Bibliografia

mercoledì 9 maggio 2012

Un Assaggio di Realismo

"Una volta che avete capito la logica dietro l'istruzione moderna, i suoi trucchi e le sue trappole sono piuttosto facili da evitare. La scuola addestra i bambini ad essere impiegati e consumatori; insegnateli ad essere leader e avventurieri. La scuola addestra i bambini ad obbedire riflessivamente; insegnate ai vostri figli a pensare criticamente ed indipendentemente. I ragazzi ben istruiti hanno una bassa soglia della noia; aiutate i vostri a sviluppare una vita interna in modo da non essere mai annoiati. Sollecitate i vostri ragazzi a provare del materiale serio, in storia, letteratura, filosofia, musica, arte, economia, teologia -- tutto quello che gli insegnanti sanno benissimo evitare. Sfidate i vostri ragazzi con molta solitudine, così che imparino a godere della loro stessa compagnia, a condurre dialoghi interni. Le persone ben istruite sono condizionate a temere la solitudine, e cercano una costante compagnia con la TV, il computer, il telefonino, e con amicizie poco profonde, presto acquisite e presto abbandonate. I vostri figli dovrebbero avere una vita più significativa, e possono averla.
Prima, però, dobbiamo svegliarci riguardo a quel che sono davvero le scuole: laboratori di sperimentazione su giovani menti, centri di addestramento per le abitudini e gli atteggiamenti che richiede la società aziendale. L'educazione coercitiva serve ai bambini solo accidentalmente; il suo reale scopo è trasformali in servi. Non lasciate che anche i vostri figli abbiano delle infanzie estese, anche solo per un altro giorno. Se David Farragut poté prendere il comando da pre-adolescente di una nave da guerra britannica conquistata , se Thomas Edison poté pubblicare un manifesto all'età di 12 anni, se Benjamin Franklin poté impratichirsi ad un tipografo alla stessa età (e poi intraprendere un corso di studi che stupirebbe un senior di Yale oggi), è inesprimibile quello che potrebbero fare i vostri ragazzi. Dopo una lunga vita, e trent'anni nelle trincee della scuola pubblica, ho concluso che il genio è comune come lo sporco. Sopprimiamo il nostro genio solo perché non ci siamo ancora immaginati come gestire una popolazione di uomini e donne educati. La soluzione, penso, è semplice e gloriosa. Lasciare che si gestiscano da soli." -- John Taylor Gatto
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di Fred Reed


Mi chiedo a quale scopo servano le scuole pubbliche, oltre ad immagazzinare i bambini mentre i genitori lavorano o guardano la televisione. Certamente non insegnano molto, come dimostra sondaggio dopo sondaggio. C'è un motivo particolare per la loro esistenza? A prescindere dalla loro funzione di baby-sitter, voglio dire.

La scuola dovrebbe essere adattata alle esigenze ed alle capacità di coloro che vengono istruiti. Per i bambini non intelligenti, lo studio di qualsiasi cosa al di là di un minimo di lettura è uno spreco di tempo, dal momento che impareranno poco o nulla. Per gli intelligenti, una scuola pubblica equivale ad uno studente-nuotatore a cui viene legata un'ancora. Le scuole sono un ostacolo per l'apprendimento, una tortura per coloro brillanti, ed una forma di omicidio colposo nei confronti di un paese che ha bisogno di menti allenate in un mondo competitivo.

Cominciamo con la parte davvero stupida. Milioni di bambini arrivano – "arrivano" – alla scuola superiore – "scuola superiore" – che non sono in grado di leggere. Perché infliggere loro dodici anni di miseria? Non è ragionevole biasimarli per essere sciocchi, ma non ha senso far finta che non lo siano. Per loro la scuola è detentiva, niente di più. Dal momento che vi è poco che possono fare in una società tecnologica, rimarranno in custodia per tutta la vita. Questo accade, e deve avvenire, però lo mascheriamo.

Per quelli con un'acuità ragionevolmente media, è di poco conto andare oltre l'imparare a leggere, cosa in cui se la cavano molto bene, e l'utilizzare una calcolatrice. Alla loro maturità nella scuola superiore, interrogateli e scoprirete che non sanno quasi nulla. Potrebbero imparare di più, non essendo stupidi, ma l'intelligenza modesta implica un interesse nullo nello studio. Questo è vero solo per quelle discipline accademiche come la storia, la letteratura, e la fisica. Studieranno cose che nella loro ottica sono pratiche. E' molto meglio insegnare ai tipi con un'acuità modesta cose che permettano loro di guadagnarsi da vivere, sia che si cimentino nel campo della dattilografia, della falegnameria, o della riparazione meccanica. La società dipende da queste persone. Ma perché infliggere loro la geografia del Sud-Est Asiatico, i drammi di Shakespeare, o la storia del XIX secolo? Dimostrano di non ricordare niente di tutto ciò.

Alcuni di coloro che favoriscono le scuole pubbliche affermano che è necessario un pubblico informato per una democrazia funzionante. Vero, e senza ombra di dubbio. Ma non abbiamo un pubblico informato, non lo abbiamo mai avuto, e non lo avremo mai. Né, in realtà, abbiamo una democrazia funzionante.

Qualsiasi indagine rivela che la maggior parte delle persone non ha padronanza della geografia, della storia, del diritto, del governo, della finanza, delle relazioni internazionali, o della politica. E la maggior parte delle persone non ha né l'intelligenza né l'interesse ad imparare queste cose. Se le scuole non fossero i disastri che sono, non riuscirebbero comunque a produrre un pubblico in grado di governare una nazione.

Ma è per gli intelligenti che le scuole pubbliche – "scuole" – sono più funeste. E' orribile per i ragazzi brillanti sedersi anno dopo anno in un miasma inevitabile e spaventoso, mentre alcuni tipi di bassa lega e con scarsa materia grigia mentale divagano su banalità che deprimerebbero una lumaca da giardino. Le scuole pubbliche sono le peggiori per i tipi svegli. Un ragazzo forte arriva spesso a scuola che già sa leggere. Ben presto lui (o, più sicuramente, lei) legge ad un livello quattro volte superiore alla media. Questi bambini sono auto-didatti. Leggono indiscriminatamente, senza giudizio – in un primo momento comunque – e raccolgono le idee, i fatti, ed i vocaboli. Iniziano anche a pensare.

A scuola, annoiati fino alla disperazione, si inventano sotterfugi per non cadere nella follia. Ai miei tempi la parte alta dei banchi si apriva per accedere ad uno spazio per l'immagazzinamento dei pastelli e così via. I tipi brillanti l'avrebbero tenuto aperta abbastanza in alto in modo da poter leggere i loro libri di astronomia, mentre l'insegnante – "insegnante" – parlava di una famiglia carina di castori, e di come il piccolo dei castori....

Vi chiedo: Quanto avete imparato a scuola, e quanto avete imparato da soli? Mentre mi ponevo la stessa domanda, ho messo insieme dattilografia e due anni di algebra.

Il tipo brillante dovrebbe andare a scuola, ma è bene distinguere tra una scuola ed un penitenziario. Hanno bisogno di scuole al loro livello, con insegnanti al loro livello. Non è difficile insegnare le cose ai bambini intelligenti, anzi oggi un intero sistema di asili nido riesce solo in parte ad impedire che ciò accada. Amano apprendere le cose, se solo si tengono quei miserabili castori fuori dalla classe. Quando ero alle elementari nei primi anni Cinquanta, i bambini brillanti leggevano, come dei toporagni, libri quattro volte il loro peso corporeo ogni quindici minuti – o quasi, comunque. In terza elementare o giù di lì, avevano microscopi (Gilbert per il volgo, ma il mio era uno da quindici dollari del modello di lusso Edmund Scientific) e conoscevano i rotiferi ed il balsamo del Canada come anche le diapositive. Questi giovani, per la decenza umana, per il bene del paese, non dovrebbero essere sottoposti alla pubblica istruzione – "istruzione." Dove pensiamo che provengano le turboventole a flussi separati? Sono inventate da idioti?

Insomma, rincoglionirsi a causa delle scuole pubbliche non è necessario. Ho chiesto a mia moglie Violeta (è Messicana) come abbia imparato a leggere. Ho imparato attraverso un programma altamente vantaggioso, chiamato "mi padre." Suo padre, egli stesso in gran parte autodidatta, la faceva sedere con un libro e diceva: vedi questi piccoli scarabocchi? Si chiamano "lettere," ed emettono suoni, e si possono mettere insieme..... Vi contemplava l'idea. Sì, aveva un senso. In realtà, decise, che era un divertimento senza fine, dammi quel libro... Bingo.

La capacità di assorbimento dei bambini intelligenti è grande se non si mette loro i bastoni tra le ruote. Un ragazzo brillante di undici anni può padroneggiare rapidamente un testo collegiale di fisiologia, per esempio. Questo è meno sorprendente di quanto forse possa sembrare. Il corpo umano è costituito da parti comprensibili che fanno cose comprensibili. Se è interessato, che è la chiave, le imparerà, mentre a quanto pare non sarà in grado di imparare le capitali degli stati, che non lo interessano.

Qual è il punto di pretendere di insegnare cose impossibili da insegnare mentre, a tutte le apparenze, si cerca di non insegnare le cose facilmente insegnabili? La risposta naturalmente è che abbiamo raggiunto il comunismo, il governo del proletariato, ed il proletariato non vuole sforzarsi, o ammettere che ci sono cose che non può fare.

Nella scuola, forse "a ciascuno le sue capacità, a ciascuno i suoi bisogni" non è una cattiva idea. Se un bambino ha un quoziente intellettivo notevole, aspettatevi che lo usi per il bene della società, e dategli le basi per lasciarglielo fare. Se un bambino ha bisogno di una vocazione per vivere, fornitegli la formazione di cui ha bisogno. Ma non fatelo oggetto di pseudo-scuole di rincoglionimento, insopportabilmente noiose ed inutili, per nascondere il fatto inevitabile che non siamo tutti uguali.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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