Bibliografia

venerdì 7 dicembre 2012

Zombizzazione Economica





di Francesco Simoncelli


Il capitalismo Occidentale ha esalato il suo ultimo respiro. Dopo oltre 100 anni di ferite profonde, inferte attraverso varie eventi che hanno caratterizzato il XX e XXI secolo, è infine arrivato il colpo mortale. E' stato sferrato nel 2008. Ogni regione del mondo ha contribuito a sferrare il fendente fatale che ha irrimediabilmente condannato il destino della prosperità mondiale. L'economia del mondo non è più viva, è un morto che cammina. C'era la possibilità di salvaguardare la salute del nostro futuro economico. Tale possibilità si è presentata quando il sistema bancario (pingue di distorsioni e scelte errate) era sull'orlo del fallimento. Si è lasciato che la pianificazione centrale intervenisse e gli permettesse di continuare ad operare nonostante la mole di investimenti improduttivi che si portava dietro. Nazione dopo nazione, dopo una severa recessione tutte hanno deciso di proteggere gli interessi privilegiati di una cricca ristretta di individui, impedendo alle forze del mercato di pulire il panorama economico dalle lordure degli errori passati.

I salvataggi bancari hanno ucciso quel barlume di libero mercato ancora esistente e hanno permesso al socialismo di impadronirsi delle sue spoglie rendendo l'economia uno zombie in putrefazione. Man mano che il libero mercato marciva, la pianificazione centrale prendeva il sopravvento deteriorando sempre di più quello che una volta era un organismo sano e vigoroso. Ora è solo un ricettacolo raccapricciante di manomissioni, manipolazioni e violenze. Il salvataggio di entità finanziarie e non finanziarie ha creato un'economia zombie. Come mai?

In un libero mercato le idee che funzionano, ovvero, che ottengono l'approvazione dei consumatori, vengono ricompensate; e ovviamente le idee che non funzionano vengono dismesse. Se l'individuo non prende in considerazione tutte le variabili che possono influenzare la sua attività, vedrà sanzioni negative da parte del mercato, ovvero, dagli attori economici che in base alle loro azioni non ostacolate decreteranno la fine dell'attività dell'imprenditore. Ad esempio, se un gelataio non calcola l'arrivo degli ordini per tempo o dimentica di accendere il freezer o tiene la sua merce nella sporcizia, incapperà in perdite nella sua attività che determineranno la fine della sua avventura imprenditoriale; se invece è più accorto, e impara dai suoi errori (perché non interverrà nessuno a salvarlo), può avere maggiori possibilità di soddisfare i desideri degli avventori... e di conseguenza prosperare.

I salvataggi statali e bancari non hanno permesso alle persone coinvolte di imparare dai propri errori. Hanno creato l'illusione che esiste sempre qualcuno pronto a sborsare risorse e liquidità per consentire a coloro connessi con l'establishment di continuare nella loro attività nonostante il giudizio negativo del mercato. Quindi, non sorprende che le entità salvate hanno continuato esattamente a fare gli stessi errori di prima.

Ora il sistema è molto fragile e sempre incline al collasso. L'interventismo centrale (banca centrale + stato) ha permesso agli investimenti improduttivi di continuare a drenare risorse dal resto dell'economia. Infatti, il problema della zombizzazione è proprio questo: toglie risorse dalle attività produttive, fruttuose e competitive per darle forzatamente ad attività improduttive, rischiose ed economicamente pericolose. Tutte quelle risorse consegnate su un piatto d'argento a degli incapaci avrebbero potuto essere utilizzate per migliorare le capacità della società per quanto riguarda divisione del lavoro ed abilità lavorative, nonché per potenziare il capitale disponibile per coloro intenzionati ad investire in quei settori cardine della crescita economica: innovazione, ricerca e sviluppo, infrastrutture, ecc.

La zombizzazione del sistema economico va a consumare proprio questi parametri: toglie risorse alle attività produttive e le da in pasto agli zombie. Tutte quelle energie e risorse gettate a sostenere artificialmente attività improduttive, attraverso pacchetti di salvataggio bancari, avrebbero invece potuto aumentare le capacità intellettive, innovative e produttive di quegli individui con una capacità imprenditoriale superiore. I burocrati preferiscono mantenere lo status quo. Questo fenomeno non fa altro che erodere il bacino dei finanziamenti reali, fondamentale per sostenere una crescita economica salutare. In questo modo lo si intacca e si raggiunge una marginalità decrescente per gli interventi statali nel mercato. Infatti, il sistema ha finora retto perché le attività produttive hanno avuto accesso, in qualche modo, alle risorse necessarie per consentire al sistema di andare avanti.

Ma capite benissimo che questa struttura economica non è sostenibile a lungo andare e porterà ad un collasso sistemico all'aumentare degli intereventi statali nel mercato. Ad esempio, nonostante avesse già ricevuto aiuti statali in precedenza, MPS ha ancora bisogno di liquidità per rimanere a galla. In questo modo, i segnalatori economici non sono più attendibili, le aziende ricevono false indicazioni dal mercato ed incappano più facilmente in errori.



CANCRENA STATUNITENSE

Un vecchio adagio recitava che, "tutto il mondo è paese." Oggi più che mai è una realtà assodata. Infatti, la stagnazione produttiva non è un fenomeno prettamente Europeo.




Gli Stati Uniti stanno sperimentando una situazione simile. Guardate il seguente grafico. Non c'è stato periodo di discesa così ripida nei beni capitali senza che l'economia USA non abbia sperimentato una recessione. (Fortunatamente, questo è uno dei parametri meno suscettibili a manipolazione.)




La probabilità che lo zio Sam venga presto inghittito da una nuova recessione, quindi, è quasi certa. Eppure i media mainstream continuano ad inondare l'etere con notizie rassicuranti circa la stabilità della ripresa Statunitense. Guardano alcuni dati, ed agiscono di conseguenza. Cosa dicono i dati? I tassi di interesse sono ai minimi storici, i tassi dei mutui hanno raggiunto un fondo storico, il settore immobiliare è in ripresa, il credito bancario non è più in contrazione, ecc. Inoltre, per la gioia di Keynesiani e MMT-ers, la spesa a deficit ha raggiunto un esorbitante cifra: $1.3 bilioni annui. Cosa potrebbe andare storto quindi?

Che la fiducia dei consumatori possa riprendersi. Perché in realtà è questo lo scopo di queste misure anticicliche della banca centrale. Fornire l'illusione alla popolazione che si è pronti di nuovo ad imbarcarsi in una nuova euforia artificiale, in modo da buttarsi alle spalle le ombre del passato. E' un trucco.








Debito e consumo si basano su salari solidi, le persone non sono totalmente siocche da scottarsi un'altra volta. La classe media ha già tentato di colmare il divario tra i loro debiti e i loro salari con ulteriore debito. Il "sogno" è finito nel 2008.

In più la disoccupazione è ancora alta. Che razza di ripresa sarebbe questa? Ma i Keynesiani ci dicono che la nuova fiducia nei consumatori libererà un po' di "spiriti animali" ed il consumo spinto dal debito spargerà così tanta crescita che questa si auto-rinforzerà. Ora, lo zio Ben ha deciso di reflazionare il settore immobiliare (comprando un tot. di MBS a scadenza mensile) e questo a sua volta creerà una certa fiducia. Infatti, coloro che erano finiti col cerino in mano durante lo scoppio della bolla immobiliare ed avevano pagato un occhio della testa una casa che ora stava affondando in valore, finalmente potranno ridisegnare un sorriso sul loro volto. Il trucco è convincerli che il settore immobiliare ha raggiunto il fondo.

Leggiamo dal Washington Post:

Dopo 6 anni di declino, i prestiti per i cosiddetti HELOC (linee di credito per il patrimonio immobiliare, ndt) aumenteranno del 30%, fino a $79.6 miliardi nel 2012, il livello più alto sin dall'inizio della crisi finanziaria, secondo l'unità di ricerca economica di Moody's Corp. Le pratiche di finanziamento aumentranno al 31% l'anno prossimo, a $104 miliardi.

Aggiungiamoci anche che ci sono circa 2.5 milioni di case per cui non sono stati eseguiti processi di pignoramento, dato il casino finanziario combinato con i MBS dove nessuno più ha capito chi possedeva cosa. Questo è il miraggio che sta dietro alla presunta ripresa del settore immobiliare. Ed i Keynesiani spingono su questa via, considerando che la ripresa dei prestiti a fini meramente consumistici sia un fattore positivo. Nel loro mondo fatato i debiti non vengono mai onorati esiste solo la spesa.

Scrive Hans Sennholz:

Un debito contratto per scopi produttivi, ad esempio, un investimento commerciale o industriale progettato per guadagnare redditi futuri, può coprire i propri costi degli interesse e anche produrre profitti imprenditoriali.

Al contrario, il nuovo debito nella forma di una seconda ipoteca su una casa può finanziare l'acquisto di una casa per le vacanze, mobili nuovi o di un'altra automobile, o anche una crociera di lusso in tutto il mondo. Il debitore può definirlo "produttivo," ma sicuramente non crea capitale, vale a dire, non vengono costruiti negozi o fabbriche o strumenti di produzione che migliorano la produttività del lavoro umano.

La ricchezza e il capitale vengono creati attraverso il risparmio, non attraverso i prestiti e la spesa. Lo zio Ben sta davvero gicando col fuoco aiutando un settore che ancora non ha completamente corretto gli errori passati, fovorendo di conseguenza l'avvio di nuovi prestiti in base a garanzie che cadranno di nuovo in valore quando la valanga dei pignoramenti colpirà ancora una volta.

Ma finché ci sono beni immobili e inanimati come garanzia possiamo essere "tranquilli." Ma quando la garanzia è una persona? Perché i problemi dello zio Ben non si fermano al settore immobiliare, c'è anche quello dei prestiti studenteschi che è enormemente gonfiato. Abbiamo già visto in un precedente articolo che esistono ingenti default per questi prestiti, e come tale bolla si appresti a diventare una nuova crisi dei subprime.

Gli ultimi aggiornamenti da Zerohedge parlano di un tasso di insolvenza in ascesa.




Fortunatamente tale debito può essere cancellato attraverso la bancarotta... Aspettate un momento. No, invece!

Altro che "fiscal cliff," l'economia USA è in putrefazione galoppante e nemmeno Gesù Cristo potrebbe ormai resuscitarla. E lui, a quanto si dice, ha resuscitato Lazzaro. Ci sarà un brutto risveglio per tutti quelli che hanno deciso di dare fiducia alle promesse vuote dei pianificatori centrali. Infatti, fidandosi dei bassi rendimenti della monnezza obbligazionaria statale, ora gli investitori si ritrovano tassi negativi reali e con un ente che ha deficit di bilancio da $1 bilione l'anno. Lo zio Ben (o il suo successore) dovrà scegliere infine: iperinflazione o depressione. Qualunque sia la scelta, essa conduce solo ad una via: il Grande Default.



EUROPA, LA CASA DEI MORIBONDI

Gli Stati Uniti non sono l'unica nazione con problemi nel mercato obbligazionario statale. Anche l'Europa ha una bella gatta da pelare con i bond dei PIIGS che vengono allegramente sostenuti in valore dalla BCE e dal suo OMT. E se pensavate che il 2012 fosse stato un anno da infarto per i bond statali, aspettatevi di peggio dal 2013. La storia è sempre la stessa e continuerà finché non si raggiungerà il punto di rottura: le banche in bancarotta stanno sostenendo governi insolventi, i quali stanno a loro volta sostenendo le banche in bancarotta. Il tutto tenuto su con lo scotch da parte della BCE.

L'emissione di tali bond, infatti, aumenterà il prossimo anno. Lo stato è diventato troppo grosso e ingordo, non vuole cedere potere. Quindi i PIIGS continueranno a sovvenzionare la propria spesa attraverso la vendita di bond. Non basterà qualche anno con avanzi primari se i numeri della spesa raggiungono vette da capogiro.

Uno studio di UBS e Bloomberg ha concluso che l'emissione netta di bond Spagnoli è probabile che aumenterà a €124 miliardi nel 2013 (un aumento del 20% rispetto al 2012); anche l'Italia aumenterà la sua emissione totale di bond e il Portogallo seguirà la stessa strada.






I debiti, quindi, non diminuiranno. La spesa non diminuirà. La spauracchio dell'austerità (mai applicata veramente) porterà le masse ad attaccare un bersaglio che non è mai esistito, giacché gli stati in bancarotta hanno semplicemente aumentato le tasse per stare dietro alle loro spese esorbitanti. In questo modo si crea un altro trucco mentale pericoloso: tassazione selvaggia senza sconti. Il supporto popolare per la "caccia al ricco" farà degradare sotto terra i livelli di libertà nei paesi Europei, aizzando le masse a chiedere una cosiddetta patrimoniale sui grandi possedimenti.

E chi sarebbero questi super-ricchi, ovvero quel cosiddetto 10% che ha acquisito (chissà con quali sotterfugi) il 47% della ricchezza? Guardatevi allo specchio. Cosa vedete? Esatto, cari lettori. Siete voi.

Inoltre, il maggiore prelievo fiscale servirà anche ai pianificatori centrali per abbattare ulteriormente il valore dei salari della zona Euro in un tentativo disperato di correggere anni e anni di squilibri. Perché? Perché le perdite verranno scaricate sul contribuente. E' la garanzia collaterale dietro a questo teatro Kabuki.

Qualcuno forse dimentica che l'anno scorso la Grecia è andata in default per l'haircut del 74% di parte del debito dovuto (€206 miliardi) al settore privato, la maggior parte del quale è composto da hedge fund, banche Greche, Spagnole e Cipriote. Ma questo significa default del sistema bancario, che si ripercuoterebbe anche alle nazioni in cui operano quelle banche. Da qui il nuovo salvataggio della Grecia, il quale sta ricoprendo l'Eurozona di una cappa d'euforia.

Allo stesso modo Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro vogliono usufruire dello stesso trattamento. Vitor Gaspar, Ministro delle Finanze Portoghese, ha ricordato ai suoi colleghi che tutti i paesi sottoposti a salvataggio avrebbero usufruito delle stesse condizioni. Il vaso di vermi è spalancato. Nuovi haircut non sono possibili come ricorda anche il primo ministro Olandese: "Non perché siano legalmente problematici, ma per principio. Manderebbe un segnale sbagliato agli altri paesi che hanno debiti. Anche ai partner, come l'America."

E gli Eurocrati si stanno affrettando a rimettere nel vaso i vermi: "Non penso che l'Eurogruppo sia preparato per permettere a due paesi di ottenere lo stesso trattamento," ha detto Juncker. Wolfgang Schäuble percorre la stessa linea di ragionamento dicendo che la Grecia è un caso speciale: "Per Irlanda e Portogallo, che stanno ritornando lentamente nel mercato, sarebbe un segno catastrofico."

I politici hanno una certa tendenza a mentire, ricordatevelo. Sono disposti a tutto per mantenere in piedi il "sogno Europeo." Non abbiamo ancora visto nulla.



SEPPUKU GIAPPONESE

Da anni ormai la banca centrale del Giappone è diventata una branca del governo Giapponese. Il 30 Settemebre la Banca del Giappone ha subito una perdita operativa di ¥183.4 miliardi, ed una perdita netta di ¥232.9 miliardi. L'anno scorso aveva subito una perdita simile ma più contenuta: ¥91 milairdi. Questa è solo la prima in ordine cronologico. Prima della fine di questa farsa economica Keynesiana vedremo tale storia ripetersi anche nei paesi Occidentali. Nel frattempo il bilancio della banca centrale del Giappone continua ad aumentare:




Come per il quantitative easing il Giappone è stato un maestro per il resto del mondo (soprattutto per gli USA), così anche il crollo della sua banca centrale sarà un film che rivedremo negli altri paesi del mondo. E' questa la natura della pianificazione centrale: è fallimentare sin dal primo momento in cui viene applicata.

Il Giappone, così come gli USA, ha continuato a foraggiare il settore bancario sin da quando 20 anni fa è andato fallito. Infatti, il denaro creato dalle rispettive banche centrali è andato a posizionarsi in riserve in eccesso detenute dalle banche commerciali presso le banche centrali. L'assicurazione del cartello bancario ha fatto il suo dovere, facendo sprofondare il resto dell'economia in una lenta agonia.

Infatti, dopo il crollo del mercato azionario e bancario nel 1990, la Banca del Giappone è intervenuta ed ha salvato il settore bancario in bacnarotta. Da quel momento è stata semplicemente una questione di tempo prima che il bacino dei finanziamenti reali venisse eroso escludendo di conseguenza le attività produttive dal prendere risorse in modo da far contiunare ad andare avanti l'attività produttiva del paese.




Questo è lo stesso fato che attende USA, Europa e Inghilterra per aver scelto la strada della zombizzazione economica tracciata dal Giappone: debole crescita e stagnazione, e disoccupazione alta. Le banche zombie, risvegliate artificialmente dal denaro fiat delle banche centrali, divoreranno gli ultimi brandelli della produttività di suddetti paesi; gli stati zombie, risvegliati artificialmente dal denaro fiat delle banchce centrali e da deficit e debiti crescenti, divoreranno gli ultimi brandelli della produttività di suddetti paesi.




Leggiamo, infine, un passaggio da questo articolo sul The Fielder:

[...] Se uniamo il crollo del PIL all’immenso debito pubblico accumulato dal Giappone, pari al 230% del PIL (poco superiore al 150% quello greco), è facile comprendere che l’orlo del baratro è più vicino di quanto si possa pensare. Le previsioni sia di analisti che di professori, come ad esempio Luigi Zingales, non fanno ben sperare, e collocano il probabile default del Giappone fra tre anni, in quanto sembra che il trend non sia invertibile. Fujimaki, un ex advisor dell’Hedge Fund di George Soros, ha proposto il 2017 come anno chiave e ha confermato l’impossibilità di un salvataggio. Le strade che si prospettano, infatti, sono semplicemente due: o il default, casomai controllato, o una iperinflazione. Nel secondo caso, come fatto notare da Zingales in un suo articolo, si arriverebbe comunque al fallimento, poiché se il mercato dovesse aspettarsi una tale manovra inizierebbe a non comprare i titoli Giapponesi, causando una risalita dei tassi che, con l’attuale ammontare di debito, causerebbe senza il minimo dubbio lo stesso effetto che cercava di evitare.

Se il futuro rimane dunque nebuloso, sembra invece più chiaro chi dovrà avere la responsabilità di prendere scelte che potrebbero rivelarsi decisive. Il partito favorito per le prossime elezioni è quello Liberaldemocratico guidato da Abe. Il Sole 24 Ore riporta che le intenzioni del probabile nuovo premier sono l’incremento della spesa pubblica e l’avvio di quantitative easing da parte della Banca Centrale Giapponese, in modo tale da combattere la deflazione dello Yen ed incrementare le esportazioni sulle quali il Giappone basa la propria economia. Come spiegato precedentemente, la proposta di stampare moneta sembra quasi voler anticipare il default, in quanto i mercati sconterebbero immediatamente la manovra facendo aumentare i tassi di interesse sui titoli nipponici. Contemporaneamente, ci sembra improbabile che si possa contrastare la situazione aumentando la spesa pubblica, in quanto è totalmente insensato.



CRAC CINESE

La Cina ha avuto la sua occasione per affrancare totalmente la sua economica dai tentacoli socialisti. Ha preferito percorre la terza via, ovvero, la via del capitalismo clientelare. Come l'Occidente e il Giappone, pagherà i suoi squilibri di natura artificiale. Il seguente grafico vi illustrerà l'enormità della bolla del credito gonfiata dalla banca centrale Cinese.




A quanto pare nessuno ne sembra preoccupato. Tranne Goldman Sachs.

La rapida crescita della leva finanziaria aziendale al 130% del PIL -- uno degli indici più alti in tutto il mondo -- è preoccupante. Questa leva è il risultato di un investimento sostanziale nel settore manifatturiero sin dal 2008, che ha condotto ad una eccedenza di capacità in settori come l'energia solare, siderurgico e navale. E' quindi fondamentale che la nuova dirigenza persegua riforme che non solo sostengano il settore privato, ma anche il consumo più in generale, al fine di utilizzare questa capacità; l'alternativa si rivelerebbe negativa per i vari settori, per le banche e, infine, per l'economia

Quello che infatti gente Keynesiana come Richard Koo e Paul Krugman, che chiedono maggiore debito, non capiscono è che si sono raggiunti i limiti di debito. La Cina è un caso emblematico.




E che succede quando una barca inizia a fare acqua? I topi scappano.

Negli ultimi dieci anni circa $3.8 bilioni hanno lasciato la Cina illecitamente. In effetti, il trend si sta intensificando perché, secondo uno studio recente, più di $600 miliardi hanno lasciato la Cina solo nel 2011 al di fuori dei "canali normali" -- circa $50 miliardi al mese!

[...] se si risparmia denaro in Cina, si perde potere di acquisto nel corso del tempo a causa dell'inflazione. La maggior parte dei Cinesi è economicamente più esperta e lo comprendere. E' roba basilare, davvero.

La situazione per un risparmiatore Cinese non è dissimile da quella dei risparmiatori negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha a lungo termine mantenuto bassi i tassi di interesse. Essi derubano i risparmiatori degli Stati Uniti dei rendimenti potenziali mascherando i veri costi dell'indebitamento del governo federale e statale. Negli Stati Uniti, in altre parole, i risparmiatori sovvenzionano indirettamente lo stato sociale-militare Americano.

Tornando alla Cina, la politica economica nazionale mantiene bassi i tassi di interesse. E' un palese, anche se indiretto, sussidio statale alle banche. Le banche, a loro volta, concedono spesso prestiti rischiosi, a condizioni favorevoli, ad entità controllate dallo stato.

Il risultato dei bassi tassi di interesse Cinesi e di molti anni di prestiti eccessivamente rischiosi si incarnano in storie di un eccesso di capacità in tutta l'industria Cinese e progetti antieconomici.

L'economia Cinese è un'altra bomba ad orologeria. Ogni paese che con qualche trucco riesce ad alimentare la sua economia zombie ancora per un po', passa la palla all'economia successiva sull'orlo del baratro. Gli zombie divorano la vita. Le conseguenze politiche, sociali ed economiche di questo teatro Kabuki saranno devastanti data l'insostenibilità dello status quo.



CONCLUSIONE

Invece di mantenere in vita degli zombie che possono pascolare liberamente e trangugiare quello che rimane delle attività produttive dell'economia dei vari paesi del mondo, dovremo prenderli a revolverate in testa e chiudere la storia. Ovvero, dovremmo lasciar fallire tali entità salvate dall'establishment monetario centrale in modo che il mercato possa effettuare una sana pulizia degli errori passati e permettere a nuove aziende di prendere il loro posto. Il mercato premia l'efficienza e il risparmio del tempo. Le banche zombie ed i governi vampiri premiano il fallimento, ovvero l'inefficienza e lo spreco di tempo.

In questo modo è impossibile che le idee buone che conducono all'innovazione ed al miglioramento della società possano sbocciare.

Il governo dovrebbe limitarsi a due compiti: non immischiarsi/interferire col mercato e far rispettare i contratti. Sono i consumatori i decisori ultimi del successo o del fallimento di determinate idee. Non bisogna aver paura se esse falliscono. Verranno rimpiazzate da altre.


41 commenti:

  1. Complimenti Francesco.

    Per la chiarezza che fai nella nebbia mediatica che hanno diffuso per confondere.

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  2. Tutto chiaro, in fondo basta avere delle basi in economia per comprendere che certi meccanismi sono abomini.

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  3. E se tutto il catastrofismo di questo blog fosse solo una bolla?

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  4. il catastrofismo è una bolla anch esso, perchè il mondo è una bolla in sé. quanto ci ha messo l urss per cadere? nel fratempo si viveva bene?
    mi associo ai complimenti da parte di andrea.

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  5. Lieto di mantenere alto il livello di contenuti. :)

    Inoltre, se non fosse per voi lettori questo blog avrebbe sbaraccato da tempo. Quindi, un grazie di ricambio è doveroso anche nei vostri confronti. ;)

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  6. Francesco, complimenti!

    Un articolo da incorniciare!

    Bravo..

    Flavio

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  7. Davvero interessante, anche se sono cose ben conosciute.
    Un solo appunto da vecchio marxista.
    Dato che la concentrazione di ricchezza è aumentata dagli anni '70 in poi in misura esponenziale, creando temporaneo benessere per moltissimi, è vero, ma rastrellando potere e denaro dal mondo intero per accentrarli nelle mani di sempre minori attori, non sarà che quello che qui viene chiamato 'socialismo' è solo la 'fase suprema del capitalismo'???

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    1. Ciao
      se parli del capitalismo clientelare e corporativo, del crony capitalism, delle economie protette dai dazi, dei noglobal che lasciano morire di fame il quarto mondo... Siamo daccordo.

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  8. Guardate superquark.
    Piero Angela che fa uno spot a Monti e Napolitano con condimento di indebitamento produttivo e redistribuzione politica. Neanche mezza parola sul sistema monetario.
    Non lo nascondono. Non ne sanno proprio nulla.
    Solo chiacchiere sulla tecnoenergia ma senza spiegare donde venga.

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  9. Il Capitalismo ha tante sfaccettature e connotazioni, qui si parla di capitalismo di libero mercato che si contrappone al capitalismo statalista. La consecutio logica che tu descrivi, a mio parere, è errata; è il socialismo a costituire l'anticamera della concetrazione statalista del capitale che è quindi, a sua volta, prodromica alla collettivizzazione delle risorse.

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  10. Il Capitalismo ha tante sfaccettature e connotazioni, qui si parla di capitalismo di libero mercato che si contrappone al capitalismo statalista. La consecutio logica che tu descrivi, a mio parere, è errata; è il socialismo a costituire l'anticamera della concetrazione statalista del capitale che è quindi, a sua volta, prodromica alla collettivizzazione delle risorse.

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  11. Ancora su Superquark.

    Mai un accenno alla Libertà.
    Tanta ipocrisia sul sistema della istruzione. Mai messo in dubbio il dna pubblico della stessa.
    È stato dato per scontato il sistema socialdemocratico.
    Nessun dubbio sullo stato sociale.
    Forse mi aspettavo troppo e mi sono illuso. Difficile che raiuno possa dire qualcosa di diverso.

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  12. La cosa buffa di questa storia è che nemmeno Marx parlava di "capitalismo," anche perché tale parola (Kapitalismus) è sì e no usata un paio di volte nel Das Kapital. Addirittura Mises è raro che facesse riferimento a tale parola per descrivere la società nel suo complesso, piuttosto usava il termine "economia di mercato." (Ovvero, la cooperazione libera tra individui.) Anche perché cosa succede in un mercato? Avvengono scambi.

    Cosa viene scambiato? Diritti di proprietà. Il capitalismo non è altro che un modo di produzione atto a soddisfare i bisogni degli individui attraverso la proprietà privata dei mezzi di produzione. Perché nessuna economia potrebbe mai funzionare senza il sistema di prezzi del mercato.

    Il capitalismo, in questo senso, si adatta naturalmente all'economia di mercato proprio perché, citando a braccio Mises, "il capitalismo è essenzialmente un sistema di produzione di massa per la soddisfazione dei bisogni delle masse. Riversa un corno dell'abbondanza sull'uomo comune. Ha alzato il tenore di vita medio ad altezze mai nemmeno sognate in ere precedenti."

    Oggi, il sistema di prezzi del mercato ancora prevale, però una combinazione di capitalismo e di socialismo (nota come economia mista) permette al governo di estrarre gran parte dei redditi della nazione dal mercato e dai lavoratori. Questo "semi-socialismo" permette al governo di regolare molto strettamente il mercato per scopi sociali e di sottrarre ai benestanti i loro guadagni.

    Il socialismo non controlla precisamente le decisioni economiche ma controlla strettamente il flusso del denaro proveniente dalle tasse. Il governo munge il capitalismo per ridistribuire. Mises chiamò questo procedimento interventismo. La sua conclusione fu che: “l'interventismo non può essere considerato un sistema economico stabile. È solo un metodo per trasformare gradualmente il capitalismo nel socialismo."

    Poi per farci 2 risate, date un'occhiata a questa immagine: http://wp.mises.org/blog/Capitalism-has-failed-640x408.jpg

    ***

    Ciao Andrea.

    Quelle di Angela sono braccia tolte alle miniere, o alla casse del McDonald's. Lasciamolo scegliere al mercato... :P

    ***

    Ciao Niki.

    E' bello rivederti da queste parti. :-)

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  13. "non sarà che quello che qui viene chiamato 'socialismo' è solo la 'fase suprema del capitalismo'???"
    come osservava luca, è l inverso: questa di oggi è la fase suprema del socialismo. siamo precisamente al momento del debitismo, cioe al capitalismo senza capitale. marx è stato un pessimo economista. un orrido politico. un acutissimo analista sociale. la sua osservazione della sovrastruttura normativa come epifenomeno culturale della classe dominante rimane fondamentale. krugman e stigliz sono l intellettuale organico gramsciano di obama come friedman e laffer lo erano di reagan. e speriamo non debbano riciorrere a galbraith jr.
    marx è stato saccheggiato da coloro che si sono impadroniti del potere, che hanno utilizzato esponenzialmente le modalità che egli aveva osservato. dando modo di renderle piu acute, profonde, mistificatrici.
    siamo passati dalla critica del potere del capitale, alla prassi del capitale a chi ha il potere. basta stamparsele ed attibuirselo. sia come quantita che come modalita di irrorazione dei flussi nella societa. prima banca e finanza, politica, burocrazia, boiardi e tecnici di regimi, impresa collusa con lo stato e l apparato.

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  14. poi la massa di stipendiati ed assistiti: gli utili idioti e la voce ululante in piazza dei padroni. dipendenti del capitale finanziario: senza di essi l apparato non potrebbe "apparare" nulla e non avrebbe ragione di esistere. infine quella classe imprenditoriale ibrida che si è adattata, all alberto sordi, alle regole falsate facendo di necessita virtu. tutto cio grava sulla produzione reale, all ultimo anello. unico capitale reale è quello messo a forza dagli schivi: impresa produttiva e lavoro, autonomo o dipendente. e siccome al sistema di drenaggio cio non è sufficiente, la loro voracita è infinita, viene anche prelevato il capitale delle persone con varie patrimoniali. guardate l imu: il piccolo proprietario di casa sua la paga, anche se magari a mutuo. ma ne sono esenti, in quanto enti benefici, fondazioni bancarie, partiti, sindacati, chiese (tutte). poi in quelle proprieta vi abitano i membri dell apparato.

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  15. ed esempi ne potrei fare moltissimi: dalla violazione di divieto delle partecipazioni societarie in america, attraverso l utilizzo dell istituto del trust ideato per il trust standard oil da samuel dodd, avvocato di rockfeller (l holding è un po la riserva frazionaria della corporate governance) fino alla pianificazione fiscale internazionale con cui lecitamente si lascia il cetriolo globale in mano a chi lavora e produce veramente. e tutti questi sfruttati, schiavi nell animo, li ad applaudire e pietire verso i loro sfruttatori: i monti, i de benedetti e tutta l imprenditoria illuminata, l intellighenzia e la tecnocrazia.

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  16. ...meglio il berlusca: con lui le speranze di un naufragio del sistema finanziario internazionale salgono vorticosamente. dopo 15 anni di inutili tentativi della procura di milano e della sinistra, al momento del pericolo, i poteri forti davvero, la finanza internazionale (il capitale finanziario, hilferding, 1912),se ne è sbarazzata in 3 mesi. il rischio in tali ipotesi è, come è spesso avvenuto, cadere dalla padella nella brace. sempre meglio la lobby finanziaria che il partito comunista cinese ed il suo alleato, l iran. cosa dunque temiamo? grillo, ignorante populista massimalista ed intrasparente. monti e co., che ci stritoleranno per i prossimi 20 anni. berlusconi, la scheggia impazzita che ritiene di risolvere i problemi geopolitici del mondo invitando bush, putin ed il direttivo del partito comunista cinese (egli ritiene tutti i suddetti una massa di idioti e minorati rispetto alla sua essenza divina) a mignotte a casa sua in sardegna. 3 blocchi mondiali come nel 1984 di orwell: oceania, eurasia, estasia. l allineamento dei sistemi ad un unico capitalismo mondiale in salsa cinese, illiberale e dirigista: la schiavitu el mondo intero sotto una unica banca centrale.se crolla tutto, dopo sarà meglio? se non crolla ci sra una dittatura tecnocratica? una 3 guerra mondiale?

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  17. " Essi derubano i risparmiatori degli Stati Uniti dei rendimenti potenziali " (dall articolo)
    eh già, ma qual è il problema? chi sono i creditori? sono crediti e creditori "reali"? tutto è mischiato, e se tutto è contaminato, tutto vale. ci starà qualche piccolo risparmiatore (d altra parte i poveri, disoccupati, i morti per falle dei sistemi sanitari sono i feriti e le vittime della guerra odierna), ma anche banchieri, impresa monopolistica di regime,off shore ("le isole del tesoro" shaxson) della finanza pirata che arbitraggia pro domo sua sulle spalle dell impresa reale. e soprattutto fondi sovrani. la guerra è guerra: culturale (sistema universitario), mianstream ("mainstream", martel. hollywood e sistema dei consumi: musica, tv, dvd), monetaria, politica (guarda che bel lavoro la primavera araba: abbiamo vinto, si sono invasi da soli: dimostrazioni, scontri di piazza: una festa per la democrazia. sembra l occidente, e la cina intanto è stata arresta nella sua espansione in africa. poi siria, e poi l iran. la chiave è il rapporto con la russia). se non basta, militare. aspettiamo con gioia 5 10 anni per l esito del fracking e l autonomia energetica (gas e petrolio) usa, e poi si faranno i conti. per ora si tiene la palla in aria con aria compressa per gonfiaggio. franceso, non possiamo fare gli austriaci da soli in un mondo in guerra totale: che facciamo, diamo l oro alla cina negli scambi intrnazionali? il blocco politico che inizia a far cadere tutto prima, perde. ci si rilancia l un l altro la palla avvelenate (il cetriolo globale di guzzanti che imita tremonti). si deve stare in piedi. non si puo tollerare la catena dei fallimenti. è la sconfitta e la colonizzazione. i cinesi hanno gli schiavi, l occidente la carta moneta. perchè in guerra non esiste il libero mercato concorrenziale.

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  18. Ciao gdbarc

    è sempre molto intrigante leggerti. Probabilmente hai ragione. Sei riuscito a guardare le cose dall' esterno con gli occhi di uno che le ha già viste e le rivede spesso dall' interno. Dal micro al macro. La stessa unità di misura ma di un metro più lungo.
    Complimenti e grazie.
    Io invece ho trovato interessante un passaggio di questa intervista a Doug Casey
    http://www.caseyresearch.com/articles/doug-casey-identity-politics-and-political-correctness
    Il libertarismo è molto probabilmente sostenuto da una particolare configurazione genetica.
    L'individualismo non è una conseguenza del contesto storico sociale culturale religioso. Ma ben altro.
    Mi ha molto colpito questa dichiarazione perché spesso mi chiedo come e perché da sempre mi sia sentito un free lance a scuola all' università nella professione e nella vita quotidiana.
    Se davvero fosse così potrei comprendere meglio me ma soprattutto gli altri. Anche quelli più vicini a me che con difficoltà spesso tollerano le mie idee e le mie decisioni.

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  19. La differenza tra produttori di reddito e percettori di reddito...
    Ma non lo capiranno mai. Anzi, sì offenderanno.
    E.... Odieranno.

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  20. Per gdbarc

    http://www.zerohedge.com/contributed/2012-12-08/merry-bunga-christmas#comment-3045845

    chissà che il sistema non lo faccia fuori...
    Avremmo il nostro JFK ...

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  21. Ciao Francesco!.... sto studiando.... ;-) Mica sono "imparata" come te... :-)

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  22. grazie andrea, sei sempre molto gentile.
    ... in effetti, siamo noi gli X-man...

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  23. Ciao Francesco. E buona domenica.

    Propongo un giochino di logica (da sbraco).
    Se il ritorno e la probabile vittoria di Berlusconi sono invise alle elite del nwo, che potrebbe facilmente saltare almeno per un po', Gary North dovrebbe rallegrarsene.
    Quel che poi accadrà noi non lo sappiamo. Ma staremo a vedere.

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  24. meglio berlusconi che grillo al nostro fine... ci accuseranno di essere loggia P5, i carbonari del futuro... siamo noi i cospirazionisti...
    il movimento di grillo è torbido, non si comprende questo casaleggio che agganci abbia. grillo potrebbe anche essere usato per giustificare poi un giro di vite sulle libertà fondamentali. per domani vediamo se ci staranno un paio di avvisi di garanzia...
    l'unica domanda è: "avranno l'ardore di farli già da domani, od aspetteranno qualche giorno?".

    ps. andrea, siamo arrivati... ci sentite lì accanto?
    (non è un codice... parlo della roma)

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  25. Ciaoa tutti.

    Non so quello che possa accadere nel futuro ma concordo con gdbarc che gli X-Men del futuro siamo noi. In giro ci sono individui pronti ad ignorare l'ecatombe di sangue che questa crisi ha richiesto alla popolazione, ad ignorare come uno strumento di accentramento di potere non sia altro che il primo dei lasciapassare per la sottomissione del prossimo, ad ignorare come lo stato e un governo siano due cose separate, ad ignorare che la logica economica procede per deduzioni logiche e non per vaneggiamenti circonlocutori, ad ignorare che il diritto alla proprietà di sé stessi è il caposaldo della libertà individuale, ecc.

    Gli accademici sono pronti a difendere lo status quo, nonostante i fallimenti lapalissiani che manifesta ogni giorno. Non attaccheranno la mano che li foraggia. Continueranno a chiedere alla popolazione di essere "paziente," e di sperare nella provvidenza salvifica dell'apparato statale affinché se ne esca con qualche trucco per far andare avanti il baraccone odierno.

    E' stupefacente il loro grado di assuefazione alla droga moderna che risponde al nome di denaro fiat. Lo spettacolo pirotecnico di cazzate immonde a cui devo assistere ogni volta che innesco un dibattitto sulla scuola Austriaca e sul libertarismo è grottesco. Ci sono persone talmente legate alla struttura di sistema attuale che finché non li verranno a prendere e li sbatteranno sui carri buoi, nonostante gridino "ma io sono uno di voi!", non comprnderanno la gargantuesca immoralità dello stato di cose al giorno d'oggi.

    Verremo traditi dai nostri "simili." L'apparato senz'anima dello stato ha creato degli abomini pronti a vendere qualunque cosa pur di ottenere un grado infimo di potere. "Sarà tutto per il nostro bene."

    Non nascondo che ho paura del futuro. Sono terrorizzato a volta dal miz imprevedibilità umana + incoscienza/brutalità statale. Quello che ci aspetta va oltre la nostra immaginazione. A volte non oso e non voglio addentrarmici con la mente.

    Sono felice di due cose: che esistano nuovi canali che diffondono un messaggio diverso da quello che prevede l'annientamento dell'individualità; che ci siano persone come voi che sono i ngrado di discernere l'oblio dalla luce. Poso solo sperare che quando sarà il momento di decidere del nostro futuro, la maggior parte delle persone lascerà questa farsa invece di appoggiarla. Le speranze diminuiscono, ma non posso smettere di sperare.

    ***

    Ciao Andrea.

    Sono d'accordo con te. Spero che vinca lui, almeno quando coleremo definitivamente a picco lo faremo con un sorriso. :'D

    Grillo non oso immaginare come ci condurrà al baratro. Bersani è il partito della patrimoniale ("ce lo chiede l'Europa" cit.), l'ha già detto chiaramente.

    E pensare che l'Italia è il terzo paese al mondo per stock d'oro...

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  26. E pensare che qualcuno, che ora non ricordo, ha proposto 5000$ all'oncia per risolvere tutto questo casino di carta e di libertà stracciate.

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  27. Ciao gdbarc,

    rilassati. Guarda che bel cielo oggi.
    Guarda che colori...
    ;-)

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  28. >E pensare che qualcuno, che ora non ricordo, ha proposto 5000$ all'oncia per risolvere tutto questo casino di carta e di libertà stracciate.

    E se fossero $10,000? :P

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  29. Era proprio quell'articolo Ma guarda come mi sono lasciato ingannare dalle apparenze che mi circondano Ricordavo 5000.
    Ma il casino incombente è talmente grande che ...

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  30. Se è vero come è vero che negli ultimi 40 anni il sistema democratico e socialdemocratico mondiale (anche quando si tinge di tory all'inglese) ha permesso-incitato-suscitato il rastrellamento del denaro dal mondo di chi lavora (operai E imprenditori, dipendenti e datori di lavoro) per depositarlo nel microcosmo di chi sfrutta il lavoro degli altri e-o fa riprodurre i soldi mettendoli dentro delle scatolette e spegnendo la luce... se è vero questo E se l'idea socialista è sempre stata un'utopia contraria - allora questa economia statalista antimercato è il trionfo dell'etica capitalistica. Quella reale, non quella delle pubblicità e dei sogni, quella che ha imperato dai comuni italiani del '200 in poi. Associarsi con il potere per sconfiggere il nemico più pericoloso, la concorrenza e il rischio. E stop. Uno stop leninista :D

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  31. "se l'idea socialista è sempre stata un'utopia contraria - allora questa economia statalista antimercato è il trionfo dell'etica capitalistica. Quella reale, non quella delle pubblicità e dei sogni, quella che ha imperato dai comuni italiani del '200 in poi." lav, appunto, c'è stato un capitalismo onesto che ha fatto progredire il mondo. non perfetto, pieno di soprusi ed anche di giuste rivendicazioni, che in quel contesto hanno anche avuto la possibilità addirittura di essere accettate. ma onesto nelle premesse e nella visibilità. non è stata un'utopia. è inutile immettere sul punto l'ottica marxista. un socialismo reale "buono" non c'è mai stato, ne potrebbe perchè uccidere la proprietà privata uccide l'individuo, cellula della società. ed il corpo muore. questo non è il trionfo dell'etica capitalista: essa è stata sempre un'altra nella storia, nella teoria, e nella realtà. per secoli. dall'anno mille all'inizio del 900. ed il problema è stata la massificazione (ortega y gasset). questo è il trionfo del socialismo del capitale. la cinesizzazione del mondo. l'oligarchia che domina declamando il bene comune. la fattoria industriale degli animali. la nostra moneta è centralizzata, comunista perché butta le perdite sulla comunità. i profitti però li dà giustamente al politburo tecnocratico; giustamente perchè ha il difficile compito di portarci verso la radiosa società dell'eguaglianza. e sono stati così bravi da travestirlo, dare la colpa al capitalismo ed al liberismo. cosi la gente chiede più stato e meno libertà. invoca il padrone, lo ringrazia per l'elemosina che gli dà (coi soldi prodotti dagli elemosinati). chiede maggiori tasse, controlli, interventi. un classico caso di sindrome di stoccolma.

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  32. andrea, mi sono rilassato si, sono andato al mare, ed era una giornata fredda e stupenda... .)

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    1. Hai fatto proprio bene gdbarc.
      Anche lì avrai goduto del bianco e del celeste. :p

      Io invece ho scoperto l'Academy Sons of Liberty. Ed una bella, antica bandiera gialla.
      Si vive anche di simboli. Don't tread on me.

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  33. Allora, domani le elite quanto muoveranno/manipoleranno lo spread per farci tanta paura?
    Quanto rispetteranno l'illusione democratica?

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  34. vai a distinguere la manipolazione dal mercato, il vero dal falso... oramai è impossibile, tutto è mischiato. sappiamo bene che il denaro fiat è carta che non vale nulla, però se ce la danno la prendiamo... finchè dura...
    sia manipolato o no, salga o non salga ( e penso di no, non troppo almeno, d'altra parte vediamo il bluff: loro temono il default)... io me ne fotto...

    andrea: pizza a fine campionato a spese di chi arriva dietro?

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  35. >Allora, domani le elite quanto muoveranno/manipoleranno lo spread per farci tanta paura?

    Quello che i media mainstream tendono a non notare è il rendimento del decennale, e il calo registrato nel percorso Monti ammonta solo ad un misero punto percentuale. (Tutto questo ha richiesto che lo zio Mario lanciasse l'OMT e il foraggiamento perpetuo delle banche fallite in giro per l'Europa con i soldi sborsati dai contribuenti di un po' tutta l'UE... o almeno quei pochi paesi che ancora non hanno ricevuto visita dalla Troika.)

    Ma nel frattempo, qualcosa è cambiato. Oltre al costante deprezzamento dell'euro si intende...

    *grasse risate*

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  36. Ciao,
    ho linkato questo tuo post in un commento all'on. Maurzio Lupi del pdl, che naturalmente mi ha censurato. Mi interessava la parte sul Giappone.Comunque,il commento è ora divenuto post anti-pdl sul mio blog.

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  37. Ciao regina.

    Ammirevole il tuo tentativo di sensibilizzazione, ma prevedibilmente scontata la "risposta." Sai, questi individui sono in sintonia con l'idea che la salvezza possa avvenire attraverso le azioni dello stato. Non pensano che sia una decisione del mercato la necessità di abbassare le tasse e tagliare la spesa, pensano invece che sia una necessità redistributiva che deve essere necessriamente attivata da burocrati di ruolo.

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  38. Ciao Francesco,
    dopo anni e anni, dopo tante botte in testa, finalmente ho aperto gli occhi. Lo so, sono lenta di comprendonio e mi sono fatta fregare, succede. Per anni ho pensato: quando dicono che vogliono abbassare le tasse, è sottinteso che vogliono abbassare la spesa pubblica. La matematica non è un'opinione: se prendi meno soldi dalle nostre tasche, è sottinteso che ne vuoi spendere di meno.
    E invece no! Nella mia ingenuità, non capivo che loro volevano sì abbassare un po' le tasse, ma senza tagliare un euro agli zombi la cui unica funzione è quella di complicare la vita della gente produttiva con scartoffie e timbri inutili e agli zombi capi d'industria falliti e banchieri e ladri (vedi prestiti ad mps evedi anche soldi pubblici a quello schifo di Fiat, che fosse per sarebbe dovta andare in liquidazione già trenta anni fa).
    Come potevano realizzare il miracolo della moltiplicazione delle spese a fronte di un taglio delle entrate? Ma è semplice: indebitando noi e le generazioni future! Vendendo bond a ignari risparmiatori! Che scandalo, che schifo, che orrore.
    In un mondo più civilizzato, chi fa queste cose dovrebbe andare in galera. L'unica consolazione è madarli affan.

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