di Francesco Simoncelli
"La propensione a trasportare, barattare e scambiare una cosa per un'altra è comune a tutti gli uomini, e non può essere riscontrata in nessun'altra razza di animali." -- Adam Smith
Non ci sono leggi che possono fermare la natura delle cose. Come un fiume in piena che è stato arginato per anni, i suoi flutti si infrangono contro la diga della regolamentazione che blocca il passaggio al corso d'acqua. Basta una crepa affinché l'intera struttura crolli e venga polverizzata dalla potenza del fiume. Una tempesta che gonfi adeguatamente il letto del fiume in cui è costretto; un calcolo sbagliato dei pianificatori della diga e il destino di coloro che vivono a valle è segnato.
Così come l'euro si indebolisce ogni giorno che passa a causa degli errori passati, la crepa nel sistema valutario Europeo viene rappresentata dalle monete alternative che nascono a fronte di un'impossibilità di stare dietro al potere d'acquisto in calo della moneta "ufficiale" e all'aumento degli standard di vita. Oltre alla crisi che chiede sempre un prezzo maggiore per le follie del passato, a causa del ritardo della resa dei conti, assistiamo ad una contrazione della divisione del lavoro e ad un ritorno ad un'economia più semplice costituita dal baratto.
Il TEM è un'unità di scambio in parte valuta e in parte baratto che è emersa tra la popolazione di Volos in Grecia. Potete leggere la storia di questa unità di scambio qui.
Ma non è la sola unità di scambio che sta emergendo nel paese. C'è anche il Time Bank, con il quale si può scambiare il "tempo." Ad esempio, assistenza sanitaria in cambio di lezioni di chitarra. In questo modo, quando la popolazione ricorre al libero mercato, alla natura delle cose, osserviamo come la spontaneità delle azioni porta a delle soluzioni che cercano di ovviare ad un problema al di fuori del mercato stesso portato sulla popolazione da forze esterne alle scelte individuali. Infatti, secondi i media Grecia la domanda per le valute alternative sta crescendo e, corso legale o non corso legale, le persone utilizzano tali mezzi di scambio. Infatti, è proprio la fiducia in crollo nel sistema valutario e bancario che sta guidando le attuali scelte delle persone le quali stanno riscoprendo i vantaggi delle azioni direzionate dalla propria volontà e non da quella di agenti esterni che prendono decisioni in base al loro unico sapere. E' un fenomeno che sta dilangando; il sistema TEM, da quando è nato, ha visto aumentare i suoi membri e clienti del 800%. Inoltre, il governo ha di recente approvato una legge a sostegno delle nuove forme di imprenditoria e di sviluppo creativo, e ciò include anche scambi in valute alternative.
Ma può continuare? Prendiamo ad esempio l'iperinflazione Russa.
In Russia, nell'autunno del 1991, alla caduta del comunismo, la ricchezza della nazione venne divisa in tre parti: una andò allo Stato, che mantenne la partecipazione di maggioranza nelle imprese appena privatizzate; una agli investitori stranieri e il resto alla popolazione. Il primo ottobre del 1992 lo stato donò ad ogni cittadino voucher pari a 10.000 rubli (corrispondenti ai tempi a circa 60 dollari, cioè il salario medio mensile), questi voucher dovevano servire ad acquistare le azioni delle ex aziende statali. I voucher potevano essere tenuti o venduti, ma nella realtà pochissimi russi sapevano come usarli. Gli obiettivi da perseguire al fine di affrontare tale transizione furono individuati in (1) liberalizzazione, (2) stabilizzazione e (3) privatizzazione. La prima fiammata inflazionistica si accese tra il 1992 ed il 1994, quando il tasso di cambio del rublo sul dollaro precipitò da 230 a 3.500 rubli. La svalutazione, insieme all'inflazione a due cifre, spazzò via i risparmi della gente. I risultati della liberalizzazione, abbassando i controlli sui prezzi, portarono tuttavia a un'inflazione incontrollabile (aggravata dal fatto che la Banca Centrale, organo sotto il controllo del Parlamento, scettica di fronte a tali riforme, decise di stampare nuova cartamoneta per finanziare il debito accumulato) e la prossima bancarotta di molte imprese russe, il cui modello di produzione era inadeguato a confrontarsi con il libero mercato globale. Nel 1998 si sfiorò la bancarotta dello stato.
La popolazione per far fronte alla svalutazione ricorse al baratto. Circa il 70% delle transazioni veniva effettuata in questo modo. Nel 1997 le tasse per 1/3 erano raccolte in forma non monetaria. Nel 1998 le stime ancora parlavano di transazioni condotte per il 50-75% attraverso il baratto. Ma il baratto ha i suoi limiti. Questo sistema di scambio permette la transazione in cui una proprietà viene scambiata per un'altra senza l'aiuto del denaro. Ma in un tale sistema economico le persone non possono arrivare a carpire i reali benefici dello scambio perché le transazioni sono possibili solo quando una parte ha intenzione di acquisire quello che l'altra parte ha da offrire. Ciò viene definito "doppia coincidenza di desideri." Ad esempio, un giornalaio che ha bisogno di latte ed un agricoltore che ha bisogno di un giornale.
La storia ed il mercato hanno portato alla luce un sistema più efficiente e veloce per condurre le transazioni ed ovviare a questo "problema," il denaro. Quel paese della Grecia, però, non è totalmente tornato al commercio attraverso il baratto bensì ha fatto ricorso ad un sistema che mescola un'unità di scambio fiat ed il baratto. Tale esigenza è stata adottata poiché la popolazione percepisce che la valuta unica non è più stabile e perde di valore costantemente, quindi si è guardata intorno ed ha risolto i proprio crucci riguardo la moneta (che significa anche anni di risparmi e sacrifici) scegliendo di porre fiducia altrove. Ma questa non può che essere una soluzione temporanea o di transizione. Perché? Perché la storia ci insegna che tutte le valute fiat, infine, falliscono.
Inoltre, dai problemi a cui assistiamo oggi abbiamo capito come un sistema di valute fiat sia intrinsecamente portatore di sfacelo e di collasso economico.
Aggiungiamo a ciò che la natura complessa dei mercati odierni e delle relative richieste non è in grado di essere sostenuta da un sistema economico basato sul baratto. In tutto questo, oltre a richiedere determinati beni e servizi, l'uomo preferisce avere tra le mani una valuta stabile che conservi il proprio potere d'acquisto nel tempo. In questo panorama, tutte le strade portano all'oro.
Nonostante ultimamente sia sempre più vittima di voci che lo denigrano in base al suo andamento di prezzo, vediamo alcuni grafici. Guardiamo il potere d'acquisto dei salari nel corso del tempo. Osservate attentamente il 1971.
Eppure, i media starnazzerebbero che il dollaro è forte nonostante le persone sostengono che con la stessa unità di valuta possono comprare meno oggetti...
...e si ritrovano meno entrate.
Ma come abbiamo visto qualche giorno fà, ci sono buontemponi che ci raccontano come l'oro sia semplicemente un ricordo del passato; un uomo odierno non comprerebbe oro. "Troppo rischioso." Non solo, ma ci sono ancora persone che sostengono che l'attuale calo del prezzo dell'oro sia da considerare come lo scoppio della bolla in cui si trovava. Davvero? Leggiamo da ZeroHedge:
Mentre la domanda rimane robusta globalmente ed in particolare da investitori istituzionali, compratori per conservare la propria ricchezza e banche centrali Asiatiche, l'oro rimane in realtà sotto-posseduto rispetto ad altri asset come le azioni, i bond ed i contanti.
L'intera domanda globale d'oro nei primi 3 mesi del 2012 era solo di $59.7 miliardi e tutta la domanda d'investimento in oro nel mondo era solo di $21.2 miliardi nello stesso periodo.
Ponendo questi numeri in prospettiva possiamo vedere quanto piccolo rimanga il mercato dell'oro e come ci sia possibilità di una maggiore domanda che potrebbe spingere i prezzi più in alto nei prossimi mesi ed anni.
Il deficit della bilancia commerciale degli USA calcolato mensilmente resta vicino ai $50 miliardi da un certo numero di anni a questa parte.
Domani, Facebook lancerà un evento che ci si aspetta che valuterà l'azienda intorno ai $100 miliardi e ci sono centinaia di esempi di stime nel settore tecnologico che sembrano ottimiste nella migliore delle ipotesi date le sfide macroeconomiche, sistemiche e monetarie che sta affrontando il mondo.
Un esempio di questo potenziale rischio sistemico è la perdita da $3 miliardi subita da JP Morgan. Una banca d'investimento ha perso $3 miliardi in un paio di trade. Ciò equivale ad un valore di un decimo rispetto a tutto l'oro nel mondo valutato in dollari, che è stato acquistato per scopi d'investimento nel primo trimestre del 2012.
Ciò suggerisce che la bolla potrebbe di nuovo trovarsi nel debito, nella finanza, nel settore bancario indebitato e nel settore tecnologico e quando le bolle in questi settori scoppiano, alcuni dei capitali si sposteranno nel piccolo mercato dell'oro fisico.
Questo potrebbe portare a prezzi straordinariamente più alti e ciò vuol dire che il nostro target di prezzo a $2,400/oz sta diventando sempre più conservativo.
Tuttavia, l'oro fisico dovrebbe essere comprato per ragioni inerenti la conservazione della ricchezza piuttosto che per una cieca ricerca di guadagni sul capitale.
Tutto ciò ha una data: 1995. Dal Gennaio 1990 al Dicembre 1994 l’offerta di moneta M2 è aumentata di un mite $322 miliardi. Ma poi, dal Gennaio 1995 al Dicembre 1999, l’offerta di denaro M2 si è sorprendentemente impennata di $1,140 miliardi. E ciò ha portato a boom insostenibili e bust, e poi ad elevati tassi di disoccupazione, aumento dei prezzi al consumo, aziende fallite, e debito maggiore.
Il risultato di questo aumento è stata la nascita della bolla delle dot-com che è poi scoppiata nel 2000. Quando la bolla dot-com scoppiò nel 2000, il governo e la Federal Reserve, purtroppo, non permisero all’economia di guarire da sé come era accaduto nel precedente bust del 1920/21. Inflazionarono. Così come stanno facendo ora.
Quello che questi grafici ci stanno dicendo è che ancora dobbiamo scrollarci di dosso anni ed anni di errori economici dovuti ad un'enorma bolla del credito che è iniziata a scoppiare intorno al 1999-2000, e continua a scoppiare gradualmente anche ora poiché la realtà economica morde sempre di più. Più denaro verrà stampato per sostenere il debito ed i prezzi di determinati asset, più l'oro si ritroverà semplicemente più carburante per salire su.
Fate le vostre scommesse.
Ciao Johnny.
RispondiEliminaFaccio un ragionamento, forse stupido, ed una domanda, forse ancora più stupida, da profano. Pertanto, mi scuso in anticipo.
Sappiamo che l'oro non è inflazionabile per decreto. Può essere estratto lentamente dalle miniere, ma non può essere stampato a piacimento.
Immaginiamo che un ricchissimo maraja indiano decida di fondere tutti i gioielli ed i lingotti d'oro che possiede per coniare in proprio, illegalmente, tutte le sterline d'oro che gli è possibile con l'oro che ha a disposizione.
Sterline del tutto identiche alle originali, indistinguibili da quelle vere per qualsiasi caratteristica fisica.
Chiedo: l'evidente inflazione di sovrane auree ne svaluta il valore di scambio, il prezzo, oppure il prezzo di ciascuna di esse rimane legato esclusivamente alla quantità d'oro in essa contenuto?
L'inflazione di una moneta d'oro ne cambia il valore?
Ciao Anonimo.
RispondiEliminaCapisco la tua curiosità e mi accingo a risponderti. L'oro è stato scelto dal mercato perché ha delle caratteristiche che lo rendono una merce adatta a fungere da moneta, quindi la scelta individuale delle persone è confluita verso questo esito. In un libero mercato, però, non esisterebbe un solo tipo di moneta ma la possibilità di ulteriori mezzi di scambio sarebbe altamente probabile (es. Bitcoin). Quando le persone sono in grado di scegliere la propria forma di moneta esse sceglieranno quella che risponderà a queste caratteristiche: longevità, scarsità, divisibilità, trasporto. Semmai uno di questi parametri dovesse venire a mancare le scelte degli individui canalizzerebbero i loro processi decisionali altrove.
Ovvero, il mercato farebbe emergere un nuovo tipo di moneta che risponderebbe alle caratteristiche sopra elencate (legge di Gresham). Nel nostro caso l'oro perderebbe il parametro della scarsità (poiché nonostante venga estratto continuamente, le "dosi" sono piccole ed i beni prodotti in rapporto a questa leggera inflazione producono deflazione nei prezzi come nel XIX secolo) portando a due conseguenze:
1) apprezzamento di altre valute;
2) probabile abbandono dell'oro come mezzo di scambio.
Il marajà farebbe "un favore" ai suoi concorrenti, quindi :)
Se invece parliamo di sottrazione di porzioni d'oro (es. antica Roma) ad ogni sovrana parliamo di furto e disonestà.
Comunque, l'oro ha valore perché i singoli individui gli conferiscono valore e questo è un parametro puramente soggettivo impossibile da discutere. Non esiste qualcosa come "l'oro ha valore perché ha valore intrinseco."
Ognuno di noi ha il suo set di valori in base al quale prende le sue decisioni; quando questi set trovano parecchie assonanze con quelli di altre persone le scelte derivanti da questi set di valori confluiscono in una singola azione collettiva che sfocia in una determinata reazione. Si potrebbe dire che l'oro ha piuttosto valore storico perché per 6,000 anni le scelte dei vari attori economici sono confluite nella sua direzione.
Grazie Johnny per la risposta esauriente. Il tuo blog è davvero molto interessante ed anche concepito in maniera originale.
RispondiEliminaLa funzione di diffusione e circolazione di conoscenza è davvero meritoria nonostante il mercato delle idee sia dominato dai monopolisti del plagio.
Fornisci luce, casco e piccozza a tutti quelli che, in questo periodo, hanno l'impressione di ritrovarsi impotenti in uno stretto e buio tunnel senza via di uscita.
Non so se ce la faremo, ma dobbiamo farcela comunque.
Ed il dopo avrà bisogno di idee davvero forti di storia.
In realtà tecnicamente il valore di una moneta ANTICA in oro da investimento come le Korone/Sterline è dato da 2 fattori.
RispondiEliminaIl primo è il valore in ORO. Questo valore non può essere alterato significativamente da una piccola immissione di moneta. Il valore in diminuzione potrebbe essere causato dall'immissione di una grande quantità di metallo da riserva privata a libero mercato, ma penso sia trascurabile in questo esempio.
Il secondo valore è il valore di Conio. Questo è il valore aggiunto che il collezionista è disposto a pagare per disporre di un esemplare di moneta antica in buone condizioni di conservazione. Questo sarebbe il valore impattato da delle copie perfette (falsi) di Sterline. Si verrebbe a creare un mercato in cui le sterline "certificate" come originali manterrebbero un valore addizionale rispetto a quelle falsificate. Attualmente tale valore di conio nella moneta da 500 lire in argento è discretamente BASSO tranne nel caso della moneta CARAVELLE PROVA con le bandierine al contrario (Valori di 600€ contro un valore in Metallo sui 6€)