Bibliografia

giovedì 22 novembre 2012

Un Misterioso Enigma: Perché l'Inflazione E' Così Incompresa

Oltre al "fiscal cliff," c'è un'altra bomba a tempo che è pronta a detonare ma che i media mainstream paiono dimenticare: la bolla dei prestiti studenteschi. Come descritto in questo articolo precedente, "Ci sono ora circa $914 miliardi in prestiti studenteschi, e secondo i nuovi dati del Dipartimento dell'Istruzione il tasso di default per tutti i college è del 13.4%. Questo significa che ci sono default per circa $122 miliardi in prestiti studenteschi." I prestiti legati a questo settore saranno i nuovi subprime, innescando una crisi peggiore di quella già vista con la bola immobiliare (in questo caso la garanzia dietro i prestiti è la persona stessa). Ciò richiamerà in causa di nuovo lo zio Ben che dovrà mettere mano alle rotative per tentare di stabilizzare il più possibile le falle create in prima istanza dai suoi "rimedi" passati. Classe di asset dopo classe di asset i banchieri centrali saranno costretti ad intervenire solo per mantenere una parvenza di normalità mentre le loro azioni faranno peggiorare il panorama economico: svilimento della cartamoneta ed inflazione in peggioramento. Non posono stampare all'infinito, quel denaro lentmanete sta uscendo dalle riserve in eccesso e si riversa nell'economia più ampia. L'epitaffio del sistema a denaro fiat sarà il seguente, "L'inflazione Può Essere Gestita a Tavolino."
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di Richard W. Fulmer


Nel suo libro The Economic Consequences of the Peace, John Maynard Keynes osservò: "Non vi è mezzo più sottile e più sicuro per rovesciare l'attuale base della società, se non quello di svalutare la valuta. Il processo coinvolge tutte le forze nascoste del diritto economico sul lato della distruzione, e lo fa in un modo che nemmeno un uomo su un milione è in grado di diagnosticare."

L'inflazione — il processo attraverso cui la moneta viene svalutata — è difficile da diagnosticare perché è accuratamente protetta da un esercito di menzogne, molte promosse da Keynes stesso. Far rimanere il concetto nel mistero permette al governo di svalutare la sua valuta senza che i cittadini capiscano che sono sistematicamente derubati.

Nella sua General Theory of Employment, Interest, and Money, Keynes chiarì che capì l'inganno dietro all'inflazione come linea di politica: "La disoccupazione si sviluppa, potremmo dire, perché la gente vuole la luna; — gli uomini non possono essere impiegati quando l'oggetto del desiderio (ossia il denaro) è qualcosa che non può essere prodotto e la domanda per il quale non può essere facilmente soffocata. Non c'è rimedio se non quello di convincere la popolazione che il formaggio verde [il denaro fiat] è praticamente la stessa luna e ha una fabbrica di formaggio verde (ad esempio, una banca centrale) sotto il controllo pubblico."



Prezzi e Denaro

Forse il pezzo più efficace di disinformazione è stato quello di ridefinire l'inflazione come un aumento del livello generale dei prezzi di beni e servizi. Un aumento generale dei prezzi, tuttavia, è un sintomo potenziale dell'inflazione e non l'inflazione stessa — potenziale perché anche se una valuta viene inflazionata, i prezzi non necessariamente potrebbero aumentare.

L'inflazione non è altro che un aumento della quantità di moneta in circolazione rispetto alla domanda. Se il numero di dollari sul mercato supera la domanda e aumenta rispetto alla quantità di beni e servizi disponibili, il valore del dollaro cadrà ed i prezzi saliranno. Tuttavia, nel corso degli anni '20, anche se la quantità di moneta aumentò di quasi il 60%, i prezzi rimasero relativamente stabili perché la produttività crebbe in modo significativo durante lo stesso periodo, lasciando il rapporto dollaro/beni relativamente immutato.

Oggi alcuni prezzi sono aumentati (cibo e petrolio) mentre altri sono calati (computer e iPod), ma i prezzi non sono ancora cresciuti in proporzione all'aumento dell'offerta di moneta della nazione. In parte questo è dovuto alla nuova moneta parcheggiata nelle banche e nei conti della Federal Reserve (per le quali la FED paga interessi) e non va in circolazione, grazie alla normativa anti-crescita, alla spesa, e alle politiche fiscali del governo federale.

Un altro mito è che l'aumento dei salari o dei prezzi del petrolio causa inflazione. A prima vista sembra logico. Dopo tutto, energia e lavoro sono incorporati in tutti i beni e servizi, quindi se questi prezzi aumentano, anche i prezzi di tutti i beni e servizi devono salire, giusto? No.

Se c'è un numero fisso di dollari e il prezzo del petrolio sale, le persone o acquisteranno meno benzina oppure meno di qualcos'altro. Forse andranno a piedi o andranno in bicicletta o faranno carpooling o ridurranno i viaggi. O forse ridurranno le spese mangiando a casa più spesso o acquisteranno meno popcorn al cinema. Se i salari salgono, le aziende potrebbero aumentare l'automazione o semplicemente avere un minor numero di lavoratori. Prezzi più alti del petrolio e del lavoro, quindi, non causeranno un aumento generale dei prezzi. Piuttosto, altri prezzi caleranno poiché meno dollari verranno spesi per aggeggi e più per benzina e lavoro.



Il Mito di una Inflazione Gestibile

Le attuali sventure finanziarie del paese fanno esplodere un altro mito sull'inflazione: l'idea che un basso tasso di inflazione sia sostenibile e gestibile. Il problema è che il nuovo denaro (inizialmente) non si diffonde in tutta l'economia in modo uniforme, conservando intatta la complessa rete del mercato dei prezzi relativi. Invece, entra nel mercato in punti specifici. Dato che la Federal Reserve di solito inflaziona la moneta, espandendo il credito, il nuovo denaro tende a fluire verso cose come le case e le auto che sono sensibili ai tassi di interesse. In risposta, il capitale e il lavoro si spostano nelle industrie edili ed automobilistiche. Quando la FED chiude il rubinetto, però, la domanda crolla e vengono licenziati i costruttori ed i lavoratori nel settore automobilistico. L'economia non si riprenderà completamente fino a che il capitale ed il lavoro, che sono stati investiti improduttivamente nella costruzione di case e nella produzione di auto, non verranno re-impiegati in aree più sostenibili.

Keynes riteneva che uno dei principali ostacoli alla ri-occupazione, a seguito di un bust, erano i salari "viscosi." L'aumento della disoccupazione potrebbe indicare che i salari sono generalmente troppo alti e devono calare prima che altre persone possano essere assunte. Il problema è che i lavoratori ed i sindacati combattono le diminuzioni salariali ed anche le aziende tendono a resistervi a causa del loro impatto sul morale dei dipendenti. Keynes sosteneva che inflazionando la moneta, i salari nominali sarebbero potuti rimanere alti, mentre i salari reali (potere d'acquisto) sarebbero diminuiti, rendendo più economico il lavoro. Per far funzionare tutto questo, però, i lavoratori dovevano restarne all'oscuro — cosa che possibilmente spiega gli sforzi di Keynes per offuscare la faccenda. Non appena i lavoratori capirebbero l'inganno, richiederebbero aumenti al costo della vita e la festa finirebbe. Questo è esattamente quanto è successo: COLA (aumenti al costo della vita, ndt) non è solo una bibita frizzante nota ad una grande fascia di lavoratori, essendo da tempo diventata una caratteristica standard nella maggior parte dei contratti di lavoro.

Ci sono altre difficoltà in questo gioco delle tre carte. In primo luogo, aggregare tutti i lavoratori in un calderone chiamato "lavoro" è di per sé problematico. Se il tasso di disoccupazione aumenta, alcuni salari possono effettivamente essere troppo alti. Eppure, nonostante gli alti tassi di disoccupazione di oggi, ci sono decine di migliaia di posti di lavoro per ingegneri, contabili, saldatori e macchinisti in tutti gli Stati Uniti. Il problema è una corrispondenza sconnessa tra le competenze richieste e le competenze disponibili, e questa disparità non può essere sanata con la manipolazione della valuta. Inoltre, la manipolazione della valuta incide in ultima analisi sull'intera economia; non può essere strettamente focalizzata solo su quei settori in cui i salari sono troppo alti.

Anche se i Keynesiani tendono a respingere la tesi Austriaca, secondo cui l'inflazione inizialmente non fa aumentare i prezzi in modo uniforme, la "cura Keynesiana ai salari viscosi" dipende precisamente dal nuovo denaro che scorre nell'economia tanto da far calare il salario reale dove era troppo elevato, mentre lo fa restare uguale (anche se nominalmente è aumentato) dove prima stava bene. La cura richiede che il nuovo denaro immesso nell'economia debba influenzare i prezzi con una selettività quasi magica. I prezzi che le aziende possono chiedere per i loro prodotti devono salire mentre i costi, compresi i costi del lavoro, devono rimanere inalterati. (Se i costi di un'azienda dovessero aumentare mentre i prezzi che potrebbe richiedere rimanessero gli stessi, difficilmente ci si potrebbe aspettare che espanda la produzione ed assuma nuovi dipendenti.) Non accade niente di magico se i prezzi di un'azienda sono i costi di un'altra.

Al contrario, gli Austriaci ritengono che il nuovo denaro non porterà ad un aumento generale dell'occupazione, ma ad un cambiamento nel mondo del lavoro da alcuni settori dell'economia ad altri. Inoltre, sostengono che questo cambiamento sarà sostenuto solo fino a quando la nuova moneta continuerà a fluire. Quando i soldi smetteranno di scorrere, la bolla scoppierà e verranno esposti gli investimenti improduttivi causati dalla manipolazione monetaria.

Il formaggio verde non è tanto la luna quanto i dollari fiat non sono risparmi reali. Se così non fosse, lo Zimbabwe, il cui tasso di inflazione mensile ha raggiunto quasi 80 miliardi per cento nel 2008, avrebbe avuto una ricchezza da qui al Mare della Tranquillità.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


15 commenti:

  1. 2Ottimo articolo come sempre. La gente ancora non si rende conto di cosa è l'inflazione.
    Ti chiedo se possibile, scusa l'OT, ma che cmq in un qualche modo merita una discussione, un commento a questo articolo sul Giappone. Ciao e grazie del lavoro.
    http://keynesblog.investireoggi.it/il-giappone-fara-la-fine-della-grecia-i-numeri-che-smentiscono-zingales/

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  2. ottimo. e dunque? finche l inflazione va su bolle e non omogenea su prezzi, peggio solo per i bollisti. si paga il prezzo a turno, ma tutto sommato. il che mi pare è quello che suggerisce krugman. certo, pannicelli caldi,ma lo scenario è questo. ma un ottimo commento di un utente all interessantissimo link che ci ha inviato andrea qualche giorno fa sulla struttura finanziaria mondiale ed il diverso e piu forte ruolo dello shadow banking nell area usa, diceva che l america non riusciva ad inflazionare abbastanza pur avendone tutto l interesse. questo apre altri orizzonti. krugman propone l inflazione per ripianare nella societa le perdite del settore bancario ombra e rigolamentarlo. ma non ci si riesce perche i settori sono cugini e le banche devono ripianare prima le perdite di famiglia, non possono dare alle persone. ecco perche in usa si vuole l inflazione, mentre in europa dove l a crescita dell offerta di moneta poggia sul sistema bancario tradizionale, con corsa ai depositi in caso d inflazione, si cerca la deflazione e l atterraggio morbido (sempre da quel commentatore). non secondario, inflazionando non ripagano il debito. il sistema dele bolle dev essere continuo per vendere al mondo qualche cosa e ricomprarlo alla meta. ma sono un po in difficoltà. quindi se non riescono, ci stanno due alternative: provare a creare un inflazione che ricada sui prezzi in generale (ecco il link di francesco qualche giorno fa su inflazione 1000% controllata) o default. escluderei quella che alcuni chiamano bolla sull oro, perche seppure inquello che penso potra essere un paniere, l oro sara solo uno dei beni (magari col gas e petrolio, per cui escluderei il traguardo paritario11000; daltra parte si fa fracking apposta, e di oro ne usa ne cina ne hanno abbastanza. in piu nel paniere vanno sempre contate, diciamo nel paniere ombra, le portaerei) ora siamo ancora troppo in bolla fiat.
    tutto cio se non mi fugge qualcosa, come al solito "se non erro".
    di sicur ancora siamo all inizio delle danze.
    aspettiamo serenamente i prossimi eventi di questo fantastico reality.

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  3. Ciao buf.

    Sono davvero fantastici quelli di Keynesblog: avanti tutta e se la realtà dice cose diverse non ce ne frega niente. Una sana risata risolleva la giornata. :)

    Allora, Il Giappone ha più del 95% del debito pubblico in mano ai Giapponesi e inoltre ha una moneta, lo yen, che la Banca Centrale Giapponese può inflazionarla a piacimento (comprando ad es. bond dello stato giapponese).

    Il Giappone, quindi, può metterla in culo più facilmente ai suoi cittadini perché potrebbe decidere domani di tassare i Giapponesi per 10 e poi restituire quei 10 ad altri Giapponesi (quelli che hanno i bond dello stato). E' sostenibile? Boh?!?

    In realtà, il discorso poggia le sue basi su un parametro fondamentale: la zombificazione. Finché il bacino dei risparmi reali è in crescita, l'economia può ancora crescere nonostante la presenza di distorsioni all'interno del suo tessuto economico. Ma se le distorsioni vengono perseverate e non vengono fatte liquidare dal mercato, esse dreneranno maggiore vitalità dal bacino dei risparmi reali. Infatti, il Giappone è finora riuscito a rimanere a galla perché, nonostante la banca centrale abbia fatto di tutto per sostenere gli investimenti improduttivi, le attività produttive Giapponesi (es. Keiretsu) hanno avuto ancora accesso al bacino dei risparmi reali.

    Ciò però è sbiadito nel corso del tempo, perché i pianificatori centrali hanno preferito aumentare il loro raggio d'azione spiazzando di conseguenza il settore privato. Il governo ha iniziato a inglobare più risorse andando ad intaccare la salute del bacino dei risparmi reali, con conseguente impoverimento dell'economia Giapponese.

    Infatti, la situazione del Giappone è ben descritta da questo breve passaggio di Selgin:

    "Our governments chose to keep bad banks going and that is why quantitative easing has proven a failure. Quantitative easing failed because almost all the new money the government created has gone to shore up the balance sheets of irresponsible bankers. Now those banks sit on piles of idle cash while other businesses starve or cannot get started for want of credit."

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  4. Ciao gdbarc.

    >aspettiamo serenamente i prossimi eventi di questo fantastico reality.

    Tipo questo? :'D

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  5. francesco, ecco, ci avevo pensato mentre scrivevo come altro possibile orizzonte ma me l'ero poi scordata. rimozione, perche è la cosa che mi fa piu paura. anche data la demagogia che la supporta. significa, come sappiamo, dittatura. se va bene wiemar, e quindi dittatura rinviata. ma arepubblica sono cosi ignoranti e pazzi o, come credo, lo fanno apposta?

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  6. mmmm.....o forse appunto teoria organica che serve come scusa sociale agli usa per creare quella grande inflazione che non stanno riuscendo a fare, neanche con gli anticonvenzionali strumenti Q.E.
    ma in usa è furbizia, da noi dittatura, avvezzi come siamo.
    e la cosa bella, è che piu gli usa fottono, piu l europa applaude. forse lo faranno, e ciao al debito estero. ma prima, appunto, cracking e reindustrializzazione.
    non possono non saperlo, uno che studia economia, come galbraith, non puo non saperlo. se è credito dello stato è debito dei sudditi. o sono fascio-comunisiti o lo fanno apposta.

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  7. e scusate se imperverso ma ho scordato l altra loro arma: l incremento demografico per immigrazione, il calcio al barattolo della piramide. si prevedono nel 2050, 100mil in piu di americani. li hanno spazio ed è risorsa. qui tra densita elevata e diritti sociali è un problema

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  8. Una notizia che potrebbe interessare visto che prima si parlava di Giappone: Fitch declassa il rating di Sony Japan a spazzatura

    Per quanto mi riguarda, considero Repubblica alla stregua di Mad Max... ma più trash. Oltre all'economia, anche negli affari esteri ci danno dentro con la fantasia.


    >e la cosa bella, è che piu gli usa fottono, piu l europa applaude. forse lo faranno, e ciao al debito estero. ma prima, appunto, cracking e reindustrializzazione.

    La realtà è ben diversa da quella che ci raccontano. Questo vale sia per l'inflazione, sia per qualsiasi altra discussione legata allo stato. I trucchi per ricordarci che lo stato è "buono" vengono persistentemente messi in campo, e con scuse sempre più bislacche (es. redditest).

    Il loro compito è far continuare a girare la giostra. Ormai non si tratta di status quo o di sopravvivenza. E' disperazione.

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  9. craking è fracking. mi fa l autocorrezione e non me ne accorgo

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  10. Ecco cosa produce l'inflazionismo senza limiti e la sconsideratezza dei pianificatori centrali: Produttività, Istat: in 20 anni solo +0,5% annuo.

    Questo paese non è morto, è STRAmorto.

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  11. Incredibile, cioè volete farmi credere che quelli di Keynesblog sostengono che il debito detenuto dai cittadini non è vero debito??? perché questo è quello che ho capito leggendo il post di Buf.

    Luca Giagnoni

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  12. Domanda semplice; Ma quando la bolla trasferisce il credito in settori che da soli non sopravvirebbero gli attori in questi settori non potrebbero usare questi soldi come un prestito e migliorare le loro prestazioni per poi resistere al crollo successivo?

    Voglio dire, non è possibile resistere ad un boom-bust?

    Tomas

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  13. Ciao Luca.

    Parli dei crediti vantati dal governo Giapponese?

    Quello che secondo me emerge prorompente, ed è il messaggio che spesso veicolano i Keynesiani, da quell'articolo è che "nonostante la mole di debito detenuta dallo stato Giapponese esso sta meglio perché ha una moneta sovrana, lo yen; per questo non potrà fare la fine della Grecia."

    Una conclusione sballata. Poiché questo equilibrio è dannatamente fragile e basterebbe un misero aumento di qualche punto percentuale dei rendimenti obbligazionari per mandare in vacca il sistema statale Giapponese. Poi se ci mettiamo dentro la demografia le risate aumentano...

    ***

    Ciao Tomas.

    Gli attori economici reagiscono ai segnali di mercato. Bassi tassi di interesse vogliono dire che l'abbondanza di fondi mutuabili rende determinati investimenti possibili rispetto a prima, prendere in prestito denaro conviene perché costa meno.

    Purtroppo non sappiamo in precedenza quali investimenti saranno produttivi, quindi è fondamentale avere tassi di interesse (uno tra i tanti segnalatori economici) non ostacolati. Ma, ahimé, la nostra situazione è diversa poiché c'è un ente centrale in grado di influenzarli. In questo modo vengono falsati i segnali: è come se ad un incrocio i semafori segnassero tutti verde.

    Qualcuno insospettito da ciò potrebbe fermare la macchina e vedere cosa succede. Questo è quello che è successo nel 2007 quando le famiglie Americane hanno iniziato a correggere il tiro prima delle corporazioni. Cioè, hanno capito che una recessione era imminente.

    In un panorama a denaro fiat come il nostro, bisognerebbe resistere al boom piuttosto che al bust. Quest'ultimo è un processo correttivo che spazza via gli errori commessi in precedenza, ovvero, manda falliti quegli investimenti che in realtà non erano sostenibili facendo una selezione sana (quando lasciato libero di agire) di quelle entità gradite ai consumatori.

    Più si lascia libero il mercato di agire in questi casi, minore sarà il dolore percepito.

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  14. @Francesco Simoncelli

    Ma quindi pensi che neanche uno studioso della scuola austriaca riuscirebbe a resistere a questo ciclo?

    Tomas

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  15. Ciao Tomas.

    La spiegazione di questo ciclo si ebbe con il libro The Theory of Money and Credit di Mises, in cui egli affermava che quando una banca centrale abbassa artificialmente i tassi di interesse, essa causa distorsioni nel settore dei beni capitali e nella struttura della produzione. Quando vi sono investimenti improduttivi, e una recessione è necessaria per correggerli e liquidarli.

    Quindi, quello che lo studioso Austriaco è "chiamato" a fare è studiare l'interazione delle persone, e attraverso gli strumenti forniti dalla teoria Austriaca individuare le problematiche che impediscono una sana e libera interazione tra gli attori economici. E' stata questa linea di ragionamento che ha portato molti seguaci della scuola Austriaca a prevedere la bolla immobiliare e ad avvertirne dei disastrosi effetti se lasciata progredire mediante la spinta della banca centrale.

    Come disse Bastiat: "Il cattivo economista persegue un piccolo bene presente a cui farà seguito un male ben peggiore, mentre il vero economista persegue un bene futuro a rischio di un piccolo male presente."

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