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di Gary North
Qual è il più longevo esperimento socialista? Qual è stato il suo successo?
Se qualcuno vi ha chiesto di difendere l'idea secondo cui il socialismo ha fallito, che cosa offriste come vostro esempio?
Dove ha inizio il socialismo moderno?
In America.
Proprio così: nella terra dei liberi e nella patria dei coraggiosi. Nelle riserve Indiane.
Furono inventate per controllare i guerrieri adulti. Avevano come obiettivo il mantenere la popolazione nativa in condizioni di povertà ed impotente.
Il sistema ha funzionato? Ci potete scommettere.
L'esperimento è stato un fallimento? Al contrario, è stato un successo.
Quando è stata l'ultima volta che avete sentito parlare di una rivolta Indiana di successo?
Le persone sono povere? Le più povere in America.
Vivono col sussidio di disoccupazione? Certo.
L'anno scorso, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha assegnato $21 milioni per fornire energia elettrica sovvenzionata ai residenti delle riserve le cui case sono le più distanti dai posti di lavoro e dalle opportunità. Potete leggere su questo argomento qui. Questo li manterrà poveri. Il potere tribale significa impotenza tribale.
Le tribù sono dipendenti. Rimarranno dipendenti. Questo è ciò che il programma era progettato a raggiungere.
Per qualche ragione, i libri di testo non offrono una o due pagine sulla corruzione, la burocratizzazione, e la povertà multi-generazionale creata dal socialismo tribale. Qui abbiamo una serie di laboratori sociali gestiti dal governo. Che esito hanno avuto? Dove sono le riserve che hanno sistematicamente fatto uscire le persone dalla povertà?
La prossima sarà la prima.
I PARADISI DEI LAVORATORI
L'Unione Sovietica è durata come un paradiso operaio socialista dal 1917 fino al 1991. Come diretta conseguenza di tale esperimento, almeno 30 milioni di Russi morirono. Potrebbero essere stati il doppio. L'esperimento della Cina fu più breve: dal 1949 al 1978. Forse morirono 60 milioni di Cinesi.
Il sistema non riuscì a consegnare i beni promessi. Non mi viene in mente nessun tema più adatto per una classe in economia che una discussione sul fallimento del socialismo. Lo stesso vale per un corso in storia del mondo moderno. Un corso in scienze politiche dovrebbe coprire questo fallimento nel dettaglio.
Non è così, naturalmente. Non iniziano con la sfida fondamentale alla teoria economica socialista, il saggio di Ludwig von Mises del 1920, Economic Calculation in the Socialist Commonwealth. Perché no? Perché molti scienziati sociali, economisti e storici non ne hanno mai sentito parlare. Tra le persone sopra i 50 anni, i pochi che ne hanno sentito parlare lo hanno appreso da qualche sostenitore pro-socialista o Keynesiano, che ne ha scritto quello che gli venne detto nella scuola di specializzazione negli anni '60, e cioè che l'articolo era stato totalmente confutato da Oskar Lange nel 1936.
Non viene mai detto che quando Lange, un Comunista, ritornò in Polonia nel 1947 per servire in diversi posti di alto livello, il governo Comunista non lo invitò ad attuare la sua grande teoria del "socialismo di mercato." Nessun'altra nazione socialista lo fece.
Per 50 anni, i libri di testo, se almeno menzionavano Mises, dissero solo che Mises era stato completamente confutato da Lange. Gli accademici dell'Establishment scaricarono Mises giù per il buco della memoria di Orwell.
Il 10 Settembre 1990, il miliardario socialista ed autore-economista Robert Heilbroner pubblicò un articolo sul New Yorker. Era intitolato "After Communism." L'URSS stava visibilmente crollando. In questo articolo, raccontò la storia della confutazione di Mises. Nella scuola di specializzazione, a lui ed i suoi colleghi venne insegnato che Lange aveva confutato Mises. Poi annunciò: "Mises aveva ragione." Eppure, nel suo best-seller sulla storia del pensiero economico, The Worldly Philosophers, non fece mai riferimento a Mises.
I FALLIMENTI VISIBILI
Il fallimento universale del socialismo nel XX secolo è iniziato nei primi mesi dell'insediamento di Lenin in Russia. La produzione diminuì fortemente. Egli inaugurò una riforma marginalmente capitalista nel 1920; la Nuova Politica Economica. Ciò salvò il regime dal collasso. La NPE venne abolita da Stalin.
Decennio dopo decennio, Stalin uccise persone. La stima minima è di 20 milioni. Questo venne negato da quasi tutta l'intellighenzia dell'Occidente. Solo nel 1968 Robert Conquest pubblicò il suo libro monumentale, The Great Terror. La sua stima oggi: più vicina a 30 milioni. Il libro fu messo alla gogna. La voce di Wikipedia sul libro è accurata.
Pubblicato durante la guerra del Vietnam e durante un'impennata di sentimento rivoluzionario Marxista nelle università Occidentali e circoli intellettuali (ovvero, Gli Anni Sessanta), The Great Terror ricevette un'accoglienza ostile.
Le ostilità alle tesi di Conquest si sono originate da vari fattori: il primo è che egli rifiutò di prendere per vera l'asserzione di Nikita Khrushchev, e difesa da molti militanti di sinistra, che Stalin e le sue purghe fossero aberrazioni degli ideali della rivoluzione e contrari ai principi del Leninismo. Conquest ritenne lo stalinismo una conseguenza naturale del sistema fondato da Lenin, sebbene concedesse che la personalità di Stalin abbia dato origine a particolari orrori alla fine degli anni trenta. Neal Ascherson notò che "Tutti eravamo d'accordo sul fatto che Stalin fosse particolarmente corrotto e malvagio, ma volevamo ancora credere in Lenin: ma Conquest disse che Lenin era stato altrettanto malvagio e Stalin voleva portare avanti il programma di Lenin".
Il secondo fattore che suscitò ostilità è stato l'aspra critica di Conquest agli intellettuali occidentali per la loro cecità nei confronti dell'Unione Sovietica, sia negli anni trenta che negli anni sessanta, al momento della pubblicazione del libro. personaggi come Beatrice e Sidney Webb, George Bernard Shaw, Jean-Paul Sartre, Walter Duranty, Sir Bernard Pares, Harold Laski, D. N. Pritt, Theodore Dreiser e Romain Rolland furono accusati di essere pupazzi di Stalin e apologisti del suo regime a causa dei loro interventi volti a negare, scusare o giustificare i vari aspetti delle purghe.
La Sinistra odia ancora il libro, tenta ancora di dire che ha esagerato con le cifre.
Poi arrivò The Black Book of Communism (1999) che calcola la stima minima dei cittadini giutiziati dai Comunisti a 85 milioni, con una probabilità di arrivare a 100 milioni. Il libro venne pubblicato dalla Harvard University Press, in modo che non poteva essere liquidato come un trattato di Destra.
La Sinistra cerca di ignorarlo.
IL BLUFF DEGLI UOMINI CIECHI
La risposta del mondo accademico è stata quella di respingere l'intero esperimento come sbagliato, ma non intrinsecamente malvagio. Il costo in vite perdute raramente viene menzionato. Prima del 1991, questo era ancora più raramente menzionato. Prima di Gulag Archipelago (1973) di Solzhenitsyn, per un accademico era ritenuta una violazione del galateo spingersi oltre la menzione di tale fatto, limitandosi a parlare delle purghe Staliniane del Partito Comunista alla fine degli anni '30, e quasi mai accennare alla fame forzata come linea di politica pubblica. "L'Ucraina? Mai sentito parlare." "Kulaki? Cosa sono i kulaki?"
Lo stato decrepito di tutte le economie socialiste, dall'inizio alla fine, non viene menzionato. Soprattutto, non vi è alcun riferimento alle critiche in Occidente che avvertivano che queste economie erano grandi villaggi Potempkin – città fasulle opportunamente create dal governo per indurre in errore i fedeli di Sinistra che venivano a vedere il futuro. Tornavano a casa con resoconti radiosi.
C'è un libro su queste anime ingenue e fiduciose che vennero abbindolate del tutto, Political Pilgrims: Travels of Western Intellectuals to the Soviet Union, China, and Cuba, 1928-1978 di Paul Hollander. Fu pubblicato dalla Oxford University Press nel 1981. Fu ignorato dall'intellighenzia per un decennio.
La migliore descrizione di queste persone che io abbia mai letto arriva da Malcolm Muggeridge, che trascorse i primi anni '30 come reporter per il The Guardian a Mosca. Tutto ciò che scrisse venne censurato prima di essere inviato in Inghilterra. Lo sapeva. Non riusciva a raccontare la verità, e nemmeno il The Guardian. Questo arriva dal suo volume 1 della sua autobiografia, Chronicles of Wasted Time.
Per i giornalisti stranieri residenti a Mosca l'arrivo dei visitatori illustri era anche un'occasione di gala, per un motivo diverso. Ci rifornivano del migliore – quasi l'unico – sollievo comico. Per esempio, quando abbiamo sentito [George Bernard] Shaw, accompagnato da Lady Astor (che fu fotografata mentre gli tagliava i capelli), dichiarare di essere stato felice di scoprire che non c'era penuria alimentare in Unione Sovietica. Oppure [Harold] Laski cantare le lodi della nuova Costituzione Sovietica di Stalin. . . . Non ho mai dimenticato questi visitatori, né ho mai cessato di meravigliarmi di loro, di come sono andati oltre, continuando ad alleggerire la nostra oscurità, ed a guidarci, consigliarci, istruirci; a volte, in un momento di confusione, ma sempre pronti a rialzarsi, indossavano i loro elmi di cartone, montavano Ronzinante, ed andavano al galoppo verso l'ennesima incursione in nome dei calpestati e degli oppressi. Sono senza dubbio una delle meraviglie dell'epoca, e ne farò tesoro fino alla morte come una memoria benedetta dello spettacolo di loro che viaggiano con ottimismo radiante attraverso una campagna affamata, vagando in bande felici nelle città squallide e sovraffollate, ascoltando con incrollabile fede lo scalpiccio fatuo di guide addestrate ed indottrinate con attenzione, ripetendo all'infinito, come gli scolari ripetono una tabella della moltiplicazione, le statistiche fasulle e gli slogan insensati che li circondavano. Lì, immaginerei, un serio incaricato in qualche ramo locale della Lega delle Nazioni Unite, lì un pio Quacchero che una volta aveva preso il tè con Gandhi, lì un inveitore contro le Leggi dell'Accertamento Patrimoniale e sulla Blasfemia, lì un sostenitore convinto della libertà di parola e dei diritti umani, lì un indomito lottatore contro le crudeltà verso gli animali; lì i veterani pieni di cicatrici e degni di un centinaio di battaglie per la verità, la libertà e la giustizia – tutti, tutti che cantano le lodi di Stalin e della sua Dittatura del Proletariato. Era come se una società vegetariana aveva emanato un appello appassionato per il cannibalismo, o se Hitler fosse stato nominato postumo per il Premio Nobel per la Pace.
Questo fenomeno non si è concluso nel 1930. E' continuato fino all'ultimo respiro dell'inganno economico Sovietico. La bancarotta morale ed intellettuale di lungo termine dei leader intellettuali dell'Occidente venne finalmente esposta nel 1991 dal fallimento economico e dalla tirannia dei regimi Marxisti che gli Occidentali accettarono come valida alternativa al capitalismo.
Nessun esempio migliore di questo auto-inganno intellettuale può essere trovato rispetto al caso di Paul Samuelson, professore di economia presso il Massachusetts Institute of Technology, il primo Americano a vincere il Premio Nobel per l'economia (1970), ex-giornalista di Newsweek, ed autore del libro d'economia di gran lunga più influente nel mondo post-guerra (1948-oggi): almeno tre milioni di copie, 31 lingue straniere. Annunciò nell'edizione del 1989 del suo trattato: "L'economia Sovietica è la prova che, contrariamente a quanto molti scettici avevano creduto in precedenza, l'economia di comando socialista può funzionare ed anche prosperare."
Mark Skousen ha scoperto questa gemma. Ha anche trovato quest'altra, molto più schiacciante.
L'ESPERIMENTO SOVIETICO
Felix Somary riporta nella sua autobiografia una discussione che ebbe con l'economista Joseph Schumpeter ed il sociologo Max Weber nel 1918. Schumpeter era un economista Austriaco che non era un economista della Scuola Austriaca. Scrisse più tardi la monografia più influente sulla storia del pensiero economico. Weber era il più prestigioso scienziato sociale accademico nel mondo fino alla sua morte nel 1920.
Schumpeter esprimeva felicità per quanto riguardava la Rivoluzione Russa. L'URSS sarebbe stata un banco di prova per il socialismo. Weber avvertì che questo avrebbe potuto causare sofferenze indicibili. Schumpeter rispose: "Può anche essere, ma sarebbe un buon laboratorio." Weber rispose: "Un laboratorio colmo di cadaveri umani!" Schumpeter rispose: "Ogni aula di anatomia è la stessa cosa." (Felix Somary, The Raven of Zurich [New York: St. Martin, 1986], p. 121.)
Schumpeter era un mostro morale. Cerchiamo di non usare mezzi termini. Era un uomo molto sofisticato, ma era in fondo un mostro morale. Chiunque poteva respingere la morte di milioni di persone in questo modo è un mostro morale. Weber si precipitò fuori dalla stanza. Non lo biasimo.
Weber morì nel 1920. Quello fu l'anno in cui apparve il saggio di Mises: Economic Calculation in the Socialist Commonwealth. Weber gli riservò una nota nel suo capolavoro, pubblicato postumo Economy and Society (p. 107). Weber capì la sua importanza non appena lo lesse. Gli economisti accademici no. Ancora oggi, ci sono pochi riferimenti ad esso.
Mises spiegò analiticamente perché il sistema socialista è irrazionale: niente mercati dei capitali. Nessuno sa quanto dovrebbe costare qualcosa. Disse che i sistemi o violerebbero l'impegno per la progettazione totale o altrimenti fallirebbero totalmente. Non fu mai perdonato per questa violazione del galateo. Aveva ragione, e gli intellettuali avevano torto. Le repubbliche socialiste sono crollate, fatta eccezione per la Corea del Nord e Cuba. Peggio ancora, aveva ragione in termini di semplice teoria dei mercati che qualsiasi persona intelligente può capire. Questo articolo è una testimonianza per gli intellettuali dell'Occidente: "Non ci sono ciechi peggiori di quelli che si rifiutano di vedere."
PROVARE PER CREDERE
Mises credeva nel "provare per credere." Se si aggiunge sale invece di zucchero, non sarà dolce. Ma il mondo accademico è impegnato ufficialmente con l'empirismo. Pensa che i test statistici debbano confermare la teoria. Ma i test sono andati avanti per decenni. Le economie socialiste li hanno falliti e poi hanno pubblicato false statistiche. Ma gli intellettuali dell'Occidente insistevano ancora sul fatto che l'ideale socialista era moralmente sano. Insistevano che i risultati alla fine avrebbero dimostrato che la teoria era giusta.
Nikita Krusciov era famoso per aver detto questo a Nixon nel famoso "dibattito da cucina" del 1959. Era stato un burocrate che sopravvisse sotto Stalin supervisionando l'uccisione di decine di migliaia di persone in Ucraina. Disse a Nixon, "Noi vi seppelliremo." Si sbagliava.
Gli studenti universitari non vengono informati né della teoria del socialismo né dell'entità dei suoi fallimenti, sia economicamente che demograficamente. Nell'era pre-1991, questo era più facile di quanto lo sia oggi. L'intellighenzia ora deve ammettere che il capitalismo è più produttivo del socialismo. Quindi, la tattica oggi è di dire che è moralmente carente. Peggio ancora, ignora l'ecologia. Questa era la strategia consigliata da Heilbroner nel suo articolo del 1990. Disse che i socialisti avrebbero dovuto passare dall'accusare il capitalismo per inefficienze e sprechi all'accusarlo di distruggere l'ambiente.
CONCLUSIONE
La natura del fallimento del socialismo non viene insegnata nei libri di testo universitari. L'argomento viene sorvolato ove possibile. Era più facile imporre sanzioni contro chiunque nei mondi connessi al giornalismo e all'accademia prima del 1991.
Deng Xiaoping annunciò la sua versione della Nuova Politica Economica di Lenin nel 1978. Ma ciò non ottenne molta pubblicità.
Nel 1991, Humpty-Dumpty cadde. Tutti i cavalli e tutti gli uomini del re non riuscirono a farlo rialzare. Gorbaciov ha presieduto al rantolo finale nel 1991. Ricevette il "Time Magazine's Man of the Decade" nel 1990. Nel 1991, divenne un ex-dittatore. Il socialismo ha fallito. . . totalmente. Ma l'intellighenzia rifiuta ancora di abbracciare la filosofia del libero mercato di Mises, l'uomo che predisse il fallimento del socialismo, e che ha fornito argomenti per sostenere la sua condanna universale.
Questo è il motivo per cui è una buona idea prevedere la scomparsa delle cattive politiche economiche, insieme alla vostra analisi. "Te l'avevo detto, e ti ho detto perché" batte "Te l'avevo detto."
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Vede, le ideologie, le teorie, le religioni hanno un grande valore. Danno sicurezza alle nostre parole. Il buon senso essendo imparentato col dubbio non da sicurezza. Al massimo ci regala un po' di cinismo e un po' di umorismo, tutte e due qualita' fuori moda. Il mondo vuole sicurezza.
RispondiEliminaVolendo la sicurezza gli americani dopo averli quasi sterminati, misero in un deposito gli indiani. Chiamiamoli lager. Nei lager si da' da mangiare. Se poi nasce il pietismo qualcuno puo' chiamarli esperimenti sociali. Si danno 40.000$ a ogni internato, magari una certa sovranita', cosi si possono costruire casino' ed alberghi detassati ecc.
Se questo e' il socialismo immagino le code per farne parte.
Ai morti nei lager russi dobbiamo aggiungere 15.000.000 per colpa della Rivoluzione, 15.000.000 per colpa della Guerra Civile, 15.000.000 per la II Guerra.
Diciamo che li a un certo punto non c'erano piu' code.
Anche dopo il periodo napoleonico in Francia meta' della popolazione maschile non esisteva piu'. Eppure i francesi
sono ancora orgogliosi del loro Arco di Trionfo. La nostalgia, quella
cosa che abbellisce i ricordi trasforma il passato. Rimuove penose
verita'. Chi non vorrebbe rivivere la Rivoluzione industriale? E le
colonie e "quando eravamo un Impero".
Se lei conosce qualche teoria economica dove la variante "Potenza militare" sia stata considerata e studiata me la indichi. Io ricordo
solo i fumetti che leggevo da bambino dove ogni tanto un bandito tirava fuori il pistolone e diceva-
Dov'e' l'oro?
Oggi leggo che l' oro non conta, basta la stampante. Se dici
-ma questa e' carta, che relazione di valore ha?- ti dicono che sei un pistolone. Grazie a Gary North ho capito che il socialismo autentico funziona, quello vero, quello americano. Quello che non capisco e' perche' accanto alla statua della Liberta' non vi sia quella di Baffone. Lei non sa quanti comunisti che volevano raggiungere l'America ha fatto fuori. Gli indiani sicuramente gli sono grati.
Ciao Anonimo.
RispondiEliminaCredo che l'occhio di bue che inquadra ogni individuo gli permetta di leggere due biglietti che, da sempre, ha in tasca: libertà & schiavitù. Uno dei due verrà accartocciato e buttato nel buio. D'altro canto, perché vivere nell'incertezza della libertà quando si può avere un "maestro" che può fornire riparo, cibo, difesa assicurati?
Difatti, come ricordava Bastiat, il lato seducente del socialismo è il suo accentuamento esasperato sulla "sicurezza," contornandola di argomenti fantasiosi. L'ingegneria sociale è sempre stata il punto forte dei sitemi socialisti.
Ma questo vuol dire impotenza, essere inermi contro le ingiustizie, questo vuol dire schiavitù. Il pianificatore a cui si consegna in bianco la propria vita è in pieno possesso del corpo altrui. Una parola, ed essa diviene legge. Non c'è modo di districarsi dalle catene che legano i polsi di coloro che hanno ceduto ben volentieri la loro libertà, perché nonostante le proteste si fanno veementi chi ha lo stivale sulla tua faccia non ha nessun obbligo.
La libertà è il nostro bene più prezioso, con essa possiamo vendere di tutto tranne noi stessi. Senza "esseri supremi" al di sopra della testa di ognuno, la somma delle scelte degli individui premia il merito e l'efficienza; questa condizione ricorda che non esiste sudditanza alcuna che l'incertezza suprema è quella che scaturisce soltanto dall'arbitrarietà di un manipolo di persone.
Il catastrofismo dell'ingegneria sociale ce l'abbiamo sotto gli occhi, ma il cambiamento deve arrivare dal singolo con la comprensione di come sia diventato dipendente dall'oppio socialista.
"Il Socialismo, al pari della vecchia politica da cui esso emana, confonde il Governo e la Società. Per questo motivo, tutte le volte che noi non vogliamo che una cosa venga fatta dal Governo, se ne conclude che noi non vogliamo che quella cosa sia fatta del tutto.
Noi respingiamo l'istruzione gestita dallo Stato; allora non vogliamo l'istruzione.
Noi respingiamo una religione di Stato; allora non vogliamo la religione.
Noi respingiamo l'uguaglianza imposta dallo Stato; allora non vogliamo l'uguaglianza, e così via.
È come se ci si accusasse di non volere che gli esseri umani si nutrano, perché siamo contro la coltivazione del grano da parte dello Stato."
-- Frédéric Bastiat, La Legge
La libertà è il nostro bene più prezioso, con essa possiamo vendere di tutto tranne noi stessi.
RispondiEliminaMa dove vive Simoncelli?
Qua si vendono all'ingrosso per un posto nello stato.
Giustamente si chiama sicurezza. Con l'altro occhio del bue si puo' dire anche :una vita sprecata.
Non volete l'uguaglianza dello stato. Ma quale uguaglianza? Di che parla? O sei tra i clienti o non lo sei. O sei un garantito o non lo sei e per lo piu' paghi per loro.
" l'incertezza suprema è quella che scaturisce soltanto dall'arbitrarietà di un manipolo di persone."
L'ingegneria sociale è sempre stata il punto forte dei sistemi socialisti.
Ma si legga la storia dei minatori gallesi, o si faccia un bel viaggetto tra le nazioni in sviluppo. Poi parli pure di stivali sulla faccia.
Voi sognate un mondo ipotetico. Con quello reale non volete confrontarvi.
Sembra leggere la Giovane Italia. Poi altri hanno fatto lo stato in cui viviamo.
il cambiamento deve arrivare dal singolo........
I'll be waiting......
Mi dispiace, ma non ho nessuna soluzione da "demoanalfabeta" da proporre oltre a quella di realizzare per prima cosa come il cittadino medio sia un drogato di welfarismo. Il fatto che la norma comune suggerisca che il crimine paghi non è detto che sia vero. Questo però la razionalità umana se lo lascia sfuggire perché le sue capacità di calcolo razionale sono limitate. Ed è così che se ne va a puttane quel sacrosanto principio del "Non rubare," e viene sostituito dall'immondo "Non rubare, a meno che non avrai la maggioranza dei voti."
RispondiEliminaMagicamente, il crimine paga. Purtroppo il buon senso è influenzato dalla nostra limitata visione del mondo che si basa su presupposti irrazionali, non scientifici e del tutto campati per aria. Il punto centrale per uscire da questo manicomio non è avere regole da seguire (come prima cosa), bensì avere una chiarezza ed una profonda convinzione di quello che sappiamo essere la verità arrivati a questo punto della nostra storia. Una verità che non ha bisogno di giuramenti o di impegni. Gli Apache ce l'avevano. Erano indomabili. Per questo furono sterminati.
Abbiamo bisogno di una cosa simile. Ma prima, come per ogni dipendenza, bisogna ammettere di essere dipendenti.