Bibliografia

martedì 8 maggio 2012

Disuguaglianza di Ricchezza – Spitznagel Ci Arriva, Krugman No

La settimana scorsa c'è stato uno scontro "epico" tra due Paul: Paul Krugman vs. R.Paul. Potete vedere il video qui. La prima cosa che subito mi ha fatto alzare le orecchie è stata la dichiarazione di Krugman secondo cui "un'economia non direzionata sarebbe estremamente in preda alla volatilità." Davvero? Sentiamo una voce che è stata molto vicino all'establishment monetario:
«In tutta la Free Banking Era l'efficacia dei prezzi di mercato per le banconote, ed il loro impatto associato sul costo dei finanziamenti, impartì una disciplina nel mercato in crescita, forse perchè il cambiamento tecnologico del telegrafo e delle ferrovie monitoravano l'efficacia delle banche e riducevano il tempo richiesto a mandare una banconota per il proprio riscatto. [...] In parte, questa riduzione nel rischio era un riflesso del miglioramento nello stato di regolamentazione e supervisione. In parte, era anche una norma del mercato privato in un ambiente in cui il depositante ed i possessori di banconote non erano protetti da una rete di sicurezza. Ovvero, l'azzardo morale di cui oggi ci preoccupiamo molto non era ancora stato introdotto nel sistema.»
E queste sono le parole di Alan Greenspan. Intorno al minuto 19 sostiene che la FED non è stata la causa della creazione della bolla immobiliare. Strano. Eppure sempre era lui che nel 2002 invocava la creazione di una nuova bolla per sostituire quella delle dot-com, che nel 2006 la sosteneva e che nel 2009 la difendeva come "unica" soluzione che la FED aveva a disposizione. Qui invece trovate una confutazione dell'accusa mossa verso Ron Paul sul fatto che voglia tornare di cento anni indietro attraverso le sue proposte. Inoltre, il pallino di Krugman rimane la Grande Depressione, e soprattutto come sia stata curata; ma ancora non riesce a comprendere (o non vuole) cosa abbia posto fine a suddetta depressione. Alla fine della fiera, Krugman le ha prese di santa ragione da Ron Paul.
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di Pater Tenebrarum


La Nostra Tesi sulla Disuguaglianza di Ricchezza

Abbiamo scritto un articolo sulla disuguaglianza della ricchezza e dei redditi il primo Luglio 2011, in cui criticavamo un discorso del membro del consiglio direttivo della FED Sarah Bloom Raskin. Nel suo discorso lamentava il crescente divario di ricchezza e di reddito negli Stati Uniti, indicando come un maggiore intervento del governo fosse necessario per diminuirlo.

Iniziavamo chiedendo: perché dovrebbe importare come è distribuita la ricchezza fintanto che ognuno coglie i frutti del libero mercato? Coloro che servono i consumatori meglio degli altri non dovrebbero avere il diritto di guadagnare di più? Non stanno prendendo dei rischi? Chi se ne frega se il reddito e la ricchezza sono distribuiti in modo diseguale finché aumenta il tenore di vita di tutti?

Forse la maggior parte dei lettori è probabilmente a conoscenza di questi argomenti, quindi non c'è bisogno di ripeterli qui. Il punto che infine avevamo presentato era che il motivo per cui la gente era preoccupata – oltre all'invidia – era che la grande massa di persone non aveva visto migliorare il proprio destino economico per un lungo periodo di tempo.

Il periodo di tempo durante il quale il reddito reale della classe media e degli strati più poveri tra i cittadini ha cominciato a ristagnare è curiosamente coinciso con l'abbandono del gold exchange standard e con la crescita non ostacolata della moneta e del credito che ne seguì a ruota.

Quindi la domanda che emergeva spontanea: forse la colpa è della stessa FED?

Questo è ciò che avevamo concluso, ma non solo dai dati empirici, nonostante il sostegno che forniscono in questo caso particolare. Ne consegue logicamente che ogni volta che viene perseguita una politica inflazionistica, i cittadini più ricchi ne trarranno vantaggio, mentre i più poveri perderanno terreno. L'inflazione è effettivamente un sistema di redistribuzione inverso dai poveri ai ricchi. Questo perché la ricchezza dei ricchi è in gran parte parcheggiata in asset i cui prezzi tendono a salire in maniera sproporzionata a causa della politica inflazionistica. Inoltre, hanno un più facile accesso al credito e quindi possono ottenere un "diritto di prelazione anticipato" sui soldi appena creati. Con il tempo questo denaro penetra attraverso l'economia e raggiunge i salariati ed i poveri, i prezzi sono già saliti e saranno di fronte al fatto che il loro potere d'acquisto è diminuito.

Avevamo concluso che fosse ipocrita per un membro del consiglio della FED denunciare la situazione, mentre nemmeno menzionava una sola volta il ruolo cruciale giocato dalla sua istituzione. Inoltre, la sua proposta di soluzione, pur non essendo precisata nel dettaglio, era una raccomandazione implicita affinché il governo percorresse il sentiero della redistribuzione socialista.



Mark Spitznagel sulla Disuguaglianza di Ricchezza

Bisogna ascoltare il WSJ – alla fine ci arrivano anche loro "sull'agire umano." :)

Il ben noto manager di hedge fund Mark Spitznagel ha pubblicato un editoriale sul Wall Street Journal la scorsa settimana, in cui fa sostanzialmente eco alla nostra tesi – solo per un pubblico più vasto.

Egli scrive:

"Una questione importante nella campagna presidenziale di quest'anno è la crescente disparità tra ricchi e poveri, l'1% rispetto al 99%. Mentre le soluzioni del presidente differiscono da quelle del suo probabile antagonista Repubblicano, entrambi ignorano una fonte principale di questa crescente disparità.
La fonte non è un capitalismo imprenditoriale dilagante, che premia chi meglio serve il consumatore col prodotto e col prezzo. (Vorremmo realmente che fosse in altro modo?) C'è un'altra forza che ha trasformato una divisione naturale in una voragine: la Federal Reserve. L'inarrestabile espansione del credito da parte della FED crea disparità artificiali basate su privilegi politici e potere economico.
David Hume, filosofo Scozzese del XVIII secolo, evidenziò che quando il denaro viene inserito nell'economia (con la stampante del governo o, come ai tempi di Hume, con l'importazione di oro e argento), non viene distribuito uniformemente, ma "limitato alle casse di poche persone, che immediatamente cercano di utilizzarlo a loro vantaggio."
Nel XX secolo, gli economisti della scuola Austriaca costruirono su questo fatto il loro elemento monetario centrale. Ludwig von Mises ed i suoi studenti dimostrarono come un aumento dell'offerta di moneta è vantaggioso per coloro che ottengono il denaro per primi ed è dannoso per coloro che lo ottengono per ultimi. L'inflazione monetaria è un processo, non un effetto statico. Considerarla solo in termini di livelli dei prezzi aggregati (il che è tutto quello che il presidente della FED Ben Bernanke sembra in grado di fare) equivale ad ignorare questo processo pernicioso e la dislocazione e lo squilibrio economico che essa crea.
Come il protégé di Mises, Murray Rothbard, ha spiegato, l'inflazione monetaria è simile alla contraffazione, dove alcuni traggono benefici ed altri no. Dopo tutto, se tutti falsificassero in proporzione alla loro ricchezza, non ci sarebbe alcun beneficio economico reale per nessuno. Allo stesso modo, l'espansione del credito non è uniforme nell'economia, la quale si traduce in una redistribuzione della ricchezza. Prendendo in prestito una visuale da un altro studente di Mises, Friedrich von Hayek, la creazione di moneta da parte della FED non scorre in modo uniforme come l'acqua in una vasca, ma trasuda un pò come il miele in un piattino, gocciolando in una zona prima e solo dopo raggiunge il resto molto lentamente.
La FED non espande l'offerta di moneta in modo uniforme gettando contanti dagli elicotteri sulle masse sfortunate. Piuttosto, dirige i trasferimenti in conto capitale alle grandi banche (sia per pagarle per le loro attività finanziarie o per prestare loro a buon mercato), riduce al minimo i loro oneri finanziari, e riduce i loro obblighi di riserva. Tutte queste azioni si traducono dapprima in elargizioni immediate all'elite finanziaria, con la speranza che sguinzaglieranno successivamente questo capitale fresco sui mercati ignari, aumentando domanda e prezzi ovunque."

(enfasi aggiunta)

Ben detto – questo è esattamente ciò che accade. Il denaro non è "neutro" – la disomogenea diffusione dell'inflazione garantisce che ci siano vincitori e vinti. E' ovvio che l'élite finanziaria sia in primo luogo tra i vincitori. Il cosiddetto "99%" nel frattempo sta perdendo, e più si trovano in basso nelle classi di reddito, tanto più tendono a perdere in proporzione.

Spitznagel conclude:

"La FED sta trasferendo immensa ricchezza dalla classe media a quella più ricca, dai meno privilegiati ai più privilegiati. Questa redistribuzione coercitiva è stata una fonte molto più eclatante di disparità rispetto alla presupposta ingiustizia fiscale del presidente (se c'è qualcosa di scorretto circa la metà di una popolazione che paga le imposte sul reddito pari a zero) o alla deregolamentazione.
Opporre le classi economiche l'una contro l'altra è una tattica di divisione da cui nessuno trae beneficio. Eppure, se c'è qualche lato positivo, è forse un esame più approfondito delle vere cause del problema. Prima di iniziare il sentiero della discussione sui meriti della ridistribuzione della ricchezza a beneficio dei molti, perché prima non smetterla di redistribuirla a favore dei più privilegiati?"

(enfasi aggiunta)

Qui notate che, come manager di hedge fund, Spitznagel stesso è tra i privilegiati che sono in una posizione di trarre profitto dalla generosità della FED. Certo che probabilmente preferirebbe investire in un ambiente di denaro sonante, poiché la costante anticipazione di che cosa potrebbero fare i burocrati sta in realtà distraendo gli investitori da ciò che in realtà dovrebbero fare, ossia valutare i meriti individuali fondamentali delle varie alternative d'investimento. Come abbiamo spesso evidenziato, l'investimento in questi giorni riguarda invece l'ambiente "macro" – vale a dire molto tempo prezioso e sforzi devono essere spesi per decifrare ed affrontare gli effetti dell'interventismo.

Naturalmente, ogni volta che qualcuno attacca le politiche di un ente che mantiene a busta paga centinaia di macro-economisti, non ci vuole molto affinché vengano lanciati dei contro-attacchi. Questa volta c'ha pensato Paul Krugman a difendere gli stampatori di denaro, rivelando la sua totale ignoranza in questo processo.



La Debole Difesa della Stampa di Denaro da Parte di Krugman

Krugman ha cercato di sviare gli argomenti di Spitznagel dal suo trespolo al New York Times in un articolo intitolato "Plutocrati e Stampanti."

Come abbiamo sottolineato in passato, Krugman o ignora volutamente e travisa gli argomenti degli economisti Austriaci, o semplicemente non li capisce. Considerando le sue critiche passate sulla scuola Austriaca, sembra piuttosto ovvio che non abbia nemmeno letto una delle opere ad essa associata, così in realtà non è assolutamente in grado di scrivere una critica seria. Gli Austriaci sono generalmente in una posizione migliore quando si tratta di criticare Krugman, poiché la maggior parte di loro ha dovuto sopportare grandi dosi di Keynesismo all'università.

Krugman è incappato in un errore tattico però: difendendo i salvataggi bancari della FED e la sua stampa di soldi, a quanto pare è riuscito ad irritare la sua base di fan (vedere la sezione commenti sotto il suo sermone).

Egli scrive:

Cosa c'è di sbagliato con l'idea che l'uso della stampante sia un regalo ai plutocrati? Lasciate che vi annoveri i modi.
In primo luogo, come Joe Wiesenthal (sic) e Mike Konczal sottolineano, la politica reale è assolutamente il contrario di ciò che viene sostenuto. Il quantitative easing non viene imposto ad una popolazione inconsapevole da parte di finanzieri e da ricercatori di rendite; è intrapreso, nella misura in cui lo è, tra urla di proteste da parte del settore finanziario. Voglio dire, dove sono gli editoriali del WSJ che chiedono che la FED aumenti il suo obiettivo di inflazione?

Quindi, un vincitore del premio Nobel per l'economia richiede la testimonianza di Joe Weisenthal e qualcuno dal blog "Next New Deal" (che come dice il nome è a favore di un'economia in stile FDR) per sostenere le sue argomentazioni? E la prova che il "QE" è stato implementato tra le "urla di protesta del settore finanziario" viene fornita da una mancanza di editoriali del WSJ che richiedono un "obiettivo di inflazione" più alto?

E' difficile rispondere a questa assurdità principalmente perché è totalmente stupida. Quasi non so da dove cominciare, ma "annoveriamo i modi" menzionando semplicemente due piccoli fatti: senza interventi della FED, molti dei sostenitori del settore finanziario non sarebbero più con noi. Sarebbero andati in bancarotta nel 2008-9 ed i loro asset sarebbero ora nelle mani di amministratori di capitali migliori. Sì, di sicuro "avrebbero urlato in segno di protesta" qualora fossero stati ricompensati con questo dono.

In secondo luogo, la vera offerta di moneta in senso ampio negli Stati Uniti è aumentata da $5.3 biliardi a $8.424 biliardi tra il Gennaio 2008 ed il Febbraio 2012. Si tratta di un'inflazione dell'offerta di moneta di circa il 60% in quattro anni. Semplicemente, non ci sono editoriali del WSJ che chiedono a gran voce un bisogno di "maggiore inflazione," anche se si crede nell'elisir miracoloso inflazionistico spacciato da artisti del calibro di Krugman. Le persone che sostengono tale politica probabilmente non sono ansiose di attirare troppo l'attenzione su quanto è effettivamente accaduto finora sul fronte dell'inflazione.

Dopo aver esonerato (nella sua mente) l'elite finanziaria ed i "plutocrati" con l'aiuto della testimonianza del signor Weisenthal – la cui posizione è (dis)informata da nientemeno che lo stesso Paul Krugman (ad esempio, Krugman in realtà usa la propria testimonianza attraverso una stazione di ricambio ) – Krugman continua:

"Oltre a ciò, parliamo d'economia.
L'ingenua versione (o deliberatamente fuorviante) della linea politica della FED è l'affermazione che Ben Bernanke sta "dando soldi" alle banche. Quello che in realtà sta facendo, naturalmente, è comprare roba, di solito debito pubblico a breve termine ma a volte altre cose. Non è un regalo.
Per affermare che si tratti effettivamente di un regalo bisognerebbe affermare che i prezzi che la FED sta pagando sono artificialmente alti, o equivalentemente che i tassi di interesse sono spinti artificialmente in basso. Ed infatti si vedono tali affermazioni per tutto il tempo. Ma se ci pensate anche per un minuto, tale affermazione è veramente bizzarra.
Voglio dire, qual è il tasso non-artificiale, o se preferite, il tasso "naturale" di interesse? Come si è visto, vi è in realtà una definizione standard del tasso di interesse naturale, proveniente da Wicksell, ed è fondamentalmente definita sulla base del PPE (provare per credere). Approssimativamente, il tasso naturale di interesse è il tasso che avrebbe portato ad un'inflazione stabile con un'occupazione più o meno completa."

(enfasi aggiunta)

Prima di tutto va rilevato che nel suo tipico modo demagogico, Krugman non ha nemmeno affrontato l'argomento di Spitznagel. Fa sempre così – sarebbe davvero un grande leader di una società Marxista, poiché conosce le loro tecniche a menadito. Ignora semplicemente ciò che dicono i suoi avversari, e procede poi a costruire uomini di paglia che pensa si possano facilmente abbattere.

Bene, guardiamo alle sue affermazioni da economia voodoo (come ha fatto questo tipo ad ottenere un premio Nobel per l'economia? Semmai aveste bisogno di una prova che il premio è diventato un indicatore contrario, Krugman ne è l'esempio lampante). Prima di tutto, noterete che non riesce a parlare di come esattamente la FED sia in una posizione per "comprare roba." Lo fa stampando denaro dal nulla, che è in realtà il punto centrale della critica di Spitznagel. Ignoriamolo!

Poi sostiene che non si può dimostrare che la FED "paghi un prezzo superiore" per i beni che acquista. Questo è l'equivalente funzionale dell'affermare che l'aumento dell'offerta di moneta non ha alcun effetto sui prezzi. Come può un economista fare una tale affermazione? Da non dimenticare, il motivo per cui la FED opera questi acquisti è costituito – nelle sue stesse parole – dal suo desiderio di abbassare i tassi di interesse! In realtà, l'intera struttura dei prezzi in economia viene rivoluzionata quando la quantità dei mezzi fiduciari aumenta ed i tassi di interesse vengono artificialmente soppressi dall'autorità monetaria. Infine, le banche ed altri operatori finanziari da cui la FED acquista asset non sono guidati da completi idioti. Essi, naturalmente anticipano la FED ogni volta – vi è in altre parole un feedback chiaramente distinguibile tra le attività della FED ed i prezzi degli asset finanziari che compra.

Per quanto riguarda la definizione di Wicksell del tasso di interesse naturale, si legge testualmente:

"C'è un certo tasso di interesse sui prestiti che è neutrale rispetto ai prezzi delle materie prime, e tende a non sollevarli né abbassarli."

Non c'è nemmeno una parola sulla "piena occupazione." Per quanto riguarda la definizione Austriaca del tasso di interesse naturale, è semplicemente il tasso di preferenza temporale sociale. In altre parole, le preferenze temporali di tutti i partecipanti sul mercato espresse nello sconto dei beni futuri rispetto ai beni presenti rappresentano il tasso di interesse naturale. Se in realtà volessimo stabilire quale sia il tasso di interesse naturale, dovremmo, infatti, abolire la FED, nonché introdurre una riserva bancaria al 100%, in modo da prevenire l'emissione di mezzi fiduciari. In realtà è addirittura comico avere un'agenzia centrale di pianificazione economica che cerca presumibilmente di "imitare" il tasso di interesse naturale, quando avremmo potuto ottenerlo molto facilmente abolendo semplicemente i pianificatori ed imponendo il rigoroso rispetto dei diritti di proprietà.

Dopo la sua finta re-definizione del tasso di interesse naturale, Krugman prosegue – n.b., pur ignorando completamente gli argomenti di Spitznagel:

"E noi abbiamo una bassa inflazione con un alto tasso di disoccupazione, il che suggerisce fortemente che il tasso naturale di interesse è al di sotto rispetto ai livelli attuali, ed il problema chiave è lo zero bound che ci impedisce di raggiungerlo. In queste circostanze, la politica espansiva della FED non è una sorta di regalo alle banche, è solo uno sforzo per dare all'economia quello di cui ha bisogno."

(enfasi aggiunta)

È per questo che siamo così sicuri di accusare Kugman di utilizzare un'economia voodoo. I lettori potrebbero essere consapevoli che il tasso di interesse attuale è "zero." La FED ci vuole far credere che il costo del capitale è pari a zero. Krugman sostiene ora che il "tasso di interesse naturale" – per sua definizione – dovrebbe in realtà essere inferiore allo zero. In altre parole, ciò che sta dicendo è che se il mercato fosse lasciato a se stesso, le preferenze temporali degli attori economici si invertirebbero completamente, in modo che i beni futuri verrebbero considerati di maggior valore rispetto alle merci presenti al momento. Questa è una sciocchezza abietta ed è una sfida vera all'intelligenza.

Oh sì, e dare i soldi alle banche a costo zero non è dunque "un omaggio alle banche." Potreste pensare che nessuno potesse effettivamente dire cose come queste, ma è così. L'economista William Anderson ha dato a Krugman il soprannome "Krugpot." Ora sapete perché.

Krugman quindi si allarga parlando del motivo per cui i banchieri in realtà odiano ottenere denaro assolutamente gratuito:

"Inoltre, gli sforzi della FED per fare questo probabilmente tendono in media a danneggiare, non ad aiutare, i banchieri. Le banche prendono in prestito a breve e prestano a lungo; tutto ciò che comprime il differenziale tra tassi a breve e tassi a lungo termine è probabile che sia un male per i loro profitti. E la cosa che in realtà la FED sta cercando di fare è in gran parte la compressione di tale differenziale, sia convincendo gli investitori che continuerà a tenere i tassi a breve pari a zero per un tempo più lungo sia andando a comprare asset a lungo termine. Queste sono azioni che ci si aspetta facciano arrabbiare i banchieri, e non felici — e questo è ciò che è realmente accaduto."

Prima di tutto, l'acquisto di asset a lungo termine per comprimere il differenziale della curva dei rendimenti è una politica relativamente recente ("Operazione Twist") ed è di fatto non direttamente inflazionistica come lo è stato il "QE", poiché la FED non sta stampando nuova moneta ma sta solo scambiando bond a breve termine con obbligazioni a lungo termine. Il suo bilancio ha smesso di crescere quando il "QE2" è finito. Tuttavia, notiamo che l'espansione della massa monetaria è continuata ben oltre la fine del "QE2".

Ci sono diverse ragioni per questo — le più importanti sono: le banche commerciali a riserva frazionaria hanno effettivamente iniziato ad ampliare la moneta ed il credito da sole ancora una volta (con la loro base di riserva corrente potrebbero in teoria generare circa $15 biliardi di nuovi capitali, se dovessimo generosamente assumere un coefficiente di riserva obbligatorio del 10%. In realtà si potrebbe creare molto più denaro, poiché de facto, la riserva obbligatoria è vicini allo zero, soprattutto a causa degli swap). In secondo luogo, i dollari sono fuggiti dalla crisi che ha colpito la zona euro e sono stati depositati presso le banche Americane — in breve, alcuni dei dollari che stavano all'estero sono "tornati a casa," mentre la FED e la BCE stanno agendo in tandem per sostituire i dollari persi in Europa con quelli freschi di stampa attraverso la loro finestra di swap in dollari. In terzo luogo, c'è stato un cambiamento delle regole che ha costretto le banche a riconoscere l'esistenza di fondi che erano in precedenza regolarmente scambiati all'estero — in breve, i dati dell'offerta di moneta ora contengono prove di un'inflazione passata che è stata in precedenza nascosta.

L'affermazione che i banchieri sono "arrabbiati" perché ottengono denaro allo zero per cento da parte della FED è esattamente ridicola. Anche con il differenziale dei rendimenti più piccolo ora, le banche stanno piazzando un sacco di soldi nei bond del Tesoro per "cavalcare la curva." Fanno semplicemente leva su questo mercato per quanto possibile. E' un trade in cui sono convinte di non poter perdere. Prendete per esempio i bond ad un anno e a due anni. I bond a due anni ora rendono 27 punti base, i bond ad un anno rendono 17 punti base. Se si acquista oggi un bond due anni, diventerà un bond ad un anno da un anno a questa parte. Data la "garanzia" della FED per un tasso dei fondi federali allo zero fino al 2014, ciò implica un guadagno certo di capitale di 27 punti base in interessi. Fate leva su questo trade a 100:1 e state effettivamente facendo un pacco di soldi. Sì, i banchieri odiano questa situazione!

Dobbiamo però anche notare che l'affermazione che abbiamo fatto sopra (vale a dire, "si tratta di un mercato in cui non possono perdere") dovrebbe essere riformulata in questo modo "è un mercato in cui non possono perdere fino a quando la fiducia nel denaro fiat amministrato dalla banca centrale non crolla all'improvviso."


I rendimenti dei bond a due anni ed i rendimenti dei bond ad un anno. "Cavalcare la curva" con scambi con una leva elevata continua ad essere altamente proficuo fintanto che questo differenziale è positivo.


Krugman continua quindi a dare sfoggio della sua ignoranza:

"Infine, come è possibile che la politica monetaria espansiva dovrebbe fare del male al 99%? Pensate a tutte quelle persone che vivono con redditi fissi, ci è stato detto. Ma chi sono queste persone? Conosco il quadro: i pensionati che vivono sugli interessi del loro conto in banca e sul loro assegno pensionistico fisso — e non ci sono dubbi che alcune persone corrispondono a questa descrizione. Ma non ce ne sono molti."
I tipici pensionati Americani in questi giorni si basano in gran parte sulla Previdenza Sociale — che è indicizzata all'inflazione. Lui o lei può ottenere un certo margine di interesse sui depositi bancari, ma non di molto: gli Americani ordinari hanno meno asset finanziari di quanto l'elite possa facilmente immaginare. E per quanto riguarda le pensioni: sì, alcune persone hanno piani pensionistici che non sono indicizzati all'inflazione. Ma è una minoranza in diminuzione — e l'effetto, per esempio, di un'inflazione superiore di un 1 o 2% non risulterà enorme anche per questa minoranza.

(enfasi aggiunta)

Innumerevoli anziani, vedove ed orfani sarebbero veementemente in disaccordo con Krugman. Ci sono attualmente circa $6.3 biliardi in depositi a risparmio e circa $730 miliardi in depositi a termine di piccole dimensioni. Attraverso gli aneddoti, continuiamo a sentir parlare di anziani che sentono di non avere altra scelta, se non quella di deviare i risparmi verso il mercato azionario estremamente rischioso in quanto non possono più contare sul loro margine di interesse per sostenerli. Per Krugman (che si è tra "l'1%") spazzare via tutte queste persone come se non esistessero è del tutto insensibile. Come buon Keynesiano egli probabilmente è a favore di "un'eutanasia di coloro che vivono di rendite", anche se qui non lo precisa.

Quanto al reddito della previdenza sociale "indicizzato all'inflazione": sì, indicizzato ai dati "ufficiali" del governo, che sono stati contorti in innumerevoli "riforme" proprio per mantenere queste spese il più basse possibile facendo finta che gli effetti sui prezzi della politica inflazionistica sono molto più piccoli di quello che realmente sono. Egli ignora anche il fatto che il paniere di beni contenuti nel "CPI" in genere non riflettono le spese che sono più importanti per la maggior parte della classe media, la maggior parte dei pensionati e dei poveri. Ai ricchi non importa se il prezzo di ortaggi e frutta raddoppia e non importa se la benzina costa $2 al gallone o $4. I pensionati che vivono sulla previdenza sociale, la classe media ed i poveri sicuramente faranno attenzione a questi prezzi e verranno feriti da questi nonostante la risibile "indicizzazione all'inflazione" dei pagamenti della previdenza sociale (inflazione come cambiamento del "livello generale dei prezzi" calcolata dal governo).

Krugman chiude quindi la sua difesa dell'inflazionismo con una tipica frase demagogica, solo che gli si ritorce contro proprio in questo caso:

"No, le vere vittime delle politiche monetarie espansive sono le stesse persone che la mitologia corrente dice che le stanno spingendo. E questo, credo, spiega perché stiamo sentendo il contrario. È un mondo alla George Orwell, e vi stiamo vivendo."

(enfasi aggiunta)

Eccolo là! La politica inflazionistica della FED sta in realtà "vittimizzando" l'1% e l'elite finanziaria! E' "Orwelliano" dire il contrario! Krugman è apparentemente del tutto inconsapevole dell'ironia di questa frase finale.

Per riassumere: Krugmann non riesce ad affrontare neanche una sola delle argomentazioni proposte da Spitznagel. Questa non è una sorpresa, come ha spesso dimostrato che non capisce neppure le argomentazioni degli Austriaci ed inoltre ha spesso dimostrato che il suo stile di dibattito consiste in gran parte di tentativi di abbattere gli uomini di paglia. Dopo averci dato prova della sua ignoranza economica (si veda l'idea di sopra secondo cui le preferenze temporali possono effettivamente "diventare negative" implicita nella sua argomentazione sul tasso di interesse naturale), chiude finalmente con un vero e proprio sermone Orwelliano, affermando che tutti coloro che sono critici nei confronti della FED e dell'élite finanziaria sono colpevoli di essere "Orwelliani."

Come diciamo spesso, non poteva fare di peggio.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Bello! Proprio quello che volevo leggere, un bel confronto fra scuole.. peccato che ora è già l'una e mezza di notte. Domani torno e me lo leggo e vedo.
    Thanx JC (Jesus Christ?)

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  2. Ciao Er.

    Anche il moltiplicatore del denaro sta aspettando la sua "seconda venuta" per risorgere. :D

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