Bibliografia

venerdì 9 novembre 2012

La Guerra Valutaria si Infiamma





di Doug French


Durante l'ultimo dibattito, Mitt Romney ha enfaticamente dichiarato che il primo giorno della sua nomina farebbe saltare in aria la Cina per aver manipolato la propria valuta. Quando si parla di priorità. Di tutte le questioni urgenti della nazione, un minuto dopo il giuramento, sfiderebbe la Cina per aver manipolato lo yuan.

Un'osservazione del genere dovrebbe causare esasperazione. Come scrive Mary Anastasia O'Grady sul Wall Street Journal, "Per coerenza, Mr. Romney dovrebbe sfidare la Federal Reserve il secondo giorno per aver manipolato la propria moneta attraverso il quantitative easing, cosa che indebolisce il valore di del dollaro rispetto alle valute dell'America Latina."

Circa un mese fa, il ministro delle finanze Brasiliano Guido Mantega ha accusato Ben Bernanke di manipolazione, accusando il QE3 della FED (o QE Infinito) di aver scatenato guerre valutarie.

Anche quest'anno abbiamo visto la FED, la BCE e la Banca del Giappone annunciare una politica espansionistica pochi giorni l'una dall'altra. E gli effetti sono inflazione in Cina, rivolte per il cibo in Egitto, bolle azionarie ed inflazione nei prezzi al consumo in Brasile, e un aumento della disoccupazione nei paesi in via di sviluppo.

Christine Lagarde, Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale, ha rimproverato le banche centrali in un discorso pronunciato alla riunione di Ottobre del FMI, avvertendo che il denaro facile da parte delle banche centrali dei paesi sviluppati crea bolle nei prezzi degli asset nei paesi in via di sviluppo.

L'intimidazione di Romney nei confronti della Cina non è così innocua. Combinate la retorica di Romney con la politica dichiarata della Federal Reserve di mantenere i tassi di interesse praticamente a zero fino a... per sempre, ed otterrete i suoni della Terza Guerra Valutaria (CWIII) alle sue fasi iniziali.

Il quadro generale è che i governi riducono inevitabilmente il valore delle loro valute al valore del loro contenuto fisico. Ma nel frattempo, i politici sono alla ricerca di voti, ed i governi sono alla ricerca di un vantaggio sui governi concorrenti. Non sono razzi e bombe che vengono sparati; infuria una guerra sul fronte economico, con la manipolazione della valuta come arma primaria.

Mentre i politici Americani parlano di pace, il complesso militare-industriale Amercano dichiara guerra a tutto il mondo. Allo stesso tempo, sentiamo sempre la storia di un dollaro forte, mentre l'America è stata una dei principali sostenitori della svalutazione della moneta negli ultimi 200 anni: dalla Rivoluzione, alla Guerra Civile, alla Grande Depressione, all'inflazione degli anni di Carter ed ora con il QEternità di Bernanke.

James Rickards nel suo libro Currency Wars mette in guardia di un completo collasso del dollaro. Dice che il presidente della FED Ben Bernanke "è impegnato nella più grande scommessa della storia della finanza." Dice che il crollo del dollaro è in ritardo e che non è una questione di congetture — le premesse sono già in atto.

Il tentativo di Bernanke di stampare denaro per tirare fuori dai guai economici l'America è, in sostanza, la dichiarazione di una guerra valutaria al mondo intero. E le grandi banche centrali agiscono di rappresaglia. Rickards scrive: "La nuova guerra valutaria è la lotta più significativa nel mondo di oggi — quella lotta che determina il risultato di tutte le altre."

L'autore spiega che, mentre le guerre valutarie sono combattute sulla scena mondiale, iniziano con un'economia nazionale priva di crescita, una disoccupazione alta, un settore bancario debole, e il peggioramento delle finanze pubbliche. Con una crescita economica stagnante, di volta in volta, i paesi svalutano le loro valute per promuovere la crescita delle esportazioni e degli investimenti. Vi suona familiare?

C'era una volta un gold standard classico in tutto il mondo, ed era auto-equilibrante, gestito come un club, con membri strettamente aderenti a regole non scritte ma ben comprese. Prevalevano le forze del libero mercato; gli interventi del governo erano minimi; i tassi di cambio erano stabili. Funzionava perché non c'era nessuna banca centrale Americana a rovinare le questioni monetarie.

Questa tranquillità monetaria venne scossa con la creazione della Federal Reserve nel 1913. Il Federal Reserve Act fu solo una parte dell'ondata di legislazione determinata dal movimento Progressista. Le grandi imprese erano stanche di competere ed innovare continuamente per stare al passo con il calo dei prezzi. Le imprese avrebbero di gran lunga gradito utilizzare il potere del governo per stabilire e mantenere cartelli, nel tentativo di assicurarsi alti profitti. Il piano era di trasformare l'economia dal laissez-faire allo statalismo centralizzato e coordinato.

Quella che Rickards chiama Prima Guerra Valutaria iniziò con l'iperinflazione Tedesca del 1921 e finì con la Francia che rompeva con l'oro nel 1936, nello stesso periodo l'Inghilterra stava svalutando la sterlina. Nel frattempo c'erano continui fuochi d'artificio monetari.

Gli spettatori che hanno visto Midnight in Paris probabilmete si staranno chiedendo come e perché un sorprendente pezzo di letteratura e creatività degli Stati Uniti finì per espatriare a Parigi verso la metà degli anni '20. La risposta è che il franco Francese crollò nel 1923, permettendo ad Ernest Hemingway, Scott e Zelda Fitzgerald e Gertrude Stein di perseguire uno stile di vita confortevole a Parigi convertendo i loro dollari.

A questo punto, il gold standard classico era finito da tempo, sostituito da un gold-exchange standard profondamente sbagliato che permise alle banche centrali di inflazionare, provocando il boom degli anni '20, che portò quindi alla correzione necessaria degli anni '30, aggravata dalla politica del governo .

FDR iniziò il suo mandato chiudendo le banche e poi confiscando l'oro della gente. Il linguaggio di FDR era agghiacciante, dava ai cittadini fino al primo Maggio 1933 per consegnare alla Federal Reserve "tutte le monete d'oro, i lingotti d'oro, ed i certificati d'oro di loro proprietà," con la minaccia di una multa da $10,000 o 10 anni di prigione.

I cittadini ricevettero $20.67 l'oncia dal governo, solo per guardare il loro nuovo presidente spostare il prezzo fino a $35 l'oncia nel corso di tre mesi — una svalutazione del 70%.

Rickards pone la Seconda Guerra Valutaria dal 1967 al 1987. Tra la Prima e la Seconda Guerra Valutaria ci fu l'era di Bretton Woods (un gold standard fasullo) che sia Henry Hazlitt e Jacques Rueff predissero che sarebbe crollato, ponendo le basi per la Seconda Guerra Valutaria.

Iniziò con una serie di crisi della sterlina Britannica e poi una fuga dal dollaro verso l'oro, con il presidente Francese Charles de Gaulle che chiedeva un ritorno al gold standard. Il presidente Francese "offrì gentilmente di mandare la marina Francese negli Stati Uniti per portare indietro l'oro in Francia."

Tutto questo condusse alla decisione di Richard Nixon del 15 Agosto 1971, raccontando alla nazione che stava chiudendo la finestra d'oro a causa di speculatori internazionali cattivi. Oviamente, si doveva incolpare la stampa di denaro e il deficit di bilancio. Nixon istituì anche una soprattassa del 10% su tutte le importazioni, svalutando di fatto il dollaro in ambito commerciale.

La svalutazione doveva stimolare l'occupazione, ma nel giro di due anni, gli Stati Uniti erano impantanati in recessione. Gli Stati Uniti subirono tre recessioni dal 1973 al 1981, mentre il potere d'acquisto scese della metà dal 1977 al 1981. Improvvisamente, la "stagflazione" era sulla punta della lingua di tutti.

Paul Volcker divenne presidente della FED ed alzò rapidamente i tassi di interesse, cercando di fermare l'inflazione nei prezzi. Il prezzo dell'oro crollò insieme al tasso di inflazione, e il dollaro si rafforzò.

Ma la forza del dollaro finì per esportare lavori e gli accordi del Plaza del Settembre 1985 erano un tentativo di ridurre il valore del biglietto verde, principamente nei confronti dello yen e del marco. E funzionò, dal 1985 al 1988: Il dollaro scese del 40% nei confronti del franco Francese, venne tagliato per metà nei confronti dello yen, e cadde del 20% rispetto al marco.

Tuttavia, la svalutazione fece poco per l'economia degli Stati Uniti, e nel 1987, le autorità monetarie si incontrarono a Parigi. L'Accordo del Louvre mirava a fermare la caduta del dollaro. La volontà della Banca del Giappone di espandere la propria offerta di moneta per svalutare lo yen avrebbe alimentato una delle più grandi bolle del mercato azionario di tutti i tempi, con il ruggito del Nikkei da circa 10,000 nel 1985 ad un picco di 38,957.44 il 29 Dicembre, 1989. Più di due decenni da questo punto, il mercato non ha ancora recuperato.

La Terza Guerra Valutaria è appena iniziata, e dopo 40 anni di massiccia stampa di denaro e l'esplosione dei derivati, la Terza Guerra Valutaria sarà combattuta su vasta scala, con il rischio reale di un crollo del sistema monetario.

Allora, come finirà questa guerra valutaria che porrà fine a tutte le guerre valutarie? Usiamo i punti essenziali delle delle tre fasi dell'inflazione di Ludwig von Mises.

Nella fase uno di Mises, il governo stampa tutti il denaro che può, perché i prezzi non aumentano quasi quanto l'offerta di moneta.

Nella fase due, la domanda di moneta cade, cosa che intensifica l'inflazione nei prezzi.

Infine, nella terza fase, i prezzi salgono più velocemente dell'offerta di moneta. Si sviluppa una carenza di denaro, e la gente sollecita il governo a stampare di più; quando il governo percorre questa via, i prezzi e l'offerta di moneta si impennano.

Un piccolo cambiamento nelle preferenze di poche persone potrebbe portare ad un collasso, perché il quadro finanziario è un aggeggio Keynesiano costruito su deboli strutture e basato su denaro fiat, disavanzi pubblici ed alchimia finanziaria. Migliaia di eventi potrebbero innescare il crollo, e la goccia che farà traboccare il vaso si conoscerà solo dopo il fatto.

E' stato detto che la guerra è la salute dello stato. La guerra valutaria è un governo disperato disposto a rovinare la vita dei cittadini per avvantaggiare il proprio programma. Il caos è il risultato più probabile di quest'ultima guerra valutaria. Non sarà bello. Dopo che il governo diventa disperato, diventa meschino. Dopo il crollo della valuta, il governo congela i beni della gente, l'oro viene confiscato, e vengono imposti controlli sui capitali.

La guerra valutaria non è né uno sport per spettatori, né un gioco. Tutti vi partecipiamo. E' la guerra del governo contro ognuno di noi. Non è una questione di se: La guerra è già cominciata.

Ora è il momento di prepararsi. [...]

Questa guerra è già avviata. Non c'è tempo da perdere.

Cordiali saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


15 commenti:

  1. E mia madre continua a ripetermi che l'Italia non può fallire.
    Vero! Sta già fallendo.
    E si comporta esattamente come quei tali a cui chiedi come stanno e subito, senza guardati negli occhi, ti rispondono: va tutto bene.
    Deve
    Intanto il lavoro da autonomo declina lentamente. Gli utili sono sempre più risicati, grazie alle salvastato varie, ed investire per ampliare l'attività e' folle. Ancora qualche stimolo monetario e comincerò a riconsiderare le priorità.
    Godersi la vita guardando albe e tramonti. Limitare il lavoro al minimo della sussistenza. Osservare con distacco il socialismo che divora gli ultimi fessi consenzienti.
    Devo rivalutare lo stile di vita di Trinità (ronzino ed amaca trainata, pasta e fagioli, forse una colt).

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  2. lo dicevamo proprio commentando l articolo di ieri: la guerra è incominciata, e non è che la cina scherzi perché sia la sottrazione al mercato della sua moneta, sia il dumping sociale, non dovuto al libero mercato concorrenziale del lavoro ma alla repressione di stampo militare di ogni pretesa di diritto in capo a lavoratori tenuti in semischiavitu (la liberta di sindacato, quello vero, è fondamentale nella societa liberale e libertaria) sono atti di guerra; il regime presenterà il conto del loro credito, e gli usa si stanno appunto preparando coll approvvigionamento dele proprie ed il taglio delle altrui riserve energetiche. whose side are you on? ripeto, e con tutto l amore per uomini dello spessore morale di mises e rothbard (ma anche di nozick e di ayn rand), che le facce dei tecnocrati cinesi al congresso del partito comunista sono molto meno amichevoli di quelle di obama, di romney e perfino di quella di bernanke. non mi torna tuttavia qualcosa: dopo decenni di riserva frazionaria ed abbandono del residuo gold standard, la vera impennata della massa monetaria in dollari (vedi grafico ieri) sembra solo fenomeno di questi ultimi anni. come se in qualche modo, diciamo fino all abbandono della divisione tra banca commerciale e merchant (glass steagall act) il meccanismo avesse comunque retto e funzionato. e nel frattempo, da altro grafico di qualche mese fa, si vedeva il boost in italia (anche da fuga) mentre in america hanno ancora spazio per il boom stante la dollarizzazione mondiale. è vero che è già pieno di fondi sovrani e capitale finanziario in paradisi fiscali in cerca di impiego, ma loro difficilmente fanno inflazione (piu bolle da investimenti che inflazione al consumo, tenuta bassa anche dall import degli schiavi cinesi), ma è anche vero che la politica 0 tassi ne neutralizza la stessa nocivita. insomma, la situazione mi pare molto ingarbugliata e caotica, molto più, ancora una volta, di quanto qualsiasi modello o grafico possano mostrare. mi pare non solo che non si sia ancora arrivati al picco delle possibilita dei Qe, ma anche, e ci sto ragionando, che stante le premesse da riserva frazionaria e debito da fiat money, l accellerazione sia avvenuta solo in quest ultimo periodo. einaudi nel primo dopoguerra aveva fissato la riserva fraz al 20%., e ci fu il miracolo economico. oggi in europa, come sappiamo, è passata dal 2% all 1%, e tali percentuali infime sono in vigore da circa il 2000. prima in italia non so. è evidente che il denaro merce è piu equo, leggibile, non esposto ad abusi, non fazioso nella canalizzazione della ricchezza, che resta li dove esce: stato e banche. ma mi aspettavo peggio dal denaro-debito in termini di performance. è altresi vero che in termini reali se 35 anni fa ci volevano 100 stipendi medi per l acquisto di un immobile oggi ce ne vogliono 500. ma la deflazione ordinata, alla merke, sta mantenendo un certo ordine (un "certo" ovviamente, molto iniquo e punitivo ancora una volta). vedo ancora base sociale di livello modesto con l ultimo iphone, vedo ancora che chi ha la seconda casda al mare e non lavora, tutto sommato non la molla. vedo ancora il pensionato in excase popolari, ora considerate di lusso (altro argomento di riflessione) che non le molla neanche lui. certo, anche a distruggere tutto mentre milioni di persone continuano a produrre ogni giorno, ci vuole del tempo. ma soprattutto mi aspettavo una crescita maggiore della massa monetaria anche prima degli ultimi anni.

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  3. riga 22 : che COL FIAT MONEY resta li dove esce

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  4. Ciao Andrea.

    Guarda questa tabella relativa all'Italia. Da notare come tutto sia peggiorato tranne dove lo zio Mario è intervenuto con le rotative. Pagliacci, mille volte pagliacci.

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  5. riflettendo meglio sul grafico di ieri sulla quantita di dollari, mi semba anche di leggere che ci sta in effetti una lunga serie di boom and bust, con un leggero trend, ascensionale, fono ad un gonfiaggio sempre piu forsennato (... in vista della guerra...?) negli ultimi anni.
    anche percè il trend ascensionale stava appunto discndendo. francesco, tu, piu da tecnico dei grafici (io arrivo dal diritto, come il buon hayek) che ne pensi?

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  6. Ciao gbarc.

    Mi sono preso un po' di tempo per risponderti, soprattutto vorrei focalizzarmi sul fatto del perché ora. In realtà, le premesse di questo tracollo furono seminate già nel Dicembre del 1913 quando passò al Congresso il Federal Reserve Act. Diversamente dalle crisi precedenti, quelle supervisionate dalla banca centrale furono di natura diversa poiché alcuni interessi privilegiati poterono essere protetti meglio di altri. Questo iniziò ad essere vero dal 1933. Nonostante ciò, l'oro continuava ancora ad essere un ostacolo per la pianificazione centrale. Questo problema venne risolto nell'Agosto del 1971. Da quale momento in poi la FED ebbe via libera per influenzare e manipolare l'economia (attenzione, però, non direzionare a piacimento altrimenti le bolle non avrebbero fine).

    I pianificatori centrali credevano di aver trovato la pietra filosofale con cui prosperare ad libitum... credevano. Infatti, ogni crisi è stata "curata" con un nuovo boom artificiale. Questo meccanismo è andato avanti per decenni, fino a quando l'economia non ha reagito più alle solite dosi monetarie e si è dovuto procedere attraverso politiche monetarie non convenzionali. I fedfunds sono rimasti al palo allo 0% e la FED può farci poco o nulla. Il suo è un bluff.

    Il sistema bancario centrale produce inevitabilmente le crisi. I banchieri centrali tentano di evitare le crisi inflazionando, poi stabilizzando, poi inflazionando, e facendo così creano crisi. Questo è quello che disse anche Mises: un'intervento porta ad uno successivo, fino ad arrivare ad un'economia pianificata totalmente. Ma questo non può durare: URSS.

    La goccia che sta facendo traboccare il vaso è caduta nel 1995. Stiamo semplicemente assistendo alla resa dei conti finale.

    "Se qualcosa non può andare avanti tenderà a fermarsi."

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  7. francesco, figurati, con me sfondi una porta aperta, poi relativamente agli aspetti storici un po di più: la fed è stata la 3 banca centrale americana, la prima perorata con successo da hamilton alla tentennante penna di washington e conto jefferson e madison. le altre 2 "a tempo", la fed quella letale. mi pare poi che il denaro-credito, e quindi dall altra parte debito, è pagabile con altro denaro che è quindi anch esso gia dall emissione crea debito (e credito). di qui il dogma della crescita e del pil, indipendente dalla qualità: fossero pure produzione di bucce di banana, tutto deve circolare: obblighi di acquisto indotti, bollini blu e verdi di ogni tipo, sono altro modo di drenare risparmio (che diviene addirittura tasse prelevate dal nuovo percettore). quello che mi chiedevo è come appunto dall eliminazione dell ultima ombra di un ancoraggio a qualcosa di vagamente oggettivo, e quindi parlo dal 1971, siano potuti arrivare a mantenersi tutto sommato in un certo equilibrio sino a circa 10 anni fa. un po, mi domando, la "direzione a piacimento" ha funzionato a vantaggio della speculazione sulle spalle di poduttori e risparmiatori lavoranti, fino a che troppo e troppo, e li stanno dissanguando. "Questo meccanismo è andato avanti per decenni" era proprio il punto su cui soffermavo la mia riflessione. e mi pare che la risposta, sulla quale chiedevo il tuo confronto, sia proprio nei bust che hanno tutto sommato retto l urto dei boom. insomma aumento e successiva contrazione della massa monetaria con nuovi ricchi e nuovi poveri, risultato a somma 0 e nonstante la pproduzione reale, pagare costi transattivi e strutturali. quindi appuntavo la mia attenzione proprio sull andamento della massa monetaria. che ne pensi al riguardo? saluti

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  8. Nuovi poveri e nuovi ricchi. Risultato a somma zero.....
    Ma non è a somma zero!

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  9. perche no? qiello che volevo dire che nel boom and bust delle oscillazioni finanziarie ci sta chi vince e chi perde, un trasferimento di ricchezza a seconda di quanto compri e vendi lo stesso bene. nessun nuovo bene, ma trasferimenti di moneta scritturale. quindi, secondo la teoria dei giochi a somma 0. invece nella produzione dell economia reale, ci sta uno scambio di beni e dunque un arricchimento reciproco, quindi, sempre nel linguaggio della teoria dei giochi, un esito a somma positiva, dove tutti vincono. non capisco che vuoi dire

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  10. >quindi appuntavo la mia attenzione proprio sull andamento della massa monetaria. che ne pensi al riguardo?

    Dal 1971 ad oggi le crisi si sono intensificate rispetto ai periodi precedenti. Ogni nuovo crash è stato sostituito da una nuova esuberanza irrazionale legata al credito facile e questi sono i risultati: TCMDO/M2

    I livelli di debito sono insostenibili, il mercato necessita di una pulizia dagli errori passati che non sono stati ripuliti bensì soprasseduti e spazzati sotto il tappeto. Il tappeto sta esplodendo. Il bello che la bolla ora si è spostata nel mercato obbligazionario USA e l'establishment non può permettersi che scoppi, quindi lo zio ben sta facendo di tutto per dilatare i tempi e trovare una via di fuga. In realtà sta pregando qualsiasi divinità conosciuta dall'uomo affinché il suo mandato termini e se ne possa ritornare a Princeton. Nonostante ciò, non esiste via di fuga.

    Cos'ha fatto quindi per guadagnare tempo? Ha reflazionato l'economia USA. Diversamente però dall'era Greenspan-Bush, il bluff della FED sta venendo a galla.

    Sono 3 anni ormai che i FedFunds sono al palo. In passato la FED ha pompato denaro per influenzarlo e tenerlo basso, ora invece (complici banche commerciali e panorama imprenditoriale incerto) qualunque sia la politica della FED il tasso rimane lì. Stanno andando alla cieca tentando di far credere agli investitori di avere ancora il comando della situazione. Gli USA si sono ormai giapponesizzati.

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  11. scusa francesco, ma come vuoi prepararti?
    compri oro? come hai detto te losequestrano.
    non lo compri?
    sei inbancarotta comunque.

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  12. Ciao Roberto.

    Come prepararsi? Differenziare la propria strategia, ovvero, piazzare "bandiere" in giro per il mondo (es. accumulare oro in Svizzera, avere un conto in banca ad Hong Kong, una residenza "d'emergenza" in Cile, registrare la propria compagnia a Singapore, ecc.)

    Se spendi saggiamente denaro e tempo in modo da ridurre la tua vulnerabilità all'imprevisto, ciò è sufficiente. Non potrai essere in grado di affrontare ogni situazione. Ma dovresti affrontare quelle che potrebbero disturbare la tua vita se non ti fosti preparato.

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  13. questo vale per chi ha sufficienti e non pochi soldi da parte, non vale per chiunque.
    oro in italia o in svizzera, se lo stato o l'ue decidessero di confiscarlo, lo farebbero o farebbero pagare patrimoniali o tasse enormi sul possesso estero che tanto è tracciato, o tramite minacce e controlli troverebbero illeciti inesistenti (magari ti sei dimenticato di pagare una multa).

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  14. Personalmente, ho una certa fiducia nella Svizzera. La Svizzera è sempre stata la cassaforte del mondo. Hanno un esercito molto preparato e soprattutto le élite stesse consrvano il loro oro lì. Aiuterebbe molto se i socialisti che appestano anche l'aere Svizzero fossero presi a calci e spediti in Venezuela...

    Ma ti sottopongo anche questo grafico dall'Economist: The wealth of nations.

    Con queste premesse, un voto con i piedi credo sia la soluzione più gettonata per chi, come te, cova questi timori.

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  15. è indubbio, o almeno io sono al 100% convinto, che la cosa migliore sia andarsene, qualora sia possibile per ragioni le più varie.
    Il mio timore non è per la svizzera in se, ma per il fatto che lo stato italiano e l'ue, avranno la possibilità di sapere, hanno già la possibilità di sapere, i fondi trasferiti legalmente in svizzera (come anche i fondi spesi per acquisto di oro in italia tranne piccolissime quantità) e pertanto su quella base faranno pagare.
    non potranno fisicamente confiscare non avendo la possibilità di andare in svizzera a farlo, ma cambierà poco

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