Bibliografia

lunedì 17 settembre 2012

La politica monetaria degli Stati Uniti ha raggiunto un punto morto?

«Il principale obiettivo della prasseologia e dell'economia è di sostituire ideologie corrette e consistenti ai dogmi contraddittori dell'eclettismo popolare. Non v'è modo di prevenire la disintegrazione sociale e salvaguardare lo stabile miglioramento delle condizioni umane, all'infuori di quello offerto dalla ragione. Gli uomini devono tentare di riflettere su tutti i problemi implicati fino al punto oltre il quale la mente umana non può più procedere. Non devono mai accontentarsi di soluzioni fornite dalle passate generazioni, ma rimettere sempre in discussione ogni teoria e ogni teorema, e non mai stancarsi nei loro sforzi di eliminare gli errori e di raggiungere la conoscenza migliore possibile. Devono combattere l'errore, smascherando le dottrine spurie e mettendo in evidenza la verità. [...]
Coloro che non hanno familiarità con la teoria economica credono generalmente che l'espansione del credito e l'aumento della quantità di moneta in circolazione siano mezzi efficaci per mantenere il tasso di interesse al di sotto del livello che raggiungerebbe su un mercato non regolato dei prestiti di capitale. Questa teoria è manifestamente illusoria. Ma essa guida la politica monetaria del credito di quasi tutti i governi contemporanei. Ora, in base a questa ideologia viziosa, non si può sollevare una valida obiezione contro i piani proposti da Pierre Joseph Proudhon, Ernest Solvay, Clifford Hugh Douglas ed una quantità di altri pretesi riformatori. Essi sono semplicemente più coerenti degli altri. Vogliono ridurre il saggio d'interesse del capitale e così abolire completamente la scarsità del "capitale". Per refutarli, bisogna attaccare le teorie che stanno alla base delle politiche monetarie e creditizie delle grandi nazioni.»

~ Ludwig von Mises, Azione Umana, Capitolo IX sez. 2
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di Frank Shostak


Nei suoi vari discorsi e commenti il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha dato l'impressione che la politica monetaria della banca centrale rimane uno strumento molto potente per superare gravi crisi economiche.

Allo stesso modo la politica monetaria può anche essere molto efficace nel prevenire l'entrata in una fase "surriscaldata" – la politica monetaria, se impostata sapientemente, può mantenere l'economia su un sentiero di crescita stabile, con un tasso di disoccupazione e di inflazione moderati, o così sostengono molti economisti.

Si noti ancora una volta che secondo questo modo di pensare la banca centrale degli USA, per mezzo di adeguate politiche monetarie, può mantenere l'economia su un sentiero economico stabile.

Ora se accettiamo che i principali dati economici come il PIL e la produzione industriale rispecchiano il tasso di crescita dell'offerta di moneta, allora si può dedurre che stabilizzando il tasso di crescita dell'offerta di moneta si possono stabilizzare le fluttuazioni dell'attività economica.

Infatti il Professor Milton Friedman suggerì di mantenere il tasso di crescita dell'offerta di moneta ad una data cifra, al fine di stabilizzare l'economia. Ma è possibile stabilizzare il tasso di crescita dell'offerta di moneta dato che la FED reagisce a tutte le fluttuazioni dei vari indicatori economici?

A causa di un lasso di tempo variabile tra le variazioni nell'offerta di moneta e le variazioni negli vari indicatori ci saranno diverse risposte da parte della FED.

Per esempio, mentre una precedente politica monetaria espansionistica poteva innescare la produzione di una certa pressione al rialzo sui prezzi in generale, una ristrettezza più recente nella politica monetaria potrebbe iniziare a rallentare il ritmo dell'attività economica.

Dato che la banca centrale si considera come la combattente dell'inflazione, è probabile che restringa la sua posizione aggravando così la crisi economica.

Come conseguenza, i prestiti erogati dalle banche rischiano di rallentare e questo, a causa di una diminuzione del tasso di crescita del credito dal "nulla," metterà pressione al ribasso sulla dinamica della crescita dell'offerta di moneta.

Dopo un lasso di tempo ciò porrà una pressione al ribasso sui vari indicatori economici e a sua volta farà sì che la FED espanda la sua politica.

In breve, una posizione monetaria più ristretta o più allentata da parte della banca centrale influenza la dinamica di crescita dell'offerta di moneta, che dopo un lasso di tempo influenza l'attività economica.

Una volta che la FED risponde ai cambiamenti nei vari indicatori, mette in moto più fluttuazioni nel tasso di crescita dell'offerta di moneta e crea così ulteriori fluttuazioni nell'attività economica e di conseguenza nel tasso di crescita dell'offerta di moneta.

In questo senso la FED sembra che si stia "mordendo la coda."

Ora, dal 1960 ad oggi, la dinamica della crescita della nostra misura monetaria, AMS, ha mostrato fluttuazioni visibili, che sono state seguite da fluttuazioni nell'attività economica.

La maggior parte degli economisti considera di natura ciclica questi tipi di fluttuazioni nell'attività economica e non legati alle politiche della FED in quanto tali. (Secondo questo modo di pensare l'origine dei cosiddetti cicli sono i vari shock esterni e interni).

Mentre la FED non è la causa dietro le fluttuazioni cicliche, può traghettare l'economia lontano da una fase inferiore ciclica mediante una posizione più allentata, o almeno così si sotiene.

Questo è anche il parere del Presidente della FED Ben Bernanke che sostiene che l'attuale tasso di disoccupazione dell'8.1% può essere ridotto rafforzando il ritmo dell'attività economica attraverso un atteggiamento monetario espansivo più pronunciato.

Gli oppositori di questa tesi ritengono che attualmente questo modo di pensare non sia valido. Ritengono che, a causa di problemi strutturali, il tasso di disoccupazione è inchiodato ad un livello molto alto e non può essere abbassato per mezzo del pompaggio monetario. Se non altro, la politica monetaria è in grado di generare un tasso di inflazione più alto. Questi oppositori sono del parere che i problemi cosiddetti strutturali possono essere aggiustati per mezzo di politiche fiscali piuttosto che monetarie.

Suggeriamo che la storia degli ultimi 60 anni tende a sostenere la tesi di Bernanke, vale a dire che la politica monetaria espansiva può traghettare l'economia lontano da una recessione economica.

Detto questo, bisogna riconoscere periodi come la Grande Depressione quando il pompaggio monetario degli anni '30 era inefficace nell'evitare all'attività economica di finire in un "buco nero."

Dopo aver chiuso all'11% nell'Agosto 1931, il tasso annuale di crescita degli asset della FED arrivò al 105% nell'Ottobre 1931. Nonostante questo enorme pompaggio monetario, il tasso annuo di crescita dell'AMS scese da -6.2% nell'Agosto 1931 a -14.5% nel Luglio 1932.

Come conseguenza, il tasso annuale di crescita della produzione industriale sprofondò a -31% nel Luglio 1932. Rimase in territorio negativo fino all'Aprile 1933, quando raggiunse un tasso di crescita pari allo 0%.

Suggeriamo che a causa di una grave deplezione del bacino dei risparmi — che rappresenza il bacino dei finanziamenti — ci volle del tempo prima che il tasso di crescita della produzione industriale raggiungesse un territorio positivo. (Si noti che una riduzione dell'offerta di moneta fermò la deviazione delle risorse dai generatori di ricchezza verso attività non produttive, consentendo il rafforzamento del bacino dei finanziamenti e a sua volta dell'attività economica).

Abbiamo il sospetto che al momento il bacino dei finanziamenti sia altrettanto nei guai. Resta da vedere se il bacino è ancora in crescita o stagnante. Se è stagnante allora gli oppositori di Bernanke è probabile che abbiano ragione — la politica monetaria sarà inefficace nel rilanciare l'economia. (Si noti che la politica monetaria espansiva non potrà mai rilanciare l'economia, potrà solo crearne l'illusione fintanto che il bacino dei finanziamenti è ancora in espansione).

Suggeriamo che gli oppositori hanno torto quando dicono che una politica fiscale allentata possa funzionare. Similmente ad una politica monetaria espansiva, una politica fiscale poco rigorosa può solo creare l'illusione dell'efficienza fintanto che il bacino dei finanziamenti è in espansione. Quando il bacino diventa stagnante o in declino questa illusione va in frantumi.

Se non altro, più il governo cerca di "aiutare" più danni infligge al bacino dei finanziamenti e peggiori le cose diventeranno. E' per questo motivo che i grandi economisti Austriaci Ludwig von Mises e Murray Rothbard sostenevano che il modo migliore per rilanciare l'economia è che la FED ed il governo non facciano nulla.

Con nulla si intende che la FED deve smettere di pompare denaro mentre allo stesso tempo le spese del governo devono essere ridotte all'osso. Tutto ciò libererà risorse per i generatori di ricchezza che metteranno in moto una vera ripresa economica.



Sintesi e conclusione

Nei suoi vari discorsi il Presidente della FED Ben Bernanke ha dato l'impressione che la banca centrale Americana abbia gli strumenti per stabilizzare l'economia. Suggeriamo che questo non è possibile data la risposta della FED al movimento dei vari indicatori economici come la disoccupazione, il PIL reale ed il CPI, risposte che successivamente hanno messo in moto diversi shock. Tutto questo si manifesta attraverso fluttuazioni nel tasso di crescita dell'offerta di moneta, che dopo un certo lasso di tempo mettono in moto fluttuazioni negli indicatori economici. Mentre la FED non può stabilizzare l'economia sembrerebbe che possa in qualche modo contrastare le oscillazioni cicliche. Per esempio, quando l'economia cade in una recessione la FED, almeno storicamente, è stata in grado di ravvivare le statistiche economiche attraverso la politica monetaria. Alcuni commentatori contestano questo modo di pensare, sostenendo che i problemi strutturali attuali hanno reso la politica monetaria inefficace. Noi riteniamo che i problemi non sono strutturali in quanto tali, ma sono emersi a causa di politiche sconsiderate passate e presenti del Governo e della FED che hanno gravemente indebolito la capacità dell'economia di generare ricchezza. Noi riteniamo che l'economia reale potrebbe riprendersi riducendo drasticamente la spesa governativa e fermando il pompaggio monetario della FED.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Ciao Francesco

    una domanda tecnica da un "tuttoraprofano": perché la Fed non rende più noto il valore e l'andamento di M3?
    E poi:
    Hai grafici di andamento di M3 della BCE?
    Se li trovi... ce li spieghi, per favore?

    Grazie

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  2. Ho trovato questo, significativo, ma è M2.

    (quello sopra sono io)

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  3. http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/80/M2andInflation.png

    Oggi sono proprio stanco

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  4. Mentre da noi, come in gran parte del continente europeo, si chiede allo stato, al governo di fare di più....
    ed il governo non aspetta altro.... grazie ai trucchi monetari della banca centrale che se ne frega bellamente dei regolamenti europei....

    finalmente, nella deprimente campagna elettorale USA, il candidato Romney ha detto (fuori onda?) la cosa più polticamente scorretta che si potesse dire, ma la più vera che si possa immaginare: libertà e responsabilità sono sinonimi!
    Parole dure le sue, ma sacrosante!
    Se vuoi sempre più stato vuol dire che vuoi sempre meno responsabilità e non te ne frega niente della libertà (questa reliquia barbarica, come l'oro)!

    Alla fine, è lo scontro tra due visioni della vita: una preferisce la sicurezza fino alla sottomissione in cambio di una esistenza tranquilla, se e finché va bene, e si sente libera anche in prigione, purché il carceriere sia benevolo e le consenta di tirare a campare; l'altra è un po' esuberante di natura, scalpita sempre, morde il freno, vuole correre sul serio anche se rischia di farsi male, ma soprattutto non sopporta né il carceriere benevolo né chi vuol tirare a campare alle sue spalle.

    Ovviamente, sui media nostrani (quelli di Confindustria in primis), è tutto un indignarsi altezzoso.

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  5. Ciao Andrea.

    Avevo già in passato previsto questa evenienza e mi sono "coperto le spalle" presentando questo articolo di Pollaro che spiega nel dettaglio tutte le offerte di moneta e le loro componenti.

    Per quanto riguarda l'offerta M3 di USA ed Europa, io mi affido sempre allo stesso Pollaro che le misura attraverso la TMS (True "Austrian" Money Supply). Puoi trovarle a questo indirizzo: http://blogs.forbes.com/michaelpollaro/austrian-money-supply/.

    Per quanto riguarda la connessione responsabilità-libertà, Andrea, hai perfettamente colto il segno. Quando l'individuodeve badare ai propri conti resta accorto eguardingo; quando invece non sa da dove arrivano i fondi e può semplicemente spenderli lascia fuoriuscire il lato peggiore della sua indole. Lo stato preme su questo tasto: permette a determinati soggetti di vivere alle spalle altrui per un determinato periodo di tempo. Quando il periodo di tempo finisce devono cedere il passo ad un altro gruppo di soggetti. Ma la gola per un simile status privilegiato è forte, quindi si farà di tutto per far durare la loro posizione il più al ungo possibile. Ti ricorda vagamente qualcosa? Soprattutto dalle nostre aprti? :)

    Poi ognuno sfrutta gli agganci con i soggetti al potere per ottenere porzioni di privilegi. In questo modo l'imprevedibilità delindividuo viene annientata e viene promossa la prevedibilità della massa. Il popolo è drogato di clientelismo.

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  6. "Ma la gola per un simile status privilegiato è forte, quindi si farà di tutto per far durare la loro posizione il più al ungo possibile. Ti ricorda vagamente qualcosa? Soprattutto dalle nostre aprti? :)"

    Vedo molte categorie di soggetti:
    al livello più basso, quelli che... il posto pubblico tutta la vita (e non sono tutti parassiti);
    ad un livello intermedio, solo per fare un esempio, le case di cura convenzionate;
    ad un livello più elevato, le alte burocrazie amministrative intoccabili che passano indisturbate e materialmente da un regime ad un altro;
    più in alto ancora, i professionisti della politica del malaffare;
    in cima, i mercantilisti (banchieri e capitalisti familiari sovvenzionati e manager, manco imprenditori, dell'accordo sottobanco).

    E poi ci si meraviglia che il grande crimine organizzato voglia partecipare al banchetto!

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