Bibliografia

lunedì 31 dicembre 2012

Il 2012 in prospettiva

Ultimo giorno dell'anno, ottimo giorno per fare un riepilogo generale di quello che il 2012 ci ha portato. Verrà di seguito analizzato il lato economico della faccenda, invece per quanto riguarda il lato strettamente sociale (e delle conseguenze sortite dalle politiche centraliste) vi consiglio caldamente di dare uno sguardo a questo articolo di Bloomberg che fa un ottimo sunto della situazione: American Dreams Fades for Generation Y Professionals. L'entrata nel quinto anno della Grande Recessione, alimentata dalla salvaguardia di interessi privilegiati, sta trucidando il settore lavorativo sfornando quantità superiori di disoccupati che si ritrovano sulle spalle già un carico eccessivo di debito fondamentalmente impagabile. Le soluzioni fornite dagli stati continuano a seguire il solito adagio: "Più della stessa cosa," e come se non bastasse la classe accademica ancora sostiene questo percorso scellerato. La propaganda statalista ha attecchito nella maggior parte delle menti degli individui, ma infine non potrà far altro che soccombere di fronte ai suoi limiti. Cina, Europa, USA, tutti sono interconnessi in una rete fitta di distorsioni che infine faranno implodere le ultime vestigia di quello che era considerato il "sistema all'apice dello sviluppo dell'essere umano." Qualunque cosa accada, possa il nuovo anno essere in accordo con la vostra ricerca della felicità e... fate le vostre scommesse.
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di Martin Sibileau


«... Se si tassa una nazione fino alla morte, si distruggono i mercati dei capitali, si alimenta la sua disoccupazione, la si condanna ad una moneta costosa e si da liquidità alle sue corporazioni a costi stupidamente irrisori, ci si può aspettare un solo risultato: Default...»

Oggi voglio riassumere quello che è successo durante l'anno. In tutto il 2012 ho cercato di dedicarmi sia a sviluppi teorici sia a sviluppi pratici. Con un approccio Austriaco, ho discusso di molti argomenti macroeconomici (es. le strategie di Draghi, quello che può scatenare la fine dell'attuale sistema, le meccaniche di un ritorno all'oro, perchè ancora non c'è iperinflazione, ecc.). Cerchiamo di esaminare ulteriormente e brevemente ognuno di questi argomenti di cui ho parlato durante il 2012.



1. Non c'è stato alcun sdoppiamento: La zona Euro è agganciata al dollaro USA

Alla fine del 2011, quando il crollo del sistema bancario nella zona Euro (per gentile concessione di M. Trichet) stava trascinando con sé il resto del mondo, la Banca Nazionale Svizzera ha agganciato il Franco Svizzero all'Euro e la Federal Reserve ha esteso e deprezzato i suoi currency swap con la Banca Centrale Europea. Queste due misure – indirettamente – hanno accoppiato il destino degli asset nei bilanci delle banche della zona Euro con i bilanci delle banche centrali di Svizzera e Stati Uniti.

Come in ogni altro schema di Ponzi, quando l'anello più debole si rompe, la catena rischia di rompersi. Il rischio di una tale disgregazione, applicata all'economia, è nota come rischio sistemico o "correlazione ad 1." Dato che l'anello più debole (es. la zona Euro) è stato accoppiato alla catena della FED, il rischio sistemico globale (o la correlazione) è diminuito. A quanto pare, coloro che gestiscono un trading di concordanza in IG9 (ossia, investment grade credit index series 9) per una nota banca globale, non l'hanno capito. Ma sarebbe prematuro concludere che il concetto è stato infine compreso, perché ci sono troppi analisti e gestori di fondi che ancora interpretano la situazione attuale come un successo nell'eliminazione o nelle riduzione del rischio di coda. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Quello che chiamano rischio di coda, ovvero il crollo della zona Euro, non è un rischio "coda." E' la conseguenza logica della struttura istituzionale dell'Unione Monetaria Europea, che manca di un'unione fiscale e di un bilancio comune. Io non sono a favore di ciò, ma in sua assenza, pensare che il crollo sia un rischio di coda equivale a nascondere la testa sotto la sabbia. E pensare che, poiché le corporazioni e le banche della zona Euro hanno ora accesso a dollari a basso costo, la recessione non porterà al default, sarà un errore molto costoso. Nemmeno tali default potenziali sono un rischio di coda: Se si tassa una nazione fino alla morte, si distruggono i suoi mercati di capitali, si alimenta la sua disoccupazione, la si condanna ad una moneta costosa e si dà liquidità alle sue corporazioni a costi stupidamente bassi potete aspettarvi un solo risultato: il default. Il fatto che si agisca lanciando al problema più dollari provenienti dalla FED, non giustifica in alcun modo tale compiacimento.

A Gennaio, ho presentato un quadro analitico per visualizzare le dinamiche tra queste due zone monetarie. Ripresento il seguente grafico senza alcun commento, in quanto si spiega da sé:




A Febbraio, ho anticipato che la Banca Centrale Europea avrebbe infine avuto bisogno di mettere un minimo al valore del debito sovrano. Ci sono voluti circa sette dolorosi mesi per vedere questo esito, con l'annuncio dell'OMT. Con questo in mente, ho suggerito di non inseguire il rally azionario e ho avvertito che andare short sull'euro sarebbe stata una mossa dolorosa.



2. Manipolazione del mercato dell'oro

Fin dai miei anni presso l'Universidad de Buenos Aires, ricorderò sempre i professori J. M. Fanelli e Daniel Heymann, perché solevano pensare e continuano a pensare che i politici (in Argentina) non avevano altra scelta se non "manipolare" il prezzo del dollaro (contro il peso) per combattere l'inflazione. Il valore del dollaro, in pesos, era un segnale che modellava le aspettative per l'inflazione, secondo loro. Allo stesso modo, sono convinto che quelli al timone delle banche centrali del G7 credono che per modellare le aspettative sull'inflazione ed evitare lo scoppio della bolla obbligazionaria, devono manipolare il prezzo dell'oro. E questo è esattamente quello che hanno fatto (tramite gli swap, i contratti di locazione dei loro depositi a tassi inferiori di quelli di mercato), da quando Standard & Poor's ha declassato il rating sovrano degli Stati Uniti. Si sbagliano, naturalmente, e nel tempo si rivelerà una decisione costosa. La prova? Movimenti come il calo di $100/oz al momento dell'annuncio del secondo LTRO alla fine di Febbraio. Nessuno che vive coi prezzi di mercato scaricherebbe mai tanto oro in pochi secondi, figuriamoci farlo in maniera sostenibile e prevedibile, come spesso accade, tra le 10:00 e le 11:00. Sono convinto che se non fosse stata per questa manipolazione, l'oro avrebbe performato alla grande quest'anno. Ma quanto serio potrei apparire se discuto di un argomento contro-fattuale?



3. La liquidità non finanzierà le spese di capitale, ma i riacquisti di azioni e i dividendi

A Marzo, siamo stati forse i primi a suggerire che la liquidità in dollari della FED veniva utilizzata tramite gli swap per riacquistare azioni e distribuire dividendi piuttosto che per finanziare investimenti di capitale (Dico "forse" perché pochi giorni dopo David Rosenberg ha espresso la stessa opinione). Questo è un tipico risultato di repressione finanziaria. Le nazioni in repressione finanziaria generano imprese fallite di proprietà di ricchi. Il tempo ci dirà, ma fino ad ora i numerosi articoli hanno suggerito che sta prendendo piede questa tendenza (Eric Beinstein, di JP Morgan, mostra l'evidenza contraria nel suo ultimo rapporto Credit Markets Outlook). A causa di ciò, ho proposto come tema di trading: si dovrebbe acquistare il prodotto piuttosto che i produttori, che è una negoziazione vincente in ambienti inflazionistici. Pertanto, il suggerimento è stato quello di comprare oro, invece dei minatori d'oro.



4. Per difendere la propria moneta, la zona Euro ha distrutto i suoi mercati di capitali

(A questo punto, credo che non ci siano commenti necessari su questo punto, se non quelli presentati a Marzo.)



5. Il debito sovrano di una nazione posseduto da altre nazioni è motivo di preoccupazione

Ancora a Marzo, ho notato che la situazione del 2012 assomigliava a quella del 1931, poiché la Grecia e altri paesi periferici dell'UE devono sempre più denaro ad altri governi, al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Centrale Europea. Gli investitori privati sono stati spazzati via e, proprio come nel 1931 (quando la Francia, per motivi politici, permise al KreditAnstalt di andare in bancarotta), quando arriverà il prossimo piano di salvataggio, verranno richieste condizioni politiche che nessun investitore privato e razionale avrebbe mai richiesto.



6. La storia del Canada sarà diversa

Ad Aprile, ho detto che il contesto Canadese era diverso e che, invece di aspettarci un contagio dal sistema bancario al governo, in Canada dovremmo aspettarci il contagio dal governo al sistema bancario. Mi aspetto ancora che questo deterioramento verrà innescato da uno sviluppo esogeno (cioè, al di fuori del Canada) e la reazione del dollaro Canadese al tasso di disoccupazione rivisto il 7 Dicembre può dirci che questo punto di vista è fondato.



7. Settembre ha segnato uno spostamento tettonico

Non mi dilungherò sui punti di seguito. Ho già scritto molto a tal riguardo nel mese di Settembre (vedi qui, qui e qui), ma devo riepilogarli perché sono molto importanti per il prossimo anno. Questi punti, devo chiarire, rappresentano la mia migliore ipotesi, in quanto la condizione necessaria per la loro validità è che la Spagna e altri paesi periferici necessitanti di un piano di salvataggio ne richiedano uno e ricevano il sostegno della Banca Centrale Europea (BCE):

  • Il mercato farà arbitraggio sui tassi del centro Europa e su quelli della sua periferia, convergendo in un unico obiettivo di rendimento (con tassi Tedeschi più elevati).
  • Non saremo più in grado di parlare "del" tasso di interesse privo di rischio, quando ci riferiremo al rendimento sovrano degli Stati Uniti. Le aspettative sull'inflazione aumenteranno
  • Il dollaro Canadese non dovrebbe aumentare di molto rispetto al dollaro USA (cioè, sopra $1.04 per 1 CAD).
  • Il sostegno della BCE (vale a dire, acquisto di debito sovrano) genererà plusvalenze per le banche della zona Euro e trasformerà il debito sovrano rischioso in un prodotto-vettore (cioè, un asset il cui prezzo è principalmente determinato dagli interessi che rende piuttosto che dal suo rischio di default, perché questo rischio verrà rimosso dalla banca centrale)

Ciò implica che, in futuro, con l'OMT non sarà possibile la sterilizzazione a tassi bassi o tassi di deposito negativi presso la Banca Centrale Europea. Le banche richiederanno tassi elevati in cambio, se devono vendere il debito alla banca centrale.



Epilogo

Nel mio prossimo articolo, e probabilmente l'ultimo dell'anno, affronterò il tema del perché non abbiamo ancora visto un'elevata inflazione o un'iperinflazione e quello che è necessario, in generale, affinché questo fenomeno abbia luogo. L'articolo sarà dedicato a Peter Schiff. Cercherò di dimostrare che a differenza degli economisti Keynesiani, non solo alti tassi di interesse nominali sono compatibili con un'inflazione elevata, ma in realtà sono una condizione necessaria affinché si trasformi in iperinflazione. Questo è un paradosso per l'economia mainstream... e, proveniendo dall'Argentina, amo i paradossi.



Un'ultima osservazione sul metodo

Poiché il mio approccio ricade all'interno della scuola Austriaca, avrete notato che uso la prasseologia. ("Un teorema di una scienza prasseologica fornisce informazioni che sono derivati dal puro ragionamento; è il prodotto della logica pura senza l'assistenza di qualsiasi osservazione empirica," I. Kirzner). E' per questo che non trovate quasi nessuna statistica nei miei articoli. La mia avversione nei loro confronti è dovuta al sistema di contabilità nazionale utilizzato fino ad oggi, che è semplicemente una reliquia barbarica della dottrina mercantilista. Ma questa è una storia per un'altra volta... risolvo i problemi con semplici assiomi e testo la loro logica con le identità (es. bilanci). Gli economisti mainstream, invece, utilizzano equazioni. Di conseguenza, hanno bisogno di "torturare" le loro statistiche per dimostrare le loro proposte, perché sono induttivi. Io uso la deduzione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Che altro dire?
    Che la salute non ci manchi mai.
    Auguri forti a tutti i lettori libertarian dentro.
    Un grazie per tutto l'egregio lavoro a Francesco.
    Non so bene cosa ci attenda.
    Viviamo e vedremo e cerchiamo di sopravvivere qualsiasi cosa accada.

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  2. Ciao Andrea.

    Finché potrò sarò sempre in prima linea sotto il fuoco incrociato. :-)

    Per il momento speriamo che il prossimo anno ci porti notizie confortanti.

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  3. Buon 2013

    Propongo questa rilettura:
    http://www.caseyresearch.com/articles/doug-casey-morality-money

    E questa vignetta:
    http://www.economicnoise.com/wp-content/uploads/2012/12/obamabind.jpg

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