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di Gary North
Alcune idee economiche sono sia sbagliate in base ad un ragionamento logico sia non supportate da fatti storici, e quello che per 250 anni si sapeva che fosse errato, viene ancora ritenuto degno di nota. Ciò infastidisce gli economisti.
C'è una sorta di costante quando gli uomini pensano alla propria ricchezza, la quale li convince che quello che hanno visto, più e più volte, nazione dopo nazione, o non è accaduto, o, se è palesemente accaduto, non continuerà.
Una di queste idee è che le tasse sulla vendita delle merci importate aumentino la ricchezza della maggior parte delle persone in una società. Questa è la dottrina secondo cui le tariffe e le quote imposte dal governo arricchiranno in qualche modo le persone. Questo errore venne confutato definitivamente da uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi, David Hume, nel 1752. Circa 25 anni dopo, venne confutato in dettaglio da Adam Smith, amico di David Hume, nel suo classico, The Wealth of Nations. Tuttavia, nonostante un accordo quasi universale tra gli economisti e nonostante i ripetuti successi politici nella riduzione dei dazi doganali e delle quote (che hanno portato ad una prosperità crescente in tutto il mondo), c'è ancora uno zoccolo duro anti-economico che sostiene che il governo federale – ma non gli stati ed i governi locali – debba aumentare le tasse sulla vendita delle merci importate, altrimenti diventeremo tutti poveri.
Ho scritto molte volte su questo argomento nel corso degli ultimi 45 anni e ho intenzione di scrivere ancora, ma non mi illudo che gli anti-economisti tra di noi possano capire che le tasse sulla vendita delle merci importate non ci renderanno più ricchi. Alcune persone non hanno la capacità intellettuale di seguire una linea di ragionamento economico, inclusi coloro a favore di tasse sulla vendita delle merci importate come pietra angolare della ricchezza umana.
LA MENTALITA' LUDDISTA
Esiste un altro errore paragonabile a quello dei pro-tasse sulle vendita. Era la convinzione che le macchine rendessero i lavoratori più poveri. Di solito veniva descritta come la filosofia Luddista. Un uomo di nome Ned Ludd (o Lud) ruppe macchine per maglieria in un impeto di rabbia nel 1779. Nel 1811, venne pubblicato un articolo su Ludd. Quando le persone poi iniziarono a distruggere le macchine, vennero chiamati Luddisti.
Chi erano? Erano produttori di merci ben pagati che operavano in mercati ristretti e si indirizzavano a clienti benestanti. Scoprirono di avere meno clienti quando altri produttori cominciarono ad usare macchinari per la produzione di massa di questi beni, aumentandone in tal modo l'offerta. I prezzi si abbassarono. I membri della gilda che per secoli avevano utilizzato il potere politico nelle aree urbane per ottenere il monopolio in mercati specifici, constatarono che la concorrenza nei prezzi di questi nuovi beni stava riducendo il loro reddito. In risposta, distrussero i macchinari. In altre parole, usarono la violenza per conservare il loro monopolio; prima invece usavano il potere politico per raggiungere questo obiettivo.
Il termine "sabotatore" deriva dalla parola francese scarpa, "sabot." I lavoratori gettavano le scarpe in un macchinario per distruggerlo, riducendo così la produzione di beni altamente specifici. Era considerato un atto distruttivo dalla maggior parte delle persone, ma era chiaramente un beneficio di breve termine per coloro che dovevano fronteggiare la concorrenza delle macchine. Era l'ennesimo caso di violenza contro i proprietari.
Oggi la maggior parte delle persone crede che tale violenza sia moralmente sbagliata, e crede anche che sia economicamente sbagliata. Questo è un vantaggio, infatti c'è un gran numero di persone che ha cominciato a comprendere un principio economico fondamentale: tutto ciò che aumenta l'offerta di beni, e che è anche vantaggioso per il produttore che la promuove, è una buona cosa per la maggior parte dei membri della società.
Il problema è che la filosofia dei Luddisti è ancora tra di noi. E' particolare, ha a che fare con una critica della robotica. Ci sono ancora persone che hanno poca comprensione della natura economica del libero mercato e del suo rapporto con la prosperità economica. Queste persone sono ostili all'utilizzo di robot in tutti i settori della produzione. Beh, non è del tutto corretto. Accettano la robotica nelle linee tradizionali di produzione, le quali hanno utilizzato i robot per 30 o 40 anni. In altre parole, sono dei tradizionalisti. I bei vecchi tempi erano buoni, cioè quelli di 30 o 40 anni fa. Quei giorni erano migliori rispetto ai giorni di cento anni fa o 200 anni fa.
Tuttavia l'aumento della produttività, che ha introdotto il mondo ai bei vecchi tempi di 40 anni fa, si basava su tecniche di produzione di massa che noi oggi definiremmo robotica. E' stata la sostituzione delle macchine, che a loro volta si basavano su nuove forniture di energia, che ha consentito al mondo di diventare più ricco. Pensate alle prime invenzioni del XIX secolo, pensate alle ferrovie, pensate al mietitore di grano, pensate alla macchina da cucire. Tutti questi apparecchi hanno sostituito la destrezza manuale. John Henry ha perso la gara per il motore a vapore, e il mondo ne ha beneficiato.
Non importa quante storie si raccontano sullo stile di vita migliore di cui gode il mondo grazie al maggior utilizzo di energia e macchine, la mentalità Luddista è ancora tra di noi. Ci viene detto che l'automazione ci renderà più poveri. Sono 200 anni che va avanti questa storia.
Ma i miglioramenti nel nostro stile di vita sono basati su una quantità maggiore di beni e servizi. Ciò è reso possibile dall'automazione.
Esiste una regola fondamentale dell'economia che non dovrebbe essere ignorata: tutto ciò che può essere fatto da una macchina in modo fruttuoso, dovrebbe essere fatto da una macchina. Perché? Perché il lavoro umano è di gran lunga il capitale più versatile e mobile di tutti. Le persone possono imparare nuovi modi di servire i clienti. Le abitudini acquisite nel tempo possono essere cambiate. Ma per farlo, bisogna affrontare la realtà: tutto ciò che si è fatto prima per guadagnarsi da vivere, può farlo meglio e in maniera più economica una macchina. Le abitudini acquisite nel tempo possono essere cambiate, ma c'è bisogno di inventiva. Si preferiscono sempre le vecchie abitudini, anche perché è possibile che rendessero un guadagno elevato. Ma il progresso economico non ci permette di continuare ad avere un reddito elevato quando ci sono nuovi strumenti che permetteranno ai nuovi arrivati di servire i clienti in maniera migliore e ad un prezzo inferiore.
Il modo in cui l'Occidente è diventato ricco dopo il 1800 lo deve allo spirito imprenditoriale, alla creatività, all'energia a basso costo ed a macchine migliori. Siamo diventati ricchi perché siamo stati in grado di sfruttare la produttività della natura, sotto forma di energia, per mezzo di attrezzature specializzate.
La gente ha poi imparato nuovi modi di servire i clienti. Ha imparato a servirli meglio perché una stupida macchina altamente specializzata, e che non poteva uscire dalla sua routine limitata, aveva sostituito il lavoro umano. I clienti ne hanno beneficiato. Il fatto che i lavoratori specializzati fossero stati sostituiti, ed avrebbero dovuto trovare nuovi modi per servire i clienti, è stato il prezzo della ricchezza crescente di milioni di clienti.
LAVORATORI SOSTITUITI
Il Luddista agisce sempre in nome del lavoratore sostituito, i cui servizi non possono più competere in un mercato libero. Agisce in nome del lavoratore sostituito come se i bisogni di quest'ultimo avessero un qualche tipo di autorità morale che supera i desideri dei clienti alla ricerca di offerte migliori. Suppone che il libero mercato operi a favore del produttore, piuttosto che a beneficio del cliente.
Questa è la logica della gilda. E' la logica di una persona che non può più competere con la produzione di macchinari in grado di operare giorno e notte proficuamente, con arresti occasionali per le riparazioni. Ogni volta che è possibile sostituire un essere umano con una macchina, e questa azione risulta redditizia dal punto di vista dell'investitore, significa che i clienti saranno serviti meglio dalla macchina. Chi lo dice? I clienti. Comprano la produzione delle macchine.
Perché dovremmo criticare i clienti in nome del lavoratore sostituito, quando quest'ultimo è ora in grado di servire clienti diversi porducendo servizi diversi che i clienti desiderano? Perché dovremmo difendere lo stile di vita del lavoratore, a spese del cliente, che non può più competere con una macchina senza vita?
Ci viene detto che l'automazione ci renderà più poveri come società. E' un concetto che è stato confutato per 200 anni, ma viene lo stesso promosso oggi in nome del libero mercato. Ci viene detto che diventeremo più poveri come nazione o civiltà, perché ci sarà un flusso costante di nuove attrezzature che aumenteranno la produttività dei produttori.
Ogni volta che qualcuno viene da voi e vi dice che il libero mercato ci renderà più poveri, iniziate a preoccuparvi del suo vero obiettivo. Cercate le persone che rappresenta, seguite il denaro. Se questo approccio non vi mostra nulla di interessante, seguite l'idea fino alla sua origine. Potete stare certi che non è un'idea nuova e che qualcun'altro dieci anni fa o un secolo fa se ne uscì con lo stesso argomento.
Così, il libero mercato ci renderà più poveri. Perché? Perché consentirà alle persone creative di servire meglio i clienti. Per i produttori esistenti, che non sono in grado di competere con i nuovi metodi di produzione, rappresenta un grosso problema. E' sempre in nome del produttore, nello specifico il produttore sostituito che non può più competere efficacemente, e non in nome del cliente. Eppure valutiamo la ricchezza pro capite attraverso qualunque cosa possiamo comprare, e quando ne possiamo acquistare di più con il nostro reddito, siamo più ricchi e stiamo meglio.
Eppure i Luddisti sostengono che, come clienti, siamo illusi. Stiamo prendendo decisioni a breve termine quando compriamo in base alle offerte migliori. Giudichiamo la nostra situazione economica mediante quello che possiamo comprare. Ci viene detto che dovremmo prendere le nostre decisioni in modo da impedire che vengano alla luce nuovi metodi produttivi, nonostante siano destinati ad aumentare il nostro reddito reale (potere d'acquisto). Ci viene detto che l'aumento del reddito reale è una responsabilità terribile. Ci renderà più poveri.
Pensate che stia scherzando? Leggete questo:
La combinazione di robot ed energia elettrica a basso costo potrebbe aprire una nuova fase di redditività per le imprese -- e, naturalmente, per i proprietari dei mezzi di produzione. Quello che è meno probabile, tuttavia, è che tale rivoluzione sia sostenibile.
Perché a differenza della Rivoluzione Industriale, che ha fornito potenti BTU sotto forma di carbone per aumentare il lavoro umano creando così una marea di profitti e salari maggiori, una rivoluzione robotica promette di rifornire il mondo a scapito del lavoro umano.
Molti pensatori che attualmente stanno scrivendo su questo argomento, credono che una forza lavoro privata maggiormente di potere d'acquisto, ma avendo un crescente accesso alle merci a basso costo, diventerà in generale più ricca. Non voglio dire che sia sbagliato, ma ammetto che sembra improbabile.
Improbabile? Dove sono le prove? Eccole:
Nel corso degli ultimi 30 anni, gli americani sono stati inondati da merci a basso costo e da deflazione nella maggior parte dei prodotti fabbricati all'estero. Per caso tutto questo ci ha reso più ricchi? Perché questa è la posizione standard di molti economisti.
Il mondo sviluppato ha imparato negli ultimi dieci anni che un'offerta costante di beni più economici e di produzione straniera non garantisce la prosperità. Che impatto avranno (forse solo moderato) le merci a poco prezzo se accoppiate con un calo dell'occupazione (lavoro umano sostituito dalle macchine)? Se non siamo in grado di trovare un impiego per il lavoro umano sostituito, staremo peggio.
Questa è la mentalità Luddista. E' impermeabile alla logica economica ed alla comprensione storica.
Pensate a questa linea di ragionamento. Ciò significa che il libero mercato, come ordine sociale, agisce contro gli interessi dei clienti. Sin dal 1980 i clienti di tutto il mondo hanno aumentato l'acquisto di beni e servizi. Perché? Perché, come produttori, hanno aumentato il numero di beni e servizi. La produzione ha creato domanda. L'unico modo per cui chiunque può entrare nel mercato e comprare beni e servizi è perché li ha prodotti, o i politici hanno tassato le persone produttive e poi hanno dato il denaro a gruppi privilegiati. In ogni caso, senza una produttività precedente, non ci può essere nuova domanda. O per meglio dire, "Non si può ottenere qualcosa in cambio di niente."
Il ragionamento Luddista si basa su questo assunto: le persone che agiscono nel loro interesse acquistando prodotti a basso costo, agiscono in realtà contro gli interessi della nazione. Questo era il ragionamento dei mercantilisti nel tardo XVII secolo, ed è proprio questo che criticò Adam Smith in The Wealth of Nations. Questa è l'essenza di tutti i sistemi di interferenza del governo nell'economia: viene affermato che i politici sanno meglio ciò che è bene per la nazione; viene affermato che i clienti, che agiscono individualmente per perseguire i propri fini nel modo più economico possibile, sono totalmente fuorviati. Come individui prendono decisioni che mettono in pericolo la propria ricchezza. Questa è l'essenza del ragionamento collettivista, ed anche di quello Keynesiano. E' l'essenza di tutte le forme di interventismo del governo: viene affermato che gli individui, responsabili per la gestione della loro ricchezza, sono ciechi a quale sia il bene per la società. In altre parole, il libero mercato, consentendo ai singoli di possedere questo tipo di autorità indipendente, porta ad una situazione in cui la stragrande maggioranza delle persone starà peggio. In breve, la libertà economica è auto-distruttiva.
Mi sorprendono coloro che hanno opinioni simili, ma pensano di essere commentatori di libero mercato. Queste opinioni sono in contrasto con tutta la teoria economica di libero mercato degli ultimi 250 anni. Eppure chi propugna tali opinioni lo fa in nome della libertà economica. Quello che sorprende ancora di più sono i lettori, credendosi anch'essi sostenitori dei principi di libero mercato, tanto ingenui che prendono sul serio tali argomenti.
È per questo che gli economisti si irritano. Nonostante tutti i loro sforzi, ci sono segmenti del movimento conservatore incapaci di seguire un ragionamento economico e che ricorrono al mercantilismo, come dice la Bibbia, come un cane ritorna sul suo vomito.
CONCLUSIONE
La mia speranza è che gli elettori ignoreranno questa linea di ragionamento. Ci sono sempre politici pronti a raccogliere fondi da alcune gilde di imprenditori sull'orlo della sostituzione. Questi ultimi vogliono che la loro presa sul mercato sia ferma, e sono pronti a chiedere al governo di mandare persone con pistole e distintivi affinché impediscano a produttori efficienti di fare offerte ai clienti.
La minaccia più grave, tuttavia, è intellettuale. Questa linea di ragionamento indebolisce la speranza nel futuro. Se il mercato libero è auto-distruttivo, poiché la finalità dell'interesse individuale è distruttiva, allora non possiamo fidarci della libertà. Inoltre, non possiamo legittimare la speranza nel futuro. Due secoli di libertà economica nel 1800 ci hanno reso ricchi oltre ogni immaginazione. Ma ci viene detto che non può durare. Stiamo arrivando alla Grande Inversione. La libertà economica non produrrà più la cornucopia. Perché no? Perché il perseguimento degli interessi individuali senza coercizione è quello che i collettivisti hanno sempre detto: una trappola e un'illusione.
Conclusione: abbiamo bisogno di maggiori funzionari governativi con distintivi e pistole affinché impongano restrizioni sugli interessi individuali, vale a dire, sul desiderio di fare un buon affare.
Io non me la bevo. Il prezzo è troppo alto.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Ciao Francesco
RispondiEliminaOggi faccio l'avvocato del diavolo (ciao gdbarc, ci provo).
Ma se nel XIX secolo c'era tutta questa prosperita', come mai e' nato il socialismo? E perche' il secolo liberale ha dovuto cedere il passo al secolo statalista (alias socialista)?
Possibile che non ci fossero ceti popolari sfruttati? Possibile che i tanti scrittori sociali dell'800 raccontassero fandonie?
Ci fu certamente prosperita' nel lungo periodo e come mai prima in cosi' poco tempo. Ma non fu tutto oro che luccicava. Abusi ce ne furono. Non posso non ricordare le rivolte sedate nel sangue. E non furono casi isolati, altrimenti e' inspiegabile la nascita e la rapida diffusione delle idee socialiste. Che poi abbiano fatto molto comodo ai vari centralisti come Bismarck non ci piove. Ma...
Ciao Andrea.
RispondiEliminaCosì come è nato il denaro fiat: guadagnarsi da vivere col minimo sforzo. L'imbroglio è una delle tante carattersitiche con cui noi umani dobbiamo confrontarci. Non possiamo negare il nostro lato "malvagio," e secondo la Bibbia cristiana potremmo essere considerati nefilim. In noi alberga il bene e il male ed è una cosa da cui non possiamo prescindere, non esisterà mai un sistema perfetto con cui poter vivere senza preoccupaizone degli altri.
Il nostro destino è essere sempre vigili. Ma alcuni non lo sono stati abbastanza e si è creata una falla da cui alcuni individui hanno tratto vantaggio a scapito degli altri. Nell'antichità, infatti, i banchieri che si approfittavano dei depositi (es. riserva frazionaria) quando scoperti venivano appesi al primo albero che la folla inferocita trovava al suo passaggio. Una soluzione drastica, però rappresentava una "punizione esemplare." Ma i ldenaro fiat ormai era stato inserito nel corso della storia e non l osi poteva cancellare con un colpo di spugna, come non possiamo cancellare con un colpo di spugna il socialismo.
Ci sasarà sempre qualcuno che vuole approfittarsi del prossimo, bisogna solo stare attenti a non farsi fregare. Un esempio? Berlusconi sta promettendo la luna agli elettori, eppure ha dimostrato più volte di essere un bugiardo. La gente però pare seguirlo lo stesso. Sono inclini a farsi fregare e non considerano ciò che non vedono: chi paga?
La stessa cosa possiamo dirla per il socialismo. Un gruppo di persone (per lo più proprietari terrieri) si è unita per fregare altre persone. Ha avanzato dei bluff e ci sono cascati. Promesse assurde, promesse che ampliano il potere dello stato, promesse che deresponsabilizzano progressivamente l'individuo (vivere col minimo sforzo possibile, ottenere qualcosa in cambio di niente, ecc.), promesse plausibili che nascondono fregature sottostanti, ecc.
Infatti, la propaganda ha lavorato bene all'epoca: certo esistevano ceti sfruttati, ma chi permetteva tali sfruttamenti? Senza tirare in ballo le allegre teorie ballerine di Marx sulla lotta di classe.
come dice bene francesco, il sopruso, ma anche l ambivalenza, fanno parte della razza umana. ma quando diventa invisibile, manipolatorio ed ipocrita, come ci si salva?
RispondiEliminad altra parte il mondo piu che dall economia, è dominato dal mito (anche dal mito economico). ecco la mia costante attenzione alla psicologia, e la mia ammirazione per uno studioso delle relazioni tra mito e psicoanalisi come campbell.
storicamente trovo interessante mosse
http://www.alterstoria.it/storia/simboli/libri2.php
mmmmm......che belle facce. mi ricordano nazisti in vacanza (meno male, francesco ed andrea mi raccomando.., che qui sono in incognito, hehehe)
RispondiEliminahttp://thezog.wordpress.com/who-controls-the-federal-reserve-system-part-1/
ricordiamoci che nessuno, ne nell 800 ne oggi, puo promettere il paradiso terrestre, nemmeno le tribù di hoppe o quelle africane. soprusi, violenze, da sempre, per sempre, nell 800 incluso. non si deve, a mio avviso, decantare il mito di un tempo perfetto. non è stato mai così. pero, in tutti i tempi, ci sono stati uomini che hanno denunciato le ingiustizie, senza, come è successo ai piu, commetterne a loro volta nel meccansimo tipico dell uroboro. ma combattendo pacificamente per il bene della libertà e della verità. e quando dico verita, non parlo ovviamente di verita trascendente, ma del termine sgonfiato da misticismo: non menzogna, corrispondenza tra significante e significato. ogni tempo ha le sue ingiustizie e le denunce di quelle. alcuni periodi sono piu bui, altri più ricchi di positività. non sempre si è andati migliorando, alcune volte all indietro. guardate le rivoluzioni: a parte forse quella messicana, considerando l america una secessione (che invece da quasi sempre mi pare un impulso creativo e crea entusiasmi collaborativi... aahhh la razzza umana, pateticamente empatica, appunto dicevo dominata dal simbolo), il resto è: militari in grecia ed argentina, castro, franco, mao, mussolini, hitler, est europa e russia comunista. insomma, era meglio prima, no? ecco la difficolta del liberalismo: poco empatico, poco simbolico. poi pero arriva berlusconi e fa l inno della libertà. e tutti a cantare... ma la liberta diventata inno, è stravolta, è qualcos altro. la liberta è non direi elitaria (nel senso che usiamo spesso riferito ad un elite, tecnocratica e sinarchica, che si riconosce). è proprio esclusiva. come una spiaggia dei caraibi, una canzone dei pearl jam, una stella, un amore, un fiore, una meditazione od una poesia. fanculo l economia, la nostra è lealta ed amor di verità
andrea,
RispondiEliminafuggii da questo sito dopo che simo' scrisse che la povertà nel mondo nacque dopo la 1a guerra mondiale... (mo' pure al s.maria della pietà c'hanno i computer???).
nell'800 il 90% della gente MORIVA DI FAME, ecco perchè sorse il socialismo. ma i liberisti dicono che "nessun uomo" moriva di fame, perchè per loro i poveri e i lavoratori dipendenti sono INSETTI DA SCHIACCIARE, non uomini.
i liberisti sono 1000 volte peggio dei nazisti. ma per fortuna non vinceranno mai.
gdbarc,
ottimo campbell!
circa il luddismo...
RispondiEliminale macchine sono buone se servono ANCHE a lavorare tutti meno. una civiltà che invece pretende imperterrita a far lavorare la gente 10 ore al giorno (ovvero la civiltà "liberista") è una civiltà di MALATI MENTALI.
e infatti i paesi dove i lavoratori sono tutti perfetti robottini (i paradisi dei "liberisti") hanno tassi di suicidio multipli rispetto ai paesi più rilassati:
sud corea 31.7
usa 12
perù 1.1
anonimo, ma perche ci sei tornato? ognuno è benvenuto ai dibattiti, le idee diverse dalle proprie servono da stimolo e confronto, alcune posizioni possono essere riviste. ma qui ci sta una contraddizione di fondo: noi che frequentiamo freedonia amiamo la libertà, crediamo nella liberta, con tutti i limiti di un atteggiamento relativista e non fideistico. ora se tu la pensi diversamente e dibatti, e motivi, ogni ausilio è benvenuto. almeno cosi la vedo io. la tua terminologia, "i liberisti", come la parola stessa, che qualcuno ha sagacemente definito sintesi tra liberali e statalisti, è un po ambigua, peccando per approssimazione e non lasciando comprendere chi metti in tale categoria. li differnzi dai liberali? gia abbiamo qualche tempo fa parlato dell 800 e del 900, e della diffusione del benessere o meno. sarebbe interessante approfondire con dovizia di analisi. è invece per me molto poco, anzi per nulla, interessante venire qui a dire che i nazisti sono meglio. e che questi indefiniti "liberisti" non vinceranno mai. cosa, la champions league? e chi vince? l comunismo? il nazismo? la dc? la socialdemocrazia? è storia, dell uomo, del mondo, delle idee. è filosofia. non un campionato. e se campionato c'è, è uno solo, quello tra potere ed oppressione, in ogni loro manifestazione, contro liberta e rispetto reciproco. inutile dire che sono fiero di valorizzare liberta e rispetto. ed essere liberale. contro i soprusi, compiuti da chiunque, ma inoltre (oltre al danno la beffa) col beneficio della legalita da coloro che hanno in mano lo stato. che impongono la forza pagando gli uomini deputati con i soldi degli stessi vessati. a che serve allora, che stupisce da chi apprezza campbell, un intervento manicheo ed inutilmente provocatorio (la domanda è ovviamente retotìrica)?
RispondiEliminainfatti è una domanda retorica (ma che sei l'avvocato di simoncello?).
RispondiEliminadovizia di analisi??? ma chi dice che nell'800 stavano tutti una favola si merita dovizia di VAFFA!
oppure na camicia di forza.
liberisti, liberali, libertari, anarcocapitalisti... fate vobis.
ami la libertà? e di fare cosa? io con la libertà di ubbidire alle irrazionali cazzate da malato mentale del mio imprenditore per 10 ore al giorno mi ci pulisco il deretano.
siete degli automi del dovere, del lavoro, della produzione, dei soldi, del consumo, non sapete pensare ad altro, e dite di amare la libertà???
ma rileggiti campbell (e tanti altri) e forse ricorderai che l'Uomo non è solo questo.
bras.
bras, mi spiace per il tuo imprenditore e per la tua rabbia. l idea che i liberali siano attaccati ai soldi e pensino che all economia è puro pregiudizio, anzi falsita. e venivo appena, nel commento precedente il tuo, da valutare ben altro che l economia. soprattutto non hai compreso cosa è la libertà, e scambi per essa lo schiavismo del denaro fiat e del pil. ma quello è piu che libertà, il positivismo tecnocratico costruttivista proprio delle religioni sociali che idolatrano il progresso. la lberta sta nelle pagine di spooner, di thoreau. in quel che ognuno vuole. la libertà è fare quel che si ama, realizzazione del se, felicita, assenza di doveri imposti da altri, dalla società, dal potere, dallo stato. ora, se odi lavorare per pagare le tasse al potere che ti deruba in nome della solidarietà (tua verso di loro, evidentemente), che finanzia il tuo imprenditore pazzo (piuttosto, sei libero di fare altro, non sai fare nulla nella vita che ti possa far campare? o te lo proibisce uno stato che vuole che tu produca pil per il suo debito, che non ti da la possibilita di aprire un chiosco sulla spiaggia se non paghi la tangente detta concessione, che non ti fa costruire una casetta per te perche i permessi li da solo agli amici costruttori) col denaro fiat perche è amico del banchiere e non per meriti (perche i meriti vanno riconosciuti, no?), dovresti essere piu amico della liberta che di questo sistema pianificatorio che per 2 soldi di elemosina compra le menti della gente che tiene in stato di bisogno. è chiaro che oggi la parola liberismo, come concorrenza ed altre, sono storpiate. ne abbiamo parlato tante volte. ed utilizzate ad usum delphini. allora quel che è necessario è svelare i trucchi, come diceva nonno marx (delle parole come usate a spropositi, guarda casa dal potere dello stato) ristabilire il senso reale delle cose e delle parole è essenziale, o si resta sempre nella confusione.
RispondiElimina"siete degli automi del dovere, del lavoro, della produzione, dei soldi, del consumo, non sapete pensare ad altro, e dite di amare la libertà???": perche, tu la ami? od ami la schiavitù? e la tua premessa è, come scritto prima, irreale. la liberta porta frutti fecondi. ancje nell economia. la liberta di impresa è parte della liberta, come anche la liberta di non impresa. poi, qui si dà un occhio in piu che ad altre cose all economia, piu che altro perche oggi che il campo maggiormente laddove la liberta è maggiomente manipolata. l economia che ci ha fatto schiavi co debito ed il pil. ma li leggi gli articoli? sono tutti tesi, alcuni sono meglio altri meno, a svelare trucchi del potere. ma se ogni dove si parla di economia, allora devi stare li a gettare improperi senza senso verso tutti, allora ogni sito è buono. mi pare fossi tu, se non erro, che amavi stare in sud america per la disponibilita delle donne. se è così, non è male iscriversi al pdl e frequentare il sito loro. io, peraltro, da loro sono rimasto deluso: ho dovuto tempo fa per ragioni professionali presenziare ad una cena politica comportante rilevante donazione obbligatoria, ma nonostante l apporto economico, neanche una olgettina era presente. se le tenevano per loro dopo...
rilassati, goditi la vita. appunto perche non è solo economia, non vale la pena di farsi il sangue amaro. in specie per cose o pensieri che non condividi: meglio andare al mare.
anzi, oggi quasi quasi ci vado, e mi rileggo campbell, cosi forse poi verro qui a sbraitare contro la libertà .)
Il caro amico bras, indispettito non so per cosa, deve ancora rispondere alle domande del thread precedente e agli esempi storici mostrati con dovizia di fonti al fatto che l'Occidente fosse lanciato verso una crescita senza precedenti nel XIX secolo e ad una progressiva eliminazione di una povertà diffusa.
RispondiEliminaPoi gdbarc sta cercando (complimenti per la pazienza, aggiungerei) di farti capire che per l'amante della libertà ogni scelta è importante e non deve comprare l'ideologia intera di un dato schieamento perché dice una cosa "giusta" dal suo punto di vista. Più siamo liberi di agire, più avremo margine per realizzare i nostri desideri e bisogni. Più saremo i ngrado di realizzare inostri desideri e bisogni, più la società prospererà. Questa è libertà.
Inoltre, se non sopporti il tuo imprenditore non vedo perché tu debba restare sotto la sua "ala." Se sei più bravo di lui fagli concorrenza invece di riempire di inutili e superflui moccoli (per la serie, "tanto nun attaca!") questo spazio.
http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=349:marx-e-la-scuola-austriaca&catid=38:teoria&Itemid=139
RispondiEliminabras, leggi anche tu, visto che io ripasso campbell.
francesco, dato che bras ha pubblicato on line che sono stato qui tuo avvocato, ed il fisco come sai ha occhi ovunque, sarò costretto ad emettere fattura nei tuoi confronti:)
simo',
RispondiEliminail "mio imprenditore" lo mandai a cagare 15 anni fa... lavoro in proprio... ma non passo la vita ad avvelenarmi per le tasse che pago.
bras.
>simo',
RispondiEliminail "mio imprenditore" lo mandai a cagare 15 anni fa... lavoro in proprio... ma non passo la vita ad avvelenarmi per le tasse che pago.
bras.
Non vedo qual è il problema quindi.
vi racconto un aneddoto...
RispondiEliminaqui dove vivo c'è un anarcocapitalistaliberqualcosa (genovese... eheh) che dice le stesse cose vostre.
1) era entusiasta del sudamerica, anche esageratamente... poi fece dei capital gain con le azioni e non pagò le tasse (15%), lo beccarono e nel giro di 1 settimana iniziò a odiare a morte il sudamerica...
2) nel palazzo lussuoso dove abita (il suo reddito è 10.000 euro al mese circa) ci sono 2 portieri, da 3 anni ha inscenato una guerra allucinante contro gli altri condomini (che per fortuna non lo cagano) per farne licenziare uno ("parassitaaaa!"), secondo lui l'altro potrebbe raddoppiare la "produttività". il salario del portiere è 400 euro che diviso per il numero di condomini gli darebbe un risparmio di ben 20 EURO AL MESE, nel caso venisse licenziato e lui con tutta la famiglia andasse a vivere sotto un ponte.
ecco un fulgido esempio di libertario...
bras.
Un aneddoto per un aneddoto. Io sono in italia, fulgido esempio di paese con uno statalismo alla massima potenza dove a "tutti" piace pagare le tasse.
RispondiEliminaMio padre è un artigiano. Il suo reddito variava in base ai lavori che gli portavano, comunque non una forbice ampia. Escono le nuove ed allegre regole fiscali in base alle quali se non rientri in determinate fasce di reddito stai di conseguenza rubando al prossimo. Questo significa che secondo l'AdE mio padre stava sforando di €4,000. Al che si presenta il galoppino delle entrate che inizia a questionare mio padre come se fosse l'ultimo pezzo di merda su questa terra.
Mio padre ha più pazienza di me e risponde a tutte le domande del tipo. Infine, prima che se ne andasse il funzionario delel entrate, mio padre gli pone una domanda: "Bene, secondo i vostri modelli io sforerei. L'anno prossimo andrò in pensione e il governo mi darà una pensione inferiore al reddito che dichiaro. Come farò a campare?"
Il funzionare fa spallucce e se ne va.
simo',
RispondiEliminaappoggio tuo padre. in italia le tasse sono insostenibili. io non sono nè ultrastatalista nè comunista.
semplicemente critico i vostri discorsi più estremisti e qualche vostro assioma antropologico che ritengo sbagliato.
come su altri siti di opposte opinioni critico le loro esagerazioni e i loro assiomi.
capisco che in politica per ottenere 10 devi chiedere 100, però insomma...
bras.
Per chi non lo avesse letto, segnalo questo articolo dal Mises Italia che ritengo sia pertinente alla discussione.
RispondiEliminaBras, mi resta difficile controbattere alle tue affermazioni poiché ti basi sempre sui soliti assunti indimostrati per cui trovo complicato trovare falle in un ragionamento basato su concatenazioni argomentative inesistenti o fondate su dicerie e congetture.
RispondiEliminaQuel che posso ribadire (come ben hanno fatto gdbarc e Francesco) è che in questo blog vige il fervido sostenimento della libertà intesa sia nella sua accezione "negativa" ossia come "assenza di coercizioni verticali e orizzontali", sia in quella "positiva" quale capacità dell'individuo di realizzare i suoi bisogni e perseguire gli obiettivi che gli garantiscono il diritto alla felicità.
Se queste sono le premesse non posso non constatare de iure e de facto uno iato o discrepanza tangibile tra la realtà e la premessa logica. Il progressivo e imperante dirigismo pianificatore non ha fatto che erodere queste facoltà naturali insite nell'essenza dell'individuo (chiamali diritti naturali o "inherent right") in nome del perseguimento di un concetto vacuo e sfuggente quale quello di "interesse pubblico" che si è rivelato essere molto più privato e corporativo di qualsiasi altra determinazioni utilitaristica individuale, solo che la seconda sgorga dall'autodeterminazione scevra da condizionamenti; mentre la prima trae la sua ragion d'essere dall'esproprio individuale e dalla coercizione.
Ad oggi risulta pressochè impossibile perseguire la propria felicità stante la miriade di sbarre o catene metaforiche rappresentate dalla iper-regolamentazione di ogni aspetto della vita.
Lo Stato, da entità neutrale volta a proteggere (stato protettore) i diritti naturali e ad assicurare la pacifica convivenza in un regime di piena libertà (attraverso la predisposizione di meccanismi giurisdizionali tesi ad assicurare il rispetto di regole condivise tramite strumenti processuali azionati dai privati in caso di crisi di cooperazione sostanziale) si è trasformato in un gigantesco big brother onnipresente la cui ragione di vita si fonda sull'annientamento dell'individuo, ponendosi come "parte" privilegiata all'interno del sistema (stato interventore).
In questo quadro la democrazia, lungi dall'essere una realtà onirica e filosofica che costituisce il punto di arrivo di una civiltà evoluta, rappresenta solo lo strumento giuridico con il quale si conferisce legittimità al meccanismo dirigista. ed io non riesco a tollerarlo.
Venendo alle cose serie: gdbarc e francesco sapreste consigliarmi un libro serio che affronta giuridicamente ed economicamente il concetto di "interesse Pubblico"??
RispondiEliminaCiao Luca.
RispondiEliminaCredo che Economics and Ethics of Private Property di Hoppe possa fare al caso tuo.
eccezionale chicca, francesco. sull interesse pubblico in senso stretto, insuperabile e definitivo. ovviamente marx è fondamentale per comprendere il legame tra interessi e sovrastruttura. l articolo di hoppe che ho prima indicato a bras è ottimo. ma siccome si è tra giuristi, ed è anche utile comprendere il legame tra istituzioni giuridiche della corporate governance ed interessi sottesi, aggiungerei, per quanto non sono d'accordo sulle analisi, ma ottimo nella metodologia e per illumanare il discorso:galgano istituzioni dell economia capitalista. un goivane e brillante studioso non puo mancare il libro di berle e means di cui ho parlato ultimamente. perche non c'è solol l interesse pubblico ad essere usato strumentalmente. ma anche l uso di isitituti cui siamo assuefatti e che si pensano oramai dati, ed innocenti. e delle istituzioni di diritto commerciale quali mezzi che sembrno in favore del mercato, ma lo sono in favore dei soci privati del legislatore
RispondiEliminaMi devi dire il titolo gdbarc...berle e means hanno scritto diverse cose
RispondiEliminascusa luca, l avevo citato sull articolo del 16/2 sul sistema bancario, mentre si discuteva di guido rossi. e descrivevo un po il libro. il titolo è Berle & Means, The Modern Corporation and Private Property, 1932. tradotto in italiano con societa per azioni e proprieta privata. del 1966. tradotto da ughi (quello di ughi e e nunziante...). non penso si trovi ancora, io ce l ho e te lo puoi fotocopiare, ma...
RispondiEliminahttp://www.ebay.it/itm/1966-BERLE-MEANS-Societa-per-azioni-e-proprieta-privata-Edizioni-EINAUDI-/310474841288
te l ho recuperato su e-bay
Ciao bras
RispondiEliminaTi ringrazio per l'avvertimento, non necessario.
Odio essere classificato, schedato, categorizzato. Ho un problema col potere quando ne abusa. non so se sono un liberale, un liberista, un libertario, un criptosocialista od un criptonazionalsocialista, un moderato od un estremista, sono etichette che mi appioppano gli altri. Ma io davvero non lo so cosa sono.
D'altronde se sto dalla parte degli extracomunitari schiavizzati a Rosarno, sono un socialista o un liberale? E gli sfruttatori sono capitalisti selvaggi o neoliberisti o nazionalsocialisti?i
Io voglio lo stato di diritto e non voglio intromissioini ed abusi da parte di chicchessia nella mia esistenza, fermo restando che io non aggredisco e non aggrediro' nessuno. Ma soprattutto non voglio essere aggredito.
sono una mente libera, aperta ma non vuota, e frequento i blog che piu' mi attraggono temporaneamente.
Sto qui e leggo con interesse perche' mi rilassa, mi diverte e mi piace. E nessuno me lo impone.
Ciao Francesco,
RispondiEliminaDi quale 800 parliamo? Di quello di Matera, terminato piu o meno negli anni sessanta del XX secolo o della valle della Rurh? Di Pasadena o di Livorno?
Certamente expost il XIX secolo laddove e' sorta l'industrializzazione e' stato un secolo di progressi straordinari. Ma quale prezzo e' stato pagato da chi si trasferiva dalle miserrime campagne alle misere condizioni di lavoro dell'epoca? un giorno potremo dire che gli africani scappati da guerra epidemie fame e violenze varie hanno comunque trovato condizioni migliori di quelle anche nelle baracche putride dei paesi occidentali che hanno faticosamente raggiunto. Ma se valuteremo la vita quotidiana di molti di loro non potremo glissare sulle condizioni disumane in cui sono costretti a sopravvivere. Che individui sono?
E dire questo e' da liberali o da socialisti?
L'800 e' stato un secolo importante. Ma le idee cosiddette socialiste hanno radici anche precedenti. Combattere, opporsi ai prepotenti di turno e' liberale o socialista? Spartacus, Robin Hood, Mose', Gesu', ... Erano liberali o socialisti?
Di cosa parliamo? Parliamo degli abusi.
Parliamo dello statalismo. Delle sue promesse socialiste.
Ma non possiamo denigrare tutti coloro che hanno visto in quelle idee una opportunita per allontanarsi da condizioni miserrime di sopravvivenza. In buona parte della Toscana i primi a sfamare e dare le scarpe furono i comunisti, nella maremma meridionale i fascisti (isocialisti anche loro).
Ma qui si vuole soltanto recuperare il valore dell'individuo contro gli abusi del potere. Qualsiasi cosa impersoni il potere.
Il potere divide et impera. Le campagne elettorali in occidente lo dimostrano da decenni. Noi contro loro, loro, contro noi. Quelli mangiano i bambini, quegli altri sono assatanati dal dio denaro, e cosi via... Ed il potere immutato resta li.
Abbiamo capito il legame perverso del potere odierno: politica e finanza, coercizione e denarofiat. La sua maschera: il bene di tutti noi, la classe degli esperti, il dominio della propaganda.
In passato il problema del comando e del potere e' stato combattuto col sangue, poi con alcuni strumenti del diritto difesi dalla spada, poi con la teoria della firantumazione del potere perche lo stronzo di turno c'e' e sempre ci sara' pertanto che di potere ne abbia il meno possibile e ci siano contrappesi. Contro gli abusi. Contro l'ideologia del potere, l'imperialismo, lo statalismo, ...
Nel condominio di bras abita uno stronzo che fa il prepotente e si giustifica violentando pro domo sua i principi della liberta individuale. Il buon senso dei piu lo ha isolato.
Tuo padre ha incontrato un fattorino con in testa un cappello che lo ha trasformato in un generale. Uno stronzo frustrato che fa il prepotente tanto lo hanno indottrinato e tanti calci in culo prende ogni giorno dai suoi mentori. Adesso fa l'aguzzino ma non sa che significhi alzare una saracinesca alle sette del mattino tutti i giorni e contare solo su se stesso.
La prepotenza, l'arroganza, la furbizia, l'inganno, la violenza del potere. E' da liberali o da socialisti contrastarli?
Il socialismo e' diventata la copertura ideologica dello sitatalismo. Restano percio' solo i liberali ad opporsi.
Ti faccio i complimenti, Andrea, per la tua ultima riflessione.
RispondiEliminaIo mi sono fatto un'idea ben precisa sul periodo che va dal 1800 al 1900. In questo lasso di tempo (soprattutto nella seconda metà dell'800) gli Stati Uniti hanno sperimentato una crescita mai vista nei secoli passati. C'è un bellissimo libro di Higgs che va nel dettaglio.
Ma lo stesso vale per l'Italia e soprattutto il meridione, il quale era una delle regione più prospere d'Europa in quel periodo. Bizzarra la storia, eh?
sabato, intervento leggero. allora cito un comunista: "non stiamo qui a pettinar le bambole". e poi cito murphy, ma quello della legge fondamentale (quello di a. bloch), in una sua delle tante varianti: "non si puo pulire una cosa senza sporcarne un altra". è ovvio che la dinamica è sempre mista, mai pura. l abbandono delle campagne verso le metropoli, è stata componente necessaria per la crescita. ma dove poi si vive meglio, piu a contatto con la natura? e poi, "meglio" per chi? gli indiani erano piu liberi, ma non potevano brindare a caviale e champagne, o prendere un aereo ed andare a sciare. il cavallo di ferro ha portato tanti danni ma tanti benefici. è ovvio che lo sviluppo porta disequlibri, iniquità, conflitti. momenti duri e miglioramenti. ma insomma, mica è difficile: per raggiungere qualcosa ci vogliono sacrifici. cio vale gia a livello individuale, nelle nostre vite. pensiamo a livello sociale, vedendo il mondo come un unita. la schiavitù ha permesso opere architettoniche meravigliose. ecco, il liberale pone molta attenzione all individuo ed alle sue scelte nel conflitto che lo oppone al sacrificio coatto per il progresso del benessere (scientifico, tecnico, economico) del mondo. sempre previa definizione da concordare della parola "progresso". quindi è ovvio che nell 800 come oggi, ci stanno vittime e soprusi. mica gli imprenditori sono tutti santi. di sicuro chi lavora in un mercato vero, chi fatica ogni mattina, lavoratore od imprenditore, va lodato, a prescindere dal risultato economico. che è un altra cosa. poi ci sono imprese che cercano l ombrello dello stato per raggiungere o mantenere privilegi (di qui la necessita di rompere il legame attraverso posizioni di ostaggio reciproco). ed anche li, ci stanno livelli differenti: se si pensa di migliorare l italia implementando la concorrenza attraverso la liberalizzazione dei taxi vien da ridere. certo, se un disoccupato potesse guaagnare qualche soldo cosi, meglio. ma quelli i taxisti giustamente, in questo coacervo di privilegi in capo ai piu potenti, banche per prime, dicono: proprio a noi, proprio il nostro orticello, laddove ci stanno 2 pomodori e basta? per co contenuti iperliberisti, alla friedman, ed il partito di Fare, sono fuori contesto ini un sistema in deriva verso un livello di concentrazione del capitale monopolistico nella finanza parassitaria (hilferding, baran e sweezy), che favorirebbero ancora di più il processo. gli avvocati diventeranno una marea di dipendenti delle multinazionali. l analisi socialista aiuta molto (galgano incluso) poi devono avere una tara, un bug in testa che li fa sempre sbaglaire nelle conclusioni, adorare il che, e diventare dei conservatori noiosissimi moralisti ipocriti e bacchettoni. in urss, pur ritendolo un nemico, studiavano wriight mills. egli non aveva allora incluso la finanza, ma che studioso!! la gente pensava, errando, fosse marxista (mentre in urss avevano ben capito che non ra cosi) perche ammirava baran e sweezy ed era disgustato da stuart mill ed i liberals stucchevoli e melensi ed i suoi adepti (qui ricordiamo bobbio, urbinati, che insegna alla columbia... mia figlia vuole andare alla columbia, ma solo se se ne va urbinati!).
RispondiEliminainsomma, via le strozzature a monte: perche altrimenti ci si deve scannare a valle? allora ci sono le sommosse, e sono giuste. non capiscono perche, ma a pelle sono incazzati. ed invocano privilegi, visto che gli altri ce l hanno. insomma, un mondo al contrario. MA nella storia ci sono dei trend, che dimostrano l essattezza delle tesi liberali. e la prova del 9, derivante da quel che è successo quando il trend è stato quello opposto. nella specie, il secolo 19 è stato un periodo di crescita diffusa. i conflitti sociali non sono mancati, ma attraverso di essi si potevano ottenere dei risultati, cosa che oggi, per motivi che sappiamo, tra moneta fiat e sindacato istituzionale, non è piu possibile. poi, si dovrebbe differenziare l analisi guardando ai paesi in via di sviluppo. e poi,infine, last but not least, ci sta la liberta di scelta, perche ci sta sempre una scelta: puoi fare l indiano, il monaco buddista, restare nella campagna piu povero ed a contatto con la natura, od andare nella metropoli, per fare il giornalista il capitalista il sindacalista, piu ricco ma nella nevrosi (mica ovunque, pero: vancouver è dolcissima) o lo smog. nel prossimo conflitto tra campagne e città predetto da john titor, che ricorda un po quello del nord e del sud, per chi tifate?
RispondiEliminaLibertà da e libertà di. A ciascuno la sua. Concordo.
RispondiEliminaMa quella di è quella che pian piano e progressivamente concedo a mio figlio quindicenne. Paternalisticamente. Come lo stato etico. Ma in cuor mio mi rallegro ogniqualvolta vedo che cerca la libertà da ... me. Come un uomo libero.
E c'è un dettaglio da aggiungere. Fondamentale.
La responsabilità. Devi poter rispondere di ciò che fai. Perché dove finisce la tua libertà comincia l'altrui.
Mentre senza responsabilità sarai sempre il liberto di chi ti concede la libertà di.
Può darsi che ci sia uno stadio evolutivo anche per la libertà. O involutivo.
Proteggimi e resterò nei tuoi limiti. Non darmi responsabilità e sarò mansueto.
Ciao gdbarc.
RispondiEliminaIl tuo commento capita proprio nel momento giusto visto che mi ha dato tempo di presentare l'articolo di Lachmann.
>sempre previa definizione da concordare della parola "progresso". quindi è ovvio che nell 800 come oggi, ci stanno vittime e soprusi. mica gli imprenditori sono tutti santi. di sicuro chi lavora in un mercato vero, chi fatica ogni mattina, lavoratore od imprenditore, va lodato, a prescindere dal risultato economico. che è un altra cosa.
Uso questa tua citazione come trampolino di lancio. Inizio col dire che la schiavitù è da condannare: quando c'è e ovunque sia. Basta pero' che non la si invochi per impedire il commercio e proteggere imprese nazionali parassitarie, che non saprebbero stare sul mercato. Quando si parla di Cina il richiamo alla schiavitù in genere è strumentale. E' come se qualcuno volesse impedire l'arrivo in Giappone dei prodotti italiani solo perché una parte rilevante della nostra economia è in mano alla mafia. La troverei una follia.
E poi non è "un errore" comprare quello che proviene dal lavoro dei cinesi. Ogni economia povera segue grosso modo lo stesso schema quando inizia a svilupparsi. E' un processo che affrontano tutti quanti. Prima si inserisce nei settori a bassa qualità e dove non sono necessarie grandi competenze, e poi inizia a progredire. Insieme crescono i salari, la qualità dei prodotti, ecc. Aggiungo che senza la Cina la nostra crisi avrebbe già scatenato tensioni molto peggiori. Chi guadagna €800 al mese e deve comprare roba italiana invece che cinese, come farebbe ad arrivare a fine mese? Una parte dell'inflazione di oggi è resa invisibile dai prodotti del Terzo Mondo a basso prezzo.
In una società libera ogni borghese è il proletario di domani, perché nessuna posizione è acquisita per sempre. Se servi bene, sei premiato bene. Se invece sei scarso, atanti saluti e te ne torni tra i molti. Ed è proprio su questa scia che ho deciso di pubblicare oggi il testo di Lachmann sul mercato (quando non ostacolato) come costante rimessa in discussione delle gerarchie sociali
tutto vero, francesco. aggiungerei che la globalizzazione è servita alla finanza per meglio posizionare l accumulazione, e soprattutto a tenere bassa l inflazione sui beni di consumo aumentando la produttivita mondiale nel mentre si alzavano i prezzi degli asset di cui i grandi fondi si appropriavano. insomma una specie di autocolonialismo. se si sente il discorso di sankara all onu, su you tube, fa senso come un liberale o libertario possa condividere cio che dice un marxista
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