Bibliografia

venerdì 1 marzo 2013

L'antitesi della crescita economica: il denaro fiat





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso anche sul magazine online The Fielder.]


«Say you don't need no diamond rings
And I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of things
That money just can't buy
I don't care too much for money
Money can't buy me love» ~ The Beatles

Lo zio Mario continua a riempirci la testa di promesse vuote che prevedono un orizzonte lontano in sintonia con l'utopia di Galeano: un passo verso suddetto orizzonte equivale a due passi indietro da parte di quest'ultimo. Il problema con questo "progresso" è solo uno: non può durare all'infinito. Infatti, Bloomberg ci delizia con una notizia succulenta:

Lars Seier Christensen, capo esecutivo presso la banca danese saxo Bank A/S, ha dichiarato che il recente rally dell'euro è un'illusione e la moneta unica è destinata a crollare perché l'Europa non l'ha sostenuta con un'unione fiscale.

"Tutta l'Europa è condannata," ha affermato ieri in un'intervista presso la sede di Dubai. "In questo momento ci troviamo ad implementare soluzioni fasulle facendo credere alla gente che il problema sia risolto o contenuto, invece è vero il contrario. [...]

"Inizierei a vendere euro in massa qualora arrivasse a 1.4," secondo Christensen, il quale ha precisato che non vuole operare alcuna scommessa speculativa sulla valuta. [...]

"Uno dei grandi problemi concerne i paesi che sono stati rovinati dall'unione nella moenta unica, in particolare le economie dell'Europa meridionale," ha detto Christensen. "Le persone hanno tremendante sottovalutato i guai che questo causerà ai francesi. Infatti, una volta che la Francia entrerà in una crisi vera e propria sarà finita. Anche la Germania non può pagare per salvarla e probabilmente non lo farà." [...]


Record di Debito

L'indebitamento pubblico è a livelli da record, essendo più che raddoppiato rispetto al 40% del PIL nel 2008. La Commissione Europea, che dovrebbe aggiornare le sue previsioni questa settimana, prevede che arriverà al 97.1% del PIL l'anno prossimo.

"E' il mondo politico che è stato particolarmente favorevole all'euro, non per ragioni economiche ma per ragioni politiche," ha detto Christensen, un critico di lunga data della moneta unica che ora vive in Svizzera.

Ma dalle dichiarazioni ufficiali sembra che la situazione possa èresto migliorare, anzi che si possa tornare addirittura a prosperare a breve. Davvero è possibile? Davvero questi record di debito possono risultare un lasciapassare per standard di vita maggiori per la popolazione? Il buon senso è stato sovvertito fino a questo punto? Da quando affogare nel debito è sinonimo di prosperità e redditività?

Soprattutto un debito che non può essere ripagato, e oltretutto viene "finanziato" con più debito. Questo è un atteggiamento tipico degli indivvidui o delle imrpese che si rifiutano di pagare i propri fornitori e piuttosto stipulano nuovi prestiti per ripagare i prestiti precedentemente accesi. Non ci si fida di persone simili. Infatti in un mercato non ostacolato simili attività non troverebbero finanziatori, e anche se li trovassero i tassi di interesse sarebbero astronomici.

Oggi invece il cartello bancario centrale permette a delle attività fallimentari di continuare ad operare alla faccia delle decisioni di mercato, ovvero, degl individui agenti. Vengono tenuti in vita a scapito del resto della popolazione drenando quello che rimane della ricchezza delle nazioni. Sono processi improduttivi che infine saranno spazzati via, ma con un dolore economico per chi aveva creduto in loro.




Il debito spagnolo è cresciuto di €400 milioni al giorno nel 2012, raggiungendo u nrecord annuale da questo punto di vista (il tutto mentre si proclamava che le misure di austerità erano state implementate). Nonostante lo zio Mario sia riuscito a mettere un minimo ai bond spagnoli (come ampiamente spiegato su queste pagine quando Draghi lanciò l'OMT) attraverso il bluff della stampante, il governo Rajoy ha fallito nello stabilizzare il debito: l'economia non cresce, paga ancora un tasso di interesse abbastanza elevato e il deficit di governo è pari ad un tremendo 9.4%. A meno di grossolani errori tutte le frecce puntano verso uan sola direzione: niente ripagamenti.




La crisi europea è tutt'altro che finita. E' stato calciato il barattolo con più della stessa cosa, al prossimo giro ce ne vorrà ancora di più per calciarlo. Ma il barattolo sta crescendo di dimensioni. Gli errori si accumulano e infine scoppieranno in faccia ai pianificatori centrali. Sta accadendo in Spagna. Una volta arrivati alla Francia ciò che resterà dell'Europa sarà solo un cumulo di macerie.

Il denaro fiat non può comprare la crescita economica.



CONTO ALLA ROVESCIA

I pianificatori centrali hanno rigettato l'idea che si potesse rimediare alla recessione di cinque anni fa attraverso una sana pulizia del mercato. Troppi interessi privilegiati in gioco, troppe teste imporanti sarebbero cadute. Il potere accumulato con gli anni non poteva sparire in un lasso di tempo così ristretto, bisognava agire. E così è stato. Un quantità abnorme di denaro fiat è stato lanciato contro il problema. Non ha fatto altro che posticiparlo ed acuire il dolore economico.

Il progresso economico si è fermato da anni. Viviamo quasi con la stessa tecnologia di 50 anni fa, a parte il settore informatico ed elettronico. Per il resto, la nostra civiltà è rimasta bloccata (a parte la Cina) in un limbo economico da cui il mercato sta tentando di uscire a spallate.

La salvaguardia di interessi ben connessi con l'establishment politico sta uccidendo quel che rimane della ricchezza delle nazioni e della potenziale prosperità di tutti noi. Siamo fermi in una fase a cavallo tra il boom e il bust, congelati in questo specchio che attende solo di cadere a pezzi. Ci viene detto che un simile evento sia portatore di cattiva sventura, in modo da continuare ad osservare passare il tempo a discapito della nostra libertà e della nostra felicità.

Se dovessimo ragionare per analogie, la popolazione è finita vittima dell'establishment politico e bancario che l'ha intrappolata nel grottesco quadro che Dorian Gray teneva gelosamente custodito in soffitta. Hanno barattato la nostra prosperità per la loro.

La lezione imprtante qui è che il prodotto del tempo è più importante di quello materiale; dover incanalare i propri sacrifici verso la conservazione di una struttura marica alle fondamenta lede la dignità di ogni individuo che si è prodigato per soddisfare al meglio i clienti. Quegli imprenditori che seguivano i dettami di mercato per cercare di guadagnare qualcosa grazie al loro genio e alla loro lungimiranza, sono gettati nella nona bolgia dell'inferno a causa della sconsideratezza di una manica di parassiti sociopatici. Politici e banchieri alla pari sono responsabilidel disastro economico di oggi. Ed ora per nascondere e cercare di trovare una soluzione magica ai loro errori, tentano di convogliare risorse ancora buone per l'investimento privato, in progetti che non hanno futuro e servono solo a ottenere più tempo affinché il guaio sottostante sparisca magicamente da solo.

I governi non erano, non sono e non saranno mai capaci di poter direzionare a piacimento la produzione in una società, proprio perché non potranno mai riuscire a sapere quali sono i desideri degli individui. Perché? Perché l'onesta è ancora un carattere essenziale per alcuni individui. Grazie a questo semplice principio i piani ben congeniati dell'oligopolio al potere cadranno a pezzi, come nella storia sono sempre caduti a pezzi. Sono convinti che il passare del tempo lenisca qualsiasi ferita, non è così se tale ferita è diventata un'emorragia. E lo è diventata? Sì, perché i prezzi i fondamentali non sono più i fondamentali. I prezzi non veicolano più la volontà del mercato. Non si è permesso che una sana pulizia degli errori facesse calare quei prezzi gondiati artificialmente e facesse andare in bancarotta quelle entità sostenute dalla bolla degli anni precedenti. Perché questa reisstenza? Ce lo spiega George Selgin:

La Grande Depressione assestò un colpo (quasi) fatale al buon senso riguardo i prezzi ed il livello dei prezzi. Una nuova generazione di economisti divenne così ossessionata nell'evitare la deflazione maligna, che dimenticò quella benigna. I seguaci di Keynes sostenevano politiche inflazionistiche, che sin da allora sono state la norma. Avendo pagato penitenza per la Grande Depressione, avendo anche sofferto sei decenni di inflazione, è giunto il momento di far rivivere la vecchia logica riguardante i potenziali benefici della deflazione.

Ricordare le potenzialità di una deflazione benigna potrebbe avere un effetto salutare sul pensiero dei banchieri centrali del mondo. Superare la paura del calo dei prezzi, li incoraggerà ad affrontare il flagello mondiale rappresentato dall'inflazione. Ma questo è solo l'inizio. Una volta che si apprezza pieanmente la possibilità di una deflazione benigna, l'inflazione a zero sarà considerata come una politica eccessivamente espansiva — cioè, come un trampolino di lancio sulla strada per qualcosa di meglio.

Ma la realtà sta bussando alle porte, arriverà il momento della resa dei conti: il Grande Default. Non ci sarà nessuna ripresa se prima non avverrà un riaggiustamento del mercato in accordo con la volontà degli individui che lo costituiscono. Da tempo abbiamo superato il punto di non ritorno. Gli USA nel 2003 con Greenspan che abbassava artificialmente i tassi di interesse, l'Europa negli anni successivi all'introduzione della moneta unica



LA STORIA SI RIPETE

L'impossibilità di correggere gli errori del passato, aumentando il carico di azzardo morale pesente nel mercato, crea tensioni all'interno delle nazioni mondiali. Data la strategia suicida messa in atto dapprima dal Giappone, poi copiata da FED, BCE e BPdC, la spirale distruttiva del denaro fiat getta nel panico i pianificatori centrali di tutti paesi. Sanno a cosa vanno incontro, ma credono di poterlo evitare aggiungendo morfina al dolore economico presente.

Ma nel frattempo, cercano riparo nella merce che il mercato ha scelto come denaro e che ha permesso di mantenere onesta la grande asta commerciale a cui ogni giorno ciascun individuo partecipa.




La Bundesbank ha richiesto il 50% delle sue riserve auree presumibilmente detenute presso Ft. Knox. Perché? Perché non si fida più delle promesse dei pianificatori centrali esteri. E' successo a suo tempo anche alla Lehman, si chiama corsa agli sportelli bancari. Quando la nave affonda i topi accorrono con fretta verso le uscite. I tedeschi, avendo esperienza diretta con un disastro iperinflazionistico, sanno che ora questo esito sarebbe di portata maggiore date le varie promesse insostenibili dei governi. Nonché della sua esposizione verso le nazioni periferiche dell'Europa insolventi.

Per rassicurare gli animi il governo USA ha operato una verifica dell'oro posseduto dalla FED di New York. Una verifica fasulla. Perché fasulla? Perché non includeva la verifica delle rivendicazioni legali sull'oro pressol a NYFED. I funzionari hanno affermato che l'oro si trovasse a Ft. Knox, ma sono anni che non viene fatta una verifica seria. Servirà a mantenere buoni i critici, servirà come bluff a tenere buono il governo tedesco. Infatti, sono stati i banchieri centrali tedeschi hanno avanzato la richiesta di restituzione dell'oro sotto pressione dei politici tedeschi.

Ma dovranno aspettare fino al 2020. Questa verifica è servita ancora una volta a tenere buone le acque. Una richiesta limitata ad un solo mese avrebbe scatenato i lpanico tra i banchieri centrali della NYFED. Avrebbe significato solo una cosa: la fine del bluff. La NYFED non avrebbe potuto consegnare le riserve perché in realtà non ce le ha e le altre banche centrali sarebbero corse in massa  al 33 di Liberty Street per richiedere indietro il loro oro.

L'attesa e le varie procedure di verifica ufficiali, quindi, servono solo come tampone per mantenere in ordine le cose. Per mantenerle credibili, anche se tale credibilità ha fondamenta argillose.

Ma quel giorno arriverà. La richiesta della Bundesbank rappresenta la scritta sul muro. "Mene Mene Tekel Peres." Infine, anche gli elettori di altri paesi spingeranno i propri politici a riprendere l'oro della propria nazione. Stiamo semplicemente rivivendo lo "shock di Nixon" su una scala maggiore. Infatti negli anni '60 vigeva ancora il sistema di Bretton Woods, e nonostante l'oro fosse osteggiato veniva ancora commerciato come merce a sé. Questo portò ad un distacco crescente tra il prezzo di mercato dell'oro come merce e quello come denaro secondo il tasso fisso del Tesoro.

Questo divario crebbe e il mondo si accorso che quel sistema era praticamente insostenibile. Sospettando che la volontà degli USA non era quella di mantenere un dollaro forte, la Germania Ovest si mosse per prima nella richiesta di rimborso dei suoi dollari in oro. Seguirono la Francia, la Svizzera ed altri. Questa situazione culminò con la chiusura della finestra dell'oro da parte di Nixon; l'oro sperimentò uno dei rally più strabilianti della storia fino a quando nel 1982 Volker riuscì a vendere un nuovo bluff al mondo.

Diversamente da quei tempi oggi non c'è nessuna finestra dell'oro da chiudere. Come abbiamo visto dal grafico di sopra molte banche centrali del mondo si stanno muovendo verso l'oro abbandonando il dollaro, nonostante le manipolazioni di prezzo. L'insostenibilità della sconsideratezza dei pianificatori centrali verrà messa alla berlina insieme alla loro incompentenza in campo sociale ed economico. Le teorie economiche legate alle loro credenze di una vita si sgretoleranno così come la loro reputazione dinanzi agli elettori. Verranno inghiottiti dalla pattumiera della storia.

Ma fino a quel giorno i banchieri centrali sono ancora al comando e non gli elettori. Questi ultimi sono semplicemente delle utili pedine nel loro gioco. "Fidatevi di noi," dicono i banchieri centrali ai politici. "Fidatevi di noi," dicono i politici agli elettori. Per ora, gli elettori li assecondano.



UN BARATTOLO ENORME

Cercare, quindi, di riportare indietro i "bei vecchi tempi" attraverso l'esponenziale crescita della massa di denaro fiat, non genererà prosperità. E' la strada sicura verso l'inflazione di massa. La libertà del denaro di veicolare gli esatti segnali del mercato è una necessità se si vuole avere una possibilità di tornare ad una nuova era di redditività diffusa. Solo in questo modo i prezzi dei beni capitali, dei beni al consumo e dei servizi possono essere genuini da indirizzare propriamente gli investimenti in un mondo incerto. L'instabilità del denaro fiat, invece, intorbidisce tali segnali.

Permette l'accumulo di errori su errori derivati dalla volontà pianificatrice degli uomini di salvaguardare determinate entità privilegiate. Sappiamo, invece, che l'oro non permette questa sconsideratezza e sarà la prima scelta degli ndividui qualora vedranno spazzati via i loro risparmi dalle promesse non mantenute dai governi.

La pianificazione centrale ha creduto nella propria balla: si è creduta onnipotente. Come gli ideatori degli schemi di Ponzi, è rimasta invischiata nella sua stessa menzogna. E' diventata psicologicamente dipendente dal suo bluff, ed ora ne pagherà le conseguenze. L'onnipotenza fasulla a cui si è creduto è questa: il denaro fiat può essere fonte di crescita perpetua. Prendete ad esempio l'Irlanda. Nel 2006, un quinto della forza lavoro stava costruendo case e l'industria edile aveva ricoperto un quarto dell'intera economia del paese (rispetto al suo "normale" 10%).

L'Irlanda stava costruendo metà delle case del Regno Unito, che ha in media 15 volte di più la popolazione irlandese. Dal 1994 al 2006 i prezzi delle case a Dublino sono saliti del 500%. L'espansionismo monetario della BCE ha creato una illusione, che secondo la gente sarebbe potuta andare avanti indefinitamente. Non è così, perché i pianificatori centrali non sono onnipontenti e questa realtà è esplosa loro in faccia.

Quando è arrivato il bust la Anglo Irish Bank (più vecchia dell'Irlanda stessa) perse quasi metà dei prestiti che aveva concesso, la maggior parte dei quali nel settore immobiliare. La riserva frazionaria dà, la riserva frazionaria toglie. Ma la manipolazione centrale da parte del cartello bancario, che fa rferimento alla Banca Centrale Europea, ha preso in mano le redini andando a salvaguardare quel particolare settore per cui funge come compagnia d'assicurazioni: il settore bancario.

E' accaduto in Spagna. E' accaduto in Portogallo. E' accaduto in Grecia. E' accaduto in Italia. Il salvataggio del settore bancario fallito ha permesso di convogliare tutti gli sforzi vero il settore obbligazionario statale, l'unico che ha ancora una parvenza di garanzia. Qual è questa garanzia? I cittadini e le loro risorse. L'azzardo morale delle banche centrali si basa sulla depredazione del potere d'acquisto di questa forza lavoro che tenta disperatamente di fare affidamento sul mercato per liberarsi dalle pastoie che ostacolano il loro successo.

Ma sono convinti di una cosa: qualora dovessero andare falliti ci sarà il governo a salvarli. Potranno campare grazie al sistema di redistribuzione di ricchezza del welfare. Credono nell'esistenza dei pasti gratis, ma è solo uan fantasia perché ogni azione ha un costo. Questa infatti peserà come un macigno su coloro che ancora sono in attività e devono pagare le tasse ed anche il costo della svalutazione della moneta. Nel lungo periodo questo costo aumenterà verticalmente. Che beneficio ne potremmo trarre quindi? Nessuno.

La storia di quelle nazioni che hanno rispettato una moneta sonante, come la Germania e il Giappone nel dopoguerra, è stata caratterizzata da enormi progressi economici. Diversamente dalla storia dell'Italia e di altri paesi europei, che attraverso continue svalutazioni hanno indebolito progressivamente la loro posizione economica. Oggi, tutte le nazioni del mondo sono entrate in una guerra valutaria per cercare di raggiungere le uscite prima che la miccia di questa bomba ad orologeria (inzuppata di polvere da sparo da 40 anni) possa scoppiare.



CONCLUSIONE

Il 22 Febbraio 2013 il Presidente della FED di St. Louis ha detto che la politica della banca centrale rimarrà accomodante per molto tempo. Questo significa che secondo lui l'acquisto di bond del Tesoro USA e della monnezza obbligazionaria di Fannie/Freddie non ha nulla di sbagliato. Sovvenzionare attività in bancarotta con circa $1 bilione l'anno è la strada maestra verso uan crescitareale dell'economia di circa il 3%. Il mercato azionario risponde con favore.

Gli investitori credono che il denaro fiat crei ricchezza. Pieno sostegno a questa strategia e avanti tutta. Così la pensano anche gli altri capi delle varie banche centrali del mondo.

Effetti collaterali? Irrilevante. Distorsione dei mercati di capitale? Irrilevante. Burocrati al comando degli istituti bancari centrali con piena facoltà di manipolare il denaro? Irrilevante. Scelte libere degli individui? Irrilevante. Inflazione nei prezzi futura? Irrilevante. Cicli di boom/bust? Irrilevante.

Ma quando infine la stampa di denaro partorita dalla folle mente dello zio Ben scatenerà nell'economia più ampia il mostro dell'inflazione nei prezzi, lui o il suo successore dovranno decidere: inflazione di massa, iperinflazione, depressione. Le banche centrali non possono gonfiare la loro base monetaria all'infinito senza pagarne il prezzo. Non esistono pasti gratis.


7 commenti:

  1. Ciao
    scusate l'offtopic.
    Governo pd-pdl. Amato premier. Durata tre anni. Presidente Repubblica Prodi.

    Papa americano o australiano.

    Passo e chiudo

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  2. mi sono imbattuto casualmente in rete nel numero di tel di yahoo e mi sono ricordato che non riuscivi a contattarli. essendo apparso on line èè probabile al piub presto lo cambino (immagino sia pubblico per finta), erp cui sbrigati
    02366531

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  3. hm, hai avuto incubi ieri notte?

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    1. Vedrai. Sono i garanti con lo status quo internazionale.

      Che poi peggioreranno le cose ancor di più non ci sono dubbi. Ma già si lavora per questo esito. Entro 50-60gg.

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  4. Bravo Francesco!
    Come al solito.

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  5. il recente rally dell'euro è un'illusione e la moneta unica è destinata a crollare perché l'Europa non l'ha sostenuta con un'unione fiscale

    detesto quest argomentaione, che pur trovo spesso. perche suppone che se ci fosse unione fiscale tutto sarebbe a posto. e perchè, di grazia? trasferimenti da stati vincenti a perdenti? e alle persone dello stato perdente arrivano i fondi trasferiti? come infatti avviene in grecia (haha)? e chi lavora per esser prelevato per trasferire è contento? insomma, le persone non contano, contano gli stati!! unione fiscale e tassazione a piu non posso. la questione meridionale si trascina dall unita d italia (prima il sud era molto piu ricco). e non mi pare che l unione fiscale sia stata risolutiva, se non per tassare tutti. impedendo anche la concorrenza tributaria tra territori che volessereo attarre investimenti. tassa unica, salario minimo unico, tutti in germania a lavorare ed il resto vive con la redistribuzione.
    azzardo morale, denaro fiat, lgame credito/debito, distribuzione monetaria viziata,tutte queste cose restano.
    si vuol far credere che basterebbe l unione fiscale, piu europa per essere tutti felici? è il nuovo bluff vwerso le persone. l unione fiscle serve solo alla finanza per spalmare su chi fa comodo in quel momento le loro accumulazioni fiat.
    allora gli scolaretti ripetono "se ci fosse l unione fiscale la moneta sarebbe salva"... ma la gente no, sarebbe controllata con un altro mezzo in piu. meglio che la moneta cada. piu bagus che huerta, sul punto troppo teorico e poco politico.
    francesco, hai idea di quale % in europa ed usa di debito pubblico annualmente emesso sia sottoscritto da risparmio accumulato e quanta da nuova massa monetaria (considerando in europa il debito pubblico sottoscritto ed utilizzato come collaterale dalle banche per i nuovi prestiti dalla bce, visto che funziona cosi, diverso che in usa)? cio mi pare imèportante perche da l idea del grado di schiavitu gia raggiunto e quello in via di formazione

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  6. Ciao heavymetal.

    Credo che qualuque sia l'esito o il governo scelto, stiamo scivolando sempre di più verso il basso. Lo zio Mario può rallentare la discesa, ma non l'inevitabile caduta.

    Il tempo e il carisma dei leader è tramontato. Sarà difficile vendere nuovi bluff. Perché? Perché il Grande default spazzerà via l'ultima parvenza di legittimità di una pianificazione centrale per direzioanre a tavolino le vite di miliardi di persone.

    ***

    Ti ringrazio Andrea. ;-)

    ***

    Ciao gdbarc.

    Grazie per la segnalazione, ma credo di aver risolto con Yahoo. Sono andato alla radice del "problema": il sito trend-online. Era da lì che Yahoo riprendeva gl iarticoli, ora mi sono assicurato che in futuro che gli articoli che appariranno su entrambi i siti contengano la giusta fonte.


    >[...] azzardo morale, denaro fiat, lgame credito/debito, distribuzione monetaria viziata,tutte queste cose restano.
    si vuol far credere che basterebbe l unione fiscale, piu europa per essere tutti felici? è il nuovo bluff vwerso le persone.


    Corretto. Si fa appello alla gente, ai loro interessi presenti, al loro status di ricevitori di sussidi statali. Come dicevo ad heavymetal, gli elettori continueranno a ragionare secondo questo criterio (es. qualcosa in cambio di nulla) ma saranno infine costretti a ricredersi nel giorno della resa dei conti.

    In quel giorno sarà difficile vendere nuovi bluff, non esiste leader carismatico in grado di far ingoiare con sorrisi sulle labbra nuove fregature.

    La maggior parte degli elettori continua a ragionare per inerzia ormai: finché gli assegni arrivano, saranno disposti a compromessi. A loro non importa degli acquisti di bond della BCE, del debito in crescita, dei deficit in crescita, ecc.

    Continueranno a tollerare le disfunzioni dello stato proprio perché tali disfunzioni si reggono proprio su di loro. Si ubriacheranno e lasceranno il conto a qualcun altro. Lo hanno fatto quelli prima di loro, perché loro adesso non dovrebbero farlo?

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