Bibliografia

lunedì 13 agosto 2012

Perché la Tesi dei Deflazionisti E' Sbagliata Sia in Teoria che in Pratica

Un pezzo molto esplicativo della tesi degli inflazionisti portatoci dal sempreverde Gary North. L'articolo nel suo complesso è molto chiarificatore riguardo le posizioni contrastanti che abbiamo visto finora sulla scena economica: deflazionisti contro inflazionisti. Personalmente, però, tendo a non schierarmi in una della due fazioni; come credo sia noto, le varie banche centrali del mondo sono in possesso delle redini dell'economia e possono speriemntare a loro piacere sulla pelle della popolazione. Possono sia inflazionare che deflazionare, non esiste uno schema preciso che perseguono. Quindi, è logico seguire accuratamente i dati sugli aggregati monetari e trarne le dovute conseguenze sull'operato dei banchieri centrali. In generale, le banche centrali tendono ad inflazionare piuttosto che a deflazionare. Ad esempio, la FED dovrà affrontare nel futuro più prossimo le crescenti pressioni che deriveranno dall'accumulo di debito a livello federale, statale e municipale con città importanti degli Stati Uniti sull'orlo della bancarotta. Già ora si levano voci affinché la FED inflazioni con maggiore vigore, figuratevi quando questi nodi verranno al pettine. L'inflazione, quindi, è un esito molto probabile. Per questo motivo dobbiamo aspettarci una maggiore inflazione monetaria nel futuro più prossimo, ma ricordate sempre di tenere un occhio sulle varie offerte di moneta per avere la conferma di questa tesi.
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di Gary North


Un inflazionista è qualcuno che crede che l'inflazione nei prezzi sia il risultato di due cose:
  1. l'inflazione monetaria e
  2. la politica della banca centrale.

Un deflazionista è qualcuno che crede che la deflazione sia inevitabile, nonostante
  1. l'inflazione monetaria e
  2. la politica della banca centrale.

Nessun inflazionista dice che l'inflazione nei prezzi è inevitabile. Ogni deflazionista dice che la deflazione nei prezzi è inevitabile.

I deflazionisti si sono sempre sbagliati sin dal 1933.

Milton Friedman è famoso per il suo libro, A Monetary History of the United States (1963), che si basa su fatti raccolti da Anna Schwartz, recentemente scomparsa.

Sostiene una tesi: la Federal Reserve ha causato la Grande Depressione perché ha rifiutato di inflazionare.

Questa tesi, citata anche dagli economisti mainstream, è di fatto sbagliata.

Spesso cito uno studio, dove si può vedere che la base monetaria è cresciuta sotto la Federal Reserve, dal 1931 al 1932. Questo grafico deriva da un discorso tenuto dal Vice Presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis. È possibile accedervi qui.




Ho già postato un articolo su questi argomenti nei primi mesi del 2010: http://www.garynorth.com/public/6153.cfm

Possiamo vedere che c'era deflazione monetaria nell'offerta di moneta, a partire dal 1930. Ciò è continuato nel 1931 e nel 1932, nonostante una deliberata politica di inflazione della FED, a partire dalla seconda metà del 1931 e continuata nel 1932.

I depositanti continuarono a ritirare la valuta delle banche e ad accumularla. Non la ri-depositavano in altre banche. Questo fece implodere il processo della riserva frazionaria nel suo complesso. M1 diminuì: deflazione monetaria.

La FED non poteva controllare M1. Poteva controllare solo la base monetaria.

La tesi di Friedman e Schwartz è stata ripresa dagli economisti mainstream. E' la sua posizione più famosa e largamente accettata. Bernanke lo ha lodato per questo durante il 90° compleanno di Friedman nel 2002.

Perché era sbagliata la tesi applicata al 1931-1933? Devo raccontare la storia ancora una volta. Quattro lettere ce lo rivelano: FDIC. Beh, nove: FDIC + FSLIC. Non esistevano.

Franklin Roosevelt congelò tutti i depositi bancari i primi di Marzo del 1933, subito dopo il suo insediamento. Ciò calmò la popolazione quando le banche riaprirono pochi giorni dopo. Promise verbalmente alle persone che le banche erano ormai al sicuro.

Il governo degli Stati Uniti creò un'assicurazione federale dei depositanti bancari nel 1933. L'articolo di Wikipedia descrive il Banking Act del 1933, che venne firmato nel mese di Giugno.

Stabilito il FDIC come corporazione di governo provvisoria
Data l'autorità al FDIC di fornire un'assicurazione sui depositi alle banche
Data l'autorità al FDIC di regolamentare e supervisionare le banche
Finanziato il FDIC con prestiti iniziali di $289 milioni attraverso il Tesoro degli Stati Uniti

Ciò fermò le corse agli sportelli bancari. L'offerta di moneta si invertì. Si impennò. Così anche la base monetaria.

L'evento chiave fu quindi il Banking Act del 1933. Dopo di che, l'offerta di moneta non calò mai più. Dopo di che, i prezzi non calarono di più dell'un percento. Era il 1955.

Tutto ciò che ci volle affinché i prezzi si invertissero e salissero era questo: un'espansione della base monetaria accoppiata con prestiti bancari.

Eppure i deflazionisti sin dal 1933 hanno previsto un calo dei prezzi. Muoiono prevedendo questo esito. Poi i loro successori muoiono prevedendolo.

Non imparano mai.

Non capiscono la teoria monetaria. Non capiscono la storia monetaria. Quindi non imparano. Non correggono le loro cattive previsioni, anno dopo anno, decennio dopo decennio, generazione dopo generazione.

Trovano ancora persone che li prendono sul serio, persone che non capiscono la teoria monetaria e la storia monetaria.

Ho personalmente argomentato contro di loro per quattro decenni.

La deflazione nei prezzi non ha nulla a che fare con il calo del prezzo delle azioni.

Ci può essere deflazione monetaria a seguito di riserve in eccesso detenute presso la FED da parte delle banche commerciali. Ma questa è una politica della FED. La FED paga interessi sui depositi delle banche. Anche se così non fosse, ci sarebbero ancora riserve in eccesso. Ma imponendo una tassa sulle riserve in eccesso, la FED potrebbe eliminare immediatamente le riserve in eccesso. Poi il moltiplicatore della moneta diventerebbe positivo, riapparirebbe l'inflazione nei prezzi, e la FED si beccherebbe la colpa. Quindi, mantiene una politica di limitazione del moltiplicatore M1.

Ogni inflazionista dice che l'inflazione monetaria produrrà iperinflazione a meno che non venga annullata dalla banca centrale. Ci sarà un ritorno a prezzi bassi dopo quello che Ludwig von Mises chiamò il crack-up boom. L'esempio classico è la Germania nel 1924. Quella era una questione di politica. La banca centrale introdusse una nuova moneta e smise di inflazionare.

John Exter -- un mio vecchio amico -- ha sostenuto negli anni '70 e '80 che la deflazione monetaria si paleserà, nonostante la politica della FED. Ci sarà un crollo dei prezzi attraverso lo sdebitamento.

Si sbagliava. Perché? Perché non è possibile per i depositanti ritirare dalle banche soldi a sufficienza sotto forma di banconote di carta e tenerli fuori dal circuito bancario, invertendo così il processo della riserva frazionaria, sgonfiando così l'offerta di moneta. Questo era quello che accadde negli Stati Uniti dal 1930 al 1933. Se gli accaparratori spendono le banconote, le imprese le ri-depositeranno nelle loro banche. Solo se fanno affari esclusivamente con altri accaparratori possono tenere i soldi fuori dalle banche. Ma la stragrande maggioranza di tutte le transazioni di denaro è basata sul denaro digitale, e non su quello di carta.

Oggi, i depositanti di grandi dimensioni possono ritirare denaro digitale della banca A, ma solo per trasferirlo alla banca B. Le cifre devono trovarsi in un conto bancario in ogni momento. Non ci può essere alcuna diminuzione dell'offerta di moneta fintanto che il denaro è digitale. Quindi, non ci può essere alcuna diminuzione dei prezzi a meno che la politica della FED non preveda la diminuzione dei prezzi. Questo non era vero, dal 1930 al 1933.

I deflazionisti non rispondono mai a questo argomento invocando la teoria monetaria o la storia monetaria. Potete e dovreste ignorarli finché uno di loro non risponde così, e tutti gli altri dicono pubblicamente, "Sì. Proprio così! Abbiamo aspettato fin dal 1933 per questa tesi! Ero cieco, ma ora vedo! Sono a bordo! Affonderò o nuoterò per questa tesi."

Fatemi sapere quando accadrà. Fino ad allora, ignorate i deflazionisti. Tutti. (Non ce ne sono ancora molti.)

Il fatto che appaiano nuovi deflazionisti è irrilevante. Chiunque può prevedere un'inevitabile deflazione nei prezzi. Continuano a farlo. Cercate la confutazione della posizione degli inflazionisti. Cercate una teoria.

Se non capite gli argomenti che ho appena presentato, non capirete alcuna confutazione. In questo caso, non prestate alcuna attenzione ad entrambe le posizioni. Se non riuscite a seguire la teoria economica, il dibattito vi confonderà. Non vale il vostro tempo.

Per un background, consultate il mio libro, Mises on Money. http://mises.org/document/6772/Mises-on-Money

Consultate anche il libro di Murray Rothbard, What Has Government done to Our Money? http://mises.org/money.asp


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


14 commenti:

  1. Peccato che la crisi inizi nel 1929, e quindi la tesi di Friedman in quel periodo storico è corretta.

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  2. Ciao valkoinen.

    Incorretto, la crisi inizia nel momento in cui il boom viene pompato artificialmente dalle politiche monetarie della FED; quindi prima del 1929. Il crash del '29 è semplicemente l'inizio del bust, ovvero, il processo di pulizia operato dal mercato quando un boom artificiale raggiunge il suo livello di insostenibilità.

    Friedman sosteneva che la FED non agì abbastanza durante la recessione.

    I grafici raccontano un'altra storia, poiché la FED fece quello che sa fare "meglio": inflazionò, 1932-33. Più che altro, Friedman stava offrndo la classica foglia di fico alle politiche dei pianificatori centrali.

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  3. Ciao Francesco,

    Gary North dice che la FED non poteva controllare M1. Poteva solo controllare la base monetaria. Cio' vuol dire che la FED non poteva prestare denaro al tesoro ma solo alle banche. E siccome il denaro nelle banche non fa parte di m1 mentre il denaro del governo si si ebbe inflazione. Chiaro. E allora da quando il governo ebbe la possibilità di vendere i suoi Bills alla Fed? Sarebbe interessante saperlo.

    Ciao

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  4. Ciao Anonimo.

    E allora da quando il governo ebbe la possibilità di vendere i suoi Bills alla Fed? Sarebbe interessante saperlo.

    Credo che questo sia stato un potere che abbia sempre avuto. Leggiamo a pagina 145 del libro di Rothbard, "The Case Against the FED":

    «[...] Così, la Federal Reserve, iniziando la sua carriera con zero bond del governo, nel 1921 ne aveva acquisiti per un valore pari a $400 millioni, e $2.4 miliardi nel 1934. Alla fine del 1981 la Federal Reserve aveva accumulato poco meno di $140 miliardi di titoli del governo USA; a metà 1992, il totale aveva raggiunto i $280 miliardi.»


    Nel corso del tempo i vincoli che costringevano la FED ad agire in campi ristretti vennero allentati, consentendole dal 1980 di comprare qualsiasi asset volesse e in quali quantità desiderasse.

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  5. Ho già spiegato su Mises Italia come andò...
    La bolla probabilmente venne acuita dalle politiche espansioniste della FED negli anni precedenti, questo è giusto ribadirlo.
    Friedman voleva sottolineare che la FED diminuendo la base monetaria nel momento in cui era già calata l'offerta di moneta, ha solamente aggravato la recessione che già era in atto.
    Friedman non voleva offrire nessuna foglia di fico, se leggi i suoi testi capirai che era contro una politica monetaria espansionista; difatti era definito monetarista e criticato dai keynesiani.
    Che dopo inflazionò negli anni successivi è irrilevante, doveva farlo nel momento opportuno.

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  6. Ciao Francesco,

    Provo a spiegarmi meglio. Gary North dice che la FED non aveva il controllo dell'offerta di moneta, ma solo della base monetaria.Questo vuol dire che la FED non poteva comprare titoli del governo (almeno non illimitatamente) ma poteva solo pompare denaro nel sistema bancario per stimolare i prestiti. Se la FED avesse potuto comprare i titoli illimitatamente avrebbe avuto il perfetto controllo dell' offerta di moneta ed evitare la deflazione. Tu citi Rothbard (mi fido di Rothbard) secondo cui la FED poteva comprare bond americani. Quindi dovevano esistere dei limiti all'acquisto dei titoli del governo da parte della FED, altrimenti si sarebbe potuta evitare la deflazione. Ecco mi piacerebbe sapere quali fossero questi limiti....Daniloux,libertarian

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  7. >Friedman non voleva offrire nessuna foglia di fico, se leggi i suoi testi capirai che era contro una politica monetaria espansionista; difatti era definito monetarista e criticato dai keynesiani.

    Vilkoinen, ho capito il tuo punto di vista. Purtroppo per Friedman egli venne "ascoltato" solo quando faceva comodo all'establishment (es. ritenuta d'acconto), mentre veniva ignorato quando le sue proposte non rientravano nei piani dell'establishment (es. voucher scolastici). Prendi le sue idee sul salario minimo, sono d'accordo con la sua contrarietà a tale disposizione. Difatti, sono molto vicine a quelle libertarie.

    Divergiamo su quelle (appunto) monetarie che egli mette in pratica in questa analisi della Grande Depressione.


    >Friedman voleva sottolineare che la FED diminuendo la base monetaria nel momento in cui era già calata l'offerta di moneta, ha solamente aggravato la recessione che già era in atto.

    Ma questo è in contrasto visibile con un altro periodo: 1920-22. Una recessione che si "curò da sé" senza l'aiuto della FED.

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  8. Ciao Daniloux,libertarian

    >Quindi dovevano esistere dei limiti all'acquisto dei titoli del governo da parte della FED, altrimenti si sarebbe potuta evitare la deflazione. Ecco mi piacerebbe sapere quali fossero questi limiti

    Suppongo che il sequestro dell'oro dei cittadini da parte dell'ordine esecutivo di Roosevelt nel 1933 fosse quel limite di cui parli. Basta vedere la base monetaria dopo il 1933 come si impenna.

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  9. Ma infatti un grande scienziato sociale come Hayek associato anche alla Scuola Austriaca, era stato maestro e ispiratore di Friedman.

    >>> Ma questo è in contrasto visibile con un altro periodo: 1920-22. Una recessione che si "curò da sé" senza l'aiuto della FED.

    Mettiamo che tu abbia ragione e ritieniamo che anche senza le banche centrali le recessioni possano essere superate meglio (è quello che penso alla fine se andiamo a guardare anche come si era risolta la crisi bancaria nel 1907-08 e che Friedman spiega, e se aggiungiamo magari di liberalizzare il sistema monetario anche se non abolirei la moneta statale per varie ragioni, ma soltanto toglierei l'arbitrio dello Stato sulla moneta), il problema è che la FED è intervenuta al contrario e cioè togliendo moneta, non immettendone. Quindi la sua influenza arbitraria nell'abbassare la base monetaria (ciò che il mercato molto probabilmente non avrebbe fatto) è stata decisiva.

    Se guardassimo, infine, i singoli elementi isolati, allora un keynesiano qualsiasi potrebbe dire che la FED alla fine del 1919 alzò i tassi e per questo causò la depressione del 1920-21.
    Ma sarebbe una spiegazione solo parziale per quanto accettabile.

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  10. >[...] il problema è che la FED è intervenuta al contrario e cioè togliendo moneta, non immettendone. Quindi la sua influenza arbitraria nell'abbassare la base monetaria (ciò che il mercato molto probabilmente non avrebbe fatto) è stata decisiva.

    Ma se paragoniamo la base moentaria nella recessione del 1920-22 con quella durante la Grande Depressione, scopriamo che la delfazione monetaria nella prima è durata fino alla fine della recessione, e l'America ne uscì economicamente rafforzata.

    Mentre la deflazione monetaria durante la Grande Depressione è stata più lieve, convergendo invece verso un'espansione monetaria artificale che ha sortito gli effetti opposti.

    Questo per dire che il boom pompato artificialmente in precedenza stava pian piano venendo purificato dagli effetti di pulizia del mercato, ovvero, le persone ritiravano il proprio denaro facendo fallire le banche. Ma la FED era stata creata proprio per fare da cartello alle grandi banche, e tra il gold standard e l'incertezza delle persone aveva dei cappi al collo che non le permettevano di agire secondo il suo vero mandato.

    La confisca coatta dell'oro delle persone e la creazione del FDIC fornirono i primi lasciapassare per la FED affinché potesse operare a pieno regime in favore di determinati interessi particolari sacrificando quelle entità sacrificabili (es. le 9,000 piccole banche andate fallite duranto il 1929-33). Questa fu la risposta della FED.

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  11. Prima di tutto, io guarderei più l’offerta che la base.
    Comunque la base monetaria sale e poi scende APPUNTO dal 1921, fosse stata contratta all’inizio del 1920 era tutt’un’altra storia (ciò che accadde appunto nel 1929).

    A mio avviso però si attribuisce troppa importanza alla variazione della base monetaria, senza considerare il resto.

    Le cause della recessione del 1920-21 sono state attribuite a tanti fattori compresa la FED, come scrisse Friedman nella sua storia monetaria.

    Dalla pagina di Wikipedia si può leggere questo:

    "Milton Friedman and Anna Schwartz, in A Monetary History of the United States, consider mistakes in Federal Reserve policy as a key factor in the crisis. In response to post-World War I inflation the Federal Reserve Bank of New York began raising interest rates sharply. In December 1919 the rate was raised from 4.75% to 5%. A month later it was raised to 6% and in June 1920 it was raised to 7% (the highest interest rates of any period except the 1970s and early 1980s)."

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  12. Per quanto riguarda la presunta impossibilità della FED di agire per via del gold standard, cito un passaggio del libro di Friedman "Capitalismo e libertà":

    "Nel settembre del 1931 la Gran Bretagna abbandonò il gold standard. Questa decisione venne preceduta e seguita da operazioni di ritiro dell'oro dagli Stati Uniti. Sebbene nel corso dei due anni precedenti l'oro fosse affluito in gran quantità nel paese, e lo stock d'oro degli Stati Uniti, così come l'aliquota di riserva aurea della Federal Reserve, avessero toccato i massimi storici, il Federal Reserve System reagì in modo rapido ed energico al drenaggio di risorse auree dall'esterno, a differenza di quanto era accaduto precedentemente nel caso del drenaggio dall'interno. Il problema è che ciò avvenne in un modo che avrebbe inevitabilmente intensificato i problemi finanziari interni al paese. Dopo più di due anni di grave contrazione dell'attività economica, la Fed aumentò il tasso di sconto di una percentuale mai vista nel corso della sue breve storia, né mai eguagliata in seguito. Questo provvedimento riuscì ad arginare l'emoraggia di metallo aureo, ma di pari passo si verificò uno spettacolare aumento di fallimenti bancari e di corse agli sportelli."

    Chiaro che quindi nel 1929, la FED non avesse problemi nel fornire la liquidità che il mercato si sarebbe aspettato e che invece non ha fatto.

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  13. Beh, valkoinen, di certo non sono qui per convincerti della mia tesi. Ti espongo semplicemente una versione diversa all'approccio Friedmaniano della cosa. Poi, ovviamente, se lo riterrai valido e degno di essere approfondito lo analizzerai in profondità; altrimenti amici come prima.

    PS: sto avendo enormi difficoltà a reperire grafici dello stock di denaro negli anni '20. Comunque la base moentaria è il parametro da tenere sott'occhio per osservare come la FED abbia agito.


    >Comunque la base monetaria sale e poi scende APPUNTO dal 1921, fosse stata contratta all’inizio del 1920 era tutt’un’altra storia (ciò che accadde appunto nel 1929).

    Ma se osservi la contrazione negli anni'20 è di un'ordine superiore rispetto a quella avvenuta dalla fine del 1929 durata fino alla fine del 1930. Mentre in un caso la FED ha come assecondato il mercato nell'altro ha messo sin da subito i bastoni tra le ruote al processo di liquidazione intralciandone il percorso, prolungando di conseguenza il dolore.

    Per quanto riguardo la pagina citata da Wiki, in un certo senso è vero: la recessione è stata innescata dall'inversione inevitabile delle politiche della FED. La stessa cosa accadde quando Volcker invertì le politiche espansionistiche di Miller. Ma non dimentichiamoci che ciò non sarebbe successo se non fosse stato indotto un boom artificiale attraverso politiche monetarie allentate, cosa accaduta per la recessione del 1920-21

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  14. Ma non è che sia una mia opinione, interpreto i dati ed espongo la realtà dei fatti. Nella recessione 1920-21 poi bisogna anche dire che, data la temporanea esclusione del gold standard per via della guerra mondiale, si era creata una forte fase inflattiva a cui la FED ha risposto probabilmente troppo velocemente.

    Sono d'accordo che l'introduzione della FED e anche parzialmente delle altre banche centrali, si sia innescato un processo inflattivo di gran lunga più esteso (e in questo Friedman era d'accordo, anche se in seguito ha dato istruzioni alla FED per limitare i danni provocati da una gestione arbitraria della politica monetaria) di quello che sarebbe potuto succedere in assenza di esse o di un'eventuale liberalizzazione della moneta.

    Non entro in merito delle altre questioni sollevate dalla Scuola Austrica come la reintroduzione del gold standard e l'abolizione della riserva frazionaria (Friedman non era d'accordo nella prima, nella seconda parzialmente contestava il meccanismo rendendosi conto però che senza, le banche non avrebbero potuto effettuare dei prestiti a basso interesse).

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