Bibliografia

mercoledì 30 maggio 2012

Il tempo è galantuomo





di Francesco Simoncelli


"Doppio peso e doppia misura sono ambedue in abominio all'Eterno." -- Proverbi 20:10


I Tedeschi saranno messi al muro. Il plotone d'esecuzione si chiama PIIGS. Per anni hanno pasteggiato grazie al loro consenso, hanno sperperato, hanno azzardato, hanno scialacquato, hanno agito come se non ci fosse un domani; pensavano che nessuno avrebbe chiuso il banchetto dei festeggiamenti. Le briciole finivano agli strati più bassi, generosamente concessi da questa oligarchia di presunti soggetti onniscenti in grado di prevedere qualsiasi squilibrio economico o sociale. Poi è arrivato il classico guastafeste: il lungo termine. Il pattume che hanno ingurgitato era letale, il loro fegato è diventato una bomba ad orologeria che potrebbe mandarli all'altro mondo ben presto. Fucileranno i Tedeschi per depredarli dei loro fegati. Pensano che questa operazione possa infine salvarli. E' per questo che la maggior parte dei paesi dell'Eurozona stanno spingendo per gli Eurobond:

Mario Monti insiste sugli eurobond, nonostante le resistenze della Germania: «Credo vi sarà un'accelerazione, non è questione di mesi». E rilancia sulla crescita dopo il vertice Ue di Bruxelles («passi avanti ma occorre di più»): al Forum dei giovani il premier ha promesso interventi per 8 miliardi a sostegno dell'occupazione. Quanto alla Grecia, «salvarla è possibile: se salta un Paese è un problema per tutti». Sui giovani insiste anche Mario Draghi: il sottoutilizzo dei giovani è «uno spreco che non possiamo permetterci». Per il presidente Bce il salvataggio dell'euro richiede un «coraggioso salto di immaginazione politica».

Anche Hollande è d'accordo su questo punto. Ovviamente, siamo di fronte all'opportunità che offre la crisi di manipolare il pensiero comune e trascinare l'Eurozona in un panorama di maggiore pianificazione centrale. L'agnello sacrificale è la Germania che risulta fiscalmente ed economicamente più solida ed affidabile rispetto a tutti gli altri membri dell'Eurozona. I bond a due anni della Germania rendono lo 0.07%. C'è una mania dietro tale rendimento così basso. E dove c'è una mania, è probabile che ci sia anche una bolla. Il rifugio per eccellenza sono le casse del Tesoro Tedesco, poiché gli investitori pensano che se il progetto euro finisse domani con fallimenti in massa la Germania sarebbe realtivamente salva. Non è così. Abbiamo visto perché. La Germania ha contribuito ad acquistare i pasti con cui hanno banchettato PIIGS. L'epatite è contagiosa.

Quindi, si sta tentando di mantenere in piedi un grosso zombie che cammina grazie al fatto che "se camannia è vivo!" Il problema è che sta cadendo a pezzi. Si tenta quindi di redistribuire i vari rischi, permettendo alla Grecia di poter condividere i suoi grossi guai con altri paesi. In realtà solo con uno: la Germania. Questo vuol dire anche che se passerà questo progetto al prossimo vertice UE, la BCE ci darà dentro con la stampante. Tale piano richiede proprio una forte presenza della BCE come prestatore di ultima istanza, dando vita ad una sempre maggiore inflazione nei prezzi segando le gambe alla classe media. La stessa cosa che sta avvenendo in America. Questo è uno punto fondamentale di questo piano, perché altrimenti il peso totale dei vari debiti a rischio dell'Eurozona ricadrebbe sulle tasche dei contribuenti...alla luce del sole. Ciò significherebbe una cosa: suicidio elettorale. La Merkel ha avuto il suo ultimatum alle ultime elezioni.

Ora rimane da vedere come si dipanerà il futuro. Il risultato sarà lo stesso, ciò che cambierà sarà il grado di dolore da sopportare. Naturalmente, i fessi che hanno creduto nelle promesse del governo Greco e dei burocrati Europei saranno derubati dei loro risparmi. Una grande inflazione nei prezzi si respira nell'aria, quello che resta da vedere è se la Grecia farà parte dell'inflazione Europea oppure inflazionerà la sua stessa dracma. Leggiamo, infatti, da Business Insider:

Ci aspettiamo che la “Greciauscita” sarà seguita da risposte politiche di vasta portata: prevediamo che la BCE taglierà i tassi allo 0.5% e ripristinerà il suo programma pluriennale LTRO, un secondo pacchetto per Portogallo ed Irlanda, un certo tipo di programma Troika per la Spagna, più il supporto sui mercati finanziari peri bond del governo Spagnolo ed Italiano. Non ci aspettiamo presto gli Eurobond o una piena condivisione del fardello fiscale. Ma, se si intensifica il trasferimento dei depositi dalle banche della periferia, allora la classe dirigente Europea potrebbe concordare per uno schema unitario di garanzia e finanziamento dei depositi (DGS) — che ha lo scopo di proteggere i depositi contro l'uscita dall'EMU e la denominazione della valuta come anche l'insolvenza bancaria — più uno schema di ricapitalizzazione bancario finanziato unitariamente.

Quello a cui assisteremo sarà un crash globale senza precedenti. La maggior parte pensa di aver visto tutto lo spettacolo qunado è scoppiata la bolla immobiliare. Non è così. E' diviso in diversi atti. La bolla immobiliare era gonfiata dalla ricchezza che si poteva estrarre dal proprio immobile, prendendo in prestito e spendendo sempre più denaro ipotecando la casa. Poi la bolla è scoppiata, portando giù le banche poiché piene zeppe di mutui insostenibili e portando ad una recessione perché l'economia era drogata da questo denaro legato agli immobili; ciò ha condotto ad enormi deficit e la stampa di maggiore denaro per tentare di reflazionare l'economia allo sbando e salvare quelle entità vitali all'attuale sistema di pianificazione centrale. L'economia sta morendo non per la malattia, ma per la cura inflitta dai burocrati dietro una scrivania. Leggiamo cosa ha da dire Peter Schiff:

Ho già argomentato che la nostra crescita economica prima della crisi era in larga parte in funzione della bolla immobiliare. Quando la bolla è scoppiata, sapevo che l'economia si sarebbe contratta. Ed è quello che è successo. Dal 2008 al 2009 il notrso PIL nazionale (di circa $14 biliardi) si è contratto di $212 miliardi. Per impedire qualsiasi altro sprofondamento, il governo ha speso aggressivamente, contraendo enormi prestiti. Per il sollievo di tutti, queste mosse non hanno fermato la contrazione nominale. Dal 2010 al 2011 il PIL degli USA si è espanso di $502 miliardi, e dal 2011 al 2012 si è aggiunto un addizionale $508 miliardi. Tutto sommato, dalla fine del 2008 l'economia degli USA ha aggiunto un complessivo $798 miliardi al PIL. Ma questi guadagni sono arrivati ad un alto prezzo.

I deficit federali nello stesso periodo di tempo sono arrivati ad una sconcertante cifra di $4.2 biliardi! Nel 2009 i federali hanno registrato un grafico da $1.4 biliardi in debito (il deficit era solo di $161 miliardi nel 2007). In altre parole, abbiamo preso in prestito cinque volte di più di quanto siamo cresciuti. Questa "strategia" di crescita non è diversa da un individuo che perde metà del suo reddito, ma continua a spendere accumulando debito sulla carta di credito. Tutto ciò si potrebbe descrivere come crescita economica? Ma questo è come stiamo descrivendo la nostra attuale economia, ed in larga parte, economisti esperti, politici, investitori, ed accademici concordano.

L'espansione del governo federale è stata possibile grazie a quegli investitori disposti a credere nelle promesse dei burocrati ed impegnare il proprio capitale per un tasso di ritorno molto basso. Questo ha consentito al governo Statunitense di andare avanti. Non continuerà all'infinito. Gli investitori non saranno disposti a rinnovare i prestiti ai bassi tassi attuali. Il governo federale sta per sbattere contro un muro. Siamo in un anno elettorale, alzare le tasse è politicamente suicida. Se il Congresso si rivolgerà alla FED, come è probabile che sia, ci sarà un'inflazione di massa; ma finché l'attenzione è del tutto per la bomba Europea lo zio Ben può lasciare che gli effetti recessivi facciano il loro corso. Poi dovrà fare qualcosa. Già si parla di "Giapponesizzazione" dell'economia Americana. Il Giappone, rispetto agli USA, è in condizioni fiscali migliori. Diversamente dagli USA è un creditore ed i cittadini vantano un ottimo tasso di risparmio.

Nonostante i recenti problemi della bilancia commerciale ed i guai che potrebbero derivare da un aumento dei rendimenti dei bond, prima di andare in bancarotta il Giappone potrebbe, ad esempio, richiedere il saldo dei debiti da parte dello zio Sam: più di un biliardo di dollari.

I bond a 10 anni del Tesoro Americano sono ai minimi storici. Pensate ora alla Grecia. Pensate a quanto era semplice per questa nazione prendere in prestito, ai minimi che avevano raggiunto i tassi di interesse. Tutti festeggiavano. Era tanto in bancarotta allora quanto lo è adesso. Lo stesso vale per lo zio Sam.

Pensate alla bolla immobiliare. Si pensava che i prezzi delle case potevano solamente salire, nessuno si preoccupava della qualità del credito; finché un giorno qualcuno se ne preoccupò. Pensate a Bear Stearns, alla Lehman Brothers. Nessuno ha visto arrivare la crisi, tranne gli Austriaci. La storia si ripete: le persone percepiscono il dollaro come un rifugio sicuro, pensano che l'economisa Statunitense sia solida, ma un giorno si accorgeranno del contrario e le uscite saranno prese d'assalto.

Finché il governo riesce a piazzare i propri bond, il sistema regge. Una volta che gli investitori si ritireranno entrerà in gioco la banca centrale di turno a sostenere direttamente il sistema e permettergli di andare avanti. La Federal reserve lo sta già facendo. Continuerà a farlo, ma non entrerà in modalità iperinflazione; a meno che il Congresso non decida di nazionalizzare la FED. Semmai ci sarà iperinflazione non durerà molto, molti perderanno la propria ricchezza, ma infine si tornerà ad una moneta stabile e ci sarà una ripresa economica. Ma suddetta non è una soluzione ed i banchieri centrali lo sanno. Piuttosto assisteremo ad una bancarotta del governo e dell'illusione delle soluzioni Keynesiane ai problemi economici: salvataggi infiniti.

Ludwig von Mises scrisse nel 1920 che la pianificazione socialista è irrazionale. I pianificatori centrali sono ciechi senza i mercati dei capitali. Aveva ragione. I socialisti sono ciechi, la loro burocrazia è cieca. Per un determinato periodo di tempo possono impoverire una certa popolazione, possono creare terrore attorno ad essa, arrivare addirittura ad uccidere milioni di individui. Ma infine il loro sistema economico imploderà. Il socialismo è agli sgoccioli. L'immensa burocrazia che caratterizza i governi odierni ci conferma un punto fermo: i tanti burocrati che ne fanno parte perderanno i propri lavori dopo il Grande Default.

Fate le vostre scommesse.


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