giovedì 13 giugno 2013

La Ripresa Fasulla

La bolla dei prestiti studenteschi continua a gonfiarsi inesorabilmente. Il debito medio di uno studente universitario è di circa $26,800, un aumento del 5% rispetto all'anno scorso. Quello che invece viene per lo più taciuto è che del bilione totale di debito, circa $850 miliardi sono dovuti al governo degli Stati Uniti.  I restanti $150 miliardi sono invece dovuti alle banche. Ma come è possibile? Lo stato non è qui per il nostro bene? Possibile che abbia attirato questi poveracci in una pozza di catrame da cui non potranno mai uscire? Sì. La soluzione chiaramente sarebbe la chiusura dei rubinetti e la dismissione del programma di prestiti agli studenti, ma il Congresso non approverà mai questa strada. Perché? Perché gli elettori non glielo permetteranno, ne sono dipendenti ormai. Addirittura un'agenzia del governo ha rilasciato un avvertimento circa gli effetti distruttivi di questo debito sull'economia generale. Sta mettendo in guardia le persone da un problema creato dal governo stesso! Non c'è altra soluzione se non quella di approvare una legge che permetta agli studenti gravati da questo fardello di poter andare in bancarotta e di terminare tutti i programmi di prestiti agli studenti. Ciò risolverebbe circa il 90% dei problemi. Lo zio Sam ntraprenderà questa strada? Ovviamente no. Pregherà che la crisi se ne vada magicamente? Ovviamente sì.
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di Bill Bonner


Non c'è molto da dire a seguito del nuovo massimo del Dow. Nessuna nuova salita né grande crollo.

Per quanto ne possiamo sapere, il denaro facile della FED ha fatto salire i prezzi delle azioni. Gli investitori si aspettano più soldi facili. Quindi pensano che le azioni saliranno di più.

Siamo stati invitati ad una conferenza di investimento a New York. Ciò che ci ha colpito finora è come siano ottimisti i giovani investitori. Pensano che le azioni saliranno per sempre.

"Ho 36 anni," ci ha spiegato uno. "Ciò significa che ero troppo giovane per entrare nel boom del 1982-2000. Tutto quello che ho visto sono le azioni che vanno su e giù. Sono solo un po' più alte oggi rispetto al 2000 – quando avevo appena 23 anni.

"Ma quando guardo indietro, alla storia del mercato azionario, quello che vedo è un mercato che compie grandi salti in avanti... poi entriamo in periodi in cui i prezzi non vanno da nessuna parte... e poi sperimentiamo un altro grande balzo in avanti. Voglio essere sicuro di non mancare il prossimo grande passo verso l'alto."

La sua lettura della storia del mercato azionario è molto diversa dalla nostra. Quello che vediamo è un mercato che, in termini aggiustati all'inflazione, sale... e poi va giù. Può salire per decenni... e scendere per decenni.

Il prossimo grande movimento al rialzo potrebbe non iniziare per altri 5-10 anni. Nel frattempo, gli investitori potrebbero perdere la metà o due terzi del loro denaro.

Poi di nuovo, potrebbe non esserci un altro rally in vista. Ma il mercato al rialzo degli anni '50 e '60 era basato sulla crescita e sull'espansione della produzione. E il mercato al rialzo degli anni '80 e '90 fu trainato dall'espansione del credito.

Cosa guiderà il prossimo mercato al rialzo? La crescita economica reale ha rallentato a passo d'uomo. La popolazione sta invecchiando. La produttività è in calo. Il credito non può espandersi per sempre.

I più grandi mercati al rialzo sono finiti? Non lo sappiamo. Ma non scommetteremmo il nostro futuro finanziario andando dietro al prossimo.



Ricchezza Illusoria

"Ma le azioni sono salite sin dal 2009," ci ha risposto il giovane. "Le aziende fanno registrare profitti da record. Ci sono un sacco di nuove tecnologie ed innovazioni online. Non vedo alcuna ragione per cui questo mercato al rialzo sia alla fine. Potrebbe andare avanti per molti anni."

Sì, potrebbe.

Ma questo è un mercato guidato dall'illusione... come abbiamo spiegato. E' un'illusione creata dal denaro falso.

"Oh, andiamo... il nuovo denaro della FED è proprio quello vecchio."

Beh, sì... e no. Ciascuno dei vecchi dollari rappresentava una certa quantità di beni e/o servizi. Tale quantità era misurata con il "prezzo" delle cose.

Ora la FED sta creando più dollari – al ritmo di $85 miliardi al mese. Le altre banche centrali stanno facendo qualcosa di simile... con la Banca del Giappone in testa. La BoJ sta creando, in proporzione alle dimensioni dell'economia giapponese, molta più moneta rispetto alla FED.

Allo stesso tempo, l'economia NON sta creando tanto in termini di beni e servizi. La produzione reale del settore privato è circa la stessa di come era 10 anni fa.

Questo è ciò che rende diverso il denaro nuovo da quello vecchio: non è coperto da nuova produzione.

Sarà inevitabile che alla fine dovrà andare alla ricerca della produzione esistente... e non quella nuova. L'unico risultato può essere un aumento dei prezzi. Quanto più in alto? Nessuno lo sa.

Dipende dal tasso di crescita del credito e dalla velocità del denaro... che dipendono da come se la cava l'economia... e da come le persone sono desiderose di sbarazzarsi dei loro dollari. (Cioè, in base alla loro percezione della qualità del loro denaro.)

In un modo o nell'altro, il dollaro varrà meno di quanto vale oggi. Quanto di meno? Solo il tempo ce lo dirà.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Questo pezzo mi ha ricordato il fra Cristoforo dei Promessi Sposi che urla "Verrà il giorno!!!".
    Ed a pensarci bene c'è una profezia, un avvertimento biblico. Cassandra Bonner paventa una catastrofe. Sa che avverrà perché conosce una teoria solida, conosce una spiegazione acuta e sensata, può prevedere una diagnosi perché conosce una patogenesi, conosce il futuro perché ha studiato il passato. Consiglia la prevenzione del danno. Si basa sulla conoscenza e sulla educazione. Non è eccitante ciò che propone implicitamente, ma è sensato. Mostra il rischio e consiglia prudenza.
    E torniamo alla prudenza liberale. Che è figlia della consapevolezza del limite. Il liberale non è avventato, non si fa illusioni. È un tipo concreto e guardingo. Non si fida. Non si fida del potere e della propaganda. Non si fida e non si affida. Preferisce assumersi la propria responsabilità e rimanere libero di fare le proprie scelte perché conscio dei propri limiti e di quelli altrui. Ed allora studia bene le situazioni ed ha imparato a riconoscerne i dati essenziali per interpretarle. È ferrato in buon senso. Ha il religioso timor di Dio ed il laico senso della misura.
    Non sa quando e non sa quanto, ma sa quale esito si profila. Ubriacarsi è divertente ma pericolosissimo. Non ci sono eccezioni, ma casistiche. Ed il rischio non vale la candela.
    La formica contro la cicala. Ed il potere è cicala e produce cicaleccio. Alimenta illusioni con le menzogne e reprime o silenzia la dissidenza. Il potere ha bisogno di creare consenso tra le pecore. Con bastoni e carote. Con sogni e parole d'ordine.
    Più se la bevono più il raggiro è stato efficace e raffinato.
    Invece, il liberale non si conforma. Va controcorrente. Se non si ribella con violenza comunque non partecipa al sistema. Segue il suo sentiero. Mises è stato coerente, non presuntuoso. Ha esposto le ragioni dell'onestà. Ed ha svelato le cause del male. Inganni, illusioni, esiti.

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  2. Ciao And.

    Credo che Manzoni nei Promessi Sposi avesse proposto uan delle migliori letture in chiave economica degli sfaceli provocati dallo stato. Basta leggere il capitolo 12 e si avrà uan chiara idea di come il controllo dei prezzi causi solamente caos e danni. (Mi astengo da ulteriori commenti sulle analisi del testo proposte nella scuola...)

    A questo punto credo abbia usato la frase giusta Ricossa quando scrisse: "la libertà è la più stuprata delle donne e il suo stupro il più impunito dei delitti."

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