Il debito delle bolle degli ultimi tre decenni -- finanziaria, dot-com, immobiliare -- è ancora in gran parte non ripagato, e non lo sarà mai. Oltre al suo livello di nefandezza, l'attuale regime di ammortamento, in quanto focalizzato sulla santità del contratto, prevede di impedire agli obbligazionisti di incappare in perdite (nonostante l'haircut Greco). L'economia moderna è tutta una questione di fiducia, quindi se i contratti non sono più affidabili, allora tutto il sistema -- che dipende al 100% dal credito -- funziona con un'efficienza minore e con costi maggiori. Inizia a sembrare medievale.
La speranza degli stati è che possano titolare queste perdite sulla popolazione in generale, dove saranno diluite e assorbite come l'inquinamento. Ma, come per il cambiamento climatico, abbiamo semplicemente raggiunto il punto di saturazione. Il mondo non può più essere un pozzo di drenaggio, economico o atmosferico.
[...] Diffondere insolvenza tra i contrbuenti non crea magicamente solvenza, distribuisce solamente insolvenza in ogni angolo dell'economia.
Tutto il debito rimane paurosamente reale; è la garanzia collaterale che è illusoria.»
~ Spreading Insolvency Around Does Not Create Solvency, Charles Hugh Smith, Of Two Minds, 23 Agosto 2012.
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di Gary North
Alcune previsioni sono facili da fare. Ecco la mia: "Il governo degli Stati Uniti andrà in default per la maggior parte dei suoi debiti, che sono principalmente debiti del Medicare, e, in misura molto minore, della Previdenza Sociale e del sistema pensionistico federale."
Questa previsione è facile da fare quando abbiamo il Professor Lawrence Kotlikoff della Boston University che fa ricerche per voi. . . gratuitamente.
Lui e l'editorialista finanziario di lunga data Scott Burns hanno recentemente scritto un articolo sulle passività non finanziate del governo degli Stati Uniti. L'articolo si basa sui dati forniti dal Congressional Budget Office. Ecco la loro valutazione. Negli ultimi dodici mesi, il debito del governo degli Stati Uniti è aumentato da $211 bilioni a $222 bilioni. Questo è il fiscal gap.
Il fiscal gap è la differenza tra il valore attuale della spesa futura proiettata e delle entrate. Comprende tutte le passività del governo, che si tratti di obblighi ufficiali per ripagare i buoni del Tesoro o impegni non ufficiali, come ad esempio il pagamento per l'acquisto di buoni pasto o droni.
Ciò ha portato alla loro analisi politica.
Colmare il divario con le tasse richiede un immediato e permanente aumento del 64% di tutte le tasse federali. In alternativa, gli Stati Uniti devono tagliare, immediatamente e permanentemente, tutti gli acquisti federali ed i trasferimenti di pagamento, compresi i sussidi di Previdenza Sociale e Medicare, del 40%.
Suona bene, ma nessuna delle due cose funzionerà. Penso che lo sanno.
La soluzione #1 è politicamente impossibile. Anche se fosse possibile, si creerebbe una depressione economica. Questa non sarebbe una scogliera fiscale. Sarebbe un Grand Canyon fiscale. Ciò taglierebbe tutte le entrate federali. In un Congresso dominato dai Keynesiani, il governo avrebbe un deficit enorme. Quindi, un aumento delle tasse di questa portata è auto-distruttivo. La soluzione #2 creerebbe un nuovo Congresso e Casa Bianca dopo le prossime elezioni. Riuscite ad immaginare i membri del Congresso presiedere ai consigli comunali dopo un taglio del 40% nel Medicare e nella Previdenza Sociale? Dovrebbero affrontare un mare di persone armate di mazze e bastoni.
Gli autori hanno iniziato il loro articolo con questa osservazione.
I Repubblicani ed i Democratici hanno trascorso la scorsa estate a combattere sul modo migliore per risparmiare $2.1 bilioni nei prossimi dieci anni. Stanno spendendo questa estate combattendo sul modo migliore per non risparmiare $2.1 bilioni nei prossimi dieci anni.
I politici non hanno raggiunto alcun accordo nel 2011, se non calciare il barattolo fino al primo Gennaio 2013. Poi arriveranno i tagli: un totale di $2.1 bilioni per oltre un decennio. Questo presuppone che il Congresso non revochi i tagli, cosa che probabilmente farà. Siamo di fronte ad una recessione, con la scadenza dei tagli fiscali di Bush – se non vengono estesi, cosa che probabilmente accadrà. In una fase di recessione, il deficit federale ufficiale salirà.
Il Prof. Kotlikoff e Mr. Burns ci hanno dimostrato che l'incendio del debito federale sta bruciando molto più brillantemente rispetto a quanto voglia ammetere il Congresso. In secondo luogo, hanno offerto soluzioni che sanno, come attenti osservatori della politica del Congresso, che non hanno possibilità di essere adottate dal tea party..
E ora?
Default.
Ma non ancora.
CALCIARE IL BARATTOLO
Il Congresso calcerà il barattolo del deficit fino a quando non sarà troppo grande e pesante da calciare. Poi il Congresso dovrà affrontare il giorno della resa dei conti.
Il Congresso sarà in grado di vendere abbastanza buoni del Tesoro da coprire le passività per $222 bilioni? Naturalmente, ciò verrà esteso lungo il periodo dei 75 anni. Ma, ad un certo punto, non si riusciranno a coprire i costi dell'anno fiscale. Sia la Previdenza Sociale che il Medicare stanno già attingendo dal fondo generale per effettuare i pagamenti. Il fondo generale ha un deficit da $1.2 bilioni. Cosa succede quando raddoppierà?
Il Congresso può far buon viso a cattivo gioco per qualche anno in più. Ma quando il pubblico alla fine dirà "basta così – non più un decimo di punto percentuale all'anno per i buoni del Tesoro," i tassi di interesse saliranno. Il deficit crescerà, perché la componente del tasso di interesse aumenterà. Ogni anno.
Il Congresso può attendere che la Federal Reserve inflazioni al fine di tenere i tassi verso il basso. Penso che la FED lo farà per un po'. Poi, arriverà l'inflazione nei prezzi: 5%, poi 10%, poi 20%. Per quanto tempo? Fino al giorno in cui il Federal Open Market Committee dirà "Basta così."
Possiamo ottenere ed otterremo un'inflazione di massa: bassa, a due cifre. L'inflazione di massa non è iperinflazione.
Perché la FED dovrebbe smettere di comprare debito del Tesoro? Perché il FOMC, che è controllato dai presidenti delle 12 banche regionali Federal Reserve di proprietà privata, comprenderà che ulteriori allentamenti causeranno iperinflazione. L'iperinflazione è un male per le banche commerciali. L'iperinflazione permette ai mutuatari di rimborsare i prestiti con denaro senza valore. Questo è male – molto male – per i banchieri.
È per questo che non c'è mai stata iperinflazione in qualsiasi grande nazione dell'emisfero industriale settentrionale, a meno che non avesse perso una grande guerra. Germania ed Austria nel 1918 persero la guerra. L'iperinflazione arrivò nel 1921-23. Poi finì. Le valute vennero riformate immediatamente. Non c'era Medicare. Non c'era nulla come la Previdenza Sociale di oggi. C'erano risarcimenti ai vincitori. Le nazioni contrassero prestiti per soddisfare tali pagamenti. Poi venne Hitler e la Seconda Guerra Mondiale.
Solo una nazione ha avuto iperinflazione nell'emisfero settentrionale in tempo di pace: lo stato di Israele, 1983-85. Nel 1985, la politica venne invertita. L'inflazione nei prezzi passò dal 445% nel 1984 al 18% alla fine degli anni '80 e all'1% nel 2000.
In Israele, i titoli di stato vennero indicizzati secondo l'indice dei prezzi al consumo. Così, il governo avrebbe finito per pagare un conto salato. In secondo luogo, non essendo stupidi in materia finanziaria, gli Israeliani cominciarono a trsferire il conto salato alle banche. In un articolo pubblicato nel 1986 dalla St. Louis Federal Reserve Bank, l'autore descrisse ciò che accadde quando l'inflazione salì alle stelle. Le persone presero in prestito dalle loro banche (conti correnti), e poi le ripagarono con moneta deprezzata alla fine del periodo di tempo richiesto.
Mentre l'inflazione aumentava il costo del possesso di denaro, la gente iniziò a risparmiare il proprio denaro in modo prevedibile. Cambiò i propri modelli di pagamento facendo corrispondere il denaro strettamente ai propri incassi ed ai pagamenti; fece sempre più ricorso all'uso di metodi scoperti e di asset fruttiferi, piuttosto che usare il denaro, come dimora temporanea del potere d'acquisto (p. 26).
I banchieri ricevettero il messaggio. Anche il governo. La banca centrale smise di inflazionare nel 1985.
I bond del governo erano ancora sui libri contabili. I debiti del governo rimasero intatti. I creditori continuarono ad essere pagati.
Il governo non sfuggì ai suoi debiti. Ciò includeva i pagamenti delle pensioni.
Ricordate, questa è stata l'unica eccezione alla regola: "I banchieri centrali delle nazioni industriali in tempo di pace nell'emisfero settentrionale non adottano politiche che producono iperinflazione." Finora, i legislatori non hanno costretto le banche centrali ad adottare tali politiche.
Ciò è coerente con la mia ipotesi:
Le banche centrali adottano politiche favorevoli alle grandi banche commerciali. Sacrificano gli interessi dei politici ogni volta che gli obiettivi dei politici minacciano gravemente gli obiettivi delle grandi banche commerciali.
SCHIZOFRENIA INTELLETTUALE
Il movimento hard money negli Stati Uniti sta attualmente vivendo una sorta di schizofrenia intellettuale. In primo luogo, ha a lungo insegnato che i banchieri centrali favoriscono gli obiettivi delle grandi banche commerciali. In secondo luogo, ha anche insegnato che i governi alla fine accumuleranno debiti così grandi che solo l'iperinflazione potrà salvare la pelle dei politici dagli elettori, celando la realtà del default del governo con l'iperinflazione.
Quindi, la tesi è composta da due parti:
- le banche centrali favoriscono le grandi banche commerciali;
- le banche centrali favoriscono i politici.
Questa tesi in due parti risale a tre secoli prima dell'origine del settore bancario centrale: la creazione della Banca d'Inghilterra nel 1694. La Banca era di proprietà privata. I suoi proprietari erano i principali banchieri commerciali, prevalentemente con sede a Londra. Volevano il controllo sull'emissione del denaro fiat a riserva frazionaria. Volevano sbaragliare le banche concorrenti. Così, fecero un accordo con il Parlamento: "Concedeteci questo monopolio, e saremo noi ad acquistare i titoli di Stato a tassi inferiori a quello che il governo avrebbe dovuto pagare in un mercato libero." La banca sarebbe divenuta il prestatore di ultima istanza.
La Banca mantenne la sua promessa al Parlamento. E' sempre stata il prestatore di ultima istanza. Ma non ha mai permesso l'iperinflazione.
Il problema di oggi è questo: i governi hanno fatto promesse politiche che semplicemente non possono essere mantenute. Non c'è ricchezza sufficiente da confiscare ai contribuenti. Così, i governi dovranno inevitabilmente affrontare il default.
La versione tradizionale della storia dell'iperinflazione è che il governo riuscirà a convincere la banca centrale ad inflazionare. Ma, a causa della natura dei debiti principali del governo, che sono fuori budget, questi debiti si estenderanno per almeno 75 anni in un qualsiasi anno fiscale. L'iperinflazione non può ripagare la maggior parte di questi debiti. Eppure produrrà enormi perdite per le grandi banche commerciali per diversi anni. I debitori effettueranno i pagamenti con moneta deprezzata.
Perché la Federal Reserve inflazionerà? In caso contrario, il Congresso dovrà trovare il modo di tagliare i pagamenti al Medicare. Darà una stretta a medici ed ospedali. Questo è evidente. Verranno adottate quindi verifiche dei redditi per i vecchi. I ricchi saranno tagliati fuori. Verrà infine alzata l'età per il pensionamento ed i requisiti del Medicare. Sarà un default graduale. È pur sempre un default.
LE DIECI AFFERMAZIONI DEGLI IPERINFLAZIONISTI
La tesi dell'iperinflazione si è sempre basata su dieci ipotesi, anche se non sono mai state elencate in un unico luogo da qualsiasi analista che l'ha prevista. Le esporrò per la vostra considerazione.
- La banca centrale della nazione salverà il governo nazionale acquistando i suoi IOU.
- La banca centrale dovrà ricorrere all'iperinflazione per fare la seguente cosa: coprire enormi deficit.
- I debiti del governo saranno ripagati al 100% nel periodo dell'iperinflazione.
- Le grandi banche commerciali non saranno spazzate via dall'iperinflazione.
- Gli interessi delle grandi banche commerciali e del governo nazionale sono in fondo la stessa cosa.
- L'iperinflazione mantiene aperte le porte delle grandi banche commerciali e del governo nazionale.
- L'iperinflazione deve finire ad un certo punto: distruzione della valuta.
- Ci sarà quindi una riforma monetaria da parte della banca centrale.
- I debiti del governo scompariranno.
- I bilanci delle grandi banche si svuoteranno, proprio come i bilanci dei governi, ma le banche saranno ancora in attività.
L'osso duro è la #10. Se l'iperinflazione toglie il governo (debitore) dai guai per i suoi finanziatori, come può essere che le banche saranno ancora solvibili? Se il governo ricomincia da zero, lasciando i creditori in rovina, perché anche i mutuatari delle banche non dovrebbero ricominciare da zero, lasciando le banche in rovina?
Non è una domanda a trabocchetto. Questo è il cuore del lungo dibattito sulla questione di chi ha realmente il potere: i politici o le grandi banche commerciali ed i loro proprietari?
Quelli di noi che favoriscono una visione cospirativa della moderna storia politica sostengono che ciò che è buono per le grandi banche è quello che verrà imposto agli elettori da parte del governo. Pensiamo che il cartello bancario sia il blocco di potere centrale negli Stati Uniti e nell'Occidente in generale. Pensiamo che la democrazia sia la forma del governo civile, ma un'oligarchia bancaria ha politicamente l'ultima parola.
Pensiamo che quando arrivano i nodi economici al pettine, le grandi banche saranno gli operatori dominanti nel processo decisionale: in primo luogo all'interno della banca centrale, poi all'interno del Congresso, e, infine, all'interno del ramo esecutivo.
Vi è ora una divisione nel campo dell'hard money. Non vi è più accordo sulla #5: "Gli interessi delle grandi banche commerciali e del governo nazionale sono in fondo la stessa cosa." Di solito, questo è vero. Ma passività non finanziate per $222 bilioni puntano ad un bivio inevitabile sulla strada della politica. Il FOMC dovrà decidere:
- comprare il debito del Tesoro con denaro fiat per tutto quello che il governo deve pagare ai vecchi;
- tenere abbastanza denaro fiat che scorre nelle cinque grandi banche commerciali per preservare la loro solvibilità e redditività.
Questa è la vecchia questione politica: Chi vince? Chi perde?
Ho detto che il Congresso può nazionalizzare la FED. In tal caso, è probabile un'iperinflazione. Ma se stiamo parlando della politica monetaria della Federal Reserve, come determinata dal FOMC, che rappresenta le grandi banche in ognuno dei 12 distretti, non credo che la decisione sarà di iperinflazionare.
SALVARE IL SETTORE BANCARIO PRIVATO
In questo scenario, il problema principale sarà questo: La FED dovrà adottare l'iperinflazione al fine di mantenere le più grandi banche commerciali nel mondo degli affari? Penso di sì. Il problema secondario sarà questo: L'aumento della base monetaria della FED sarà accompagnato da un aumento di M1 ed un significativo aumento del moltiplicatore monetario M1? Penso di no.
Se un iperinflazionista sostiene che l'iperinflazione arriverà attraverso un salvataggio delle grandi banche commerciali, e che questo rovinerà le grandi banche commerciali, questa è la tesi della salvezza a breve termine in cambio di una dannazione a lungo termine. Le grandi banche commerciali moriranno. Non ho visto alcun iperinflazionista fare riferimento a questo problema. Si basa sul presupposto che le grandi banche commerciali non possono andare in default selettivamente senza subire forti pressioni. Pertanto, invocheranno il FOMC affinché fornisca così tanti soldi che i mutuatari delle banche rimborseranno quest'ultime con denaro senza valore.
Ci sarà ancora una riforma monetaria ad un certo punto. Poi le banche ricominceranno. Dovranno riniziare a prestare. Da dove prenderanno i soldi per ricominciare. Gli iperinflazionisti devono affrontare questo problema. Chi ricapitalizzerà le grandi banche? Con che cosa? Accumulato dove?
In uno scenario di riforma monetaria, il governo dovrà ancora andare in default. L'iperinflazione non risolverà il problema delle passività non finanziate a 75 anni per le promesse ai vecchietti.
È chiaro che ci sarà un default in entrambi i casi. E' anche chiaro che i vecchi saranno spazzati via. E' meglio per loro se non vi sarà iperinflazione. L'iperinflazione non li salverà. Hanno un reddito fisso. Gli adeguamenti al costo della vita della Previdenza Sociale saranno rimandati fino all'anno fiscale successivo. Troppo tardi!
CONCLUSIONE
Il compito primario della Federal Reserve è stato lo stesso sin dal 1913: tutelare gli interessi delle grandi banche commerciali. Lo ha fatto fedelmente. Ogni volta che ad una grande banca è stato permesso di andare in bancarotta, i suoi asset sono stati trasferiti ad una banca ancora più grande.
Nessuna grande banca commerciale è andata in bancarotta durante la Grande Depressione. Ma sono state lasciate fallire 9,000 piccole banche fino a quando non venne creato il FDIC nel Giugno del 1933. Quando le banche fallirono, i giudici fallimentari consentirono alle grandi banche di acquistare gli attivi delle banche insolventi ad uno sconto.
Il pesce grande mangia i pesci più piccoli. Il più grande pesce gestisce il Federal Reserve System.
La Federal Reserve si servirà della sua autorità legale di creare denaro digitale per garantire la sopravvivenza dei proprietari dei suoi rami regionali: le grandi banche commerciali.
La FED di New York, unica tra le 12 banche regionali, ha un voto permanente nel FOMC. Possiamo dedurre quali banche saranno sempre protette: le grandi banche commerciali che si trovano all'interno del distretto della FED di New York.
La Federal Reserve inflazionerà abbastanza da mantenere solventi le grandi banche. Non inflazionerà ogni qual volta che la minaccia dell'iperinflazione consentirà ai mutuatari delle grandi banche di rimborsare i loro prestiti con denaro senza valore. Allora smetterà di inflazionare.
A quel punto non comprerà debito del Tesoro.
Vedremo, quindi, se il Congresso nazionalizzerà la FED.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
A Tampa qualcosina sul dollaro onesto comincia a sentirsi.
RispondiEliminaNessuna illusione. Ma ... Why not?
Ciao Andrea.
RispondiEliminaHai qualche notizia in più al riguardo?
Solo ciò che si trova sugli incartapesce keynesiani nostrani. Ieri un paio di pagine sul Corriere. Ron Paul è descritto come il capo della destra radicale conservatrice. I suoi attivisti come molto visibili. Ma lui ha deciso di non parlare dal palco e Romney avrebbe negato a Bernanke la riconferma. Tutto qua.
RispondiEliminaA proposito, e nonostante tutto, un sito specializzato come Golddirect segnala in homepage difficoltà nella consegna a causa dell' inattesa super richiesta.
RispondiEliminaNon credo che sia una tattica commerciale.
La gente non è stupida. Stupido è chi lo stupido vuol fare.
Bernanke, in realtà, non vede l'ora di andarsene e di tornare alla sua vita tranquilla da accademico. Le intenzioni di Romney, per quanto riguarda la "salvaguardia" dell'economia Statunitense, sono state definitivamente lapalissiane quando ha appuntato Paul Ryan. Ora, sta tentando di scippare voti dai supporter di Ron Paul.
RispondiEliminaSame Ol' Story.
PS: Ottima ed efficace la citazione di Forrest Gump.
Leggo qua e là della cosiddetta soluzione islandese. Che lascia morire le banche insolvente e tutela i risparmiatori.
RispondiEliminaPiace al FMI, a Stiglitz e Krugman.
È una soluzione che ha qualcosa di austriaco.
Che ne pensi, al di là della possibile applicazione continentale?
Ciao Andrea.
RispondiEliminaEheheh, se piace a gente simili ci deve essere un motivo. Credo di non aver mai presentato un articolo particolarmente incentrato sull'Islanda. E' ora di rimediare...
Salve ,si ,si mi piace non vedo l'ora di leggerlo...mi ha sempre affascinato la storia degli ultimi eventi che riguardano l'Islanda....
RispondiEliminagrazie Francesco
saluti cordiali
Faniarte