di Martin Sibileau
Questo è il terzo e ultimo dei tre articoli che ho pubblicato sulla manipolazione dei prezzi dell'oro. Nel primo articolo ho mostrato che, nella teorica economia mainstream, la soppressione del mercato dell'oro non è una teoria della cospirazione, ma una necessità e conseguenza logica. L'economia mainstream, strutturata secondo la Legge di Walras, crede che il coordinamento monetario globale possa esssere raggiunto attraverso un eccesso di offerta dell'oro, se considerato denaro. Nel secondo articolo ha mostrato come abbia luogo la soppressione e come proteggersi (se la mia tesi è corretta, ovviamente). L'articolo di oggi esaminerà l'impatto sistemico di questa soppressione e testerà la tesi dei gold bug secondo cui l'oro fisico verrà scambiato ad un prezzo più alto dell'oro fiat/cartaceo, commisurato con il moltiplicatore del credito creato dalle bullion bank.
Vedo due modi complementari per affrontare l'impatto sistemico della manipolazione dell'oro: il primo richiede l'esame di come questa manipolazione influenzi i prezzi relativi; il secondo analizza i flussi coinvolti nella manipolazione. Con entrambi i modi, dovremmo essere in grado di giungere ad una conclusione definitiva sulla sostenibilità della manipolazione. Vi alleggerirò la suspance: non è sostenibile. Ma se non lo è, quando arriverà la fine dei giochi? Senza ulteriori indugi...
Nella manipolazione sono coinvolti prezzi rilevanti
Dal secondo articolo abbiamo appreso che "[...] le banche centrali posseggono l'oro come parte del proprio patrimonio. Tuttavia, possono scambiare le loro riserve auree per liquidità, ovvero, dollari americani. Si tratta di un semplice scambio ed è indicato come fase 1 nel grafico. La spiegazione ufficiale è che tali scambi vengono effettuati per necessità di liquidità temporanee, perché rimuovono dollari dal mercato (vale a dire, dalle bullion bank). In un secondo momento, non mostrato nel grafico, le bullion bank dovrebbero restituire l'oro alle banche centrali e ricevere indietro i dollari (compresi gli interessi). Per questo motivo, poiché il contratto di scambio implica il ritorno dell'oro in una fase successiva, le banche centrali sono autorizzate a tenere l'oro scambiato nel lato degli attivi dei loro bilanci..." Il grafico è riprodotto qui di seguito:
Nota: dopo il mio ultimo articolo, Zerohedge ha sollevato la possibilità che una bullion bank possa avere il suo caveau adiacente ad un altro posseduto dalla banca centrale. In questo caso particolare, il grafico qui sopra dovrebbe essere modificato come segue:
Umorismo a parte, torniamo al nostro primo grafico e vediamo che dallo swap si ottiene liquidità in cambio di garanzie collaterali. Qualsiasi agente che vorrebbe massimizzare il profitto, prenderebbe in considerazione se usare l'oro come garanzia in cambio dicontanti oppure raccogliere fondi sul mercato non garantito. Dopo tutto, chiunque va long sull'oro potrebbe venderlo, ottenere denaro e ricomprarlo in un secondo momento con un contratto forward sull'oro (contratto a termine). Pertanto, il costo di liquidità che affronta (in questo esempio) una banca centrale in cerca di monetizzare le proprie riserve auree, senza venderle, si può esprimere in questo modo:
Cost of liquidity to a central bank = Min (gold swap rate, gold forward rate)
Il tasso forward dell'oro è pubblicato dalla London Bullion Market Association come Gold Forward Offered Rate (GOFO). Questo tasso rappresenta la differenza, in termini percentuali sul periodo corrispondente, tra il prezzo monetario e il prezzo forward dell'oro. Naturalmente l'espressione qui sopra implica che la banca centrale massimizza il profitto (ossia, minimizza i costi). Proprio come fa una banca centrale quando acquista debito sovrano fallito per stabilizzare la liquidità nel sistema... (temporaneamente, ovviamente).
Dall'altra parte dello swap, la Bullion Bank che riceve l'oro come garanzia deve considerare tale operazione in correlazione col rifornimento di liquidità nel mercato del dollaro USA. Il prezzo di quest'ultimo è rappresentato dal Libor (London Inter-bank Offered rate), che non è davvero un prezzo (perché di per sé non ha nulla di chiaro) ma un punto di riferimento (La prova di questa affermazione è semplice: se il Libor fosse effettivamente un prezzo, la somma totale del rischio di credito -- come considerato nel mercato dei credit default swap -- delle banche che determinano il Libor dovrebbe essere approssimativamente zero. Invece, questa somma è un numero positivo e lontano dallo zero). In effetti, il prestito collateralizzato (con l'oro) non dovrebbe essere paragonato ai prestiti nel mercato del dollaro USA. Qui abbiamo l'oro come garanzia, che al tempo stesso ha costi di stoccaggio e di assicurazione. Il vantaggio di una Bullion Bank nell'entrare in un gold swap è pertanto espresso come segue:
Benefit of gold swap = Max (gold swap rate, Libor)
Quando avviene lo swap, sia la banca centrale sia la Bullion Bank si accordano su un prezzo, il tasso swap dell'oro. Pertanto:
Min (gold swap rate, gold forward rate) = gold swap rate = Max (gold swap rate, Libor)
Therefore, for the transaction to take place: Gold forward rate > gold swap rate > Libor
Ciò implica che il GOFO dovrebbe avvicinarsi al Libor. A differenza di quello che ci dice l'economia mainstream, lo scambio non ha luogo nei punti lungo le cosiddette curve di utilità. La Bullion Bank o presterà nel mercato non garantito del dollaro USA o attraverso uno swap. Ci sarà una scelta ed avrà un costo. Pertanto, se presta tramite swap, dovrebbe essere più redditizio che guadagnare sul Libor. La domanda è: cosa rende più redditizio il prestito collateralizzato?
La risposta è semplice: la Bullion Bank non solo guadagna sul tasso swap dell'oro, ma anche sul tasso d'interesse dell'oro, in quanto utilizza l'oro che riceve per fare prestiti. Quindi, vi è un ulteriore vantaggio nello scambiare oro per denaro, poiché l'oro può essere prestato e guadagnare uno spread. Come nel caso della moneta fiat, dove il denaro delle banche viene utilizzato per espandere il credito, l'oro detenuto dalle bullion bank viene utilizzato per espandere l'oro fiat:
Il tasso d'interesse guadagnato sull'oro fiat viene comunemente indicato come il tasso di "affitto" dell'oro. Ciò implica che il prestito dell'oro non è in realtà un prestito vero e proprio, ma un contratto di locazione. Tale terminologia non è casuale. Consente all'oro dato in "affitto" di figurare ancora sui libri contabili delle banche centrali, come se il metallo prezioso fosse ancora nel deposito. Ma non può essere certo così, perché mentre l'oro viene mostrato negli attivi del bilancio aggregato delle bullion bank, questo non è necessariamente il caso a livello singolo. Per esempio, supponiamo che l'oro venga dato in prestito da quelle che io chiamerò bullion bank Occidentali, ma finisce in bullion bank Orientali. La posizione complessiva delle Bullion bank può essere indicata come segue:
In questo momento, è importante capire la differenza tra swap sull'oro e prestiti dell'oro. Il grafico qui sotto dovrebbe aiutare a visualizzarla:
Come si può vedere, in uno swap la parte che fornisce il metallo riceve in anticipo i contanti (a differenza di quello che accade in un prestito, dove la liquidità è assente). Questa può essere una ragione per cui le banche centrali preferiscono gli swap ai prestiti: gli swap possono diventare uno strumento di gestione della liquidità, possono essere utilizzati per la sterilizzazione. Finché l'oro scambiato non finisce per essere venduto nel mercato spot (mercato a pronti, ndt), gli swap dovrebbero risultare neutrali rispetto al prezzo dell'oro.
Dal punto di vista di una bullion bank, il prestito la lascia "a corto di metallo" rispetto allo swap sull'oro stipulato con le banche centrali. Per coprire questo rischio, la bullion bank può utilizzare il tasso swap dell'oro ricevuto dalla banca centrale per comprare oro su base forward:
Affinché una bullion bank possa beneficiare da un prestito dell'oro, senza il rischio di rimanere a corto del emtallo, deve accadere che:
(Gold swap rate – Gold forward rate) + Gold loan spread > 0
In pratica, le Bullion bank etichettano questi prestiti come: Costo dei fondi + x bps, dove il costo dei fondi è definito come (Libor – Tasso forward dell'oro) durante il tenore applicabile (es. 3 mesi). Il costo dei fondi è quello che viene comunemente chiamato Tasso di locazione dell'oro.
Mentre le bullion bank cercano di coprire il loro rischio di controparte sul prestito dell'oro, la loro domanda d'oro dovrebbe far aumentare il tasso forward dell'oro fino al punto in cui non è più redditizio espandere il moltiplicatore del credito dell'oro fiat. Questo punto può essere espresso come segue:
(Gold loan spread + Gold swap rate) < Gold forward rate
La pressione nel mercato dei futures dell'oro dovrebbe essere il meccanismo di stabilizzazione che limita l'espansione dell'oro fiat. Tuttavia, questo avviene solo secondo una prospettiva statica. La dinamica del processo coinvolge anche i cercatori d'oro. Se, per esempio, a causa dell'espansione dell'oro fiat il prezzo spot dell'oro (prezzo a pronti, ndt) dovesse calare in modo significativo, andando ad incidere sui minatori, allora potremmo assistere ad unificazioni nel settore: fusioni indebitative in un contesto di tassi di interesse ultra-bassi. In questo caso, le stesse banche che hanno condotto i piccoli minatori all'insolvenza, abbassando il prezzo dell'oro, potrebbero vendere i loro servizi sugli investimenti fondendosi con grandi giocatori. Nel processo, le banche richiederebbero che le nuove società coprano la loro produzione a fronte di ulteriori cali futuri dei prezzi dell'oro. Questa offerta d'oro futura potrebbe compensare la domanda iniziale delle bullion bank, lasciando spazio ad un'ulteriore espansione dei prestiti dell'oro... più a lungo di quanto si possa credere.
Come ho scritto sopra, il tasso del prestito collateralizzato (tasso swap dell'oro) non dovrebbe essere confrontato direttamente con il tasso del Libor. Tuttavia, se una bullion bank presta oro e allo stesso tempo stesso si protegge con un contratto forward, la posizione risultante può essere paragonabile ad un prestito non garantito.
Se il tasso di locazione dell'oro è negativo, diviene costoso -- a parità di condizioni -- proteggere la posizione short, e diminuisce l'incentivo ad espandere l'oro fiat. Questa situazione sostiene il prezzo spot dell'oro. Se il tasso di locazione dell'oro è positivo, diviene relativamente a buon mercato proteggere la posizione short e continuare ad espandere l'oro fiat. Questa situazione è negativa per l'oro. Quando l'oro fiat si espande, è probabile che si possa vedere un'offerta d'acquisto dell'oro su base forward, come copertura. Questo dovrebbe far aumentare la pendenza della curva dell'oro, facendo aumentare il tasso forward dell'oro. Quando l'oro fiat si contrae rispetto al metallo, il tasso forward dell'oro dovrebbe diminuire, facendo appiattire la curva. Se l'oro spot è più costoso dell'oro forward, (in altre parole, se vi è un'offerta per immagazzinare oro) l'oro entra in backwardation. In questo caso, la struttura a termine è quella rappresentata dalla moneta. Esiste un tasso inter-temporale che attualizza il potere d'acquisto futuro rispetto a quello presente.
Perché si può dire che si tratta di manipolazione
A questo punto dobbiamo chiederci che cosa c'è di sbagliato in tutta questa storia. Dopo tutto, perché la trasformazione delle riserve auree in oro fiat (mediante i prestiti) dovrebbe essere definita manipolazione? Non c'è nulla di diverso tra la creazione dell'oro fiat dal metallo e la creazione di dollari dai titoli del Tesoro USA.
La risposta è semplice: non ci sarebbe niente di sbagliato, se non fosse fatto di nascosto. Mi spiego: se le banche centrali non mostrassero come in proprio possesso l'oro scambiato e se le bullion bank mostrassero il coefficiente di riserva dell'oro fiat rispetto al metallo, proprio come fanno le banche con il denaro fiat, questa non potrebbe essere definita una manipolazione. Anche con le relative vendite alle 8:20 e alle 4:00, non saremmo ancora in grado di definirla una manipolazione (Sfido i lettori a fare ricerche e scoprire il moltiplicatore del credito dell'oro fiat e la quota di capitale delle bullion bank).
Come reagirebbe il mercato se ci fosse un'informazione completa? L'oro fisico verrebbe scambiato ad un premio. Ad esempio, al collasso del comitato valutario in Argentina, il premio per tenere dollari USA sotto il materasso o in banca era espresso in termini di un costo di opportunità: le banche offrivano un 20% l'anno per mantenere depositi in USD nei conti di risparmio! In altre parole, coloro che tenevano i loro dollari sotto il materasso, stavano rinunciando ad un tasso di rendimento del 20% per non correre rischi.... Ora, lasciate che vi chieda questo: gli ETF relativi all'oro vi forniscono un dividendo? Ecco fatto!
Infine, se ci fosse una completa informazione, l'oro entrerebbe in backwardation (che è esattamente quello che l'economia mainstream cerca di scoraggiare), in quanto la backwardation potrebbe mettere in luce una volta per tutte il fatto che l'oro è denaro.
Il rischio sistemico della manipolazione: Un'analisi dei flussi
La manipolazione non è, inoltre, priva di rischi. I grafici qui sotto dovrebbero illustrare questo punto:
I grafici mostrano i flussi coinvolti nella manipolazione e le posizioni prese dai giocatori. All'inizio della conversione del metallo in oro fiat, la banca centrale assume una posizione short sul metallo/long sul denaro. La Bullion bank entra in una posizione short sul metallo/long sui futures dell'oro, finanziata in parte o interamente tramite titoli del Tesoro riacquistati con i fondi del mercato monetario (per coprire lo swap con la banca centrale e il margine della sua posizione long sui futures). Colui che prende in prestito l'oro e lo vende sul mercato spot per finanziare l'acquisto dell'asset y, si sta posizionando short sul metallo/long sull'asset y. Ci sono tre rischi principali in questo schema i quali conferiscono alla manipolazione una dimensione sistemica. L'implicazione sistemica è tangibile e non deve essere ignorata perché abbiamo la prova dei suoi costi effettivi. Un chiaro esempio fu la perdita che soffrirono i contribuenti britannici quando Gordon Brown, come Cancelliere dello Scacchiere, vendette 400 tonnellate d'oro di proprietà del governo britannico. La vendita venne pre-annunciata di proposito, facendo abbassare il prezzo dell'oro, per salvare coloro che avevano tratto beneficio dalla manipolazione. Nigel Farage ebbe qualcosa da dire in merito:
Avrà mai fine?
Il primo grafico qui sopra mostra tre eventi/rischi che potrebbero schiacciare la manipolazione, magari scatenando una crisi sistemica (motivo più che sufficiente per impedire tale manipolazione). Ora procederò ad elaborarli e cercherò di giungere ad una conclusione su quale accadrà con più probabilità.
Evento 1: Ripudio dei titoli del Tesoro USA
Descrizione: Questo è un rischio per i fondi del mercato monetario che sono posizionati long sui titoli del Tesoro USA attraverso i pronti contro termine. Questi ultimi forniscono liquidità alle bullion bank che la usano o per acquisire oro o per stabilire i margini della loro posizione long sui futures dell'oro. Nel nostro esempio di sopra (e per semplificare le cose), ho immaginato che colui che prende in prestito l'oro non utilizzi la leva finanziaria. Ciò sarebbe inusuale e c'è da aspettarsi che anche le controparti delle bullion bank la utilizzino. Se ci fosse una svendita, un ripudio dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, le bullion bank e le loro controparti dovrebbero cancellare le loro posizioni e correre ad acquistare il metallo che hanno venduto più volte.
Cosa potrebbe scatenarlo: il ripudio dei titoli del Tesoro USA potrebbe essere innescato da un declassamento del rating o da una vendita improvvisa sul mercato, costringendo la FED a riconoscere il suo ruolo come acquirente unico (indipendentemente dal tasso di disoccupazione causato dall'instabilità politica negli Stati Uniti).
Attenuazioni: l'attuale livello di repressione finanziaria aumenterebbe in modo esponenziale. Standard & Poors è già sotto pressione e ad Egan Jones è stato vietato di valutare i titoli del Tesoro USA. I requisiti di margine potrebbero essere abbassati in modo da impedire di shortare i titoli del Tesoro USA e infine la FED potrebbe intervenire per salvare i fondi del mercato monetario, come ho spiegato in precedenza.
Probabilità: questo evento è improbabile che possa avvenire nel breve termine.
Evento 2: Corsa per la consegna di oro fisico
Descrizione: questo è un rischio che affrontano tutti coloro che si posizionano short sull'oro fisico. Al crescere dell'espansione dell'oro fiat, cresce anche il rischio di una corsa per la consegna di oro fisico. In questo caso, i futures sull'oro verrebbero scambiati ad uno sconto rispetto al metallo. Quelli che hanno shortato l'oro fisico potrebbero improvvisamente affrontare la propria bancarotta, provocando nel mercato un aumento esponenziale del rischio di controparte e, infine, il crollo della stanza di compensazione. Quest'ultima dovrebbe essere salvata da una banca centrale e l'oro fisico potrebbe essere confiscato e messo fuori legge.
Cosa potrebbe scatenarla: mentre scrivo, c'è già un'inversione di posizione dall'oro cartaceo a quello fisico. Potrei anche azzardare a dire che gli stop-loss sono sempre più assenti, poiché la manipolazione rende irrilevanti i segnali di prezzo. Durante la prima settimana di Marzo il livello a $1,570/oz è stato rotto due volte, solo per far emergere una minima sensibilità e per costringere coloro che hanno shortato l'oro a trovare ripari. Questo comportamento è tipico di mercati segmentati e rotti, dove il prezzo non è più un segnale ed il volume diventa la linea guida. Detto questo, un evento che potrebbe innescare una corsa per la consegna d'oro fisico potrebbe essere un "incidente," proprio come quello avvenuto nel 1972 quando la Russia annunciò di aver acquistato 440 milioni bushel di grano. Tale acquisto superò il totale delle esportazioni commerciali di grano degli Stati Uniti in quell'anno. In modo simile, potremmo assistere alla divulgazione di una revisione al rialzo delle riserve auree detenute da una banca centrale in Oriente, cosa che potrebbe andare a contestare seriamente l'integrità delle relazioni emesse dalle banche centrali in Occidente per quanto riguarda i rispettivi possedimenti aurei.
Attenuazioni: nel 1972 il mondo era diviso. Oggi tutte le banche centrali sono d'accordo sullo stesso programma di espansione e l'impatto sistemico di una corsa per la consegna d'oro influenzerebbe probabilmente tutte le zone valutarie. Pertanto non mi aspetto che le banche centrali dei paesi emergenti segnalino i loro acquisti e possedimenti effettivi d'oro. Ne beneficiano di più a tenerle segrete queste informazioni, traendo vantaggio dai prezzi bassi che offre la manipolazione.
Probabilità: questo evento è improbabile che possa avvenire nel breve termine.
Evento 3: Crisi di liquidità
Descrizione: questo rappresenta un rischio macro diffuso e la sua portata supera quella del mercato dell'oro. Per questo motivo non è possibile attenuarlo quando tutte le banche centrali sono impegnate nella monetizzazione dei debiti sovrani. Questo è il rischio di avere investimenti improduttivi che alzano le loro brutte teste e provocano un'ondata di default. Le banche centrali inonderebbero ancora una volta i mercati di liquidità, ma con una efficienza molto più bassa. E tale liquidità finirebbe presto nell'oro fisico, innescando gli eventi 1 e 2 descritti sopra.
Cosa potrebbe scatenarla: a mio parere, disordini politici e sociali in Europa potrebbero causare una svendita del rischio europeo, compromettendo il bilancio della FEd il quale vi è intrecciato indirettamente tramite gli swap dei dollari e direttamente attraverso il finanziamento delle banche europee. Queste banche raccolgono finanziamenti anche dai fondi del mercato monetario USA.
Attenuazioni: possono essere solo di natura politica. Dipende da quanto lo status quo possa forzare la zona euro a vivere con un alto tasso di disoccupazione ed una tassazione alta.
Probabilità: questo evento lo considero come il più probabile per porre fine alla manipolazione, anche se è improbabile che possa avvenire nel breve termine.
E' valida la profezia di Eric Sprott?
Nelle recenti interviste Sprott ha detto che non appena la manipolazione volgerà al termine, il premio sui metalli preziosi fisici rispetto ai metalli preziosi fiat sarà tanto alto quanto la leva (es. moltiplicatore del credito) che li ha soppressi.
La manipolazione appena descritta rassomiglia in qualche modo alla soppressione del valore del dollaro in Argentina dopo la crisi del peso messicano nel 1994. Il peso argentino era ufficialmente convertibile in dollari USA con un rapporto 1:1. Ma il moltiplicatore del credito dei depositi in dollari USA era limitato per legge a 3x nel Marzo 1995 (si trattava di un semplice calcolo, perché l'Argentina è priva di qualsiasi sistema bancario ombra sofisticato). Quando divenne evidente che questa situazione era insostenibile, la popolazione iniziò una corsa ai depositi in dollari USA; non solo, ma i dollari USA (sotto il materasso) iniziarono ad essere commerciati ad un premio rispetto a quelli nei conti bancari. In primo luogo, nel 2001 vennero istituti limiti ai prelievi e, infine, venne dichiarata una "bank holiday." Quando la vacanza venne revocata e il sistema implose, il dollaro superò i 3.80 pesos, ma dopo pochi mesi tornò a circa $3.00... il rapporto implicito del moltiplicatore del credito che causò il crash. Questo semplice esempio mi suggerisce che la domanda che si pone Eric Sprott è lecita. Il grafico seguente (fonte: Bloomberg) dell'USD in termini di peso ARG chiarisce il mio punto:
Tuttavia, mi aspetto una dura repressione finanziaria prima che la profezia diventi finalmente realtà. Qualcosa da tenere a mente: la repressione del prezzo del dollaro in Argentina durò sette anni in un contesto
- senza nessun sistema bancario ombra,
- piena conoscenza del moltiplicatore del credit
- un prezzo di mercato per il costo d'opportunità relativo al possesso di dollari sotto il materasso.
- ci vorrà molto più tempo di quello che la maggior parte delle persone è disposta ad aspettare prima che arrivi il giorno della resa dei conti, e
- quando verrà quel giorno il crollo sarà molto più devastante di quanto si possa immaginare.
Conclusioni
Questo lungo articolo è stato il terzo di una serie di tre articoli sulla manipolazione del prezzo dell'oro. Sono certo che grazie ad essi ho chiarito le seguenti conclusioni:
- Secondo l'economia mainstream la manipolazione è uno strumento politico necessario per consentire la monetizzazione dei deficit sovrani. Senza la manipolazione, le aspettative sull'inflazione sarebbero modellate dal mercato dell'oro provocando il decesso della moneta fiat.
- La manipolazione consiste nell'inventare una nuova moneta fiat (l'oro fiat) con un moltiplicatore del credito.
- Per proteggersi dalla manipolazione si può tradare sull'espansione o la contrazione del moltiplicatore del credito dell'oro.
- La creazione di dell'oro fiat, di per sé, non è una manipolazione. Essa consiste nel mantenere riservato il moltiplicatore del credito e nel travisare le riserve di metallo fisico.
- La manipolazione dell'oro genera gravi rischi sistemici che in futuro potrebbero portare al crollo di una stanza di compensazione. I costi sono tangibili.
- L'evento più probabile che porrà fine alla manipolazione sarà un'onda di inadempienze aziendali.
- Quando la manipolazione avrà fine, il premio dell'oro fisico rispetto all'oro fiat si avvicinerà al moltiplicatore del credito.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
--> Qui la Prima Parte: http://francescosimoncelli.blogspot.com/2013/03/manipolazione-delloro-parte-1-il.html
--> Qui la Seconda Parte: http://francescosimoncelli.blogspot.it/2013/03/manipolazione-delloro-parte-2-come-ci.html