Bene, i giapponesi volevano Abe e la sua folle politica inflazionistica, giusto? E questo è quello che accade quando si stampa a tavoletta. Mentre fino ad ora il sistema bancario ombra ha fornito bilioni di iniezioni monetarie in USA e Europa, finite principalmente nel circuito azionario dato che le banche hanno utilizzato il denaro non sterilizzato in tale mercato, il Giappone non è stato così "fortunato." Il programma di Abe potrebbe già aver avuto i suoi primi effetti nell'economia più ampia, come si legge dall'articolo di Nikkei.com. Non oso immaginare cosa accadrà ai prezzi di beni e servizi quando il programma di monetizzazione intaccherà totalmente l'economia più ampia. Ma da buon mercantilista qualcuno potrebbe ribattere che l'aiuto monetario darebbe una mano al settore delle esportazioni, incrementando la portata degli affari del paese in considerazione. Ceeeerto! Soprattutto ora con i rapporti che intercorrono tra Giappone e Cina (senza menzionare il lato importazioni, tra l'altro). Il tutto mentre la popolazione interna sarà ridotta alla fame; per questo viene da chiedersi quanto ancora i giapponesi riusciranno a sopportare questo inferno inflazionistico. Inoltre, il prezzo dell'oro ha raggiunto un picco mai visto da 32 anni. Qualcuno doveva avvertire Abe che bisogna stare attenti a quello che si desidera...
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di Gary North
Reality Check (18 Gennaio 2013)
Quando Ron Paul ha lasciato la Camera dei Rappresentanti, ha lasciato un vuoto. I libertari hanno avuto solo due rappresentanti nel corso degli ultimi 60 anni: Howard Buffett e Ron Paul. Non sono tanti. In questi giorni, il movimento conservatore sembra privo di un leader al Congresso, così come lo sono i libertari. Marco Rubio sventola vari slogan e Rand Paul viene citato di tanto in tanto, ma non c'è nessuno che abbia l'attenzione dei conservatori di cui godeva Jesse Helms una generazione fa.
In tutte le istituzioni la leadership è importante, ma quando manca nella politica nazionale si vede facilmente. Non diamo molto peso alla nomina degli amministratori delegati delle 10 più grandi aziende d'America. Probabilmente non sappiamo nemmeno chi sono. I dirigenti delle imprese tendono a non essere noti tra la popolazione. Le poche eccezioni sono Bill Gates e Steve Jobs, ma sono rarità. Non ho alcuna obiezione in proposito. Non credo che i dirigenti d'azienda debbano spendere tempo e denaro per diventare figure nazionali, a meno che non sia per aumentare i ricavi dell'azienda. Ma anche questa è una rarità. Il colonnello Sanders è un esempio. Ma era la sua compagnia. Con i suoi spot televisivi, Dave Thomas di Wendy's ha interrotto le vendite in calo della società. La gente ha creduto in lui. Lee Iacocca ha avuto un effetto simile nei primi anni '80 sulle vendite dei prodotti Chrysler. Ma sono eccezioni.
LA SCARSITA' DI LEADER POLITICI
Quando non si riesce a trovare una leadership politica, in genere è un'indicazione che il sistema politico è o in stallo o nel caos. Quando nessun leader diventa il portavoce di una particolare ideologia, quest'ultima è sicuramente sulla difensiva. Se un gruppo di idee non è associato ad un particolare individuo, la loro diffusione è intralciata.
Negli anni '30 e '40, c'erano leader famosi. Franklin Roosevelt era uno di loro; Adolf Hitler era un altro; Joseph Stalin un altro ancora; Winston Churchill. Rappresentavano popolazioni gigantesche. Ci condussero alla Seconda Guerra Mondiale. A livello internazionale, non c'è mai più stata una leadership paragonabile a quella della Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente, visti i suoi effetti, probabilmente è stato un bene.
Una generazione più tardi, abbiamo avuto Margaret Thatcher, Ronald Reagan, Deng Xiaoping, e, cosa più improbabile, Papa Giovanni Paolo II. Fatta eccezione per la minaccia di una guerra nucleare, la posta in gioco era molto più bassa negli anni '80 rispetto ai '40. Il livello della leadership, vale a dire il numero e la dedizione dei suoi seguaci, non era lo stesso di quello nella Grande Depressione e nella Seconda Guerra Mondiale. Anche questo è stato un bene.
Oggi, dato che non esiste una minaccia concreta, la dedizione e la passione nei confronti dei leader nazionali è quasi inesistente. C'è una guerra contro il terrorismo, ma tale la guerra non ha capi visibili. Inoltre non c'è modo di sapere chi sta vincendo e chi sta perdendo. Non esistono i criteri per decretare una vittoria netta. Così, senza leader concreti dall'altra parte del conflitto, il livello di dedizione è inferiore.
IL MALE SOTTO SPOGLIE UMANE
Durante la Grande Depressione, un leader nazionale poteva identificare i suoi nemici. Hitler era un esempio ovvio. Incolpava gli Ebrei per tutto quello che non andava nell'economia. Stalin aveva lo stesso approccio riguardo i fallimenti dell'economia sovietica. Incolpava dei sabotatori. A volte erano i capitalisti, a volte erano i seguaci di Leon Trotsky. C'era sempre qualche forza malefica all'interno del sistema che ne manometteva il funzionamento.
Franklin Roosevelt incolpò i banchieri ricchi, gente a cui aveva venduto obbligazioni dal 1921 al 1929. Li definì come cambiavalute nel Tempio e "malfattori con grandi ricchezze." Tuttavia, era piuttosto difficile incolparli, e tassarli, e ancora incolparli, quando l'economia non andava bene.
Poi venne la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale i leader potevano facilmente identificare i nemici cattivi. E' facile essere un leader politico nel corso di una grande guerra in cui la posta in gioco è alta. Ma le guerre finiscono. I leader perdenti se ne vanno. Nel caso di Churchill, il leader vincente se ne andò. Nel 1945 vinse il Partito Laburista. Venne buttato fuori.
Oggi, nessun leader nazionale sembra capace di identificare un particolare gruppo come causa unica della crisi economica. I maggiori beneficiari sono stati ovviamente i grandi banchieri. I salvataggi li hanno salvati. Nessun leader nazionale li sta additando in pubblico. Ma se non si può incolparli, o se non si può incolpare gli avidi capitalisti, o gli amministratori delegati la cui paga è troppo alta, chi si prenderà la colpa?
Se non si capisce chi è il colpevole, non è possibile presentare un programma politico plausibile per ripristinare la prosperità mettendo in gabbia i cattivi. Pertanto, non c'è molto che i leader possano fare per dimostrare di avere successo nella guerra contro la crisi economica. Continuano a promettere che le cose andranno meglio. Il come, però, non lo specificano.
UNA PERDITA DI FIDUCIA
È per questo che la situazione attuale sta erodendo costantemente la fiducia della gente nei leader nazionali. Al Congresso non c'è praticamente nessuno di cui un gran numero di elettori sembra fidarsi. Al Congresso non c'è nessuno con un movimento separato a suo sostegno, persone pronte a sacrificarsi in nome del messaggio di questo leader. Non c'è nessun Ted Kennedy. Non c'è nessun Jesse Helms. Senza Teddy, la Destra ha problemi con la raccolta dei fondi. Senza il buon vecchio Jesse, la Sinistra ha difficoltà a raccogliere fondi.
Ad un certo punto, la gente capirà che c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel sistema. Non è possibile identificare persone o gruppi specifici da incolpare per la crisi economica. I leader nazionali non riescono a trovare il modo di ripristinare la crescita economica e il mercato del lavoro. Gli elettori perderanno la fiducia. Non sanno chi o cosa possa essere in grado di superare i problemi economici che ogni grande nazione sta affrontando.
Senza la speranza, gli elettori perderanno la fiducia nella politica come mezzo di guarigione. Questa è la religione centrale della nostra epoca. Questa fiducia sta svanendo. Il sistema Keynesiano detiene il potere. Non c'è un ampio consenso su quale fede possa sostituirlo e come.
Senza un male sotto spoglie umane, è davvero difficile che i potenziali leader possano mobilitare le truppe. La leadership diventa problematica proprio perché le persone non muoiono per una causa che non ha un leader a sostenerla. Non si sacrificano per una causa a meno che non ci sia un leader che li convinca di come il sacrificio possa fare la differenza, almeno nel lungo periodo, e di come li possa portare alla vittoria.
È per questo che oggi non ci sono leader. I problemi che deve affrontare ogni economia moderna si annidano nella sua struttura, non nella manipolazione in quanto tale. I problemi non possono essere risolti tentando di aggiustare il sistema.
LA SOLUZIONE DELLA SCUOLA AUSTRIACA
Gli Austriaci hanno soluzioni semplici: "Lasciate in pace il libero mercato." "Meno governo è meglio." "Abbassare le tasse aumenta la libertà." "Fidatevi dell'oro, non dei banchieri." Questi erano i temi di base nel tardo XVIII secolo. Erano i temi fondamentali del liberalismo classico nel XIX secolo. Non sono concetti mai sperimentati. Hanno reso ricco l'Occidente quando sono stati onorati.
Mentre gli analisti Austriaci sono sempre pronti ad additare il sistema bancario a riserva frazionaria come il colpevole principale nel sistema economico, e come alcune persone ne traggono grande profitto, non siamo così ingenui da credere di poter migliorare il sistema economico sostituendo semplicemente le persone al vertice. Inoltre, non crediamo di migliorare le cose approvando leggi da 2000 pagine.
L'unico modo per migliorare le cose richiede la riduzione del potere e dei privilegi dei vari gruppi, e questo significa approvare leggi contro le leggi esistenti. Questo significa sostituire la pianificazione centrale, nelle sue varie forme, con la progettazione imposta dal libero mercato.
Questa soluzione è respinta da Keynesiani, socialisti, e interventisti di tutti i tipi. Quando si parla della politica monetaria, il messaggio degli Austriaci è anche respinto dai supply-side e dai monetaristi: un gold coin standard e niente FDIC. Quindi, il sistema non migliora. Peggiora sempre di più.
È per questo che la dedizione ai principi economici è uno strumento importante per lo sviluppo della leadership futura. Il concetto di leadership deve spostarsi dal "fermare i cattivi," o "fermare i gruppi con interessi speciali," ad una riforma del sistema che funzionerà veramente, cosa che richiede l'eliminazione dei favoritismi del governo che sono alla base dei profitti dei cattivi e dei gruppi con interessi speciali. Per questo motivo ogni programma intenzionato ad avere successo nel riformare la politica deve impegnarsi nei principi del libero mercato. Tutti gli altri programmi tentano di aggiustare il sistema, cercando di renderlo più efficace. Il problema non è che è inefficiente; il problema è che interferisce con le libertà delle persone, in quanto tenta di centralizzare la pianificazione.
Non esiste una soluzione semplice, se non quella di convincere la gente che durante una crisi la risposta corretta sarebbe ridurre il potere dello stato, non espanderlo. In caso di crisi, questa è l'ultima cosa che le persone vogliono sentire. Ma se al cuore della crisi c'è il governo che è a corto di denaro sonante, dovranno ascoltarla.
Gli strumenti che hanno condotto alla vittoria i precedenti leader (es. un rafforzamento del governo centrale, un aumento della tassazione e un abbassamento forzato dei tassi di interesse) sono esattamente le politiche che ci hanno gettato nel pantano odierno. Così, le riforme proposte si basano semplicemente su "più della stessa cosa."
Oggi le persone ancora rifiutano di comprendere questo discorso, ma ad un certo punto saranno costrette a capirlo, perché il governo centrale non avrà più le risorse per mandare avanti l'attuale livello di controllo. In quel momento dovremo essere pronti, in ogni comunità, in ogni organizzazione locale, con un messaggio diverso: la soluzione al problema è il de-finanziamento dello stato. Fino a quando la gente ci crede, non usciremo dal pasticcio in cui ci troviamo.
CONCLUSIONE
La strategia giusta di riforma coinvolge un programma di educazione e di persuasione. Si tratta di un programma a lungo termine, ma il tempo è dalla nostra parte. Il nostro vantaggio è rappresentato dall'accumulo di enormi deficit legati alle promesse del welfare e la capacità dei governi di raccogliere le entrate necessarie per mantenere tali promesse.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
non si capisce chi vince la guerra, chi è il nemico, chi è il colpevole. questa perdita della misura delle cose è la sindrome da denaro fiat. tutto è variabile in funzione di una misura variabile. abbiamo il mondo fiat. il problema è che le persone restano di carne ed ossa.bisognerà passare all essere virtuale eliminando l orpello corporeo. eliminare il denaro fisico ed i corpo fisico. in un racconto di asimov, breve e poetico, una coppia spirituale, dato che l umanita si era sganciata da secoli dalla forma corporea, rimpiangeva nostalgicamente, attraverso la memoria collettiva genetica, i tempi in cui ci si poteva toccare, e baciare. l essere umano ha una fantastica predisposizione al lamento. ed è questa predisposizione in fondo che lo spinge a chiedere, e poi a divenire schiavo
RispondiEliminaOphrys apifera
RispondiEliminaGrandissimo North (come sempre grazie Francesco).
"La strategia giusta di riforma coinvolge un programma di educazione e di persuasione".
Cominciamo subito a educare e a persuadere. Partiamo dai nostri vicini e amici, dai nostri familiari e conoscenti. Sono spesso disorientati ("la bussola va impazzita all'avventura/ e il calcolo dei dadi più non torna") e proprio per questo hanno bisogno di ragionamenti fondati, di qualcosa che tolga il rumore di fondo da cui sono assordati, di una teoria che li aiuti a leggere la realtà.
E' difficile, a volte frustrante, ma quando ci si riesce... wow! "Le trombe d'oro della solarità"
Intanto io qualche semino lo getto ai miei ragazzi a scuola...
Tu ne cede malis
guardate cosa ci sta scritto in un articolo di yahoo:
RispondiEliminaAl termine della due giorni di riunioni la Banca centrale statunitense ha annunciato di aver confermato il piano di acquisto asset in quota 85 miliardi di dollari mensili evitando però di fornire riferimenti temporali sulla durata del quantitative easing. La Fed ha riconosciuto che la prima economia negli ultimi mesi “ha registrato una pausa a causa delle condizioni meteo e di fattori transitori”.
hahahahaha, questa è la più bella.... il tempo!!!! e senza uragani....
una volta era: piove governo ladro
ora è: banca ladra, colpa della pioggia
L'unica conversione praticabile è quella periodica dei propri risparmi.
RispondiEliminaCiao Anonimo.
RispondiEliminaMi fa piacere se ne parli a scuola; di solito su queste pagine è stato aspramente criticato il sistema scolastico (così come è stato concepito), ma sapere che ci possono essere individui capaci di "smembrarlo" e ridirezionarlo dall'interno è confortante (un po' come ha fatto Gatto).
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Ciao gdbarc.
[...] La Fed ha riconosciuto che la prima economia negli ultimi mesi “ha registrato una pausa a causa delle condizioni meteo e di fattori transitori”.
Krugman non la prenderà bene :-)
l affermazione sul meteo di ieri è la giustificazione di un bambino che non ha fatto i compiti a scuola, ma la cosa piu grave sarebbe ove fosse, com è, vera. insomma, la piena confessione che qualsiasi modello matematico ultrasofisticato previsionale, puo crollare da un momento all altro solo ove piova invece di splendere il sole. pensa che opportunità: s ad agosto si fa la danza della pioggia, nessuno va il vacanza ed il pil s impenna, come diceva carcarlo pravettoni
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