Bibliografia

martedì 9 luglio 2013

Non Si Può Comprare la Prosperità

Nel 2007 la maggior parte delle banche era favorevole a prestare denaro ad altri istituti finanziari e bancari. C'era euforia, c'era una bolla, c'era denaro facile dietro ogni angolo. Sin da allora il tasso interbancario, a cui le banche tendono a finanziarsi nel breve termine, è sceso di circa il 40% ed è sintomo di una continua sfiducia dei banchieri negli altri banchieri. Soprattutto la Banca dei Regolamenti Internazionali (la banca centrale dei banchieri centrali) ci informa che i prestiti transfrontalieri sono diminuiti dell'1.9% nel 2012, e la porzione di mercato occupata dalle banche per quanto riguarda i prestiti interbancari continua a diminuire. In altre parole la situazione sta peggiorando, cinque anni dopo il picco la situazione continua a peggiorare. I banchieri, cinque anni dopo il picco, continuano a non aver fiducia negli altri banchieri (basti pensare alle condizioni in cui versa la Deutsche Bank). Se davvero una ripresa auto-sostenuta è qui, i banchieri non si fidano di questa ripresa.
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di Bill Bonner


L'oro è salito di $24 l'oncia Giovedi. Il Dow Jones è sceso di 12 punti.

Gli smart money stanno usando questo ribasso per comprare oro.

Perché?

Poiché i mercati azionari più importanti del mondo... quelli delle valute... e le economie dipendono dalle misure sconsiderate delle banche centrali. Nel breve periodo, le banche centrali possono fare sembrare che le cose siano sicure e stabili.

Come?

Rendendo normale prestare denaro a tassi ultra-bassi. Per i grandi giocatori è difficile andare in bancarotta; possono rifinanziarsi.

Ma nel lungo periodo, queste stesse politiche possono causare instabilità, bolle... e disastri.

Peccato, ma non si può comprare la prosperità. Non è possibile stamparla. Non si può prendere in prestito la prosperità. Non è possibile neanche ottenere prosperità dalla ZIRP, dal QE o dall'OMF ("finanziamento monetario palese," una frase che è destinata a diventare presto d'uso corrente). La prosperità viene dal duro lavoro, dal risparmio e dalla disciplina.

Cioè, scaturisce da politiche responsabili, non da quelle sconsiderate.

Paul Krugman dice che l'economia "non è un gioco sulla moralità." Ma si sbaglia, è esattamente questo.

E il Giappone sta per provarlo per primo. Sì, può essere una buona cosa che ci congratuliamo con noi stessi quando è necessario. Se avessimo aspettato un paio di giorni, la nostra Negoziazione del Decennio non sarebbe stata così buona.

La notizia importante di ieri è arrivata dal Giappone. Bloomberg riporta:

Il Topix index giapponese è caduto quasi del 7%, il calo più basso sin dalle conseguenze dello tsunami del Marzo 2011 e del disastro nucleare, poiché le società finanziarie sono scivolate per l'aumento dei rendimenti obbligazionari. I futures del Nikkei 225 Stock Average negoziati ad Osaka e Singapore sono scesi ora dopo ora, segnalando un ulteriore calo.

Ogni azienda nel Nikkei 225 si è ritirata per la prima volta sin dall'Aprile 2005...

"L'aumento dei tassi di interesse è la notizia del giorno," ha detto Tomomi Yamashita, gestore di un fondo che aiuta a controllare l'equivalente di $5 miliardi presso lo Shinkin Asset Management Co. a Tokyo. "Ci sono anche un sacco di profitti da guadagnare. Quando la volatilità è alta, gli investitori vogliono scrollarsi di dosso il rischio."



Credibilmente Irresponsabile

Come sapete, il Giappone è sempre un passo avanti a noi. La sua economia ha raggiunto il picco nel 1990.

Il boom delle dot-com statunitensi ha raggiunto il picco 10 anni più tardi. Il mercato azionario giapponese ha raggiunto un picco nel 1990. La borsa degli Stati Uniti ha raggiunto un picco 10 anni dopo (anche se i prezzi hanno raggiunto massimi nominali dopo). Il Giappone ha fatto ricorso ai salvataggi... ZIRP e QE negli anni '90. Gli Stati Uniti hanno iniziato questi esperimenti nel decennio successivo.

E che dire di questo? La popolazione del Giappone è in calo da anni. Le donne americane di recente hanno iniziato a riprodursi sotto i livelli di sostituzione.

Ci sono differenze, ovviamente. Negli Stati Uniti, si legge da sinistra a destra, davanti a dietro. E mangiamo la nostra carne ben fatta! Ma nelle questioni importanti, i giapponesi sono sempre un passo avanti a noi. Ed ora è stato ancora più temerario della FED – aumentando il QE ad un ritmo che non abbiamo mai visto prima. Da Pragmatic Capitalism:

Quando una banca centrale si impegna ad essere "credibilmente irresponsabile," non è insolito che i partecipanti nel mercato la prendano in parola. E l'impegno di sostenere i corsi azionari fornisce ai trader un falso senso di sicurezza che poi porta ad una sorta di ambiente di Ponzi che porta ad un boom.

Impegnandosi ad essere "credibilmente irresponsabile," la banca centrale può effettivamente contribuire al boom, che poi crea lo squilibrio che provoca il bust.

Questo è quasi un "momento Volcker" per il Giappone. Cioè, la banca centrale del Giappone ha cambiato direzione. Gli investitori ne prendono nota.

Ma il nuovo governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, non è Paul Volcker. E' più simile a Gideon Gono della Reserve Bank dello Zimbabwe. Volcker era incredibilmente responsabile. Gono era credibilmente irresponsabile. E quando i mercati si sono resi conto di quanto fosse irresponsabile... sono andati a ramengo.

Kuroda ha annunciato che raddoppierà la base monetaria del Giappone. Gli investitori hanno acquistato titoli azionari con entusiasmo sin da allora. È per questo che la nostra Negoziazione del Decennio – "Comprate le Azioni Giapponesi. Vendete le Obbligazioni Giapponesi" – sembra così buona.

Le azioni sono salite, le obbligazioni sono scese. Questo significa che i problemi del Giappone sono finiti? Niente affatto. Significa solo che quando c'è un banchiere centrale irresponsabile, le azioni rappresentano un acquisto migliore rispetto alle obbligazioni. Le azioni saranno spinte sulla "cresta dell'onda." Le obbligazioni andranno sempre in una sola direzione: verso il basso.

La vera crisi del Giappone deve ancora arrivare. Questo è quello che segnalano le grandi vendite di ieri – guai. E ci sono anche più problemi in arrivo per gli Stati Uniti e l'Europa. Molto probabilmente vorranno seguire il Giappone, il quale è diretto verso il disastro.

Il nuovo governatore della Banca d'Inghilterra, il canadese Mark Carney, ha appena proposto che la sua banca imiti le politiche monetarie della Banca del Giappone. Dal Financial Times:

Il QE potrebbe aver fatto il suo lavoro puntellando il settore finanziario, ma... affinché l'economia si riprenda davvero, ed eviti un altro shock enorme, c'è ancora un urgente bisogno di reindirizzare gran parte della liquidità che è stata creata – attualmente a caccia di asset rischiosi – verso coloro che sono stati emarginati dall'economia in modo permanente.

Stampare più soldi! Lanciarli dagli elicotteri!

Banzai!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. No, non si può comprare. E non è neppure in vendita perché non ne esiste il venditore.
    Esistono invece alcuni illusionisti, molte illusioni ed un sostanzioso (ma, credo e spero, decrescente) numero di illusi.

    Ma tante altre cose non si possono comprare perché nessuno le vende.
    E molte di queste "cose" hanno a che fare con la valutazione individuale.
    E molte di queste "cose" sono "conquiste" personali. Tante altre hanno invece una lunga storia che travalica l'individuo, spesso le generazioni.
    Alcune, molto importanti, ci vengono insegnate da chi ci vuole bene ed in questo primo caso è assai probabile che ce le tramandi; di altre, invece, conquistiamo la piena consapevolezza con gli anni.
    E tutte insieme ci connotano, ci danno una identità, che talvolta solo noi stessi siamo in grado di percepire e riconoscere guardandoci indietro.

    In questo bellissimo sito si parla fondamentalmente di economia e di libertà. Ma sono le scoperte della Scuola austriaca la chiave primaria per lo stimolo alla riflessione.
    E le cose imparate, comprese e discusse qui agiscono proprio come una sala degli specchi nella quale, alla fine, ti ri-conosci e ti ri-trovi.
    Ed a quel punto gli specchi smettono di riflettere e diventano trasparenti consentendoti di "vedere" laddove gli altri guardano soltanto illusioni.

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