martedì 9 ottobre 2012

Teconologie Digitali vs. Soppressione della Verità

«Me ne sto sdraiato, penso, e una catena logica straordinariamente strana comincia a dipanarsi.
Ad ogni equazione, ad ogni formula del nostro mondo superficiale corrisponde una curva o un solido. Per le formule irrazionali non conosciamo solidi corrispondenti, non li abbiamo mai visti. Ma la cosa terribile è che questi solidi sicuramente esistono ma son invisibili. [...] Se questi solidi non li vediamo  nel nostro mondo, in superficie, per loro ci sarà -- e deve esserci per forza -- un intero enorme mondo, oltre la superficie...
Saltai giù dal letto, senza aspettar la campana e corsi su e giù per la stanza. La mia matematica -- fino ad allora l'unica isola stabile ed incrollabile in tutta la mia vita ormai sbandata, sembrava anch'essa disgregarsi, andare alla deriva, turbinare. [...]
Tutto quello che mi veniva in mente e tormentava, pur non morendo né scomparendo, adesso era nascosto alla luce del giorno; così come gli oggetti visibili, senza morire, durante la notte sono nascosti nella tenebra notturna. Nella testa sentivo una leggera nebbia fluttuante. Attraverso la nebbia c'erano delle lunghe tavole di vetro, intorno alle quali delle teste a palla lentamente, in silenzio, masticavano a ritmo. In lontananza un metronomo scandiva il tempo, sotto l'azione di questa musica abituale e carezzevole io macchinalmente, insieme agli altri contai fino a cinquanta: i cinquanta movimenti regolamentari di masticazione per ogni boccone.
E poi sempre macchinalmente, battendo il tempo, scendo giù e segno il mio nome sul libro di coloro che escono -- come tutti. Ma sento che vivo separato da tutti gli altri, solo, protetto da un muro morbido che assorbe tutti i suoni, e che dietro a questo muro c'è un altro mondo.
Ma -- ecco il problema: se questo mondo è soltanto mio, perché è entrato in queste note? A cosa servono tutti questi "sogni" assurdi, questi armadi e corridoi senza fine? Io vedo con profondo rincrescimento che invece di un armonioso e severo poema matematico in onore dello Stato Unico, il risultato è una specie di fantastico romanzo d'avventure.
Del resto, forse, tutto andrà per il meglio. Con tutta probabilità voi, miei sconosciuti lettori, siete dei bambini rispetto a noi (dato che noi siamo cresciuti insieme allo Stato Unico, abbiamo cioè raggiunto le cime più alte accessibili all'uomo).E come bambini, voi, senza gridare, inghiottite tutto l'amaro che io vi do, soltanto se esso è accuratamente mescolato al denso sciroppo dell'avventura...»

~ Evgenij Zamjatin, Noi, Nota XVIII»
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di Gary North


Sto per raccontarvi alcune storie. Per rendere la cosa più interessante, inizierò con quello che potrebbe diventare l'affare di una vita per uno dei miei lettori. Si conclude il 30 Settembre. Chi si ferma è perduto.

Comincio con l'ovvio: il costo in calo delle comunicazioni Internet sta rivoluzionando la diffusione della conoscenza. In tal modo, si sta indebolendo qualsiasi establishment. Ogni establishment deriva il suo potere dalla visione ufficiale del passato. Lo apprendiamo dal romanzo di George Orwell, 1984. Il tiranno che impone lo stato totalitario dice questo. "Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato."

Il costo del controllo del passato è aumentato in modo esponenziale sin dal 1995: l'anno in cui venne introdotto il browser grafico. Poi è arrivato Google.

So che Orwell disse questo perché l'ho appena verificato su diversi siti web. C'è voluto meno di un minuto. C'è qualche dibattito sulla punteggiatura: punto, due punti, punto e virgola. Penso che non mi prenderò la briga di guardare nella mia biblioteca, che si trova in una camera speciale a miglia di distanza.

Il costo della ricerca è una piccola frazione di quello che era nel 1995. Il Web ha cambiato tutto.

Questo mi porta alla mia offerta speciale. Alla fine del XIX secolo, solo le persone che vivevano nei pressi di Boston avrebbero potuto ricercare la storia del Puritanesimo Americano. Solo lì erano disponibili le fonti primarie: la biblioteca dell'Università di Harvard e le collezioni della Massachusetts Historical Society. Si doveva andare a Yale dopo che si era finito a Boston. C'erano altre collezioni che erano sparse in tutta la regione. La principale era nell'American Antiquarian Society a Worcester, Massachusetts. Secondo l'AAS,

Clifford K. Shipton, che divenne bibliotecario nel 1940, migliorò l'accesso alle fonti primarie attraverso la partnership con aziende tecnologiche. Le edizioni in microstampa della Early American Imprints fornirono agli studiosi le immagini nelle pagine di libri e di opuscoli stampati in America prima del 1801. I ricercatori di tutto il mondo ben presto lessero con entusiasmo il contenuto delle sigle editoriali situate in bliblioteche a miglia di distanza.

Capite cosa significa: tutto quello che venne stampato nell'America coloniale dal 1639 agli inizi del 1801. Poi venne pubblicata una raccolta: 1801-1811. Ho scritto la mia tesi di dottorato a Riverside, California, basata principalmente su tale raccolta su microcard. Più di 40 anni fa. Non so quanto la biblioteca della University of California abbia pagato per quel set. Penso molto.

Poi arrivarono le microfiche. Si potevano fare fotocopie grezze da queste microfiche. Non si poteva con le microcard. Dovevi prendere appunti a mano. Ho ancora i miei in una scatola. Gli storici non buttano mai i loro appunti.

Il prezzo delle microfiche è sceso a zero. Un uomo che ho conosciuto 20 anni fa scoprì che la casa editrice avrebbe gettato in discarica i set. Non volevano concorrenza per l'edizione in microfiche. Fece fare un'affare all'azienda. Le avrebbe comprate. Le avrebbe vendute solo ad istituti di ricerca e scuole superiori private che non avrebbero comprato i set in microfiche. L'azienda accettò.

Il mio Institute for Christian Economics comprò il set per $10,000. Pagò $8,000 per un set completo di tutti i giornali, 1780-1800. Ho cinque antologie. In denaro di oggi, sarebbero come minimo $30,000. Le ho pagate troppo.

Poi è arrivata la digitalizzazione e la ricerca on-line. Le microfiche non valgono nulla.

L'ICE diede il set in microcard ad una scuola Cristiana privata. Ma è a corto di spazio nella sua biblioteca. Ha intenzione di vendere il set. Per il prezzo di un viaggio in Arkansas, qualcuno può possedere il set.

Se nessuno lo vuole, tornerà in discarica. Cenere alla cenere, plastica alla plastica. [...]

Ultimo giorno disponibile per questo affare: 30 Settembre 2012. Se siete interessati al set, contattate Art Cunningham: art-sharon@cox.net



CRITICA CON LE CIFRE

Per qualsiasi establishment sta diventando quasi impossibile far accettare la propria versione del passato. Ci sono siti concorrenti che forniscono collegamenti a prove che indeboliscono il punto di vista dell'establishment.

Ai bei vecchi tempi – prima del 1995 – un establishment non affrontava grandi sfide. Costava troppo ricercare i fatti. Costava troppo comporre un libro, stamparlo, conservarlo, pubblicizzarlo, e distribuirlo. I pochi che lo facevano avevano un piccolo mercato. Poteva essere facilmente respinto: "teoria della cospirazione." La vecchia tattica è ancora utilizzata: "teoria della cospirazione." Ma è difficile da vendere, perché tanti documenti sono online e confutano il punto di vista dell'establishment. Troppe persone non la bevono più.

L'uomo comune può non avere un parere su ciò che è accaduto, ma ha dubbi sul punto di vista ufficiale. Nel caso del 9-11, la gente chiede: "Dove sono le prove che un aereo si è schiantato in una buca a Shanksville?" Non c'erano detriti. Ci sono prove video di un buco vuoto. "Let's roll!" è ispiratore. Non si tratta di un missile sparato da un jet dell'Air Force. Ma i detriti sparsi per chilometri trasmettono un messaggio: "Questo aereo è scoppiato in cielo, non in terra."

Teoria della cospirazione? Potete scommetterci!

Se il punto di vista ufficiale è chiaramente impossibile per quanto riguarda il 25% del 9-11, cosa dire del 50%? Dov'erano i detriti al Pentagono? Perché il buco era così piccolo? Come è possibile che qualcuno abbia azzeccato quella manovra aerea?

Se si arriva al 50%, che dire di New York? Perché l'Edificio 7 è caduto così in fretta? Perché un piccolo fuoco alimentato dalle carte ha abbattuto questo edificio? E così via.

Teoria della cospirazione? Potete scommetterci!

I dubbi riguardo le storie ufficiali portano a dubbi riguardo tutte le storie ufficiali. Il dubbio indebolisce la legittimità. Senza legittimità, un establishment deve sostituire la forza all'autorità, il governo esterno all'auto-governo. Il costo di costringere le persone a comportarsi in un certo modo è troppo grande per qualsiasi governo. Senza un diffuso auto-governo che faccia rispettare le sue richieste, un establishment diventa solo un altro gruppo di interesse in concorrenza.

Questo è il motivo per il World Wide Web è la più grande minaccia della storia ad ogni gruppo con interessi speciali supportato dal governo. Tutti lo sanno. Non c'è quasi nulla che possano fare al riguardo. Si scagliano contro le teorie della cospirazione, ma il mantra non funziona più. Ha funzionato quando la persona media non aveva accesso ai libri. Non aveva accesso ad elementi di prova con un click. Ora invece sì. Non c'è nulla che i vari establishment possano fare a riguardo, a parte invocare il mantra: "Teoria della cospirazione."

Si tratta del bue sovvenzionato dal governo che dice cornuto all'asino finanziato privatamente.



IL MISES INSTITUTE

Il Ludwig von Mises Institute è stato il primo sito a rendere disponibile un'alternativa globale all'establishment Keynesiano/monetarista nella gilda dell'economia. Offre libri, articoli e video realizzati da studiosi che rifiutano questa visione di causa ed effetto economico dell'establishment.

Il reparto dal titolo "Letteratura" offre centinaia di confutazioni classiche della prospettiva Keynesiana/monetarista: nella teoria, nella politica, e nella storia economica. Solo le più grandi biblioteche di ricerca hanno anche solo la metà di questi libri. Questi libri sono in formato PDF e altri formati e-book. Lo studente può scaricarli tutti gratuitamente.

Lo studente può anche acquistare copie cartacee per circa $20 ciascuna. Questa tecnologia di stampa ha rotto il cartello degli editori di libri. Non hanno mai dovuto bruciare libri. Hanno semplicemente restituito i manoscritti agli autori. Questo era molto più raffinato rispetto al dar fuoco ai libri. Bruciare libri era così "Nazionalsocialista, 1936." In questi giorni, ogni autore può comporre il suo libro con Microsoft Word ($100) o con Open Office (gratuito). Oppure, se vuole avere classe, può acquistare una copia di InDesign e scalare la curva dell'apprendimento. Il punto è, la barriera non è che un software a basso costo e il tempo di apprendimento. La barriera è non più il denaro.

"La libertà di stampa è garantita solo a coloro che ne hanno una." Questo è ciò che disse l'attivista radicale A.J. Liebling nel 1950. Ora, chiunque abbia una connessione Internet può noleggiarne gratuitamente uno. È possibile pubblicare qualsiasi cosa su Scribd. Rimane in rete, gratuitamente.

Il Mises Institute ha scoperto che dare strada ai PDF dei libri fa vendere un sacco di libri stampati. I lettori di libri soffrono di quella che io chiamo la sindrome di Picard. Devono possedere un libro per goderne. Un PDF o un Kindle non è abbastanza buono.

Ancora peggio per l'establishment Keynesiana/monetarista è la potenza di YouTube. Il Mises Institute pubblica tutte le lezioni tenute nelle sue riunioni. Poi il gestore del canale utilizza la funzione embed di YouTube per pubblicarle sul sito dell'Istituto. In qualche modo, non ho mai visto alcuna pubblicità. I video iniziano all'inizio della sessione di lezione.

I video sono un buon modo affinché le persone ottengano una rapida panoramica di qualsiasi argomento. Lo studente può decidere se vale la pena proseguire. Se pensa di sì, può utilizzare la sezione Letteratura del sito per iniziare.

Alle persone piacciono i video. Ne guardano un sacco. Possono carpire nuove informazioni più facilmente e più rapidamente da un discorso piuttosto che da un libro. I discorsi rimangono sul sito in modo permanente.

Il traffico che riceve il Mises.org è maggiore del traffico dell'American Economic Association, la più importante organizzazione accademica nel campo dell'economia. Il loro sito è classificato al 140,000 posto su Alexa. Il sito del Mises è al 17,000 posto. Non c'è paragone.

La strategia del Mises Institute è quella di fornire di tutto. Questa strategia sta funzionando.



CONCLUSIONE

Internet ha superato i sistemi di distribuzione degli establishment. I sistemi di distribuzione dell'informazione presentano numerosi punti vendita a chiunque disponga di una connessione Internet. Molti abili comunicatori possono superare quelle che sarebbe state delle barriere quasi impenetrabili nel 1995.

La qualità della grande massa di cifre è bassa, ma la qualità ai primi posti è molto alta. L'ingresso aperto ha prodotto sbocchi per le persone con grandi competenze sia nella ricerca e che nell'espressione.

Questo processo accelererà. Ogni establishment finirà sotto il fuoco intellettuale e retorico. Probabilmente subirà importanti inversioni.

Sta accadendo oggi. La capacità di qualsiasi establishment di manipolare l'opinione degli utenti web più giovani è limitata e si sta riducendo. Mentre questi utenti invecchieranno, presteranno meno attenzione alle opinioni degli establishment.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


11 commenti:

  1. Premessa: le analisi economiche di North sono spesso condivisibili. Non si può dire lo stesso sulle affermazioni che ha fatto in questo post.

    Riguardo il presunto "aereo abbattuto": http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-53-il-volo-93-lo-schianto.html http://undicisettembre.blogspot.it/2010/09/faq-54-il-volo-93-dopo-lo-schianto.html

    Riguardo la presunta "mancanza di detriti al Pentagono": http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-26-lattacco-al-pentagono-i-rottami.html

    Riguardo il presunto "buco troppo piccolo": http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-25-lattacco-al-pentagono-i-danni.html

    Riguardo la presunta "manovra aerea impossibile": http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-23-lattacco-al-pentagono.html

    Riguardo il presunto "crollo troppo veloce" dell'Edificio 7: http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-45-wtc7-il-crollo.html

    Riguardo il presunto "piccolo fuoco": http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-43-wtc7-lincendio.html

    Conclusione: avere dubbi è legittimo, ma solo dopo essersi informati a dovere sull'argomento. Parlare di "buco troppo piccolo al Pentagono" significa non aver mai visto le foto che mostrano il contrario ( http://undicisettembre.blogspot.it/search/label/Pentaforo ). Idem per il resto. Questo nuoce gravemente alla causa libertaria: se la rigorosità dell'analisi ed il buon senso vengono abbandonati per fare posto a disinformazione e assurdità, sarà più difficile convincere le persone della rigorosità e del buon senso della teoria austriaca.

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  2. Ciao weierstrass88.

    No dai, Attivissimo no. Ho appena finito di mangiare :)

    Questo video, sull'argomento 9/11, credo sia molto esauriente e copre tutte le principali obiezioni che hai mosso a riguardo: http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=13835

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  3. Ciao

    Nel video non c'è riferimento al foro del Pentagono, ai resti dell'aereo che lo ha colpito, alla manovra dell'aereo (*) o al volo 93. Potrei aver "saltato" quelle parti mentre scorrevo il video, ma in tal caso basta indicarmi il minuto di interesse. Per quanto riguarda incendi e durata dei crolli, non ci sono obiezioni a cui non sia già stata data spiegazione (**)(***)(****). Si può discutere se sia convincente o meno, ma non si dovrebbe tralasciarla.

    L'argomento è così vasto che ci sarebbe da parlarne per ore, ma credo che sia più utile affrontare un caso semplice: c'è un motivo per sostenere che questo foro ( https://picasaweb.google.com/lh/photo/IyDQ2YyEViVtqdBeFSnMU5-poUB_b7FARkZ61BjgeQA ) sia "troppo piccolo"? Con questo esempio non pretendo di smentire tutte le tesi della cospirazione, ma solo mostrare che quell'affermazione (pur essendo ricorrente) non è esatta; magari anche altre affermazioni potrebbero essere riviste.

    Poi, per carità, non smetterò certo di leggere questo blog solo perchè qualche articolo mi piace meno degli altri!



    (*) Al minuto 55 Mazzucco dice che non ha accelerato il video con intenzioni malevole, ma questo non dice nulla sulla fattibilità della manovra ( http://undicisettembre.blogspot.it/2006/09/la-virata-impossibile-al-pentagono.html ).

    (**) Esempio: dal minuto 32 Mazzucco dice di citare i dati sismici per sostenere che il crollo sia avvenuto troppo in fretta. Ma quei dati non indicano la durata complessiva del crollo: indicano il tempo che le prime macerie hanno impiegato ad arrivare a terra. Se uno prende i dati sismici, scopre che il resto della struttura è arrivato dopo ( http://photos1.blogger.com/blogger/1884/3307/1600/0305911-graph2-lg.jpg ). Questo perchè le macerie erano "in caduta libera", il corpo delle torri no.

    (***) Esempio: dal minuto 23 Mazzucco si chiede come abbiano fatto 16 persone a sfuggire agli incendi della Torre Sud, ma non è affatto un mistero ( http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-34-le-torri-gemelle-gli-incendi.html ). Meravigliarsi del fatto che l'unica scala anti-incendio sopravvissuta nella Torre Sud (nella Torre Nord non ne è rimasta intatta alcuna, infatti non s'è salvato nessuno) abbia protetto quelle persone dagli incendi non mi sembra un argomento inoppugnabile.

    (****) Esempio: al minuto 19 Mazzucco ammette che degli edifici in acciaio siano crollati a causa di incendi, ma sostiene che non siano esempi validi perchè "è crollato solo il tetto". Beh, sarebbe stato difficile che crollasse qualcosaltro, visto che erano edifici di un solo piano! Se avessero avuto molti piani superiori, sarebbero crollati ancora più facilmente. Mazzucco sostiene anche che anche la Windsor Tower sarebbe dovuta crollare, tralasciando però che aveva una struttura diversa dalle torri del WTC (in particolare, un nucleo centrale di cemento armato - quindi resistente agli incendi); non a caso, la struttura in acciaio è interamente crollata.

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  4. Hai ragione weierstrass, l'argomento è davvero vasto e ci vogliono ore per sviscerarlo completamene. Ma sin dalla prima volta in cui ho visto le torri crollare, il fatto mi sembrava così... "innaturale."

    Tempo addietro seguivo l'argomento più da vicino, ora devo rimettere in ordine le varie fonti e documenti. Ti posso garantire una risposta, ma mi serve qualche giorno per organizzarla. ;)

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  5. Iniziamo una prima risposta riguardo il WTC7 ed i relativi incendi. Per quanto riguarda gli esempi riportati dei capannoni, credo siano inconsistenti proprio perché il WTC7 è un grattacelo e quelli no. In realtà si tratta di paragoni logicamente e tecnicamente scorretti per vari motivi.

    Il principale è che erano sostanzialmente edifici ad un piano solo, costruiti usando tecniche e criteri di resistenza completamente diversi rispetto a quelli di un grattacielo moderno come il WTC-7.

    Infatti, come si legge da questo articolo del New York Times:

    "Ingegneri e altri esperti sono ancora sconcertati da ciò che è accaduto al WTC-7. [...] Gli esperti affermano che nessun edificio simile, un moderno grattacielo rinforzato in acciaio, era mai crollato a causa di incendi incontrollati, e gli ingegneri stanno cercando di capire se ci sia motivo di preoccuparsi per tutti gli altri edifici simili sparsi per la nazione."

    Per ora l'unico grattacielo che è crollato (parzialmente) è la Windsor Tower, in cemento armato-acciaio di cui ha ceduto solo la parte non protetta in quasi due giorni di incendi che l'hanno avvolta TOTALMENTE con fiamme alte diversi metri.

    Qui trovi maggiori informazioni su incendi e grattacieli.

    Gli incendi non sono paragonabili con quelli del WTC7, infatti nello stesso NIST si afferma:

    "La loro crescita e la loro diffusione erano quelle di ordinari incendi di materiale da ufficio."
    (NCSTAR-1A, p. xxxii.)

    "Non ci sono prove che gli incendi si siano diffusi da un piano all'altro, forse fino ad appena prima che il WTC-7 crollasse. I piani a prova di fuoco hanno agito con successo come barriere che hanno impedito agli incendi di diffondersi."
    (NCSTAR-1A, p. 55.)


    Il NIST ammette anche che l'edificio era progettato in modo da soddisfare il New York City Building Code, che richiede una resistenza al fuoco di 3h per le colonne e 2h per i pavimenti:

    "Le istruzioni per coloro che si erano aggiudicati la costruzione del WTC-7 furono di assicurare una resistenza al fuoco di 3 ore per le colonne e di 2 ore per i ponti di acciaio a sostegno dei pavimenti, il che corrispondeva ai criteri di resistenza al fuoco più severi per costruzioni di tipo 1B (senza sprinklers). [...] "Ispettori privati hanno riscontrato che lo spessore del SFRM (Spray-Applied Fire-Resistive Materials, Materiale Antincendio Applicato a Spruzzo) combaciava con questi valori."
    (NCSTAR-1A, p. 7; vedi anche la tabella 8-1 a pagina 340 nel rapporto NCSTAR 1-9.)


    La temperatura complessiva nell'edificio sarebbe stata di soli 300 °C, con picchi di 600 °C in alcuni punti limitati (cosa che rende inspiegabile l'acciaio fuso ritrovato nelle macerie, nonché come si siano potute raggiungere tali picchi):

    "A causa dell'efficacia del SFRM (Spray-Applied Fire-Resistive Materials, Materiale Antincendio Applicato a Spruzzo), la temperatura più alta delle colonne nel WTC-7 è stata soltanto di 300 °C, e solo sul lato est dell'edificio le traverse hanno raggiunto o superato i 600 °C."
    (NCSTAR-1A, p. 19.)


    A dopo per le altre delucidazioni.

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  6. Ah, sia chiara una cosa weierstrass. Non sto cercando affatto di dimostrare che tu abbia torto e io ragione. Sto semplicemente cercando di dimostrarti che se ho pubblicato questo articolo di North è perché c'erano dei buoni e validi motivi per cui l'ho fatto. Ora passiamo al Pentagno.

    Le stranezze di questa faccenda sono molte di più, ma per problemi di tempo ho cercato di fare un sunto:

    1) Dove sono finite le ali, la coda e i motori del Boeing 757.

    2) Perché non hanno lasciato danni riconoscibili sulla parete.

    3) Come mai c'erano così pochi resti di un velivolo da 100 tonnellate sul luogo dello schianto.

    4) Come ha fatto questo rottame, se davvero appartiene a un motore del Boeing, a trovarsi all'interno del Pentagono, visto che sulla facciata mancano i fori d'entrata dei motori ed è presente solo quello della fusoliera.

    5) Perché il prato non presentava danni di alcun tipo, anche se i dati ufficiali affermano che il motore sinistro del 757 avrebbe dovuto "ararlo" perché, per via dell'inclinazione dell'aereo, si trovava parzialmente sotto terra.


    6) Cosa ha causato questo foro netto e preciso all'interno del terzo anello del Pentagono (qualunque cosa l'abbia causato, ha trapassato ben 2 muri del Pentagono -- gli stessi che ufficialmente sono tanto resistenti da non venire scalfiti dai motori di un Boeing 757 che ci si schianta a 850 Km/h -- e ha inoltre seguito un assurdo percorso a zig-zag tra le colonne).

    7) Come mai queste bobine di cavi che si trovavano proprio davanti alla parete del Pentagono colpita non sono state investite e distrutte dall'aereo, e anzi sono rimaste perfino in piedi.

    8) Le stranezze dei pali della luce che sarebbero stati abbattuti dal 757, e com'è possibile che le ali non si siano spezzate dopo aver colpito ben 5 pali quando, a quelle velocità, perfino l'impatto con un uccello è in grado di causare danni gravissimi.

    9) L'impossibilità della traiettoria ufficiale (che non ha mai avuto una risposta accettabile).

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  7. 10) Come mai svariati piloti hanno affermato che non sarebbero mai riusciti ad effettuare le manovre aeree (tecnicamente impossibili) che secondo la versione ufficiale i dirottatori avrebbero eseguito dopo appena qualche settimana di esercitazioni su un simulatore di volo o su un Cessna 172. In particolare Hani Hanjour, il pilota del 757 che avrebbe colpito il Pentagono, è stato descritto da molti istruttori di volo come incapace e senza la minima conoscenza di come pilotare un velivolo.

    11) Com'è possibile che alcune delle finestre in prossimità del punto d'impatto avessero ancora i vetri intatti.

    12) Perché così tanti testimoni affermino all'unanimità e indipendentemente l'uno dall'altro di aver visto un aereo avvicinarsi al Pentagono e poi sorvolarlo senza colpirlo seguendo una traiettoria molto diversa da quella ufficiale (la cosiddetta rotta nord) che rende impossibile che tale aereo abbia abbattuto i pali della luce e poi causato i danni al camion generatore davanti al Pentagono e all'edificio stesso. E perché tali testimoni affermino di non aver visto alcun aereo che abbia seguito la traiettoria ufficiale.

    13) Perché più di 80 filmati dello schianto ripresi da varie telecamere di sicurezza continuano a venire tenuti nascosti dal governo USA, che ha ammesso di possederli ma continua a rifiutarsi di renderli pubblici (violando in questo modo anche il Freedom Of Information Act), chiedendoci di accontentarci dei pochi filmatini sfocati che ha rilasciato finora in cui non si vede nulla di riconoscibile.

    14) Perché il Rapporto ufficiale della Commissione 9/11 ha sostenuto che la sicurezza del Pentagono non avesse abbattuto il velivolo che ci si è schiantato (qualunque cosa fosse) perché l'aveva perso di vista fino a un attimo prima dell'impatto, quando la testimonianza dell'ex Ministro dei Trasporti Norman Mineta smentiva chiaramente questa affermazione?

    Ok, credo ci sia abbastanza materiale da soddisfare la tua curiosità. A dopo per il resto.

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  8. Per ragioni di tempo prendo solo il caso del Pentagono e ovviamente leggerò le tue eventuali risposte (fa sempre bene sentire più punti di vista) ma, dopo aver speso un intero pomeriggio in questo commento (cosa che immagino sarà toccata pure a te), credo che me ne risparmierò altri :-) Comunque prometto che rifletterò sulle tue obiezioni.

    1)3)6) Le ali e la coda erano fatti di materiali leggeri: posti alla velocità tipica di un aereo e lanciati contro un edificio con colonne di cemento armato, è logico aspettarsi che non rimarranno integri. Verranno frantumati e finiranno per la maggior parte dentro l'edificio (come avvenuto al WTC), mentre una minima parte verrà rimbalzata (come si vede qui https://picasaweb.google.com/undicisettembre/PentagonoRottamiDAereo#slideshow/5170469583773841026 ). I motori (essendo più pesanti e più robusti della fusoliera) sono stati trovati all'interno dell'edificio ( http://undicisettembre.blogspot.it/2008/06/ritrovamento-di-un-motore-al-pentagono.html ). I resti dell'aereo sono penetrati ben dentro l'edificio (come mostra la ricostruzione video della Purdue University, che linko più sotto), anche perché al piano terra e al primo piano i tre anelli esterni del Pentagono formano un volume unico (dunque non c'erano ostacoli al passaggio dei rottami). Questo è il percorso dei rottami all'interno dell'edificio, è lineare ( http://1.bp.blogspot.com/_ebKDfm0h1oI/R1kCj9TWJII/AAAAAAAABPM/OFl9K9hWrSA/s1600-h/pent-mappa-rottami-danni.jpg ). I muri del Pentagono sono semplici muri di mattoni, infatti non hanno impedito ai motori di penetrare. Peraltro nella breccia interna sono stati trovati altri resti dell'aereo (vedi foto http://2.bp.blogspot.com/-21u_6o_rbhI/TnhO9MG5XpI/AAAAAAAAOZc/XSTZR1tsdXs/s1600/9-11+Pentagon+Exterior+4+resize.jpg ). Altre testimonianze di rottami ( http://undicisettembre.blogspot.it/2008/07/firefight-tracce-di-rottami-daereo.html ). La breccia interna sarebbe stata strana se fosse stata squadrata, no? Se l'oggetto (il corpo centrale dell'aereo) è a simmetria circolare...

    2)4) La dimensione e la forma del foro sono assimilabili ai danni prodotti da un aereo (vedi foto https://picasaweb.google.com/lh/photo/IyDQ2YyEViVtqdBeFSnMU5-poUB_b7FARkZ61BjgeQA ). Se si osserva l'estensione totale dei danni al piano terra, si nota che è larga svariate decine di metri ( http://bp0.blogger.com/_ebKDfm0h1oI/R26MYQ7rteI/AAAAAAAABYQ/1DnaTor3Nb0/s1600-h/pent-ricostruzionedannouw0.jpg http://www.flickr.com/photos/paoloattivissimo/251910341/lightbox/ ).

    5)9) Il passaggio dell'aereo si nota dal segno che il motore destro ha lasciato sul generatore posto davanti alla facciata (vedi foto http://www.flickr.com/photos/paoloattivissimo/104094325/lightbox/ ). I link che hai messo mi mandano a pagine non-esistenti, casomai prova a ri-linkarli. Comunque il video realizzato dalla Purdue University ( http://www.cs.purdue.edu/cgvlab/papers/popescu/popescuPentagonVIS2003.mpg ) mostra che il motore sinistro non avrebbe dovuto toccare il terreno e sostiene che la traiettoria non era impossibile (come peraltro si evince da altri fatti e pareri tecnici http://undicisettembre.blogspot.it/2006/06/faq-23-lattacco-al-pentagono.html ).

    7) le bobine erano a più di 20 metri dalla facciata ( http://attivissimo.blogspot.it/2006/02/pentabobine.html ).

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  9. 8) Non vedo perché un palo della luce avrebbe dovuto spezzare un'ala di aereoplano anziché essere staccato, vista la leva a cui era sottoposto; soprattutto se il tuo punto 1) mette in dubbio che delle colonne di cemento armato possano fare altrettanto. I testimoni confermano che l'aereo tranciò i pali della luce ( http://undicisettembre.blogspot.it/2008/02/testimoni-al-pentagono-lincoln-leibner.html ), mentre nessuno dice di aver visto dei pali della luce abbattersi da soli; nessuno ha trovato dispositivi atti a spezzare i pali della luce.

    10) L'istruttore Eddie G. Shalev, della Congressional Air Charters di Gaithersburg, nel Maryland, ha testimoniato che era un buon pilota, forse con preparazione di tipo militare, per il modo in cui usava i riferimenti a terra. L'istruttore Marcel Bernard, del Freeway Airport, lo definì un pilota nella media o sotto la media, ma in ogni caso sicuramente in grado di puntare un aereo di linea contro un edificio e di colpirlo. Altre valutazioni ( http://undicisettembre.blogspot.it/2006/12/un-pilota-dilettante-saprebbe.html ).

    11) Le finestre erano del tipo anti-esplosione, del peso di 1.600 libbre ognuna, con parti trasparenti dello spessore di 1,5 pollici, montate su serramenti in acciaio a loro volta supportati da montanti in acciaio raccordati alle solette.

    12) 55 persone hanno visto direttamente l'impatto di un aereo di linea contro il Pentagono. 86 persone hanno visto un aereo di qualsiasi genere dirigersi specificamente verso il Pentagono. Nessuno ha visto un missile (quindi, a rigor di logica, tale ipotesi è da scartare). Se mi dici che qualcuno si ricorda una traiettoria diversa, ci può stare; nel senso che può benissimo ricordare l'evento in maniera imprecisa. Comunque citami pure le testimonianze dirette, così magari capisco meglio il tuo punto di vista.

    13) In realtà i video del Pentagono dichiarati dall'FBI non sono 85, ma 13. Ottantacinque è il totale dei video sequestrati nelle indagini; gli altri video riguardano altri luoghi, comprese le Torri Gemelle. Di questi tredici video, soltanto uno mostra l'impatto al Pentagono, ed è quello che è stato pubblicato: gli altri mostrano l'edificio dopo l'attentato.

    14) Mineta ha fatto confusione, si stava riferendo al volo 93: l'ordine a cui si riferisce è quello di abbattimento, che è stato dato alle 10:10 (cioè 40 minuti dopo l'impatto al Pentagono). Il fatto che il suo racconto è impreciso si evince leggendolo tutto ( http://undicisettembre.blogspot.it/2006/08/lordine-misterioso-di-cheney.html ), così si scopre che si stava riferendo a fatti successivi all'impatto sul Pentagono. L'errore non è così strano, se si ripercorrono gli spostamenti di Mineta durante quel giorno (vedi sopra). Le altre testimonianze hanno chiarito il punto. Tra parentesi, in questo punto si sta sostenendo che un aereo commerciale (Mineta si riferisce ad esso) è finito dentro il Pentagono.

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  10. Ok, ho dovuto fare dietrofront in corsa per cercare di rispondere alle tue obiezioni :)

    Eh si, hai ragione. E' un lavoro estenuante, assorbe parecchio tempo catalogare le fonti, fare un riassunto e cercare di presentare una buona risposta. Ma il confronto è quello per cui ho aperto in prima istanza il blog. ;)

    1), 2), 3), 4), 6) Cerchiamo di fare una somma dei rottami ritrovati al Pentagono. In questa pagina puoi trovare tutte le immagini dei resti trovati dentro e fuori dall'edificio, nonché un'analisi approfondita sulla dinamica dell'impatto.

    Messi tutti insieme, equivalgono più o meno a questa percentuale dell'aereo.

    La quantità stranamente ridotta di resti dell'aereo aereo è stata una delle ragioni che hanno inizialmente spinto molte persone ad essere scettiche sul fatto che un aereo abbia realmente colpito il Pentagono. Nessuno dei pezzi fotografati è stato identificato come appartenente al volo AA-77 o al numero di coda #N644AA attraverso l'abbinamento dei numeri di serie, e non vi è stato alcun tentativo di ricostruire l'aereo come prevede di solito il protocollo durante le indagini riguardo un incidente aereo. Manca un particolare fondamentale: il motore dell’aereo. Il reattore di un 757 è uno dei motori più resistenti al mondo, basti pensare alle elevate temperature cui è sottoposto durante la fase di rullaggio e di volo.

    Ma anche quando un aereo si schianta contro una montagna, che è certamente più dura di qualunque edificio al mondo, i suoi resti si vedono, eccome!

    Un altro elemento da ricordare è che l’aereo ha colpito il Pentagono con un angolazione di quasi 45°; se così fosse stato, per una pura questione fisica l’ala avrebbe dovuto piegarsi e rimanere fuori dall’edificio. Sono quindi andate misteriosamente perse diverse tonnellate di acciaio, ferro e altri materiali normalmente usati nella costruzione degli aerei.

    Oltre al numero relativamente basso di rottami raffigurati sopra, ci fu anche una notevole quantità di detriti irriconoscibili che sono stati citati come prova dello schianto di una aereo. Questa immagine mostra un po' di detriti in piccoli pezzi sparsi su tutta l'area dell'eliporto.

    Tuttavia, anche se alcuni di questi detriti irriconoscibili provenissero davvero da un aereo o da degli aerei, cosa che non è stata affatto dimostrata, le prove conclusive di un approccio dal lato nord della stazione Citgo e di un sorvolamento del Pentagono dimostrano che questi detriti non possono provenire da AA-77, e quindi devono essere arrivati lì in qualche altro modo.

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  11. 5), 9) Erano immagini quelle. A questo punto, per quanto riguarda traiettoria e piloti, ti rimando a queste due pagine

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    La vera "chicca" comunque è l'approccio con cui il dirottatore vuole colpire il Pentagono: anziche' puntare il muso dell'aereo verso il basso, ha deciso di far fare all'aereo una stretta virata, girando intorno al Pentagono e scendendo sino a trovarsi vicino al livello del suolo, per poi colpire quasi rasoterra.

    Ma il problema che si apre, aldila' della scarsa verosimilità di tale manovra, e' la solita coperta corta del 9/11, dove una toppa per una spiegazione apre una voragine da un'altra parte. Sappiamo che non esiste una sola registrazione dell'aereo a parte quella di una telecamera del parcheggio (dove l'aereo non si vede, peraltro).

    Malgrado 85 telecamere presenti nella zona, i cui filmati, immediatamente sequestrati ed esaminati dal FBI, davano il seguente esito:

    "Su 85 cassette che potevano risultare interessanti.... 56 o non mostravano l'edificio del Pentagono, o non mostravano il punto di impatto, o non mostravano l'impatto dell'aereo... Ho visionato personalmente le restanti 29, e ho stabilito che 16 di queste non mostravano il punto di impatto e non mostravano il momento dell'impatto... delle rimanenti 13 cassette, che mostravano il punto di impatto, 12 mostravano il Pentagono soltanto dopo l'impatto del volo 77, mentre una sola mostrava l'impatto del volo 77." Agente McGuire

    Quindi, leggendo questo report, non abbiamo immagini nonostante almeno 85 telecamere, perche' "solo 13 mostravano il punto d'impatto." Peccato che l'aereo abbia circumnavigato il Pentagono, rendendo cosi' tutte le telecamere potenzialmente in grado di riprenderlo, ma nessuna ci sarebbe riuscita...

    Francamente, trovo davvero difficile credere a tale versione.

    7) A me pare che le bobine fossero sulla traiettoria.

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