Dopo l'ultimo vertice dell'Eurozona tutti gl iincartapesce hanno lanciato coriandoli e suonato trombette per la "risoluzione" dei guai dell'Europa. Eppure ci sono domande che ancora restano senza una risposta. Il supervisore bancario avrà pieni poteri? Sarà in grado di chiudere determinate banche considerate fondamentali per la nazione? Le nazioni dell'area Euro sono disposte a cedere tale sovranità? La Merkel ha detto che ci devono essere delle condizioni per la diretta ricapitalizzaione delle banche, quindi, come saranno imposte? Per evitare "i due pesi e le due misure" bisognerebbe delineare delle regole standard da seguire rigidamente. E quei paesi che hanno già salvato il proprio sistema bancario con l'aiuto dell'area Euro? Che limite ha questo processo? (Domanda cruciale in chiave mercato obbligazionario.) Infine, chi garantisce i depositi? Se i depositi sono garantiti a livello nazionale ma il regolatore è sovranazionale, perché un bond nazionale dovrebbe portare un costo (assicurazione sul deposito) di una decisione (chiudere una banca) che è presa a livello sovranazionale? Per quanto riguarda l'Italia, più che qualcosa di concreto, porta a casa solo la faccia. Il problema: vengono attaccati i sintomi non la causa. Ecco perchè economisti e stampa minstream pressano sempre su determinati temi, come il PIL. Fate le vostre scommesse.
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di Alasdair Macleod
La valutazione della crescita economica basata sul Prodotto Interno Lordo è un errore, perché il PIL è solo una misura della quantità di moneta in un'economia. L'unica cosa che non misura, che è centrale per il progresso economico (notate: progresso, non crescita), è il livello di attività imprenditoriale. Ciò ha importanti implicazioni per l'efficacia degli interventi pubblici e le soluzioni all'attuale crisi economica.
Ho già scritto su PIL, ma per rinfrescare la memoria del lettore, il PIL è sostanzialmente la somma totale delle attività di business a livello dei consumi più la spesa pubblica espressi in termini monetari. Se il governo spende di più, il PIL aumenta; date più soldi ai consumatori, il PIL aumenta; date più credito bancario ai consumatori o alle imprese, il PIL aumenta. Tagliate la spesa pubblica, il PIL scende. Ciò non è controverso e non ha nulla a che fare con il progresso economico. È importante sottolineare che esclude l'attività imprenditoriale futura, tranne nella misura in cui un imprenditore ha effettivamente speso dei soldi mettendo in azione i suoi piani per il futuro. L'ossessione del PIL significa che l'attività imprenditoriale, che è la mano invisibile di Adam Smith che guida il nostro futuro, è invisibile ai pianificatori economici.
Se questa era l'unica conseguenza del confondere un quantitativo di soldi con il progresso economico i risultati non sarebbero così gravi. Invece, le statistiche ingannevoli quali il PIL stanno portando tutti i governi verso decisioni errate per quanto riguarda la linea di politica, e la loro scelta si è ristretta a tentativi sempre più reflazionistici per gonfiare il PIL, o in alternativa affrontare un crollo dei numeri del PIL durante la contrazione del credito bancario. La situazione di fronte all'eurozona preclude ogni compromesso tra questi due estremi, mentre altre nazioni credono di poter stampare denaro per superare le loro difficoltà.
Gli errori gemelli dell'incomprensione del PIL sono l'incapacità di vedere che l'inflazione monetaria nasconde una profonda depressione economica, ed incoraggia politiche che distruggono l'attività imprenditoriale o il progresso economico stesso. Questa è una combinazione letale, l'equivalente di essere in un buco e continuare a scavare.
Non possiamo aspettarci che i politici smettano di scavare più in profondità e rapidamente quando i loro consiglieri economici chiedono più pale. Tutti i politici sono pienamente impegnati a rispettare gli errori che derivano dalla confusione del PIL con il progresso economico. Essi perseguono politiche economiche che sono l'equivalente del mangiare i propri figli. I bambini che mangiano sono i risparmiatori, rapinati sempre più per sostenere lo status quo: risparmiatori i cui risparmi sono una condizione essenziale per l'attività imprenditoriale, e senza la quale un numero crescente di noi diventa dipendente dallo stato.
C'è poca speranza che questa follia sarà abbandonata, mentre le sciocchezze statistiche come la crescita del PIL persisteranno. La depressione economica, evidenziata da alti livelli di disoccupazione, è sintomatica delle economie gravate da un'errata allocazione delle risorse. La soluzione è fare esattamente l'opposto delle azioni attualmente perseguite. Per citare Calvin Coolidge: "Forse uno dei risultati più importanti della mia amministrazione è stata quello di farmi gli affari miei. Il governo non dovrebbe svolgere un ruolo nella vita quotidiana."
E' ancora possibile farlo. Ciò che è necessario nei nostri leader è una buona comprensione dell'economia invece di credere al neoclassicismo. Così armato, un politico dovrebbe essere in grado di spiegare alla maggioranza delle persone l'andamento appropriato dell'azione, ed implementarla con il loro sostegno.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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