Bibliografia

martedì 30 aprile 2013

Monte dei Paschi E' Stata Salvata Per Non Finire Come Corzine

La recessione in Europa è ben più profonda di quanto si credesse. I commentatori mainstream ancora si attaccano alla figura dello zio Mario affinché salvi capre e cavoli, ma non c'è niente da fare. Questa recessione sta sottolineando una cosa che alla Scuola Austriaca è chiara da molto tempo e che ha ripetuto costantemente in questi ultimi anni: l'inutilità del settore bancario centrale, e soprattutto la sua pericolosità. I tassi di interesse di riferimento sono allo 0.75%, e nonostante ciò la disoccupazione greca è ancora al 27% (per non parlare di quella spagnola). Ora girano voci di un ulteriore taglio dei tassi, ma le banche europee ancora non prestano e le imprese sono restie a prendere in prestito. Quindi i prezzi salgono lentamente, mentre la crescita economica è stagnante. La BCE può continuare a comprare pattume obbligazionario dei vari governi europei ma ciò non andrà ad alterare questo fatto. I Keynesiani sono all'angolo, continuano ad invocare deficit per superare la recessione ma neanche questo sta funzionando. Gli stati stanno affrontando una lenta ma inesorabile resa dei conti: entrate in calo, spese del welfare in aumento. devono assolutamente trovare un modo per tagliare le spese senza far incorrere la popolazione in dolore economico. E' per questo che i Keynesiani stanno invocando uno stimolo da parte della BCE, ma ancora una volta non funzionerà per far uscire i vari paesi dell'UE dalla recessione.
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da Zero Hedge


Coloro che ripenseranno al Novembre 2011 si ricorderanno che la scommessa di Jon Corzine sui titoli italiani non fu quella che alla fine portò al fallimento di MF Global, beh forse in parte, ma la causa vera fu l'improvvisa carenza di liquidità dovuta al modo in cui erano strutturate le negoziazioni (Repo to maturity), in cui la banca sperava di raccogliere i rendimenti delle cedole obbligazionarie compensando in tal modo il costo nominale del finanziamento. Questo tipo di accordo equivale a raccogliere monetine davanti ad un rullo compressore: mentre il costo di finanziamento può essere molto piccolo e il capitale allocato trascurabile (a causa della leva finanziaria implicita e quasi infinita quando si utilizzano i pronti contro termine), quando lo strumento sottostante va in crash e la controparte originaria si ritrova a finanziare un enorme deficit, arriva il momento in cui la serie di trasformazioni ombra innesca una crisi di liquidità immediata (che può risultare in una serie di liquidazioni a cascata nell'arco di poche ore). E' successo con MF Global, ed è successo anche con Lehman.

Ed ora apprendiamo che è accaduto anche con la più travagliata e più antica banca d'Italia, Monte dei Paschi (BMPS), i cui salvataggi senza fine, gli intrighi politici, i ritiri dei depositi ed i libri truccatii hanno avuto un'ampia copertura qui.

Solo che, a differenza di MF Global e Lehman, il governo italiano è venuto in soccorso di BMPS per un semplice motivo: un fallimento di una banca avrebbe innescato una catena di domino legati ai depositanti che avrebbe distrutto il sistema bancario italiano, e probabilmente avrebbe portato ad un panico a livello europeo ed al crollo della zona euro.

Come si è visto, è stato proprio un pronti contro termine (term repo, per essere precisi) quello che ha portato al recente salvataggio di Monte dei Paschi. Reuters riferisce che:

Monte dei Paschi ha dovuto porre come garanzia €2.8 miliardi ($3.65 miliardi) per sostenere le perdite di due derivati, questione ​​al centro di un'inchiesta sulla presunta frode al terzo istituto finanziario più grande d'Italia.

In una dichiarazione di Mercoledì la banca toscana ha affermato che aveva fornito garanzie per €1.871 miliardi alla fine di Marzo per l'affare noto come "Alessandria" con la banca giapponese Nomura.

La banca ha anche detto di aver posto una garanzia da €939.1 miliardi legata all'affare "Santorini" firmato nel 2008 con la Deutsche Bank.

In altre parole, l'intero (e più recente) salvataggio da $4 miliardi del Monte Paschi era solo per soddisfare le richieste di margine con Nomura e Deutsche Bank. Risultato netto: i contribuenti finiscono per finanziare gli obblighi a cui si era legata BMPS molto tempo fa, ma con denaro che ha lasciato immediatamente l'Italia ed è stato prontamente cablato su conti offshore delle banche tedesche e giapponesi. Sì, un giorno potrebbe tornare quando l'altra parte finirà nei guai, ma molto probabilmente non tornerà.

Cosa ha comprato Monte dei Paschi utilizzando il finanziamento repo? Lo stesso strumento che ha affondato MF Global -- obbligazioni italiane.

Sotto le offerte più rischiose al centro dell'inchiesta, Monte dei Paschi ha finanziato i suoi investimenti (costituiti da obbligazioni a lungo termine dello stato italiano) attraverso pronti contro termine di lunga durata con Nomura e Deutsche Bank.

In un riacquisto, o pronti contro termine, una società utilizza asset come garanzia per raccogliere fondi e si impegna a riacquistare gli asset ad un prezzo concordato in un secondo momento.

Ma il valore dei titoli a garanzia dei prestiti è sceso a causa della crisi della zona euro, le scommesse si sono rivelate controproducenti e Monte dei Paschi è stata costretta a presentare più garanzie con entrambe le banche.

La parte esilarante, quella che dimostra quanto quasi tutti siano all'oscuro della vera natura delle operazioni di leva praticamente illimitate (e che hanno bisogno di zero capitale iniziale, e nel caso dei titoli di Stato -- zero margine iniziale) che hanno luogo nell'economia sommersa come quella dei pronti contro termine, è che i pubblici ministeri di Siena erano così confusi su chi possedeva gli asset sottostanti che hanno ordinato il sequestro di €1.95 miliardi di asset da Nomura (i quali erano in realtà beni appartenenti alla banca giapponese).

In altre parole, i pubblici ministeri italiani hanno quasi confiscato beni appartenenti ad un'altra banca solo per distogliere l'attenzione dai crimini finanziari epici trovati nella loro banca insolvente ed operante nella loro città. Certo, col senno di poi erano semplicemente all'oscuro della situazione e hanno fatto qualunque cosa li dicessero di fare gli avvocati di Monte Paschi. Dopo tutto, il numero di persone in tutto il mondo che capisce veramente la contabilizzazione dei pronti contro termine si può contare sulle dita di una mano.

Inoltre, le linee guida del FAS 140 per la contabilizzazione dei pronti contro termine si contraddicono! Riprendendo l'articolo di Matt King "Are The Brokers Broken," cerchiamo di spiegare i meccanismi alla base delle operazioni "prestito contro promessa":

A parte il fatto che il FAS 140 si contraddice (con il paragrafo 15d che considera al di fuori del bilancio le transazioni "prestiti contro promessa" e il paragrafo 94 che invece le considera all'interno, insomma un documento attaccato da molti broker immediatamente dopo il suo rilascio), sembra che ci sia poco consenso su chi sia il debitore e chi sia il creditore. Per quanto ne sappiamo, i termini come "debitore" e "prestatore" sono usati in senso esattamente opposto nei regolamenti contabili relativi alla prassi di mercato. La descrizione qui sopra segue la pratica comune di mercato. I documenti contabili sembrano fare riferimento al contrario, una fonte di confusione utilizzando del gergo contabile.

Ciò che rende le cose molto spaventose è che il motivo principale per cui si usano i pronti contro termine è quello di evitare di mettere i contanti o impegnare un asset come si farebbe in un prestito tradizionale. E dal momento che tutta l'Europa è ormai a corto di asset, oggi praticamente ogni sistema bancario insolvente, sia esso quello dell'Italia o della Spagna, è interamente dipendente dai pronti contro termine: ogni singola banca europea è un grande MF Global in procinto di esplodere.

E con le banche europee della periferia che utilizzano i pronti contro termine per acquistare più obbligazioni sovrane che possono, una cosa è certa: una volta che i rendimenti dei titoli sovrani inizieranno a salire, partiranno le liquidazioni a cascata, poiché margin call dopo margin call viene indebolita la catena delle garanzie di qualsiasi eccesso di liquidità, costringendo finalmente la BCE non solo ad utilizzare l'OMT, ma dal momento che l'OMT è un grande miraggio che non esiste da un punto di vista legale, ad iniettare direttamente contanti in innumerevoli banche: una mossa che la Germania amerà.

Quindi perché preoccuparsi?

Dopo tutto, l'enorme QE della BOJ è arrivato proprio al momento giusto per trovare il prossimo grande acquirente marginale del debito periferico insieme alle banche dei PIIGS (molto probabilmente quando la capacità dei pronti contro termine stava raggiungendo il limite massimo). Il risultato immediato è stato una serie di record epici in molti settori, andando a restringere gli spread periferici. Purtroppo possono andare solo a zero, prima che qualcuno venda. E poi qualcun altro vende, e il carry trade si sfalda.

Purtroppo, l'ultimo anello a spezzarsi di questa catena sarà rappresentato ancora una volta dalle banche italiane e spagnole insolventi, le quali dovranno ricevere altri soldi dai contribuenti mentre sventoleranno la solita Carta della Distruzione Totale.

L'unica domanda è: quando. Tuttavia, se l'Abenomics soffrirà effettivamente di una morte prematura a causa del fallimento del programma o per qualsiasi altro motivo, quello sarà il momento di chiudere i boccaporti ed abbassare il periscopio poiché l'acquirente marginale di materiale tossico europeo se ne sarà andato, e le banche europee non avranno altra scelta se non quella di scaricare tutto, scatenando il capitolo finale della crisi europea.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


10 commenti:

  1. Post davvero rinfrancante. Una volta terminatane la lettura uno si sente meglio... A parte quell'ineffabile bruciore al deretano.

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  2. Ciao And.

    Sicuramente. Poi per chi ci ha creduto ecco un'altra bella sberla.

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  3. Intanto il parlamento di Cirpo ha approvato il "bail in" delle due banche insolventi.

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  4. Oggi, primo maggio, la retorica socialista e statalista la fa da ... padrone. E la Camusso ha detto che lo slogan per gli interventi della politica nella economia deve essere: ridistribuire il reddito e ridistribuire il lavoro.
    Davvero paradossale in un paese in cui la produzione del primo e la creazione del secondo sono fortemente scoraggiate se non del tutto impedite proprio dalla realizzazione pratica delle costosissime e sostanzialmente distruttive politiche socialiste/stataliste.
    Ma la vera tragedia è che queste idee sono talmente radicate e diffuse da essere richieste a gran voce ed in gran copia.
    La desolante constatazione è che il problema di fondo è culturale prima ancora che politico o economico o sociale.
    Ron Paul, nonostante tutto, opera in un contesto che ha ancora la capacità di ritrovare nel proprio DNA la cultura della libertà individuale contro qualsiasi oppressione. Qui, in Europa ed in Italia, il DNA è tutt'altro. E mutazioni liberali non se ne vedono. La risposta alla crisi dello statalismo e della socialdemocrazia è quasi sempre ancora più illiberale e demagogica.

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  5. http://www.zerohedge.com/news/2013-04-30/20-signs-next-great-economic-depression-has-already-started-europe

    E Farage si aspetta una rivoluzione nell'Europa meridionale.

    E quei pochi che convertono i risparmi in soundmoney non ne vogliono sapere delle promesse di carta del sistema banche insolventi/stati insolventi.

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  6. The U.S. economy has become a miserable junkie that is completely and totally addicted to reckless money printing and gigantic mountains of debt.
    If we stop printing money and going into unprecedented amounts of debt we are finished.
    If we continue printing money and going into unprecedented amounts of debt we are finished.
    Either way, this is all going to end very, very badly.

    E crescita, dalle nostre parti, significa che la BCE deve fare esattamente come la Fed o la BoJ. Perciò, aspettiamoci le stesse illusioni e le stesse conseguenze. Ma non la prosperità.

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  7. Ciao And.

    «Oggi, primo maggio, la retorica socialista e statalista la fa da ... padrone. E la Camusso ha detto che lo slogan per gli interventi della politica nella economia deve essere: ridistribuire il reddito e ridistribuire il lavoro.»

    Credo che oggi si festeggi la futilità. La "festa dei lavoratori" celebra solo il futile concertone e i comizi degli altrettanto futili sindacalisti. Il fatto che esista un giorno chiamato "festa dei lavoratori" lascia intendere che gli altri 364 giorni siano di "festa" per chi ai lavoratori lo mette nel culo senza preavviso... ottima notizia.

    Ora che si è ottenuto il contentino annuale, con annessa retorica di pannolone Napolitano al Quirinale, che incassa 17 pensioni pagate proprio dai lavoratori, per non parlare dei suoi corazzieri al seguito, possiamo andare avanti come prima.


    «Ron Paul, nonostante tutto, opera in un contesto che ha ancora la capacità di ritrovare nel proprio DNA la cultura della libertà individuale contro qualsiasi oppressione. Qui, in Europa ed in Italia, il DNA è tutt'altro.»

    Pero' c'è Nigel che non le manda a dire. :)


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    Ciao heavymetal.

    «E crescita, dalle nostre parti, significa che la BCE deve fare esattamente come la Fed o la BoJ. Perciò, aspettiamoci le stesse illusioni e le stesse conseguenze. Ma non la prosperità

    Esattamente.

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  8. note di giorno di vacanza:
    del 1 maggio, neanche vale la pena di parlare. non perdete tempo. l unica cosa di rilievo, fave e pecorino.
    farage fa troppo ridere; in ogni modo i nazionalismi, che qualche danno hanno arrecato, e che comunque sono pur sempre meglio del 1984, sono nati con quel misto di propaganda, repressione, ideologia, violenza con cui sta nascendo l europa (come si sono formati anche gli usa con la guerra di liberazione vinta dal nord).
    alcuni della fao sono stati a parlare a scuola da mia figlia piccola (12 anni) predicendo una sorta di "fine del mondo" (parole sue) nel 2050 tra aumento della popolazione, poverta, disoccupazione e scarsita di cibo. lei mi ha detto "beh se non ci stara lavoro ne cibo, basterebbe far lavorare la gente nei campi per produrre del cibo; non sara un lavoro eccezionale, ma meglio che morire di fame" mi sa che non potra fare l economista keynesiano.
    la soluzione cipriota si è infine appuntata sulle 2 banche e non su tutti i depositi. per es. chi aveva conto su barclays, non ha perso nulla. quindi, la soluzione scelta (perché, mentre i guidici con l interpretazione fanno le leggi, la legge è diventata la sentenza del legislatore) è stata bancaria e non sociale; ma si trattava di banche irrilevanti, non penso sia indicativa del trend futuro.

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  9. Ehi gdbarc, ma fave e pecorino sono la decrescita felice!!!
    ;D ;D ;D

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  10. beh, io non sono affatto contrario alla decrescita felice, ma sono contrario alla decrescita triste. sono comunque del tutto favorevole a fave e pecorino, che assieme ad un bel fiasco di vino fanno purtroppo la crescita felice della panza

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