Bibliografia

martedì 20 novembre 2012

La Strada per l'Inferno E' Lastriacata di...

Ormai ogni bollettino riguardante lo stato economico dell'Italia è un massacro. Ieri l'Istat ha rilasciato lo stato del fatturato dell'industria Italiana a Settembre: un quadro pessimo, ma la demenza senile di chi siede ai posti di comando continua a blaterare su una presunta "ripresa" imminente. Ma ciò che ancora sconvolge è l'ammontare di debito pubblico che ancora continua ad accumularsi: 126.1% del PIL, quasi a €2 bilioni. Il debito Italiano è stato uno strumento dell'irresponsabilità politica, usato per fini clientelari e per distribuire favori. Fino ad oggi si è agito solamente sul disavanzo del paese, cercando di stare al passo con le spese dello stato senza tagliare le spese; non basterà qualche anno di avanzo primario. Lo sforzo per arrivare a questo risultato, o arrivare ad un pareggio di bilancio, dovrebbe ridurre il carico di interessi sul debito e permettere allo stato di non utilizzare più l'indebitamento come fonte di finanziamento. Ma una cosa è che questo accada con una spesa che incide per circa il 55% sul PIL, un altro con una spesa che incide per il 30% sul PIL. Aumentare le entrate e non tagliare le uscite spiazza il settore privato, riducendo la capacità produttiva del mercato. Lo stato Italiano spende troppo, quindi la vendita di asset dovrebbe essere un obiettivo primario per ridurre interessi e peso del debito pubblico, altrimenti l'impoverimento dell'economia, la fuga di investimenti e il consumo in picchiata decreteranno la morte economica di questo paese.
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di Bill Bonner


Per migliorare il mondo serve denaro. Quando lo si possiede, gli sforzi saranno più o meno fruttosi. Ma quando non se ne ha la disponibilità e si deve cambiare il mondo ricorrendo al credito, cosa succede?

John Maynard Keynes rivoluzionò la professione economica agli inizi del XX secolo. Egli, più di chiunque altro, la trasformò da rifugio per osservatori e filosofi a compattissima falange per uomini d’azione. Eppure, la grande intuizione di Keynes, come tutte le indicazioni utili dell’economia, era basata su una storia con una morale.

Si narra, nel Libro della Genesi, che il Faraone ebbe un sogno. Stava in piedi vicino al fiume. Da esso uscirono prima 7 vacche grasse e poi 7 vacche magre che mangiarono quelle grasse. Un sogno simile coinvolgeva le spighe di grano, dove quelle buone venivano divorate da quelle sottili.

Il Faraone ne rimase turbato. I suoi interpreti dei sogni erano perplessi. Così, gli inviarono l’Ebreo che si diceva fosse bravo in questo genere di cose — Giuseppe. Il Faraone descrisse quello che era successo nei suoi sogni. Senza batter ciglio, Giuseppe gliene chiarì il significato. Le 7 vacche grasse e le spighe di grano buone rappresentavano anni favorevoli, con raccolti abbondanti. Le 7 vacche magre e le spighe di grano sottili simboleggiavano anni di carestia. A Giuseppe non fu richiesto un parere, ma questi dispensò, comunque, un consiglio: il Faraone avrebbe dovuto mettere in atto una politica economica anticiclica: tassare il 20% della produzione nel corso degli anni dell’abbondanza, così da  trovarsi del grano da vendere quando la carestia si sarebbe abbattuta . La Genesi (41, 53-57) ci racconta quel che accadde dopo:
[...] poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d’Egitto  e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l’Egitto c’era il pane. Poi tutto il paese d’Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà».  La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.”

Si potrebbe desumerne che gli investitori privati avrebbero svolto un lavoro più efficiente, a scopo di lucro, comprando grano a prezzi bassi quando i raccolti traboccavano dai magazzini, al fine di rivenderlo a prezzi elevati quando questi scarseggiavano.  Appare, ad ogni modo, superfluo disquisire sul racconto Biblico. In fondo, appare fin troppo verosimile.

Keynes avanzò la semplice idea secondo la quale i governi moderni dovrebbero agire come il Faraone: conducendo politiche fiscali e monetarie anticicliche. Negli anni dell’abbondanza, dovrebbero immagazzinare eccedenze; in quelli di magra, dovrebbero aprire le porte dei granai, consentendo alla gente di sfamarsi. Questo sembra abbastanza ragionevole, fintantoché non si riesce ad appurare che i governi moderni non gestiscono avanzi, ma solo deficit. Gli Stati Uniti non registrano un avanzo reale (senza includere i pagamenti della Previdenza Sociale) dal 1969. Sono 43 anni che le porte del granaio sono spalancate. Non a caso, è possibile guardare dentro, senza trovarci nulla. Ad eccezione degli I.O.U. (“I owe you”, titolo di credito, NdR). Anziché immagazzinare grano negli anni di vacche grasse, i federali l’hanno trangugiato fino all’ultima spiga. E oltre. Ora che arrivano gli anni di carestia, non dispongono di un chicco di grano.

Questa potrebbe essere la fine della storia. Ma non lo è. Gli economisti sostengono che i federali possono imbastire una politica faraonica persino con i loro cesti vuoti. Come? Prendendo in prestito i soldi e, in casi estremi… stampandoli. Probabilmente mi starete anticipando, cari lettori. Vi starete chiedendo se ciò poteva essere immaginato nell’Antico Egitto: il Faraone avrebbe potuto risparmiare il costo di stoccaggio del grano,  semplicemente prendendolo in prestito qualora ne avesse avuto bisogno?

Innanzitutto, c’è solo un determinato quantitativo di grano disponibile. Prenderlo in prestito da coloro che ne hanno ancora un po’ non aiuta. Nella migliore delle ipotesi, si sposta da un luogo all’altro; nella peggiore, viene fatto sparire il “seme” per la coltura dell’anno successivo. Non potendone disporre, il prossimo raccolto sarà più scarso, conducendo persino più persone alla fame.

(Né il Faraone avrebbe potuto risolvere il problema della fame distribuendo segatura e fingere che fosse pane integrale. Doveva essere commestibile. Quest’ultimo aspetto trova attinenza anche alla stampa di denaro. Come il pane a base di segatura del Faraone, la cartamoneta è un derivato del legno. Si tratta di un tipo di denaro che cresce letteralmente sugli alberi; ma è inutile. Così come la segatura non ha alcun contenuto nutritivo, la cartamoneta non presenta contropartite in risorse reali a sua copertura).

Tuttavia, gli economisti hanno sviluppato teorie elaborate e prove matematiche che permettono loro di credere a ciò che per tutti gli altri è manifestamente inammissibile. Il governo può essere già profondamente indebitato, eppure può indebitarsi ancor di più nel corso degli anni di vacche magre – affermano gli economisti “neo-Keynesiani” – al fine di compensare la contrazione nel settore privato. Inoltre, le banche centrali possono rendere più agevole ai consumatori la sottoscrizione di nuovi prestiti. Gli stimoli fiscali e monetari forniscono la tanto necessaria “domanda” ad un’economia in recessione.

Sembra quasi convincente. E il trucco ha funzionato abbastanza bene dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino al 2007. Ogni crisi economica è stata affrontata ricorrendo a maggior credito facile, inducendo le persone a perseverare nella pratica dell’indebitamento sconsiderato. Il punto di diminuzione dell’utilità marginale del debito è stato raggiunto molti anni fa. Alla fine degli anni ’40 e ’50, era necessario circa $1.40 in credito extra per produrre un dollaro in più di PIL. Verso la metà degli anni ’90, ci volevano $3 dollari di credito per ogni dollaro di produzione aggiuntiva. Una decina d’anni più tardi, l’ammontare di credito aggiuntivo per consentire un dollaro di produzione supplementare ha superato i $5, per poi andare fuori scala. Nel 2007 è giunto il calo. La produzione ha iniziato a contrarsi ad un ritmo tale che ulteriori input di credito — indifferentemente dalle dimensioni — si sono risolti in una effettiva stagnazione della produzione aggiuntiva.

L’aspetto negativo del ciclo del credito è talmente evidente da farne sembrare superflua la descrizione. Opera, più o meno, come ci si attenderebbe. Non mi preoccuperei di discuterne,  non foss’altro che gli economisti moderni hanno convinto molte delle persone più intelligenti del mondo — oltre che se stessi — del contrario.

Il debito è diventato un peso importante nelle economie di Stati Uniti, Europa e Giappone. Gli inibisce le opportunità di risparmio, spesa e investimenti volti a creare nuova ricchezza. Perché? Semplice: le risorse che avrebbero potuto essere impiegate nella costruzione del futuro sono già state rivendicate dal passato. È stato contratto del debito, ora deve essere ripagato. Analogamente, è come se il Faraone avesse già preso in prestito il grano necessario, sottraendo quello da piantare, utile alla raccolta dell’anno successivo. Una volta consumato, non può essere preso in prestito. È andato.

Quando si devono restituire soldi spesi con la carta di credito, capita sia, sovente, per beni che nemmeno esistono più: hamburger mangiati un mese fa; abiti che andavano di moda la scorsa estate; settimane bianche dell’inverno scorso. Il fardello del passato sulle spalle rende più difficoltoso adoperarsi per il futuro. I passi si fanno più pesanti; la vita si addensa. Si è costretti ad utilizzare il tempo di domani per recuperare il tempo preso in prestito ieri.

Se bisogna restituire una somma pari al reddito annuale, per esempio, ad un tasso di interesse del 5%, si dovrà dedicare più di un giorno lavorativo su 20 solo per ripagare gli interessi sul debito. Dico “più di” perché per pagare gli interessi occorre attingere al reddito post-tassazione. Con un’imposizione fiscale del 25% (per semplicità) sarà necessario lavorare circa un giorno ogni due settimane per chiudere in pareggio.

I lettori possono considerare l’entità del problema attuale realizzando che, secondo la Federal Reserve, il debito totale negli Stati Uniti è circa il 353% del PIL. Al 5% di interessi, tralasciando le tasse, il debitore deve lavorare quasi un giorno alla settimana solo per pagare il consumo passato.

Viene spontaneo parlare di “troppo” quando si descrive una persona che ha consumato, a credito, tanti hamburger o trascorso tante vacanze. Questa può anche essere nella condizione di contrarre ulteriori prestiti aggiuntivi… e mangiare più hamburger. Ciononostante, raramente questo si rivela una buona idea. Ad un certo punto, l’indebitamento si dimostra più nocivo che benefico. Succede quando si intravede il rovescio della medaglia.

L’utilità marginale del debito è abbastanza alta quando lo si utilizza per costruire un business o un ponte. Ma declina bruscamente non appena si inizia ad impiegarlo per la spesa di tutti i giorni. Un investimento produce un flusso di entrate — un risultato che giustifica e ripaga l’investimento. Con un po’ di fortuna, l’investitore recupera abbastanza soldi da pagare il prestito — con gli interessi — finendo per assicurarsi persino denaro extra. Quest’ultimo rappresenta la “crescita” reale — nuova ricchezza che non esisteva prima.

D’altro canto, non v’è flusso di entrate nei pagamenti della Previdenza Sociale, aerei da combattimento, ultime mode o negli oggetti di consumo. Il denaro viene speso. Usato. Consumato. Non ne è presente oltre. Anche se tutti questi beni soddisfano bisogni, foss’anche per un lungo periodo di tempo… non sboccerà alcun fiore in primavera. Il terreno intorno rimane arido e sterile.

Mantenere questo livello di spesa e indebitamento diviene, alla lunga, insostenibile. Il gravame del passato si rivelerà troppo pesante. Le gambe cederanno e la schiena si spezzerà.

“Troppo” ha un significato che gli ingegneri non possono schivare o aggirare. La macchina non può essere regolata o ricalibrata a piacimento, affinchè funzioni di nuovo. “Troppo” deve essere ammesso e tollerato. La sofferenza che si manifesta in un mercato è nota come “correzione”; le correzioni repentine sono chiamate “crash”; in economia, si parla di “crisi” o “recessione”; i casi gravi sono denominati “depressioni.”

Possono essere negate. Possono essere ritardate. Ma non è possibile nasconderle. “Troppo” ha delle conseguenze; il rovescio della medaglia deve mostrare il suo vero volto.
Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


14 commenti:

  1. purtroppo nessun tipo di propaganda o informazione generalizzata può far capire questi concetti alla popolazione. é estremamente difficile convincere il lavoratore 55enne che la soluzione ai suoi problemi è una drastica riduzione dello Stato nella sua vita. Egli ha confidato nelle politiche di Welfare per tutta la sua esistenza, ha rinunciato a risparmiare per farsi una pensione dignitosa nella consapevolezza che tanto c'era lo Stato che gliela garantiva, ha contratto prestiti per acquistare beni che conferiscono bisogni indotti nella convinzione che lo stato lo avrebbe aiutato a ripagarli, non si preoccupava di sviluppare il suo ingegno perché c'era lì a portata di mano un impiego pubblico che incentivava la nullafacenza. Il cittadino è entrato una spirale pericolosa, è assuefatto dal pubblico potere, non riesce a discostarsene perché semplicemente non vuole è ancora convinto che la solidarietà, la coesione sociale, la democrazia, rimedieranno a tutti gli errori. Non esiste uomo in grado di fargli cambiare idea solo lui stesso, ad un certo punto, se ne renderà conto e allora si che sarà la fine del Leviatano.

    Luca Giagnoni

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  2. e qui siamo al punto: nella terra oggi ci sta un enorme quantita di grano (beni reali) sopra ogni altro bisogno ( a parte l avidita smodata di alcuni che vogliono ad esempio barche sempre piu lunghe). a legeere l articolo sebrerebbe che la colpa sia della vidima, perche se il grano fosse stato immagazinato rispettando l idea originaria le cose sarebbero andate bene. la colpa è dei federali corrotti, bisogna sostituirli.ecco la moneta prodotta e distribuita solo dalla banca centrale statale, lo stato etico, le dittature. talora (fascismo e nazismo, non comunismo classico - conntro al nuovo cinese - per lesione della proprieta privata e quindi impedimento alla produzione) piu redistributive delle democrazie per minor numero dei soggetti drenanti. allora viene da oensare alla risposta di keynes alla trappola della liquidità, laddove la liquidita ci sta ma manca la fiducia e non si investe: tasse, spesa pubblica con le tasse, redistribuzione, rinnovata fiducia e ripartenza dei consumi e della domanda aggregata. si, ... sul foglio...
    1.mai visto tasse che creano fiducia
    2.le nuove tasse le paga chi gia sta allo stremo e non il capitale finanziario accumulato ed inattivo
    3.la spesa pubblica va a chi gia ha la liquidita e non la spende (quelli che non pagano le tasse): stato, banchieri ed impresa collusa
    no n si reditribuisce nulla, non riparte nulla. si drena ancora di più. tanto vale andare a prelevare i soldi dal conto dei drenanti (e non dei ricchi solo perche tali, perche potrebbe pure venire in mente che qualcuno se li è meritati offrendo reale sviluppo ed occupazione), primi tra tutti i fondi sovrani ma poi anche i conti miliardari nei paradisi fiscali gestiti da goldman sachs ( i loro, insomma, non quelli di chi si difende e si nasconde qualcosa) e darli alla gente comune in difficoltà. ma ci vuole una mira precisa, non sparare a casaccio conìme vorebbe gaeber, perche ogni credito e debito, in questo casino informe, ha genesi diversa. ma se si fa come dico si va piu mirati, si evita un giro di peppe tanto lento quanto inutile se non peggiorativo. idoneo solo a mascherare l esproprio. tanto vale farlo alla luce del sole. cosi fece roosevelt con l oro, ma sempre sulle persone in favore del potere statale e finanziario: rubo l oro. la patrimoniale, meglio che tasse sul reddito. prelevi una volta, ricapitalizzi insomma, ma poi lasci libera la produzione.se tassi il redditio nessuno lavora piu, altro che fiducia. se si fa come ho scritto, vedi come la liquidita non è piu in trappola. robin hood rubava ai ricchi (re) per dare ai poveri. oggi lo stato fa l opposto. e la gente plaude alle tasse, tutti sostenitori dello sceriffo di nottingham, il buono.

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  3. ma il problema vero, che sfiora il comunismo, e su cui sto ragionando, è che la produzione reale grava su una piccola fetta dell umanità, con una quantita di beni prodotta gia enorme. e se non"inventi" burolavoro, sovrastrutture e pippe varie, chi compra? l apparato drenante è keynesiano perche fa lavorare un sacco di gente che pruduce in realta nulla. ma consuma, perche se no i produttori reali a chi vendono? solo che ci sta un evidente sbilancio dove il potere sovrastruttura ha preso il sopravento e schiaccia produttori, impre e lavoratori. chi produce è il piu povero. con la quantita di beni ed il progresso tecnologico in teoria basterebbe lavorare a turno 3 mesi l anno e stare 9 mesi in vacanza (gora: lavorare meno per lavorare tutti; lo stesso roosevelt lo fece, abbasso del 15% pensioni e stipendi statali e diminui l orario di lavoro alle 36 ore, se non erro, per far entrare altri nel mercato. con questo non voglio dire che funziono). l idea marxista (pessimo economista, peggio come politico ma ottimo analista sociale) di lavorare liberamente, quasi come hobby, ed andare a pescare in una societa libera dal lavoro. tutta l umanità. oovviamente organizzazione impossibile, sappiamo che la pianificazione fallisce sempre. e poi, chi vuole lavorare di più per il progresso scientifico e tecnologico o di beni e servizi ancora maggiori, ovviamente libero di farlo. a quel punto, forse i ricercatori, in primis nella medicina, forse avrebbero un mercato di sostenitori, una marea di gente che li prega e paga bene, non come oggi, per cercare soluzioni alle malattie. perche è il mercato che chiede "salute", e se lo lasci libero è disposto a pagarla. molti investirebbero. ma forse qualcuno preferirebbe sempre la porsche...
    ma è innegabile una crisi da sovrapproduzione, come da sovrappopolazione ed inquinamento.
    come dici una cosa, nasce una controindicazione da un altra, in un sistema eccessivamente caotico. il che mi preoccuoa, avendo 2 figlie ancora ragazza. perche è lo scenario da tempesta peretta. perche se è vero che la guerra tra nazioni (in specie per la deterrenza nucleare: marcuse, l uomo ad una dimensione) è improbabile, le pulsioni della gente (secessioni e manifestazioni a favore della droga stato sociale) impediranno, e meno male, il NWO che morira per mano della sua stessa creazione ideologia. speriamo che questa volta vincano gli indiani (non quelli dell india, quelli ex d america). come tra nordisti e sudisti doveva vincere il sud (tocqueville li considerava societa feudale e si interessava all hamiltoniano nord, ma un gran liberale come lord acton era disperato per la sconfitta del sud avendo intravisto l espansione del governo federale). come tra citta e campagne il sito che ti ho inviato tifa per le citta. in fondo anche noi abbiamo in mente un NWO,senza ordine centralizzato e basato suula libertà. è il conflitto culturale e filosofico: la felicita e tranquillita (l america libera e felice dei sudisti. certo è anche pero che loro avevano terre e schiavi ed erano si tranquilli e felici) contro il progresso, la prosperita economica (che si è sempre fatta con la schiavitù: dalle piramidi a san pietro; nordisti) e la civiltà.
    vedete oggi questo link: http://www.movisol.org/ulse213.htm
    ci sono capitato sviluppando il link di andrea

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  4. http://thefielder.net/28/05/2012/crisi-economica-un-possibile-epilogo/#.UKuShbtw2Kx

    il primo segnale della fine del sistema monetario fiduciario: la backwardation nel mercato dell'oro.

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  5. La carenza congiunturale (?) di lavoro autonomo mi ha dato modo di trovare questo:
    http://keithweiner.posterous.com/when-gold-backwardation-becomes-permanent

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  6. Ciao Luca e ciao gdbarc.

    Quello che stavo pensando mentre leggevo i vostri commenti era la capacità dell'uomo di riuscire a svicolare da qualsiasi situazione lo possa portare a finire sotto costante vessazione. E' vero, si può essere servizievoli, asserviti, dei lacché, ma infine le catene vengono spezzate. Sarò ottimista di mio, non lo so, ma concedetemi questo: il NWO perderà, così come ogni altra organizzazione ad esso collegato. Prendete ad esempio le nascite limitate.

    La propaganda su una popolazione strabordante è da sempre stata il cavallo di battaglia di organizzazioni inneggianti una riduzione della stessa. Ma le nascite sono GIA' limitate per ALTRI motivi, ed è una tendenza pericolosa perché significa che il genere umano ha capacità autonome di autoregolazione che è esattamente quel che i nostri pastori non vogliono. La riduzione della popolazione va bene, ma secondo i loro desideri, parametri e decisioni: la cosa che a loro fa più paura e che da bestiame si ridiventi tribù. Questo è il motivo per il quale non si bada a spese per perseguitare ogni stile di vita remotamente alternativo.

    Infatti, lo statalismo professa ai suoi sudditi la religione delle moltitudini. Esse hanno l'unico scopo di farsi massacrare in cerimonie rituali dello statalismo chiamate guerre o sacrifici umani di massa (vedi incidenti nucleari fortemente voluti come quelli che ebbero come oggetto satelliti a propulsione nucleare).

    Il "se ne renderà conto" di Luca va a toccare proprio queste corde: la natura delle cose che riprende il posto estorto con la forza da un manipolo di pianificatori centrali intenti a giocare agli allegri scienziati sociali. Il bluff di questi tipi è stato quello di farci credere che siano onnipotenti, non è così. Possono regolare finché il bestiame se ne sta buono, un volta che iniziano a vedere erosi i loro piani perdono il controllo, vanno nel panico e commettono errori. Sono pur sempre umani.

    Riveleranno la loro natura dittatoriale, sta già emergendo ora con la gestapo fiscale. Il mercato, come l'istinto umano per la libertà, brucerà ogni vestigia di quel che rimane dell'esaltazione del lato oscuro dell'animo umano. Perché? Perché come dice il famoso proverbio "il troppo stroppia" ed è questa la rovina di tutti i piani ben congeniati dell'establishment: pensano di poter andare avanti all'infinito. Troppe variabili. Troppe falle. Poche menti è impossibile che possano stare dietro a questa disposizione.

    Ma faranno di tutto per rimanere a galla, nonostante le teorie su cui fondano le loro giustificazioni siano fallaci. Le ricette Keynesiane si sono disintegrate con l'emergere della stagflazione degli anni '70 (ne "Le Conseguenze della Pace" perfino Keynes aveva capito come l'inflazione fosse un subdolo escamotage per fregare il contribuente ed il lavoratore), la cosiddetta trappola della liquidità si è disintegrata con la creazione delle riserve in eccesso presso la FED, la MMT viene sputtanata dalla crescente instabilità dell'Argentina, e così via.

    Fumo negli occhi. E' una partita di poker e l'establishment ora è stato tanto sciocco da far capire la sua linea di gioco: QE illimitati lanciati dalle principali banche centrali del mondo il Settembre scorso.

    Vedete il loro bluff. Rilanciate: comprate oro. Che l'indomabilità degli Apache sia la nostra guida in questa ora buia.

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  7. Ciao Andrea.

    Bel colpo l'articolo sulla backwardation, e se diventa permanente ci sarà da divertirsi.


    PS: la traduzione del secondo articolo la trovi qui. :)

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  8. interessante l aggancio la controllo delle nascite. dell argomento volevo fare un esempio alla scuola di liberalismo. a parte l aborto che è un problema tragico qualunque sia la risposta (tipo tragedia greca, per capirci: dove va a finire comunque male essendo tale la condizione umana), fare dell alarme sulle nascite un cavallo di battaglia degli abortisti è scorretto, perché rispone non con motivazione ma con personalizzazione all argomento (potrbbe valere il contrario: gli antiabortisti sottovalutano artificiosamente il problema. queste guerre ideologiche non mi appartengono non avendo senso) ci sta un problema filosofico: ammettiamo fosse certo che la prossima procreazione il mondo sprofondi. come quando si raggiunge la capienza dell ascensore. è legittima la coercizione inquesto quadro ai sensi dell assiome rothbardiano di non aggressione? che è l aggressore? il discorso è simile nell appropriazione originaria della res nullius poi proprieta, come possibilita limitata all espressione ed al legame col corpo fisico (locke), laddove da li in poi è lgittima solo la contrattazione, o tendenzialmente meno limitata come in rothbard che pur dovette moderarsi per quanto riguarda almeno la terra. e se tutta la popolazione mondiale consumasse come l occidente? e se tutti i cinesi ed indiani (dell india questa volta) avessero 2 macchine per inquinare come noi? e noi i cieli neri...
    ci sono o no problemi ambientali e risorse limitate non riciclabili? che ne facciamo, li ignoriamo con fede assoluta nell efficienza del mercato di facilitare l autopoiesi del sistema mondo? ma i dinosauri si sono estinti. vero è che a me, alla keynes, se l umanita si estinguera tra 1 milione di anni importa poco, ma qui stiamo facendo un ragionamento. perche in ub sistema come il nostro mondo dove valgono le leggi del caos, nella natura come nella societa, un falsare le condizioni iniziali del paradiso terrestre libertario (come nell accumulazione ooriginaria) porta ad output nettamente differenti dai previsti. come il volo della farfalla e l uragano. magari non avremmo questa popolazione sulla terra, ma molti meno abitanti. e se è vero che non si puo come ebrei e palestinesi litigare attribuendosi reciprocita sino alle sacre scritture del vecchio testamento ma ad un certo punto bisognera tracciare una linea e dire basta, non è, in estrema sintesi, sull appropriazione originaria di un territorio vergine che alcuni individui hanno detto "è nostro" che si è formato il primo stato? (locke era giustamente prudente su questo: a prima pietra scagliata, tutti possono tirare senza remora morale).

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  9. sull oro, francesco che sei di sicuro piu esperto di me sull argomento: quando "parte", dove "arriva", che possibilita hanno di manipolare verso il basso o verso l alto con monete a "corso legale" sostitutive (penso non troppe, ci sta sempre la realtà a prevalere sui manipolatori. ma tu come dici sei ottimista). perche se una nuova bretton woods sara inevitabile, non sara l oro in se ma in un paniere a comandare. e gli usa dovranno arretrare, anche se gli anglosassoni, che per molte cose ammiro, sono veramente duri ad arretrare. speriamo in ron paul. ricordo chi lo criticava perche avrebbe lasciato scoperti gli usa da attacchi esteri. chi posa prima l arma? il conflitto israle palestina è in piccolo lo specchio del mondo.
    è chairo che la moneta fiat crollera. si regge su un paradosso apriristico: una moneta fiduciaria imposta per legge. ma la sostituzione non penso sia l oroe basta.

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  10. Beh, gdbarc, le proiezioni di situazioni future che porti alla mia attenzione sono senza dubbio legittime. E non sarò io a smentirle con numeri o altri dati perché, se non sono vere ora, non è detto che non lo siano in futuro. Devo dire che il fanatismo legato ad un'imminente catastrofe legata ad un'esplosione della popolazione si è dimostrato nel corso del tempo fuori luogo e falso, quindi non so fino a quando potremmo assumere che possa accadere in futuro. Quello che posso dirti è che l'uomo è un essere razionale in grado di utilizzare la propria mente per uscire dalle difficoltà della vita e sopravvivere.

    E' stato così fin dalla sua prima apparizione sulla terra. La facoltà di ragionare ed elaborare in maniera scrupolosa fornirà al genere umano quelle spinte evolutive e tecnologiche, nonché di sopravvivenza, per continuare a vivere su questo pianeta... o magari colonizzarne altri. (Si parla già di viaggi sulla Luna.) Chissà. Ma sono sicuro che l'umanità sarà in grado di cavarsela. Come lo so? Nonostante tutte le avvesità del caso è arrivata fin qui, ad ora. Cosa ci dice che non possa progredire oltre e trovare nuovi mezzi per continuare a sostenersi? le potenzialità dell'uomo si ferma solo dove si ferma la sua immaginazione. Siamo andati sulla Luna, abbiamo superato la velocità del suono, abbiamo reso la vita talmente confortevole che immaginare uan cosa simile 100 anni fa sarebbe stata una bestemmia... eppure eccoci qui.

    Quello che dobbiamo veramente domandarci è: cosa sta facendo l'attuale sistema per noi? Io risponderei che ci sta limitando facendo viaggiare l'umanità su binari prestabiliti da un manipolo di individui. Il brutto di questa situazione è che la strada è un vicolo cieco.

    Non siamo nati senza leggi, ma con la legge naturale ben incisa nel nostro DNA, come tutti gli altri esseri viventi. Questa legge (per la nostra stessa sopravvivenza) ci impone la collaborazione, ed essendo naturale è l'unica imposizione accettabile. Il problema dello stato è che è un'arma che rende gli uomini infinitamente "più grossi" dei loro compagni, praticamente invulnerabili. Consegna nelle mani dell'uomo, creatura imperfetta, un potere semi-divino, lo rende diverso dagli altri ponendolo su un piano superiore.

    Questo è il punto centrale del problema, e nessuno ha mai dato una risposta: se l'uomo è così attratto dalla prevaricazione, consegnare ad un uomo un simile potere non è forse la soluzione peggiore in assoluto? Non lo userà forse per il proprio interesse a scapito di quello altrui?

    Lo stato ama descrivere l'uomo come un essere sempre pronto a fregare il prossimo alla prima occasione. Come si può credere che non lo farà dal momento in cui ottiene il potere che è una serie di occasioni per fregare il prossimo?

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  11. PS: per quanto riguarda l'oro chiedo di pazientare fino a sabato, sto finendo di preparare un articolo che affronta tali problemi.

    Stay tuned. ;)

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  12. hahaha, se siamo arrivati sino a qui, come disse il mio amico è tutto merito della risrva frazionaria. sul tuo quesito di fondo hai mille ragioni. è la base della necessita di picoli poteri. come nell imnpresa o nella banca di non avere il ricatto too big to fail. non possono arrivare ad essere big enough da ricatttara. come hanno fatto? tanti motivi, ma nel diritto la leva della holdings. una volta in usa erano vietate, ma un avvocato utilizzo l isituto del trust per aggirare il divieto, di li l antitrust. poi vennero legelizzate. il monpolio è male ovunque, per natura umana, non per teoria. l unico in grado di governare con saggezza il mondo è, o meglio era perche l hanno ucciso, lo zio dell uomo ragno, lo zio ben. ma gia zia may non mi fido, ha avuto un flirt con dr. octopus

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  13. Oro, Platino, frutto della passione, cocomeri, qualsiasi bene limitato può andare, basta che si dia un freno definitivo a questa droga che si chiama denaro Fiat.

    Luca

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