Bibliografia

sabato 5 maggio 2012

"Too much debt will kill you"





di Johnny Cloaca


"C'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato quando il governo prescrive le stesse politiche che ci hanno condotto i nquesto casino spacciandole come soluzione. Gli Stati Uniti vivono ben oltre i propri mezzi. Il governo federale ha un deficit da $1 biliardo per il quarto anno consecutivo, insieme alla sua incapacità di mantenere le promesse fatte ai futuri pensionati. I consumatori hanno esagerato col credito perché il possesso della casa era pubblicizzato come una banca grassoccia ed affidabile. Tutti i postmortem della crisi finanziaria evidenziavano la necessità di risparmiare di più, e consumare meno. . . .  Se abbiamo bisogno di risparmiare di più, sia individualmente che come uan nazione, la FED non dovrebbe incoraggiarci a spendere, spendere, spendere. Ed alcuni economisti vorrebbero introdurre una maggiore inflazione in questa miscela tossica?" -- Bloomberg

Un riassunto esaurientemente pertinente non credete? In poche parole vengono srotolate le cause che ci hanno condotto a questo casino finanziario. L'effetto? La bancarotta nazionale.

Ogni giorno che passa il sistema fiscale vampiro ed il sistema bancario zombie succhiano e divorano la linfa vitale del sistema produttivo del mondo solo per garantire determinati privilegi ad un manipolo di individui che amano pasteggiare sull'ignoranza forzata delle persone e sulla loro sofferenza. Questo manipolo è convinto di poter direzionare la natura delle cose. Sono uomini, non possono essere onniscenti. Ci provano e falliscono miseramente. Appuntano accademici per giustificare il loro agire smoderato e senza senso, rendendo ancora più ignoranti le persone su questi fenomeni, cercando di accecare ulteriormente la comprensione della persona di Main Street circa il fallimento insito nel direzionamento artificiale dei fenomeni naturali. E' con questa tattica che si demonizzano determinati concetti in modo da oscurare quelle soluzioni che offrono agli individui una via di fuga dall'artificio della pianificazione centrale. In questo ambiente vengono erosi quei pilastri della prosperità a favore della cupidigia di pochi. In questo modo, ad esempio, i risparmi diventano un'optional.

La crescita economica deriva dal capitale, e se questo viene trafugato dallo stato e se il risparmio diventa impossibile, l'ultima spiaggia è il debito. Ovvero, una crescita attraverso il debito. Questo è il tipo di crescita che l'attuale sistema monetario esige dalla popolazione, ma c'è un problema: non è sostenibile. Questo modello di "crescita" esigerà un prezzo sempre maggiore da coloro che riceveranno per ultimi il denaro, allargando la forbice tra coloro che ricevono il denaro per primi e quelli che lo ricevono per ultimi. Ciò costringerà quelle persone che si ritrovano un potere d'acquisto ridotto tra le mani a dover prendere in prestito sempre più denaro. Questa è la schiavitù del debito. In questo panorama il gap economico condurrà a due classi sociali ben distinte, la classe politico-corporativista (che darà luogo ad un capitalismo di stato) e le masse. Potrebbero scoppiare delle rivoluzioni, ma non avranno mai i rsultati che si sperava.

No, cari lettori. Quello di oggi non è capitalismo di libero mercato. In tale società capitalista la ricompensa per il proprio lavoro deriva dalla quantità di tempo e dal talento che uno possiede, insieme alla presenza di una moneta sonante e non manipolabile. Non dagli agganci che si possono avere coi "piani alti." Tale tipologia di moneta incoraggia il risparmio; inoltre, i servizi forniti sarebbero valutati in base alla responsabilità personale, alla qualità ed alla reputazione.

Vediamo a cosa abbiamo assistito negli ultimi anni.




Ora date un'occhiata a quest'altro grafico.




Alle persone è dato di volta il cervello tutto d'improvviso? No. Sono stati "costretti" a comportarsi sconsideratamente. Le politiche espansive adottate da Greenspan hanno scoraggiato il risparmio in favore del consumo. Indebitarsi costava poco. Era quasi un'usanza: i sacrifici del risparmio erano un ricordo lontano, ora la mitologia del denaro facile illudeva le persone che i prezzi delle case sarebbero saliti per sempre e quindi era possibile accendere più mutui per comprarsi tante carabattole luccicanti. Perché l'ha fatto? Perché nel breve periodo l'espansione monetaria può alleviare i problemi legati all'occupazione.




Questa occupazione sovvenzionata con un stimolo (sia esso monetario o fiscale) non è sostenibilie nel lungo periodo. Infatti, per sostenere questo apparato è necessario implementare ulteriori distorsioni e deviare ulteriormente i flussi della spesa, convergendoli verso quei progetti che sono improduttivi ma che vengono sostenuti artificialmente dalla pianificazione centrale; ma questa soluzione, di usare l'inflazione per creare occupazione, porta ad una disoccupazione maggiore nel tempo finché non si arriva alla resa dei conti: tassi d'interesse più alti (default) o iperinflazione (default). Non c'è da stupirsi che dopo il bust del 2001 la ripresa che ne è scaturita è stata una ripresa senza occpuazione; le voci erano molte ed in coro incoraggiavano Greenspan a sostituire la vecchia bolla delle dot-com con una nuova. Krugman era una delle voci. Un nuovo boom per stimolare l'economia. Ma questa "soluzione" ha condotto solo ad un bust più grande facendo accumulare nel sistema errori da corregere superiori a quelli del precedente bust.

“Questa politica monetaria, progettata per ridurre la disoccupazione nel breve periodo, diventa una causa di maggiore disoccupazione rispetto a quella che doveva originariamente prevenire.” -- F.A. Hayek

Ora lo zio Ben ha sostituito la bolla immobiliare con quella obbligazionaria. Voleva curare la disoccupazione con "più della stessa cosa." Non ha funzionato. Perché? Perché non funziona mai questa ricetta. E' un errore ripetuto costantmente nel tempo dai pianificatori centrali investiti dalla loro pesunta onniscenza economica. Infatti, nella loro ignoranza considerano le cifre del PIL come l'ndicatore per eccellenza della crescita economica. Il problema è uno: il PIL non misura la ricchezza creata. Misura un'altra cosa: la circolazione del denaro. Ovviamente, questa non è crescita. La crescita reale deriva dalla produttività, dall'innovazione, dall'immaginazione e dal lavoro duro.

Il problema è che i dementi al comando hanno semplicemente pensato a mettere al sicuro i loro amichetti TBTF e a rigonfiare un nuovo boom per far vedere che avevano fatto i "compiti a casa." I megafoni dei media mainstream hanno continuato a bombardare con le solite litanie: il PIL non cresce, il settore immobiliare sprofonda, l'altalena della borsa, ecc. Invece hanno esultato alla notizia che il sistema otteneva più liquidità per tamponare le falle dovute ai propri errori.

Nel 2002 il debito globale era al di sopra degli $80 biliardi. Osservate nel 2010.




Più che triplicato! E' difficile che tutto ciò si fermi, dato che le banche centrali continuano a scambiare i titoli tossici al valore nominale con i bond del governo dei loro rispettivi paesi. In questo modo il circolo vizioso del debito continua ad essere sostenuto, nonostante le persone comuni abbiano realizzato come l'illusione dei pianificatori centrali abbia offuscato il loro giudizio e stiano tentando al meglio delle loro facoltà di procedere lungo una fase di sdebitamento. Il debito, quindi, è uno dei problemi fondamentali di questa crisi. Il fardello che il sistema deve sostenere sta diventando eccesivamente pesante, così come sta diventando eccessivamente pesante mantenere in piedi la credibilità e la fiducia di questa farsa economica. Le banche centrali non sono onnipotenti e non hanno le risposte a tutto quello che devono affrontare. Qualche mese prima di collassare la Lehman pagava ingenti assegni mensili ai dirigenti, poi un giorno...

La Spagna è in depressione. La Grecia è in una depressione. L'Inghilterra è in recessione. La Francia affronterà importanti cambiamenti politici. Rispetto agli Stati Uniti, l'Unione Europea è un blocco commerciale più grande. Qual è il problema, ancora una volta? Parafrasando una canzone dei Queen: "Too much debt will kill you."

C'è solo una soluzione: il Grande Default. Sta arrivando.


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