Ebbene sì cari lettori di Freedonia, come noterete dalla pubblicazione e dalle note di traduzione sono ufficialmente "uscito allo scoperto." Anche se avevate intuito la mia vera identità dalle letture sul Mises Italia, ora ho deciso di pubblicare i vari articoli qui sul blog Freedonia non più sotto l'ex-pseudonimo di "Johnny Cloaca" bensì con la mia vera identità: Francesco Simoncelli.
Ma sto divagando. Occupiamoci del tema del giorno. Ieri, mi è capitato di leggere questo articolo. Oro giù, dollaro su. Non solo, negli ultimi mesi anche materie prime, rame, petrolio, case, ecc., hanno sperimentato flessioni rispetto al dollaro. Cosa accade? Siamo nel bel mezzo di una Grande Correzione. E' questa la politica dello zio Ben: boom-bust, boom-bust, boom-bust. Il calcio "infinito" al barattolo, solo che stavolta l'ha fatta grossa: ha calciato il barattolo tenendo fisso lo sguardo a terra, ha gonfiato una bolla obbligazionaria talmente grossa che a repentaglio ora è il governo stesso. Ma fintanto che le grandi banche sono salve ed i deficit "credibili," la FED può frenare e lasciare che l'economia si muova in una recessione. I pianificatori centrali hanno sempre interferito con la correzione del mercato quando i grandi interessei venivano intaccati: TARP, stimolo fiscale (deficit di bilancio per $1.2 biliardi per i prossimi 4 anni), QE1, QE2, Operazione Twist, maggiorazioni negli acquisti di bond del Tesoro (da $479 miliardi del 2008 a $1.66 biliardi del Marzo 2012). "Se qualcosa non può più andare avanti, tenderà a fermarsi." Finché l'Europa rimarrà al centro dell'attenzione lo zio Ben è al sicuro, ma poi deve finire. Quando il governo non può comprare voti con denaro senza valore, smette di inflazionare. Ciò vuol dire tassi d'interesse più alti. Ciò vuol dire un lento ritorno alla realtà economica. Fate le vostre scommesse.
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di Alasdair Macleod
Nelle ultime settimane, mentre l'eurozona ha subito crescenti livelli di stress sistemici nei mercati dei titoli di stato e nel suo sistema bancario, il prezzo dell'oro è sceso sotto i $1,600. Uno avrebbe pensato che – ma per l'occasionale fat-finger trade – l'oro sarebbe aumentato in tutta questa instabilità, non sceso. Mettendo da parte le considerazioni a breve termine, il semplice motivo si ritrova nel fatto che l'establishment investitoriale, che è finito nella bolla del mercato obbligazionario, non crede più che l'oro sia un'alternativa alla cartamoneta.
Siamo in grado di capire perché pensa questo. Anche se il dibattito economico tra Keynesiani ed Austriaci sta attirando sempre più attenzioni, le società dei servizi finanziari reclutano economisti che sono stati addestrati nelle tradizioni di Keynes e Friedman. Essi sono quindi immersi in discipline economiche che presumono che l'oro sia vecchio e non possiede più un ruolo significativo in un'economia moderna. Mentre potrebbero accettare che l'oro abbia un'attrazione storica per alcuni investitori, lo considerano come un investimento "propenso al rischio." Questo è gergo per qualcosa che si acquista quando si vogliono correre dei rischi, l'opposto del ruolo tradizionale dell'oro.
Per un'ulteriore prova, non dovete guardare oltre il livello medio dell'esposizione di un portfolio, che in tutta l'industria globale degli investimenti si dice che in media sia meno dell'1%. Questo non è certamente compatibile con il livello del rischio nei mercati odierni, con molte nazioni sull'orlo del fallimento. Il risultato è che il friabile mercato al rialzo dell'oro sta vivendo il disagio di un panico crescente.
Torniamo ai fondamentali. I Keynesiani ed i Friedmaniani sono ignari della trappola del debito in cui si trovano tutte le principali valute. Le banche centrali stanno stampando denaro per finanziare i deficit pubblici al costo di interesse più basso possibile. La conseguenza inevitabile di stampare moneta è l'inflazione nei prezzi, e l'inflazione nei prezzi porta sempre a tassi di interesse più elevati. Tassi di interesse più elevati aggravano i deficit di bilancio.
Non si può metterla in modo più semplice di così. L'alternativa è quella di interrompere la stampa di denaro e far aumentare i tassi d'interesse, ma in tal caso il primo anello della catena dell'insolvenza sarebbe lo stesso governo, quindi questa può essere esclusa come politica intenzionale. Questo è ciò di cui è composta una trappola del debito: in qualunque modo la si guardi, c'è solo un risultato: il fallimento.
Quando un governo fallisce, la sua carta diventa priva di valore: non solo i suoi bond, ma anche la sua moneta fiat. In superficie è diverso in Eurolandia, perché gli stati nazionali non emettono la propria valuta. Su questa base la fine dell'euro è un evento indipendente dal fallimento dei singoli stati nazionali. Il rapporto con le altre principali valute fiat è diretto.
La distruzione delle valute fiat stesse sta diventando sempre più probabile di giorno in giorno. Nel frattempo, la debolezza dell'oro "rischioso" ha condotto ad un grave fissaggio errato del prezzo nel mercato. Questo è successo perché la comunità finanziaria, risucchiata dalla bolla del mercato obbligazionario, non ha neanche cominciato ad attualizzare la minaccia del debito nei confronti della carta del governo in caso di fallimenti sovrani.
Quando questo fissaggio errato del prezzo verrà inevitabilmente risolto, è improbabile che sarà graduale. Sarà così rapido che i tipi abbastanza "vecchio stile" da possedere oro per fini assicurativi, avranno la protezione che cercavano. Coloro impregnati con l'economia neo-classica moderna impareranno una lezione molto improvvisa su quello che l'oro in realtà rappresenta.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
"Fate le vostre scommesse"
RispondiEliminaSe guardiamo la storia, alla lunga ha sempre vinto.
Credo che questa volta sia un tantino differente viste le cifre in gioco, ossia, potrebbe stravincere.
:-)
RispondiEliminaBastano delle piccole crepe. Crepe, soprattutto, nella fiducia. Una volta che la moneta diventa una situazione scottante le persone vi perderanno fiducia, corso legale o meno. Sta già accadendo in Grecia.
RispondiEliminaMa il baratto è rozzo e richiede costi di transazione abbastanza alti; si cerca sempre un mezzo di scambio che abbia valore costante nel tempo. Da qui all'uso dell'oro il passo è corto...
Maddai! Simoncelli è il cognome di uno dei miei più cari amici!
RispondiEliminaPiacere, Lorenzo (solo Lorenzo per ora)
Quando si dice le coincidenze, eh?
RispondiEliminaPiacere di conoscerti Lorenzo. :)