Bibliografia

mercoledì 7 novembre 2012

La Democrazia E' un Sistema Terribile, Punto

«C’è solo un tipo di anarchico. Non due. Solo uno. Un anarchico, di quell’unico genere, è definito dalla letteratura e dalla lunga tradizione della posizione stessa, ed è un individuo che si oppone all’autorità imposta attraverso il potere gerarchico dello stato. L’unico ampliamento a questa definizione che mi sembri ragionevole è dire che un anarchico si sollevi contro ogni autorità imposta. Un anarchico è un volontarista.
Ora, oltre a questo, gli anarchici sono persone e, come tali, contengono le mille sfaccettature della personalità umana. Alcuni anarchici marciano, volontariamente, sotto la croce di Cristo. Alcuni si affollano, volontariamente, intorno ad altre figure che amano e che sono fonte di ispirazione. Alcuni vogliono fondare delle cooperative industriali volontarie. Alcuni cercano di stabilire volontariamente la produzione agricola all’interno di kibbutz. Alcuni vogliono, volontariamente, estraniarsi da tutto, compresi tutti i loro rapporti con altre persone; gli eremiti. Alcuni anarchici hanno deciso, volontariamente, di accettare solo oro come pagamento, di non cooperare mai, e di far ruotare i propri capi. Alcuni anarchici, volontariamente, adorano il sole e la sua energia, costruiscono cupole, mangiano solo vegetali e suonano il salterio. Alcuni anarchici adorano il potere degli algoritmi, giocano a giochi strani e si infiltrano in strani templi. Alcuni anarchici vedono solo le stelle. Alcuni anarchici vedono solo il fango.
Spuntano da un solo seme, non importa come fioriscano le loro idee. Il seme è la libertà. E questo è tutto. Non è un seme socialista. Non è un seme capitalista. Non è un seme mistico. Non è un seme determinista. E’ semplicemente una dichiarazione. Noi possiamo essere liberi. Quello che viene dopo sono tutte scelte e probabilità.» ~ Karl Hess
_________________________________________________________________________________


di Doug French


Il 2012, l'anno delle elezioni, ci ricorda della pura follia della democrazia. Come la Coppa del Mondo di calcio o le Olimpiadi Estive ed Invernali, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti avvengono ogni quattro anni. La campagna è un carnevale che inizia il minuto dopo che viene dichiarato il vincitore a Novembre.

Si dice che ogni campagna successiva sia più sporca di quella precedente. Ogni candidato promette cambiamento e speranza, ma nessuno mantiene questa promessa. Non importa chi vince, il governo è eletto, ogni volta. Migliaia di burocrati marciano al lavoro il giorno dopo le elezioni, non importa chi vince. Quattro anni più tardi, gli stessi dipendenti pubblici probabilmente andranno a letto presto la sera delle elezioni senza curarsi di chi vincerà, perché i loro posti di lavoro, che ostacolano la libertà di ogni giorno, non saranno influenzati dai risultati delle elezioni.

La cittadinanza viene presa a pugni con annunci pubblici del tipo "fate sentire la vostra voce." Votare è il vostro dovere civico. Non avete niente di cui lamentarvi se non votate. Ma, in realtà, il governo vuole che voi andiate a votare, ma poi dovete sedervi e stare in silenzio. Lasciate il governo ai professionisti, mentre vi battete il petto e sventolate la Vecchia Gloria.

Ci sono migliaia di elezioni ogni anno. Le posizioni politiche, dagli agenti al governatore, vengono costantemente elette. Quindi, con tutti questi strati di democrazia — questa grande cosa per cui l'America spende così tante vite e così tanto denaro per l'esportazione — l'America è più libera? Con questa costante rotazione di sangue politico, l'imprenditoria può operare senza restrizioni? Dopo tutto, siamo portati a credere che la democrazia sia sinonimo di libertà. Niente democrazia, niente libertà.

L'America è stata attaccata il 9/11 perché loro odiano le nostre libertà, almeno così ci è stato detto. L'America è così libera che ha il più alto tasso di carcerazione del mondo, con 750 detenuti ogni 100,000 cittadini. Più di 2.3 milioni di persone sono incarcerate, e molti altri milioni sono in libertà vigilata. E' questo il lato positivo di questa grande cosa — la democrazia?

Il Federal Register è una pubblicazione con tutte le norme del paese: ora ha più di 81,000 pagine. L'Affordable Care Act del Presidente Obama ha 906 pagine. Il Dodd-Frank Act ammonta a 849 pagine. Una volta, nel 1913, la Federal Reserve venne creata con sole 31 pagine. La Costituzione degli Stati Uniti richiedette solo sei pagine.

La democrazia sta diventando sempre più pregna di parole. Più parole, più pagine, più norme, meno siamo liberi. Ma abbiamo ancora la democrazia, quindi dobbiamo essere le persone più fortunate del mondo. Questa è la più grande nazione del mondo... a causa della democrazia. Perché abbiamo voce in capitolo.

L'idea di democrazia è sacrosanta. Metterla in discussione implica favorire il dispotismo e la tirannia. I fan della democrazia ignorano comodamente il fatto che ogni anno vengono liberamente eletti despoti e tiranni.

Quest'anno il presidente Hugo Chavez ha mantenuto il potere in Venezuela, vincendo comodamente nonostante stia sfasciando l'economia del suo paese con la sua rivoluzione socialista della nazionalizzazione dei settori chiave, dei controlli sui cambi, e del controllo dei prezzi su alcuni beni di prima necessità.

Mentre l'economia Europea continua a sbandare, gli elettori Francesi hanno eletto Francois Hollande nel 2012. Le prime tre cose che Hollande ha fatto: aumentare il salario minimo, ridurre l'età pensionabile da 62 a 60 anni, e aumentare l'aliquota fiscale superiore al 75%. Un cospirazionista presumerebbe che Hollande stia deliberatamente cercando di demolire ciò che resta dell'economia Francese con queste politiche.

A Mosca, Vladimir Putin è stato nuovamente eletto presidente della Russia. Nonostante la repressione poliziesca ed il teppismo del precedente regime di Putin, le manifestazioni pro-Putin erano molto più popolari di quelle anti-Putin. "E' il momento di costruire un ponte a Putin, prima che le persone di maggior talento escano dalla Russia," ha detto il curatore Marat Gelman.

Mentre le elezioni degli Stati Uniti si avvicinano, il presidente in carica è in testa nei sondaggi. Nei suoi quattro anni, non ha deviato dalle politiche del suo predecessore, che erano generalmente ingiuriate da chi era nel suo partito. Ha presieduto la più grande espansione del debito pubblico nella storia del mondo, con una crescita economica che è la più debole sin dalla Grande Depressione. Ed è probabile che vinca. Se non sarà così, il suo avversario governerà proprio come lui (e quelli prima di lui).

Quelli di noi che vi prestano attenzione rimangono basiti e sconcertati mentre riportano alla mente le parole H.L. Mencken, "La democrazia è la teoria secondo cui le persone comuni sanno quello che vogliono, e devono ottenerlo senza fiatare."

Nel frattempo, la democrazia va avanti senza essere messa in discussione. I politici possono avere torto, le tasse possono essere rovinose, la burocrazia ingombrante, ed i regolamenti scandalosi, ma la fonte di questi risultati non è mai messa in discussione. La speranza della democrazia dipende dall'idea che tutto quello di cui c'è bisogno è gente giusta al potere.

Se la democrazia non funziona, non è colpa della democrazia. Il problema è solo che non sono state ancora elette le persone giuste. Questa teoria è stata testata da centinaia di anni ed i risultati sono gli stessi, ma la gente ancora ci spera e ci crede. In politica il peggiore arriva in cima, come spiegò F.A. Hayek. Per essere eletti, i politici devono appellarsi ai meno intelligenti ed ai più creduloni. E dato che la democrazia mette la politica ed il potere a disposizione di tutti, attira chi cerca lo status, la fama, la gloria, il riconoscimento, l'attenzione, l'apprezzamento, la dignità, e anche il dominio. Le persone giuste non saranno mai attratte dalla politica, solo le persone sbagliate.

Sfidare la democrazia è coraggioso. Farlo in stampa è eroico. Gli autori del libro che avete in mano smontano in modo chiaro e conciso i miti della democrazia. Se arrivate a questo libro già illuminati, le loro argomentazioni aumenteranno il vostro arsenale. Se la democrazia non ha ancora mollato la presa su di voi, la vostra visione del mondo sta per essere messa sottosopra. Questo è un libro che si legge tutto d'un fiato, e alla fine le sue idee vi indurranno a mollare il bagaglio statalista che vi ha appesantito. Il futuro del mondo, con i problemi che sembrano senza speranza, diventerà improvvisamente più luminoso. Un libro breve che vi farà capire perché il "no alla democrazia" è l'unica strada verso la vera libertà.

Il Vostro, Douglas French.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


14 commenti:

  1. Parla di questo libro?

    http://www.amazon.com/Beyond-Democracy-ebook/dp/B007692VDW/

    RispondiElimina
  2. Giusto Andrea. Errore mio, ho dimenticato di aggiungere il link di riferimento. Provvedo.

    RispondiElimina
  3. lo aveva detto gia hayek, gia chuchill. ma al di la del libro che leggero volentieri, che fare per sostituirla? il cambiamento del futuro di un modello, l iperdemocrazia (cui concorre la sovrappopolazione), alle corde, sara in peggio o in meglio? e come possiamo fare (se) che sia in meglio? una delle piu lucide analisi è quella di ortega y gasset, ma sempre la sostituzione è il problema. federazioni di aree territoriali favorendo le spinte secessioniste, gia sarebbe un principio: concorrenza nell offerta. ma gli usa quello erano... od avrebbero dovuto essere...prima che hamilton ed i nordisti, i primi esportatori di democrazia, cominciarono il take over da parte del potere federale. li, come in italia, fu l ibrida costituzione a poterlo permettere. in assenza di costituzione a firma ayn rand, rigidamente libertaria ed invidualista metodologica, l esito è un sistema dominato dalla teoria del caos. consiglio anche il seguente libro: Reconstructing the Commercial Republic, CONSTITUTIONAL DESIGN AFTER MADISON

    RispondiElimina
  4. ps avevo scordato: la soluzione deve pero basarsi non certo sul positivismo costruttivista, ma neanche sull utopia del diritto natural libertario se non vogliamo attendere ancora 2000-3000 anni per la maturazione dell individualità di tutti gli esseri umani. intal caso per noi val il famoso detto di keynes. quindi va bene la societa lbertaria a livello di diffusione culturale delle idee, ma la nostra soluzione deve avere a che fare con l essere umano oggi, quindi ovviamente prasseologica

    RispondiElimina
  5. Il libro non è stato tradotto giusto?

    Luca Giagnoni

    RispondiElimina
  6. Ciao Anonimo.

    Il libro è stato tradotto e dovrebbe uscire a breve su Usemlab.


    Ciao gdbarc.

    Spunti interessanti i tuoi. Dal mio punto di vista posso dirti che non posso sapere cosa potrebbe accadere una volta che si andrebbe oltre lo stato attuale delle cose. Non mi va di sostituirmi ai pianificatori centrali, quindi, non ho piani ben congeniati da esporre per declamare la mia società perfetta. So solo a quale tipo di organizzazione farei parte e questo mi basta.

    La necessità è la libertà dell'individuo, il suo poter agire prasseologicamente in accordo con i propri desideri. Il resto è una conseguenza. Per quanto mi riguarda, la società delineata da Hoppe sarebbe un buon inizio.

    Inoltre, i migliori anticorpi per avvalorare questa scelta sarebbero gli errori passati e come sono stati commessi. I drogati, infatti, sono persone comuni; hanno attività celebrale e quindi capace di mettere in linea un ragionamento. Però poi si può trovare il demente di turno che invita ad impasticcarti in modo che dopo starai meglio. La società attuale s'è fatta infinocchiare allo stesso modo ed ora sta lentamente andando in crisi d'astinenza. Uscirne non è facile e durante la guarigione ci possono essere momenti di ricaduta; si ha bisogno di qualcuno che ci dia forza in questi momenti. Quel qualcuno è la Scuola Austriaca ed il libertarismo.

    Come ripeto di solito, secondo me non è tanto necessario preoccuparsi di come sostituire questo sistema poiché è già condannato (collasso dei vari schemi di Ponzi come Previdenza Sociale) bensì farsi trovare pronti nel momento in cui si sarà chiamati ad operare una scelta: riconoscere la fraudolenza dell'attuale sistema e rigettarla, oppure credere a promesse più folli. Perché altrimenti dall'attuale pantano si uscirà (se accadrà) solo attraverso l'arrivo in massa di vari cingolati.

    RispondiElimina
  7. francesco, lungi da me la società perfetta. solo difesa. non vorrei cascare dalla padella alla brace, saluti

    RispondiElimina
  8. Se i cingolati fossero agricoli potrebbe andar bene. Ma credo che sarebbero più temibili di un trattore.
    Ma perché Hoppe vive in Turchia?

    RispondiElimina
  9. Se i cingolati fossero agricoli potrebbe andar bene. Ma credo che sarebbero più temibili di un trattore.
    Ma perché Hoppe vive in Turchia?

    RispondiElimina
  10. Ciao Francesco

    permettimi una richiesta da profano. Se possibile.
    Qualcosa di chiarificatore in chiave austriaca e libertaria su speculatori, hedge fund e centri di ricerca/consulenza finanziaria tipo CaseyResearch.
    Su personaggi come Soros o Buffet o altri un po' meno noti. Sulla Tobin tax ed altre ipocrite
    limitazioni. Grazie.

    RispondiElimina
  11. Su Soros e sulla Tobin Tax scrissi qualcosa in questo articolo: http://johnnycloaca.blogspot.com/2011/10/la-connessione-di-george-soros-con.html

    Ancora su Soros: http://johnnycloaca.blogspot.com/2011/10/unire-i-puntini.html

    Per quanto riguarda gli speculatori ho l'articolo che fa al caso nostro già tradotto, ma dato l'intasamento di questa settimana credo scivolerà a quella prossima. Per quanto riguarda Hoppe, non lo so di preciso perché lui viva lì... ma se dovessi tirare ad indovinare secondo me ci vive per la moglie.

    Ah, le donne! :)

    RispondiElimina
  12. Ciao Francesco,concordo con molte idee del libertarismo.Però,ho notato che su alcuni temi c'è un pò di confusione e ambiguità.Ad esempio la questione ambientale e ecologica:alcuni libertari hanno le stesse idee dei petrolieri texani e dei repubblicani medi:sostengono l'urbanizzazione selvaggia,odiano la natura vista come nemica e ne sostengono praticamente la distruzione,odiano tutti quelli che non la pensano come loro:popoli indigeni,ambientalisti,animali,visti come un'ostacolo al "progresso".Mi sembra una posizione fanatica e contraddittoria agli stessi principi libertari,contando poi che l'uomo è sempre parte e proprietà della natura,e distruggendola distruggerebbe se stesso.Credo che la conservazione della natura sia la base della libertà,non può esistere la libertà in un mondo totalmente urbanizzato o in una distopia tecnocratica.Non sto parlando di un ritorno al tempo primitvo,sia chiaro,ma dico solo che una società libera non può prescindere dal rispetto per la natura e il nostro ambiente.Senza contare il fatto che l'inquinamento ad esempio è una violazione anche della libertà,della salute individuale così come diversi progetti urbanizzanti e modernisti.Credo,inoltre,che il nucleare tradizionale,così come il petrolio o altre energie non rinnovabili da sempre usate a fini di prestigio dagli stati e dalle multinazionali imperialiste e emblema del Novecento, siano antiquate per una società libertaria,mentre la fusione nucleare,l'energia geotermica e tante altre energie alternative(non,o non necessariamente il fotovoltaico)siano più appropriate.

    RispondiElimina
  13. Ps:intendevo dire fusione fredda.

    RispondiElimina
  14. Ciao Anonimo.

    Prima di parlare di questioni legate all'ambiente mi paice sempre introdurre il discorso con questo aforsima di Aristotele, “Ciò che è in comune è ciò che viene curato di meno, poiché tutti gli uomini hanno più cura di ciò che è di loro proprietà rispetto a quanto hanno in comune con gli altri.”

    Credo che questa semplice frase racchiuda il succo del problema che abbiamo di fronte. Infatti, quando noi siamo i ncontrollo di qualcosa che ci appartiene, vi riserviamo maggiore cura poiché danneggiamo noi stessi se deliberatamente lasciamo che chiunque la possa danneggiare. E se qualcuno si azzarda comunque, una schippettata alle natiche servirà da lezione per il futuro.

    Questo per dirti che ad oggi, differentemente da come dipingi il Texas, esso ospita 250mila animali a rischio di 125 specie differenti. La prorietà privata di questi animali ha consentito agli allevatori di considerarli un loro bene da custodire gelosamente. Si vuole salvaguardare la fauna e proteggerla dall'estinzione? Allora lasciamo che venga estesa la proprietà privata agli animali senza intralciare gli attori economici.

    Per quanto riguarda la flora, il discorso è quasi lo stesso. Qui invece abbiamo che negli ultimi decenni l'intesificarsi dei cicli economici ha portato sempre più individui a sfruttare oltremodo le risorse naturali in modo da cavalcare le varie bolle che si sono susseguite nel tempo e poi uscirne il più presto possibile (possibilmente vincenti, quindi). L'eccessiva esubreaza irrazionale dei cicli economici generati dalle banche centrali e dalla riserva franzionaria innesca queste bolle che finiscono per danneggiare anche l'ambiente. Anche qui, il libertarismo offrirebbe una soluzione molto migliore (eliminando banche centrali) rispetto allo stato di cose attuali.

    Infine, per quanto riguarda l'inquinamento, ho tradotto un fantastico pezzo di Rothbard che ti consiglio caldamente di leggere: Libertarismo e Inquinamento.


    PS: la fusione fredda la ritengono la migliore fonte energetica che potremmo avere nel prossimo futuro.

    RispondiElimina