Bibliografia

martedì 5 febbraio 2013

Rev. Jim Wallis: Ennesima Vittima della Strategia di Rockefeller





di Gary North


Jim Wallis è il personaggio pubblico più ingenuo che abbia mai visto negli ultimi 45 anni. Nessun altro lo batte.

Ogni anno viene invitato al World Economic Forum di Davos, in Svizzera. E' l'incontro annuale delle persone più ricche e potenti della terra.

Perché invitare Wallis? E' un attivista politico di sinistra che opera sotto l'ombrello del no-profit ed è dedito ad un obiettivo primario: fare in modo che il governo federale aumenti le tasse ai ricchi ed alla classe medio-alta per dare i soldi ai poveri. Il suo scopo secondario è quello di convincere i fondamentalisti e gli evangelici a dedicare tempo e denaro per eleggere Democratici e Repubblicani che poi approveranno queste proposte.

Perché è un ingenuo? In primo luogo, perché presuppone che il governo federale sia interessato ad aiutare i poveri. I politici dicono di volerli aiutare, ma in tutta la storia del governo federale raramente i poveri sono stati aiutati davvero. Non votano in blocco. In realtà, non ci vanno quasi mai a votare. Non hanno soldi da dare alle campagne politiche. Pertanto, lo stato sociale si è sempre concentrato nell'aiutare la classe media. Lo fa in nome dei poveri, ma in realtà aiuta la classe media perché è lì che si annidano i voti.

Il governo federale spende un sacco di soldi per supportare l'istruzione universitaria, il che significa che spende un sacco di soldi per finanziare professori di ruolo (classe medio-alta) le cui ricerche sono sostanzialmente irrilevanti agli occhi del mercato o di chiunque altro. Queste università sono piene di diplomati della classe media e medio-alta. E' raro vederci i poveri. Se ci sono, o vengono bocciati o restano a corto di soldi.

La Previdenza Sociale ed il Medicare sono i due assorbitori principali dei fondi federali destinati all'assistenzialismo. Questo denaro finisce per lo più nelle mani di persone della classe media. L'unico grande quantitativo di denaro che invece finisce nelle mani dei poveri è il Medicaid.

Jim Wallis non parla di maggiori finanziamenti al Medicaid; sta parlando di finanzaimenti assistenziali per decine di milioni di persone povere. Il governo federale non se ne è mai interessato, e quel poco denaro che andava in quella direzione venne fermato da Bill Clinton alla fine degli anni '90. Come aveva promesso, pose fine al welfare in America così come l'avevamo conosciuto. Era l'eredità principale di Clinton, oltre al suo impeachment, ma Jim Wallis non ne parla quasi mai.

E per quanto riguarda i food stamp, o buoni alimentari? Non è forse questa una sovvenzione ai poveri? I food stamp per i poveri sono come l'etanolo per gli ambientalisti: scuse per finanziare l'agroalimentare.

In secondo luogo, l'altro lavoro della sua altra vita consiste nel convincere i fondamentalisti ad adottare il vangelo sociale, ed è quanto di più inutile si possa immaginare. Il vangelo sociale non ha mai avuto niente a che fare con gli insegnamenti di Gesù, ed i fondamentalisti americani, i Pentecostali e gli evangelici sono stati formati in chiese che rifiutavano esplicitamente il vangelo sociale. Queste chiese non hanno aderito al vecchio Consiglio Federale delle Chiese, e non hanno aderito al suo sostituto di oggi, il Consiglio Nazionale delle Chiese. In altre parole, i suoi target di riferimento o non hanno mai sentito parlare di lui, o pensano che sia un pazzo. Pensano che sia un agitatore liberal, esattamente quello che è.

Quindi, Wallis ha trascorso tutta la sua vita dedicandola alla futilità. Il governo federale non gli presta attenzione, e nemmeno gli integralisti.

Quello che non vuole ammettere è che i liberal della classe medio-alta sono gli unici che gli prestano attenzione. Queste persone gestiscono i mezzi di comunicazione e lo trattano come il cagnolino fedele della sinistra umanista ogni volta che vogliono un parere dei Cristiani sugli ultimi sprechi federali. Sta al gioco, e poi scompare di nuovo da qualche parte tra le principali denominazioni Protestanti e tra le chiese evangeliche e Pentecostali, le quali non gli prestano affatto attenzione.

Potete saperne di più qui.



LA STRATEGIA DI ROCKEFELLER

Questo fine settimana ha superato sé stesso in termini di ingenuità. Le persone più ricche del mondo, che si sono date appuntamento al loro enclave di Davos, in Svizzera, lo hanno messo in un gruppo come vice presidente. Questo schieramento è impegnato nella promozione di un manifesto. Beh, forse non è esattamente un manifesto, è più come un documento sulla posizione politica di una commissione.

I ricchi non prestano attenzione a tali documenti di liberal della classe medio-alta che lavorano per organizzazioni no-profit. Staccano qualche assegno una volta ogni tanto solo per mantenere queste persone al guinzaglio, ed è un guinzaglio corto.

Lasciate che vi dica come funziona. David Rockefeller è un maestro in questo campo, e l'ha imparato da suo padre, John D. Rockefeller, Jr. Quando Junior prese il comando della fondazione Rockefeller nel 1917, sapeva già quello che doveva fare. Nel 1914 la famiglia aveva affrontato l'infame massacro di Ludlow, in Colorado: guardie armate assunte da una società mineraria di proprietà dell'Impero Rockefeller spararono su donne e bambini. Era coinvolta anche la guardia nazionale del Colorado. Le donne fuggirono in una tenda che prese fuoco: morirono undici donne e due bambini. Erano le mogli e i figli dei minatori in sciopero. Altri morirono nel confronto. Scoppiò una specie di guerra. Nei dieci giorni successivi, vennero uccise decine di altri minatori. La cattiva pubblicità costrinse Junior a prendere provvedimenti.

Junior imbastì un'azione efficace. Assunse uno dei due fondatori delle pubbliche relazioni, Ivy Lee. (L'altro era il nipote di Sigmund Freud, Edward Bernays, che è molto più famoso.) Lee era un liberal Protestante. Fu uno dei fondatori del Council on Foreign Relations nel 1921. Disse a Junior cosa fare: ammettere la piena responsabilità, andare in Colorado, stringere la mano ai membri del sindacato, e dire loro di essere terribilmente dispiaciuto. Questo è esattamente ciò che fece Junior, e funzionò. Fu una delle campagne sulle pubbliche relazioni di maggior successo nella storia americana. Disinnescò lo sciopero.

Junior era un liberal teologicamente e politicamente, e sapeva come spendere i soldi delle sue varie fondazioni. Anche Ivy Lee, che consigliò molti dei super ricchi di quel periodo. Nei quattro decenni successivi Rockefeller utilizzò una piccola parte di quel denaro per acquistare i leader nel mondo accademico e dell'informazione. Avrebbe sganciato denaro a sufficienza per dimostrare che gli importasse davvero, e loro tennero chiusa la bocca. Non c'era alcun accordo scritto che li invitava a tenere chiusa la bocca, ma lo fecero lo stesso. Comprò letteralmente l'establishment accademico americano nel campo delle scienze sociali. (C'è un libro su questo argomento, Don Fisher: Fundamental Development of the Social Sciences: Rockefeller Philanthropy and the United States Social Science Research Council [Ann Arbor: University of Michigan Press, 1993].)

Se volete sapere perché mai negli Stati Uniti le grandi fondazioni della destra non hanno mai detto una parola contro Rockefeller, è perché quest'ultimo si assicura che non accada. La Fondazione Rockefeller invia a queste organizzazioni assegni da $50,000 l'anno. Per lui sono spiccioli, per loro rappresenta una grande donazione. Non dice loro di tacere; tuttavia, tacciono lo stesso. L'ha fatto per 40 anni. Una strategia che ha funzionato tanto per il padre quanto sta funzionando per il figlio.



DAVOS: DOVE LE ELITE SI INCONTRANO PER MANGIARE

Ogni anno, le persone più ricche del mondo si riuniscono a Davos, in Svizzera. La storia di questi incontri è descritta nel libro di David Rothkopf, Superclass. L'autore sostiene che il denaro posseduto personalmente o controllato direttamente dalle 6,000 persone nella superclasse è uguale alla ricchezza posseduta dai 3 miliardi di persone povere in tutto il mondo. Non so se questa cifra sia corretta, ma è abbastanza vicina alle statistiche del Nuovo Ordine Mondiale.

Quest'anno hanno invitato Wallis a far parte di un gruppo che avrebbe presentato un documento in cui si chiede di trasformare le corporazioni mondiali e la politica mondiale. Dovete capire che queste persone controllano le più grandi multinazionali del mondo. Rappresentano davvero una superclasse. Eppure Wallis ogni anno va a Davos con entusiasmo, come se fosse un giocatore. Lui è quello che Lenin definiva un utile idiota.

A Davos quelle persone hanno un determinato programma: conservare il potere e la ricchezza per mezzo dell'intervento del governo. Wallis ritiene che i governi, contrallati da queste persone, dovrebbero dare più soldi ai poveri. Questi governi danno soldi ai poveri allo stesso modo in cui Junior dava soldi ai poveri dal 1917 fino alla sua morte nel 1960. Suo padre adottò una strategia subdolamente truffaldina: dava monetine ai bambini. Non è chiaro se Ivy Lee consigliò questa politica, ma si dice che l'abbia fatto. Probabilmente no. Il vecchio era esperto, dava un paio di monete da dieci centesimi e riceveva un sacco di pubblicità sui giornali, tutto qui. Questo è esattamente ciò che fanno le persone che vanno a Davos. Invitano i loro nemici ideologici a parlare in una piccola stanza e li invitano a presentare un manifesto. Questo approccio compra i critici. Fa credere loro che siano diventati degli attori, che ormai facciano parte del cerchio interno. In realtà, sono semplicemente uomini di punta per i nemici ideologici, finanziari e politici che si presentano a Davos ogni anno.

Lo invitano ogni anno. C'è stato nel 2008, nel 2009, nel 2010 e nel 2012. Socializza ogni anno con i potenti.

C'è sempre un prezzo da pagare per coloro invitati nel cortile esterno del tempio del potere che vogliono socializzare con i potenti. Il prezzo è questo: opposizione leale e lavoro di squadra. Ecco l'offerta: "Potete contribuire a cambiare le cose dall'interno." Come diceva George Gobel a metà degli anni '50, "Ceeeeeerto che puoi."

Questa settimana Wallis ha pubblicato una sua e-mail raggiante in cui raccontava della meravigliosa opportunità che ha avuto nel partecipare alla stesura di un certo documento. L'articolo si intitola, "The Call for a New Social Covenant." Sembrava come se i ricchi stessero prestando attenzione a lui e ai suoi colleghi delle piccole organizzazioni no-profit.

E invece no.

Questa settimana in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, guarderemo al futuro e ci chiederemo: "e ora?" In una sessione di Sabato – "The Moral Economy: From Social Contract to Social Covenant" – prenderà vita un documento su un nuovo "patto sociale" tra cittadini, governi e imprese. Questo è davvero "un invito" ad una discussione mondiale su quali valori siano necessari per affrontare le numerose sfide e le scelte difficili. La disuguaglianza, l'austerità, il ridimensionamento, i vincoli, la mal-distribuzione, i crescenti conflitti per le risorse e l'estrema povertà sollevano domande sui nostri valori.

"Un nuovo patto sociale": suona vagamente familiare. Ah, sì. Ora ricordo. Un anno fa, Wallis scrisse un pezzo per l'Huffington Post: "Bad Behavior at Davos." E cominciò:

Davos, Svizzera – Le contraddizioni sono enormi. Molte delle persone più ricche del mondo sono qui – e le più potenti, tra cui vari capi di stato. Eppure si parla sempre più spesso di valori, soprattutto a seguito della crisi economica che la maggior parte di loro crede che sia anche una crisi di valori.

In questo momento sto ascoltando un gruppo che disquisisce su un "Contratto Sociale" e si parla molto delle responsabilità delle compagnie nei confronti della società e anche del bene comune – "fare del bene mentre si fa bene" e tutto il resto.

Ma quello di cui non si è parlato molto è cosa facciamo quando le persone ricche e potenti e le istituzioni agiscono contro il bene comune.

Infatti, e non se ne parlerà mai. Aspettarsi che i partecipanti a Davos discutano di tali questioni equivale ad aspettarsi che un gruppo di vegetariani discuta dei benefici del cannibalismo.

Ad esempio, questa crisi economica non è stata causata dalle "corporazioni" o dalle "banche." E' stata una crisi provocata da circa sei banche! Leader particolari di banche particolari hanno preso decisioni rischiose, egoiste ed avide. Quindi, come possiamo assegnarli un nome e dire loro che devono cambiare comportamento, o ritenerli responsabili e approvare nuove regole e, sì, leggi che non consentano loro di farlo di nuovo?

A meno che tutto il nostro parlare di "valori" non cambi i cattivi comportamenti, stiamo solo parlando.

Questa frase sarebbe un epitaffio accurato per la lapide di Wallis: Ha parlato, parlato, parlato.

I partecipanti a Davos hanno visto un'opportunità. Quest'anno hanno invitato Wallis affinché predesse parte ad un'assemblea di persone illustri. L'hanno lasciato lavorare alla creazione di un documento su una posizione politica ufficiale. Un documento su una posizione politica ufficiale! Una nuova era è alle porte! Ha anche avuto modo di partecipare ad una riunione.

Mi sembra quasi di vedere la scena di C. B. DeMille impersonato da Charleton Heston. "Ecco, adesso parla!"

E parla, parla, parla.

Erano venuti preparati: il documento su una posizione politica ufficiale. Perché? Per stimolare conversazioni. Riuscite a crederci? Conversazioni!

La discussione stessa aiuterà a produrre la conversazione che condurrà ai risultati di cui abbiamo bisogno.

Una conversazione morale su un patto sociale potrebbe richiedere una riflessione sulla moralità in un'economia. Come possiamo fare le cose in modo diverso, più responsabile, più equo, e sì, più democratico? Nei forum in cui si incontrano imprenditori e politici, la conversazione dovrebbe concentrarsi sul significato di un'economia morale, in modo da interrogarci sui nostri fallimenti e capire come porvi rimedio. Tale discussione potrebbe generare nuove strategie, le quali potrebbero generare decisioni etiche e pratiche riguardo l'economia delle nostre famiglie locali e globali.

E' roba vecchia. Invece, bisogna conversare! Questo è il biglietto vincente. "Andate in tutto il mondo e discutete con i partecipanti dei gruppi di tutte le nazioni."

Quale migliore conversazione potremmo avere per il bene comune? Ho avuto l'opportunità di essere il co-autore di questa nuova alleanza sociale e contribuire a guidare il Global Action Council on Values, che ha rilasciato questa nuovo documento. Invito tutti a leggere il Nuovo Patto Sociale e partecipare alla conversazione!



IL "MANIFESTO"

L'ho letto. Si tratta di sogni, tutto fumo e niente arrosto. Lo trovate qui.

Andiamo al sodo. A pagina 5 del documento, ci avviciniamo alla morale della storia.

Noi crediamo che debba essere urgentemente progettato un nuovo Patto Sociale tra cittadini, imprese e governo. Crediamo che debba essere un Patto e non un Contratto, poiché valori e fiducia sono molto più importanti in un Patto piuttosto che in un Contatto. Un contratto è transazionale; mentre un patto è morale. Per definizione, ciò richiederà l'impegno e la collaborazione di tutte le parti interessate -- governi, imprese, gruppi della società civile, gruppi religiosi ecc. Tali Alleanze varieranno da paese a paese, e non sarà possibile essere prescrittivi circa il contenuto o il processo. Si prevede che alcuni valori universali, quali la dignità della persona, promuovere il bene comune e la responsabilità per la gestione del pianeta, saranno delle caratteristiche universalmente presenti.

Utilizza parecchio la voce passiva, come nella maggior parte dei casi in cui lo stato parla di ingegneria politica. Annuncia che "debba essere urgentemente progettato un nuovo Patto Sociale tra cittadini, imprese e governo." Progettato da chi? Imposto da chi? Con quali conseguenze per chi non partecipa?

Il documento elude questi problemi. "Tali Alleanze varieranno da paese a paese, e non sarà possibile essere prescrittivi circa il contenuto o il processo." Traduzione: "ci faremo venire delle idee man mano che andremo avanti." "Si prevede che alcuni valori universali, quali la dignità della persona, promuovere il bene comune e la responsabilità per la gestione del pianeta, saranno delle caratteristiche universalmente presenti." Chi lo prevede? Se l'attuale ordine mondiale ha fallito, come insiste il documento, allora chi organizzerà la ri-progettazione?

Questo documento è stato presentato nel ventre della bestia. È come se gli Apostoli fossero stati invitati ad un convegno promosso da Nerone nel 63 d.C. per discutere di "ciò che deve essere fatto."

Ecco il programma consigliato. Mentre lo leggete, tenete a mente questa frase: "E gli asini volano." (Il documento originale presenta un elenco di punti. Riuscite ad immaginare se Il Manifesto del Partito Comunista fosse stato presentato con un un elenco di punti? Oppure in una presentazione PowerPoint? Voglio dire, "Lavoratori di tutto il mondo, unitevi" avrebbe sicuramente figurato bene come primo punto. E' incredibile come la tecnologia digitale abbia cambiato i manifesti.)

Accordo sulla base di valori etici universali

Questi valori devono trovare riscontro nella legislazione corrente ed i regolamenti devono essere emanati dai singoli paesi; accordi nell'economia internazionale che definiscano i compiti dei vari paesi

I sistemi di istruzione aperti a tutti ed uguaglianza di opportunità

Fornire posti di lavoro sufficientemente "buoni." Ciò richiede una particolare attenzione alla qualità di questi posti di lavoro per i non laureati; forti opportunità di formazione tecnica; apprendistato, sistema di incentivi fiscali e strategia industriale del XXI secolo

Equo compenso per il duro lavoro e contributi alla società

Protezione adeguata per il risparmio e gli asset

Impegno a ridurre le disuguaglianze, mantenere redditi e remunerazioni in fasce "oneste"

Cura dell'ambiente ed impegno a preservare il capitale naturale a beneficio delle future generazioni -- anche "la settima generazione" di indigeni la utilizza come metrica morale.

Settori finanziari ampiamente percepiti come stabili, socialmente utili, e responsabili

Rafforzare l'opportunità e la mobilità sociale

Promozione del benessere umano: felicità, prosperità ed uguaglianza di libertà

Adeguamento verso nuovi sistemi di misura per misurare i progressi della società

Mondo digitale e virtuale: data la presenza di complesse tecnologie, la privacy e la trasparenza pubblica diventeranno cruciali per la fiducia che ci serve

Passare da un modello azionista (come nelle compagnie) e un modello clientelare (come nelle scuole e nelle università) ad un modello che coinvolga le parti interessate

Coinvolgere la nuova generazione nel progettazione di nuovi modelli e strategie

Ogni volta che vedete un elenco di "doveri" che non è accompagnato da un elenco di premi e punizioni -- sanzioni -- state guardando un esercizio di fantasia. Sarebbe come discutere d'economia senza menzionare profitti e perdite. Aspettate, non è "come"; è proprio così.

La commissione ha compreso il problema, ma ha evitato qualsiasi suggerimento, per non parlare delle risposte.

Le alleanze sociali potrebbero essere stipulate in base alla fiducia, ma questa fiducia deve essere monitorata, incentivata e premiata. Le riforme devono produrre nuovi accordi istituzionali che fisseranno una rappresentazione significativa per il 99%. In che modo le nuove alleanze possono ricostruire la nostra fiducia nella leadership politica e nel business?

Ogni volta che vedete la parola "incentivata," potete stare sicuri al 99% che si tratta di dirigenti ben pagati che lavorano per organizzazioni no-profit.

Mentre il "contratto" può essere rotto, un senso di "alleanza" è più necessario che mai --- fuso con il senso dei valori morali e degli impegni; e il processo di formulazione di nuovi patti sociali potrebbe essere fondamentale per trovare le soluzioni.

Capite perché queste persone sono andate al World Economic Forum? Perché questo manifesto ha tutto il fascino di una relazione di commissione.

Conversazioni, riunioni, processi. E' tutto così sicuro. E' tutto così orientato verso il lavoro di squadra. E' tutto così innocuo.



CONCLUSIONE

Jim Wallis ha trascorso la sua vita alla ricerca di riforme politiche per produrre uno stato sociale, il tutto in nome di Gesù. Che cosa ha da mostrare per una vita di sacrificio salariato? Un posto al banchetto annuale dei broker più ricchi e potenti del mondo. Il suo tavolo è ai margini della stanza, vicino a dove i camerieri entrano ed escono dalla cucina. Ma almeno è nella grande sala.

Come ho già detto, è la figura pubblica più ingenua che abbia mai visto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. uno come tanti altri, dimostra la vanità umana. se parlano gli altri sono parole, se è lui a dire le stesse cose un cambiamento epocale.

    nessun nuovo ordine mondiale, sempre lo stesso, da sempre. alla "io so io e voi non siete un cazzo". solo peggiorato con la moneta fiat.

    interessante rockfeller e le correzioni del mercato rispetto alle critiche del socialdemocratico di ieri (ottima risposta h.metal): i sindacati una volta facevano l interese dei lavoratori, interfacciavano gli imprneditori e talora si miglioravano le condizioni. era vero libero associazionismo. ora, forze responsabili, fanno parte della politica e perseguono i loro interessi. prima erano i lavoratori insieme, ora dei mercanti di scambi che vanno a davos.

    nulla, neanche il liberalismo, ha mai potuto eliminare l avidità e la cattiveria. solo che si vedono scopertamente e possono essere affrontate. le stragi alla rockfeller erano punite dal mercato, se non dalla legge che anche oggi è quella del piu forte (vedi rivolte in africa), ed egli ha dovuto recuperare, pena la perdita di mercato. oggi le stragi sono punite dalla legalita che equivale alla moralita. portare tutto su scala piu grande impedisce le autocorrezioni. quanti stragi alla rockfeller ci vogliono per fare le vittime degli stati a vocazione socialista, delle guerre mondiali, del nazi-fascismo, del comunismo, degli stati in generale comprese le democrazie occidentali col colonialismo non solo antico ma anche attuale nell africa del nord? la primavera araba serve solo a fermare espansione della cina, a costo di favorire il fondamentalismo. in libia era molto ma molto meglio con gheddafi. in egitto tra morsi e mubarak era meglio il secondo, laddove l egitto era un luogo di maggiore stabilita e molto ma molto meno fondamentalista di oggi

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  2. errata corrige
    oggi le stragi sono punite dalla legalita che equivale alla moralita

    la parola "punite" è "coperte"

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  3. il reverendo fa l'utile idiota. poveraccio lui e tutti quelli che lo seguono.
    ma il problema non sono solo i fessi. il problema sono quelli a libro paga perfettamente consapevoli di ciò che devono fare e che spesso sono ammantati di pubblica vasta rispettabilità. penso a tanti editorialisti famosi. veri e propri propagandisti sofisticati ed acclamati. ed a tutto il mediocre entourage dei media composto per lo più da lacche' e servitori sciocchi. non faccio nomi. ce ne è per tutti.
    ripensando alle politiche di conformismo ideologico promosse dalla superburocrazia europea direi che dimostrano la fragilità del sistema.
    potranno provare a fare tutto quello che vogliono e certo renderanno sempre più difficile la vita a quasi tutti. ma alla fine non ce la faranno.
    non possono superare il limite neppure col popolo più mite e scemo del mondo. sperano che si sia tutti portatori di trisomia 21. ma non è così.

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  4. Ce la faranno, ce la faranno...Hanno mezzi, tempo e intelligenza per rifilarci il "Soma" come e quando vogliono. Se non sono TV e giornali saranno libri, scuola, radio e dj o videogiochi o che so altro. E poi sarà la forza e la violenza. Con le buone o con le cattive otterranno quello che vogliono, come hanno sempre fatto.

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  5. la crisi l'ha creata una agenzia di rating. Altro che bolle della Fed!!!

    Obama come la Kirchner.

    Sono tutti uguali.

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  6. Curioso. Provate a leggere il programma del PD, poi rileggetivi qui la sezione dell'articolo dedicata al manifesto redatto a Davos. Anche l'impostazione con cui è stato scritto, ovvero, la scelta di parole.

    Sono l'unico che ci vede delle analogie?

    Tipo qui: "Noi immaginiamo un progetto-Paese che individui grandi aree d’investimento, di ricerca, di innovazione verso le quali orientare il sistema delle imprese, nell’industria, nell’agricoltura e nei servizi. La qualità e le tipicità, mobilità sostenibile, risparmio ed efficienza energetica, le tecnologie legate alla salute, alla cultura, all’arte, ai beni di valore storico e alla nostra tradizione, l’agenda digitale. [...] Per noi salute, istruzione, sicurezza, ambiente, sono campi dove, in via di principio, non deve esserci il povero né il ricco. Perché sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Sono beni comuni di tutti e di ciascuno e definiscono il grado di civiltà e democrazia del Paese."

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