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di Bill Bonner
Stiamo salutando i nostri figli negli Stati Uniti prima di partire per l'Europa per l'estate. Lo scorso fine settimana l'abbiamo speso con Henry a La Jolla, in California. Henry sta lavorando con un'impresa di investimento a Carlsbad.
Ora siamo in Mississippi a salutare Maria, che sta girando un film qui. Il Mississippi sta corteggiando l'industria cinematografica con bassi costi ed agevolazioni fiscali. Si tratta del secondo film che Maria ha girato in questa zona.
Ieri, i mercati hanno invertito la direzione, seppur timidamente. Il Dow Jones è sceso di 19 punti. L'oro è aumentato di $19 l'oncia.
E se c'è qualcuno che sa cosa accadrà a questi mercati domani, non lavora al Diary of a Rogue Economist.
L'Ascesa dei Tecnici
Prima di andare in California e in Mississippi, abbiamo tenuto un discorso a Londra. Abbiamo citato l'economista Paul Krugman da un articolo del New York Times:
L'economia Keynesiana si basa fondamentalmente sulla proposizione secondo cui la macroeconomia non è una questione morale – che le depressioni siano essenzialmente un malfunzionamento tecnico. Quando la Grande Depressione si fece più aspra, Keynes dichiarò notoriamente "abbiamo dei guai meccanici" – vale a dire, i problemi della nostra economia erano come quelli di una macchina con un piccolo ma fondamentale problema nel suo sistema elettrico, e il lavoro dell'economista è quello di capire come riparare questo problema tecnico.
Che tipo di cervello potrebbe pensare una cosa del genere? Come si potrebbe confondere l'economia con una macchina? Promettiamo di non diventare seri, ma probabilmente vale la pena dedicare qualche minuto nell'esplorazione di questo sproloquio.
E' il difetto fatale al cuore dell'economia moderna. E' anche il fondamento del tentativo della FED di rilanciare l'economia. Krugman, Bernanke, Summers et al. pensano di essere dei tecnici...
Hanno scelto la metafora sbagliata. Si può essere in grado di descrivere il corpo umano come una macchina, ma non cercate di aggiustarlo con una chiave inglese. E' una buona cosa che Paul Krugman non sia un medico!
A differenza di una macchina, l'economia non è stata progettata da nessuno né è stata costruita in una fabbrica. Ci sono piani... nessun manuale... nessuna guida per la risoluzione dei problemi... e nessun sito web in cui i si va a parlare dei problemi che si hanno e dei trucchi che sono stati utilizzati per risolverli.
Non è stata fatta dall'uomo... non può essere riparata dall'uomo. Ma diamo un'occhiata al motivo per cui questo è così.
L'Economia Non E' una Macchina
In primo luogo, l'economia è un "sistema complesso ed adattativo." In altre parole, ha un sacco di parti in movimento e ciascuna di queste parti ha informazioni e desideri propri.
L'agricoltore in Mississippi può sapere che i suoi 40 ettari di fondo sono troppo bagnati per essere arati. Il Dipartimento dell'Agricoltura non ne ha idea. L'idraulico a Milwaukee può sapere che il suo business sta rallentando. Ma come fa a saperlo Krugman?
Che macchina ha parti intelligenti... ognuna che risponde alla propria base di informazioni, più o meno in modo indipendente?
In secondo luogo... e forse ancora più importante... le parti hanno desideri propri. Si costruisce una macchina per realizzare i desideri dei progettatori. Un'economia, d'altra parte, è semplicemente un modo affinché gli elementi costitutivi possano raggiungere i loro fini.
Immaginate un'automobile che va dove il volante voglia andare! Immaginate un motore che gira più velocemente quando il carburatore si sente vivace... e rallenta quando le valvole si stancano.
Si può vedere che questo non rassomiglia a nessuna macchina mai creata. Le parti vogliono andare in direzioni diverse... a velocità diverse... per motivi diversi. L'economia è molto più simile ad uno stormo di uccelli che ad un Boeing 747.
Nell'America di oggi, i salari reali (al netto dell'inflazione) sono più bassi di quanto non lo fossero 10 anni fa. A seconda di come si calcola l'inflazione, possono essere tanto bassi come lo erano alla fine della seconda amministrazione Eisenhower.
Con così pochi guadagni, le persone stanno attente ai loro soldi. Vanno nei grandi discount... al fine di ottenere quanti più elementi possibili col loro denaro. Vogliono prezzi bassi.
A cosa serve l'economia, se non a soddisfare le speranze ed i desideri delle persone? E qual è l'obiettivo degli economisti, se non aiutare le persone ad ottenere ciò che vogliono?
Quindi che cosa fa Paul Krugman?
Esorta il governo ad aumentare i prezzi al consumo – sabotare consapevolmente e intenzionalmente i desideri delle persone aumentando il costo della vita. Questo è il punto del QE: mettere più soldi in circolazione in modo che i prezzi aumentino. Poi la gente avrà meno guadagni e risparmi... e sarà più ansiosa di spendere piuttosto che di risparmiare (temendo che i loro dollari perdano valore nel tempo).
Ed è per questo che Krugman preferisce pensare all'economia come ad una macchina. Le macchine possono essere manipolate e controllate, le economie reali no.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
In Medicina, invece, la specializzazione e la superspecializzazione hanno portato a risultati opposti. Si cura la parte e spesso si trascura l'insieme. Ed è anche per questo motivo che progressivamente si è andato affievolendo il rapporto tra il medico ed il paziente, cioè con la persona nella sua interezza organica e psichica.
RispondiEliminaKrugman è un imbecille. E Keynes scrisse che in un regime totalitario le sue ricette avrebbero funzionato meglio. Certo! Funzionano benissimo con le pecore e gli automi. Basta negare l'individuo ed il meccanismo funziona. Basta negare la realtà.
Il problema maggiore dei pianificatori centrali è che non fanno mai un bel bagno di umiltà. Sono presuntuosi. Sanno loro. Lasciamoli fare. Non disturbate il conducente. E poi hanno la memoria corta. Ripetono gli errori compiuti.
Ma la cosa che avvilisce di più è il seguito che riescono facilmente ad ottenere. Le pecore ignare che non capiscono assolutamente nulla sono sempre pronte a seguirli. Fino all'inferno. E gli esempi all over the world non mancano.
Più li approfondisco e più mi rendo conto che le opere di Mises e di Rothbard sono rivoluzionarie. Completamente anticonvenzionali, anticonformiste, devastanti per lo status quo che si è affermato nell'ultimo secolo e per la mentalità che si è diffusa con la sua propaganda capillare.
L'economia e' una scienza sociale. Lo studio della azione umana. Dell'uomo! Con tutta l'imprevedibilità che lo caratterizza. Imprevedibilità, non irrazionalità!!! Altro che meccanismo inceppato!
Keynesiani di ieri e di oggi... non c'avete capito un cazzo!!!
il rapporto medico paziente si è affievolito molto, lotre al paradigma culturale scientista specialistico, da noi anche a causa del servizio sanitario nazionale, burocratico, appesantito ed autoreferenziale. con eccezioni di bravi e dediti medici, per fortuna. sia come disponibilità, sia come orizzonte medicale
RispondiEliminaÈ per questo che non ne ho mai voluto far parte. Chi viene da me non mi ha trovato per caso perché ero di turno in quel momento. Vuole proprio me. Ed io ci sono. E sono contento che sia così. È stato molto faticoso riuscire. Ed è faticoso anche ora conservare. Ma la libertà non ha prezzo.
RispondiEliminaCiao a tutti.
RispondiElimina"[...] Il problema maggiore dei pianificatori centrali è che non fanno mai un bel bagno di umiltà. Sono presuntuosi. Sanno loro. Lasciamoli fare. Non disturbate il conducente. E poi hanno la memoria corta. Ripetono gli errori compiuti."
A riprova di questa affermazione vi faccio vedere come stiano defluendo le posizioni nel mondo obbligazionario nonostante il supporto dello zio Ben: grafico
Questo è solo l'inizio...
Chi si sposta nel Mississippi per girare film, chi si sposta in Moldavia o in Transilvania o in Serbia per continuare a fare impresa. In ogni caso, sono tutti attratti dalle agevolazioni fiscali piu' o meno importanti.
RispondiEliminaChi puo' va dove puo' stare meglio. E star meglio significa star lontano dai predatori dello stato famelico.
Quanto puo' durare una situazione del genere? Fino a che punto puo' arrivare un esproprio continuo e progressivo senza scatenare una rivolta di massa?
Quale goccia fara' traboccare il vaso?
O forse stiamo tutti aspettando il tonfo inevitabile che risolvera' questa agonia?
L'ultima che hai scritto heavymetal. I segni della implosione imminente sono dappertutto. A qualsiasi livello guardi. Dal micro al macro.
RispondiEliminaQuei pochi che fan finta di non vedere stanno pregando di nascosto.
http://m.youtube.com/watch?v=MtlmFZTV76s&feature=related
RispondiEliminaBuon ascolto.
http://i0.wp.com/www.economicnoise.com/wp-content/uploads/2011/11/government-Uncle_Sam-61.jpg
RispondiEliminaSulla scia delle domande sollevate da heavynetal vorrei farvi elggere questo breve passaggio:
RispondiElimina"[...] Il Matese è una regione tra Campania e Molise, dove nel recente passato il brigantaggio aveva spadroneggiato, creando seri problemi al Regno da poco nato. Una zona, ritenevano gli anarchici, adatta alla guerriglia. Da qui - nel cuore del Mezzogiorno, i leader anarchici - Carlo Cafiero, ed Enrico Malatesta e Ceccarelli ritennero di far scoccare la scintilla della rivoluzione.
Nella primavera del 1877, essi ritennero che fosse venuto il momento giusto: non pensavano ad un'insurrezione generale, bensì ad un'azione di vera e propria guerriglia. Lo scopo era quello di occupare, con pochi uomini, una zona simbolicamente importante perché inespugnabile, e da lì incitare all'azione chi agognava alla libertà. Oggi si può dire che l'ingenuità del piano era pari solo all'entusiasmo dei suoi organizzatori.
Il luogo dell'incontro dei cospiratori doveva essere San Lupo, un piccolo paesello. Invece che cento - come preventivato - se ne presentarono solo ventisei. Si decise di continuare comunque e il piccolo gruppo di uomini cominciò a marciare, naturalmente ognuno con la sua bella sciarpa rossa in evidenza. Le guide non si presentarono, i viveri non giunsero a destinazione. La leggenda dice che i rivoluzionari avessero deciso di passare agli espropri, ma quando - alla prima pecora sequestrata - il piccolo pastore, tale Purchia, cominciò a piangere, la restituirono."