesso in cui i tassi dei mercati monetari (es. EONIA ed i tassi repo) rispondono più marcatamente ai cambiamenti nella liquidità in eccesso. I finanziamenti bancari stanno diventando incredibilmente volatili sin dal ripagamento del secondo LTRO ed il trend non sembra mostrare rallentamenti. Crediamo che la Merkel chiamerà presto Draghi "affinché torni a lavoro" -- almeno non fino al 23 Settembre.



Via JP Morgan,

Avvicinamento al punto di flesso nei mercati moentari dell'area Euro


La liquidità in eccesso nel sistema bancario dell'area Euro continua a scendere raggiungendo i €230 miliardi, più vicina al cosiddetto punto di flesso in cui i tassi dei mercati monetari (es. EONIA ed i tassi repo) rispondono più marcatamente ai cambiamenti nella liquidità in eccesso.




Come si sono comportati finora l'EONIA ed i tassi repo? La Figura 3 mostra l'evoluzione del tasso EONIA e dei tassi repo Eurex. L'EONIA riflette il tasso al quale le banche si prestano denaro a vicenda allo scoperto. Il tasso repo Eurex rappresenta un tasso di interesse effettivo nel mercato monetario interbancario coperto, calcolato come media ponderata di tutte le transazioni overnight nel paniere della BCE dell'Eurex Repo GC Pooling.

Quello che mostra la Figura 3 è che sin dal rimborso del secondo LTRO a fine Febbraio, i tassi repo hanno iniziato ad aumentare ed a diventare sempre più volatili. In contrasto con i tassi EONIA che sono diventati relativamente più stabili.

A nostro parere l'aumento dei tassi repo e della loro volatilità dopo il rimborso del secondo LTRO suggerisce che i mercati monetari dell'area Euro hanno già superato il punto di flesso. Perché l'EONIA è relativamente più stabile, allora? Ciò ha a che fare con la natura del tasso EONIA. Riflettendo un finanziamento interbancario scoperto, i tassi EONIA catturano solo una piccola parte dell'attività del mercato monetario, il quale è dominato da banche del centro Europa che si prestano denaro a vicenda (tipicamente banche tedesche ed olandesi). La maggior parte delle attività nei mercati monetari dell'area Euro è coperta (ossia i pronti contro termine), ed in quanto tali i mercati repo riflettono meglio le condizioni del mercato monetario catturando un universo più diversificato di controparti tra cui banche periferiche e del centro Europa.

La volatilità del mercato repo potrebbe essere trasmessa ai tassi EONIA se l'attività del mercato monetario migra da mercati coperti a quelli scoperti. Questa migrazione è già iniziata nel corso delle ultime settimane.




La Figura 4 mostra che nelle ultime quattro settimane i volumi nell'EONIA sono aumentati a spese dei volumi del mercato repo, alimentati dalle transazioni nel paniere della BCE dell'Eurex Repo GC Pooling. Mentre i tassi repo si sono avvicinati ai tassi scoperti dell'EONIA alla fine di Giugno (Figura 3), alcuni operatori di mercato hanno iniziato a considerare più attraente il finanziamento nei mercati scoperti trasmettendo volatilità dai tassi repo a quelli dell'EONIA. Questa migrazione da mercati coperti a quelli scoperti ha esercitato uan pressione al rialzo ai tassi dell'EONIA nel mese di Luglio.

Per dirla semplice, mentre le riserve in eccesso diminuiscono...




Quindi c'è una chiara mancanza di fiducia nel mercato del finanziamento interbancario scoperto. L'incapacità delle banche di finanziarsi attraverso questo metodo lascia il sistema in balia di un fallimento sistemico. Senza ulteriori iniezioni di vita artificiale da parte della BCE, questa situazione non farà altro che peggiorare... MA non ci sono abbastanza garanzie in giro (anche se la BCE abbassa le linee guida sulla monnezza che accetterà nel suo bilancio), inoltre i bilanci delle banche diventeranno ancora più stressati a causa del pugno di ferro della BCE e non ci saranno coperture sicure da cui attingere. Ovviamente gli azionisti delle banche non si preoccupano se ricoprono il ruolo di coloro che perderanno per primi in questa partita... che fessi!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 26 agosto 2013

Frode, Corruzione e Squallida Manipolazione Sono All'Ordine del Giorno

A proposito di oro, ecco una storiella davvero interessante sul mercato del metallo giallo che sicuramente farà gola ai gold bug. Oltre ad aggioranre la situazione sul giochetto del leasing dell'oro per abbasarne artificialmente il prezzo, la situazione da panico nel Comex per quanto riguarda il delivery e l'enorme domanda di oro rispetto ad un'offerta pressoché statica, veniamo a sapere che nella Banca d'Inghilterra sono "sparite" circa 100,000 barre d'oro. Facendo un tour virtuale con la nuova applicazione del sito webe della BoE, si scopre che dal report annuale del 28 Febbraio (in cui l'oro in custodia era composto di circa 500,000 barre) al mese di Giugno in cui è stata lanciata questa applicazione mancano all'appello 100,000 barre d'oro. Dove è finito? Oltre alla rapida ascesa della domanda di oro da parte di Cina e India, in questo lasso di tempo c'è anche stata la crisi cripriota che ha intensificato la domanda di oro fisico in Europa. Le bullion bank ne avrebbero sofferto, perché l'offerta era statica e da qui possiamo immaginare la caduta artificiale del prezzo ad Aprile. L'innesco è stato lanciato sul mercato dei futures USA andando a far scattare gli stop-loss di parecchi contratti ETF, ma questa mossa non ha impedito la nascita di una domanda ancora più grande di oro fisico. La risposta più probabile quindi è che sia stata la BoE a fornire quantità maggiori di oro (dato che le liquidazioni degli ETF si sono rivelate insufficienti) sul mercato di Londra per tenere testa alla domanda di oro fisico crescente grazie a quesi prezzi stracciati. I pianificatori centrali hanno ironicamente sottovalutato la potenza della domanda portandoli ad una situazione in cui il leasing dell'oro gl isi sta ritorcendo contro.
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di Richard Daughty (alias The Mogambo Guru)


Stranamente sto respirando affannosamente, il mio cuore possente fa boom, boom boom. I miei occhi roteano nervosamente, vedo pericoli spaventosi in ogni ombra. Il dito indice è in preda ad un tic nervoso. Il cervello sta pensando ad una pizza.

Il mondo al di fuori del Favoloso Bunker del Mogambo (FMB) sembra davvero così sinistro e spaventoso. Questa triste disparità viene dimostrata dal fatto che nonostante la sicurezza del cemento armato, la pesante potenza di fuoco, l'immagazzinamento di oro, argento, burritos e pizze congelate (con la crosta sottile, con tutto!), sono Ancora Dannatamente Spaventato (ADS) per il dispiegarsi del terrificante crollo economico causato dalla follia della teoria economica Keynesiana; un tentativo ridicolo di controllare l'economia utilizzando equazioni incestuose senza alcuna attenzione al troppo debito (il quale è stato utilizzato per la maggior parte del secolo scorso per giustificare la creazione di quantità mostruose di denaro fiat, un'idea stupidamente adottata dalla malvagia Federal Reserve e da tutte le altre banche centrali del mondo per finanziare un'ingorda espansione dello stato e stupidi investimenti improduttivi non derivanti da una vera domanda auto-sostenuta e da un'offerta di moneta stabile).

La causa della mia paranoia? Peter Coyne di DailyReckoning.com scrive: "In questa edizione del loro studio, ‘10,000 Commandments,’ il Competitive Enterprise Institute ha stimato che il costo per rispettare le norme federali è stato pari a $1.8 bilioni l'anno scorso. Più del PIL del Messico o del Canada e più delle entrate di tutte le imposte sul reddito messe insieme."

Sospettando una trappola, ho sarcasticamente notato che non viene fatta menzione del costo delle regole locali e statali, che secondo lo studio, a partire dall'Agosto 2011, sono pari a "$446 miliardi per quelle statali e locali."

Calcolando lo stesso tasso di crescita nei regolamenti federali, l'onere dell'eccesso di regolamentazione statale e locale deve essere aumentato a circa $505 miliardi ormai, aggiungete quindi un costo totale di $2.305 miliardi.

Coyne ignora allegramente il mio sospetto e svicola abilmente i miei calcoli, e va a guardare la spesa pubblica scrivendo: "Se andiamo ad aggiungere il tutto ai $3.53 bilioni di spesa del Congresso dell'anno scorso, ci rendiamo conto che il governo federale ricpre più di 1/3 dell'economia," in cui, ancora una volta, noto che viene trascurata la spesa totale federale, statale e locale che nel 2012 era di $6.2 bilioni, ammontare che non comprende gli $800 miliardi spesi dalle scuole pubbliche, raggiungendo così $9.305 miliardi in Un Dannato Anno (UDA)! $9.305 miliardi!

Sono certamente un sacco di soldi, ed avrei quasi sicuramente un sacco di problemi a spenderli in un lungo fine settimana, anche se sembra che sia molto bravo a farlo.

Ma come avrete notato dal mio improvviso cambiamento di atteggiamento, entrando in Modalità Reazione Esagerata Paranoica (MREP), la storia diventa ancora più, più, PIU' scandalosa se si considera che l'intero PIL degli Stati Uniti è solo di circa $15 bilioni!

Ciò significa che la spesa pubblica totale, la spesa scolastica ed il costo della regolamentazione è del 62% – più della metà! – di tutto quello che questo paese produce, compra e vende! Più della metà! Quasi due terzi!

Ridotto a piagnucolare da questa rivelazione e dall'uso eccessivo di punti esclamativi, volgo lo sguardo alla mia patetica scorta d'oro e argento, e penso: "Oh, no! Ho speso troppo poco per comprare oro e argento! Ho speso troppo per armi, pizza e golf, e ho anche speso troppo per mia moglie ed i miei figli che mi stanno ancora assillando con i loro lamenti riguardanti la necessità di acquistare nuovi vestiti quando in realtà non c'è niente – niente! – che non va con i loro vestiti, niente che un po' di nastro adesivo o una cucitrice non possano riparare!"

Proprio in quel momento i miei occhi stanchi ed iniettati di sangue sono caduti su una citazione di quel tipo di nome Andrew Maguire, ed il mio umore si è sollevato all'istante; il che significa o che i farmaci della mattina avevano finalmente avuto effetto o che sarei diventato molto ricco nonostante la mia patetica scorta d'oro e argento.

Probabilmente la seconda, poiché le pillole non avevano mai funzionato così bene (proprio come ho detto a mia moglie e al medico, ma entrambi insistono sul fatto che le prenda come prescritto e stia zitto), ma soprattutto è stato il racconto di Maguire su King World News: "Le banche centrali Orientali hanno acquistato l'incredibile cifra di 580 tonnellate di oro fisico negli ultimi 7 giorni di trading. Ciò significa che le banche centrali dell'Est hanno appena acquistato un 25% della produzione mineraria annua del mondo in soli 7 giorni di trading. Questa è stato il più grande acquisto di oro fisico della storia durante tale periodo di tading."

Della storia! Una storia che si estende per migliaia di anni, ma mai prima d'ora era successa una cosa del genere!

Pur essendo una sorta di babbeo poco colto che vuole solo essere un tipo ricco molto irresponsabile e guidare auto sfavillanti verniciate con colori sgargianti e munite di potenti impianti stereo, so come domanda e offerta si bilanciano secondo il prezzo. Specialmente quando si considera questo sorprendente aumento della domanda di oro.

Inoltre, come è solito accadere nella storia alla fine di un lungo boom monetario, dilagano frode, corruzione e squallida manipolazione nel mercato delle materie prime (come in tutti i mercati e governi), ma soprattutto in quello dell'oro (motivo per cui il prezzo dell'oro è sceso finora così velocemente, portandosi dietro anche l'argento).

Questo significa che l'oro e l'argento sono grossolanamente, fraudolentemente, incredibilmente sottovalutati (tanto per cominciare); ma con una statistica sorprendente come "il più grande acquisto di oro fisico della storia durante 7 giorni di tading," non posso fare altro che gridare di gioia! "L'oro e l'argento schizzeranno alle stelle, baby! Alle stelle!"

Dopo tutto, non è a vanvera che dico "Whee! Questa roba dell'investire è facile!" Whee!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 23 agosto 2013

J. M. Keynes: Un Economista Folle ed Antisemita





di Gary North


John Maynard Keynes è considerato come l'economista più influente del XX secolo. Questa valutazione è corretta.

Il suo libro del 1936, The General Theory of Employment, Interest, and Money, battezzo' i programmi di spesa a deficit che i governi Occidentali hanno seguito -- senza successo -- sin dal 1930. La sua conclusione: più della stessa cosa. Molta di più.

Poiché l'intellighenzia ed i politici dell'Occidente erano sulla stessa l'inea d'onda, lo hanno adottato come patrono della spesa pubblica. Pertanto, divenne intoccabile ed iniziarono gli insabbiamenti. Pero' il Web ha reso più difficile nascondere le cose.

I professori non escono fuori dal selciato dicendo ai propri studenti che Keynes non conseguì una laurea in economia. Conseguì un B.A. in matematica. Non ha mai ricevuto una laurea.

Insabbio' il fatto che ottenne il suo lavoro nel dipartimento di economia a Cambridge grazie al nepotismo. Suo padre, J. N. Keynes, era nella facoltà. Il capo del dipartimento, Alfred Marshall, mise insieme i soldi per dargli una docenza. Aveva 27 anni. Lo resero un collega nel 1911, all'età di 29 anni.

Immediatamente lo fecero direttore del The Economic Journal, la rivista accademica più prestigiosa in Gran Bretagna. Tenne quella posizione fino al 1944. Quindi se qualucno voleva veder pubblicato il proprio articolo sul The Economic Journal, doveva seguire il modo di vedere di Keynes.

Buona fortuna se ci volevate riuscire, e se ci riuscivate era importante sapere come.

Tutti sapevano della sua omosessualità. La insabbiarono. Il fatto non divenne di pubblico dominio fino alla pubblicazione nel 1967 della biografia in due volumi di Michael Holroyd su Lytton Strachey, un libro oscuro che divenne uno scoop immediato quando vennero resi pubblici i fatti su Keynes.

Visse una vita incantata.

Era un folle dal punto di vista economico. Era un antisemita. Questa caratteristica è diventata di dominio pubblico solo da poco. L'insabbiamento è durato a lungo.



PAZZI ANTISEMITI

Ai magini della Destra in America c'è un movimento molto particolare. È demente fino al midollo. Ritiene che ci siano gli Ebrei dietro ogni evento drammatico. Ancora peggio, agendo in questo modo gli Ebrei stanno facendo un sacco di soldi. Questo infastidisce tale movimento.

Non tutti gli Ebrei, naturalmente. Non il tipo che gestisce il negozio all'angolo e che fa quei sandwich di manzo formidabili. Lui è semplicemente un babbeo circonciso. Sono gli altri. Quelli dietro le quinte. Il cartello. Il Potere dietro i poteri.

Nel 1890, i pazzi antisemiti in America gravitavano intorno alla Sinistra. Nel 1880 il movimento Greenback era in parte costituito da questi soggetti. Il Partito Greenback morì alla fine del 1880, ed alcuni dei suoi membri si iscrissero al Partito Populista. Questo era un movimento di Sinistra. Gli elementi antisemiti nel movimento Populista furono discussi mezzo secolo fa nel libro di Richard Hofstadter, Anti-Intellectualism in American Life.

All'inizio del ventesimo secolo, i dementi iniziarono a spuntare come funghi. La creazione della Federal Reserve nel 1913 fu un trampolino di lancio per loro. Non tutti erano antisemiti, ma alcuni di loro sì. L'esempio più famoso nella storia americana fu quello di Padre Coughlin negli anni '30. Era un sacerdote radiofonico di Sinistra. Era un vero idiota di stampo Greenback. Aveva un grande pubblico.

Il cuore del movimento Greenback è l'equivalente economico della macchina del moto perpetuo. I Greenbacker credono che un'economia possa funzionare con un interesse pari a zero. Questo è il classico sintomo di idiozia monetaria.

Il cuore del loro errore è questo: la convinzione che il denaro equivalga al capitale. Il denaro può essere libero e dovrebbe essere libero. Il denaro fiat garantisce denaro gratuito quando emesso dallo stato. Pertanto, lo stato può fornire capitale gratuito.

Ma non è così. Perché no? Banchieri. E sappiamo che tipo di banchieri, non è vero? Certo che sì.



NIENTE PASTI GRATIS NEL FUTURO

La scuola Austriaca fu fondata sull'idea che l'interesse è un fenomeno dell'azione umana. Questo concetto risale agli scritti di Eugen Böhm-Bawerk del XIX secolo. Descrisse l'interesse come lo sconto che applichiamo al presente rispetto al valore atteso per le risorse scarse del futuro. Per tutta la sua carriera il suo discepolo, Ludwig von Mises, approfondì questa intuizione.

Mises la chiamo' preferenza temporale. Ad esempio, oggi non darete via cinque monete d'oro in cambio della promessa di qualcuno di restituirvele tra dieci anni, a titolo gratuito. Perché dovreste rinunciare a qualcosa che possedete ora per riceverla indietro tra dieci anni? Potreste perdere il controllo sull'asset tra dieci anni. Perché cedere questo controllo? Non avete nessuna ragione economica -- tranne la carità -- per rinunciare ad un asset ora, solo per riceverlo di nuovo tra dieci anni. L'unica giustificazione economica sarebbe che qualcuno sta conservando l'asset per voi, gratuitamente. Ma perché dovrebbe farlo? Non esistono i pasti gratis. La conservazione non è mai gratuita.

Questo significa che applicate uno sconto sul valore atteso di ogni asset futuro. Un asset vale di più oggi che nel futuro. La proprietà di oggi è più preziosa della proprietà nel futuro.

Questo è estremamente semplice idea da capire. Ma ci sono un sacco di persone che non lo capiscono, e quando sentono parlare di "denaro a tasso zero" ne sono immediatamente attratte. Qualcosa in cambio di niente. In tutti questi anni rimuginavano sul fatto che avrebbero dovuto pagare per qualsiasi cosa di valore, e si scopre che in realtà non c'è bisogno di pagare. Possono ottenere qualcosa in cambio di niente. Hanno voluto qualcosa in cambio di niente per tutta la loro vita, ed è qui, davanti il loro naso.



LORO, I BANCHIERI

Ma poi scoprono che un gruppo scellerato sta impedendo loro di ottenere qualcosa in cambio di niente. Queste persone sono chiamate banchieri. I banchieri si sono uniti e in qualche modo hanno truccato l'economia mondiale per impedirci di ottenere qualcosa in cambio di niente. Non stiamo ottenendo valore dai nostri soldi -- i nostri soldi gratis! Qualcuno deve fare qualcosa. Il governo deve fare qualcosa al riguardo. Qualcuno deve fermarli questi banchieri.

Vi è un sottoinsieme di queste persone. Sono convinte che non è solo colpa dei banchieri. E' colpa di banchieri davvero speciali: i banchieri dei banchieri. Ed ecco che entrano in scena i Rothschild.

In altre parole, si tratta di Ebrei. Di nuovo loro, gli Ebrei. Sono ovunque e sotto ogni evento avverso. Loro, gli Ebrei, sono ricchi. Loro, gli Ebrei, gli Ebrei, gli Ebrei.

Prendeteli!

Forse pensate che io stia esagerando. Sto esagerando solo per quanto riguarda la grammatica. Certo, hanno un migliore controllo della grammatica ma solo di quella e di nient'altro. La logica va al di là delle loro potenzialità. Così come i fatti storici. E ovunque si girano vedono Ebrei.

Ecco un esempio recente:

Ma la morale della favola è che le banche centrali fanno a gara per il Potere Monetario. Ha avuto origine a Babilonia e si è diffuso nel mondo attraverso il Supremachismo Ebraico. Si nasconde all'interno dell'Ebraismo e dietro altri proxy, in particolare la Massoneria ed il Vaticano. E naturalmente dietro al Cartello Bancario, che è un blocco monolitico globale. Attraverso il settore bancario controllano anche tutti i principali settori industriali. Questa base di potere permette loro di controllare ogni Governo ed ogni Nazione del Globo, e stanno cercando di esternare la Gerarchia in un Nuovo Ordine Mondiale.


Questa roba è stata scritta da uno sciroccato di nome Anthony Migchels. Uno dei modi in cui si può riconoscerli è dal numero di parole in maiuscolo in un paragrafo. Gli sciroccati vivono in un mondo mentale particolare. Sono circondati da poteri. Ma questi poteri portano sempre ad un unico potere: il Potere dietro agli altri poteri. Queste persone credono che ci sia un sentiero che porta, potere dopo potere, a questo potere supremo, che di solito mettono in maiuscolo: Potere. Per segnare il sentiero verso questo potere, usano le maiuscole. Tutti gli altri mini-poteri non ne hanno bisogno -- scusate: Potere Supremo -- è necessario usare le maiuscole.

Permettetemi di darvi un altro esempio preso dal suddetto sciroccato. Ci sono un sacco di lettere maiuscole qui.

Il Popolo

Forse la cosa più semplice da dire è che il Denaro appartiene al Popolo, come l'Acqua, l'Aria e la Terra.

Possiamo vedere come le Multinazionali stiano attaccando l'Acqua che appartiene al Popolo. L'Acqua "non è un diritto umano." La Terra è stata privatizzata molto tempo fa. Ma la Terra e la Riforma Monetaria per molti aspetti fanno parte delle stesse lotte e possiamo aggiungerci anche l'Acqua.

Il Denaro non è mai stato pienamente apprezzato come parte intrinseca del Popolo proprio perché poche persone si sono rese conto della sua natura. E quelle che c'hanno pensato si sono per lo più fatte sedurre dalla stupide "teorie" che si inventa il Potere Monetario.

Lo stupro del Popolo, del nostro Patrimonio Umano, deve finire e dobbiamo reclamare ciò che ci appartiene. Perché paghiamo fitti sulla Terra e sul Denaro, e presto sull'Acqua, ad antiche famiglie, Corporazioni e Governi?

Invece di trarre giovamento dalla nostra parte equa, impegnamo quote maggiori del nostro lavoro in questo scambio. Una schiavitù invisibile in cambio di una scarsità artificiale.

Il Popolo per natura dovrebbe servire l'individuo, le famiglie, le tribù ed il Commonwealth, e nessuno può indebitarlo o sfruttarlo per i propri scopi.


Nel mondo letterario della scempiaggine, ci deve essere almeno una lettera maiuscola in ogni frase.

Se leggete con attenzione l'estratto, scoprirete che l'autore ritiene che non c'è davvero alcun motivo per la scarsità. Definito tecnicamente, un tale mondo privo di scarsità presenta questa caratteristica: "A costo zero, l'offerta è uguale alla domanda." Questo è il segno classico della scemenza. Questa è la pietra di paragone. Questa è l'insegna al neon che dice: Follia a Bizzeffe. Questo è un movimento in cerca di una macchina a moto perpetuo, posseduta segretamente dagli Ebrei. Se ci fosse un film su questa gente, lo si potrebbe chiamare Alla Ricerca di Tremotino.

E tra i vari pazzi, i casi davvero da neuro sono quelli che seguono questa teoria della scarsità imposta artificialmente: E' Colpa Loro, degli Ebrei. Conclusione: "Riprendiamocela dagli Ebrei. Andiamoci a prendere i nostri beni gratuiti."

I discepoli di queste persone non solo muovono le labbra quando leggono, sbavano anche.



LA RETE DEGLI IMBECILLI

Fui introdotto a questa linea di ragionamento alla fine degli anni '50. Mio padre era un agente dell'FBI. Aveva un gruppo di informatori che si erano infiltrati in una minuscola cerchia Marxista che l'FBI stava monitorando. Mentre lui non aveva mai espresso giudizi sui suoi informatori, uno dei suoi agenti aveva un'ottima definizione: la rete degli imbecilli. Mio padre aveva sempre apprezzato tale titolo.

Uno dei suoi informatori era un credente nell'IJBC. L'ho incontrato in diverse occasioni. Era un venditore di rimorchi utilizzati. Mi diede una copia di un opuscolo intitolato Money Made Mysterious. Era una raccolta di articoli dell'American Mercury. Quest'ultima era stata rilevata nel 1953 da un Greenbacker antisemita. Mi diede anche una copia di uno dei libri classici del movimento conservatore, The Beasts of the Apocalypse, di Olivia Maria O'Grady. Ho guardato su Amazon per vedere se questo libro è ancora in giro: c'è. C'era una recensione ed era a cinque stelle. Il recensore ha scritto:

Ho letto questo libro molti anni fa. Mi ha aperto gli occhi sul rolo indiscusso della Nazione Ebraica nella Storia Occidentale. Questo libro tratta solo del lato più oscuro di quella storia. E' uno shock e si lascia divorare! Il libro è critico e si lascia leggere un po' come "Under the Sign of the Scorpion" di Juri Lina. Preparatevi.

Notate questa frase: "il rolo della Nazione Ebraica." Cos'è questo rolo? Si mangia? Da notare anche le lettere maiuscole.

Il cuore, la mente e l'anima di ogni scimunito monetario è fedele a questo presupposto: la scarsità è imposta dal persone avide e malvagie che si arricchiscono sempre sulla differenza tra "gratis" e "qualcosa." Il mondo reale non è segnato dalla scarsità. Il mondo reale è una vera cornucopia di beni liberi per tutti. Ma a causa di un nefasto gruppo di cospiratori, viviamo in un mondo di scarsità imposte artificialmente. Se riuscissimo a capire esattamente come queste persone abbiano imparato a fare soldi -- un sacco di dollari -- dalla scarsità imposta artificialmente, potremmo tornare al giardino dell'Eden.

I Marxisti credono che il capitalismo sia la fonte di questa scarsità imposta artificialmente. I Greenbacker ritengono che sia il Potere Monetario (maiuscolo). Ai margini dei Greenbacker, sia a Destra che a Sinistra, ci sono quelli che hanno scoperto la IJBC. Questi rappresentano lo zoccolo più duro degli aderenti alla demenza economica.



KEYNES

John Maynard Keynes fu un cretino dal punto di vista economico. Dovreste avventurarvi nella maggior parte della General Theory of Employment, Interest, and Money per capire il cuore della sua idiozia. Potete trovarne un esempio a pagina 376: "Ma mentre ci possono essere ragioni intrinseche nella scarsità della terra, non vi sono ragioni intrinseche nella scarsità del capitale." Il paragrafo si conclude con questa classica affermazione da cretino, una di quelle che fa innervosire i suoi discepoli: "Ma anche così, tramite lo Stato sarà ancora possibile un risparmio generale che consenta la crescita del capitale fino al punto in cui esso cesserà di essere scarso." I suoi discepoli, quando sono consapevoli di questo passaggio (poche persone hanno letto la General Theory), lo liquidano come se non significasse ciò che significa. E' come guardare i Marxisti che giustificano "La Questione Ebraica" di Marx. Bobby Fisher descrisse questo dimenamento frenetico. Quando da adolescente gli venne chiesto che cosa gli piacesse più degli scacchi, rispose: "Mi piace vederli contorcersi."

Keynes era un promotore di quella teoria economica alla base dei programmi monetari di sciroccati come Silvio Gesell e Major Douglas. Quest'ultimo durante la Prima Guerra Mondiale fondò il movimento del Credito Sociale, il quale insiste su un programma di welfare federale per inviare ogni mese denaro gratuito a tutti: un dividendo nazionale. Keynes elogio' Gesell e Douglas nella General Theory: pagine 32 e 371. Ho tenuto una conferenza su questi argomenti per gli studenti universitari del Mises Institute.





Ma Keynes era un cretino dal punto di vista economico? Ci potete scommettere. Ben Steil, economista anziano del Council on Foreign Relations, l'ha ribadito in un recente articolo per la PBS. Keynes era ossessionato dalla gente che secondo lui era ossessionata dal denaro. Intendeva gli Ebrei. (Sfumature "Sulla Questione Ebraica"!)

Riflettendo punti di vista che all'epoca non erano rari tra la sua classe, considerava questo amore come una particolare patologia di un gruppo particolare: gli Ebrei. "Penso ancora che questa razza si sia dimostrata, non solo per motivi accidentali," scrisse ad un americano che criticava le sue opinioni "più che interessata ai raccolti dell'usura."


Oggi Keynes è il cretino più rispettato al mondo. Il mondo è preda di un'idea: il Keynesismo. E' una pessima idea. I Keynesiani fanno finta che il loro fondatore non fosse un cretino. Fingono di non promuovere la follia. Ma il loro unico modo per giustificarlo sarebbe quello di ammettere apertamente che tale fondatore fosse un pazzo, e rinnegare apertamente quegli aspetti della General Theory che sono pura follia. Si rifiutano di farlo. Hanno aspettato troppo a lungo. Ammetterlo ora significherebbe ammettere che l'hanno capito da poco, che loro ed i loro predecessori non vedevano quello che avrebbero dovuto vedere sin dal 1936. Sono in trappola.

Questa è l'economia mondiale.

Per il mio progetto anti-Keynes, cliccate qui: http://www.garynorth.com/public/department135.cfm



CONCLUSIONE

Gli imbecilli monetari credono a questo punto di vista sul settore bancario: l'interesse è un pagamento economicamente inutile. Questo pagamento è imposto artificialmente dai banchieri. Il segreto della ricchezza -- della liberazione del genere umano dalla scarsità -- è la moneta fiat ed i prestiti senza interessi. La moneta equivale al capitale. Per assicurarsi il capitale non c'è bisogno di nessun pagamento di interessi. "Finalmente liberi! Finalmente liberi! Grande Moneta Fiat Onnipotente, siamo liberi finalmente!"

Ho scritto due libri su questo argomento che possono essere scaricato gratuitamente: Gertrude Coogan's Bluff e Salvation Through Inflation. Vi ho dedicato una sezione sul mio sito: http://www.garynorth.com/public/department141.cfm

Anthony Migchels è il più imbecille tra gli imbecilli. Senza dubbio dirà che sono al soldo del Potere Monetario, così come lo ha detto del Mises Institute e di Lewrockwell.com. Di recente ha scritto quanto segue.

Considerando quello che abbiamo segnalato, è assolutamente giusto parlare dei milioni dietro Rockwell.com, Mises.org, le migliaia di think-tank "indipendenti" di "libero mercato" e del semplice fatto che avevano tra di loro quattro elfi pagati con un centinaio di anni di esperienza nell'Economia Austriaca.

Ci sono migliaia di think tank di libero mercato secondo lui -- sì, migliaia -- eppure nessuno di loro mi paga. L'asta in cui il Potere Monetaio si compra le gente non ha capito quanto io sia prezioso. Sono sempre alla ricerca di qualcosa in cambio di niente. Pensano che io sia un bene gratuito. A costo zero, la mia offerta è uguale alla loro domanda. Non ci si puo' fidare di queste persone.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 22 agosto 2013

Andatelo A Dire Sulla Montagna dei Bond

«La Federal Reserve perderà il controllo dei tassi di interesse all'aumentare della forza della "grande rotazione" dai bond verso i titoli azionari, secondo l'opinione di un osservatore di mercato (secondo il quale i rendimenti dei bond a 10 anni degli USA arriveranno al 5-6% nell'arco dei prossimi 18-24 mesi).
"E' nostra opinione che i tassi di interesse abbiano sentenziato che la Federal Reserve infine perderà il controllo dei tassi di interesse. La curva dei rendimenti si farà dapprima più ripida e poi cambierà tendenza, facendo salire significativamente i tassi di interesse," ci ha riferito Mercoledì Mike Crafton Presidente e CEO della Philadelphia Trust Company.
"Se la grande rotazione dai bond ai titoli azionari di cui tutti parlano si concretizzerà appieno, vedrete i tassi di interesse schizzare in alto; la FED non sarà in grado di controllarli," ha aggiunto Crafton, secondo il quale la "grande rotazione" ha riguardato un movimento dai bond verso il denaro liquidito piuttosto che verso le azioni.
In questo scenario, i rendimenti dei tassi sul decennale USA potrebbero salire al 3.5-4% in "un brevissimo lasso di tempo." Pertanto si aspetta che i tassi salgano al 5-6% nei prossimi 18-24 mesi. L'ultima volta che i tassi raggiungerso tali rendimenti eravamo nel 2000.
Crafton spiega che l'investitore medio noterà delle perdite nei propri portfolio di bond, ciò porterà una certa paura nel mercato che finirà per auto-alimentarsi. "Saranno venduti sempre più bond ed i tassi continueranno a salire." [...]»

~ 6% Treasury yealds? May come sooner than you think, Ansuya Harjani, CNBC, 30 Luglio 2013.
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di Bill Bonner


In macroeconomia, il fondo dei rendimenti dei bond del Tesoro (il picco secolare dei prezzi dei bond del Tesoro) ha rappresentato a lungo il mostro di Loch Ness. Avvistato molte volte negli ultimi 10 anni, la svolta nel mercato obbligazionario è ancora più un mito che una realtà. Potrebbe rimanere così per anni. Poi due cose diventeranno dolorosamente ovvie: il ciclo dei rendimenti ha toccato davvero il fondo... e gli effetti saranno devastanti.

Alle famiglie che investono la loro ricchezza non importa se il picco è stato raggiunto (come sospettiamo) all'inizio del Maggio 2013 o se arriverà tra cinque anni. Arriverà quando sarà pronto. Come si può vedere dal grafico, vi sono molti più punti bassi che alti nel mercato obbligazionario.




Il rischio di sbagliare sulla direzione del movimento è irrilevante (i prezzi delle obbligazioni possono andare sia su che giù). Ma il rischio di perdere soldi, diciamo, nei prossimi 30 anni è di gran lunga maggiore nel lungo termine rispetto al breve. Dopo 32 anni di aumento dei prezzi... e rendimenti così bassi... speculare sul lato lungo del mercato delle obbligazioni del Tesoro sembra poco saggio. Addirittura spericolato.

Il grafico dei rendimenti dei titoli obbligazionari (qui sopra) dà origine a due riflessioni — la prima è un'intuizione, la seconda è un'osservazione. Intuitivamente, il modello è semplice. La montagna ha due lati. I rendimenti salgono, poi scendono per un pari ammontare. Andata e ritorno. Un ciclo completo. Non possiamo sfuggire alla predisposizione, confermata da gran parte della storia, che il prossimo movimento importante per i rendimenti del Tesoro sarà verso l'alto. Qualunque cosa facciamo, dobbiamo essere preparati.

Possiamo anche osservare, guardando con attenzione al lato sinistro del grafico, dove è iniziato il ciclo. Noterete che i rendimenti all'inizio del periodo erano più o meno dove sono ora. Potreste essere tentati a dedurre che il prossimo futuro sarà simile al periodo tra il 1950 ed il 1980, periodo in cui abbiamo visto l'ultima lunga salita dei rendimenti dei titoli obbligazionari (e un relativo calo nei prezzi delle obbligazioni).

Se dovessimo rivivere quegli anni, pochi si lamenterebbero. Erano anni di gloria per Stati Uniti, Europa e Giappone (anche se con una partenza più ritardata). L'aumento dei rendimenti non danneggio' la crescita economica, la accompagno'. Forse l'aiuto' anche. Le azioni salirono. Le obbligazioni scesero. Ozzie e Harriet fecero crescere i loro ragazzi raccogliendo redditi reali. Tutto andava bene.

Ma prima che vi sediate, in attesa di vedere le repliche degli anni di Eisenhower, dovreste essere consapevoli che negli anni successivi sono accadute molte cose.

Potreste pensare a Neil Armstrong che cammina sulla luna, i Rolling Stones o il World Wide Web. Ma dal nostro punto di vista ciò che è più importante è l'accumulo di debito. Il calo dei rendimenti dei bond (e l'aumento dei loro prezzi) nel lasso di tempo che va dal 1981 al 2013 ha portato a livelli di credito che il mondo non aveva mai visto prima. Questi crediti ora si addensano nel cielo come nuvole scure, oscurando il sole e minacciando un tempo freddo e brutto.

Rispetto a quando iniziò l'ultimo mercato al ribasso delle obbligazioni — alla fine degli anni '40 — oggi la quantità di debito è catastroficamente elevata. Mentre Dresda e Nagasaki venivano ripulite dalle macerie, i ragionieri della Federal Reserve hanno mandato il rapporto debito/PIL americano al 150%... la maggior parte era debito di guerra. A quell'epoca c'era così poco "indebitamento finanziario" che i compari con le mascherine verdi potrebbero aver dimenticato di raccontarlo. Era pari solo all'1.3% del PIL.

Oggi il debito totale degli Stati Uniti è circa il 350% del PIL. Il debito di guerra non conta molto; gli Stati Uniti non hanno più avuto una guerra seria da oltre 40 anni. Eppure il debito pubblico ricopre circa la stessa percentuale del PIL che ricopriva nel 1946. Ciò che è davvero salito è il debito finanziario — ora quasi al 90% del PIL. L'indebitamento finanziario è la base del nostro sistema finanziario.

La storia si fa "catastrofica" se uno pensa a quello che puo' accadere quando tutto il debito finanziario incontrerà l'aumento dei tassi di interesse. "Per ogni debito c'è un credito," è la base su cui poggia la partita doppia. E' anche un detto citato da persone che vi dicono che l'aumento dei costi del servizio del debito non deve destare preoccupazioni. Ma quando perdurano forti piogge, tutto si trasforma in fango.

Quando una persona a cui si devono soldi vi augura buona salute, potete stare sicuri che lo dice sul serio. Se non lo ripagate, rimarrà al verde. Ma quando lui perde, voi vincete. Per i commercialisti si chiama situazione di parità. Ma quando il mercato obbligazionario scende, chi vince? I fondi pensione non saranno in grado di onorare i propri impegni; chi vince? I fondi obbligazionari perdono miliardi; chi vince? Il governo federale paga tassi di interesse più alti per finanziare il suo deficit; chi vince? Il debito di un'intera società schizza in alto grazie ad un dollaro di carta scoperto; chi vince quando questo debito va in malora?

La struttura di capitale dell'America e quella di gran parte del resto del mondo si basa su garanzie di dubbio valore — vale a dire, buoni del Tesoro statunitensi. Quando questo debito viene smascherato per quello che è, non vi è alcuna controparte che ci guadagna. Il tutto si scioglie. Sì, ci sono i venditori allo scoperto che vincono. Ma in confronto alle perdite, le vincite sono irrilevanti.

Potete immaginare la situazione in questo modo: un uomo in una piccola città ha una concessionaria di auto e scopre che può vendere più auto offrendo condizioni di credito più allentate — anche per persone che non avrebbero modo di ripagarlo. Le sue vendite di auto salgono e quindi espande la sua attività. Sulla base delle sue vendite in aumento, ottiene credito da tutti i mercanti della città. Uno gli costruisce una nuova casa... e considera il suo mutuo come se fosse buono come l'oro. Un altro gli fornisce carburante... e progetta una vacanza sul valore degli IOU che accumula. Altri gli forniscono generi alimentari, tagli di capelli e l'assicurazione... tutto accettando IOU come se fossero soldi in banca.

Quando infine capiscono che i nuovi acquirenti di auto non possono pagare, cade il castello di sabbia del debito. In termini contabili, tutto si uniforma. Per ogni IOU non rimborsabile, il commerciante d'auto guadagna un credito uguale e contrario. Ma è in bancarotta. I crediti sono inutili. E tutti quelli che li hanno presi in pagamento hanno perso soldi.

E' come la liquidazione del debito ipotecario subprime nel 2007-2008. I prezzi delle case sono scesi. Il debito valeva molto meno di quanto si pensava. Coloro che avevano mutui hanno perso soldi. Ma i padroni delle case erano ancora in difficoltà per pagare!

Quando i prezzi delle obbligazioni implodono, quasi tutti perdono ricchezza e crollano molti investimenti apparentemente sani, proprio perché basati sulla falsa premessa di tassi di interesse bassi per sempre. Dal 1946 al 1981, il mondo poteva tollerare... e prosperare... con tassi più elevati. Anche i livelli dei tassi sotto Paul Volcker non uccisero il boom. Invece lo salvarono. Ma con così tanto debito di oggi, un ritorno a tassi di interesse medi potrebbe addirittura portare l'intera struttura al crollo. Troppo debito ha reso "fragile" l'economia, come direbbe Nassim Taleb. Nel corso degli ultimi 30 anni, si è adattata al calo dei tassi di interesse e all'aumento del credito. Ora ha bisogno di entrambe le cose (a dosi sempre crescenti) per evitare di cadere a pezzi.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 21 agosto 2013

QE all'Infinito? Molto Improbabile

Uno degli esempi più lampanti della politica di boom/bust (o stop/ripartenza) enunciata da North, è rappresentato dalla BCE che ha iniziato a contrarre il suo bilancio patrimoniale. Sono state perseguite politiche che hanno inflitto dolore economico alla popolazione, come le presunte politiche di austerità (impattanti solo il settore privato) ed i "bail-in." (Scommettete che dopo Settembre il vento cambierà?) Tutti questi sforzi per permettere alle banche commerciali di ridurre il loro stress finanziario dovuto all'alta leva. Ma c'è un altro problema latente: gli swap sui tassi di interesse, o per meglio dire, l'esposizione del sistema bancario europeo ad un'enorme mole di derivati. Secondo le regole di Basilea 3 il miglior collaterale che una banca possa avere è rappresentato da bond statali. Il problema è che i rendimenti di tali titoli è calato artificialmente nel tempo, quindi le banche hanno dovuto trovare altri modi per fare profitti. Come? Derivati. Perché? Hanno scommesso sulle parole dello zio Mario, hanno scomesso sulle promesse dello zio Mario di fornire liquidità illimitata semmai fossero finiti nei guai. Questo ha fornito alle banche europee il sostegno per incappare in più rischi. Qual è il problema? Il settore bancario crede che stavolta sarà diverso, che una fantomatica ripresa condurrà ad un aumento lieve dei tassi di interesse. Come abbiamo visto negli ultimi mesi (con i tassi ipotecari e quelli obbligazionari statunitensi), invece, è un movimento repentino. Questo significa perdite. L'esposizione del sistema bancario ai derivati sui tassi di interesse raggiunge i $441 bilioni. Finirà male.
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di Gary North


Il 16 Febbraio 2013 Jim Sinclair ha scritto quanto segue.

QE all'infinito, seguito dall'oro che va a riparare i disastri dei bond sovrani nei bilanci mondiali. Così come non esiste uno strumento diverso dal QE per fingere una certa solvibilità finanziaria, non esiste uno strumento diverso dall'oro per equilibrare la situazione patrimoniale dei soggetti incriminati. E' davvero così semplice.

L'oro sarà negoziato a $3500 e forse di più. Allora mi accuserete di essere stato troppo conservatore nel mio obiettivo di prezzo. Il proverbio "Come va la Motors, così vanno gli Stati Uniti" risulterà vero anche per la loro bancarotta.

Per 10 anni Jim Sinclair ha predetto che l'oro sarebbe arrivato a $1650. E' stata una previsione coraggiosa, e si è avverata. Poi è arrivato a $1750. Poi a $1850 dollari. Poi oltre i $1900. Poi l'oro ha iniziato a scendere nell'Ottobre del 2011. Il 4 Luglio 2012 ha scritto:

L'oro andrà e sopra i $3500. Questo è il messaggio più importante che ho veicolato sin dal 2001.

Ci sono molto pochi pensatori che vedono il tutto come un trend in costante movimento. Chiunque può essere un pensatore statico, citando dati economici recenti o notizie giornalistiche (MSM) ed arrivare ad un parere di solito sbagliato.

Il cambiamento di oggi è che le "Manipolazioni Stanno per Finire."

La Banca d'Inghilterra che volta le spalle a Barclays rappresenterà l'evento che nel tempo segnerà il cambiamento di tendenza.

Molti di noi combatteranno con successo i Manipolatori. I numerosi inviti che mi avete mandato per combattere le manipolazioni, hanno risvegliato il Kraken che era in me.

Il Kraken è tornato nella sua gabbia. Il vento è cambiato. Ancora più importante è che questa lotta nella zona di prezzo dei $1540 non era per una nuova salita dell'oro. I sei tentativi di uccidere l'oro, sostenuti da alcuni commentatori in cerca di favori dai manipolatori, sono stati un tentativo (ora fallito) per impedire all'oro di raggiungere i $3500.

La battaglia per fermare l'oro è stata persa.

L'inizio, come tutti gli inizi per salire verso la vetta, dovrebbe essere lento e con il dispiegamento di una certa drammaticità. Ma salirà e l'oro sarà commerciato al di sopra dei $3500. Ne sono certo ora come lo ero più di dieci anni fa quando vi dissi che l'oro era diretto verso i $1650. Infatti l'oro passo' da $248 a $1650.

Il mio compito ora è quello di dare una valutazione completa di quando accadrà. La tempistica va da meno di un anno ad un massimo di tre anni da oggi. Credo che sarò in grado di farlo per voi.


Il 3 Luglio 2012 l'oro stava a $ 1.617,50. Il 3 Luglio 2013 l'oro stava a $1250.

Non sono in contrasto con una previsione che vuole l'oro a $3500. Potrebbe arrivare a $4500, ma se la Federal Reserve smettesse di inflazionare, l'oro potrebbe scendere a $500. Anche a $200.

Se la Federal Reserve dovesse smettere di inflazionare, il che significa smettere di comprare per sempre tutto il debito pubblico e qualsiasi altro asset, il mondo finirà in una depressione paragonabile a quella che abbiamo avuto nel 1930. Tutta l'economia moderna si basa sul presupposto che la Federal Reserve continuerà ad inflazionare. Questo è quello che ci insegna la teoria Austriaca del ciclo economico. Ho già scritto su questo argomento: Capitolo 4 di Mises on Money.

Sinclair ritiene che la Federal Reserve continuerà ad inflazionare. Crede nel QE all'infinito. In altre parole, ritiene che il dollaro cadrà a zero. Ritiene che il dollaro diventerà paragonabile alla moneta dello Zimbabwe. Secondo me no.

Se la Federal Reserve dovesse perseguire il QE all'infinito, perderebbe il controllo sull'economia. Il dollaro, come definito dal Federal Reserve System, diverrebbe inutile. Nessuno prenderebbe più decisioni tenendone conto. La Federal Reserve non potrebbe più influenzare il ciclo economico, perché quest'ultimo opera in termini di dollari, e il dollaro sarebbe inutile. La gente si rivolgerebbe a valute sui mercati neri. Potrebbero utilizzare monete d'oro. Potrebbero utilizzare monete d'argento. Potrebbero usare monete digitali. Ma una cosa è certa: se qualcosa vale zero, allora è zero quello che potrà acquistare. Non si ottiene qualcosa in cambio di niente. La cosa migliore che si possa fare con una moneta che vale zero è quella di pagare un vecchio debito denominato in tale valuta. Per pagare un debito, un dollaro inutile va bene. Non va bene per tutto il resto.

Nessuna società può vivere in queste condizioni per molto tempo. Nessuna banca centrale puo' avere un ruolo in una società che ha abbandonato la moneta della banca centrale. Quest'ultima non puo' pagare i suoi dipendenti con qualcosa che vale zero. La banca centrale verrebbe semplicemente chiusa.

La mia teoria è questa: i banchieri centrali non perseguiranno una politica che manderà in bancarotta i banchieri centrali. Non perseguiranno una politica che distruggerà il loro portfoli dell'anzianità. Non perseguiranno una politica a causa della quale i loro stipendi saranno inutili.

Ecco la realtà: semmai la Federal Reserve riuscisse a stabilizzare la base monetaria, e riuscirà a mantenerla stabile, i prezzi scenderanno come accadde nei primi anni '30. Le banche a riserva frazionaria andranno in bancarotta. Ci sarà un'implosione della massa monetaria M1, a causa del fallimento di dieci grandi banche negli Stati Uniti. Queste banche possiedono il 77% del patrimonio totale del sistema bancario.

La Federal Reserve ha la facoltà di pagare i propri dipendenti, a prescindere da ciò che accade al resto dell'economia. In una situazione in cui vi è deflazione di massa, i dipendenti della Federal Reserve saranno sotto una campana di vetro. Avranno accesso ad una cosa che tutti vorranno: dollari. Avranno accesso a questi dollari perché in controllo dell'offerta di questi dollari. Vi garantisco questo: i dipendenti della Federal Reserve saranno pagati in tempo, come promesso. Saranno pagati in dollari, non importa quanto sia alto il potere d'acquisto del dollaro.

Quindi se la Federal Reserve sarà di fronte a due scelte (QE all'infinito vs. stabilizzazione monetaria) possiamo essere certi che stabilizzerà la moneta. Fare qualsiasi altra cosa sarebbe del tutto contrario al loro interesse personale, come dipendenti della Federal Reserve.

Chiunque dica che il dollaro crollerà di valore -- ad esempio, avremo iperinflazione -- sta dicendo, senza mezzi termini, che i dipendenti della Federal Reserve non capiscono il loro interesse. Oppure sta dicendo che questi economisti capiscono il loro interesse, ma per il bene dei guadagni a breve termine dei membri del Congresso, finanzieranno il deficit federale all'infinito e lasceranno che il dollaro cali a zero. Poi creeranno una nuova moneta dopo aver distrutto la loro reputazione, e l'intero sistema tornerà a salire ancora. Se questo è ciò che pensa Sinclair, allora dovrà dare una spiegazione a tutto questo in un articolo dettagliato.

Se la Federal Reserve sceglierà questa via, non risolverà nessuno dei suoi problemi. L'iperinflazione (che dura qualche anno) non riduce le passività non finanziate della Previdenza Sociale e del Medicare. Il Congresso dovrà ancora affrontare tali passività una volta cessato il periodo di iperinflazione. Quindi, perché la Federal Reserve dovrebbe distruggere la valuta? Non risolverà i problemi di finanziamento che il governo federale sta affrontando. Non risolverà i problemi che il sistema bancario commerciale si trova ad affrontare. Le banche commerciali saranno inutili se tutto quello che possono fare è dare in prestito denaro senza valore. Non esistevano più banche commerciali in Zimbabwe durante l'iperinflazione. Non esistevano più banche commerciali in Ungheria nel 1946. L'iperinflazione distrugge le banche commerciali.

Allora che cosa dovremmo aspettarci? Le stesse vecchie politiche che hanno mantenuto i banchieri centrali al potere per un secolo: stop, via, stop, via. Recessione, poi espansione della base monetaria. Nessuna depressione. Nessuna iperinflazione. Il solito business. I banchieri vincono, noi perdiamo.

Poi arriva il Grande Default: la bancarotta non ufficiale ma inevitabile del governo degli Stati Uniti. Sarà probabilmente un default frammentario: un blocco elettorale alla volta. Ogni agnello sacrificale sarà abbattuto, uno per uno. "Questa è l'ultima volta. Abbiamo trovato la soluzione."

Prima di accettare il QE infinito, voglio vedere uno scenario in cui l'iperinflazione si dimostrerà buona per i dipendenti delle banche centrali. Voglio vederlo enunciato in dettaglio. Voglio capire perché il perseguimento del QE infinito sia nell'interesse dei banchieri centrali.

Sono disposto a prendere in considerazione tale teoria se si sotiene che il Congresso nazionalizzerà la banca centrale, e la forzerà a perseguire il QE infinito. Questa è una tesi della politica, non è una tesi della logica del sistema bancario centrale. Devo ancora vedere questa tesi da chiunque promuova l'iperinflazione come uno scenario probabile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/