L'intrusione costante del governo all'interno delle vite delle persone, col tempo, si è fatto sempre più invadente andando ad inficiare i processi genuini di mercato che regolano la vita della grande asta commerciale a cui tutti noi facciamo parte. Tale fardello ha pesato non indifferentemente sulle economie del mondo, soprattutto per Francia e Italia. Nell'arco di 100 anni il mondo è cambiato radicalmente, ora infatti i burocrati possono congelare e rovistare nei vostri conti bancari, spiare telefonate ed email, confiscare le vostre proprietà accollandovi l'onere della prova, mandare droni a destra e a manca. Ma l'irrazionalità della pianificazione centrale, di cui si forgia il governo statale, è talmente folle da riuscire a partorire leggi o situazioni contrastanti che risulteranno infine in una sua implosione.
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di Bill Bonner
Povero Chuck Hagel. Ogni giorno il Wall Street Journal lo prende a schiaffi. E' stanco morto perché non sa quello che sta facendo... preso a sberle poiché incapace di figurarsi la minaccia di un Iran nucleare... e preso a sberle per non chinarsi abbastanza velocemente a baciare i culi dei neo-con.
John McCain e Lindsay Graham sono andati a lavorare con lui al Senato. L'hanno fatto in modo maldestro e vergognoso — come un paio di sicari con dei tubi di piombo. E poi, sul WSJ, Dorothy Rabinowitz Lunedì scorso lo ha schiaffeggiato; era così isterica che i lettori non hanno capito di cosa stesse parlando. Poi Martedì è arrivato il turno di Brett Stephens... e ha cominciato a stilettarlo nel solito modo maldestro.
Ci stiamo godendo lo spettacolo. McCain e Graham hanno agito come delinquenti. Eppure è divertente e gratificante guardare un uomo come Hagel venir preso a schiaffi ad ogni angolo. Peccato che non possiamo assistere allo stesso sport per quanto riguarda Hillary Clinton! Se lo meriterebbe.
Coloro che desidererebbero immischiarsi nella politica dovrebbero mettere in prima linea il loro coraggio. Oltre ad essere malmenati dalla stampa e da altri politici, i candidati per un posto da leader — eletti o designati — dovrebbero sostenere certe prove, per testare il loro coraggio e la loro determinazione. Lo scopo di questo esercizio non dovrebbe essere quello di rivelare le loro debolezze o mancanze, ma solo sminuire l'uomo (o la donna) in modi ridicoli e irrilevanti. Ad esempio, un candidato per il Segretario del Tesoro dovrebbe ripescare un anello di nozze dal fondo di una fogna di Manhattan. Un candidato sindaco dovrebbe essere chiuso fuori di casa... denudato e al freddo... giusto per vedere come gestisce la situazione.
Questo in realtà è accaduto al nostro vecchio amico e collega Dan Denning. Si era appena trasferito a Parigi e in un modo o nell'altro era rimasto chiuso fuori dal suo appartamento, con solo un asciugamano intorno alla vita. Non aveva telefono, niente soldi e nemmeno parlava francese. Sapeva solo che c'era un altro mazzo di chiavi dall'altro lato della città.
Situazioni come questa temprano il carattere. Ma non è per questo che le proporemmo ai leader futuri. Al contrario, vorremmo solo umiliarli e scoraggiarli. Forse ci penserebbero due volte prima di offrirsi volontari. Queste prove, altrimenti inutili, aiuterebbero anche a scremare la lista di candidati. Chiunque che abbia un minimo di dignità da sottoporsi al loro giudizio, non sarebbe degno della carica. E anche se si rifiutasse gli dovrebbe essere preclusa la carica; perché non soddisferebbe i requisiti.
Il punto è che il mondo ha bisogno di molti meno leader di quelli che ha. La maggior parte del tempo la gente bada ai propri affari senza curarsi o farsi distrarre dalla leadership. Questo è vero tanto nell'attività impreditoriale quando nel governo. Un leader si mette solo in mezzo, sprecando il tempo e l'energia di tutti.
Pensate a quello che volete veramente. Aggiustare la falla nella piscina prima che arrivi la stagione calda. Portare il proprio suocero in una casa di riposo o in una bara. Capire come suonare "All of Me" con la chitarra e come cucinare i bourguignon di manzo. Niente di tutto questo richiede una leadership.
La maggior parte delle aziende lavora meglio senza leadership. Le persone si ingegnano in qualche modo per trovare il modo di fare le cose, non hanno bisogno di interferenze dall'alto. Inoltre, i "leader" spesso non hanno idea di come funzioni davvero il mondo dell'impreditoria. Ciò è particolarmente vero per gli amministratori delegati famosi, il cui vero compito è quello di pompare il prezzo delle azioni. Spesso un'attività andrà plausibilmente bene con l'innovazione dei dipendenti di fascia bassa o media se necessario. Poi si farà avanti un leader forte trascinando tutta l'attività in qualche buco nero, in genere spalleggiando una fusione o acquisizione. L'amministratore ottiene un titolo in prima pagina; in seguito l'attività va a gambe all'aria.
Il Segretario di Stato ha lo scopo di gestire la politica estera americana. Ma che bisogno c'è? Chi ne ha bisogno? Ogni americano può decidere benissimo da solo dove viaggerà e con chi negozierà. Non ha bisogno di leadership. Molti dei lividi sul volto di Chuck Hagel provengono da una sua affermazione secondo cui il governo iraniano è "legittimo." E chi se ne frega? Tutti sanno perfettamente che il governo iraniano è legittimo come tutti gli altri, compreso il governo degli Stati Uniti d'America. Tutti i governi democratici devono la loro legittimità alla stessa cosa — la decisione di elettori illusi, basata su ruoli di rappresentanza fraudolenta ricoperti da leader disonesti.
Un'altra sberla ad Hagel è partita dal suo commento di anni fa circa una potente "lobby Ebraica." Non ci dovrebbe essere una "lobby Ebraica." E soprattutto non dovrebbe essere potente. Naturalmente, tutti sanno che c'è una lobby molto potente, composta in gran parte da Ebrei, il cui obiettivo principale è quello di proteggere gli interessi di una nazione estera — Israele. I leader non dovrebberlo dirlo. Tutti gli altri possono dire la verità; ma i leader devono solo aprire la bocca per mentire. Questo è ciò che la gente si aspetta da loro e questo è stato il grande errore di Hagel.
Questo è quello di cui è costituita la leadership — solenni e pompose menzogne. I più grandi leader sono coloro che le dicono in maniera più grande: Abraham Lincoln, per esempio. Senza la sua guida, gli Stati Uniti probabilmente si sarebbero divisi (gli stati del sud avrebbero potuto esercitare il diritto previsto nella Dichiarazione di Indipendenza e separarsi). Chiesero semplicemente di fare ciò che le 13 colonie avevano fatto prima di loro — governarsi (anche male) piuttosto che vedersi imposto qualcosa da altri.
Lincoln — a Gettysburg — disse la bugia più grande della storia americana: stava combattendo per preservare la promessa della rivoluzione, e che la guerra era un test per verificare se "ogni nazione, così concepita ... potesse durare a lungo." Alla fine, i suoi generali, Grant e Sherman, considerarono la questione in maniera negativa.
La successiva debacle della leadership arrivò nel 1917. Fu allora che Woodrow Wilson scaraventò gli Stati Uniti nella guerra di qualcun altro sulla base di un inganno. Disse che era una "guerra in nome della democrazia per rendere il mondo più sicuro." Ma se fosse stato così, gli Stati Uniti si schierarono dal lato sbagliato. In particolare, la Gran Bretagna e la Francia governavano centinaia di milioni di persone — in Africa, Irlanda, India, Sud-Est asiatico — senza alcun voto! La Germania, in confronto, era un modello di fandonie democratiche.
I leader mentono. E la loro leadership — fondata sulla menzogna — porta tipicamente a disastri. La Prima Guerra Mondiale fu un disastro e poi arrivò anche il disastro economico — la Grande Depressione. La depressione precedente, 1920-1921, venne semplicemente ignorata dal presidente degli Stati Uniti Warren Harding e dal segretario al Tesoro Andrew Mellon. Due anni dopo, la depressione era finita.
Quando invece arrivò la depressione successiva — nel 1929 — Herbert Hoover, e poi Franklin Roosevelt, intervennero aggressivamente. Utilizzando la menzogna (secondo cui avevano una conoscenza superiore rispetto a imprenditori e investitori) promisero di spegnere la depressione con "politiche anticicliche." Impedirono ai mercati di effettuare aggiustamenti necessari (ma dolorosi), allungando la depressione per quasi un intero decennio.
Non è che i leader sono sempre dei perditempo. E' solo che la leadership è soggetta alla legge del declino dell'utilità marginale — come tutto il resto. Di tanto in tanto, un po' può essere utile ma una volta che si va oltre iniziano i guai.
Recentemente gli Stati Uniti sono stati vittima di due leadership ridicole. Dopo che i terroristi hanno abbattuto le Torri nel 2001, George W. Bush ha trascinato il paese in un attacco contro l'Iraq (basata sulla balla delle "armi di distruzione di massa," che un team di ispettori ha smentito).
Poi, dopo la crisi del '08-'09, la squadra di Obama ha fatto ricorso alla leadership enunciando la balla familiare secondo cui le istituzioni in fallimento dovevano essere tenute in vita a tutti i costi e che un rallentamento causato da troppo debito poteva essere risolto aggiungendo altro debito.
Se George W. Bush avesse rinunciato ad un po' di leadership in campo militare, gli Stati Uniti avrebbero potuto salvare 157,000 vite... e risparmiare fino a $6 miliardi.
Se Barack Obama avesse rinunciato ad un po' di leadership in materia economica, la crisi di liquidità avrebbe travolto i manager incompetenti, le sofferenze sarebbero state eliminate in fretta, e la crisi economica sarebbe finita 3 anni fa.
Non che le bugie siano sempre un male. Probabilmente ci sono momenti in cui una bugia è proprio quello di cui c'è bisogno per conferire coraggio o calmare i nervi. Di tanto in tanto, un leader dotato può aiutare a guidare un'attività o anche un governo. Ma le occasioni sono rare. Considerando i danni dei leader, il mondo starebbe meglio senza di loro.
Saluti,
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Ciao a tutti
RispondiEliminaUn leader, prima o poi arriva. Il più delle volte autoritario più che autorevole.
Anticamente dava una bastonata in testa al contendente principale e poi sfidava gli altri (nelle gang funziona ancora così).
Poi, il trucco del diritto divino, perciò leader con sostegno ultraterreno. Sistema longevo.
Poi primus inter pares. Sistema oligarchico.
Poi è arrivato il socialismo: leader popolare e carismatico, salvatore della patria. Dittatori e stati totalitari.
Poi il leader socialdemocratico, non sempre carismatico, eletto dalle masse. Appoggiato al potere del denaro fiat. Deve avere una vision (sfera di cristallo?), ma neppure sempre.
Il leader è un po'... inevitabile.
E se non è uno, è una "classe dirigente".
Io non ne cerco. Ma sono uno dei pochissimi. Consapevolezza ed amor proprio me li rendono insopportabili.
Ma nel dna dei più c'è l'indicazione: cercati un capo.
Ed anche lo Spirito Santo sceglie un leader per la sua Chiesa. Il buon pastore del "gregge" di Dio.
Senza leader: molto ottimismo.
Molto realismo (o pessimismo?): leader.
Leader libertario? Contraddizione.
Articolo utopico.
Il piccolo principe si trovava nella regione degli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330. Comincio' a visitarli per cercare un'occupazione e per istruirsi.
RispondiEliminaIl primo asteroide era abitato da un re.
Il re, vestito di porpora e d'ermellino, sedeva su un trono molto semplice e nello stesso tempo maestoso.
"Ah! ecco un suddito", esclamo' il re appena vide il piccolo principe.
E il piccolo principe si domando':
"Come puo' riconoscermi se non mi ha mai visto?"
Non sapeva che per i re il mondo e' molto semplificato. Tutti gli uomini sono dei sudditi.
"Avvicinati che ti veda meglio", gli disse il re che era molto fiero di essere finalmente re per qualcuno.
Il piccolo principe cerco' con gli occhi dove potersi sedere, ma il pianeta era tutto occupato dal magnifico manto di ermellino. Dovette rimanere in piedi, ma era tanto stanco che sbadiglio'.
"E' contro all'etichetta sbadigliare alla presenza di un re", gli disse il monarca, "te lo proibisco".
"Non posso farne a meno", rispose tutto confuso il piccolo principe. "Ho fatto un lungo viaggio e non ho dormito..."
"Allora", gli disse il re, "ti ordino di sbadigliare. Sono anni che non vedo qualcuno che sbadiglia, e gli sbadigli sono una curiosita' per me. Avanti! Sbadiglia ancora. E' un ordine".
"Mi avete intimidito... non posso piu'", disse il piccolo principe arrossendo.
"Hum! hum!" rispose il re. "Allora io... io ti ordino di sbadigliare un po' e un po'..."
Borbotto' qualche cosa e sembro' seccato. Perche' il re teneva assolutamente a che la sua autorita' fosse rispettata. Non tollerava la disubbidienza. Era un monarca assoluto.
Ma siccome era molto buono, dava degli ordini ragionevoli.
"Se ordinassi", diceva abitualmente, "se ordinassi a un generale di trasformarsi in un uccello marino, e se il generale non ubbidisse, non sarebbe colpa del generale. Sarebbe colpa mia""
"Posso sedermi?" s'informo' timidamente il piccolo principe.
"Ti ordino di sederti", gli rispose il re che ritiro' maestosamente una falda del suo mantello di ermellino.
Il piccolo principe era molto stupito. Il pianeta era piccolissimo e allora su che cosa il re poteva regnare?
"Sire", gli disse, "scusatemi se vi interrogo..."
"Ti ordino di interrogarmi", si affretto' a rispondere il re.
... continua...
ci sono divese leadership: mussolini, chavez, roosevelt, churchill, berlusconi, prodi,
e poi rockefeller, rotschild, warburg...
quelle piu efficaci fanno piu danno di quelle meno efficaci.
il re dell asteroide del piccolo principe è il leader delle democrazie, e non è tanto male.
ma il comando, la leadrship reale, nelle democrazie, è altrove
http://www.movimentolibertario.com/2013/02/monte-dei-paschi-i-guasti-di-una-banca-spiegati-a-travaglio/
RispondiEliminaLa leadership della Legge vs il diritto positivo.
Se McCain agisce da delinquente è perché in fondo lo è.
RispondiEliminahttp://criminalstate.com/2010/07/john-mccain-a-closer-look-at-evil-part-1/
Bob
Che meravigliosa situazione quella odierna...
RispondiEliminaLa politica impotente. Impossibilitata a fare altri danni...
Le tbtf alla ricerca di una interlocuzione per salvarsi sulle nostre spalle...
Non puo' durare... Sob!
Effetti di una leadership pianificatrice:
RispondiEliminada Gerardo Coco, Where to from here?
... Mainstream economists have long argued that the euro crisis has arisen from the lack of common social and fiscal policies, but the architects of the European currency were also well aware of this.
Their aim was always to forge a European people, and a SOCIALIST EUROPEAN SUPERSTATE, on the back of the euro.
They had not the patience for a European state to naturally emerge in the same manner as the US, from a population sharing the same culture and language. “Europe of the people and for the people” was a misleading disguise to give an economic prison the honest appearance of a democratic and liberal project.
So in the end, Euroland has been working as a hybrid framework of institutions to which members countries delegate some of their national sovereignty in exchange for access to a larger market, capital, and low interest rates. But they entered an region of anti-competitive practices, antitrust regulations, redistributive policies, lavish subsidies, and faux egalitarianism — a perfect economic environment in which to run astronomical debts.
The euro system represents one of the most significant attempts to place a currency at the service of political and social objectives, and it is for this reason that it will remain a source of problems.
Today’s monetary orders are shaped to pursue what Rothbard has called the economics of violent intervention in the market. They are, in essence, based on a socialist idea of money. Accordingly they make for a framework of laws, conventions, and regulations fitting the interests of the rulers.
In this framework it is the public debt that has utmost importance.
Indeed, it is the monetary order that has developed the concept of debt in the modern sense. Because the management of public finances have become the supreme direction of economic policy, treasuries are now in charge of the national economies.
Through the incestuous relationships they maintain with central banks, they are able to create the ideal monetary conditions in which to borrow ad libitum. Purely monetary considerations such as providing a stable currency are disregarded. Political, fiscal and social ends prevail over everything else.
In the last eighty years, monetary orders have allowed an abnormal increase in finance, banking, debt, and speculation completely unrelated to a development of sound economic activity and wealth production, but due instead to government’s overloading of central banking responsibilities.
Unfortunately, the outcome is the de facto insolvency of the world monetary order. The ensuing adverse effects may be still delayed with the aid of various measures, interventions and expedients, but not much time is left.
The stormy sea of debt has already produced a whirlpool that will be sucking major economies into a maelstrom, and the larger they are, the more rapid will be their descent.
It remain to be seen what shape they will take after the shipwreck. Gloomy as the situation may appear, it is not hopeless because such an event might be the sole opportunity to cause a decisive change. It might be that instead of resuming the art of monetary expedients to create irredeemable money, governments and banks let them fade into oblivion.
This would allow people to take their monetary destiny back into their own hands.
Ciao Francesco
RispondiEliminaquesta di Orwell te la dedico perché è quanto mai appropriata:
"In tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario"
“Il diritto di autodeterminazione, per quanto concerne la questione dell’appartenenza allo Stato, non significa che questo: ogniqualvolta gli abitanti di un dato territorio -- a prescindere che si tratti di un singolo villaggio, di un’intera contea, o di una serie di distretti contigui -- hanno espresso, mediante il ricorso a libere votazioni, il desiderio di non voler più far più parte dell’ordinamento statale cui al momento appartengono, bensì di ambire alla costituzione di uno Stato autonomo, ovvero di venire a fare parte di un altro Stato, di queste volontà bisogna naturalmente tener conto. Questo è l’unico modo praticabile ed efficace per prevenire rivoluzioni, guerre civili e conflitti internazionali”
RispondiElimina-- L. von Mises, Liberalism
coco correttamente sulla euro, ma non sugli usa, fondati non sull unione pacifica ma sui cannoni di lincoln e col dollaro socialista come l euro, dal 1913 e la chicca del 1933.
RispondiEliminail buon vecchio mises, innanzi al quale mu levo il cappello, ovviamente, viveva in un mondo piu semplice: non ricordo quale degli stati usa con secessione su we the people, aveva su we the people la capitale che voleva restare negli usa controsecedendo...
quando l ho visto, beh, l avevo gia detto alla lezione: la scla arriva potenzialmente all individuo.
ok, c è una raginevolezza, ma l argomento formale ha dei limiti, seppur dei vantaggi. si deve accompagnare ai cheks and balances. oggi ovunque completamente saltati
Il mantra di questi giorni: "Se non avremo subito un governo adeguato alle aspettative dei mercati, ci avvieremo verso la Grecia".
RispondiEliminaE quanti che ancora se la bevono!!!
Mica gli salta in mente (poveri creduloni) di chiedere: ma CHI sono 'sti mercati?
Chiedono, invece, un altro governo che sappia cosa bisogna fare: più tasse, più regolamenti, più controlli, più interventi, più moralismo, più serietà! Insomma, ancora più Stato. Quello che ci salverà e che non può fallire.
E, sia chiaro, se anche stavolta ho perso le elezioni (che avevo la vittoria in tasca) non è colpa mia, ma di quegli scemi dei miei concittadini che ancora non hanno capito quanto sono meglio io!
>Chiedono, invece, un altro governo che sappia cosa bisogna fare: più tasse, più regolamenti, più controlli, più interventi, più moralismo, più serietà! Insomma, ancora più Stato. Quello che ci salverà e che non può fallire.
RispondiEliminaE a quanto pare vengono accontentati. Ricordo chiaramente coloro che invocavano la Tobin Tax dicendo che fosse il giusto scotto che dovevano pagare i "grandi" investitori. Beh, indovinate un po'? Ve l'hanno messo nel culo un'altra volta. Provate ancora con le crocette da demo-analfabeti, forse la tolgono.