Bibliografia

lunedì 7 gennaio 2013

In Difesa del Secondo Emendamento





di Gary North


Remnant Review (22 Dicembre, 2012)

Voglio andare a fondo nelle questioni fondamentali riguardo il Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti: il diritto di possedere e portare armi.

C'è un grande coinvolgimento emotivo negli Stati Uniti in una di queste due posizioni agli estremi:
  1. il diritto di ogni cittadino adulto non-criminale degli Stati Uniti di possedere qualsiasi arma, e
  2. il diritto del governo degli Stati Uniti di mettere fuori legge il possesso delle armi da fuoco.

Io sono un irriducibile. Vorrei estendere questo diritto ai condannati che hanno scontato la loro pena e hanno fatto restituzione del maltolto alle loro vittime. Non vorrei lasciare che il governo federale revocasse questo diritto fondamentale alla cittadinanza.

Per capire il Secondo Emendamento, dobbiamo tornare alle origini.



FEUDALESIMO E SOVRANITA' POLITICA

Nel common law Inglese d'epoca medievale, il che significa nel tardo XIII secolo, il sistema giuridico feudale limitava il possesso di armi da guerra ai membri della classe dei cavalieri, e a quelli delle classi superiori. In altre parole, il possesso di armi aveva a che fare con lo status legale.

L'uomo comune, ovvero il contadino, non poteva essere ammesso nel servizio militare. Il servizio militare era una questione di eredità terriera e di status, e questa eredità prevedeva la formazione militare, che creava una mentalità militare. Così, le armi associate a questa classe, anch'esse legate ad una questione di status sociale, non potevano essere condivise con i contadini. Ciò poneva i contadini in ovvio svantaggio in termini di potenza militare. Cosa che si estendeva anche al potere politico. Avevano poco potere politico. Erano rappresentati principalmente dai sacerdoti.

Uno dei segni distintivi dei cavalieri era il diritto di indossare l'armatura. Era pesante. Quindi, un contadino che aveva un semplice bastone da passeggio era in grado di disarcionare un cavaliere dal suo cavallo. Un cavaliere in armatura brillante che giaceva a terra non sarebbe riuscito a rialzarsi da solo. Era indifeso. Quindi, il fatto che un contadino non avesse il permesso di portare una spada, o arco e frecce, non lo poneva necessariamente in una posizione di completo svantaggio qualora si fosse trovato ad affrontare un cavaliere a cavallo. Tutto dipendeva dalla tattica della sorpresa. Il cavaliere che non si aspetta di essere buttato giù dal suo cavallo potrebbe essere in svantaggio.

All'inizio, i contadini impararono ad usare i bastoni da passeggio come armi. I contadini non potevano essere privati dei loro bastoni da passeggio. Conservarono così un certo grado di potere che non era associato legalmente alla loro classe. Le scene cinematografiche di Robin Hood, un fuorilegge dalla classe dei cavalieri, che combatteva con Little John sul fusto di un albero caduto erano improbabili. Little John avrebbe potuto ucciderlo facilmente. I cavalieri non erano addestrati nell'uso dei bastoni.

Chiunque in possesso di armi costose partiva con un vantaggio competitivo nell'uso del potere. I cavalieri erano attenti a salvaguardare i propri diritti legali. La Magna Carta fu un documento creato dai baroni per difendere i loro diritti contro il re. Tali diritti erano custoditi gelosamente sia contro le intrusioni del potere dal basso, sia da eventuali intrusioni dall'alto. Era un ordine gerarchico sociale e legale.

Non vi è alcun dubbio che, nella maggior parte dei casi, i cavalieri potevano affrontare i contadini sul campo di battaglia. Le rivolte contadine erano frequenti. Ma, nel corso dei secoli, i cavalieri prevalsero contro i tentativi dei contadini di rovesciare lo status giuridico della loro classe.

Uno dei vantaggi di questo sistema era che i civili, ovvero i contadini e le persone che vivevano in città, dovevano essere lasciate in pace dai guerrieri. Non dovevano essere macellati in un confronto militare. I guerrieri dovevano combattere contro altri guerrieri. I guerrieri non dovevano usare l'attrezzatura militare contro i civili. Questo fu un buon accordo per i civili.



POLVERE DA SPARO

La polvere da sparo segnò la fine del feudalesimo. Non causò il suo declino, ma lo accompagnò. Gli eserciti vennero costituiti da professionisti. Apparvero i mercenari. L'accesso legale alle armi non era più basato sulla nascita e sullo status giuridico. Con la scomparsa dell'ordine feudale dopo il XIV secolo e la nascita degli eserciti professionali, che venivano finanziati attraverso la tassazione piuttosto che con una concessione di terreni da parte del re a specifiche famiglie, per gli uomini comuni divenne possibile l'accesso alla formazione militare. Più gli eserciti dipendevano dalla coscrizione, o dai pagamenti da parte del governo centrale, maggiori erano le richieste delle classi inferiori per il diritto di voto.

Questa richiesta divene palese durante la rivoluzione Puritana del 1640 in Inghilterra. Il New Model Army di Oliver Cromwell era composto sia da gente comune che da membri degli ordini sociali più elevati. I Puritani credevano nell'esercizio del diritto di voto nelle loro congregazioni locali. I Puritani Inglesi erano Congregazionalisti. Non credevano in una gerarchia di vescovi, né credevano nella gerarchia dei presbiteri. Il Presbiterianismo era un concetto Scozzese, non era un concetto Puritano Inglese. Così, con il trionfo di Cromwell e del New Model Army, la questione del diritto di voto divenne una questione politica importante. Nel 1647 si tennero dibattiti all'interno del New Model Army su ciò che costituisse il diritto di voto. I Leveller, che non erano Comunisti, credevano che il diritto di voto dovesse essere esteso ai membri del New Model Army, indipendentemente dalla loro ricchezza. A loro si opponevano le classi superiori, tra cui Cromwell, ma sulla questione c'era un dibattito aperto. Il genero di Cromwell, Ireton, sosteneva la ricchezza, ovvero terreni di proprietà personale o denaro, come fondamento per il diritto di voto. Rainsboro, un rappresentante dei Leveller, sosteneva che la sola residenza nel paese avrebbe dovuto qualificare il diritto di voto di un uomo.

Con l'avvento del fucile nel XVIII secolo, per gli agricoltori indipendenti -- i "contadini" -- divenne possibile acquistare attrezzatura di guerra. Poteva essere utilizzata per la caccia. I civili non facevano ancora parte della classe dei guerrieri, ma col calo del prezzo delle armi, a partire dal XVIII secolo, iniziò anche ad aver luogo uno spostamento del potere politico.

Nella seconda metà del XVIII secolo, il cittadino comune nelle colonie Britanniche del Nord America possedeva un fucile. Nella maggior parte dei casi era un uomo di campagna. Era capace di usarlo. Per la prima volta, le armi che erano a disposizione della gente comune avevano una potenza di fuoco pari alle armi a disposizione del governo centrale.



LA RIVOLUZIONE AMERICANA

Così, il governo centrale era di fronte ad una crisi. I coloni del Nord America potevano resistere alla volontà del Re. Dopo il 1763, si intensificò la resistenza contro i rappresentanti del Re, e la sua capacità di imporre la propria volontà su questi nuovi ricchi divenne sempre più una questione di finanze che di tecnologia.

La Rivoluzione Americana fu una rivoluzione della gente comune che era armata con le armi. Il fucile lungo, che sparava da una certa distanza, era un'arma formidabile. Un uomo che sapeva sparare ad una distanza di diverse centinaia di metri poteva uccidere un ufficiale a cavallo. Gli ufficiali indossavano uniformi particolari. Ciò permetteva alle loro truppe di identificare chi era a capo. Cavalcavano a cavallo, tra le truppe. Esisteva un accordo universale tra i guerrieri dell'Europa Occidentale secondo cui non avrebbero preso di mira gli ufficiali. Questo, naturalmente, era un accordo tra gli ufficiali.

Gli Americani non onorarono tale accordo. Prendevano di mira gli ufficiali da centinaia di metri di distanza. La catena di comando delle truppe Britanniche venne infranta dai fucili Americani. Ciò venne considerato "antisportivo." Ma gli Americani non onoravano le stesse regole e la sportività.

È per questo che le milizie erano avversari temibili. George Washington ottenne solo due vittorie importanti, una a Trenton nel 1776 (attacco a sorpresa) e un'altra a Yorktown nel 1781 (vittoria della Marina Francese). Il suo esercito di solito non era in grado di sostenere confronti bellici in campo aperto contro l'Esercito Britannico. Al contrario, le unità della milizia, sparando da lontano contro eserciti ammassati e poi scappando nei boschi, non potevano essere sbaragliate dagli strateghi dell'Esercito Britannico. Gli Eserciti Britannici erano sempre di stanza nelle città. Non potevano inoltrarsi troppo nella campagna per procurarsi il cibo, perché altrimenti sarebbero stati uccisi dai membri della milizia. Dipendevano dalla Marina Britannica per i rifornirmenti.

Per gli Inglesi era quindi impossibile vincere la guerra. Fintanto che gli Americani sarebbero rimasti in unità decentrate, sparando da lontano alle truppe organizzate degli Inglesi, questi ultimi non avrebbero potuto esercitare un controllo militare, e quindi un controllo politico, sugli Americani. Essi continuarono a combattere fino a quando i contribuenti Inglesi si stancarono di finanziare la guerra, e fino a quando i Francesi fornirono il supporto navale per impedire alla Marina Britannica di rifornire l'esercito di Cornwallis. George Washington si prese il merito poiché aveva l'esercito centrale sotto il suo comando, ma fu la milizia che tenne a bada gli Inglesi nei cinque anni precedenti.

Gli Americani lo compresero quando i leader scrissero la Carta dei Diritti nel 1790. È per questo che il Secondo Emendamento venne inserito nella Costituzione. Gli elettori capirono che fu la loro capacità di combattere contro un qualsiasi esercito organizzato, attraverso l'organizzazione della milizia, ad essere essenziale per il loro concetto di cittadinanza. Fu il cittadino-guerriero, armato di fucile che era tanto buono quanto quello posseduto dai membri dell'Esercito, che possedeva la sovranità politica. L'intero concetto di "noi il popolo," che introduceva la Costituzione, si basava sulla ben nota abilità del cittadino-guerriero Americano di prendere il fucile e combattere.



DEMOCRAZIA E ARMI

Il Professor Carroll Quigley della Georgetown University era un esperto in storia degli armamenti in Europa Occidentale. E' famoso tra i conservatori per le ultime 20 pagine del suo libro Tragedy and Hope, in cui ha discusso l'influenza degli interessi bancari dei Morgan. Pochissimi conservatori hanno letto tutto questo libro.

Nel capitolo 2,"Western Civilization to 1914," a pagina 34, Quigley ha scritto una valutazione molto importante sul rapporto tra armi e potere politico.

In un periodo in cui esistono armi specializzate, la minoranza che di solito ha tali armi può costringere la maggioranza che non le ha ad obbedire; quindi in un periodo di armi specializzate tende ad aver luogo un periodo di governo della minoranza di tipo autoritario. Ma un periodo di armi non professionali è un periodo in cui tutti gli uomini sono più o meno uguali per quanto riguarda la potenza militare, la maggioranza può costringere una minoranza a cedere, e governa la maggioritaria o c'è un governo democratico. . . . Ma dopo il 1800, le armi sono diventate meno costose e più facili da usare. Nel 1840, un revolver veniva venduto a $27 e un moschetto Springfield a poco di più, ed erano armi tanto buone quanto quelle che chiunque poteva acquistare in quel periodo. A partire dal 1800 in Europa e prima ancora in America, gli eserciti costituiti da masse di cittadini, muniti di tali armi a buon mercato e facilmente utilizzabili, cominciarono a sostituire gli eserciti costituiti da soldati professionisti. Allo stesso tempo, il governo democratico cominciò a sostituire i governi autoritari (soprattutto in quelle aree dove erano disponibili nuove armi a buon mercato e lo standard di vita locale era abbastanza alto da permettere alle persone di comprarle).

La Guerra Civile Americana si trasformò in tattica militare. La nascita delle ferrovie e della telegrafia rese possibile il coordinamento del movimento degli eserciti. L'unico modo in cui i Sudisti avrebbero potuto vincere la guerra, oltre a sbaragliare i Nordisti sul campo di battaglia, indebolendo in tal modo la volontà degli elettori del Nord a continuare la guerra, era quello di ricorrere alla guerriglia. Ma i generali erano per lo più i prodotti di West Point, o vennero promossi sul campo di battaglia da laureati di West Point, e il loro concetto era lo stesso di George Washington, e cioè che gli eserciti centralizzati e finanziati dal governo nazionale erano alla base del successo militare. Non erano a favore della guerriglia. (Ciò non era vero per Nathan Bedford Forest, un uomo d'affari diventato ufficiale di cavalleria. Era un guerrigliero, ed era molto efficace.)

Dalla fine della Guerra Civile fino ad oggi, le nazioni si sono impegnate in ciò che è talvolta chiamata guerra di seconda generazione. Ci sono eserciti, flotte e forze aeree in grado di assemblare una potenza di fuoco di massa, con armi ad alta precisione e molto costose. Queste unità militari non possono sconfiggere i movimenti della guerriglia sul terreno. La guerra di quarta generazione, vale a dire la guerriglia, sta ora ristabilendo la sovranità dell'uomo comune. Il Vietnam è un caso evidente, ma certamente anche l'Afghanistan. Nel caso dell'Afghanistan, l'uomo comune ha sempre avuto il vantaggio. Nessuno è stato in grado di conquistare l'Afghanistan per più di qualche anno. Ciò risale ad Alessandro Magno. La topografia della nazione e l'impegno dei suoi uomini a combattere fino alla fine, cioè la fine amara degli invasori, sono stati tali da rendere queste persone imbattibili.

L'unica nazione Occidentale che l'ha compreso è la Svizzera. Ogni maschio Svizzero fino all'età di 60 anni può svolgere il servizio militare. Ogni maschio Svizzero che serve nelle forze armate dovrebbe padroneggiare alla perfezione l'uso del fucile. E' una questione d'onore essere un buon tiratore in Svizzera. I banchieri cinquantenni competono contro gli impiegati ventenni come tiratori. Questo è accaduto per cinque secoli. Si tratta di un popolo di cittadini-guerrieri. Si tratta di una nazione con un governo centrale molto debole, il più debole nel mondo industriale moderno. La presidenza è una carica simbolica, e si svolge a rotazione, con un solo anno come suo termine. Eppure l'esercito della nazione può essere mobilitato in pochi giorni. La Svizzera ha la storia più lunga di libertà politica rispetto a qualsiasi altra nazione dell'Europa continentale.

E' vero che gli Svizzeri cedono le loro munizioni all'armeria locale al termine dell'addestramento di ogni estate. E' anche vero che la tradizione politica della democrazia è così profondamente radicata che sarebbe impossibile per qualsiasi governo Svizzero rifiutare di restituire tali armi l'estate successiva. Gli Svizzeri non sono una popolazione disarmata. Lasciano semplicemente che il governo conservi le munizioni durante l'anno. Non si tratta di un governo che permette ai cittadini di avere accesso alle armi. Sono i cittadini che permettono al governo di conservare le munizioni. La mentalità è completamente diversa da coloro che sostengono il controllo delle armi negli Stati Uniti.

In ogni nazione ad eccezione della Svizzera, i sostenitori di un controllo delle armi desiderano centralizzare il possesso di qualsiasi arma che potrebbe essere utilizzata contro gli agenti del governo. Non si tratta di una prospettiva casuale. Tutte le tesi su una riduzione della criminalità sono confutate dalle statistiche di una maggiore criminalità ogni volta che il governo confisca le armi della popolazione. Le armi sono tanto disponibili per la classe criminale quanto le droghe illegali lo sono per i cittadini e per tutti gli altri residenti.

I sostenitori per il controllo delle armi insistono sul fatto che la centralizzazione del possesso delle armi nelle mani del governo monopolistico è un obbligo morale. Perché è un obbligo morale? Perché queste persone credono davvero che il governo centrale possieda la legittima sovranità politica, una sovranità esclusiva, sulle armi che potrebbero essere usate contro esso stesso.

Una delle peculiarità di alcuni conservatori che dicono di credere nel diritto del possesso di armi (e che a volte dicono anche che si tratta di un mezzo di difesa contro la tirannia) è quella di essere a favore dell'invasione di nazioni straniere, quando quelle stesse nazioni straniere hanno adottato il concetto del possesso universale di armi che è paragonabile alla filosofia del conservatorismo Americano. I "piccoli popoli" ben armati nei paesi del Medio Oriente sono in grado di sconfiggere le truppe d'invasione Americane, così come altri simili a loro fecero in Vietnam, proprio perché il decentramento reso possibile da una diffusione del possesso di armi ed esplosivi è efficace nella lotta contro l'espansione del controllo centralizzato politico e militare. In altre parole, le truppe Americane non possono sconfiggere questi paesi piccoli proprio perché la proprietà diffusa di armi può essere utilizzata contro le truppe di occupazione.



MILIZIE: REALI E FALSE

Voglio chiarire che non credo che sia possibile, nelle attuali condizioni, che gli Americani possano prendere le armi contro il governo centrale. In un periodo di crisi finanziaria, in cui il governo centrale non può più consegnare (economicamente) i beni e che pertanto inizia a perdere il suo potere di controllare le comunità locali, ci potrebbero essere scontri tra campi armati. I campi armati evidenti a cui sto pensando sono le gang. E al confronto della maggior parte dei dipartimenti di polizia delle piccole città, sono molto meglio armate delle forze dell'ordine. La polizia lo sa. Le gang sono spietate, e hanno qualcosa che ricorda una catena di comando militare. In un momento di crollo economico nazionale, ci saranno alcune comunità in cui le gang possiedono un'autorità principale. Ciò è vero oggi in gran parte dell'America Latina.

La migliore forma di difesa in tali condizioni sarebbe che lo sceriffo locale arruolasse i cittadini che sanno usare le armi e che sono armati. Questo è il concetto di posse locale. Non è una milizia indipendente, perché non esiste una cosa come una milizia indipendente. All'inizio del XX secolo, sotto la direzione dell'avvocato Elihu Root di New York, che è a volte definito come il primo presidente dell'Establishment Americano, il governo federale nazionalizzò le milizie statali. Era un tentativo del movimento Progressista di centralizzare il potere politico a Washington. Fu molto efficace. Così, oggi, le milizie armate sono le agenzie del governo federale, anche se sono tecnicamente sotto il comando dei governatori. In ogni caso, non sono locali.

I cittadini degli Stati Uniti sono in questo modo lontani anni luce dai cittadini delle colonie Americane del 1776, cioè sarebbe inconcepibile organizzare una resistenza militare contro il governo centrale. Non sto incitando una cosa del genere. Suggerisco solo che vi è una relazione tra il possesso di armi da fuoco e l'affermazione della sovranità politica. Insisto sul fatto che il diritto di possedere e portare armi sia un'affermazione simbolica della sovranità politica ultima dei singoli cittadini sul governo centrale. Ciò era compreso nel 1790, e dovrebbe essere compreso oggi. Non credo che lo sia.

Penso che i sostenitori per il controllo delle armi non comprendano questa relazione simbolica. Di solito sono sostenitori del diritto di voto. Sono ufficialmente dalla parte dei diritti dei cittadini. Ma non capiscono la natura simbolica del diritto di possedere e portare armi come affermazione dell'autorità del cittadino, armato con una pistola e con il diritto di voto, di porre il veto sulle decisioni dei governanti.

I difensori delle libertà del Secondo Emendamento lo capiscono molto meglio del movimento per il controllo delle armi, comprendono che c'è una connessione tra il diritto di possedere e portare armi e l'affermazione fondamentale della sovranità politica da parte dei cittadini. Capiscono che la violazione del governo federale delle libertà del Secondo Emendamento è parte di un programma globale di centralizzare il potere politico e di superare la capacità dei cittadini di usare le urne per resistere all'estensione di questo potere politico centralizzato.

Non penso che molti sostenitori del Secondo Emendamento credano che ci sarà un momento in cui i cittadini Americani prenderanno le loro armi, lasceranno le loro case, e in qualche modo adotteranno tattiche di guerriglia urbana. Ma capiscono che le gang potrebbero farlo. Non credono che le autorità locali saranno sempre in grado di difenderli contro la violenza criminale. Capiscono che il decentramento della proprietà delle armi è fondamentale per il mantenimento della pace nella società, perché i gruppi di guerriglieri (come lo sono le gang) sono mobili, ben armati, ben organizzati e spietati.

Sostengo che il cittadino che possiede armi di difesa, ed è stato addestrato al loro uso, costituisce la grande barriera contro il potere centralizzato dall'alto e la violenza criminale decentrata dal basso. E' l'uomo al centro, l'elettore armato, che è la spina dorsale della libertà Occidentale.

Ogni volta che un movimento politico cerca di disarmare il cittadino, allo stesso tempo sta cercando di espandere il potere del governo federale e anche il potere dei criminali armati, tra cui le gang. Disarmando i cittadini, lo stato afferma una sovranità ultima su di loro, e tuttavia non è in grado di svolgere questa affermazione di sovranità negli affari locali.

Il governo centrale non può fare quasi nulla per le gang. Può fare ben poco contro il comportamento criminale. Il declino nella criminalità che abbiamo visto negli ultimi 30 anni è stato soprattutto un fenomeno sociale. Il più grande fattore è che gli uomini tendono a commettere meno reati man mano che invecchiano. Inoltre, gli uomini sposati commettono meno crimini e meno atti di violenza. Il punto più alto del crimine in Occidente è stato circa nel 1980. E' coinciso anche con il punto più basso dell'età. Dopo il 1980, l'età media dei residenti Occidentali ha cominciato ad aumentare. Il tasso di criminalità è sceso. E non perché il governo federale è diventato più abile a combattere il crimine.

I membri di gruppi marginali si definiscono patrioti, e talvolta si definiscono membri di una milizia. Adottano una sorta di romanticismo suicida per quanto riguarda la loro capacità di resistere alle forze armate degli Stati Uniti. Questi guerrieri del fine settimana se ne vanno in giro per i boschi, armati di fucili semiautomatici, illudendosi di essere in grado di stare sul campo per sei o sette anni (con la loro produttività e autorità) e di ricevere sostegno dalle popolazioni rurali che li vedrebbero come liberatori. Potrebbe aver funzionato negli Stati del Sud nel 1863, ma non oggi. Ci sono troppo poche persone nelle zone rurali affinché possano sostenere bande di miliziani vagabondi. Queste milizie diventerebbero l'equivalente delle gang in breve tempo. Fortunatamente, sono troppo incompetenti per raggiungere lo status di gang.



PROPRIETÀ SIMBOLICA

Per la maggior parte dei proprietari di armi, tale possesso è più simbolico che pratico. La maggior parte delle persone non passa una settimana o due in estate ad esercitare le proprie abilità nel tiro a segno. Questo è quello che fanno tutti i maschi in Svizzera ogni anno. Gli Svizzeri prendono sul serio la loro capacità di difendere il loro paese contro una qualsiasi invasione. Gli Americani credono che il governo, vale a dire il governo federale, dovrebbe adempiere a tale compito.

Quando il governo federale fallisce nel raggiungere tale obiettivo, soprattutto lungo il confine meridionale degli Stati Uniti, alcuni conservatori cercano di responsabilizzare i governi statali affinché si sostituiscano al governo federale. Il governo federale si oppone, in quanto riconosce che si tratta di un'affermazione dei diritti dello stato in questione e della sua sovranità. Il governo federale è felice di lasciare che gli immigrati si intrufolino negli Stati Uniti lungo la nostra frontiera meridionale, perché in realtà non c'è molto che il governo possa fare a questo proposito, oltre ad autorizzare i governi statali a fare qualcosa, o i governi della contea a fare qualcosa, e il governo federale non farà nulla.

Sto sostenendo, quindi, che per la maggior parte dei proprietari di armi tale possesso è più simbolico che pratico. Questo è vero anche per i sostenitori del controllo delle armi. Non penso che la maggior parte di loro creda che ci sia una vasta cospirazione della destra affinché il popolo prenda le armi, si organizzi, lasci il proprio stile di vita alle spalle, e rovesci il governo degli Stati Uniti. Se un sostenitore per il controllo delle armi ci crede, ha approssimativamente la stessa connessione con la realtà del membro della milizia del fine settimana che se ne va in giro per la campagna con i suoi amici.

I simboli sono importanti. Il cittadino che ha il diritto di possedere e portare armi, anche se non ha intenzione di unirsi alla milizia di stato, che è in realtà un braccio del governo federale, capisce che possiede un certo grado di sovranità che non è posseduta dai cittadini di quelle nazioni che vietano la proprietà diffusa delle armi da fuoco. Capisce che si trova in una situazione unica. Ha ancora i segni fondamentali della sovranità politica, vale a dire, le armi da fuoco. Le sue armi testimoniano il fatto che il governo centrale non si sente ancora sufficientemente sicuro nel confiscare le armi da fuoco in nome del monopolio esclusivo della violenza. Le sue armi testimoniano il fatto che è ancora un cittadino, e che possiede ancora i diritti che i politici e i burocrati non possono ribaltare con la legge.

I sostenitori per il controllo delle armi vogliono soverchiare questo diritto perché sono a favore del controllo politico centralizzato. Ritengono che la loro classe, vale a dire, la classe intellettuale, abbia il controllo delle agenzie del governo civile. In linea di principio, questa ipotesi è corretta. Affermano che la loro classe, e solo la loro classe, ha la saggezza di assegnare le armi. Credono che solo la loro classe possieda il diritto di determinare quale cittadino debba avere accesso alle armi, in quali circostanze, e per quanto tempo.

In effetti, il sostenitore per il controllo delle armi è un po' come un cavaliere medievale del XV secolo. Si risente del fatto che le armi sono sempre più economiche, e che l'uomo comune che si unisce all'Esercito diventa una minaccia per la sua classe sociale, e quindi per la sua posizione sociale. Si risente del fatto che le sue armi non gli danno più un monopolio della violenza. Le armi sono giunte sul mercato, e possono essere utilizzate efficacemente da gente comune che non spende decenni di formazione per imparare ad usarle.

I cittadini-soldati del tardo XVIII secolo affrontarono il problema delle milizie locali. I militari di carriera si trovarono ad affrontare uomini comuni che avrebbero potuto schierarsi nei boschi, sparare ai loro ufficiali a distanza, sparare agli esploratori che si avventuravano nei boschi per trovarli, e poi sparire senza lasciar traccia. Le tattiche sono cambiate, e quindi anche le strategie.



CONCLUSIONE

Credo che ci stiamo avvicinando alla fine della stato-nazione come l'abbiamo conosciuto negli ultimi 500 anni. Credo che lo storico militare, Martin van Creveld, abbia ragione. I governi centrali sono a corto di solvibilità, e la loro capacità di fornire protezione contro la criminalità e prestazioni pensionistiche per l'umanità è in declino.

Nel corso del prossimo mezzo secolo, e forse anche meno, i politici si renderanno conto che non possono più proteggere i cittadini contro i criminali armati a livello locale, e non possono permettersi di sostenere l'invecchiamento della popolazione. A quel punto, ci sarà un trasferimento di legittimità in direzione di un governo locale. Tali governi si baseranno in larga misura su cittadini armati da essere deputati.

Quindi, mi aspetto un maggiore decentramento. Questo decentramento avrà luogo più rapidamente nelle società in cui i cittadini non hanno mai ceduto il diritto di possedere e portare armi. Per questo motivo credo che gli Stati Uniti sono la nazione che probabilmente diventerà il modello funzionante di questo processo di decentramento. Gli Americani sono pesantemente armati rispetto a qualsiasi altro popolo del mondo democratico. Forse non così armati come gli abitanti delle zone rurali dell'Afghanistan, ma sono sicuramente meglio armati di qualsiasi altra nazione Occidentale ad eccezione della Svizzera.

Dubito che la mia visione del Secondo Emendamento sia ampiamente condivisa in quei circoli che sono impegnati nella sua difesa. La mia difesa di tale Emendamento si basa su un particolare concetto di sovranità politica. Credo che i singoli cittadini sono sovrani e non per dono di un'autorità statale, ma per dono dell'autorità di Dio. Lo stato non ha il diritto di confiscare le armi del popolo, proprio perché lo stato non ha donato al popolo la concessione originaria della sovranità.

Le armi da fuoco sono i marchi della sovranità politica. Dovrebbero essere difese su questa base, non sulla base di qualche rivoluzione ipotetica, che non avrà luogo. Sto dicendo che una tale rivoluzione non è necessaria, proprio perché le persone possiedono il diritto di possedere e portare armi. Non hanno bisogno di imbracciare le armi contro il governo, proprio perché sono già in possesso delle armi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


12 commenti:

  1. Chissà che fine farebbero i mafiosi, i camorristi, gli 'ndranghetisti, se le popolazioni vessate dai loro soprusi fossero ben armate in maniera diffusa, invece di delegare la propria difesa a non sempre motivati assoldati pubblici...

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  2. Ciao Anonimo.

    Guardati questo video e capirai: link.

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  3. Sempre detto che le armi in casa sono un ottimo deterrente. Nessuno viene a chiederti il pizzo se hai un m4 sotto il bancone o nell'armadio.
    Il problema è che se ora le org. criminali ci vanno piano ed usano solo pistole perché siamo tutti disarmati (dico siamo perchè vivo nella provincia di caserta), se iniziassimo ad avere tutti libero accesso alle armi d'assalto, anche loro le imbraccerebbero e anziché uccidere per sbaglio un passante ne uccideranno quattro o cinque, oltre al bersaglio.

    Penso che sia un circolo vizioso e non possiamo sempre ragionare sulla base di dati riferiti ad altre nazioni. Negli USA funzionerà bene anche così, ma in Italia c'è tutt'altra mentalità e spesso le org. criminali godono di un consenso superiore a quello dello stato, della serie "sto con il meno peggio". Dai fucili a tutti gli abitanti del sud italia e li vedrai ammazzarsi peggio di come fanno adesso.

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  4. bel saggio, anche se breve: un appunto di partenza per tematiche da approfondire. la questione politica della difesa dal potere, e non solo dai criminali, è fondamentale. a proposito di bentham, la sua paranoia è stata clinicamente diagnosticata, era paranoico non per dire ma proprio dal punto di vista psichiatrico. la paranoia peraltro è la malattia del potere. come disse stalin, "non perchè uno sia paranoico vuol dire che abbia torto", ma in realtà sono profezie auto avveranti. francesco, sia ad inizio anno che l altro giorno hai parlato di situazione che migliora o di eventi in miglioramento. a parte che spero sia migliorata la tua febbre, nel senso regredita, definisci "migliorare": andare verso una soluzione o finalmente a grandi passi verso il baratro? comunque, non tutti stanno come l italia, e la nostra percezione è anche dovuta al paese in cui siamo. in canada le cose sono, ad esempio, piu tranquille. ma anche altrove. cio non toglie i problemi siano mondiali, ma muta lo stato evolutivo temporale.

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  5. Ho visto il filmato linkato. Ma pensavo agli effetti preventivi del possesso diffuso di armi. Non alle vendette. Ma alla dissuasione. Alla deterrenza secondo il principio SI VIS PACEM PARA BELLUM.

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  6. filmato del link, termina: "ora crede nello stato e nella giustizia"... ti credo, sta dentro da 20 anni, ti credo che ci crede.
    ecco la funzione rieducativa della pena: ricompattare il cervello. molto meglio la funzione punitiva e basta (c'era un certo kant, non un fascista, che ne ha preso le difese come retribuzione morale. e beccaria era favorevole ai lavori forzati ed ergastolo, proprio in quanto maggiormente deterrenti. la pena di morte era dallo stesso ammessa in casi estremi cosi come la tortura. infine era favorevole al diritto a portare armi. ma beccaria si cita solo in parte, come al solito). la questione della rieducazione è ipocritamente vomitevole come quella del bene comune. quanto al link,non è chiaro se i suoi fossero stati coinvolti in una faida mafiosa (anche se lui non lo sapeva). se si, la guerra è guerra. se no, avrebbero dovuto dargli una medaglia, sembrava Punisher

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  7. Ciao

    oggi mi sono rivisto Fahreneit 451.
    Non vi scrivo altro...

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  8. Ciao Gdbarc

    ho letto anche io la parte della Finanziaria 2013 che riguarda la numerazione univoca delle fatture e soprattutto le soluzioni proposte...
    :D :D :D lol lol lol lol lol lol lol
    A parte le risate a crepapelle...
    Francesco se te la leggi ...guarisci!

    Pongo una diagnosi: schizofrenia terminale del sistema burocratico centrale europeo.
    Questi so' pazzi!

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  9. ciao andrea... leggi il decreto crescita, anche superficialmente, per favore... ne vale la pena

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    1. Ciao gdbarc
      l'ho fatto.
      Non ho parole. Solo disgusto.
      E molte norme servono solo ad arricchire le banche...

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Ciao Luigi.

    Le organizzazioni criminali campano grazie ai monopoli, sono delle "deviazioni" all'interno di un territorio dove un determinato stato non riesce a controllare interamente la sua giurisdizione. Ovvero, è una delle tante bande che vogliono sfruttare il privvilegio di mungere a dovere i cittadini rispettosi della legge. Solo che lo stato non da la caccia ai farabutti mafiosi, li "sfrutta" in modo che la popolazione si rivolga ancora di più allo stato affinché faccia qualcosa.

    Anche perché se si volesse davvero combattere sul serio la mafia allora si liberalizzerebbero i mercati della prostituzione e della droga (soprattutto). Non servono per forza le armi per vincere questa di guerra.

    ***

    Ciao Anonimo.

    Quel video in realtà dimostra come sia possibile "fare giustizia" anche contro un'organizzazione appratenemnte onnipotente. E' un esempio di come un cittadino armato possa rispondere ad un sopruso nei confronti della sua proprietà (personale e materiale). La considero giustizia perché c'è stato un omicidio acclarato con determinati mandanti ed esecutori i quali sarebbero rimasti "impuniti" agli occhi dell'offeso se giudicati dallo stato (se vabbè...).

    Non dico che questa debba essere la prassi in ogni caso di omicidio, ma dovremmo aprire un nuovo filone di discussione.

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    Ciao gdbarc.

    "E infine imparò ad amare il Grande Fratello."

    Ti dice niente? :D

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    Ciao Andrea.

    Vuoi farmi risentire male? :D

    Un altro tiro mancino del genere e ti prendo a schioppettate da qui fino all'era della prietra. :D

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