giovedì 24 maggio 2012

Bolle, Investimenti ed Istruzione Superiore

La questione del debito negli Stati Uniti si fa sempre più pressante, ed oggi analizziamo un'altra bolla che aleggia nell'aere dello zio Sam. Oltre alla mastodontica bolla dei Treasuries che viene sostenuta a botte di carta straccia e supporto estero. Ma prima di passare all'argomento del giorno bisogna evidenziare un fatto "strano," poiché secondo Reuters la Cina ora può bypassare le banche primary dealer (che possono aumentare il prezzo dei titoli prima di venderli) per acquistare titoli di stato Americani. Ciò vuol dire che la banca centrale Cinese può utilizzare un metodo per comprare debito Americano diverso da quello adottato da tutte le altre banche centrlai mondiali. La domanda sorge spontanea: perché questo trattamento "speciale"? Anche perché in questo modo le primary dealer perderanno i loro guadagni dalla vendita di titoli di stato, la Cina otterrà uno sconto quando comprerà tali titoli e, soprattutto, le primary dealer non avranno più traccia degli acquisti della Cina. Quindi, è solo una questione di prezzo oppure il Tesoro degli Stati Uniti vuole nascondere le attività d'acquisto della Cina? Secondo il Treasury International Capital la Cina ultimamente è davvero diventata una venditrice di tali bond e, a quanto pare, la sopracitata mossa del Tesoro potrebbe essere un'offerta dell'ultim'ora. Sono partiti i saldi. Se la situazione fosse davvero questa e la Cina rimarrebbe sulla sua posizione di venditrice, la bolla dei Treasuries USA avrebbe ancora poco da vivere. Fate le vostre scommesse.
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di Steven Horwitz


Molti commentatori si chiedono se la prossima grande bolla a scoppiare sarà quella associata all'aumento del costo del debito per l'istruzione superiore. I costi dei college hanno fortemente superato il tasso d'inflazione, ed il debito che gli studenti stanno ammassando è disarmante. Quindi che cosa sta guidando questo processo e quali conseguenze ha per gli studenti? Propongo alcuni pensieri qui sotto, mediante l'economia Austriaca.

Piuttosto che una bolla, è probabilmente più corretto definirlo un "mini-boom" di una varietà Austriaca. Un fattore che alimenta l'aumento del costo – e non è l'unico – è la fornitura di prestiti studenteschi da parte del governo a tassi di interesse artificialmente bassi; questo incoraggia i prestiti, soprattutto per il lungo termine. Come risultato, troppe persone passano troppo tempo al college, e sempre più persone frequentano il college di quante dovrebbero. Uno può pensare a questo come un investimento improduttivo in capitale umano causato da tassi di interesse distorti.

Un altro modo di guardare a ciò è che i bassi tassi conducono le persone ad investire nel capitale umano (conoscenze ed abilità) associato con l'istruzione superiore piuttosto che nel capitale umano più specifico che deriva dall'esperienza personale e dalla formazione sul lavoro. Non importa quanta "conoscenza economica" abbiamo, abbiamo ancora bisogno di riparare le auto, di sistemi settici e di pasti cucinati nei ristoranti.

Così come l'inflazione induce le persone ad investire troppo nei processi produttivi a lungo termine a scapito dei beni di consumo, così il sovvenzionamento del college induce le persone ad investire troppo nel processo di produzione a lungo termine e nel capitale umano associato con l'istruzione superiore. Questa struttura distorta di capitale umano non è, in ultima analisi, sostenibile se non corrisponde al modello di competenze richieste dal mercato. Quando i laureati non trovano lavoro che consenta loro di ripagare i debiti, il boom si trasformerà in bust. E', come diciamo per i boom generati dall'inflazione, insostenibile.



Spingendo in Alto il Prezzo

L'altro fattore che complica le cose è che, come nei boom inflazionistici, sovvenzionare un'attività fa salire il suo prezzo. Proprio come l'inflazione porta i mutuatari a far salire i prezzi degli input necessari nelle prime fasi dei processi della produzione a lungo termine (pensate all'aumento del costo dei materiali durante il boom immobiliare), così l'indebitamento artificialmente a buon mercato per l'istruzione superiore consente agli studenti di spendere di più per il college di quanto sarebbe accaduto altrimenti. Tale incremento della domanda spinge verso l'alto le rette. Con maggiori studenti in grado di permettersi il college, le scuole hanno alzato la posta fornendo servizi nuovi e migliori per attirarli, il che richiede più tasse e contributi per coprire tali costi. Gli obblighi del governo hanno inoltre aggiunto una pesantezza amministrativa presso molte istituzioni, aumentando ulteriormente i costi e le rette.

Condonare i prestiti agli studenti sembra un'opzione allettante per affrontare il boom. Come i proprietari di case durante il boom immobiliare, gli studenti con un sacco di debiti sono stati resi delle vittime, sia dai tassi di interesse artificialmente bassi sia dal continuo vociferare "ognuno deve andare al college." Il problema col condono di questo debito è che crea gravi problemi di azzardo morale – se il governo federale spazza via questo debito, perché qualcuno dovrebbe credere che il debito futuro non sarà trattato allo stesso modo? Tutto ciò che è vero per i mutuatari attuali, è vero anche per una buona politica che dovrebbe essere basata su incentivi istituzionali a lungo termine e non (solo) su considerazioni a breve termine.



La Via d'Uscita

La vera via d'uscita dalla bolla dell'istruzione superiore è duplice. In primo luogo, smettere di finanziare la domanda attraverso tassi d'interesse artificialmente bassi sui prestiti statali. Abbiamo bisogno di scoprire quanto i giovani ed i potenziali datori di lavoro valutano realmente il capitale umano acquisito attraverso l'istruzione superiore. Ciò potrà avvenire solo con prestiti e tassi di interesse guidati dal mercato.

In secondo luogo, abbiamo bisogno di scatenare una vera concorrenza sul lato dell'offerta ponendo fine agli obblighi del governo ed aprendo l'istruzione superiore a nuove istituzioni, curricula, e pedagogie. C'è un posto per una buona vecchia formazione umanistica, ma non è per tutti. Una maggiore concorrenza abbatterà i costi e fornirà agli studenti le scelte che meglio corrispondono a ciò che pensano di aver bisogno. Far uscire il governo da questo business è l'unico modo sicuro per fermare il boom prima che l'incombente bust diventi peggiore.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Ciao Francesco
    sono in pieno trasloco, venerdì dovrei essere a Bogotà, ma in questo paese il condizionale è d'obbligo...
    Bell'articolo.
    Avrei diverse cose da dire...ma sono stravolta dalla stanchezza.
    A presto.

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  2. Ciao Niki.

    Il trasloco una delle peggiori maledizioni che si possano augurare. :D

    Ho finito il primo capitolo, entro la giornata di domani ti mando la bozza (se vuoi leggerli man mano che vengono creati).

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