venerdì 10 maggio 2013
E' ufficiale: La politica economica globale è finita nelle mani di pazzi scatenati
di Detlev Schlichter
La lezione del 2007-2008 doveva essere chiara: rafforzare il PIL con l'espansione monetaria – come ha fatto più volte la FED di Greenspan tra il 1987 ed il 2005, e più pericolosamente tra il 2001 ed il 2005 quando per accorciare una lieve recessione ha gonfiato un'enorme bolla immobiliare – può solo portare a boom di breve termine seguiti da bust gravi. Una politica di credito artificialmente a buon mercato non può non provocare sottovalutazione del rischio, cattiva allocazione del capitale ed una struttura finanziaria fortemente squilibrata, tutto questo poi porterà il falso boom ad un brusco arresto. I "bei tempi" dell'espansione monetaria, in gran parte caratterizzati da profitti eccezionali per il settore finanziario e dalla falsa prosperità degli asset finanziari e immobiliari (in gran parte goduti "dall'1%"), devono necessariamente finire con un mal di testa.
La crisi iniziata nel 2007 è stata quindi una grande opportunità: un'occasione per consentire al mercato di liquidare le dislocazioni accumulate e di portare l'economia in equilibrio; un'occasione per riflettere sull'instabilità intrinseca generata dall'attivismo della banca centrale e dalla manipolazione dei tassi di interesse; un'occasione per tagliare un settore finanziario gonfiato dall'influsso di denaro a basso costo; ed un'occasione per tornare al denaro sonante e, beh, al capitalismo. La leggerezza con cui si parla di "crisi del capitalismo" è sconcertante (una sciocchezza veicolata dal presupposto che tutto ciò che viene sostenuto dai banchieri deve essere rappresentativo dell'ideologia del libero mercato), il moderno sistema di "finanziamento delle bolle," del denaro fiat a basso costo e del debito eccessivo ha ben poco a che fare con il vero capitalismo di libero mercato.
Tale opportunità non è stata presa ed ora è persa – magari fino alla prossima crisi, per la quale non ci vorrà molto tempo. In questi ultimi anni è diventato chiaro – ed ancora di più negli ultimi mesi e settimane – che ci stiamo muovendo con una certa velocità nella direzione opposta: sempre più denaro, sempre più credito a basso costo e sempre più mercati manipolati (vi è una notevole eccezione di cui parlerò dopo). I responsabili politici non hanno imparato niente. Gli stessi errori vengono ripetuti e le conseguenze faranno sembrare il 2007/8 un pic-nic.
Da "salvare il mondo" a gonfiare nuove bolle
Non sono mai stato molto ottimista sul fatto che sarebbe stata imboccata la via del ritorno al libero mercato e alla moneta sonante. Nel 2009 ho lasciato il mio lavoro nel mondo della finanza e ho cominciato a scrivere Paper Money Collapse, le autorità avevano già deciso che per affrontare le conseguenze delle bolle finanziate avevano bisogno di più denaro gratis. Il "quantitative easing," gli enormi salvataggi bancari, la spesa a deficit ed i tassi ultra-bassi erano diventati la strategia politica a livello globale. Ma almeno è stata tenuta in piedi per un po' la pretesa che queste erano misure temporanee – brutte e prive di scrupoli, ma necessarie per salvare "il sistema" date le terribili condizioni del 2008. Il primo round di monetizzazione del debito dopo il crollo di Lehman – lo scambio di $1 bilione di titoli garantiti da ipoteca dai bilanci delle banche con riserve bancarie stampate da Bernanke grazie al "quantitative easing 1.0" (QE1) – è stato presentato come misura di emergenza per evitare crolli bancari ed una crisi sistemica.
Non ho mai pensato che questa fosse una logica convincente poiché mi era chiaro che qualunque fossero le dislocazioni accumulate, non vi era alcuna alternativa alla loro liquidazione da parte del mercato. Interrompere, ritardare e sabotare questo processo essenziale di pulizia e ribilanciamento economico avrebbe solo causato nuovi problemi. Anche supponendo che queste erano misure da affrontare con "eventi estremi," non potevo sostenerle né allora né adesso. Ma sta diventando chiaro che queste misure non sono né temporanee né limitate ad evitare corse agli sportelli bancari o il caos sistemico; ora, dopo che la popolazione è diventata abbastanza abituata a tali misure e dopo che il settore finanziario dipendente dal denaro a basso costo ha cominciato ad inserirle nei suoi modelli di business, costituiscono la "nuova normalità" e sono accettate come strumenti "moderni" dei banchieri centrali. I tassi di interesse a zero, i bilioni di dollari in operazioni di mercato aperto per manipolare i prezzi degli asset e per "gestire" la curva dei rendimenti sono ormai solo un altro elemento di ordinarietà nella moderna economia a denaro fiat. Nessuno parla di contenere l'attivismo della banca centrale. Sta crescendo piuttosto la tentazione di utilizzare questi strumenti per avviare un altro boom artificiale.
Nel suo eccellente libro The Great Deformation – The Corruption of Capitalism in America, David Stockman fornisce un resoconto affascinante di come i principi della moneta sonante, i bilanci in pareggio ed una sfera d'azione dei governi più ristretta siano stati progressivamente indeboliti, traditi, danneggiati e alla fine completamente abbandonati nella politica americana (spesso da politici Repubblicani e anche da alcuni dei presunti "eroi del libero mercato" del folklore Repubblicano), e di come il cocktail odierno di bolle finanziarie e deficit da bilioni di dollari rappresentino l'inevitabile sbocciatura di semi distruttivi che sono stati seminati con il New Deal di Roosevelt e con il default di Nixon per il gold exchange standard di Bretton Woods. In un capitolo sulla recente crisi, Stockman sostiene in modo convincente che il vergognoso piano di salvataggio di Wall Street nel 2008, (in particolare di Goldman Sachs, Morgan Stanley e poche altre entità altamente indebitate attraverso il salvataggio del gigante delle "assicurazioni" AIG) è stato venduto al Congresso e alla popolazione con pretese esagerate secondo cui l'economia della nazione era a rischio imminente di crollo. Dalla mia posizione di economista ed operatore di mercato all'epoca di questi eventi, l'analisi e l'interpretazione di Stockman mi apparvero del tutto coerenti e corrette. Ma anche se fossimo stati disposti a dare più credito alle affermazioni degli interventisti, secondo cui la ricaduta per Main Street sarebbe stata notevole, ciò avrebbe solo sottolineato quanto avevano destabilizzato l'economia le precedenti politiche allentate della FED, e sarebbe rimasta ancora aperta la questione se potesse essere un obiettivo ragionevole sostenere queste dislocazioni su larga scala contro le forze di mercato.
Sia come sia, le dislocazioni sono state in gran parte sostenute e se ne sono aggiunte un sacco di nuove. Parlare di "exit strategy" – cioè, di una "normalizzazione" dei tassi di interesse e la contrazione dei bilanci delle banche centrali – ha ormai perso praticamente il senso. I tassi di interesse super-bassi sono ora un tonico permanente per il settore finanziario. Infatti, negli ultimi 15 mesi la natura del dibattito si è spostata sensibilmente poiché sta progressivamente guadagnando adepti questa nuova idea: il nuovo set di strumenti iper-interventista dei banchieri centrali (utilizzato con il pretesto di evitare l'Armageddon finanziario nel 2008) dovrebbe essere utilizzato in modo proattivo per innescare un nuovo boom indotto dall'espansione monetaria, dovrebbero essere impiegate la stampa di denaro e la monetizzazione del debito per generare un nuovo ciclo di crescita. Molti economisti stanno di fatto chiedendo una nuova bolla.
In America, il QE2 era già rivolto ad incrementare i prezzi del debito pubblico e a ridurre i tassi di interesse incoraggiando ulteriori prestiti – il che significa naturalmente più debito, l'opposto di un deleveraging e di un riequilibrio. E il QE3 – che è un esercizio di fissaggio illimitato dei prezzi con l'acquisto mensile di $85 miliardi di titoli ipotecari ed obbligazionari – ha ufficialmente il compito di abbassare il tasso di disoccupazione... i funzionari della FED pensano seriamente che possono creare posti di lavoro (redditizi e duraturi?) manipolando i prezzi degli asset.
La rinascita dei folli monetari
L'aumento della ricchezza reale è sempre ed ovunque il risultato dell'accumulo di capitale produttivo, il che significa risorse reali risparmiate attraverso il non-consumo del reddito reale ed il suo impiego da parte degli imprenditori in mercati competitivi sotto la guida di prezzi non manomessi. Tale processo richiede denaro apolitico, sonante ed internazionale. La svalutazione monetaria ostacola sempre la creazione di ricchezza reale; non la aiuta. La politica monetaria allentata porta a boom e bust, mai ad una prosperità duratura. La politica monetaria allentata non è un gioco a somma positiva e nemmeno un gioco a somma zero. Si tratta sempre e comunque di un gioco a somma negativa.
Sostenere, invece, che le prestazioni dell'economia e la ricchezza della società siano arricchite dal pompaggio di maggior denaro fiat attraverso il sistema finanziario richiede un notevole grado di analfabetismo economico e, sulla scia della recente crisi, un'amnesia selettiva. Non troppo tempo fa, tali affermazioni riguardo ai benefici dell'inflazione e alla stampa di denaro avrebbero chiaramente etichettato i relativi propositori come pazzi. Ma questi ultimi stanno ora guidando la politica monetaria in tutto il mondo, ed i commentatori internazionali sono sia volontariamente complici nel diffondere le sciocchezze economiche sia intellettualmente combattuti quando bisogna esporre l'ingenuità e la sregolatezza di queste politiche.
Il rinnovato predominio della follia monetaria viene accentuato dall'attuale e triste spettacolo in Giappone, un paese che è diventato una potenza economica dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie alle antiche virtù capitaliste del duro lavoro, degli alti tassi di risparmio, del forte accumulo di capitale e dell'imprenditorialità innovativa ed orientata all'estero, ma ora prende lezioni dalla politica dell'Argentina e si imbarca in una missione di stampa aggressiva di denaro, di svalutazione della moneta, di manipolazione dei prezzi degli asset e di inflazionismo. I risparmiatori giapponesi stanno già perdendo potere d'acquisto poiché lo yen continua a precipitare nei mercati internazionali.
L'idea che la svalutazione monetaria si tradurrà in crescita duratura e sostenibile è decisamente ridicola. Non ho dubbi che la nuova iniziativa del Giappone di monetizzazione aggressiva abbia il potenziale di migliorare i numeri di una serie di rapporti di guadagni aziendali e persino di dare una spinta a breve termine al PIL. Come la maggior parte delle droghe, la politica monetaria allentata tenta i suoi utilizzatori con la promessa di un'euforia immediata ma di breve durata. Ma qualunque sia lo "stimolo" generato nel breve periodo, è acquistato al prezzo di altri squilibri (sicuramente un indebitamento più elevato) che peserà gravemente sulla popolazione giapponese in futuro. Ancora più preoccupante è che il gigantesco bacino del debito pubblico del Giappone – posseduto in gran parte da una popolazione in invecchiamento come "gruzzolo per la pensione" e dalle banche nazionali nei loro bilanci altamente indebitati – è una vera e propria polveriera, e la nuova strategia inflattiva della Banca del Giappone equivale a giocare col fuoco.
Il mito della deflazione
E' diventato un luogo comune giustificare la "sperimentazione" monetaria del Giappone come risposta alla lunga sofferenza del paese per una deflazione apparentemente "paralizzante." Anche i giornali finanziari e le riviste ripetono pigramente questo ritornello. Si tratta solamente di sciocchezze. Qualunque siano i problemi del Giappone, e sono sicuro che sono numerosi e di considerevoli dimensioni, la deflazione non è uno di essi.
In primo luogo non vi è alcuna logica economica nel presumere che una deflazione moderata e costante (deflazione secolare), che gli analisti affibiano al Giappone e che è il risultato di una moneta stabile e di miglioramenti marginali nella produttività, potrebbe costituire un problema per la performance dell'economia. Tale deflazione è innocua (e addirittura preferibile all'inflazione moderata), e lo spiego in dettaglio nel capitolo 5 di Paper Money Collapse. Non faccio alcuna ostentazione di originalità qui, poiché questa intuizione è stata ampiamente accettata dai più seri economisti mainstream fino al primo terzo del XX secolo, quando divenne tristemente "dimenticata" piuttosto che smentita. Ma se non volete prendermi sulla parola o volete andare a guardare nel mio libro, o se volete avere "prove empiriche," allora potreste ascoltare Milton Friedman (difficilmente un sostenitore del gold standard) che (insieme ad Anna Schwartz) ha analizzato l'economia del tardo XIX secolo negli Stati Uniti, la quale sperimentava una crescita forte ed una deflazione maggiore (in particolare dopo che finì l'era del denaro fiat dopo la Guerra Civile) rispetto al Giappone degli ultimi 20 e rotti anni, e che ha concluso che i dati degli Stati Uniti "gettano seri dubbi sulla validità dell'opinione diffusa dell'epoca (1963) secondo cui la deflazione nei prezzi secolare e la rapida crescita economica siano incompatibili."
In secondo luogo, non c'è deflazione in Giappone. I dati (che sono qui) non supportano tale ipotesi. Sono sicuro che gli economisti della Banca del Giappone impiegano enormi lenti di ingrandimento per rilevare la deflazione nella loro serie di dati. Quello che ha il Giappone è, secondo qualsiasi standard razionale, una stabilità dei prezzi.
Lo scorso Febbraio l'indice dei prezzi al consumo (CPI) era pari a 99.3. Dieci anni prima, a Febbraio del 2003, era pari a 100.3, e dieci anni prima ancora, a Febbraio del 1993, a 99.6. Oltre al fatto che, come per ogni dato nell'indice dei prezzi, la metodologia, l'accuratezza e la pertinenza di queste statistiche è sempre molto discutibile, è chiaro che se prendiamo i dati al valore nominale vediamo un'economia che ha grosso modo goduto di prezzi stabili per due decenni. Infatti, i prezzi sono aumentati marginalmente alla fine degli anni '90, sono rimasti stabili per alcuni anni, e di recente sono scesi marginalmente.
Lo scorso Febbraio il tasso di inflazione era pari a -0.6% anno su anno. Uno dei qualsiasi commentatori che si lamenta della "deflazione paralizzante" del Giappone affermerebbe che un tasso di inflazione del +0.6% anno su anno costituirebbe un'inflazione preoccupante, o meriterebbe addirittura l'etichetta di "inflazione"? Non sarebbe semplicemente definito un errore di arrotondamento? – In confronto, l'inflazione ufficiale del Regno Unito era pari a +2.8% anno su anno lo scorso Febbraio e ha oscillato tra il l'1.1% ed il 5% negli ultimi 4 anni. Quale sistema monetario è più favorevole al calcolo economico razionale ed alla pianificazione? – Quello del Giappone o della Gran Bretagna (vale la pena notare che in quei 4 anni l'economia britannica NON è stata migliore di quella del Giappone, nonostante la sua "meravigliosa" inflazione.)
Quei commentatori che ci dicono che questa "deflazione paralizzante" sta danneggiando l'economia perché la gente rinvia le decisioni di spesa in previsione di prezzi più bassi, vogliono farci credere che il signor e la signora Watanabe quest'anno non compreranno un nuovo tostapane a ¥3,930 perché – ad un tasso annuo di deflazione dello 0.6 – possono ragionevolmente supporre che costerà solo ¥3,906 l'anno successivo. E non lo compreranno nemmeno l'anno successico a ¥3,906 perché l'anno dopo ancora costerà solo ¥3,883. I Watanabe sarebbero così in grado di risparmiare ¥47 in due anni non mangiando pane tostato (e va da sé che possono risparmiare notevolmente di più se non mangeranno affatto pane tostato!) Rinviare per due anni l'acquisto di un elemento di consumo standard si tramuterebbe in un risparmio di – sentite questa! – $0.47 o £0.31 (secondo i tassi di cambio attuali) – 730 mattine senza pane tostato! L'idea che questa deflazione "paralizzante" stia ostacolando la crescita giapponese è semplicemente ridicola, ma in questi giorni difficilmente si può aprire un giornale senza vedere queste sciocchezze presentate come analisi economiche. (Vorrei ricordare che questi esperti di psicologia dei consumatori chiamano il personale di Apple, Samsung e altri fornitori di tablet, smartphone e vari oggetti tecnologici di consumo e dicono loro che stanno ignorando un trucco: è l'aumento dei prezzi che convince la gente ad acquistare, non il calo dei prezzi!)
Finanziamento dello stato
L'argomento deflazione è così fragile da poter supporre che sia solo un comodo capro espiatorio per un programma diverso: protezione del finanziamento dello stato attraverso la stampante. Sotto il nuovo piano di svalutazione monetaria del Giappone, la Banca del Giappone comprerà praticamente l'intera emissione annua di nuovo debito pubblico e quindi finanzierà la spesa eccessiva del settore pubblico tramite la stampante. Il Giappone è notoriamente lo stato più altamente indebitato del mondo con il suo 230% del PIL e ha un deficit di bilancio annuale di circa il 10% del PIL. Anche i membri più in difficoltà dell'UME godono di migliori statistiche di finanziamento.
L'argomento spesso sentito recita che tale dissolutezza non è stata punita dai mercati per anni e decenni, quindi perché il giorno della resa dei conti dovrebbe essere più vicino ora non è convincente. Per anni, la popolazione giapponese ha di fatto risparmiato e ha consegnato fedelmente i suoi risparmi allo stato, che li ha immediatamente sprecati per progetti di "stimolo" Keynesiani che non produrranno mai un rendimento significativo (ponti e strade verso il nulla, piscine pubbliche, sovvenzioni agricole). Per lungo tempo è stata la notevole frugalità privata che ha finanziato l'eccesso pubblico. Ora però il tasso di risparmio è crollato al 2% e vista la contrazione della forza lavoro e l'invecchiamento della popolazione è improbabile che possa riprendersi. I risparmi privati non sono più sufficienti a finanziare l'imprudenza dello stato, così ora spetta alla Banca del Giappone sovvenzionare lo stato e conservare un miraggio di solvibilità. Le implicazioni inflazionistiche nell'enorme finanziamento degli sprechi pubblici attraverso la stampante piuttosto che attraverso il risparmio volontario saranno, ovviamente, notevoli.
Il rischio qui non è che la politica della svalutazione monetaria fallirà nell'aumentare l'inflazione e le aspettative sull'inflazione. L'esito molto più rischioso e più probabile è che questa politica sarà in definitiva un "successo." La popolazione giapponese invecchiante siede su un mucchio enorme di debito pubblico che non è sostenuto da capitale produttivo, ma che viene ancora considerato come "asset pensionistico." Svilire il potere d'acquisto dei flussi di reddito fissi a cui si abbeverano i pensionati giapponesi, finirà per smorzare il consumo interno – la vera componente del PIL che gli inflazionisti pretendono di aumentare con il loro svilimento monetario. Se l'inflazione sale solo dal -0.6% al +1%, l'intera curva dei rendimenti giapponesi finirà "sommersa." Solo le obbligazioni con scadenze molto lunghe forniranno ancora un rendimento reale positivo. Questo danneggerà anche le banche che sono enormi proprietari di debito pubblico. E, naturalmente, una significativa ondata di vendite sul mercato obbligazionario spazzerebbe rapidamente il capitale della banca.
Potremmo non vedere molto presto una tale vendita. All'attuale tasso di inflazione del Regno Unito (+2.8%), anche la maggior parte dei titoli di stato del Regno Unito sono negoziati a rendimenti reali negativi. Infatti, in questi ultimi mesi molti investitori obbligazionari di tutto il mondo hanno mostrato una notevole disponibilità a detenere obbligazioni a rendimenti reali negativi. Sembra come se molti di questi titoli siano diventati, agli occhi dei loro possessori, "liquidi" (ossia, strumenti che sono detenuti per motivi di sicurezza e di liquidità, non per motivi di rendimento). Per quanto le banche centrali possano sfruttare questo fenomeno è incerto, ma così come non possono trasformare l'acqua in vino, non possono trasformare un qualunque asset in denaro (fiat) semplicemente "monetizzandolo." L'unico limite a questa operazione è la volontà della popolazione di possedere questi nuovi asset "monetizzati," e francamente dubito che ci sia una domanda di moneta in Giappone nel range del 230% del PIL. – Lo scopriremo.
La follia monetaria si diffonderà
"L'Abenomics" non risolverà i problemi del Giappone; li peggiorerà e ha il potenziale per innescare una crisi finanziaria possente. Eppure, ciò che è inevitabile potrebbe non essere imminente. Durante i primi tempi della luna di miele tra "l'Abenomics" e la realtà finanziaria, l'idea di stampare denaro per creare prosperità potrà avere imitatori, con il Regno Unito che potrebbe essere un ottimo candidato. In termini di indebitamento totale, il Regno Unito è l'unico paese industrializzato che può competere con il Giappone, il che significa che è nella stessa barca (del debito) con il Giappone. Anche i timidi tentativi del Cancelliere Osborne di abbassare la velocità a cui il governo di Sua Maestà si indebita ulteriormente vengono attaccati dall'opposizione e da gran parte dei media come "austerità" selvaggia. Nell'ultima presentazione del budget ha posizionato le restanti chip su un'altra bolla immobiliare e ha dato alla Banca d'Inghilterra più spazio per ignorare l'inflazione. A Thredneedle Street il Vice Governatore della Banca d'Inghilterra, Paul Tucker, ha apertamente fantasticato su tassi di interesse negativi, il governatore uscente Mervyn King ha votato per più QE (annullato), e il neo-Governatore Mark Carney promette di essere, beh, – flessibile. Morale della favola: la disperazione si sta diffondendo. State all'erta! E' probabile che la Vecchia Signora sia la prossima a mollare qualsiasi residuo di cautela e di sanità mentale monetaria.
Finirà male.
PS: Quanto alle "eccezioni," l'unico posto dove la follia monetaria non è all'ordine del giorno è – la Zona Euro! – Sì, sono serio. – Lo so, lo so. Si tratta di un amalgama di stati semi- socialisti e in semi-bancarotta che condividono la stessa valuta politicizzata ed emessa da una banca centrale che ha già salvato troppe banche, ha manipolato diversi mercati dei titoli di stato e il cui bilancio come percentuale del PIL è più grande di quello della FED. Tuttavia: in un mare globale di follia monetaria ci sono almeno un paio di segni rimanenti di sanità mentale e di disciplina monetaria nella tanto derisa UME. Alla Grecia è stato permesso di andare in default per parte del suo debito, il che significava che gli obbligazionisti hanno dovuto ingoiare le perdite. La più grande banca di Cipro è stata liquidata, il che significa che i depositanti stanno per ingoiare le perdite. C'è una spinta persistente verso "l'austerità." Sul fronte fiscale, la Zona Euro supera facilmente gli Stati Uniti, il Regno Unito e, naturalmente, il Giappone. Mentre la FED ha aumentato il suo bilancio di quasi $300 miliardi nei primi tre mesi del 2013, la BCE ha ridotto il proprio di quasi €400 miliardi nello stesso periodo di tempo. La mia regola è questa: il professor Krugman ha la bava alla bocca e più diviene apoplettico il commento di strateghi, analisti ed economisti nel settore finanziario dipendente dai salvataggi, più sembra che la Merkel & Co stiano azzeccando un paio di mosse.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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sono tutti vittima di un obnubilamento collettivo? ci sta un piano per un potere mondiale? è disperazione? siamo noi che siamo strani o non sappiamo godercela?
RispondiEliminaPer quanto le banche centrali possano sfruttare questo fenomeno è incerto, ma così come non possono trasformare l'acqua in vino, non possono trasformare un qualunque asset in denaro (fiat) semplicemente "monetizzandolo." L'unico limite a questa operazione è la volontà della popolazione di possedere questi nuovi asset "monetizzati," e francamente dubito che ci sia una domanda di moneta in Giappone nel range del 230% del PIL. – Lo scopriremo.
beh, i tassi di interesse negativi si reggono sulle pistole: gia che sono sicuri è tanto, che vuoi di più? possiamo anche tassarli, annullarli, bloccarli, farteli spendere a forza. oggi chi ha risparmi, o si è appropriato di bit in quanto ben piazzato (la moneta fiat in cio giustifica redistribuzione e socialismo) è gia contento se non li perde. affidi i tuoi risparmi a chi ha le pistole piu grandi per sostenere la sua moneta. chiedi protezione.
quanto al finale sull euro, beh, ci sarebbe da eccepire, le cose viste da lontano hanno un altro effetto
Ciao gdbarc.
RispondiElimina«[...] quanto al finale sull euro, beh, ci sarebbe da eccepire, le cose viste da lontano hanno un altro effetto»
Sicuro. E soprattutto quelle viste senza occhiali ufficiali assumono tutta un'altra forma: Inflazione, Istat: +20,2% per famiglie con spesa più bassa in 2005-2012.
Per la serie: "de stabiliteee price!"
A più tardi per considerazioni di natura più filosofica...
La filosofia e' quella che è sempre preferibile una bella giornata di Sole a sorseggiare un cocktail sul bordo di una piscina assieme ad un gruppo di belle figliole, piuttosto che assistere all'agonia di un proprio caro durante un bombardamento intelligente su di un campo profughi mentre ti portano la democrazia o te la tolgono.
RispondiEliminaInsomma, per difendervi meglio dall'inflazione, dall'iperinflazione, dallo stress, dalle malattie, dai default, dagli schemi di Ponzi, dalle manipolazioni, dai politici e dai sindacalisti, dalle mogli e dalle amanti, dai ladri e dai cretini, ... siate ricchi, ricchi, ricchi e straricchi. Meglio se in soundmoney, ma va bene pure la fiatmoney purché sia tantissima, ma davvero tanta, e c'è la abbiate soprattutto voi.
hey and, qui la filosofia si sovrappone alla paracullaggine
RispondiEliminaParaculaggine?
RispondiEliminaNo. Ho scritto la pura verità ai tempi della follia monetaria... ;p
E poi ho voluto ricordare un maestro...
http://www.tg1.rai.it/dl/img/2013/05/260x01367513542438Massimo_Catalano.jpg
http://www.amazon.com/dp/1455522759
RispondiEliminama,
RispondiEliminahttp://wredlich.com/ny/2012/10/rand-paul-government-bullies-book-review/
Stavo riflettendo su cosa possano avere in mente questi che apparentemente possono essere nient'altro che squilibrati, dato il loro modo di agire. Inondare di carta straccia il mondo, e quindi? Credo che avesse ragione North quando sottolineava come il denaro sia solamente un mezzo per raggiungere altri scopi, non è il fine stesso della loro caparbietà monetaria. Credo che i cosiddetti "master of puppets" abbiano in mente ben altro, e che il loro modo di agire sia in definitiva alquanto... platonico.
RispondiEliminaAgiscono in base ad una presunzione guidata dall'arroganza di sapere cosa sia "davvero" meglio per tutti. Sono "re filosofi," e noi quelli che devono essere pascolati... quelli che devono accettare con rassegnazione l'autorità.
Mi spiego. Platone utilizza delle metafore suggestive per descrivere l'uomo razionale e parla dell'uomo razionale come un individuo in possesso di tre anime: logistikon, thymoeides e epithymetikon. La prima rappresenta la razionalità (uomo), la seconda l'ira (leone) e l'ultima l'appetito (chimera). L'uomo razionale è quello che lascia comandare il logistikon, ed unendosi con il leone riescono a tenere a bada la terza anima. In Paltone, poi, anima e città coincidono.
Una volta che la città platonica degenerava dal suo stato originale, per tornare a tale stato deve passare per vari stadi (degernazione ciclica totale): timocrazia, oligarchia, democrazia e tirannia. Tutto per tornare all'anima pura.
In questo ciclo l'anima perdeva la propria organizzazione ideale e si passava lentamente sino all'asservimento completo alla parte appetitiva irrazionale (es. l'uomo tirannico). Di questo Platone diceva che era amante di tutti i piaceri, e pertanto del denaro perché è il mezzo per soddisfarli.
Quanto hai scritto nell'ultima riflessione, Francesco, è molto intrigante.
RispondiEliminaProvo a fare brainstorming sulla scorta di ciò che sappiamo da quanto letto qui ed altrove e soprattutto sulla scorta dei commenti che soprattutto tu, gdbarc ed io stiamo portando avanti da circa un annetto a questa parte.
Se "scarroccio" troppo ditemelo con franchezza, che ci tengo davvero al vostro parere.
Secondo me, stiamo andando oltre le riflessioni acutissime di Gary North. E stiamo prendendo una strada nuova ed inesplorata. Ed assolutamente imprevedibile nelle conseguenze soprattutto perchè davvero improbabile.
Stiamo scoprendo/intuendo che i burattinai non sono tutti così ignoranti o sciocchi da non esser consapevoli di ciò che stanno facendo e di ciò che inevitabilmente ne deriverà.
Almeno una parte di questa gente, probabilmente, secondo me, quelli più vecchi, quelli con minore prospettiva temporale, gente molto in alto e molto riservata, che, azzardo, si è pentita o lo sta facendo o pensa, adesso, di aver molto da farsi perdonare, gente che sa benissimo di avere nell'armadio lo scheletro della Scuola Austriaca e quello di Mises soprattutto (una specie di moderno Giordano Bruno che sta ancora lì, col suo dito puntato), gente che non aveva compreso e previsto le conseguenze del proprio operare, gente che dopo la seconda guerra mondiale si è illusa di riuscire a creare un nuovo mondo migliore da orientare e dominare da dietro le quinte, gente che ha peccato di orgoglio, che ha sopravvalutato certe proprie convinzioni e si è data una mission millenarista da compiere, gente che ha pensato di emulare la divinità attribuendosi, illusoriamente, il diritto, il dovere e la capacità di "creare" il mondo nuovo. Gente straconvinta di essere dalla parte giusta, dalla parte del bene. Non satanisti (qualcuno malvagio c'è sempre) ma per lo più convinti di essere "i buoni", i "kaloi kai agatoi" moderni. Potentissimi come nessuno mai prima ed ispirati.
Gente che ha sicuramente "iniziato" qualche allievo più dotato. Qualcuno che adesso opera alla luce del Sole o come eminenza grigia in alcune, ma solo in alcune, delle stanze dei bottoni.
Questi personaggi, contrariamente all'idea che siano tutti pazzi scatenati (qualcuno pazzo c'è sicuramente, ma non è al vertice), sarebbero, in realtà, assolutamente consapevoli di ciò che stanno facendo adesso.
RispondiEliminaSanno perfettamente, l'hanno deciso, che stanno distruggendo il denaro di carta, stanno distruggendo il sistema finanziario mondiale, stanno distruggendo il sistema economico e sociale dell'Occidente e di quanti usano quello stesso strumento dal valore relativo, manipolabile, falso e disonesto che è il mezzo sul quale si regge tutto il sistema.
Stanno puntando al reset. Lo vogliono.
Non si stanno buttando nel dirupo per errore, ma volontariamente.
Puntano ad una catarsi complessiva. Personale, si guardano indietro e ciò che vedono non gli piace, e generale: che finisca questo esperimento immorale contro Dio e contro gli uomini e che periscano tutti coloro che, grazie al "nulla", sono stati innalzati con la truffa e l'inganno a ricchezze smisurate ed esclusive contro la sofferenza di tutti gli altri.
Sarebbe il loro progetto finale: "Per Aspera Ad Astra", il testamento di una generazione di "monstra" che vuol redimersi facendo quel che ancora possono, e poi accada... quel che deve accadere.
Mi fermo qui, per non annoiarvi oltre e spero non siate caduti dalla sedia dal ridere.
Certo, anche il finale ed il punto di partenza del mio volo pindarico sono ricchi di speranza, fiducia ed illusione, ma ho imparato a preoccuparmi assai di più di chi mi vuol fare del bene piuttosto che di chi so già che mi è ostile.
E non credo al successo di "vaste programme" finalizzati al male dopo il secondo conflitto mondiale. C'era già stato il nazifascismo in occidente ed il socialismo reale era troppo estremo. No. La terza via è nata come mediazione ed è sembrata a molti (e soprattutto a quei pochissimi) il sistema socioeconomico adatto al nuovo mondo da ri-costruire grazie anche a quello strumento versatile come la carta delle banche centrali.
Ciao.
«[...] gente che ha pensato di emulare la divinità attribuendosi, illusoriamente, il diritto, il dovere e la capacità di "creare" il mondo nuovo. Gente straconvinta di essere dalla parte giusta, dalla parte del bene. Non satanisti (qualcuno malvagio c'è sempre) ma per lo più convinti di essere "i buoni", i "kaloi kai agatoi" moderni. Potentissimi come nessuno mai prima ed ispirati.»
RispondiEliminaCredo che il problema nasca nel momento in cui ogni mezzo viene ritenuto lecito per raggiungere il fine superiore, probabilmente creduto con sincerità come “buono.” Cioè, ogni energia oscura viene canalizzata per cercare di raggiungere un presunto fine puro e candido.
Il male dei nostri tempi si concentra in quel processo portato avanti da quegli individui che lavorano per la distruzione dell’attuale “ordine” e raggiungere quello da loro desiderato.
Per come la vedo io, il futuro potrà anche essere roseo ma non mi piace come viene raggiunto. E non è detto che una volta raggiunto sia roseo anche per me. Sarà possibile emanciparsene? Non credo. E' per questo che i gruppi di potere di cui parliamo non agiscono per il benessere collettivo, altrimenti lascerebbero che ognuno si cerchi il proprio. L'Europa non sarebbe mai nata. E' per questo che sono convinto che lavorano per il proprio tornaconto e per realizzare una nuova società in cui si ergeranno a guide e riserveranno al resto della popolazione il ruolo di manovalanza.
proabilmente possono sembrare considerazioni banali, ma credo sia necessario ogni tanto ricordare a cosa ci stiamo opponendo.
wow, apri uno scenario da nulla... vado alla crsima di mia figlia, ora non posso... a dopo elpfcer
RispondiEliminaScrivo ancora qualcosa prima di leggere gdbarc.
RispondiEliminaL'opinione di Francesco e' che il nwo e' tutt'ora in fase di realizzazione ed il collasso monetario prossimo venturo non è altro che una fase di passaggio verso il governo mondiale con una valuta mondiale ed un regime sostanzialmente illiberale ed autoritario mascherato con le illusioni socialdemocratiche...
La mia opinione è che siamo già al fallimento del nwo. Che probabilmente nacque in circoli culturali politici ed economici elitari come buona soluzione ai problemi della convivenza umana. Che come ogni creazione umana ha le sue debolezze e che le conseguenze inintenzionali del perseguirne la realizzazione lo hanno condotto in una direzione inattesa e non più accettata da parte dei suoi stessi artefici. Che perciò ne stanno pianificando la fine...
P.s.: il cospirazionismo sul nwo ha molti detrattori online e non solo. La critica più politica è quella di essere fin dagli anni trenta un filone di cultura populista cavalcato dalla destra radicale americana e cristiano-
integralista. La critica peggiore è quella della paranoia. (E questa ultima, dico io, meriterebbe pertanto un periodo di rieducazione forzata... mi ricorda qualcosa)
Magari avessi ragione io...
RispondiEliminaMa non è così.
....
tornato ora, un po stanco dopo ore di giacche e cravatte tra chiese, cerimonie e torte, perdonate se non saro all altezza. mi pare che l essere umano utilizza il socialismo e l individualismo un po come nella teoria dei giochi. affine all organizzazione sociale del lupo, ricerca il capo branco, riconosce il leader e lo vuole. poi ci sono i lupi solitari, che non vogliono condurre ne essere condotti, ma sono una minoranza. mettersi sul punto l anima in pace. è sociobiologia. ma anche se in parte "socialisti", questo socialismo non è disinteressaro, altruista, ma un sistema di "protezione"
RispondiEliminama se si può avere un pasto gratis, e fare andare a caccia gli altri membri del gruppo, beh, tanto meglio. adattamento, il piu adattabile sopravvive. falchi e colombe. cosi ci stanno i leaders e i seguaci. che cercano il loro spazio il piu comodo possibile, mica sono seguaci per il gusto di esserlo. mica sono seguaci gratis! i leaders conducono il branco dove pensano sia meglio. per il branco. al contempo devono sempre mantenere la loro autorita, la loro leadership.
RispondiEliminapoi ci sta un altro aspetto: non ricordo bene, ne ho trovato conferme poi,ma mi sembra di aver letto molto tempo fa che pasteur avesse fatto esperimenti per i vaccini sul figlio. senza schiavi non si sarebbero fatte le piramidi, ne l impero romano ne san pietro. le cavie sono servite al progresso scientifico. ma nessuno vuol fare da cavia. anche se le medicine si che le vogliamo. insomma, l umanita è stata sempre disposta a sacrificare l individuo per il progresso del branco. sin dai sacrifici umani. e qui arriva il cristianesimo, il capro espiatorio (rene girard, uno dei miei preferiti), l agnello di Dio. il giudice terzo, l inammissibilita del sacrificio dell innocente, i diritti individuali, col cristianesimo alla base della cultura occidentale.
di certo, la lezione cristiana noncha trionfato, ma si è introdotta reclamando in diritti del singolo, e configge con la "cultura" dell individuo a servizio del bene piu alto. le 2 cose sono in permanente conflitto ed equilibrio. e qualcuno, ovviamente, ci marcai (e si ritorna a falchi e colombe). noi possiamo essere certi che il gold standard sarebbe stato piu giusto, ma non possiamo sapere se avremmo raggiunto lo stesso grado di sviluppo come con la moneta fiat, carota che fa correre l uomo. che poi, piu o meno ed in altre parole, è l argomento del piu importante austriaco mainstream, shumpeter. sicuramente meno giustizia, ma se l output fosse positivo per "I lupi", od almeno il nostro branco, e l ingiustizia si abbattesse su qualcun altro, un altro branco, beh, forse allora saremmo piu disposti a tollerarlo. se butti moneta fiat in mezzo all arena, tutti lottano per averla, e lavorano, invetano, producono, si scannano. qualita della vita pari a 0, morti e feriti, sacrificati, ma c è chi se ne avvantaggia e si arricchisce, i falchi. e forse si trova un vaccino in più. forse. forse saremmo un po indietro (lo so, francesco non è d accordo. ma io ho detto forse e scientificamente la mia posizione è corretta mancando la controfattualita). quanto siamo disposti a rinunciare di ipotetico progresso per vivere meglio? avere la spiritualità degli indiani, la prateria, le nuvole, il pony ed ed il fiume. ma non avere il treno, il cavallo di ferro. non è la tecnologia di guerra, tutta moneta fiat, che ci ha regalato internet?
RispondiEliminaallora, forse la saggezza di berlin, col suo legno storto e la via di mezzo. e poi anche qui la teoria dei giochi: se ho il mio terreno ed il mio pony, le mie nuvole ed il mio fiume, beh trovassero il vaccino fiat in cina. a me tutto sommato fa anche comodo.
RispondiEliminaora, io non so contro chi mi batto, il "nemico" è indefinito. ma so contro cosa mi batto: non voglio essere io il sacrificato per il branco. e siccome il progresso del bene del branco è potenzialmente infinito, questo gioco non finisce mai. d altra parte non sono neanche colui che mette lì carote keynesiane per far correre le persone sul treadmill (come diceva l adorabile commento che ho riportato mi pare ieri).
certo, qui gioca anche la smania di potere, l egocentrismo, l avidità. il lupo capo branco non è uguale all essere uman psicopatico sociopatico bramoso di successo e potere. anche qui, in fondo, funziona lo scambio: protezione, favori, ingresso a corte. ma ci stanno anche i "buoni", non solo i cattivi, che cercano di agire con responsabilita e coscienza. es, einaudi. e poi chi preso dal delirio dell ideologia, della responsabilita come missione, falsi filantropi che nell ideologia cotruiscono la loro identita, quelli che hanno "il senso dello stato e delle istituzioni". grande responsabilita, grandi sogni. dapprima fascisti, poi comunisti, poi europeisti. napolitano.
RispondiEliminama FDR, uno dei miei spreferiti, non è bush. non c è UN capo branco, ma tanti. e di cio abbiamo parlato spesso. questa cosa va avanti dalla carboneria, dalla giovane europa, dalla creazione degli stati uniti. e va avanti con guerre intestine tra costruttori. e manco troppo intestine. ancor di piu, e siamo in tema, va avanti da platone. chi ci va di mezzo è, come al solito, il sacrificato: il milite ignoto.
RispondiEliminaoggi, il gioco è sfuggito di mano: la moneta fiat non è piu una carota, ma un dio vivente che ha preso vita autonoma.
la posizione di francesco, nwo in costruzione, non è contraria a quella di andrea, fallimento del nwo.
non riescono a costruirlo. come vorrebbero. la costruzione è sbilenca. ma non smetteranno mai di provarci, per quanto l edificio possa ogni tanto crollare. e ci saranno sempre vittime, sia nella costruzione come nei crolli. e ci saranno, come ci sono stati, coloro che costruiscono edifici solidi, con correttezza ed onesta. gandhi, voltaire, siddharta, per diren solo alcuni. che erigono le fondamenta solide dell umanita. e ci sono stai e ci saranno i lupi solitari.lì a metter buona musica di notte, come nei film americani, od a scrivere riflessioni tra amici
Un abbraccio, gdb.
RispondiEliminaBeh, in prima istanza auguri gdbarc... pero' potevi portarci un po' di stuzzichini a me e a And. :P
RispondiEliminaNonostante la stanchezza è uscita fuori una bella analisi e io, trovando difficoltà nel prender sonno, me la sto leggendo proprio ora. Certo, i gruppi di potere cercano sempre il metodo migliore per attuare il controllo sulla maggior parte delle persone, e tutte le pseudo-conquiste della modernità rientrano in questo processo. Come ricordavo prima, la stessa UE, presentata come grande traguardo di pace e fratellanza, altro non è che uno strumento delle élite per sfruttare al meglio "l'individuo" sempre più in balia delle “mansioni” che calano dall’alto e che decidono della sua vita.
Le parole ridondanti e i grandi concetti di pace amore universale e fratellanza da sempre accompagnano questi progetti, non a caso l'UE è stata premiata addirittura col Nobel, mentre intorno le condizioni di vita si fanno sempre più dure e le guerre infiammano lo scenario internazionale.
Tutto per il bene dell’umanità, come è da sempre. Ma gdbarc ha ragione, non riescono a costruirlo come vogliono; c'è sempre qualche intoppo che manda a ramengo i loro piani. Perché? Perché si credono Dio ma non lo sono. Non sono onnipotenti, sono uomini come noi e quindi incapaci di tenere insieme i desideri ed i voleri di milairdi di persone. Ci hanno provato, ci provano e ci proveranno, ma falliranno miseramente. Perderanno clamorosamente.
E non ha caso gdbarc ha introdotto nella discussione l'emento cristiano. Che si creda o meno in Dio, i messaggi e l'esempio di Cristo sono fortemente contrari al progetto mondialista. È questo "ostacolo" che va rimosso, così come la proprietà privata, la privacy, la coppia eterosessuale: tutto ciò che può essere di sostegno all'individuo. Se tutti si comportassero come Gesù, anche senza bisogno di camminare sulle acque, il disegno globalista fallirebbe. La chiesa è servita solamente a neutralizzare la forza rivoluzionaria delle gesta di Cristo, che non si piegò né di fronte ai sacerdoti, né al cospetto di Pilato.
Resistiamo.
ogni governo nasce a sinistra e muore a destra. ogni progetto nasce rivoluzionario e muore reazionario. ogni essere nasce, invecchia e muore. ed ogni pensiero egualmente. deleuze, szasz, focault, lasch, saranno sorpassati come lo è stato il piu grande innovatore ed eversore del tempo, freud. ho letto qualcuno che diceva che l essere socialista non è una scelta individuale, tipo essere vegano, ma coinvolge a forza gli altri. in sostanza corretto, ma a vedere da altra prospettiva sono i liberali, con la loro smania, anche problematica, per la liberta, che non tutti gli esseri umani hanno, ad impedire ad altri il socialismo. psicopatici contro sciopatici, diverse genetiche, diversita degli esseri umani. l istituzione ci blocca, ci lega, è da sorpassare, è un limite. ma è un collante, come un rituale che canalizza l es piu distruttivo. ed è questo che spiegavo a mia figlia grande che si lamentava di eleganza e formalismo, da buona adolescente. la forma certe volte è solo formalismo. altre volte aiuta a costruire sostanza. la strada è sempre accidentata e ci vuole di tutto un po. e sapere diluire le differenze in una visione piu ampia. il problema grande è quando l istituzione diviene l es. quando perde il senso del limite ed esprima volonta di potenza. e avviene, la soria è piena di ciò: imperi, fascismo, comunismo. europeismo? banca mondiale unica? gli stati uniti sono nati su fiumi di sangue. anche la massoneria puo essere vista come da luogo della rivoluzione contro il potere assoluto, a luogo della conservazione e dello strutturalsimo.
RispondiEliminaquando cio avviene nelle sue peggiri forme, l istituzione-es diviene super ego dei governati: leggi ferree, repressione, dittature. il limite al potere è l anticorpo all identificazione tra es ed istituzione che perdendo il suo ruolo di io mediante tra fantasie di potenza , diviene prigione dell io-governato. come è evitabile che cio, ciclicamente, avvenga? è evitabile? o non possiamo far altro che proteggere noi stessi ed i nostri cari? certo, come esseri umani siamo sempre in equilibrio tra essere falchi e colombe. dove possiamo, aiutiamo ma dobbiamo anche pensare a noi stessi. altrimenti come si fa a fare il buon samaritano, osservava margie. quindi piu che resistere, attivita per cui non sono piu cosi giovane, direi piegarsi come le canne al vento (ovviamente in senso nobile, non inchinarsi opportunisticamente)
http://www.fiumesilente.com/forums/pensiero-del-giorno-di-viramo/la-quercia-e-il-giunco21210
wow, sto diventando mistico, meglio che mi scolo una birretta e vado a giocare a calcio al parco
RispondiEliminaCiao gdb
RispondiEliminati trovo davvero ispirato anche se ciò che scrivi è il frutto di una lunga coltivazione su di un terreno fertile. Non conosco tuoi colleghi così colti e profondi. E pure tra i miei nessuno sa alcunché di Austrismo o di libertà negativa. Per non parlare di certi studenti di Scienze biologiche cui affiderei la gestione di un fondo di investimento sulla solidità.
Mi piace questa lettura psicoanalitica delle istituzioni.
Giunco o quercia. Entrambe vegetali statici e radicati. Ma gli animali possono muoversi. Spostarsi. Cercare un rifugio. E quelli piccoli se la cavano meglio di quelli grossi. E pure nella guerra dei mondi sono i microrganismi a fregare gli alieni.
I liberali e libertari sono le vittime ed il baluardo contro le degenerazioni inevitabili dei socialismi. Ed i socialismi costruiscono protezioni statiche come querce. I liberali sono più flessibili come giunchi. Quando arriva la tempesta... Gli animaletti che vivevano al riparo della quercia devono disperdersi o resteranno schiacciati. Ne cercheranno un'altra? Va sempre così. Ma molti parassiti soccombono.
I liberali ed i libertari possono cogliere opportunità se riescono a salvarsi. Se superano la crisi è difficile che poi non ce la facciano. I liberali pensano con la propria testa. Non si fidano. Guardano coi propri occhi. E si guardano le spalle. Possono farcela perché sono indipendenti , autonomi, previdenti e prudenti.
Studiano cercano ballano da soli. Auguri liberali!!!
ed infatti la svizzera sta meglio dell europa, con quella palla che bisogna essere globali per contrastare la cina.
RispondiEliminaquanto alla cultura degli avvocati, beh, ti ringrazioo... ed infatti non sono tra i piu economici :)
Se ci sono differenze biologiche tra individualisti e socialisti e ci sono sicuramente che si fa? Ci separiamo? Come si fa a convivere se i socialisti ti coinvolgono con la forza? Ed allora ci vuole il diritto e ci vogliono gli avvocati difensori. E ci vuole il rispetto per le minoranze e perciò per gli individui. E chi pianifica e spiana le teste per mantenere il sistema va contrastato. Non riesco a sopportare ciò che ho letto nel corso ecm sulla appropriatezza. Che l'individualismo va contrastato nel ssn. Che il ssn conta più delle scelte individuali. Che si cerca il paziente medio standard... Come il cittadino medio standArd o il consumatore medio standArd o il soldatini medio standArd...
RispondiEliminaSiamo animaletti di nicchia. Non bestiame. Talvolta sembriamo murene o serpenti nascosti tra le rocce. La bandiera di Gladstone. Don't tread on me dice proprio questo.
Oggi la resistenza al crollo della quercia sta nell' allontanare per tempo
Nell' allontanarsi per tempo.
RispondiEliminaVia dai bond via dal denarofiat via dalla politica via dalle false promesse e false protezioni via dal sistema via da'oppressione via dallo sfruttamento a costo di un po' di sano isolamento pacifico ma convinto.
Sono stato un po' drastico nei propositi e rischio di passare per un egoista apatico in senso letterale. Non sono così. Sono molto più solidale col prossimo di quanto si possa credere da quanto scritto. E rispetto chi ha bisogno di aiuto e protezione e non sente di farcela da solo per una infinità di motivi e circostanze casuali.
RispondiEliminaMa non sopporto chi mi vuole imporre un pensiero unico che non mi appartiene e non riesco a condividere.
lo sappiamo benissimo
RispondiEliminaCiao gdbarc e ciao And.
RispondiEliminaCredo che, data la natura dei nostri tempi, la miglior bandiera sia quella col motto "Don't feed on me." :'D
E' impressionante la mole di persone che hanno cercato (in un modo o nell'altro) di metterci in guardia dalla insidie oscure che aleggiano nello spiritor dell'essere umano e sono pronte a predere il sopravvento della sua mente razionale se lasciate libere di impadronirsene. Gdbarc ci ha ricordato Freud ad esempio, ma c'è pure Aldous Huxley che lo diceva abbastanza apertamente in un discorso del 1961: “Ci sarà , nella prossima generazione o quasi, un metodo farmacologico che farà in modo che gli uomini amino la loro servitù, e produrrà una dittatura senza lacrime, in modo che la gente si vedrà di fatto portate via le proprie libertà, però ne sarà felice, perché sarà allontanata da ogni desiderio di ribellarsi dalla propaganda, o da un lavaggio del cervello attuato per mezzo di metodi farmacologici.
E questa sarà l’ultima rivoluzione”
Poi ci sono altri tipi che erano palesemente schierati. Pensate ad esempio a queste parole di Kissinger: ”Oggi gli americani si sentirebbero oltraggiati se truppe delle Nazioni Unite entrassero a Los Angeles per ristabilire l’ordine; un domani ne saranno grati.
Questo è particolarmente vero se sarà detto loro che esiste una minaccia esterna, che sia reale o inventata, che mette in pericolo le loro esistenze.
Sarà allora che tutte le genti del mondo supplicheranno i leader mondiali affinché li liberino da questo pericolo.
Quello che ogni uomo teme è l’ignoto. Quando questa situazione si presenta, si rinuncia volentieri ai propri diritti individuali per assicurarsi il proprio benessere garantito dal governo mondiale”
A me viene in mente la militarizzazione di Boston dopo l'attentato di qualche settimana fa. Questo significa che coloro che tirano le fila hanno vinto? Assolutamente no. Sono umani, sono mortali, sono fallaci. E spesso ciò che si aspettano non coincide con quello che accadrà. Perché? Perché ci sono molte persone che condividono questo spirito:
«Sono stato un po' drastico nei propositi e rischio di passare per un egoista apatico in senso letterale. Non sono così. Sono molto più solidale col prossimo di quanto si possa credere da quanto scritto. E rispetto chi ha bisogno di aiuto e protezione e non sente di farcela da solo per una infinità di motivi e circostanze casuali.
Ma non sopporto chi mi vuole imporre un pensiero unico che non mi appartiene e non riesco a condividere.»
Ci aiuta a non convincerci che la tigre che abbiamo di fronte sia solo un peluche. Pensate a Kipling, pensate a Shere Kan. Meglio guardarla negli occhi, e farsi coraggio, perché anch'essa è mortale.