Le indecisioni riguardavano la velocità di movimento (connessa al piano di scivolamento) ed eventualmente i tempi di caduta della frana, in quanto taluni dubitavano sull'effettiva unicità della stessa, essendo più propensi a dividerla in due porzioni (a est e ovest del torrente Massalezza), destinate a distaccarsi in tempi diversi. Va infatti ricordato che la decisione di costruire una galleria di sorpasso o bypass della frana sul fianco della valle opposto a quello "pericolante" (che avesse contemporaneamente salvato l'invaso e permesso il controllo del lago a monte rimasto senza emissario in caso di caduta della frana) fu avanzata già nel novembre del 1960 e i lavori di costruzione della stessa iniziarono già dal febbraio del 1961. Era dunque chiaro che la frana era di tale portata da essere in grado di rendere inefficiente il serbatoio interrandone completamente circa 2–3 km dello stesso, e riducendone la portata di quasi la metà. Le rilevazioni sui movimenti della frana attraverso capisaldi cominciarono già nell'estate del 1960, mentre dati sui livelli di acqua nei piezometri furono raccolti dall'estate successiva..
L'oggettiva imprevedibilità dell'evento riguardava solo il "momento esatto" nel quale la frana si sarebbe effettivamente messa in movimento e, solo in parte, di quali sarebbero stati gli eventi scatenanti. Le variabili in gioco furono subito legate all'altezza dell'acqua nell'invaso e a una sua eventuale, ma quasi certa, correlazione con le precipitazioni atmosferiche.»
~ Disastro del Vajont, Wikipedia.
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di Gary North
Ludwig von Mises è stato inviso a diverse generazioni di economisti, 1912 (Theory of Money and Credit), fino alla sua morte nell'Ottobre 1973.
Questo risentimento aveva alla base una serie di motivi. In primo luogo, Mises sosteneva una spiegazione della causalità economica basata rigorosamente sul libero mercato. Erano statalisti. In secondo luogo, continuò a predire cose che si sarebbero avverate – eventi che i suoi critici negavano che sarebbero potuti accadere. Questo lo faceva sembrare superiore e faceva sembrare loro degli zimbelli. E per questo erano risentiti.
Volevano portarlo giù di una tacca – più tacche, se avessero potuto. E' sempre a causa dell'invidia, infatti alcuni dei suoi critici erano verdi dall'invidia.
Recentemente ho scritto un articolo sulla decisione della Yale University Press nel 1963 di rilasciare un'edizione grottesca del capolavoro di Mises, L'Azione Umana (1949). E' una storia dimenticata, anche all'interno dei circoli dell'economia Austriaca. Potete leggere il mio articolo qui.
Mises era inviso. Lo si può affermare senza essere smentiti dopo questo incidente scurrile. Mostrava la vendetta meschina di uomini oscuri pieni di risentimento nei confronti di un grande pensatore. Era pura invidia. L'editore della Yale University Press era disposto a rilasciare un libro brutto. Era disposto a subire l'imbarazzo di un lavoro di composizione tipografica davvero incompetente. Perché? Perché lui era in grado di portare Mises giù di una tacca, o almeno così pensava. Aveva torto.
Oggi Mises è conosciuto in tutto il mondo. Il sito web del Ludwig von Mises Institute ha cinque volte il traffico del sito web dell'American Economic Association, l' organizzazione principale degli economisti accademici.
Gli uomini meschini che hanno cercato di portarlo giù di una tacca non erano conosciuti da molte persone ai loro tempi. Mises invece sì. Oggi non possono essere nemmeno dimenticati, perché non sono mai stati conosciuti da abbastanza persone in modo da poter essere dimenticati. Mises è più conosciuto oggi di quanto non lo fosse durante la sua vita. Questo non accade quasi mai a nessuno, e sicuramente non a qualcuno nel mondo accademico, dove le mode vanno e vengono, e così anche le reputazioni.
PREVIDENZA SOCIALE
Nell'edizione del 1949 dell'Azione Umana, che è disponibile online gratuitamente, ha offerto un'analisi della fondazione politica della Previdenza Sociale. Questo programma è stato descritto come il gioiello della corona nel welfare americano. Ha esposto questo gioiello per quello che è: vetro – e non in vetro Steuben. E' più come il vetro degli specchi, come in "specchietti per le allodole."
In regime d'interferenza governativa nel risparmio e nell'investimento, Paul, nell'anno 1940, risparmia versando 100 dollari all'istituto nazionale d'assicurazione. Riceve in cambio un titolo che è virtualmente un incondizionato "I O U" [I Owe You, Vi devo] del governo. Se il governo spende i 100 dollari in spese correnti, non si ha nessun capitale addizionale, e non ne consegue alcun aumento di produzione. L'"I O U" governativo è un titolo tratto sui futuri contribuenti. Nel 1970 un certo Peter può avere da adempiere alla promessa governativa sebbene non derivi alcun vantaggio dal fatto che Paul nel 1940 abbia risparmiato 100 dollari. Così diventa ovvio che non v'è bisogno di guardare alla Russia sovietica per comprendere la parte della finanza pubblica al giorno d'oggi. Il vecchio argomento che il debito pubblico non è un gravame perchè "lo dobbiamo a noi stessi" è fallace. I Paul del 1940 non lo devono a se stessi. Sono i Peter del 1970 che lo devono ai Paul del 1940. L'intero sistema è l'acme del principio di breve termine. Gli uomini di stato del 1940 risolvono i loro problemi spostandoli sugli statisti del 1970. A quella data i primi saranno morti o saranno in età venerabile, e si glorieranno della loro meravigliosa realizzazione, la previdenza sociale. (p. 846)
Il valore attuale delle passività non finanziate della Previdenza Sociale e del Medicare supera i $222 bilioni.
Nel 1949 Mises comprese pienamente quale fosse il problema: IOU emessi dal governo che non potevano essere ripagati. I suoi colleghi accademici lo negavano o non lo menzionavano affatto. Anche i loro eredi spirituali non ne fanno menzione. Ma i numeri continuano a crescere senza sosta. L'inchiostro rosso è come un lago dietro una diga – una diga costruita e garantita dallo stato con diverse crepe nella struttura.
La Previdenza Sociale era entrata in vigore solo da dieci anni quando scrisse questa breve critica. Era un immigrato dall'Austria, passando per la Svizzera. I suoi critici si chiedevano: "Che cosa sa?" Non fu preso sul serio dalla critica, ma i suoi lettori lo presero sul serio e lo prendono sul serio ancora oggi.
I programmi di Previdenza Sociale/Medicare sono i più grandi schemi di Ponzi della storia. Sono imitati in tutto l'Occidente. Porteranno tutti allo stesso risultato: il default. Quando arriverà, Mises sarà visto come un profeta. Non lo era, egli si limitò a
- comprendere la causalità economica, ed a
- seguire la logica del suo ragionamento.
Ma in un mondo intellettuale disciplinato dal Keynesismo, l'uomo che ha comprensione economica appare come un profeta.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
grande. o mises e liberalismo, o mmt e statalismo socialista puro. il tempo delle bugie volge al termine
RispondiEliminaovvio, mises. come non ammirare un uomo del genere!
RispondiEliminaCiao gdbarc.
RispondiEliminaOggi mi sono imbattuto in questo articolo. Secondo il pezzo è dall'inizio del 2013 che risuonano avvertimenti riguardo una bolla nei bond americani. Nell'ultimo mese Bill Gross ha avertitto di questo esito. Questa settimana è toccato a Warren Buffet (che invece ignora la bolla del mercato azionario USA). Guardano i monitor e si accorgono di quello che succede, non hanno una teoria economica a supporto delle loro affermazioni.
Ignorano gli insegnamenti della Scuola Austriaca. Questo è un mio articolo di più di un anno fa: Tic, tac, tic, tac.
Finirà con un bel botto.
Ma la domanda che maggiormente assilla i gold bugs in ogni parte del mondo è la seguente:
RispondiEliminaFrancesco, ma tu che ci fai a scienze biologiche?
Che c'entra s.b. con l'economia della Scuola Austriaca?
P.s.: scusa la curiosità ma è tanto che volevo chiedertelo.
Ciao And.
RispondiEliminaCome non chiamare in causa anche qui Mises? :)
«Colui che vuole concludere qualcosa nella prasseologia deve essere avvezzo alla matematica, alla fisica, alla biologia, alla storia e alla giurisprudenza per non confondere i metodi e i compiti della teoria dell'azione umana con i metodi e i compiti delle altre branche della conoscenza. Quello che c'era di sbagliato con le varie scuole storiciste d'economia era essenzialmente che i loro adepti erano meri dilettanti in campo storico. Nessun matematico competente può fallire nel riconoscere la varietà delle fallacie fondamentali in quella che è chiamata economia matematica e in special modo nell'econometria. Nessun biologo fu mai beffato da un organicismo dilettantesco quale quello di Paul de Lilienfed. Quando una volta espressi questo parere durante una lezione un giovane obbiettò: "Lei chiede troppo per un economista, nessuno mi può costringere a studiare tutte queste materie." La mia risposta fu: "Nessuno la obbliga o le chiede di diventare un economista.»
In realtà la "deriva" economica arrivò qualche anno dopo che presi l'indirizzo biologico. Quest'ultimo, infatti, è sempre stata una materia che mi ha affascinato, ma lo studio dell'economia in ottica Austriaca mi ha folgorato e ho scoperto di riuscire ad apprendere velocemente concetti che credevo fossero al di là della mia portata. Certo, ho ancora molta strada da fare però spero di riuscire a tirare fuori qualcosa da questa carriera, e avere un piano di riserva non guasta mai.
Grande risposta Francesco.
RispondiEliminaIo sono arrivato qui, invece, seguendo l'istinto, non saprei come altrimenti definirlo, per l'indipendenza e la libertà. Sentii per la prima volta parlare di catallassi e Mises al tempo dei Radicali di DellaVedova, ma fu solo un'impressione superficiale. Molti anni dopo mi imbattei in Usemlab alla ricerca di una spiegazione alternativa della crisi. Da li' arrivai su vonMises Italia e cominciai a leggerti. Poi l'approdo su questa isola che non c'è, come scrisse una volta gdb.
Anche io proveniente da studi prima classici e poi scientifici: medicina.
Comunque, hai ragione sulla "leggibilità" immediata della Teoria Austriaca. Quasi disarmante nella sua chiarezza e schiettezza. L'economia del buon senso andato, cioè del limite. Esattamente l'opposto della economia dell'intervento senza limite, fino alla manipolazione della realtà ed alla negazione delle leggi del libero scambio.
E tu gdb?
studi classici, scuola privata dai preti. non avendo avuto un buon insegnante di math alle medie, non ho poi più capito una sega. non volendo apparire ignorante di economia, che è argomento di gran moda, di li la necessita di una teoria economica, che prescindesse dalla mat. e non solo l ho trovata ma è pure l unica giusta. che culo! in realta poi ho capito che è meta economica, e che di economia ci capisco in quanto avvocato, e dunque esperto di truffe e raggiri! sin da ragazzo non mi ritrovavo con l idiozia e la banalita dei destri, e con l idiozia e la poverta mentale dei sinistri. il mio amore innato per la liberta confliggeva con l inquadramento sinistro ed i bacchettoni a dx. pensavo si avere il pensiero scisso. come quello che andando in autostrada e incontrando 1000 vetture provenienti in senso opposto, ascolta alla radio l annuncio: "attenzione, un folle in autostrada in contromano", e dice "uno? saranno mille". ecco, poi ho capito che in contromano erano davvero quei mille, dal pensiero scisso. e che le materie umanistiche e scientifiche sono la stessa cosa. ringrazio il latino: letteratura, storia, poesia, filosofia, umanesimo, logica (e quindi matematica). sete di capire, amore di liberta, ci si nasce. perciò non c è un momento preciso, ma un processo. che non finisce mai. sulla risposta di francesco, ero sicuro sarebbe stata quella, avendo gia incontrato quel brano di mises. scusa barbina, come la mia :) in realta cerca in laboratorio la pietra filosofale.
RispondiEliminaBeh, gdb, con la teoria economica c'hai avuto culo. E pure io.
RispondiEliminaCon la squadra del cuore, invece, ... XD
Scusa, ma erano giorni che non volevo, signorilmente, infierire... Ma oggi me l'hai strappata dalla tastiera...