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giovedì 19 luglio 2012
I Treasuries Sono il Peggior Investimento del Mondo?
Negli ultimi mesi la crescita dell'offerta di denaro M2 negli Stati Uniti è rallentata visibilmente ed i parametri economici nel mercato azionario si fanno sempre più deboli. Ma gli analisti economici rimangono "cautamente ottimisti" per quanto riguarda il panorama economico per il resto dell'anno. Il problema è uno: questi analisti guardano ai trend e parlano di conseguenza. Vedono i numeri economici e traggono le loro conclusioni, e così facendo mancano totalmente il punto della situazione. Lo stesso punto che si sono persi nel 2011, quando gli Stati Uniti grazie al pompaggio monetario dello zio Ben sono entrati in un ripresa nominale.
Ora che Bernanke ha rallentato la creazione di denaro, non vedono all'orizzonte la flessione incipiente. Non la vedono perché non hanno una teoria su cui basare le loro previsioni. Infatti, dagli ultimi dati del Bureau of Labor Statistics apprendiamo che l'inflazione core è salita a Giugno ad un tasso annuale del 2.4%; i prezzi dell'abbigliamento sono saliti del 3.9%, l'assistenza medica è salita del 4.3% ed il prezzo dei generi alimentari è salito del 2.7%. L'indice dell'energia è calato del 1.4%.
Quello che sta accadendo, quindi, è la preparazione ad un probabile nuovo evento di recessione. Il recente rallentamento della crescita dell'offerta di denaro ha spinto in basso i prezzi del petrolio, causando anche un rallentamento in tutta l'economia e nel mercato azionario. Ma non dimentichiamoci dell'espansione monetaria precedente, dove il denaro creato artificialmente si sta muovendo dai beni capitali ai beni di consumo ed è per questo che si stanno verificando i movimenti di prezzi sopracitati. Se Bernanke continua a supervisionare questo rallentamento nella creazione di denaro, gli Stati Uniti finiranno in stagflazione ed un probabile crash del mercato azionario sarà all'ordine del giorno.
In questo scenario, gli investitori ed il settore bancario stanno dando man forte al settore obbligazionario per mantenere vivi governi enormemente indebitati i quali a loro volta sostengono il settore bancario in bancarotta. Sembra una spirale senza fine, ma non è così.
Gli investimenti cosiddetti "sicuri" sono in realtà un'enorme trappola. I fondamentali economici sono distorti e non rispecchiano la realtà, e presto questa euforia obbligazionaria vedrà la sua fine. Ora, anche la Finlandia si accoda al treno dei paesi NIRP.
Quanto può durare questa situazione? Staremo a vedere. Ieri abbiamo analizzato la bolla dei bund Tedeschi, oggi ci concentreremo su quella dei bond del Tesoro USA con questo articolo da ZeroHedge.
Ammetto che il titolo è un po' sensazionalistico, ma dopo l'asta dei bond di Mercoledì, mi sembra di prendere a schiaffi il mercato con un pesce marcio. Molto presto ci saranno sicuramente un sacco di penny stock dirette verso maggiori perdite. E certamente un sacco di gente ha fatto buoni profitti con l'acquisto di Treasuries e poi con la loro vendita ad una persona più folle o ad una banca centrale. D'altra parte, molte persone fecero la stessa cosa durante la bolla del NASDAQ, o durante la bolla ABS degli anni '00. Le bolle sono redditizie per alcuni, ed è per questo che ce ne sono state tante nel corso della storia. Ma una volta che il denaro inizia a mancare diventano insopportabilmente dolorose.
I rendimenti dei bond del Tesoro stanno andando in basso:
Dopo 30 anni di mercato al rialzo, pensereste che i media finanziari abbiano finalmente capito che c'è poco spazio rimasto per guadagni reali, sia se si possiedono le obbligazioni fino alla scadenza (l'inflazione sta superando i rendimenti) sia se si vendono ad uno stolto più grande (o il più grande sciocco di tutti — la banca centrale).
In teoria, non ci sono limiti a quanto in basso i tassi potrebbero andare. In teoria, i rendimenti nominali potrebbero andare profondamente in negativo, fintanto che ci sono acquirenti che entrano nel mercato per acquistare ad un tasso inferiore, e c'è una spinta vantaggiosa per coloro che vendono le obbligazionari. In realtà, anche il Giappone — una nazione che ha adottato misure disperate incluso costringere le istituzioni finanziarie ad acquistare bond del Tesoro per mantenere i tassi depressi — non è riuscito a spingere i tassi nominali al di sotto dello zero. La possibilità di grandi profitti dalla vendita delle obbligazioni sembra svanire. Ed in ogni caso, qualora si vendono questi bond ad uno stolto più grande o finiscono sul bilancio della banca centrale è una caratteristica classica di una bolla. Il valore intrinseco di un bond è il suo rendimento; tutto il resto è speculazione.
Nella mentalità classica della bolla, sempre più media finanziari — infestati dalla prospettiva della deflazione (la prevenzione della quale è una vera ossessione per la FED, ed è pronta a stampare un numero illimitato di soldi per contrastarla) — stanno definendo i Treasuries come qualcosa che non si può non avere.
La realtà, però, è che anche negli ultimi anni i bond del tesoro non sono stati davvero un buon investimento. I prezzi delle obbligazioni possono anche essere aumentati, ma sono stati eclissati da un tipo di asset più solido — l'oro:
In effetti, il vero mercato al rialzo nelle obbligazioni è finito negli anni '90. Non solo i bond sono a corto di energia; accanto al rialzo dell'oro sono incappati in una perdita relativa. Ecco quello che io chiamo il tasso di interesse reale denominato in oro (o il "tasso di interesse reale reale") dei bond del Tesoro a 10 anni — tassi meno la variazione percentuale del prezzo dell'oro:
Mentre coloro che hanno venduto i bond hanno fatto bene (proprio come i commercianti che durante l'era della bolla del NASDAQ fecero bene a vendere Pets.com ad uno stolto più grande), chiunque è in possesso di obbligazioni fino alla scadenza perderà gradualmente il potere d'acquisto. E questo è il problema; l'unico modo con cui coloro che vendono i bond possono ottenere la loro libbra di carne è che la FED stampi un pacco di soldi e compri i bond di coloro che li vogliono vendere. E per quanto l'economia sia depressa, la stampa di denaro per assorbire i bond del tesoro è pericolosa per la valuta, ed irritante per i più grandi detentori dei bond del tesoro — da cui l'America importa tanti beni e petrolio — che possiedono i bond del tesoro fino alla scadenza invece di venderli. Una guerra commerciale tra l'America ed i suoi creditori sembra inevitabile e quelli di Wall Street che vendono i bond possono finire per essere trascinati sotto l'autobus che tale evento rappresenta — ripagati con un dollaro molto svalutato e finire sul lastrico per la vendita dei bond posseduti inizialmente per strappare un minimo di guadagno sulla loro posizione (resa ancora più rischiosa dalla ZIRP).
È difficile sancire realmente la tempistica della fine di una bolla. Le persone e gli eventi possono sempre diventare più irrazionali. Il Giappone ha continuato a far girare la palla dei bond del Tesoro (dolorosamente) molto più a lungo rispetto a quanto la maggior parte di noi si aspettava (attraverso la manipolazione del mercato come nessun'altra cosa). Ma ciò non finirà bene.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Di chi é l'articolo originale?
RispondiEliminaIn diversi punti l'ho trovato di difficile comprensione, del giappone inoltre non ne parla molto bene a differenza di Kel Kelly http://johnnycloaca.blogspot.com.es/2012/05/il-mito-dei-decenni-perduti-del.html
Ciao maty.
RispondiEliminaIl link all'articolo originale l'ho segnalato nel settimo collegamento, la prima parte è una mia introduzione.
Quello che mi premeva sottolineare era la caratteristica euforica, che denota un'enorme bolla dietro a tale euforia per i Treasuries, che spinge determinati investitori a correre per accaparrarsi questa cartaccia del governo poiché crede che on pistole e distintivi esso sia in grado di generare prosperità. Considerano alcuni governi in migliori condizioni rispetto ad altri; ma stavolta è diverso, i livelli di debito sono esorbitanti.
L'articolo, inoltre, voleva far notare come i rendimenti di tali bond stanno crescentemente diventando negativi, e quanto può essere redditizio un simile "investimento"? Il problema inoltre è essere ripagati da un dollaro deprezzato, tra le altre cose. E la Cina sta prendendo le contromisure. Lo zio Ben sa che deve pompare denaro per sostenere questo mercato obbligazionario, ma sa che se lo fa svaluterà a morte il dollaro. Non vuole questo esito. Quindi percorrerà questa strada: boom-bust, boom-bust, boom-bust. Ecco perchè sono preoccupato dal recente rallentamento nella crescita dell'offerta di denaro (e dagli altri segnali che ciò comporta) come segno distintivo di una probabile recessione incombente.
Per quanto riguarda il Giappone, hai ragione l'articolo è avaro di dettagli. Li vorrei riassumere io:
1. La maggior parte del debito è posseduto internamente. Il problema però di questo aspetto è uno e pesante, nonché erodente la produttività latente nel lungo periodo: il crowding out. Forse è questo il motivo per cui essere preoccupati per l'economia Giapponese
2. Il Giappone è sostanzialmente un creditore internazionale (ad esempio gli Stati Uniti gli devono circa un bilione di dollari).
3. L'economia reale è cresciuta grazie ad un bacino dei risparmi che non è stato intaccato dalla stampa monetaria degli anni '80 e dal crollo del '90. Il settore produttivo è stato alimentato a dovere.
4. Il Giappone è stato a lungo un esportatore netto.
Nonostante ciò la demografia non è amica del Giappone e basterebbe un aumento di un punto percentuale nei rendimenti obbligazionari del paese per mandare ai pazzi questa fragile stabilità.
Grazie Francesco per gli ulteriori approfondimenti.
RispondiEliminaL'idea di fondo era comunque chiara nell'articolo...era sui piccoli dettagli che un po' mi perdevo :)