di Francesco Simoncelli
"Le banche a riserva frazionaria [...] creano denaro dal nulla. Lo fanno essenzialmente allo stesso modo dei falsari. Anche i falsari creano denaro dal nulla stampando qualcosa che viene mascherato da denaro o come ricevuta di deposito per il denaro. In questo modo, estraggono fraudolentemente risorse dalla popolazione, da persone che hanno onestamente guadagnato il proprio denaro. Allo stesso modo, le banche a riserva frazionaria falsificano le ricevute di deposito per il denaro, che poi circolano come equivalenti del denaro tra la popolazione. C'è una sola eccezione nell'equivalenza: La legge non considera le ricevute come contraffazione." ~ Ron Paul
Per arrivare a capire il modo in cui le persone vengono quotidianamente derubate delle loro libertà, bisogna dapprima comprendere come ciò sia potuto accadere e addirittura come sia stato strenuamente difeso dalle persone comuni. Ovviamente, è un passaggio che è stato portato avanti per anni ma che infine ha sortito l'effetto sperato: l'abbandono del direzionamento del mercato da parte degli attori economici a favore di un manipolo di uomini in grado di manipolarlo a piacere con pistole e distintivi. Questo aspetto del mondo economico moderno si è realizzato attraverso un'importante avvenimento: il controllo centralizzato del denaro. Attraverso la possibilità di manipolare questo mezzo di scambio del tessuto economico, i pianificatori centrali hanno avuto libero accesso alla distorsione sistematica di ogni ramo del panorama economico. Ma questo porta con sé un effetto avverso: è impossibile, per quanto si sforzino, che un manipolo di persone sia in grado di direzionare verso la crescita l'economia del mondo.
Questi concetti furono spiegati sapientemente da un autore Austriaco, Murray Rothbard, in uno dei suoi migliori libri: The Mystery of Banking. Il sistema a riserva frazionaria permette alle banche di creare bilioni di dollari in credito dal nulla, un processo che distorce la struttura della produzione ed avvia il cosiddetto ciclo economico. Nel libro apprendiamo, infatti, come il processo di espansione monetaria attraverso la riserva frazionaria sia stato mascherato astutamente dall'establishment accademico come un qualcosa di innocuo.
Quelli di noi che hanno preso parte ad un corso universitario convenzionale sul denaro e sul settore bancario sono state le vittime di quello che io considero — ed anche il Dr. Rothbard — un tentativo di propaganda immorale. Nonostante la retorica dell'economia priva del valore, cosa comune nelle aule d'economia, la realtà è molto diversa. Tramite il dispositivo apparentemente innocuo di analisi monetaria e bancaria noto come il T-account, lo studente viene moralmente disarmato. L'acquisto di uno strumento di debito — in genere uno strumento di debito di un governo nazionale — da parte di una banca centrale deve essere bilanciato nel T-account da una passività della banca: un'unità di denaro. Sembra tutto così innocuo: una passività di un governo è compensata da una passività di una banca. Sembra un'operazione meramente tecnica — una in cui non è coinvolta alcuna questione morale. Ma quello che sembra non è la realtà, e nessun economista è stato più esplicito di Murray Rothbard su questo punto.
L'acquisto di debito pubblico da parte di una banca centrale in un sistema a riserva frazionaria è alla base di un trasferimento di ricchezza che è inevitabile in un mondo di scambi monetari. Attraverso l'acquisto di debito da una banca, il denaro fiat viene iniettato nell'economia. La ricchezza si sposta quindi a quei partecipanti al mercato che accedono per primi a questi soldi fiat appena creati. Chi ci rimette? Coloro che accedono a questi soldi fiat solo più tardi nel processo, dopo che gli effetti dell'aumento di denaro hanno invaso l'economia. In un periodo nei inflazione dei prezzi, che è esso stesso il prodotto dell'inflazione monetaria, questo trasferimento di ricchezza penalizza severamente coloro che hanno fiducia nell'integrità — ancora il linguaggio della morale — della valuta del governo e risparmiano sotto forma di vari conti monetari. Nel frattempo, il processo va a beneficio di coloro che diffidano dall'unità monetaria e che acquistano immediatamente beni e servizi prima che i prezzi crescano ulteriormente.
In definitiva, come Ludwig von Mises ha mostrato, questo processo di espansione del credito da parte della banca centrale finisce in uno dei due modi:
- crack-up boom — la distruzione dell'ordine monetario e della produttività economica in un'ondata di inflazione di massa — o
- contrazione deflazionistica in cui gli uomini, le imprese, e le banche falliscono quando l'aumento previsto di moneta fiat non si verifica.
Quello che i libri di testo non riescono a spiegare o non ammettono è questo: l'espansione della moneta fiat attraverso il sistema a riserva frazionaria bancaria avvia il ciclo di boom-bust — il processo spiegato bene nel capitolo 20 del trattato di Mises, L'Azione Umana (1949). Il Dr. Rothbard applicò l'intuizione teorica di Mises alla storia economica Americana nel suo classico, ma monografia trascurata, America's Great Depression (1963).
Quindi, una volta che la fase di boom termina ed inizia quella di bust, alcune persone aumenteranno la propria domanda di denaro (ritirando denaro dai propri depositi presso le banche in modo da possedere contante fisico). Ma i depositi bancari sono costituiti da enormi quantità di credito piramidato su una piccola base di depositi in contante. Ogni unità di denaro ritirata dal sistema indebolisce il moltiplicatore monetario, dando vita ad una contrazione del credito. Ovviamente, se i ritiri di contante avvenissero in massa l'intero castello di carte su cui si fonda l'attuale sistema crollerebbe; e questa è una delle tante minacce a cui deve far fronte l'Europa.
Dal momento che la quantità di depositi supera sempre quella delle riserve, è ovvio che le banche a riserva frazionaria non possono ripagare tutti i loro depositanti come promettono (rendendo queste banche essenzialmente insolventi). Mentre le probabilità che tutti i depositanti ritirino tutti in una volta i loro depositi sono piuttosto basse, le corse agli sportelli bancarri accadono con una certa frequenza. La sola ragione per cui le banche sono capaci di sopravvivere a tali eventi è il sostegno del governo attraverso il FDIC, che venne introdotto per sostenere la stabilità del settore bancario ed impedire le corse agli sportelli bancari. Mentre il FDIC ha aiutato a diminuire e ridurre la gravità di tali eventi, esso rappresenta ancora una garanzia di salvataggio esplicita. Crea infatti azzardo morale incoraggiando i depositi in istituzioni bancarie praticamente insolventi e contribuisce alla costante instabilità del sistema finanziario.
UN MONDO PERDUTO
Sempre più incessantemente si parla di regolamentare selvaggiamente il settore bancario per evitare crisi economiche e per fare in modo che il governo possa dirigere senza intoppi l'economia verso lidi di prosperità. Crisi dopo crisi, questa voce si leva puntualmente spingendo il mondo verso vette maggiori di pianificazione centrale. E' questa forma di pensiero che portò alla luce la banca centrale come la conosciamo oggi. La propaganda spinse l'opinione pubblica a credere che ci fosse bisogno di un ente che potesse sostituirsi ad un sistema che già funzionava eccelentemente. Infatti, la Free Banking Era fu forse il più importante stadio della storia finanziaria Americana. Tra il 1827 ed il 1862 la responsabilità della regolazione delle banche fu disconnessa dagli stati, molti dei quali perseguirono strategie di laissez-faire permettendo a banche senza un atto istitutivo di esistere fintanto che aderissero a requisiti di riserva fondamentali, a rapporti capitale/prodotto ed a tassi d'interesse. In tutti gli altri casi gli stati trattarono le singole banche come qualsiasi altra corporazione privata: non godevano di nessuna garanzia speciale come l'assicurazione sui depositi (sebbene ci fossero alcuni piani volontari). Le banche sicuramente non venivano salvate o veniva loro impedito di collassare. Più importante: alle banche non era permesso di emettere banconote come quelle della Federal Reserve. Il credito bancario doveva essere esteso con le banconote della banca stessa (spesso spregiativamente chiamate "denaro rischioso" a causa della loro natura precaria). Il credito bancario di fondo era una promessa che le banconote della banca avrebbero potuto essere riscattate in monete metalliche (cioè, oro o argento).
Durante questo periodo ci fu un grande incremento nel numero di banche, come anche un incremento nel tasso di fallimenti bancari. Il denaro delle banche era considerato come intrinsecamente rischioso, dal momento che non esisteva nessun sostegno del governo a garantire il suo valore se la banca che lo emetteva avesse fallito nelle sue promesse di riscattabilità o fosse andata in bancarotta. Inoltre visto che il denaro delle banche non era corso legale, nessuno era forzato ad usarlo. Cio impose un'ulteriore carico di disciplina sulle banche: il loro denaro era solamente buono fintanto che il mercato credeva nella loro forza finanziaria. Nacque un'industria di mediatori i quali compravano grossi quantitativi di banconote fuori dagli stati e le riportavano indietro per riscattarle (un'altra fonte di impedimento alla capacità delle banche di emettere credito).
Mentre la visione convenzionale di questo periodo è una di instabilità e collassi bancari senza fine, giudicato nel suo insieme era praticamente più stabile rispetto al sistema che abbiamo oggi. La ragione è che il rischio era trasparente: gli individui entravano in accordi volontari con le banche, i quali sapevano quale rischio ciò comportava. Erano pertanto più attenti a dove ponevano il loro soldi. Le banche a loro volta dovevano essere più attente a quanto credito espandevano, perchè vivevano e morivano per la percezione del mercato della loro posizione finanziaria. Mentre il sistema vedeva il collasso delle banche prossimo, l'intergrità strutturale del sistema era più grande (la sua resilienza giaceva nella sua diversità). Oggi il rischio intrinseco della riserva frazionaria è assunto dall'intero sistema ed in ultima istanza dalla società.
In realtà, la FED non ha sostituito nulla che già non funzionasse egregiamente. Era un escamotage degli interessi particolari per costituire un cartello assicurativo delle grandi banche al fine di salvarle nei momenti di difficoltà, ed operando grazie al monopolio concesso dal governo la banca centrale poteva essenzialmente finanziare i suoi deficit. Lo spartiacque di questa storia arriva nel 1907.
PANICO! TUTTI A JEKYLL ISLAND!
La versione mainstream vede il Panico del 1907 come un momento cruciale della storia economica e bancaria Americana poiché esso avrebbe dato i natali al sistema bancario centrale. Leggiamo da Wikipedia.
Il Panico del 1907, conosciuto anche come il Panico dei banchieri del 1907, è stato una crisi finanziaria che ha avuto luogo negli Stati Uniti quando la Borsa Valori di New York cadde del 50% dal suo picco dell'anno precedente. Il panico scoppiò durante un periodo di recessione economica, quando ci furono numerosi episodi di corsa agli sportelli nei confronti di banche e società fiduciarie. Il panico del 1907 alla fine si diffuse in tutta la nazione quando molte banche (statali e locali) e società dichiararono bancarotta. Le cause principali della corsa agli sportelli comprendono la contrazione della liquidità da parte di numerose banche newyorkesi, la perdita di fiducia tra i correntisti e l'assenza di un prestatore di ultima istanza stabilito dalla legge.
La crisi ebbe luogo nell'ottobre 1907 dopo il fallimento di un tentativo di manipolazione del prezzo delle azioni della "United Copper Company". Quando questa operazione fallì, le banche che avevano prestato denaro per il progetto speculativo subirono episodi di corsa agli sportelli che si diffusero successivamente anche alle banche e fiduciarie affiliate, portando in una sola settimana al collasso della "Knickerbocker Trust Company" — la terza fiduciaria di New York per dimensione. Il tracollo della "Knickerbocker" diffuse apprensione nelle fiduciarie della città e le banche regionali prelevarono le proprie riserve dalle banche di New York. Il panico si estese in tutta la nazione quando un vasto numero di persone prelevò i propri depositi dalle banche locali.
Il panico avrebbe potuto essere ancora maggiore se non ci fosse stato l'intervento del finanziere J.P. Morgan, che impegnò grandi somme di sua personale proprietà, e convinse gli altri banchieri di New York a fare lo stesso, per puntellare il sistema bancario. A quel tempo gli Stati Uniti non avevano una banca centrale che potesse re-iniettare liquidità nel mercato. A novembre il contagio finanziario si era in gran parte esaurito, eppure un'ulteriore crisi venne alla luce quando una grande impresa d'intermediazione si indebitò pesantemente utilizzando le azioni della "Tennessee Coal, Iron and Railroad Company" ("TC&I") come garanzia. Il crollo del prezzo delle azioni della "TC&I" fu evitato da una scalata autorizzata d'emergenza dal presidente anti-monopolista Theodore Roosevelt. L'anno seguente il senatore Nelson Aldrich istituì e presiedette una commissione per chiarire le cause della crisi e proporre future soluzioni, conducendo alla creazione del Sistema Bancario della Federal Reserve.
Nel dettagliato libro di Rothbard, The Case Against the FED, troviamo un capitolo interessante a pagina 90.
Il Panico del 1907 venne causato dall'espansione dell'offerta di denaro durante i due anni precedenti perché il segretario del Tesoro Statunitense dell'epoca, Shaw, provò a fare il banchiere centrale. La politica monetaria espansiva e l'inflazione crearono un panico bancario. Però, al giorno d'oggi, vedo ancora commenti simili: "quindi siccome col keynesismo gli americani stavano male, meglio rimanere al liberismo che ha causato il tracollo del '29 e quello del 2008, no? Se devi stare male comunque, soffri sul serio! La destra americana è davvero incredibile..." La creazione di un ente col monopolio concesso dal governo sul mezzo di scambio pare proprio non tangere alcuni soggetti. Il cartello bancario a cui fa riferimento viene sorpassato. Non viene preso in considerazione il periodo antencedente alla creazione della banca centrale. Esiste una depressione simile a quella del 1929 che ricordate prima che fosse creata la banca centrale? Ma la subdola propaganda mainstream e accademica ha fatto in modo che questo aspetto venisse offuscato. Quindi la soluzione è tenersi una banca centrale in grado di espandere l'offerta di denaro proprio come in quei due anni? La differenza sarebbe che una banca centrale coordina l'espansione del credito di tutte le banche simultaneamente quindi nessuna singola banca può espandere più di un'altra. Capite benissimo, ora, cosa cambi con la free-banking era sopra descritta.
La banca centrale non venne stabilita per prevenire il panico bancario. Le varie crisi, recessioni e depressioni ce lo ricordano! Il panico del 1907 era un tentativo deliberato di fare in modo che la popolazione perdesse fiducia in un sistema bancario che non aveva un prestatore di ultima istanza. I Morgan, i Rockerfeller ed altri grandi nomi di tal calibro hannio spinto per la creazione di una banca centrale fin dalla fine del 1800. Volevano disperatamente un cartello bancario con cui avere una stretta connessione ed entrarne in controllo, in modo da poterlo usare a loro favore per creare denaro e finanziare le loro aziende. Alla fine del XIX secolo c'erano due fazioni. Coloro che volevano una moneta metallica e coloro che volevano una banca centrale con la stampante come in Inghilterra. Dopo il crollo della valuta Greenback gli Stati Uniti tornarono al gold standard, ma a ciò si opposero coloro che volevano controllare l'offerta di denaro.
Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo i Rockerfeller ed i Morgan indebolirono l'intero sistema con il loro movimento progressista attraverso l'organizzazione di dibattiti e la polarizzazione dell'elite accademica affinché diffondesse il verbo della necessità di una banca centrale. Lo scopo di questa banca centrale sarebbe stato principalmente quello di salvare le chiappe ai TBTF (troppo grandi per fallire), così come è successo ripetutamente nella storia degli ultimi cento anni. Ci vollero molti anni, ma il panico del 1907 e l'incontro segreto a Jekyll Island nel 1910 tra due uomini di Rockerfeller, due uomini dei Morgan, il Segretario del Tesoro degli Stati Uniti ed il Senatore Aldrich diede i natali alla Federal Reserve che conosciamo oggi.
Per evitare crisi speculative come quella del 1907 o altri tipi di panico non c'è bisogno di una banca centrale. E' la banca centrale la fonte stessa delle crisi poiché permette alle banche commerciali di espandere la loro offerta di credito al di là di quello che sarebbe accettabile in assenza di una banca centrale. La banca centrale esiste per stampare denaro nel caso in cui c'è una corsa agli sportelli bancari e le persone rivogliono indietro la loro proprietà, il denaro (mentre la banca ha il 98% dei depositi presso di essa "investiti" in prestiti a terze parti). Senza la banca centrale ogni banca vivrebbe da sé e pagherebbe per le sue scelte sbagliate, mentre invece quelle più virtuose e strettamente legate ai vincoli dei depositanti sarebbero premiate. Con la banca centrale le banche commerciali possono espandere ancora di più l'offerta di moneta (creando maggiore instabilità nel sistema finanziario). Proprio come è accaduto durante il panico bancario del 2009.
Per porre fine alle varie crisi ed al panico bancario abbiamo bisogno di una moneta-merce che il governo o la banca centrale non possa creare dal nulla. Nel corso della storia, il libero mercato ha scelto l'oro per ricoprire questo ruolo. Purtroppo per il governo l'oro non può essere creato dal nulla, quindi i sostenitori della pianificazione centrale che vogliono il controllo sull'economia hanno da sempre spinto per eliminare la moneta metallica e sostituirla con la stampante. In questo modo i pianificatori centrali possono falsificare il denaro e redistribuire la ricchezza in favore di coloro che ricevono per primi il nuovo denaro, e di solito sono gruppi di pressione ben connessi con l'establishment o quei settori dell'economia che il governo vuole stimolare.
La creazione della banca centrale è stato il primo passo verso il controllo globale e dittatoriale da parte di una cricca di individui.
RITORNO ALLE ORIGINI
Quello che sfugge alla maggior parte delle persone, o per meglio dire, quello che la maggior parte delle persone dà per scontato è come il mercato possa essere un ambiente in cui ogni scelta del consumatore è in realtà un voto a favore o contrario ad una determinata offerta. Il mercato è una grande asta giornaliera in cui tutti noi siamo immersi, ed ogni giorno compiamo scelte in grado di punire o premiare coloro che servono meglio il prossimo. Il consumatore è il sovrano, ma egli stesso è stato un produttore in precedenza e può allocare secondo le sue volontà i propri profitti attraverso il sopracitato meccanismo della scelta. In questo modo nuovi produttori entrano in scena ed ampliano l'offerta dipsonibile di beni e servizi tra cui i consumatori possono scegliere. La produzione, quindi, è dipendente dall'allocazione di risorse da parte dei consumatori; beni e servizi vengono prodotti in quantità maggiore o minore in base ai segnali che inviano in tutto l'ambiente economico i consumatori. I mercati distribuiscono premi e demeriti proprio in base alla produttività: più si guadagna, più risorse si accumulano da investire in capitale e lavoro. In questo modo il mercato contribuisce a sviluppare le capacità, le abilità, i talenti e lo scambio di idee.
Cosa che non può essere fatta attraverso la pianificazione centrale, poiché essa manca della conoscenza necessaria ad allocare correttamente sul mercato le risorse commerciate. Manca delle informazioni necessarie per allocarle correttamente dato che si basa esclusivamente su una conoscenza ristretta a poche persone; il loro lavoro non può essere diverso da quello di manipoolare artificialmente gli scambi che possono avvenire in una società attraverso il loro potere costrittivo di forzare, contro la volontà dei partecipanti, determinati scambi. Questa organizzazione socialista, adottata pienamente nell'Unione Sovietica e nella Cina Maoista, oggi viene parzialmente implementata negli affari economici annacquando il processo di mercato, il quale è complesso e multi-dimensionale, rendendolo lineare e semplicistico. Ovvero, i processi di mercato che vanno contro gli interessi particolari vengono ignorati.
Ed uno dei settori che viene corrotto dagli interessi particolari è quello monetario. Chiunque abbia il potere monopolistico di creare denaro si ritrova in una posizione altamente vantaggiosa, poichè in grado di scegliere a chi, quando e come andrà il denaro da poco creato. Questo potere oggi è nelle mani delle banche centrali.
Storicamente, il denaro è stato uno strumento del mercato emerso spontaneamente dopo decisioni prese dagli attori economici che, per risparmiare tempo, hanno superato il periodo del baratto iniziando ad utilizzare un mezzo di scambio indiretto per le loro transazioni.
Il monopolio della banca centrale sul denaro e la sua funzione come cartello assicurativo per il settore bancario ha sortito l'esito rappresentato dai seguenti grafici. (Questi grafici ci mostrano gli asset bancari in percentuale del PIL delle varie nazioni prese in considerazione.)
Fonte: Bankscope and WEO Databases |
Questo processo ha arricchito enormemente le banche a scapito dell'intera società. Attraverso salvataggi, stimoli e finanziamenti vari il settore protetto può fare i propri interessi senza preoccuparsi delle conseguenze e di coloro che vengono danneggiati. In questo modo il mercato non veicola più conoscenze, abilità, talenti e competenza bensì incompetenza e sconsideratezza.
INFLAZIONA O MUORI
L'incompetenza è stata sovvenzionata attraverso la stampa di denaro da parte delle banche centrali. Semmai avessimo avuto un panorama come quello del 1907, gli atteggiamenti finanziari irresponsabili sarebbero stati puniti con default in serie e liquidazione degli investimenti improduttivi, fornendo così al mercato la molla per riportare il panorama economico in un ambiente di fondamentali economici sani. Ma al giorno d'oggi, con un ente preposto ad intervenire in caso di particolari necesssità, sono state sostenute quelle realtà connesse con l'establishment fornendo loro pasti gratis ed impedendo che il mercato facesse il suo corso liquidando suddetti investimenti improduttivi. Ciò ha aggiunto debito al debito esistente.
Le politiche monetarie accomodanti dello zio Ben hanno condotto gli Stati Uniti verso un periodo di ripresa nominale, non reale. Infatti, i problemi legati agli errori passati ancora restano.
Finché non viene permesso al mercato di aggiustare le manipolazioni passate, assisteremo solo a continui tentativi di stimolo dell'economia che accorceranno i loro effetti sempre di più. Questa strategia può solo rimandare nel tempo l'inevitabile crollo degli asset mantenuti a valore nominale attraverso il supporto artificiale dei pianificatori centrali, ma infine una deflazione purgativa laverà via gli eccessi del passato.
Mentre il settore privato sta affrontando un duro processo di sdebitamento, i settori dell'economia collegati con l'establishment sono esentati da questo processo e continuano ad acuire il dolore su tutto il resto della società. In questo momento, quindi, parlare di una mancanza di domanda è fondamentalmente sbagliato poiché essa è un sintomo dell'attuale situazione e non la causa; gente come Krugman invoca "cure" per i sintomi e non per le cause. Infatti, la richiesta di un maggiore espansionismo monetario ed un abbassamento artificiale dei tassi di interesse non farebbe altro che aggiungere errori su errori, e il sostegno artificiale di determinati asset (ovvero, bond del governo) farebbe solamente aumentare il debito inesigibile. Capite benissimo l'insostenibilità del nostro sistema attuale, il quale è stato creato (ci viene detto) per portare "stabilità."
Arrivati a questo punto restano solo tre opzioni alla banca centrale: liquidazione, giubileo ed inflazione.
Avendo le banche centrali come cani da guardia, la liquidazione degli errori passati è un concetto estraneo a questi istituti poiché finora non hanno fatto altro che permettere che continuassero. Un giubileo del debito pare l'opzione più probabile in questo contesto, anche se politicamente difficile perché vorrebbe dire segare le gambe ai creditori i quali potrebbero benissimo decidere di porre una croce sugli investimenti futuri di quel determinato paese. La monetizzazione del debito invece è il processo che abbiamo sotto gli occhi ora, dove un tasso lentamente crescente di inflazione mangia costantemente il peso del debito. Però questo processo non impedisce l'accumulo di nuovo debito il quale si aggiunge a quello vecchio rendendo tale "soluzione" troppo laboriosa e lenta; diversa cosa sarebbe un tasso di inflazione maggiore. Ma in questo modo gli investitori sono altrettanto spaventati poiché verrebbero ripagati in una valuta svalutata.
Le banche centrali, quindi, sono tra l'incudine ed il martello. Continueranno la loro politica di diluizione dei tempi perseguendo una politica inflazionistica. Perché? Perché se non lo fanno il mercato potrebbe riuscire a purgare l'economia dai suoi errori attraverso una nuova Grande Depressione, spiazzando inoltre gli investitori esteri ed i creditori a causa di default a catena; mentre se alzano il tiro incapperebbero in una spirale iperinflazionistica che finirebbe di far irritare i creditori e gl iinvestitori esteri. Boom-bust, boom-bust, boom-bust. Finora la politica adottata dalla FED è stata questa tentando di ridurre al minimo le preoccupazioni dei creditori. Il problema latente però rimane: l'economia è depressa perché incapace di seguire una ripresa atraverso fondamentali sani, le tasse continuano ad uccidere qualsiasi tipo di imprenditorialità, di conseguenza i deficit saliranno e quindi anche i debiti. Questo vorrà dire impossibilità di ripagare i propri oneri finanziari. Questo vorrà dire Grande Default.
CONCLUSIONE
L'illusione di una ripresa nominale sta lentamente svanendo dato lo scarso affluire di nuovo denaro nell'economia. Ma non dimentichiamoci del denaro creato in precedenza e che ha trovato la sua strada lungo tutta l'economia. Tale iniezione di liquidità è andata a fare da carburante per altre bolle speculative. Ciò viene sfruttato dal governo per ottenere consensi ed abbindolare la popolazione dichiarando aperta una nuova "età dell'oro."
Sono escamotage temporanei per traghettare l'economia da un boom all'altro senza permettere al bust di purgare adeguatamente l'economia dagli errori precedenti. E' per questo che vediamo bolle come quella dei prestiti studenteschi. E' per questo che vediamo bolle come quella dei prestiti subprime legati al settore automobilistico.
Lo stesso vale per la bolla guidata dal settore automobilistico in Brasile. Lo stesso vale per la bolla immobiliare e delle materie prime in Australia. Ricordate: Temete il boom, non il bust. L'economia mondiale sta andando in cancrena a causa dell'infezione generata dal sistema bancario centrale e dall'interventismo dei governi.
La soluzione al problema dell'instabilità finanziaria è quello di stabilire un sistema bancario in un libero mercato. Le banche non dovrebbero più avere il sostegno del governo in caso di fallimento. Le banche, come qualsiasi altra azienda, dovrebbero affrontare il giudizio del mercato. Quelle banche che perseguono un percorso fatto di fondamentali sani, detengono adeguate riserve a portata di mano, e guadagnano la fiducia dei loro clienti sopravviveranno, mentre le altre che agirebbe contrariamente a questi principi falliranno.
Il settore bancario, come qualsiasi altra attività finanziaria, non è privo di rischi (ed il governo non dovrebbe continuare ad intromettersi per eliminare tali rischi). Il governo deve uscire dal business monetario e bancario, e permettere che i processi di mercato svolgano i loro compiti. Ciò porterà ad un sistema più stabile che risponderà ai bisogni dei consumatori, dei mutuatari, e degli investitori.
si beh free banking.. magari il mercato automaticamente tenderebbe ad eliminare le banche che operano con riserva bancaria, ma visto che qualche regolamentazione ci sarebbe comunque non sarebbe auspicabile eliminare per legge di un colpo banca centrale e riserva frazionaria?
RispondiEliminaCiao Anonimo.
RispondiEliminaVorrei che fosse chiaro che la mia non era "pubblicità" al free-banking come sistema migliore, bensì mostrare che un'alternativa funzionante al sistema bancario centrale esiste (oltre al fatto che quest'ultimo è il responsabile dei nostri malanni attuali).
Per quanto riguarda l'eliminazione "per legge" non credo sia fattibile, chiunque avanzerà una simile proposta sarà additato come reazionario o affamatore. La droga monetaria è difficile da mollare. Ron Paul è riuscito a focalizzare l'attenzione del pubblico su questo problema solo dopo 30 anni, è stato un passo fondamentale ma ancora si considera la vbanca centrale come un'istituto essenziale per la stabilità economica. Ovvero, gli amici degli amici hanno bisogno di pasti gratis.
Una riforma bancaria è stata tentata, sempre per vie legali, anche in Inghilterra dove due parlamentari hanno avanzato la proposta di colmare le lacune lasciate dal Peel's Bank Act. Finora è caduta nel vuoto.
Ora come ora sono convinto dell'inevitabile implosione del sistema bancario centrale, sarà a quel punto che le persone dovranno operare una scelta: continuare a fidarsi delel persomesse o agire secondo quanto loro reputano giusto. Spero che in quel momento tengano a mente le parole di Ron Paul sull'inefficienza e la propensione clientelare della banca centrale.
Caio Francesco, mi fa sempre piacere leggere anche tuoi articoli.
RispondiEliminaMa quando, finalmente, il bubbone esploderà? La tempistica potrebbe essere lunga. L'impero romano ci ha messo secoli a collassare sotto il peso dei suoi debiti e delle tasse che distruggevano il tessuto operativo dell'impero... e a scuola ci gabbellano che è stato distrutto dai barbari...
Ciao Niki.
RispondiEliminaIl quando? Mi dispiace non posso saperlo. Il laboratorio dell'economia mondiale è in mano a degli scienziati pazzi che possono manipolarlo a piacimento. Nonostante fosse un bluff quello di Draghi, le sue dichiarazioni hanno inizialmente contato più dei fatti. Però gli eventi hanno smascherato la sua menzogna. Questo mi riconferma un vecchio adagio: non è più una questione di "se" ma di "quando." Arriverà, infine il "quando" arriverà. I tassi d'interesse in salita saranno il campanello d'allarme.
>e a scuola ci gabbellano che è stato distrutto dai barbari...
Sono convinto che basterebbe ricordare questa grande lezione per non essere gabbati dai soliti noti. E' uno stralcio da Liberalism di Mises:
"Il liberalismo non è una religione, non è un punto di vista del mondo, non è parte di interessi speciali. Non è una religione perché non richiede né fede né devozione, perché non ha niente di mistico e perché non ha dogmi. Non è un punto di vista del mondo perché non prova a spiegare il cosmo, e perché non dice nulla e né cerca di dire alcunché sul significato e lo scopo dell'esistenza umana. Non è parte di interessi speciali perché non fornisce o cerca di fornire alcun vantaggio di sorta a qualunque individuo o gruppo. E' qualcosa di completamente differente. E' un'ideologia, una dottrina della relazione comune tra i membri della società e, allo stesso tempo, l'applicazione di questa dottrina alla condotta degli uomini nella società attuale. Non promette nulla che supera quello che può essere raggiunto nella società e attraverso la società. Cerca di dare agli uomini solo una cosa: lo sviluppo del benessere materiale pacifico ed indisturbato per tutti, in modo da proteggerli dalle cause esterne di dolore e sofferenza finché ciò è nel potere delle istituzioni sociali. Diminuire la sofferenza, aumentare la felicità: Questo è il suo scopo.
Nessuna setta o partito politico ha creduto che potesse permettersi di rinunciare ad appellarsi ai sensi degli uomini per avanzare la propria causa. L'enfasi della retorica, la musica e le canzoni risonanti, le bandiere al vento, i fiori ed i colori servono ocme simboli ed i leader tentano di far affezionare i loro seguaci alla propria persona. Il liberalismo non ha nulla a che fare con questo. Non ha fiori o colori, non ha idoli o canzoni, non ha simboli o slogan. Ha la sostanza e gl iargomenti. Questo deve condurre alla sua vittoria."
Mi era sembrato di capire che fossi contrario anche ad un gold standard con coefficiente di cassa al 100%, perché sappiamo come vanno a finire le promesse dello stato. Pensavo appoggiassi invece il free banking.
RispondiEliminaEvidentemente ho capito male, qual'e a tuo parere il sistema bancario migliore?
Ciao maty.
RispondiEliminaEvidentemente ho capito male, qual'e a tuo parere il sistema bancario migliore?
Secondo me il free-banking è l'alternativa migliore che abbiamo in questo momento. Non c'è scampo altrimenti alle manipolazioni di chiunque sia in grado di poter interferire con i processi di mercato. Ma questo resta il mio parere personale, perché le scelte degli individui potrebbero anche appoggiare soluzioni diverse (es. qualcuno potrebbe ancora volere banche commerciali a riserva frazionaria). L'importante è che sia il libero mercato, vale a dire la somma delle scelte operate dagli attori economici, ad operare questa scelta. Nel corso della storia hanno superato la sua scrematura solo quelle realtà efficienti (quando lasciato libero di agire).
Ad esempio, chi dieci anni fa avrebbe immaginato l'emersione di una moneta come Bitcoin sulla scena mondiale? Fino a qualche giorno fà conoscevamo solo l'oro, eppure il mercato ci ha regalato questo nuovo percorso. Questo progetto ha attratto molti individui che hanno liberamente adottato i Bitcoin come mezzo di scambio. La dinamicità del mercato è eccezionale.
Ogni scelta deve essere sottoposta al suo "giudizio" prima di condannarla o adottarla; ma per esperienza storica, possiamo prevedere la fine che faranno determinati scenari qualora presi in considerazione.