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di Gary North
George Soros l'ha espresso con tutta franchezza. La zona euro inizierà a rompersi, seguita dalla disgregazione dell'Unione Europea, entro tre mesi se i politici non arriveranno ad un accordo per riscrivere i trattati e centralizzare il potere. Nessun'altra figura è stata così apocalittica e così specifica per la tempistica.
Egli considera questo risultato come una catastrofe. Continuo a pensare: "Finalmente liberi! Finalmente liberi!"
Soros capisce i movimenti dei prezzi delle valute meglio di chiunque altro. Ecco come è diventato un multi-miliardario. Ha usato una leva massiccia – rischio estremamente elevato – per speculare sui mercati valutari a termine, spesso prendendo il lato opposto nelle transazioni rispetto alle banche centrali. Quando un uomo ha sufficiente saggezza per battere i mercati valutari a termine, gli do credito. Sa qualcosa sulle valute.
In un recente saggio, sottolinea che la crisi del 2008 ha creato una nuova comprensione secondo cui non c'è consenso sulla teoria economica. Insiste sul fatto che "la teoria economica ha fallito." Al contrario, la teoria economica ha trionfato – la teoria economica Austriaca. Nel 2007, numerosi Austriaci non-accademici e non di ruolo hanno previsto la recessione del 2008. L'ho prevista a fine 2006, prevedendo una recessione nel 2007. Il National Bureau of Economic Research l'ha datata a posteriori nel Dicembre del 2007 – proprio nel momento giusto!
Soros si è spinto anche oltre. Questo fallimento è il fallimento della teoria economica accademica.
Credo che il fallimento sia più profondo di quanto generalmente riconosciuto. Risale ai fondamenti della teoria economica. L'economia ha cercato di modellarsi sulla fisica Newtoniana. Ha cercato di stabilire universalmente e senza tempo leggi vigenti che regolano la realtà. Ma l'economia è una scienza sociale e vi è una differenza fondamentale tra le scienze naturali e sociali. I fenomeni sociali considerano le decisioni dei partecipanti basate su una conoscenza imperfetta. Questo è ciò che la teoria economica ha cercato di ignorare.
Questa è la critica fatta più volte dagli economisti Austriaci, a cominciare da Ludwig von Mises esattamente un secolo fa: The Theory of Money and Credit (1912). Non riesco ad immaginare una dichiarazione migliore del rifiuto da parte della teoria Austriaca della teoria degli economisti mainstream.
Soros non ha alcuna spiegazione per il ciclo economico. L'economia Austriaca sì: le politiche delle banche centrali di inflazione monetaria e stabilità monetaria.
Ecco il punto di vista di Soros. "Considero le bolle in gran parte imprevedibili." Cioè, non ha alcuna teoria di causalità economica. Le bolle sono seguite dai bust, egli dice, che sono seguiti da regolamentazione governativa. Questo è davvero l'andamento, ma non spiega come iniziano le bolle. "Secondo la mia teoria, i mercati finanziari possono semplicemente produrre bolle quando tendono verso l'equilibrio." In altre parole, non vi è alcuna causa nota. Non ha nessuna teoria economica. Ma ha ragione su questo: "Dietro la mano invisibile del mercato si trova la mano visibile della politica."
Accusa i responsabili delle politiche per la crisi. "Le autorità non hanno capito la natura della crisi dell'euro; hanno pensato che è un problema fiscale, mentre è più un problema bancario e un problema di competitività." Esatto: il problema della riserva frazionaria e del denaro fiat, il tutto supportato dalla banca centrale. Ma non lo ammette.
Adotta la conclusione congiunta di Keynesismo mainstream, monetarismo, e supply-side: "E hanno applicato il rimedio sbagliato: non è possibile ridurre l'onere del debito riducendo l'economia, tentando in questo modo di risolvere il problema della crescita." Ma come? Non ne ha idea. Gli Austriaci sì: tagliare la spesa pubblica, tagliare le tasse, ridurre la regolamentazione del governo, e stabilizzare il denaro – nessuno delle quali cose sarà fatta.
LA BOLLA DELLA FIDUCIA: L'UNIONE EUROPEA
Dice che c'è stata una bolla fatta di entusiasmo fuori luogo: l'Unione Europea. Mi piace questa idea.
Io sostengo che la stessa Unione Europea è come una bolla. Nella fase di boom l'Unione Europea era quello che lo psicoanalista David Tuckett chiama un "oggetto fantastico" – irreale ma immensamente attraente. L'UE era l'incarnazione di una società aperta – un'associazione di nazioni fondata sui principi di democrazia, diritti umani, e dello stato di diritto in cui nessuna nazione o nazionalità avrebbe avuto una posizione dominante.
L'UE era in realtà l'incarnazione del globalismo: il dominio burocratico, la regolamentazione del governo, e il denaro fiat. "Il processo si alimentava dal suo stesso successo, molto simile ad una bolla finanziaria. Questo è come la Coal and Steel Community è stata gradualmente trasformata in Unione Europea, passo dopo passo." Fu trasformata dal potere burocratico dall'alto. L'idea di Jean Monnet era stata operativa ai colloqui della Pace di Parigi nel 1919.
Dice che la Germania soleva essere all'avanguardia di questo movimento nel 1950. I politici volevano un'Europa unita. "Il processo culminò col trattato di Maastricht e l'introduzione dell'euro." Poi è arrivato il disastro.
Fece seguito un periodo di stagnazione che, dopo il crollo del 2008, si trasformò in un processo di disintegrazione. Il primo passo fu intrapreso dalla Germania quando, dopo il fallimento di Lehman Brothers, Angela Merkel dichiarò che la garanzia virtuale estesa ad altre istituzioni finanziarie sarebbe dovuta provenire da ogni paese che avrebbe agito separatamente, non dall'Europa congiuntamente. Ci volle più di un anno affinché i mercati finanziari comprendessero l'implicazione di tale dichiarazione, dimostrando che non sono perfetti.
Il trattato di Maastricht era viziato da irregolarità, a dimostrazione della fallibilità delle autorità. La sua debolezza principale era ben nota ai suoi architetti: definiva un'unione monetaria senza un'unione politica. Gli architetti credevano tuttavia che quando sarebbe nata la necessità, la volontà politica avrebbe potuto compiere i passi necessari verso un'unione politica.
Sta dicendo che gli architetti imposero un sistema imperfetto in Europa, ma nella speranza di rafforzare il controllo fiscale in una data successiva. Tale data è ora.
In retrospettiva, è ormai chiaro che la principale fonte dei problemi è che gli stati membri dell'euro si sono arresi alla Banca Centrale Europea affinché crei moneta fiat. Non hanno capito che cosa comporti ciò – e nemmeno le autorità Europee.
Il potere di creare moneta nazionale è il cuore della visione di Soros di ciò che è positivo. Questo è nazionalismo con una stampante. Significa tassi concorrenti di svalutazione monetaria. Solo un sistema di metalli preziosi ha impedito ciò nella storia.
Poi vennero i banchieri stupidi. Pensavano che i PIIGS erano la Germania. Credevano nell'uguaglianza dei debitori.
Quando fu introdotto l'euro le autorità di regolamentazione permisero alle banche di acquistare una quantità illimitata di titoli di stato, senza mettere da parte capitale azionario; e la banca centrale ha accettato tutti i titoli di stato nella sua finestra di sconto a parità di condizioni. Le banche commerciali hanno trovato vantaggioso accumulare i bond dei membri più deboli dell'euro al fine di guadagnare alcuni punti base extra. Questo è ciò che ha fatto convergere i tassi di interesse che a loro volta hanno fatto divergere la competitività.
Il crollo del 2008 ha esposto questa ingenua fiducia. Ma i critici lo avevano detto nel corso degli anni '90. Nessuno ascoltava. I leader credevano nella bolla dell'UE, per usare le parole di Soros. La Germania era in prima linea in questa fiducia.
La Germania, alle prese con gli oneri della riunificazione, intraprese riforme strutturali ed è diventata più competitiva. Altri paesi hanno goduto del boom immobiliare e di quello del consumo innescato da credito a basso costo, rendendoli meno competitivi. Poi è arrivato il crollo del 2008, che ha creato le condizioni che erano ben lontane da quelle previste dal Trattato di Maastricht. Molti governi hanno dovuto spostare le passività bancarie sui propri bilanci ed impegnarsi in spesa a deficit di massa. Questi paesi si sono trovati nella posizione di un paese del terzo mondo che si era fortemente indebitato in una valuta che non controlla. A causa della divergenza delle prestazioni economiche l'Europa si divise tra paesi creditori e paesi debitori. Questo sta avendo implicazioni di grande portata politica.
C'è voluto del tempo affinché i mercati finanziari scoprissero che i titoli di stato considerati privi di rischio divenissero oggetto di attacchi speculativi e potessero in realtà andare in default; ma quando è accaduto, i premi al rischio sono aumentati drammaticamente. Questo rese le banche commerciali, i cui bilanci erano carichi di quei bond, potenzialmente insolventi. E ciò costituiva le due componenti principali del problema che dobbiamo affrontare oggi: una crisi del debito sovrano ed una crisi bancaria che sono strettamente interconnesse.
Le nazioni creditrici ora parlano chiaro: "... i creditori stanno in effetti spostando l'onere dell'aggiustamento verso i paesi debitori, evitando la propria responsabilità per gli squilibri." Certo che è così. E tutti vogliono un piano di salvataggio da parte della banca centrale.
COLPA DELLA GERMANIA!
Accusa il centro, cioè gli Eurocrati ed i politici del Nord.
Il "centro" è responsabile della progettazione di un sistema imperfetto, mettendo in atto trattati imperfetti, perseguendo politiche imperfette e facendo sempre troppo poco e troppo tardi. Nel 1980 l'America Latina ha sofferto un decennio perduto; un destino simile attende ora l'Europa. Questa è la responsabilità che la Germania e gli altri paesi creditori devono riconoscere. Ma non c'è alcun segno che ciò accada.
Le autorità Europee hanno una scarsa conoscenza di quanto stava accadendo. Erano pronte ad affrontare i problemi fiscali, ma solo la Grecia è qualificata come una crisi fiscale; il resto di Europa è stato colpito da una crisi bancaria e da una divergenza di competitività che ha dato luogo ad una crisi della bilancia dei pagamenti. Le autorità non hanno nemmeno capito la natura del problema, per non parlare della soluzione. Così hanno cercato di guadagnare tempo.
Piuttosto corretto. Le autorità non comprendono la natura della crisi. Accusa la politica, non il settore bancario centrale. "... i problemi finanziari sono stati rafforzati da un processo di disgregazione politica." Ogni nazione pensi solo a se stessa! Soros odia tutto questo. E' un globalista.
Mentre veniva creata l'Unione Europea, la leadership era in prima linea per una maggiore integrazione, ma dopo lo scoppio della crisi finanziaria le autorità sposarono la conservazione dello status quo. Questo ha costretto tutti coloro che considerano lo status quo insostenibile o intollerabile in una postura anti-Europea. Questa è la dinamica politica che rende la disintegrazione dell'Unione Europea talmente auto-rinforzante come la sua creazione. Questa è la bolla politica di cui stavo parlando.
All'inizio, la disintegrazione dell'euro era inconcepibile. Oggi, non è esclusa. Il sistema sta cadendo a pezzi. Non c'è tempo per risolvere il problema se non c'è un'azione immediata. Le banche si stanno sdebitando. Stanno vendendo asset al di fuori delle loro nazioni. "La crisi sta diventando sempre più profonda."
L'economia reale della zona euro è in calo, mentre la Germania è ancora in pieno boom. Ciò significa che lo scarto è sempre più ampio. Le dinamiche politiche e sociali stanno anche operando verso la disintegrazione. L'opinione pubblica, come dimostrano i risultati elettorali recenti, è sempre più contro l'austerità e questa tendenza è destinata a crescere fino a quando la linea di politica non verrà invertita. Quindi, qualcuno deve cedere.
Qualcuno deve cedere. O, più precisamente, chi? Risposta: la Germania.
A mio giudizio le autorità hanno una finestra di tre mesi durante la quale potrebbero ancora correggere i propri errori ed invertire le tendenze attuali. Con le autorità intendo soprattutto il governo Tedesco e la Bundesbank, perché in una crisi i creditori sono sul sedile del conducente e nulla può essere fatto senza il supporto Tedesco.
Ma i politici Tedeschi stringeranno i denti e tireranno fuori dai guai i PIIGS? Se attenderanno fino a questo autunno, sarà troppo tardi. "A quel punto anche l'economia Tedesca si indebolirà cosicché per la Cancelliera Merkel sarà ancora più difficile di oggi convincere la popolazione Tedesca ad accettare eventuali ed ulteriori responsabilità Europee. Questo è ciò che crea una finestra di tre mesi."
I trattati devono essere rivisti, ora. Ma come? La crisi è qui.
Ci devono essere assicurazioni per le banche. "Le banche hanno bisogno di un sistema Europeo di assicurazione dei depositi al fine di arginare la fuga di capitali." Pagato da chi?
"Hanno anche bisogno di un finanziamento diretto da parte del meccanismo di stabilità europeo (ESM), che deve andare di pari passo con la zona euro a livello di vigilanza e di regolamentazione." Pagato da chi?
"I paesi fortemente indebitati hanno bisogno di sollievo dai loro costi di finanziamento. Ci sono vari modi per fornirlo ma tutti hanno bisogno del sostegno attivo della Bundesbank e del governo Tedesco." Tutte le strade portano a Berlino. E' tempo di un salvataggio!
Gli elettori Tedeschi dicono no. "Questo è dove si trova il blocco." Capito? Blocco! Le persone tengono stretti i loro portafogli! Sciocchi miopi! È il momento di tirare fuori dai guai di nuovo i PIIGS. Il tempo sta scadendo. Non smetterà mai di scadere. La Germania deve mandare giù il boccone amaro. Di nuovo.
Le autorità stanno lavorando febbrilmente per trovare una serie di proposte in tempo per il vertice Europeo alla fine di questo mese. Sulla base degli ultimi articoli di giornale, le misure che proporranno copriranno tutte le basi che ho citato ma offriranno solo il minimo su cui le varie parti possono concordare, mentre ciò che è necessario è un impegno convincente per invertire la tendenza. Ciò significa che le misure offriranno ancora una volta qualche sollievo temporaneo, ma le tendenze continueranno. Ma siamo a un punto di flesso. Dopo la scadenza della finestra di tre mesi i mercati continueranno a chiedere di più, ma le autorità non saranno in grado di soddisfare le loro richieste.
Cosa accadrà dopo? "E 'impossibile prevedere il risultato finale." Il sistema potrebbe crollare. "Ma le tendenze sono chiaramente non-lineari ed uno scioglimento prematuro è destinato ad essere disordinato. Porterebbe quasi certamente ad un collasso del Trattato di Schengen, del mercato comune, e della stessa Unione Europea."
In altre parole, l'intero esperimento nel governo centrale Europeo è a rischio. Hanno tre mesi di tempo per rimettere il sistema di nuovo in piedi. "Le affermazioni inapplicabili e le vertenze irrisolte lascerebbero l'Europa in condizioni peggiori di quanto non fosse all'inizio quando venne concepito il progetto di un'Europa unita."
LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE
E' tutto perduto? No. La salvezza sta arrivando.
Ma è probabile che l'euro sopravviverà perché una rottura sarebbe devastante non solo per la periferia, ma anche per la Germania. Lascerebbe la Germania con grandi pretese inapplicabili nei confronti dei paesi periferici.
La Germania non osa tornare alla propria valuta. Perché no? Questo ridurrebbe le esportazioni. "E un ritorno al Marco probabilmente metterebbe la Germania fuori dai mercati dell'esportazione – per non parlare delle conseguenze politiche."
Soros è un mercantilista Keynesiano. Lo sono tutti. "Così la Germania è probabile che farà ciò che è necessario per preservare l'euro – ma niente di più. Ciò si tradurrebbe in una zona euro dominata dalla Germania ...."
Non ci deve essere il taglio di bilancio. Non ci deve essere rigore. Ci deve essere la spesa, la spesa, la spesa – il tutto a spese della Germania.
La popolazione Tedesca non riesce a capire perché una politica di riforme strutturali e di austerità fiscale che hanno funzionato per la Germania un decennio fa non funzionano nell'Europa di oggi. La Germania allora potè godere di una ripresa portata delle esportazioni, ma la zona euro di oggi è colta in una trappola della deflazione da debito. . . . In queste circostanze, sarebbe necessario uno sforzo straordinario da parte del governo Tedesco per convincere la popolazione Tedesca ad abbracciare le misure straordinarie che sarebbero necessarie per invertire la tendenza attuale. E hanno solo una finestra di tre mesi in cui farlo.
Dobbiamo fare tutto il possibile per convincere la Germania a dar prova di leadership e preservare l'Unione Europea come l'oggetto fantastico che soleva essere. Il futuro dell'Europa dipende da questo.
CONCLUSIONE
Soros è solo un altro Keynesiano. E' solo un altro mercantilista. E' solo un altro globalista. Ciò che lo rende diverso è la sua volontà di dire che il tempo si sta davvero esaurendo in Europa. I politici devono avere qualcosa in atto per sostituire l'euro in disgregazione, che a sua volta spezzerà l'Unione Europea. Il tutto si riduce a questo: un controllo centralizzato sulla spesa di ogni nazione e sulla tassazione, e sull'infinita eccendeza della bilancia commerciale Tedesca, cioè, la volontà delle banche Tedesche di comprare IOU di governi esteri.
Spero di arrivare a testare la sua teoria: tre mesi da ora, al massimo. Spero che perda la sua scommessa.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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