Bibliografia

venerdì 28 dicembre 2012

Il Mito dell'Austerità

A questo punto è lecito chiedersi se i vari stati mondiali si siano resi conto di come stiano camminando su un cornicione ad un'altezza di 50 metri. La parte grottesca di questa storia arriva quando la maggior part delle persone crede ancora che i loro "salvatori," alias i pianificatori centrali, siano qui per portarli verso una terra promessa. Oh, ce li porteranno. Solo che la terra in cui sono destinati è leggermente diversa da quella promessa, e non è fatta di caramelle e leccornie assortite. Anzi... Questa è la dura lezione che bisogna imparare quando non si fa tesoro del percorso passato sperimentato dai nostri avi. Anche loro credettero alle promesse di un manipolo di individui in grado di fornire la salvezza. Non è finita bene (es. Weimar, assegnato Francese, bolla del Mississippi, dollari Greenback, ecc.). Perché? Perché un manipolo di persone non è in gradi di tenere conto della moltitudine di variabili di cui è composto il mercato, e alla lunga finiscono per falsare irrimediabilmente il calcolo economico. Grazie agl iinsegnamenti errati di Keynes il potere statale si è forgiato di una lungimiranza onniscente artificiale con cui ha illuso le masse e dopo circa 80 anni questi errori stanno emergendo inesorabilmente. Il loro costo è l'impoverimento progressivo e la perdita della libertà. L'anno prossimo (quando gli stati più deboli inizieranno a crollare sotto i colpi della realtà economica) quando non riusciranno a nascondere il fallimento dei loro sistemi bancari, gli stati più forti sequestreranno le residue risorse dei propri cittadini per sostenerli, come la Germania sta facendo oggi al suo popolo. Fate le vostre scommesse.
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di Philipp Bagus


Molti politici e commentatori come Paul Krugman affermano che il problema dell'Europa sia l'austerità, cioè, vi è una spesa pubblica insufficiente. La tesi è questa: A causa di una riduzione della spesa pubblica, la domanda nell'economia è insufficiente e di conseguenza causa disoccupazione. Il tasso di disoccupazione peggiora le cose poiché la domanda aggregata cala ancora di più, causando un calo delle entrate pubbliche e un aumento dei deficit pubblici. Poi i governi Europei pressati dalla Germania (che non ha imparato nulla dalle presunte politiche fatali del Cancelliere Heinrich Brüning) riducono ancora di più la spesa pubblica, riducendo la domanda attraverso il licenziamento di dipendenti pubblici e tagli sui trasferimenti statali. Questo ridurrebbe la domanda ancora di più in una spirale senza fine verso la miseria. Cosa si può fare per uscire da questa spirale? La risposta data dai commentatori è semplice: porre fine all'austerità, aumentare la spesa pubblica e stimolare la domanda aggregata. Paul Krugman è anche a favore di una preparazione contro un'invasione aliena, cosa che indurrebbe il governo a spendere di più. Questa è tutta la storia. Ma è vera?

Prima di tutto, c'è davvero austerità nella zona Euro? Si potrebbe pensare che una persona è austera quando risparmia, vale a dire, se spende meno di quello che guadagna. Beh, non esiste nemmeno un paese della zona Euro che è austero. Tutti spendono più di quello che incassano.

In realtà, i deficit pubblici sono estremamente alti, a livelli insostenibili, come si può vedere nel grafico seguente che ritrae i deficit pubblici in percentuale del PIL. Si noti che le cifre per il 2012 sono quelle che i governi desidererebbero.




I dati assoluti dei deficit pubblici in miliardi di euro sono ancora più impressionanti.




Un buon modo per fotografare "l'austerità" è anche quello di confrontare la spesa pubblica e le entrate (rapporto tra spesa pubblica ed entrate in percentuale).




Immaginate che una persona che conoscete spenda il 12% in più del suo reddito nel 2008, il 31% di più l'anno successivo, il 25% di più nel 2010, e il 26% in più del suo reddito nel 2011. Considerereste austera questa persona? E considerereste sostenibile questo comportamento? Questo è ciò che ha fatto il governo Spagnolo. Si è dimostrato incapace di cambiare questo corso. Paradossalmente, questa "austerità" è resa responsabile della contrazione dell'economia Spagnola e dell'alto tasso di disoccupazione.

Purtroppo, l'austerità è la condizione necessaria per la ripresa in Spagna, nella zona Euro, e altrove. La riduzione della spesa pubblica mette a dispozione per il settore privato risorse reali che in precedenza erano state assorbite dallo stato. Ridurre la spesa pubblica rende redditizi nuovi progetti di investimento privati e salva quelli vecchi dalla bancarotta.

Prendiamo l'esempio riportato di seguito. Tom vuole aprire un ristorante. Fa i seguenti calcoli. Egli stima che i ricavi del ristorante saranno pari a $10,000 al mese. I costi previsti sono i seguenti: $4,000 per l'affitto; $1,000 per le utenze pubbliche; $2,000 per il cibo; e $4,000 per i salari. Con un fatturato previsto di $10,000 e costi di $11,000 Tom non avvierà la sua attività.

Immaginiamo ora che il governo sia più austero, cioè, riduca la spesa pubblica. Supponiamo che il governo chiuda un'agenzia per la protezione dei consumatori e venda l'edificio. Di conseguenza, vi è una tendenza al ribasso per i prezzi delle case e per gli affitti. Lo stesso vale per i salari. I burocrati licenziati cercano nuovi posti di lavoro, esercitando una pressione al ribasso sui salari. Inoltre, l'agenzia non consuma più le utenze pubbliche, cosa che le porta ad essere più economiche. Tom ora può affittare lo spazio per il suo ristorante a $3,000 poiché gli affitti stanno scendendo. Il suo conto per le utenze pubbliche scende a $500, e l'assunzione di alcuni degli ex-burocrati come lavapiatti e camerieri riduce le sue spese salariali a $3,000. Ora, con un fatturato previsto di $10,000 e costi a $8.500 i profitti previsti sono pari a $1,500 e Tom può avviare la sua attività.

Dato che il governo ha ridotto la spesa può anche ridurre le aliquote fiscali, cosa che può far aumentare gli utili al netto delle tasse di Tom. Grazie all'austerità il governo potrebbe anche ridurre il suo deficit. Il denaro usato in passato per finanziare il deficit pubblico, può essere prestato a Tom per un investimento iniziale affinché possa adattare le camere dell'ex-agenzia a quelle di un ristorante. In effetti, uno dei problemi principali in paesi come la Spagna in questi giorni è che i risparmi reali della gente vengono assorbiti e convogliati verso il governo attraverso il sistema bancario. I prestiti sono praticamente non disponibili per le aziende private, perché le banche usano i loro fondi per acquistare titoli di stato al fine di finanziare il deficit pubblico.

Alla fine, la questione è questa: Chi determina ciò che viene prodotto e in che modo? Il governo che utilizza le risorse per i propri scopi (come l'agenzia di "tutela dei consumatori," i programmi di welfare, o le guerre), o gli imprenditori in un processo competitivo e come agenti dei consumatori, cercando di soddisfare i desideri del consumatore con prodotti sempre migliori e più economici (come Tom, che utilizza parte delle risorse precedentemente utilizzate nell'agenzia governativa per il suo ristorante)?

Se pensate che la seconda opzione sia la migliore, l'austerità è la strada da percorrere. Più austerità e meno spesa pubblica significa meno risorse per il settore pubblico (minor numero di "agenzie") e più risorse per il settore privato, che le usa per soddisfare i desideri dei consumatori (più ristoranti). L'austerità è la soluzione ai problemi in Europa e negli Stati Uniti, in quanto promuove la crescita sostenibile e riduce i deficit pubblici.



PIL Più Basso?

Ma l'austerità non diminuirà, almeno temporaneamente, il PIL e porterà ad una spirale verso il basso dell'attività economica?

Purtroppo, il PIL è un parametro del tutto fuorviante. Il PIL è definito come il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un paese in un determinato periodo.

Ci sono due ragioni per cui un PIL inferiore non può essere sempre un brutto segno.

La prima ragione riguarda il trattamento della spesa pubblica. Immaginiamo un burocrate del governo che concede le licenze alle imprese. Quando nega una licenza ad un progetto di investimento che non viene alla luce, quanta ricchezza viene distrutta? I ricavi attesi dal progetto o i suoi profitti attesi? Che cosa succede se il burocrate ha inconsapevolmente impedito la nascita di una novità che avrebbe potuto far risparmiare all'economia miliardi di dollari l'anno? E' difficile quantificare la distruzione di ricchezza causata dal burocrate. Potremmo arbitrariamente prendere il suo stipendio di $50,000 l'anno e sottrarlo dalla produzione privata. Il PIL sarebbe inferiore.

Ora trattenete il respiro. In pratica, avviene il contrario. La spesa pubblica conta positivamente in termini di PIL. L'attività distruttrice di ricchezza del burocrate fa aumentare il PIL di $50,000. Ciò implica che se l'agenzia delle autorizzazioni governative viene chiusa e il burocrate viene licenziato, allora l'effetto immediato di questa austerità sarebbe una caduta del PIL di $50,000. Eppure, questa caduta del PIL è un buon segno per la produzione privata e va a soddisfare i desideri del consumatore.

In secondo luogo, se la struttura della produzione viene distorta dopo un boom artificiale, la ristrutturazione comporta anche una riduzione temporanea del PIL. Anzi, si potrebbe mantenere il PIL se la produzione rimanesse invariata. Se la Spagna o gli Stati Uniti avessero continuato ad usare la loro struttura di produzione del boom, avrebbero continuato a costruire la quantità di abitazioni costruita nel 2007. La ristrutturazione richiede una contrazione del settore immobiliare, vale a dire, una riduzione dell'uso dei fattori di produzione in questo settore. I fattori di produzione devono essere trasferiti verso settori dove sono più urgentemente richiesti dai consumatori. La ristrutturazione non è istantanea, ma organizzata dagli imprenditori in un processo competitivo che è macchinoso e richiede tempo. In questo periodo di transizione, quando i lavori vengono distrutti nei settori gonfiati, il PIL tende a diminuire. Questo calo del PIL è solo un segno che è in corso una ristrutturazione necessaria. L'alternativa sarebbe produrre una quantità di alloggi come nel 2007. Se il PIL non calasse bruscamente, vorrebbe dire che il boom distruttore di ricchezza potrebbe continuare come negli anni 2005-2007.



Conclusione

L'austerità è una condizione necessaria per far riprendere il settore privato e arrivare ad una rapida ripresa. Il problema dell'Europa (e degli Stati Uniti) non è troppa austerità, ma troppo poca — o la sua completa assenza. Una caduta del PIL può essere un indicatore del fatto che è in corso una sana e necessaria ristrutturazione dell'economia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Questo articolo giunge al momento giusto. Infatti recentemente Il futuro premier Bersani, da buon socialista, si è recato a bruxelles a suggerire un singolare metodo per calcolare il deficit ufficiale che, a suo modesto avviso, non dovrebbe computare la cd "spesa per investimenti". Cosa non si fa per spendere.

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  2. Ciao Luca.

    Il paniere per calcolare l'inflazione docet. ;-)

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  3. Non resisto al commento, pur con uno scomodo. Ipad, ... bagus vota monti... Ma non è così semplice come dice l articolo, sia perché il pil sostiene il debito e è gli interessi e quindi lo spread (oramai frittata fatta) sia perché le risorse private le continuano a segare , non le liberano affatto, sempre per loro, e perché non ti fanno lavorare aumentando regolette infinite e favorendo il grande capitale internazionale. Attrarre investitori ė il modo più veloce, anche per creare un mondo di schiavi.
    L art Va bene come spiegazione iniziale dei concetti base, ma loro, i pianificatori, ne sanno una più del diavolo

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  4. Bersani ha anche proposto di dare un salario minimo a tutti i disoccupati. Improvvisamente cercare un lavoro non sarà più una priorità.

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  5. @ Luigi Valente: Credo che le due cose siano strettamente correlate poiché nel modus pensandi del vecchio trombone, assicurare un reddito minimo a tutti o quasi è da considerare investimento.

    @Francesco: anche se non è attinente al post voglio chidereti una cosa tu che sei un vero cultore della materia.
    Ragionando spesso di economia con i miei coetanei (e non) sento spesso opporre alle mie considerazioni apparentemente inconfutabili la tautologica risposta: " non è possibile perchè il libero mercato ha fallito tanto tempo fa", per poi ripropinarmi la solita disgustosa retorica sul quanto siano crudeli gli imprenditori e dannose le multinazionali ecc...Volevo sapere se tutta questa avversione per il mercato libero e concorrenziale è frutto di una spietata e graduale propaganda statalista oppure ci sono dei fondamenti storici reali.

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  6. Ciao gdbarc.

    >L art Va bene come spiegazione iniziale dei concetti base, ma loro, i pianificatori, ne sanno una più del diavolo

    Per questo motivo domani e Lunedì articoli col botto di Sibileau proprio su come lo zio Ben e lo zio Mario siano riusciti a far andare avanti la baracca.

    Stay tuned.

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    Ciao Luca.

    Ho affrontato questo discorso in un preciso articolo scritto tra l'altro da me: Quel tranquillo 1907 di paura. Comunque ci ritornerò sopra Sabato prossimo con un pezzo di Mises. E chi meglio di lui per spiegarlo?

    Stay tuned.

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  7. Ciao Luca

    http://archive.mises.org/18927/capitalism-has-failed/capitalism-has-failed/

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