Bibliografia

giovedì 18 aprile 2013

La svendita dell'oro: C'è solo una domanda che conta

Non si è parlato d'altro sin da Venerdì scorso: il crollo del prezzo dell'oro. Secondo la mia ottica questo segnale ci invita a credere che una imminente paura per un'inflazione nei prezzi è abbastanza lontana. L'Europa è di nuovo scampata allo spettro di una crisi più grande, e ciò va a ridurre la necessità dell'oro come uno strumento di protezione in caso di crisi. Ma ciò non tiene conto di una cosa: l'Europa E' in recessione, così come probabilmente ci stanno per finire Giappone e USA. Il panico legato alla svendita dell'oro è stato innescato dalla minaccia del settore bancario centrale europeo di vendere le proprie riserve d'oro. Non penso che lo faranno, e anche se accadesse ci sarebbero altre banche pronte ad approfittarne (soprattutto quelle asiatiche). Forse anche stavolta lo zio Sam potrebbe essere in grado di schivare l'ennesimo rischio di recessione, e il fatto che ce la stia mettendo tutta per scamparla lo denota l'incredibile quantità di pattume obbligazionario che la FED acquista da Fannie & Freddie e dal governo. Nonostante la "timidezza" dello zio Mario nel lanciare un QE vero e proprio, si vedrà costretto ad implementarne uno date le condizioni in continuo deterioramento della zona Euro. Il Giappone è ben oltre la "redenzione." La FED potrà anche inflazionare a questo ritmo per schivare un'altra recessione (tra l'altro, senza dar vita ad alcuna "ripresa"), ma aspettarsi che la FED possa evitare una recessione globale equivale ad aspettarsi un miracolo.
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di Detlev Schlichter


Venerdì scorso ho partecipato ad un dibattito (molto breve) presso la Radio della BBC in cui si parlava della direzione futura dell'oro. Tom Kendall, responsabile della sezione metalli preziosi presso Credit Suisse, ha sostenuto che l'oro è in difficoltà, mentre io ho sostenuto il contrario. Quindi il sottoscritto era in una radio nazionale la mattina dei due giorni peggiori dell'oro in 30 anni, sostenendo che ancora era un buon investimento.

È vero?

Continuo a pensare che quello che ho detto alla radio sia corretto. E dopo due giorni di brutali salassi nel mercato dell'oro e due giorni di esami di coscienza per le spiegazioni, credo che la seguente sia l'unica domanda che conta per capire dove finirà l'oro:

"La direzione della politica monetaria mondiale è cambiata o è in procinto di cambiare radicalmente? Sta per finire il periodo di 'quantitative easing' e di tassi di interesse super-bassi?"

Se la risposta a queste domande è "sì," allora l'oro continuerà ad essere nei guai. Se la risposta è "no," allora tornerà sui suoi passi.



Le ragioni per possedere oro

La ragione per cui possiedo oro e per cui l'ho raccomandato come asset essenziale di auto-difesa non è per il suo andamento di prezzo, per l'opinione di Goldman Sachs, o per la stagione dei matrimoni indiani, ma perché l'economia basata sul denaro fiat si è data la zappa sui piedi. Dopo 40 anni di incessante espansione monetaria e, in particolare, dopo 25 anni di bolle finanziarie alimentate dalla FED, le dislocazioni nel sistema finanziario globale sono così grandi che nessuno osa chiudere il rubinetto monetario e lasciare che le forze di mercato facciano il loro lavoro (prezzare il credito ed il rischio in base al bacino dei risparmi reali ed al potenziale di generazione di reddito reale piuttosto che in base ai desideri dei nostri pianificatori centrali monetari).

Il motivo per cui tutte le principali banche centrali del mondo continuano a tenere a zero i tassi da quasi un decennio e stampano grandi quantità di riserve bancarie, è che il sistema è massicciamente dislocato e nessuno vuole che il mercato vada a correggere questa situazione.

Ci sono due possibili esiti (come spiego nel mio libro):
  1. Questa politica viene portata avanti ulteriormente e addirittura intensificata, cosa che alla fine porterà ad un aumento dell'inflazione ed al collasso della cartamoneta.
  2. Questa politica viene abbandonata e si lascia che le forze di mercato liquidino gli squilibri.

L'oro è principalmente una protezione contro lo scenario 1, ma anche nello scenario 2 non scenderà a zero. Finora vedo poche indicazioni che lasciano presagire un passaggio dallo scenario 1 al 2, ma dobbiamo sempre considerare il fatto che il mercato è più intelligente di noi e ha i piedi ancorati saldamente a terra. Qual è la prova?



Cipro e l'UME

Presi da soli, gli eventi a Cipro non erano a favore dell'oro; non perché l'isola poteva vendere potenzialmente una piccola quantità d'oro, ma perché i padroni dell'UE hanno deciso di incamminarsi verso la liquidazione e la deflazione piuttosto che verso un salvataggio su vasta scala e la reflazione. La più grande banca di Cipro viene liquidata, non salvata e "ricapitalizzata" come nei cattivi esempi di RBS, Northern Rock, Commerzbank, o più indirettamente – tramite una spudorata immissione di nuova liquidità – nel caso di Goldman, Morgan Stanley, Citibank e numerose altre. Il bilancio della BCE è diminuito nel corso degli ultimi 3 mesi, non si è espanso. Ai depositanti delle banche nell'UME (e anche nell'UE) viene detto che in futuro non dovrebbero fare affidamento su una stampa illimitata di denaro o sul trasferimento dai contribuenti di altri paesi affinché possano veder protetto il valore nominale dei loro depositi. Questo è un punto a favore della sobrietà monetaria ed a sfavore dell'oro. Dovrebbe ridurre il premio al rischio sul denaro cartaceo.

Se questo è dove si sta dirigendo la burocrazia monetario globale allora l'oro è davvero nei guai. Tuttavia, non credo sia così. Come ho sostenuto in precedenza, mi sembra più probabile che il Giappone sia il modello per tutte le altre banche centrali: svalutazione aggressiva del denaro fiat. Inoltre, la burocrazia europea non potrebbe essere così di principio sulla questione denaro sonante o meno quando il paziente portato sulla barella non è un nano europeo come Cipro o la Grecia, ma uno dei ragazzi grandi, vale a dire Spagna, Italia o Francia (quest'ultima è stata per un po' di tempo il grande incidente dell'UME in attesa di accadere). Il telefono di Draghi inizierebbe immediatamente a suonare. La mia sensazione è che anche in Europa non bisogna sforzarsi tanto con l'immaginazione per vedere all'orizzonte i tempi del "quantitative easing."



Bernanke, l'anti-Volcker

Ma quella banca centrale che conta davvero è la FED. Un giorno ci guarderemo indietro e ricorderemo l'Aprile 2013 come il momento in cui un mercato dell'oro incredibilmente preveggente ci ha detto che Bernanke stava per essere isolato alla FED, che la gente avrebbe cominciato a spazientirsi sul serio della sua testardaggine accademica basata su un tecnologia in possesso del governo USA (una stampante) in grado di stampare tanti dollari quanti ne vuole.... bla, bla, bla...., e finalmente lo avrebbe preso a calci ponendo fine a questo spettacolo grottesco di folle svilimento del dollaro? – Ovviamente non lo so, ma ho qualche dubbio.

Ieri è stato il giorno peggiore per il mercato dell'oro dal Febbraio 1983. All'epoca l'oro era in un gigantesco mercato al ribasso, non per quello che pensava o diceva la Goldman, ma perché Paul Volcker era presidente della FED ed aveva appena applicato un trattamento monetario all'economia degli Stati Uniti che prevedeva il semplice arresto della stampante, consentendo ai tassi a breve termine di salire e ripristinando la fiducia nel dollaro di carta. Hey, il 20% sui Buoni del Tesoro, che ve ne pare come segnale che la cartamoneta non sarà annientata? La cosa importante è stata che Volcker (e alcuni dei suoi padroni politici) ebbero la spina dorsale di infliggere questo dolore di breve termine per raggiungere una stabilità di lungo termine (anche se, purtroppo, non duratura) e di sopportare le conseguenze di tale stretta. Oggi le conseguenze sarebbero molto più gravi, e c'è anche poca spina dorsale da parte del settore bancario centrale. Negli ultimi due decenni, la figura del banchiere centrale è diventata la miglior amica del trader indebitato. Volcker era fatto di una stoffa più robusta.

Se il mercato dell'oro sa che la politica monetaria allentata sta per finire, come mai gli altri mercati non l'hanno ancora capito? Crediamo davvero che le azioni sarebbero scambiate a dei massimi storici, che i bond delle nazioni fiscalmente in difficoltà e delle aziende sulla graticola sarebbero scambiati a rendimenti bassi da record, se la fine della politica monetaria allentata fosse dietro l'angolo?

Per giustificare le valutazioni alte di questi mercati in base ai fondamentali, si dovrebbe supporre che non beneficino più di denaro a buon mercato e siano tornati ad essere i barometri efficienti, disinteressati, oggettivi, affidabili e lungimiranti del nostro futuro economico; e di un futuro luminoso in cui tutti i nostri problemi –  ciclici, strutturali, fiscali, demografici – siano stati apparentemente risolti, in modo che i banchieri centrali possano impacchettare il kit di emergenza e l'oro possa tornare nei musei. – Beh, buona fortuna.



I risucchiati

Nel dibattito di Venerdì scorso, il mio "avversario" (Tom Kendall) ha sollevato un ottimo punto. Tom ha detto i problemi per l'oro erano provocati dal "senso di marcia" dell'economia e degli altri mercati degli asset. E' forse una frase un po' strana, ma il modo in cui l'ho intesa è molto pertinente: le azioni vengono commerciate a prezzi maggiori (a mio avviso a causa della politica monetaria allentata e dell'aspettativa che ciò continuerà nel futuro), mentre le obbligazioni sono stabili e l'inflazione (finora) non è un problema. In questo ambiente, l'allocazione dell'oro in un portfolio è percepita come un peso morto. Per la maggior parte degli investitori è difficile stare ai margini di un rally nel mercato azionario. Hanno bisogno di farvi parte.

Penso che quello che sta accadendo è che Bernanke & Co stanno alimentando, per il momento, una politica monetaria al punto giusto in cui le loro macchinazioni monetarie portano tanto in alto le azioni in modo da risucchiare sempre più giocatori da bordo campo, ma ancora non influenzano le letture dell'inflazione e non sconvolgono il mercato obbligazionario. Questa politica non sta conducendo all'equilibrio il sistema finanziario, infatti non riduce gli squilibri o dissolve le dislocazioni economiche. Al contrario, questa politica sta aggiungendo altri problemi a lungo termine. Ma ci si sente bene, per ora.

Bernanke sta gonfiando nuove bolle, e come abbiamo visto in passato, è nelle fasi iniziali del processo inflazionistico delle nuove bolle che l'oro si dibatte e fa fatica. Gli investitori azionari vengono risucchiati di nuovo, ed i gold bug potrebbero dover aspettare fino a quando non verranno di nuovo presi in considerazione e la cavalleria della FED cavalcherà di nuovo in loro soccorso, allora l'oro tornerà.

In ogni caso rimango certo di una cosa:

Finirà male.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. ammettendo una grande deflazione monetaria mondiale (ma l oro è denominato in dollari, non in euro), potrebbe essere un problema dell oro... se ti restano in mano i soldi, ma non se te li prelevano o di fronte ai default. l oro potrebbe avere un minor valore nominale, allora, ma maggiore potere d acquisto. e comunque il risultato si vedra alla resa dei conti. chi ha oro fisico, non per speculazione, lo ha per salvaguardia. si vedra tra 10-15 anni, o forse prima, cosa accadra all attuale sistema monetario. solo chi specula è preoccupato dei saliscendi, peraltro influenzati dall oro finanziario (è stato scritto un articolo in 3 parti qui su freedonia, gia dimenticato?). fino a che non ci sara divaricazione tra oro fisico e cartaceo, parliamo di nulla. finche non ci sara un cambiamento forte e traumatico, come ogni tanto accade, del sistema monetario globale, parliamo di nulla. l oro è li, fisico, polizza assicurativa a lungo termine in cui mettere una parte del patrimonio. fine. il resto, è per biscazzieri. non importa dell ottovolante posticcio. l unica cosa è, per chi lo ha comprato piu alto, che a parita di impiego avrebbe potuto averne di più... poco grave di fronte alla ragione dell cquiso, coprirsi da possibili tracolli

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  2. Ciao gdbarc.

    Ma infatti è stato un bene che il prezzo sia stato buttato giù così, almeno si è fatta pulizia da coloro che stavano lì solo per sfruttare le occasioni di prezzo. E infatti, secondo me, si stanno buttando pesantemente nelle azioni. Ma lo spettro dell'inflazione nei prezzi è ancora qui.

    Una volta ripulito il mercato dell'oro da questi speculatori, vedremo la prossima gamba rialzista.

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  3. Per me, Schlichter ha ragione.
    Hollande vuole gli eurobond. La Merkel rieletta potrebbe essere piu' morbida. Non rieletta la palla passerebbe alla SPD e in ambito PSE gli eurobond sarebbero ancora piu' probabili. Per non parlare del via alla stampante di Draghi. Dalle nostre parti sono tutti stimolatori monetari, da Prodi a Brunetta, da Vendola a Grillo, da Siniscalco a Fassina, non fosse altro perche' questo e' un Paese di esportatori con medie e piccole imprese innovative e i primi ad esser raggiunti dal nuovo fiatmoney sono banchieri e politici e gli imprenditori compagni di merende di entrambe. Percio' e' davvero la cosa piu' probabile che il Giappone sia un modello da imitare. Keynesianamente.
    Per il resto ha ragione gdbarc. Nessun goldbug sta short sull'oro fisico. Il metallo e' un hedge di lungo periodo. Percio' questo farlocco calo di prezzo e' solo benvenuto. E pare che in ogni parte del mondo tutti i veri goldbug la pensino proprio cosi'.
    Quando il gioco si fa duro...

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  4. Ciao Andrea.

    A sostegno della tua tesi ci metterei anche programmi radiofonici sull'economia come "Focus Economia" di Barisoni in cui (oggi) Gustavo Piga se ne usciva con una delle sue tesi strampalate da buon Keynesiano quale è: stampare denaro, espansionismo.

    Per dire, questo era lo stesso che chiedeva di indebitarsi allegramente per uscire dalla recessione... e vanno bene anche durante la crescita economica perché... saremmo in crescita!

    "Economisti" da esibire come fenomeni da baraccone insieme alla donan barbuta nella succursale locale del circo Barnum

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  5. Certamente tutta questa gente che freme per stimolare e' straconvinta non solo di farcela, ma soprattutto che nel lungo periodo loro saranno tutti morti o comunque al riparo dai riflettori. E percio' chissenefrega delle conseguenze per tutti noialtri.
    E poi loro sono i primi a ricevere il nuovo fiatmoney. Per cui...

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  6. E nonostante tutto il QE a nostro che stanno stampando questi sono i risultati: link

    Forse stampare di più risolverebbe il problema, non credete?

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