di Francesco Simoncelli
[Questo articolo è apparso in precedenza sul magazine online The Fielder.]
«Nell’ambito della realtà le cui connessioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi ad una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso.» -- Werner Karl Heisenberg
Credo che il fascino della prasseologia sia saldamente legato al suo utilizzo versatile in ogni momento della nostra vita. Il buon economista, infatti, cerca sempre di prestare attenzione agli episodi che vengono nascosti da quelli più palesi, scava in fondo a quello che si vede per estrarre quello che non si vede. Era un ottimo esercizio quando, ad esempio, Rothbard guardava le persone che correvano come api nella metropolitana; oltre a trarre una lezione sull'azione umana, trascorreva il tempo in maniera fruttuosa senza bisogno di rigirarsi i pollici. O forse era la mancanza di un lettore mp3 che lo portava a fare queste riflessioni?
No, non penso. Gli studiosi di prasseologia hanno questo "vezzo" e studiano l'azione umana quando possono e quando intuiscono che la situazione che osservano avrà un certo valore esplicativo e didattico. L'esempio di Rothbard ci aiuta ad assimilare meglio la lezione enunciata in precedenza da Ludwig von Mises: l'essere umano è un soggetto agente. Nessuno puo' leggere nella mente altrui, quindi a prima vista potrebbe sembrare che certe persone che fanno determinate cosa non sappiano in realtà cosa stanno facendo. In metropolitana, infatti, le persone sembrano impazzire tutte in una volta. Forse potrebbe trattarsi di un caso di empatia portato agli estremi, ma ognuno di noi sa quello che vuole. Ed agisce conformandosi ai propri desideri per raggiungerli.
Questa semplice riflessione per ricordare al lettore distratto come nessuno puo' sapere cosa vorrà un'altra persona, quindi non puo' prendere decisioni per lui. Da qui ne consegue che il mercato (l'insieme di tutte le azioni di ogni singolo individuo) è l'unica entità in grado di allocare correttamente le scelte dei partecipanti al suo interno. Se ci pensate, è un ottimo escamotage della natura per tenere a bada il lato oscuro degli individui.
Quello che la natura non puo' impedire è la truffa. Ci vuole talento anche in questo, non è facile manipolare il pensiero altrui al fine di farlo cadere in una spirale distruttiva che lo porterà a cedere con l'inganno parte del suo guadagno a qualcuno che non lo merita affatto. Perché gli uomini intuiscono che è impossibile controllare il mercato, quello che invece è possibile è manipolare il pensiero altrui facendo credere con l'inganno che ci sono alcuni in grado di controllarlo. Insomma, un bluff. E' lo stesso scenario che avviene all'interno dell'attuale sistema bancario centrale: il corso del fiume è estraneo all'influsso dei sassi lanciati nel suo letto dai banchieri centrali, questi ultimi possono solo influenzare temporaneamente il suo corso.
I pianificatori centrali gestiscono molti artifizi mentali che tentano di imbrigliare il pensiero comune in uno schema più vicino possibile alla prevedibilità. Questo permette loro di prolungare l'illusione e restare al comando il più a lungo possibile. La loro posizione è ambita, ma pochi riescono ad annichilire la loro coscienza a tal punto da arrivare lì in cima. C'è chi direbbe che ricoprire quel ruolo significa perdere progressivamente ogni briciolo di empatia umana e buon senso. Puo' darsi, ma cio' non toglie che essere pianificatori centrali non vuol dire altro che essere ladri. E non tutti sono abili ladri.
Sanno che prima o poi finirà. Ma cercano di farlo durare fintanto che sono al comando. Mediante ulteriori artifizi? Potete scommetterci! Poi il testimone passerà alla nuove generazione di ladri, e se saranno tanto abili da far perdurare ancora un po' la truffa buon per loro, altrimenti addio.
UN ESEMPIO PERSONALE
Lo studioso della prasseologia, quindi, deve avere mille occhi. I momenti di relax non sono molti perché c'è da imparare in ogni momento della nostra vita. La sua fugacità ci permette di trarre vantaggio da ogni situazione in cui ci troviamo, in caso contrario ci sarà solo spazio per il rimorso. E uno dei momenti in cui mi sono ritrovato ad essere profondamente rapito da un "momento prasseologico" è stato quando ho visto una puntata della terza stagione de Il Trono di Spade. Il capolavoro televisivo tratto dalla penna di George R. R. Martin offre una serie di spunti economici davvero intriganti, ma mi limitero' a proporvene alcuni (anche perché il costo di opportunità è alto dato che in questo modo dovrei vedermi le puntate due volte...).
Attraverso questi esempi mi aspetto che capiate come il nostro mondo è stato raggirato da una serie di bluff che non fanno altro che fuorviare la mente di coloro inclini a credere a delle promesse vuote. Il primo esempio ci vede considerare il regalo di Tyrion Lannister ad uno dei suoi tirapiedi: del tempo da passare con tre (tre!) avvenenti e snodate (snodate!) prostitute. Ora, se avessi dovutto immaginare anche come sarebbe stato passare la notte con tre donne di quel tipo, avrei dovuto riguardare la puntata per la terza volta... meglio rimanere concentrati. Non ci interessano i motivi per cui è stato fatto questo regalo, ma ci interessano i fatti successivi.
Il tirapiedi torna abbastanza silenzioso dal suo padrone e riporta l'importo di denaro che Tyrion aveva lasciato alle tre prostitute, come ho detto era un suo regalo per il giovane servo. A questo punto il figlio di casa Lannister si interroga su come sia stato possibile che quelle donne abbiano potuto rifiutare il denaro che era stato dato loro per soddisfare il giovane servo. Nella sua ottica il denaro è sempre stato al centro del mondo, la sua casa è ricca a tal punto da potersi permettere fiumi di oggetti e di servizi... come è possibile che donne che dedicano il loro tempo a degli uomini per poi essere pagate abbiano rifiutato lo scopo del loro essere in affari?
E' qui che Tyrion commette l'errore. Pensa che il denaro sia un fine, uno scopo da raggiungere, un traguardo fine a se stesso. Non c'è niente di più sbagliato, perché il denaro non è altro che un mezzo per raggiungere i propri scopi, proprio perché le persone pagano gli elementi che comprano con gli elementi che hanno venduto in precedenza ad altri attori economici. Ad esempio, un panettiere paga le scarpe che vuole comprare attraverso le pagnotte che sforna; il denaro serve principalmente a superare i limiti del baratto (come la doppia coincidenza di bisogni). Il denaro esiste perché è un mezzo che permette di velocizzare lo scambio tra due parti che si incontrano volontariamente; e per noi esseri umani il tempo è un fattore cruciale.
Ovviamente ci sono altri motivi per cui il denaro è diventato la merce più commerciata (es. unità di conto, ampiamente accettato, ecc.), ma credo che questo sia il primo che viene in mente quando se ne parla. Nella mente di Tyrion, così come nel nostro mondo attuale, il denaro è stato falsamente dipinto come una necessità dalla quale non si puo' prescindere: il fine ultimo di tutti gli scambi. Ed è per questo motivo, principalmente, che le banche centrali di oggi stanno manipolando il mercato monetario: credono di poter innescare la scintilla della ripresa economica attraverso l'induzione al consumo.
Ma si scordano che è in atto una correzione (nonostante si sforzino di contrastarla), la quale sta ridirezionando la produzione mondiale. Questo significa molto denaro in cerca di pochi beni, ovvero, uno scambio di qualcosa per niente.
Il denaro è e resterà sempre un mezzo. Per arrivare cosa? Ognuno di noi conosce la propria risposta a questa domanda. Inoltre, quello che Tyrion Lannister manca di comprendere nel suo stupore è che ogni individuo ha un set di valori i quali possono essere soddisfati solo da elementi considerati da noi di "maggior valore." Nel nostro caso le prostitute hanno valutato la prestazione del giovane servo superiore al denaro, sono state ripagate secondo la loro ottica dalla virilità del tirapiedi. Valore soggettivo, è questo quello che in realtà conta nella vita di ogni individuo e quello che è stato annebbiato dalle mistificazioni mainstream.
Abbiamo un'altra prova di questa tesi quando un altro personaggio aspirante al trono di spade, Daenerys Targaryen, propone un certo scambio ad un venditore di soldati. In questa occasione c'è in ballo una trattativa per un esercito composta da circa 8,000 unità, il quale in termini di denaro costerebbe davvero una fortuna. La giovane pretendente al trono non possiede un tesoro simile, quindi propone uno scambio diverso: quell'esercito in cambio di una bestia mitologica. Il possessore dell'esercito cambia improvvisamente atteggiamento nei suoi confronti, da sposcchioso e superbo a stupito ed interessato.
Possibile che una singola bestia possa valere 8,000 uomini ben addestrati, feroci e disposti a tutto per il proprio padrone... anche a suicidarsi se viene detto loro di farlo? Secondo il suo set di valori sì. Lo stesso accade quando, nella puntata successiva, Lord Varys confida a Tyrion Lannister che nella sua ottica non esiste moneta migliore dei segreti degli uomini.
L'ULTIMO SCHEMA DI PONZI
L'ultimo spunto di cui vorrei parlarvi di questo articolo è molto illuminante perché ci ricorda come gli stati moderni riescono a finanziarsi attraverso un altro grande bluff: il sistema pensionistico. Il protagonista di quest'ultimo esempio è sempre Tyrion Lannister, il quale spiega ad un suo guardiano fidato come il regno sia andato avanti in tutti quegli anni senza doversi impadronire di nuovo oro. Ci sono delle nozze importanti in vista e il regno deve prepararsi ad un esborso di soldi davvero ingente, cosa che in realtà non puo' permettersi perché in passato il tesoriere ha agito in modo sconsiderato. Come? Prendendo in prestito. Ora i nodi sono venuti al pettine ed i debiti devono essere onorati.
Nel nostro sistema esiste uno schema simile che è andato avanti da molto tempo, ma che ora sta iniziando a scricchiolare (cosa che evidenzierà infine la sua natura truffaldina): il sistema pensionistico. Con questo trucco lo stato ha potuto ottenere per anni una fonte di denaro davvero cospicua da gestire per i suoi affari, infatti lo schema pensionistico è potuto andare avanti solo perché è sostanzialmente uno schema di Ponzi e attraverso l'entrata di maggiori polli al suo interno e le "riforme" che lo hanno caratterizzato nel tempo, ha continuato ad operare per tutti questi anni.
Lo stato ha preso in prestito a lungo termine e ripagherà coloro che ne usciranno per tempo con denaro svalutato. Coloro che hanno battuto il sistema sono rappresentati solo da una categoria: quelli che hanno ricevuto i benefici ed ora sono morti. L'attuale programma pensionistico è insostenibile perché non puo' sostenere l'attuale tassazione ed i benefici previsti. E allora l'età pensionabile si allontana.
Inoltre la curva demografica è in progressivo invecchiamento, questo vuol dire meno partecipanti alla truffa. Per far fronte a questa mancanza lo stato deve indebitarsi di più ed emettere più titoli di debito. Ma i fondi pensione, per ottenere dei tassi di rendimento sui soldi investiti (nessuno investirebbe denaro se il tasso di rendimento fosse dello 0%), non hanno fatto altro che accumulare i bond del governo cercando non solo di salvaguardare la solvibilità dello stato (solo di facciata) ma anche di ottenre dei rendimenti decenti. I fondi pensioni non sono altro che questo: montagne di IOU degli stati.
Con la recenti crisi e la necessità impellente di mantenere a galla i vari stati mondiali, le principali banche centrali hanno stampato denaro a tavoletta abbassando artificialmente i rendimenti dei titoli di stato. Questo costringe tutti coloro affamati di rendimenti in titoli sempre più rischiosi, esponendoli a perdite sempre più grandi. Non sorprende, quindi, se i titoli dei giornali aprono con i fondi pensioni che languiscono in pessime condizioni in Europa così come negli Stati Uniti.
Ottenere più denaro per gl istati ora è davvero dura perché non possono aumentare ulteriormente le tasse (fiscalmente controproducente) e né tagliare i benefici attuali (politicamente suicida). Quindi continuano a spendere.
Spesa ed entrate totali degli stati europei (27 paesi) in miliardi di euro. Fonte: Eurostat |
Infine gli stati dovranno rompere le loro promesse, e quelle legate al sistema pensionistico saranno quelle che avranno le conseguenze più aspre. I tassi di interesse sui mutui trentennali che si supponeva il programma dello zio Ben doveva abbassare, stanno invece aumentando. Sono arrivati al 4%. Conseguenze "impreviste." Qual è quindi la soluzione che ha in mente il nostro supereroe barbuto? Semplice, aumentare il programma mensile di QE a $95 miliardi. Non esiste nessun piano B. E' per questo che la bolla del emrcato azionario esploderà. E' per questo che la bolla del mercato obbligazionario esploderà. E' per questo che tutte le altre bolle gonfiate dalle abnche centrali esploderanno.
Nonostante il controllo di quella liquidità creata dalla banche centrali per salvare i TBTF stia tamponando l'impatto inflazionistico nell'economia più ampia, la decisione delle banche centrali di risolvere i problemi dell'economia reale pensando semplicemente di ricorrere ad una politica monetaria accomodante porterà con sé un grande prezzo da pagare: l'inflazione non puo' essere contenuta per sempre. Le riserve in eccesso che le principali banche centrali del mondo tengono parcheggiate presso le loro sedi verranno utilizzate prima o poi.
L'incertezza europea, la spacconaggine americana, la testardaggine giapponese ed il rallentamento cinese saranno gli inneschi.
GLI AUSTRIACI AVEVANO RAGIONE
La pila di menzogne ed illusioni su cui è stata eretta la società odierna ha causato e sta causando enormi sconquassi, ma tutto questo poteva essere evitato se solo si fossero adocchiati i testi giusti i quali non hanno fatto altro che predire i ripetuti fallimenti della pianificazione centrale nel corso del tempo. Pensate all'Azione Umana (1949) di Ludwig von Mises in cui, ad esempio, venivano elencati i motivi per cui il sistema pensionistico sarebbe fallito. Oppure, sempre dello stesso Mises, The Theory of Money and Credit (1912) in cui venivano analizzate le cause dei cicli boom/bust.
Questi testi hanno guadagnato influenza grazie alla loro coerenza ed alle loro analisi specifiche dei problemi economici che più stanno a cuore all'uomo comune. Non hanno avuto risonanza nelle sale accademiche, per questo motivo non sono mainstream. Al giorno d'oggi la Scuola Austriaca è una frangia nel pensiero economico dominante ed è stata un paria per molti anni agli occhi degli economisti e dei commentatori mainstream. Dopo il crollo devastante del 2008 ha iniziato ad avere visibilità. Molte persone si sono avvicinate ad essa perchè sembrava possedere qualità "preveggenti." Non è così.
Tutto nacque da una semplice riflessione pensata da Mises: "Cosa induce tutti gli imprenditori a cadere in errore tutti allo stesso tempo?" Ragionando su questa domanda riuscì a costruire una teoria economica solida che ancora oggi viene utilizzata per mettere in guardia gli individui quando iniziano ad affiorare i primi allarmi di una possibile bolla speculativa. E' accaduto precedentemente al 2008.
Il punto di svolta è arrivato in seguito alla Prima Guerra Mondiale. In precedenza i governi perseguivano una politica essenzialmente di laissez-faire, lasciando le questioni monetarie e commerciali ai diretti interessati. In quel periodo, infatti, il panorama economico agiva in accordo a teorie economiche legate a mercati liberi ed alla proprietà privata. Ma il progetto di creare una banca centrale, fallito nel XIX secolo sotto Madison, fece sbocciare i suoi fiori nel 1913 portando alla luce un sistema di cartello bancario che avrebbe indotto l'ambiente economico a trovare una nuova teoria economica che giustificasse e prolungasse l'esistenza di questo obbrobrio.
Nonostante i residui del libero mercato permisero alla depressione del 1921 di passare inosservata, non accadde la stessa cosa per quella del 1929 dove spiccarono due figure contrapposte in Inghilterra: J. M. Keynes e F. A. Hayek. Entrambi proposero teorie economiche per far fronte a questa Grande Depressione, entrambi ebbero parecchia visibilità; ma solo il Keynesismo riuscì a spuntarla. L'establishment aveva trovato la sua giustificazione. Da quel momento in poi la Scuola Austriaca sarebbe caduta nel buco della memoria.
Il Keynesismo portava con sé uan visione dell'economia fredda e calcolatrice, trasformò una scienza umana in una scienza naturale. Al posto degli uomini c'era spazio solo per numeri e formule matematiche, l'azione umana è stata accantonata per fare spazione all'ingegneria finanziaria. E' un prezzo che ancora stiamo pagando, ed il conto è sempre più salato.
Oggi pero' la Scuola Austriaca sta riguadagnando visibilità. Perché? Perché il pensiero Keynesiano sta fallendo, e nonostante emergano "nuove" teorie sulla falsariga di quella Keynesiana (es. MMT) non riusciranno a sopravvivere ad un semplice fatto: il Keynesismo è stato in carica per oltre 60 anni e non potrà incolpare nessun altro per i suoi errori intrinsechi. Le sue "ricette" hanno accompagnato le politiche del mondo sviluppato e hanno influenzato la risposta dei governi alla recente crisi. La virtù del risparmio, della prudenza negli investimenti e di raziocinio nella contrazione di deibiti è stata soverchiata dalla spesa senza limiti o confini. Ancora una volta Mises offrì una prova di questi aspetti in Planned Chaos (1947).
La Scuola Austriaca ha sempre messo in guardia gli individui su questi problemi e ha presentato la spiegazione più coerente tra le relazioni che intercorrono tra i vari attori economici, accendendo le luci verso una prosperità nella capacità dei singoli individui piuttosto che nei capricci di una ristretta cerchia di presuntuosi ingegneri sociali.
CONCLUSIONE
La pianificazione centrale non puo' gestire e controllare la volontà di miliardi di persone, ma può influenzarle e manipolarle, spingerle con l'inganno verso sentieri tracciati dai capricci di una ristetta cerchia di persone. La percezione della realtà è diversa dalla realtà stessa, e modellare le percezioni è uno strumento potente per annebbiare e truffare la mentalità altrui. La manipolazione delle percezioni puo' essere attuata attraverso la distorsione delle condizioni ambientali in cui gli attori economici si muovono ed operano, veicolando la fallacia secondo cui gli individui sono solo dei pezzi senza volontà su una scacchiera.
Jung ci ricorda che non è vero, le persone nascono con una scelta e di conseguenza modellano secondo le loro volontà le condizioni ambientali in cui si trovano a rapportarsi. I pianificatori centrali non hanno il controllo di nulla, sono degli abili truffatori.
La prova? Si preoccupano del breve termine senza badare al lungo termine. E' per questo che le loro "soluzioni" sono passibili di eventi imprevedibili, ed è per questo che i timori dei banchieri centrali continuano a coinvolgere effetti nefasti se smettessero di intervenire. Non esiste strategia di uscita, sono stati accumulati errori che possono essere corretti attraverso una sana pulizia dei mercati, non lasciando scampo al Grande Default.