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di Martin Sibileau
Abbiamo finalmente ascoltato le intenzioni di Mr. Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea ("BCE"). Abbiamo solo bisogno di sapere le condizioni che il Verfassungsgerichtshof della Germania imporrà il 12 Settembre. Siamo convinti che saranno rilevanti.
Giovedì, Draghi ci ha detto che
- intende acquistare debito sovrano sul mercato secondario;
- il paese emittente deve sottomettersi a determinate condizioni all'interno di un programma di aggiustamento fiscale;
- quando infine comprerà il debito, acquisterà qualsiasi debito (nuovo o vecchio) con una scadenza inferiore a tre anni;
- dopo l'acquisto sterilizzerà la transazione;
- la garanzia ricevuta in pegno fino ad ora per le linee di liquidità non sarà più oggetto di un rating minimo;
- la BCE accetterà di classificarsi pari-passu con gli altri creditori in futuro; e
- il Securities Market Programme sarà terminato, con il debito acquistato che verrà trattenuto fino alla scadenza.
Secondo Mr. Draghi (ma non la Germania), l'acquisto di debito con un tenore inferiore a tre anni non costituisce finanziamento pubblico. Il numero tre, a quanto pare, è un numero magico.
Non useremo mezzi termini: Mr. Draghi ha aperto le porte all'iperinflazione. Probabilmente non ci sarà iperinflazione perché la Germania potrebbe lasciare la zona Euro, ma la porta è aperta e vi spiegheremo perché. Per evitare questo fenomeno, partendo dal presupposto che in questo contesto la zona Euro continuerà ad avere disavanzi di bilancio, mostreremo anche che è fondamentale che la FED non alzi i tassi di interesse. Nel lungo periodo, ciò non può che essere estremamente rialzista per i metalli preziosi e le materie prime. Nel breve periodo, dovremo affrontare le manipolazioni usuali nei mercati dei metalli preziosi e tutti cercheranno di intervenire prima della Banca Centrale Europea, giocando con la curva dei rendimenti obbligazionari e ponendosi long sulle azioni bancarie. Se nel breve periodo la BCE è il prestatore di ultima istanza, a lungo termine può diventare il mutuatario di prima istanza!
La politica della BCE è simile a quella che la banca centrale dell'Argentina adottò nell'Aprile del 1977, che prevedeva la sterilizzazione tramite emissione di debito. Questa politica si sarebbe tradotta otto anni dopo nel primo episodio di alta inflazione, nel 1985, ed in iperinflazione generale nel 1989. In effetti, l'iperinflazione Argentina non è stata causata dal deficit di bilancio primario del governo, ma dal disavanzo quasi fiscale della sua banca centrale. Oggi non approfondiremo un confronto, ma ci limiteremo a mostrare come la zona Euro può finire nella stessa situazione. Per coloro che sono interessati all'Argentina come caso di studio, consigliamo questo link (si veda la sezione II.2 "Cuasifiscal Expenditures," pagina 13 del documento).
La meccanica della sterilizzazione
Nella tabella qui sotto, descriviamo quello che pensiamo stia frullando nella mente di Draghi, quando si riferisce alla sterilizzazione.
Nella fase 1, i governi il cui debito verrà acquistato dalla BCE (governi Europei) emettono i loro bond (bond sovrani, una passività) che vengono acquistati dalle banche della zona Euro (banche Europee). Questi bond saranno un attivo per le banche, che in cambio creeranno depositi per i governi (depositi sovrani, una passività verso le banche ed un attivo per i governi Europei).
Nella fase 2, le banche Europee vendono i bond sovrani alla Banca Centrale Europea. La BCE li acquista emettendo euro, che diventano un attivo delle banche Europee. Le banche Europee hanno così visto un cambiamento nella composizione dei loro attivi: Hanno scambiato bond sovrani fruttiferi per contanti. Fino ad ora, la vendita di bond alla BCE per evitare perdite è stata una cosa positiva per le banche Europee. Tuttavia, andando avanti, con il supporto della BCE e con l'aspettativa di default rimossa (cioè, da 1 a 3 anni), lo scambio (cioè, gli interessi attivi) per i contanti sarà una proposta perdente. Le banche Europee chiederanno che gli euro vengano sterilizzati, per ricevere in cambio debito della BCE ad un tasso accettabile.
La sterilizzazione viene visualizzata nella fase 3: La BCE emette debito, che le banche Europee acquistano con gli euro che avevano ricevuto in cambio dei loro bond sovrani. Attualmente, la BCE sta emettendo debito con una scadenza di 7 giorni. Qualora la situazione dovesse peggiorare (come descritto più avanti), questo sarà uno svantaggio che potrebbe rendere la vita più facile all'inflazione.
Possiamo vedere il risultato dell'intero esercizio nella fase 4: La BCE rimane con i bond sovrani (con una scadenza fino a tre anni) come attivi finanziati dal suo debito a 7 giorni. Le banche Europee possiedono il debito a 7 giorni della BCE, e hanno bisogno di un interesse positivo per trarre profitto dai depositi (depositi sovrani ed anche depositi privati) che sostengono quel debito della BCE (il loro attivo).
Cosa potrebbe andare storto
Come si può osservare nel grafico qui sopra, alla fine della sterilizzazione, la BCE rimane con due asset che generano un margine di interesse: Interessi ricevuti dai bond sovrani – Interessi pagati sul debito della BCE.
Se l'interesse da pagare sul debito della BCE fosse superiore a quello ricevuto dai bond sovrani, la Banca Centrale Europea subirebbe una perdita netta sugli interessi, che potrebbe coprire soltanto stampando più Euro. Si tratterebbe di una spirale circolare in cui la perdita sugli interessi costringerebbe la BCE a stampare euro che dovrebbero essere sterilizzati, emettendo più debito ed aumentando esponenzialmente la perdita netta sugli interessi. Questa dinamica perversa nasce dalla sterilizzazione che influenzò la banca centrale Argentina, anche se per ragioni diverse, a partire dal 1977. Generò un sostanziale disavanzo quasi fiscale che si sarebbe poi trasformato in iperinflazione nel 1989. Senza entrare in ulteriori dettagli circa l'esperienza Argentina, dobbiamo però chiederci sotto quali condizioni potrebbe accadere tale dinamica nella zona Euro. Questo è lo scopo di questo articolo.
Mentre la BCE supporterà il debito sovrano a breve termine, emergeranno due risultati nell'area del rischio sovrano: In primo luogo, il mercato scoprirà il tetto implicito dei rendimenti ed attraverso le aspettative razionali, questo tetto dei rendimenti – essendo stato convalidato dalla BCE – diventerà la soglia del rischio sovrano nella zona Euro. Il presupposto fondamentale è la persistenza dei disavanzi di bilancio primari in tutta la zona Euro. In secondo luogo, all'interno di tale intervallo di scadenza selezionato dalla BCE per i suoi acquisti sul mercato secondario (fino a tre anni), il mercato sarà l'arbitro tra i tassi del centro Europa e della periferia, facendo convergere i rendimenti della zona Euro verso un unico target.
Ora, per semplicità, diciamo che il tettto massimo dei rendimenti, che in futuro diverrà un minimo, è del 4%. Questo 4% sarà un tasso privo di rischio, che in un mondo di tassi di interesse ultra-bassi sarà molto allettante. Il problema è che la condizione "privo di rischio" vale fino a quando il bond viene acquistato dalla Banca Centrale Europea. Nel sistema bancario zombie della zona Euro, dove la redditività delle banche è stata distrutta, le banche non saranno in grado di sopravvivere se trasferiscono questo rendimento privo di rischio alla banca centrale, a meno che .... a meno che la banca centrale non le compensi per il rendimento perso con un tasso "ragionevole" sul debito che emette durante la sterilizzazione. E no, non stiamo pensando a 75bps!
Qual è dunque un tasso ragionevole? Beh, un tasso che lascia un profitto dopo aver pagato per i depositi. Sì, oggi sappiamo che questo non è un problema, in un contesto di tassi di interesse pari a zero. Ma se il tasso sovrano minimo di tutta la zona Euro convergesse verso un numero relativamente significativo e positivo, le banche sarebbero in grado di attrarre i miliardi persi dei depositi – che sono necessari in primo luogo per acquistare i titoli di stato nel mercato primario – solo con tassi superiori rispetto al tasso minimo sovrano ricevuto dalla BCE. Perché superiori? In primo luogo, perché a differenza dei possessori di bond sovrani, i depositanti non hanno il supporto esplicito della Banca Centrale Europea sui loro depositi. Le linee di liquidità fornite dalla Banca Centrale Europea possono scomparire da un momento all'altro, motivo per cui il denaro ha lasciato la periferia per andare verso il centro della zona UE. Un'alternativa alla Banca Centrale Europea, se i depositi del settore privato non smettessero di scendere, sarebbe quella di continuare l'erogazione di prestiti alle banche Europee. Ma questo non è fattibile nel lungo periodo, data la carenza di garanzie disponibili. In secondo luogo, mentre i massimi dei rendimenti diventeranno i minimi a causa della convergenza, le aspettative di inflazione del mercato si cristallizzeranno in un tasso di inflazione significativo.
Pertanto, se nella zona Euro dovessero persistere disavanzi di bilancio, non si può escludere che mentre le cosiddette Operazioni Monetarie Dirette (OMT) andranno avanti, potremmo infine assistere a perdite nette della Banca Centrale Europea sugli interessi. E' chiaro che una perdita sugli interessi sarebbe espansiva della base monetaria, poiché al fine di tamponare tale perdita, la banca centrale stamperebbe più euro, che dovrebbero essere sterilizzati, aumentando il suo debito e le perdite sugli interessi in modo esponenziale. Si noti che una volta che le aspettative del mercato si adattano a questo tasso di crescita dell'offerta di moneta, un guadagno della banca centrale sugli interessi, per qualsiasi motivo, verrebbe considerato come una riduzione dell'offerta di moneta e, quindi, deflazionistico!
Detto questo, riteniamo che i tempi per un tale risultato sarebbero considerevoli. Ci vorrebbero anni affinché ciò accada ed è molto improbabile che finisca in iperinflazione perché la Germania e il resto del centro Europa lascerebbero la zona Euro prima che accada. Vi presentiamo un altro grafico qui sotto, per visualizzare i nostri pensieri:
Conclusioni aggiuntive
Se dovessimo vedere un processo come quello appena descritto, per la FED sarebbe molto difficile impegnarsi in una strategia d'uscita che preveda l'aumento dei tassi di interesse. Se così fosse, i tassi di interesse che dovrebbero pagare sia la Banca Centrale Europea che le banche Europee, per il loro debito e per attrarre i depositi, aumenterebbero significativamente. Il rischio di contagio nella zona USD sarebbe molto significativo e la FED dovrebbe "accoppiare" il suo bilancio a quello della zona Euro tramite swap di valuta. Si accentuerebbe solamente la segmentazione vista oggi nel mercato degli Eurodollari, con il Libor come punto di riferimento del tutto inutile.
Questa tesi, se si dimostrerà corretta, è rialzista per le banche Europee nel breve e medio periodo (prima del crollo del settore privato in un'ondata di default a causa di tassi di interesse più alti, a cominciare dalla soglia sovrana priva di rischio convalidata dalla BCE Giovedì scorso) e molto rialzista per i metalli preziosi e le materie prime nel lungo periodo.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Articolo molto interessante ma un pò complesso da capire per i non addetti ai lavori ... come me.
RispondiEliminaNon è possibile una traduzione con note di spiegazione tue, per renderlo un pò più terra terra?
Hai visto l'oro e l'argento dopo la dichiarazione di Ben elicottero????
RispondiEliminaCiao Niki.
RispondiEliminaGiusto per avere chiaro il salto che hanno fatto: http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2012/09/20120913_goldsilver_0.png
A riprova di come l'articolo di oggi sia giusto. Lo zio Mario ha intrappolato lo zio Ben. "Open Ended QE".... roba da sganasciarsi dalle risate.
Ciao Anonimo.
RispondiEliminaOk, vedrò di semplificare quanto possibile l'articolo. Quando una banca centrale acquista bond del governo crea inflazione, aumentando la base monetaria. Ma l'OMT, secondo Draghi, non avrebbe tale conseguenza perché tale aumento verrebbe "compensato" dalla contemporanea diminuzione di liquidità attraverso la vendita di altri titoli alle banche stesse. Quindi, la BCE acquista dalle banche bond del governo (scadenza da 1 a 3 anni) e vende loro titoli a breve termine ("ECB debt," come descritto nelle immagini) riassorbendo la liquidità creata dagli acquisti. Essenzialmente, le banche investissero nella BCE e quest'ultima investisse nelle banche.
Problema I: il denaro investito dalle banche è lo stesso prestato dalla BCE quando le davano in garanzia i bond dei governi Europei per ottenere i prestiti. La maggior parte delle banche sono fallite, dove trovano il denaro da investire nella BCE (data anche la migrazione dei capitali verso il centro dell'UE)? Semplicemente, non c'è. La liquidità dovrà essere creata, altro che sterilizzata.
Problema II: la BCE ingloberà nel suo bilancio gli asset rischiosi dei paesi praticamente in bancarotta, trasferendo parte del loro rischio a paesi fiscalmente responsabili (es. Germania). Ciò creerà un ambiente in cui i rendimenti sovrani raggiungeranno un tasso pressoché uniforme (es. 4%). In un ambiente in cui i tassi di riferimento e quelli sulle riserve in eccesso sono ultra bassi, questo farebbe gola alle banche data la loro redditività ormai scomparsa; ma il giochetto va avanti solo fin quando la BCE compra i bond dei governi. A meno che... a meno che il debito emesso dalla BCE non abbia tassi di interesse superiori a quelli dei rendimenti dei bond governativi ceduti in prima istanza dalle banche.
Ma questo vuol dire maggiore stampa di denaro ed un aumento incontrollato dell'inflazione.
Non dimentichiamoci che oltre all'intervento della Bce, ci sará anche l'altra pagliacciata del Esm:
RispondiEliminahttp://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=35352&Itemid=27
Che ne pensi Francesco?
Ciao maty.
RispondiEliminaHai ragione, è una delle tante buffonate che ci arrivano soventi dall'alto. Man mano che i tasselli del domino cadranno i paesi restanti dovranno fornire maggiore liquidità, ovviamente a scapito dei contribuenti. Se stai pensando ai Tedeschi hai fatto centro. L'altra pagliacciata è il cosiddetto "tetto," anche perché una volta che la Spagna inizierà a mendicare aiuti la BCE partirà con le rotative (clandestinamente o meno).
Il trucco dietro questa farsa ormani non è più un segreto: le banche Spagnole comprano bond del governo nel mercato primario; poi le banche li girano alla BCE ed ottengono Euro; la BCE sterilizza questo denaro vendendo certificati di debito alle banche Spagnole; le banche Spagnole impegnano questi certificati nei confronti della banca centrale Spagnola per ottenere Euro attraverso il meccanismo ELA; poi si rinizia daccapo.
L'ESM è una foglia di fico per far odorare di violetta quello che puzza di sterco. In questo, hanno preso esempio dalla Cina.
Grazie della spiegazione, ora il meccanismo di sterilizzazione si vede per quello che è: una menzogna. Mi chiedo: ma alla conferenza di Draghi, piena di giornalisti economici, nessuno che abbia saputo fare una domanda specifica per smascherare l'inganno?
RispondiEliminaA proposito Francesco,alla prossima conferenza stampa targata ECB, fatti accreditare e vai a sparargli due domandine scomode in mondovisione.
RispondiEliminaCiao Anonimo.
RispondiEliminaCredo che questo articolo dell'Huffington Post possa gettare luce su una risposta al tuo quesito: http://www.huffingtonpost.com/2009/09/07/priceless-how-the-federal_n_278805.html.
Inoltre, come descrive esattamente l'articolo, anche se le banche europee avessero liqudità sufficiente per acquistare il debito sterilizzato dalla BCE si porrebbe il problema del differenziale di rendimento tra asset sovrani acquistati da Zio mario e i titoli di debito sterilizzato. Se, come ovvio, il primo risulti inferiore al secondo la BCE si esporrebbe a un differenziale negativo che la costringerebbe ad emettere nuova moneta fresca per compensare la perdita. Risultato IPERINFLAZIONE comunque vada.
RispondiEliminaL'Italia è un Paese fallito. Forse se viene scritto a chiare lettere risulta più comprensibile questo concetto, visto che si fa un gran parlare del meccanismo "salva-stati" come se fosse un "mega complottone" ai danni dei patri confini. Prima della crisi europea del 2010 le banche del nord Europa hanno scioccamente prestato denaro all'Italia, sulla scia dell'euforia dilagata dalle politiche accomodanti di Trichet. Suddette banche sono state talmente sciocche da barattare cartaccia obbligazionaria del Club Med con beni tangibili. Una gigantesca ridistribuzione delle risorse reali si è diffusa in Europa, con il nord Europa che ha sovvenzionato artificialmente il sud Europa. È grazie a questo meccanismo che l'Italia è riuscita a schivare il proiettile d'argento che l'attendeva alla fine degli anni '90.
RispondiEliminaPoi, però, è stata necessaria l'ennesima prova empirica per capire che non esistono i pasti gratis. La gigantesca ridistribuzione di cui sopra andava a sprecare risorse reali, andando a canalizzarle in doline economiche. Gli sprechi sono rimasti, le passività anche e soprattutto è rimasto in piedi un azzardo morale latente che ha permesso all'Italia di andare ancora avanti grazie ai vari bazooka monetari dello zio Mario. Il "whatever it takes" ha comprato tempo, ma non ha cambiato il background: gli stati sono quelle istituzioni talmente sciocche che prendono in prestito a breve e spendono nel lungo termine. Niente, assolutamente niente, può cambiare questo fatto. Perché? Perché non possono entrare in sintonia con un calcolo economico genuino.
Il destino degli stati è di andare in bancarotta. Questa destinazione ultima può solo essere ritardata con una concentrazione maggiore di risorse reali da sprecare. La Legge dei Rendimenti Decrescenti è già qui: ogni unità aggiuntiva di debito andrà ad erodere una unità aggiuntiva di PIL. E questo è un tema dimostrato empiricamente dall'ultimo rapporto del Censis, ma che già avete visto ripetuto più e più volte sul blog del sottoscritto. Perché? Perché la metodologia della Scuola Austriaca permette a chi la usa correttamente di vedere quali sono i trend in sviluppo una volta che l'interventismo diventa sempre più pesante e pressante.
Il MES è solo una foglia di fico che serve a sviare l'attenzione da due punti: il fallimento conclamato dei Paesi del Club Med e il fallimento in sviluppo dell'intero sistema europeo.