da Washington's Blog
Mentre il GOP sta attaccando (e i Democratici difendendo) l'amministrazione Obama accusata di connessione con l'omicidio dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, c'è una storia più profonda.
Certo, fa impressione che il Dipartimento di Stato non abbia mai richiesto supporto o che le persone, come il Tenente Colonnello Anthony Shaffer, sostengono che il Presidente Obama abbia personalmente osservato in tempo reale gli attacchi tramite i video dei droni che sorvolavano il consolato di Bengasi.
Ma queste affermazioni possono solo essere avanzate – e tutto il casino che c'è dietro ha solo senso – se viene dapprima esposta la storia sottostante.
Molti Terroristi Siriani Vengono dalla Libia
L'opposizione sostenuta dagli Stati Uniti che ha rovesciato Gheddafi in Libia era in gran parte composta da terroristi di Al Qaeda.
Secondo un rapporto del 2007 del West Point’s Combating Terrorism Center, la città Libica di Bengasi è stata uno dei quartier generale di Al Qaeda – e di basi per l'invio di combattenti di Al Qaeda in Iraq – prima della caduta di Gheddafi:
L'Hindustan Times ha riferito lo scorso anno:
"Non c'è dubbio che la succursale Libica di al Qaeda, il Libyan Islamic Fighting Group, sia una parte dell'opposizione," ha detto all'Hindustan Times Bruce Riedel, ex-ufficiale della CIA e uno dei maggiori esperti di terrorismo.
E' sempre stato il più grande nemico di Gheddafi e la sua roccaforte è Bengasi.
Al Qaeda è oggi in gran parte in controllo della Libia. In effetti, una volta che Gheddafi è stato rovesciato sono state trasportate nel palazzo di giustizia di Bengasi bandiere di Al Qaeda.
(Tra l'altro, Gheddafi era sul punto di invadere Bengasi nel 2011, 4 anni dopo che la relazione di West Point diceva che Bengasi era un covo di terroristi di Al Qaeda. Gheddafi sosteneva – giustamente – che Bengasi era una roccaforte di Al Qaeda e una fonte principale della ribellione Libica. Ma gli aerei della NATO lo hanno fermato, e hanno protetto Bengasi.)
La CNN, il Telegraph, il Washington Times, e molte altre fonti ufficiali confermano che i terroristi di Al Qaeda provenienti dalla Libia hanno sin da allora inondato la Siria per combattere il regime di Assad.
Le fonti ufficiali confermano anche che l'opposizione Siriana è in gran parte composta da terroristi di Al Qaeda. Vedere questo, questo, questo, questo, questo, questo, questo, questo, questo e questo.
Gli USA hanno armato l'opposizione Siriana sin dal 2006. Il governo Libico post-Gheddafi è anch'esso un grande finanziatore e fornitore di armi dell'opposizione Siriana.
La Vera Storia a Bengasi
Questo ci porta all'omicidio dell'ambasciatore Stevens ed alle dimissioni improvvise del capo della CIA David Petraeus.
Il Wall Street Journal, il Telegraph ed altre fonti confermano che il consolato Americano a Bengasi era principalmente utilizzato per una operazione segreta della CIA.
Si dice che la presenza Dipartimento di Stato a Bengasi "forniva copertura diplomatica" per la missione precedentemente nascosta della CIA. (WND sostiene che non era un vero e proprio consolato.)
Reuters sottolinea che la missione della CIA doveva trovare e riacquistare armi pesanti saccheggiate dagli arsenali del governo Libico.
Business Insider riporta che Stevens poteva essere collegato con i terroristi Siriani:
C'è una crescente evidenza che gli agenti degli Stati Uniti — in particolare l'ambasciatore ucciso Chris Stevens — fossero come minimo a conoscenza dell'arsenale di armi pesanti che si spostava dalla Libia ai jihadisti ribelli Siriani.
Nel Marzo 2011 Stevens è diventato il collegamento ufficiale USA con l'opposizione Libica legata ad al-Qaeda, lavorando direttamente con Abdelhakim Belhadj del Libyan Islamic Fighting Group — un gruppo che ora si è sciolto, con alcuni combattenti che hanno partecipato all'attacco che è costato la vita a Stevens.
Nel Novembre 2011 il Telegraph ha riferito che Belhadj, in qualità di capo del Consiglio Militare di Tripoli, "ha incontrato i leader del Free Syrian Army [FSA] a Istanbul ed al confine con la Turchia" in uno sforzo del nuovo governo Libico per fornire armi e denaro alla crescente ribellione in Siria.
Il mese scorso il Times di Londra ha riferito che una nave Libica "ha portato la più grande partita di armi in Siria... ha attraccato in Turchia." La spedizione pesava 400 tonnellate e comprendeva SA-7, razzi artigianali e granate a propulsione.
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Reuters riporta che i ribelli Siriani hanno utilizzato tali armi pesanti per abbattere elicotteri e aerei da combattimento Siriani.
Il comandante della nave era "un Libico di Bengasi e il capo di un'organizzazione chiamata Libyan National Council for Relief and Support," che è stata presumibilmente istituita dal nuovo governo.
Ciò significa che l'ambasciatore Stevens aveva solo una persona — Belhadj — tra lui e l'uomo di Bengasi che ha portato armi pesanti in Siria.
Inoltre, sappiamo che i jihadisti sono i migliori combattenti nell'opposizione Siriana, ma da dove vengono?
La settimana scorsa il Telegraph ha riferito che un comandante FSA li ha chiamati "Libici" quando ha spiegato che la FSA non "vuole qui questi estremisti."
E se il nuovo governo Libico stava inviando combattenti Islamici esperti e 400 tonnellate di armi pesanti in Siria attraverso un porto nel sud della Turchia — un accordo mediato dal contatto principale Libico di Stevens durante la rivoluzione Libica — allora i governi della Turchia e degli Stati Uniti sicuramente ne erano a conoscenza.
Inoltre c'era una sede della CIA a Bengasi, localizzata a 1.2 miglia dal consolato Americano, usata principalmente come "base per raccogliere informazioni sulla proliferazione di armi saccheggiate dagli arsenali del governo Libico, tra cui missili terra-aria"... e che le sue caratteristiche di sicurezza "erano più avanzate di quelle della villa in affitto dove Stevens è morto."
E sappiamo che la CIA ha consegnato armi ai ribelli in Turchia meridionale. La questione è se la CIA sia stata coinvolta nel consegnare le armi pesanti dalla Libia.
In altre parole, l'ambasciatore Stevens potrebbe essere stato un giocatore chiave nello schieramento dei terroristi Libici e delle armi per combattere il governo Siriano.
Anche altre fonti sostengono che il consolato Americano a Bengasi sia stato principalmente utilizzato per un'operazione della CIA per l'invio di combattenti e di armi in Siria.
Molti hanno ipotizzato che – se non sono state adottate le normali misure di sicurezza per proteggere il consolato di Bengasi o per salvare l'ambasciatore Stevens – è stato perché la CIA stava cercando di mantenere un profilo estremamente basso per proteggere la sua copertura come una normale operazione del Dipartimento di Stato.
Perché il Capo della CIA David Petraeus Ha Improvvisamente Dato le Dimissioni?
Il capo della CIA David Petraeus si è improvvisamente dimesso, ammettendo una relazione extra-coniugale. Questa potrebbe essere la vera spiegazione, dato che le mansioni di alto livello dei capi dell'intelligence potrebbero compromettere la sicurezza nazionale.
Ma i tempi delle dimissioni di Petraeus diventano più interessanti una volta che si viene a sapere che la prossima settimana avrebbe dovuto testimoniare sotto giuramento davanti le commissioni del Senato e della Camera per quanto riguarda il consolato di Bengasi.
Molti ipotizzano che non fosse una relazione extra-coniugale – ma il desiderio di evitare di testimoniare su Bengasi – vera ragione per improvvise dimissioni di Petraeus.
Il Quadro Generale
Qualunque fosse lo scopo dell'attività della CIA a Bengasi – e qualunque sia il motivo reale per le dimissioni del capo della CIA – la chiave è la nostra politica estera.
Per decenni, gli Stati Uniti hanno sostenuto i terroristi per fini geopolitici.
Il governo Americano ha costantemente progettando un cambio di regime in Siria e in Libia per 20 anni, e sognava un cambio di regime – con il terrore dei false flag – per 50 anni.
Obama ha semplicemente ridefinito la "guerra al terrore" di Bush e dei Neocon come una serie di guerre umanitarie.
E gli Stati Uniti ed i suoi alleati faranno di tutto per far cadere l'Iran... e stanno sistematicamente cercando di sabotare gli alleati dell'Iran per isolarlo e indebolirlo.
Gli Americani dovrebbero chiedersi se è questo quello che vogliamo...
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
"We are like passengers on the Titanic ten minutes after its fatal encounter with the iceberg: though our financial system seems unsinkable, its reliance on financialization has already doomed it.
RispondiEliminaWe cannot know when the Central State and financial system will destabilize, we only know they will destabilize. We cannot know which of the State's fast-rising debts and obligations will be renounced; we only know they will be renounced in one fashion or another.
The process of the unsustainable collapsing and a new, more sustainable model emerging is called revolution.
In the shared imagination, the word conjures up images of violent overthrow of a political order. In this book, revolution describes a blossoming of understanding so profound that it leads to the peaceful transformation of our social order, economy and culture.
Our distance from concentrations of wealth and power does not render us powerless; we become powerful when we renounce the lies and complicity that enable the Status Quo's doomed dominance.
History is not fixed; it is in our hands. We cannot await a remote future transition to transform our lives.
Revolution begins with our internal understanding and reaches fruition in our coherently directed daily actions in the lived-in world. It?s easy to confuse faith and political ideology. We resist changing our understanding, as we experience this transition as instability.
But changing our minds does not require changing our faith; rather, the firmness of our faith in our Creator, in truth, in our ability to help others and prevail is the bedrock that gives us the discipline and resolve to confront the brutally unwelcome facts of our circumstances and make coherent plans accordingly."
Resistance, Revolution, Liberation
molto è vero, tuttavia una grande massa comprende le ragioni istintivamente, emotivamente ma non le elabora con un processo profondo nè emotivo né intellettuale. do conseguenza la "rivoluzione", come in astronomia, ci fa fare un giro e ci riporta al punto di partenza. magari, quando va bene, un anello di espansione di consapevolezza più in là. ma questa è spesso una valutazione sulla pienezza del bicchiere. l'instabilità, o la crisi, può essere occasione, ma ci vuole sforzo e non tutti lo fanno. altrimenti, dopo millenni, dovremmo stare almeno un po piu avanti, no? ecco perchè la liberta è un processo individuale. potremmo definire il dalai lama persona non libera? è piu libero il dalai lama, con la sua ascesi dai bisogni e le sue consapevolezze, anche se non puo entrare in tibet, od un silvione che, pur pieno di soldi, appena vede una femmina perde qualsiasi ritegno e decoro personale? la liberta è in fondo lo sviluppo dell essere umano nella sua profondita. percio ognuno è libero ad un grado ed in un modo diverso da quello di ciascun altro. un filosofo illuminista, se non erro mercier, disse che la politica era in verita molto poco importante rispetto agli avvenimenti veramente importanti delle nostre vite. a parte dittature sanguinarie (e fiat money?), aveva ragione. tornando all articolo, invece un breve commento mi pare dica tutto: gli americani hanno spesso fatto errori tattici, ma non è mai stato un grave problema, basta continuare a bombardare anche dopo. e nonostante tutto sono ancora i meno cattivi. anche se a me piacevano gli indiani
RispondiEliminaHello Charles.
RispondiEliminaI think you are the one who write on "Of Two Minds," if it so I'm very happy to see you here because I daily follow your bolg posts (even on ZeroHedge).
Anyway, nice comment. Changing our mind isn't easy, many have built a life on some particular mental settings (i.e. Keynesian economics) so it's hard that they will change their minds. Even if they are wrong, they will not accept it because they had to realize that they have wasted an entire life on wrong ideas.
Even now that Argentina is falling apart, there are people who claim that Argentina is an example to follow (i.e. MMT-ers). Until the central state doesn't collpase, we will have a rising crowd who will justify its terrible actions.
We must continue our "job" and inform as many as possibile to leave this Kabuki theater when the time will come. How? By saying: "We told you so, and we told you why."
Ciao gdbarc.
RispondiEliminaBel commento. Io aggiungerei solo un altro tassello: lo stato ha espropriato la nostra umanità, disumanizzando le persone inculcando loro una mente servile e rendendole potenzialmente inermi. Ecco perché quando assistiamo a degli individui vessati a morte dal fisco, e devono denunciare il loro disagio, essi iniziano quasi sempre con la premessa: "Pagare le tasse è giusto..." Questa forma mentis è stata poi cementata dal welfare.
L'individuo si denuda della responsabilità personale di provvedere come desidera al proprio futuro e di proteggersi contro gli eventi avversi della vita e la delega allo stato. Assistiamo quindi ad una sorta di scambio illusorio: meno libertà e meno capacità di giudizio etico in cambio di più diritti. Più potere ed invasività in cambio di più oneri per gli stati (nel lungo termine insostenibili).
in un breve, chiaro ed agile libretto, "5 conferenze sulla psicoanalisi" freud, parlando del controllo dell es attraverso i dettami del superio, mediati dall io, concludeva che non si puo rinunciare totalmente ai propri impulsi, anche distruttivi, che in pur minima parte devono essere comunque soddisfatti. e che nella ricerca di un equilibrio personale e sociale, l essere umano ha rinunciato ad un po di liberta in cambio di un po di sicurezza. verrebbe da dire che è così, ma che poi l essere umano è stato raggirato. e lo stato sociale è stata la formula magica, la piu sottile forma di domino intellettuale mai realizzata, attuata col consenso dei dominati. e che genera, come da articolo sui demoni, rancore, delazione e conflitti interpersonali. la definirei la resurrezione incontrollata dell es nella sua forza distruttiva, mal canalizzata verso il proprio simile vicino, che riemerge sotto il superio del politically correct e della falsa promessa redistributiva
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