Bibliografia

mercoledì 17 luglio 2013

I banchieri centrali stanno perdendo il controllo?

A vedere i titoli dei giornali sembra che coloro che siedano su una sedia comoda e regale come quelle presenti in un parlamento si trasformano magicamente in qualcosa di superiore all'uomo comune. Nonostantei fallimenti in cui incappano frequentemente ottengono ancora credibilità. Prendete in considerazione il cosiddetto "bail-in" per salvare le chiappe alle banche di Cipro, siamo giunti all'ennesimo mese in cui si registrano diminuzioni nei depositi bancari. Poi c'è il Portogallo:
I banchieri del Portogallo hanno chiesto ai leader europei di smetterla di "giocare col fuoco" e di moderare la loro posizione nei confronti della periferia dell'Eurozona, o si rischierà di instillare allarmismo intorno ai depositi delle banche lì presenti. [...] "I leader devono moderare il loro linguaggio. Altrimenti puo' finire davvero male," ha detto al Financial Times Ricardo Espìrito Santo Salgado, capo esecutivo di BES. Nuno Amado, suo opposto a BCP, ha parlato di "virus di Cipro" dicendo: "Se qualcuno avesse progettato un disegno per danneggiare il mercato europeo, sarebbe difficile pensare a qualcosa di migliore. [...] Non si puo' continuare a giocare col fuoco." [...] "C'è molto nervosismo nell'aria," ha detto Amado, "la maggior parte dei clienti in Portogallo non si fida delle garanzie sui depositi e non hanno mezzi per aprire conti all'estero. Sceglierebbero le cassette di sicurezza."
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di Detlev Schlichter


Le ultime settimane sono state molto interessanti. Ricordate che, a parte alcune differenze regionali, il Giappone è stato (negli ultimi due decenni e più) il trendsetter globale in termini di deterioramento macroeconomico e di politica monetaria. E' stato il primo ad avere una importante bolla immobiliare e bancaria, il primo a vedere lo scoppio di tali bolle, a rispondere con anni di tassi di interesse all'1%, poi a zero, poi con i vari turni di quantitative easing. L'Occidente ha seguito il Giappone su ogni passo -- di solito con un certo ritardo di circa dieci anni o giù di lì, anche se sembra stia recuperando parte del ritardo. Ora il Giappone è il primo paese sviluppato ad andare "all-in" nell'attuare una politica di stampa di denaro senza esclusione di colpi per "stimolare" (presumibilmente) l'economia. Questa cosa si chiama Abenomics, dopo che il nuovo primo ministro del Giappone (Shinzo Abe) è divenuto il nuovo manifesto della politica iper-attivista. Mi aspetto che l'Occidente lo segua a breve. Infatti, il Regno Unito è il candidato ideale. Carney inizierà il suo nuovo lavoro ed abbraccerà "l'attivismo monetario." Carnenomics, giusto?

Ma ecco cosa c'è di così interessante nei recenti avvenimenti in Giappone. All'inizio i mercati hanno fatto esattamente ciò che i banchieri centrali volevano che facessero: sono saliti. Ma a Maggio le cose hanno preso una brusca piega verso il peggio. In appena otto giorni di trading il Nikkei è crollato del 15%. E, soprattutto, tutto questo è iniziato con vendite di obbligazioni.

I mercati cominciano a rendersi conto che tutte queste bolle prima o poi devono scoppiare, e questo "prima o poi" è ora? I mercati cominciano a rifiutarsi di ballare al ritmo dei banchieri centrali e delle loro stampanti? I banchieri centrali stanno perdendo il controllo?



"Vendi e vattene"

Torniamo indietro per un attimo, anche se solo un po'. Rivisitiamo l'Aprile 2013 per un momento. In quel periodo ho parlato di banchieri centrali che perseguivano una sorta di "politica del punto giusto": pompavano un sacco di liquidità nei mercati o promettevano di farlo se necessario, e tutti loro stavano mantenendo i tassi vicino allo zero e promettevano di tenerli così. Alcuni hanno iniziato a prendere in considerazione una "politica di tassi negativi." Eppure, nonostante tutto questo accomodamento, le letture ufficiali dell'inflazione sono rimaste straordinariamente miti -- in effetti, l'inflazione è diminuita marginalmente in alcuni paesi -- mentre tutti gli asset nei mercati sono diventati roventi: titoli di stato, obbligazioni spazzatura, azioni, ecc. quasi tutti scambiati a prezzi elevati, innegabilmente alimentati in gran parte dal denaro a buon mercato. Anche il settore immobiliare negli Stati Uniti è tornato per vendicarsi. E poi, ai primi di Aprile, i banchieri centrali hanno ottenuto un bonus extra: la loro nemesi, il mercato dell'oro, stava andando in tilt. Sono sicuro che Bernanke dormiva bene in quel periodo: gli asset finanziari ruggivano in accordo con le note della burocrazia monetaria, apparentemente in linea con il suo piano per salvare il mondo con nuove bolle, mentre i cinici e gli eretici nel mercato dell'oro (i matti antipatici che mettono in dubbio il pragmatismo della politica di oggi) erano in ginocchio.

Ma poi è arrivato Maggio e tutto è stato venduto.

Tuttavia, questo non è il modo in cui l'hanno presentato i media. Si preferisce l'espressione "volatilità tornata" poiché implica che tutto sarebbe andato bene di nuovo domani. E forse sarebbe stato così. Forse era solo un blip. E se non lo fosse? E, cosa più importante, che cosa lo sta guidando?

Una teoria ampiamente dibattuta è che la prospettiva della FED di "ammorbidire" la sua operazione di quantitative easing, rimuovendo lentamente la grande ciotola del punch piena di alcool, avrebbe potuto far finire la festa. Per un po' di tempo c'è stata una certa preoccupazione ed anche opposizione al QE senza fine della FED. Quindi vi è, ovviamente, un rischio (un caso?) che la FED possa ridurre o addirittura interrompere il suo programma di acquisto di asset. (Rapido promemoria: dall'inizio dell'anno la FED ha già ampliato la base monetaria di $340 miliardi e, al ritmo attuale, la FED creerà $1 bilione entro la fine dell'anno.)



Ben Bernanke -- un tipo tosto?

Tuttavia, non credo che i mercati abbiano molto da temere dalla FED. Qualora una pausa nel QE dovesse portare ad una vendita sui mercati, ad un aumento dei rendimenti e ad un aumento dei premi al rischio, credo che la FED invertirà rapidamente il suo corso e riaccenderà di nuovo la stampante. I critici all'interno della FED saranno messi a tacere piuttosto rapidamente. Ricordate che la maggior parte di loro sembra sostenere che non sono necessari altri giri di QE; non sembrano rifiutarlo per principio. In definitiva, nessuno negli ambienti politici è disposto a starsene con le mani in mano quando i mercati iniziano seriamente a liquidare. La "fine" del QE, semmai verrà annunciata, è probabile che sarà temporanea.

L'ultimo banchiere centrale che ha avuto le palle per tenere testa a Wall Street fu Paul Volcker. Ben Bernanke, così come il suo predecessore Alan Greenspan, non ha fatto altro che fare gli occhi dolci alle classi finanziarie e speculatrici. Entrambi hanno sottoscritto, in numerose occasioni, il concetto che è parte del mandato della banca centrale portare allegria alle famiglie ed alle imprese facendo aumentare i prezzi delle case e gonfiando i prezzi delle azioni e dei pacchetti opzionali esecutivi. Ciò di cui ha bisogno il paese è l'ottimismo, e cosa c'è di più favorevole per l'ottimismo se non un aumento del mercato azionario e di facce felici su CNBC? Bernanke ha dichiarato che lo stimolo degli asset finanziari può far ripartire un circolo virtuoso di indebitamento, investimento e crescita auto-sostenuta. David Stockman ha giustamente definito questo approccio "gestione della prosperità" attraverso "coccole a Wall Street." Naturalmente Greenspan adottò una politica restrittiva nel 1994 e di nuovo con molta attenzione nel 2005; e sì, entrambe le volte i mercati finanziari sono collassati. Ma questo è servito solo ad illustrare come il sistema finanziario sia diventato insostenibilmente pachidermico, sconnesso e dipendente dal denaro a buon mercato della FED. Penso che la FED starà molto attenta nel ridurre il dosaggio del suo farmaco.

Anche se non l'ha messa in questi termini, il guru mondiale nel mercato obbligazionario Bill Gross, fondatore e co-chief investment officer presso il gigante dell'asset management PIMCO, sembra vederla allo stesso modo. In un'intervista su Bloomberg a Maggio, ha confermato che lui ed il suo team hanno visto "bolle ovunque," le queli potrebbero certamente scoppiare tutte nello stesso monento. Ha anche dichiarato che la FED "non oserebbe" fare qualcosa di drastico in un sistema molto più indebitato ora di quanto non lo fosse nel 1994, quando Greenspan cercò brevemente di giocare duro ed applicare una politica restrittiva.

La mia conclusione è questa: se la debolezza del mercato è il risultato delle preoccupazioni su una fine della politica accomodante, allora non credo che i mercati abbiano molto da temere. Tuttavia le più grandi vendite si sono verificate in Giappone, e qui non solo non c'è il rischio di una politica restrittiva, i decisori politici hanno da poco iniziato la più grande e forte operazione di stampa di denaro nella storia. I titoli di stato giapponesi e le azioni giapponesi sono quasi scesi in picchiata perché si teme la fine del QE. Coloro che si occupano di tali asset hanno finalmente capito che sono seduti su gigantesche bolle e stanno cercando di uscirne prima di chiunque altro? I banchieri centrali hanno perso il controllo sui mercati? Dopo tutto, la stampa di denaro deve portare ad un aumento dell'inflazione ad un certo punto. La combinazione in Giappone di un gigantesco debito, elevati deficit di bilancio, una popolazione vecchia, tassi di interesse vicino allo zero ed una prospettiva di un aumento dell'inflazione (che è l'obiettivo ufficiale dell'Abenomics!) sono un mix tossico per il mercato obbligazionario. E' assurdo pensare che si possa distruggere la valuta e spodestare i vostri investitori obbligazionari mentre essi vi premiano con bassi rendimenti di mercato. L'aumento dei rendimenti, tuttavia, farà deragliare l'Abenomics e l'intera economia.

Ovviamente, è troppo presto per dirlo. Il tutto potrebbe finire per essere solo una tempesta in una tazza di tè. Potrebbe finire presto ed i mercati potrebbero cadere in linea con ciò che i pianificatori centrali prescrivono. Ma dubito che questo sia solo un blip -- così come la pensa Mohamed El-Erian, collega di Bill Gross a PIMCO ed altro chief investment officer. In un interessante articolo di ieri su CNN Money, ha contemplato la possibilità che i mercati potessero cominciare a perdere la fiducia nelle banche centrali.

Se questo è davvero il caso non sarà confinato al Giappone, ma si riverbererà rapidamente in tutto il mondo. Si tratta di una storia molto più grande di un modesto rallentamento del QE negli Stati Uniti. Potrebbe essere l'inizio della fine?

Penso che i banchieri centrali non stiano dormendo così bene adesso.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


10 commenti:

  1. Banche centrali compiacenti, mercati finanziari affamati, quantitative easing infiniti, bolle sempre più grandi, tanta carta colorata stampata dal nulla, storiche impennate degli indici azionari, grandiose banche commerciali insolventi, democratici stati sociali disastrati, fantastiche promesse dei politici, ...
    Tutti quanti, tutti quanti, tutti quanti voglion fare il jazz!!!
    Tutti quanti, tutti quanti, tutti quanti voglion fare il jazz!!!

    https://www.youtube.com/watch?v=YaFPhh7tZxQ

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  2. http://www.zerohedge.com/news/2013-07-16/fed-problem-not-solution-walk-through

    Forse il pezzo (davvero molto lungo) più interessante del giorno.

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  3. E pure questo è molto interessante, seppure più circoscritto, perchè conferma altre fonti:

    http://www.zerohedge.com/news/2013-07-16/things-make-you-go-hmmm-gold

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  4. E' assurdo pensare che si possa distruggere la valuta e spodestare i vostri investitori obbligazionari mentre essi vi premiano con bassi rendimenti di mercato. L'aumento dei rendimenti, tuttavia, farà deragliare l'Abenomics e l'intera economia.

    ecco il punto. la storia finira quando si smetterà di supportare il sistema. le crepe si intravedono tutte. si regge ancora per i prelievi degli istituzionali alle persone (es. pensioni) ad aiutare i loro padroni di stato. ma se nessuno lavora, nessuno paga la pensione. e non potranno piu supportare nulla. e nessuno lavorerà piu, perché è un fatto di utilita marginale. meglio stare a casa, bighellonare in piazzetta, mangiare un panino e vedere un film gratis all evento culturale di turno. lavorare non conviene piu di tanto. fare il minimo indispensabile è l atto rivoluzionario. e se volessero proprio quello?

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  5. lavorare non conviene piu di tanto. fare il minimo indispensabile è l atto rivoluzionario.
    e se volessero proprio quello?

    Ciao gdb. Mi sa che li fai troppo intelligenti...
    Sui primi due punti sono già da un po' "all'opera". E so che non sono il solo. Non sopporto più questo sistema. Non pedalo più per lorsignori. Se vogliono altri soldi, che se li stampino!
    D'altronde la felicità è soggettiva, come ogni altra valutazione. Ed il possesso di oggetti non mi attrae.

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  6. HAHAHA, hai ragione dna, li faccio troppo intelligenti. sei in forma smagliante.
    ma che ne dici di Papa Francesco, non amerebbe un pò di pauperismo orginario?

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  7. Ciao a tutti.

    Vabbè, Dna, sei troppo "concessivo." In realtà "non" stanno stampando nulla, almeno non come si intenderebbe convenzionalmente. (*pfffff!)
    Sono misure straordinarie per stimolare la crescita ed aumentare l'inflazione, elementi essenziali per una ripresa economica secondo lorsignori. (Anche se qui l'unica cosa che sta aumentando è la povertà.)

    Infatti oggi l'ha ripetuto anche Bernanke, che alla domanda "Sta stampando denaro?" ha risposto: "Non letteralmente."

    Dopo aver sentito anche questa mi sono fiondato al supermercato a comprare pop-corn a pacchi.

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  8. Non letteralmente.
    Dottore, ma vedrò meglio dopo l'operazione? Non letteralmente.
    Avvocato, ce la facciamo vero? Non letteralmente.
    Ma lei sapeva del kazako? Non letteralmente.
    Ma questa frutta è fresca? Non letteralmente.
    Allora, hai preso un bel voto a scuola? Non letteralmente.
    Presidente, ma l'Italia ce la farà? Non letteralmente.

    Da domani... Rispondo pure io così. Alla lettera.
    Ma mi sta mandando affa....? Non letteralmente!

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  9. Papa Francesco. Quando lo elessero pensai: ma vuoi vedere che hanno scelto un pauperista perché sanno cosa ci attende? Quelle sono menti raffinatissime e lungimiranti ...
    Non me la sento di giudicare un Papa. Loro hanno una prospettiva di lunghissimo periodo, il bene della Chiesa. Io ragiono con parametri più limitati.

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